"Il centro Italia colpito dal sisma del 2016 affronta una doppia gravissima emergenza. Abbiamo migliaia di opere pubbliche da realizzare, le procedure sono lentissime e lo stato di attuazione è molto basso. Le norme per accelerare la ricostruzione pubblica sono urgentissime. Se non le facciamo ora, quando?". Lo ha detto il Commissario alla Ricostruzione dei territori colpiti dal sisma 2016, Giovanni Legnini, tornando oggi a chiedere alla Camera, ascoltato dalla Commissione Ambiente sul decreto rilancio, nuove norme di semplificazione per la realizzazione delle opere pubbliche.
"Dobbiamo trovare un nuovo equilibrio tra la necessaria semplificazione e il doveroso controllo di legalità, ma occorre assolutamente fare qualcosa, perché altrimenti la ricostruzione di scuole, chiese, cimiteri, municipi, gli interventi per affrontare il dissesto idrogeologico, rischiano di vedere la luce tra anni, quando rischia di essere troppo tardi" ha detto Legnini, che ha chiesto in particolare norme di applicazione generalizzata della procedura negoziata alle opere sotto soglia comunitaria e l’attribuzione di poteri speciali al Commissario, delegabili ai Presidenti di Regione e Sindaci, non generalizzati ma eccezionali, utili per sbloccare le opere incagliate e le procedure più complesse e critiche .
Tra le misure sollecitate dal Commissario la stabilizzazione del personale occupato nella ricostruzione tra i Comuni e gli Uffici Speciali, la proroga dei contratti in corso e nuove assunzioni di personale tecnico. Occorre inoltre una norma di collegamento del Sismabonus e dell’Ecobonus con il contributo previsto per la ricostruzione privata nel cratere, oltre ad un Sismabonus specifico per il cratere con soglie di spesa maggiorate che possano essere utilizzate, almeno per il danno lieve, in alternativa al contributo per la ricostruzione delle abitazioni. Una misura articolata in questo senso, ha detto Legnini, sarebbe la più forte semplificazione possibile per la ricostruzione.
"Voglio rivolgere un appello vero a tutti – ha concluso Legnini -. Vediamo lo sforzo enorme che stanno facendo il Governo e il Parlamento per far fronte alla crisi che si è aperta dopo il coronavirus. Ricordiamoci che questi territori ne hanno avute due di emergenze, e a questi cittadini dobbiamo dare delle risposte in tempi brevi, trovando gli strumenti giusti per intervenire".
“Entro la settimana dimetteremo l’ultimo paziente positivo al Covid- 19. A quel punto, senza la convenzione della Regione, si prospetta per noi un periodo di inattività, in cui non potremo dare risposte alla forte domanda che viene dal territorio di servizi assistenziali. Per questo, a tutela delle nostre professionalità, dobbiamo richiedere l’attivazione del FIS (Fondo di integrazione salariale). Ma l’auspicio è che la convenzione venga sottoscritta al più presto per poter iniziare la nostra attività”.
L’appello è della Direzione della Clinica Santo Stefano di Villa Fastiggi di Pesaro che, in attesa della definizione della convenzione con la Regione Marche, illustra come sia necessario ricorrere allo strumento integrativo salariale.
L’esame congiunto con le sigle sindacali si terrà in video conferenza nella mattinata di venerdì prossimo (12 giugno) e nel corso dell’incontro il Gruppo Kos, di cui fa parte la Clinica, chiederà il ricorso al FIS per un numero complessivo di 15 lavoratori della Clinica pesarese.
“Allo stato attuale – continua la Direzione della Clinica, inserita tra le progettualità prioritarie della Giunta regionale delle Marche, ai sensi della delibera n. 128 del 2019 e successive – abbiamo accompagnato alla guarigione tutti i pazienti positivi al Covid che ci sono stati assegnati dopo le dimissioni dagli ospedali pubblici. Esaurito questo nostro ruolo a supporto della sanità pubblica regionale, ora siamo in attesa di poter attivate tutte le nostre professionalità e competenze nell’attività originaria per cui la Clinica è sorta, ovvero erogare prestazioni e servizi di riabilitazione intensiva, una parte dei quali destinati anche a persone in coma, stato vegetativo o di minima coscienza”.
“In questa fase stiamo anche attivando dei percorsi di formazione professionale per ottimizzare il periodo e dare ai nostri professionisti strumenti per potenziare ulteriormente le proprie competenze e la propria preparazione”.
Il Gores ha comunicato che oggi si registrano zero malati Covid in terapia intensiva nella Regione Marche. "Dopo lo zero raggiunto nei decessi e nei tamponi positivi - afferma il presidente Luca Ceriscioli - è arrivata finalmente la buona notizia dello zero Covid nei reparti di terapia intensiva, simbolo della fase più acuta della malattia. La buona notizia di oggi è il segno di un ulteriore passo in avanti verso la ritrovata normalità".
In totale i ricoverati nella nostra regione sono 23, di cui sei all'ospedale di Macerata.
Ecco, nel dettaglio, i dati resi noti dal Gores:
Bentornati a questa nuova puntata oramai le Marche sono in una situazione di pochissimi contagi giornalieri. Notiamo che negli ultimi giorni l'indice di contagio si è alzato a 0.8 n quindi le ultime riaperture hanno avuto una qualche influenza , ma finché rimane sotto 1 significa che la situazione rimane sotto controllo, sarà importante vedere come si evolveranno le cose la prossima settimana. Nel resto d'Italia i contagi rimangono in calo, purtroppo in Lombardia siamo fissi a circa lo 0,7 - 0.8 sarebbe stato meglio che si abbassasse più velocemente Vediamo che Basilicata e Molise sono da oltre una settimana a 0 casi, forse Calabria , Umbria e Sicilia ci si avvicineranno molto presto. La Sardegna invece si allontana lievemente dall'obiettivo. Diamo un'occhiata al resto del mondo. - USA: i casi hanno ricominciato a salire e siamo ancora ben sopra i 20.000 casi giornalieri, nello stato di New York si ha un numero di morti di 158 per 100000 abitanti, la Lombardia è a 147. - Brasile: i casi giornalieri stanno aumentando ma forse hanno raggiunto il picco , in generale in sud America la situazione è in aumento. - IRAN: si è avuto un secondo picco più alto di quello di Marzo , il paese non sembra riuscire ad uscirne. - Russia: stabili ma comunque alti - India: sono in piena crescita esponenziale, dopo il contenimento iniziale che aveva funzionato bene purtroppo il virus ha cominciato a diffondersi significativamente - Svezia, per molte settimana ha mantenuto una stabilità dei contagi ma negli ultimi giorni il virus ha raddoppiato i contagi giornalieri - Germania/Svizzera la situazione è sotto controllo in discesa - Francia: negli ultimi giorni si sono avuti alcuni numeri significativi , anche se hanno sempre riportato i dati in maniera un po’ strana i francesi - Spagna sotto controllo - UK: la situazione sta migliorando - Nuova Zelanda: primo paese di dimensioni significative dove il virus sembra completamente eradicato, 0 casi attivi 0 nuovi contagi da oltre 2 settimane. I dati mondiali confermano che il virus globalmente è in espansione e che comunque senza lockdown la situazione non si riesce a tenere sotto controllo, un lockdown come quello fatto in Italia vedendo l'esempio tedesco lo possiamo considerare troppo severo, ma il tutto aperto in nessun luogo ha permesso di risolvere la situazione. Il punto chiave è portare i casi ad un numero sufficientemente basso tale che lo screening tramite tamponi possa funzionare bene ed identificare tutti o quasi i potenziali contagiati.
Rinnovo il mio appello ad installare l'App IMMUNI che è uno strumento potentissimo, potenzialmente può ridurre l'indice di diffusione di un 10 - 20 % significa meno malati , meno morti , cure più efficaci. Notizia di oggi che sono stati risolti i problemi con gli smartphone Huawei/Honor. Gratis, sicura , rispettosa della privacy si configura in 20 secondi dicendo la vostra regione e provincia, non ci sono motivi sensati per non installarla specie per noi marchigiani che ha appena iniziato ad essere operativa , dal 15 Giugno lo sarà in tutta Italia.
Il Gores ha comunicato che nelle ultime 24 a fronte dei 1200 tamponi effettuati di cui 599 come nuove diagnosi e 601 relativi al percorso guariti, non è stato riscontrato nessun nuovo caso di poistività al Coronavirus.
Rispetto a ieri la curva empidemiologica si conferma molto bassa e il trend giornaliero si abbassa seppur lievemente.Erano infatti 2 i positivi, a fronte dei 360 tamponi analizzati (leggi qui l'articolo)
Il numero complessivo di contagiati nella Regione Marche sale a 6.747 su un totale di 69.736 campioni testati, con un'incidenza giornaliera complessiva, al momento del 9,55%, che denota una lieve calo rispetto ieri che era a 9,67%.
Ecco le tabelle rese note dal Gores:
Sono stati resi noti i dati del Gores delle ore 18, riguardanti il numero di decessi registrati nelle Marche a causa del Covid-19 nelle ultime 24 ore.
Risulta purtroppo morta a causa del coronavirus un'altra persona . Si tratta di una 84enne di Cartoceto, deceduta all'ospedale di Pesaro, dove era stata ricoverata. La donna presentava patologie pregresse.
Salgono a quota 992 le vittime complessive nella regione, dall'inizio della pandemia. Pesaro-Urbino è la provincia che paga il prezzo più alto in termini di vite spezzate (525),mentre sono 166 quelle totali nella provincia di Macerata.
Secondo i dati complessivi, nel 94,9 % dei casi le vittime presentavano patologie pregresse e la loro età media è di 80,5 anni.
Ecco la tabella resa nota dal Gores:
Porto Sant'Elpidio - Stamattina il segretario della Lega Nord Matteo Salvini, nelle Marche per impegni politici, ha voluto fare una visita “fuori programma” all'azienda Loriblu.
Dopo aver conosciuto ed aver incontrato più volte la AD Annarita Pilotti (che l’aveva ospitato in varie occasioni al Micam quando era Presidente di Assocalzaturifici), Salvini ha voluto passare personalmente a salutarla, e ne ha approfittato per una visita in azienda.
Ha incontrato il fondatore della Loriblu Graziano Cuccù, che ha mostrato lo stabilimento produttivo, oltre ai figli che sono già in azienda in vari ruoli in produzione, amministrazione, marketing e commerciale.
Durante la visita Salvini si è soffermato insieme ad Annarita Pilotti e Graziano Cuccù sugli ultimi provvedimenti economici e sull’attuale situazione del settore delle calzature. Come ha anche affermato nel comizio tenutosi a Porto S.Elpidio poco più tardi, si è impegnato a “fare il possibile in parlamento per dare sostegno al settore delle calzature: proporremo un contributo alle aziende per le giacenze di magazzino, visto che hanno stock invenduti di prodotti, ed inoltre lotteremo ancora di più in parlamento per accelerare le erogazioni delle casse integrazioni per i dipendenti e l’arrivo dei soldi dalle banche”.
Il Jiu Ke Shu (in italiano ‘nove alberi’) Future Art Center è il nuovo complesso culturale di 60.000 m² situato nei pressi di Shanghai. Il nome del Centro rimanda al concetto di infinito espresso dal numero nove che, moltiplicato a sé stesso, si ricompone in 9 (cioè 9 per 9 fa 81 ed il risultato della somma di 8 più 1 restituisce 9). Un senso enfatizzato dallo stesso ciclo degli alberi che, al passare delle stagioni, cambiano il loro aspetto - dal verde tipico della primavera ai colori dorati dell’autunno, fino alla nudità dell’inverno - e si rinnovano in modo continuo di anno in anno.
Completamente immerso nella natura, il complesso - composto da cinque teatri, da spazi adatti a prove generali e alla produzione di diversi tipologie di spettacoli - è anche il luogo ideale per coloro che desiderano allontanarsi dalla frenesia della metropoli per godersi giornate di relax circondati dal verde dei boschi.
Il progetto architettonico, messo a punto da Atelier Frederic Rolland e da Shanghai Construction Design & Research Institute, si ispira totalmente al mondo della natura. L’architettura è, infatti, ampia, dominata da linee curve e fluide di ispirazione organica. Nella struttura ritroviamo l’uso abbondante di vetro che rafforza questo costante dialogo tra spazio interno ed esterno. L’attenzione all’ambiente si riflette anche nell’abbattimento dei consumi energetici dell’edificio, reso possibile grazie all’utilizzo di sistemi specifici.
Nell’ambito del progetto sono state adottate soluzioni d’illuminazione iGuzzini. All’interno della grande hall sono stati applicati incassi Reflex, che rendono particolarmente brillante l’intreccio delle travature del soffitto, e installati proiettori Palco e Front Light per illuminare in modo omogeneo il grande bassorilievo al centro di questo spazio, per tutta la sua altezza e senza ombre portate. Gli incassi Reflex illuminano perimetralmente anche la sala del Gran Theatre, lo spazio più ampio del complesso, che può ospitare fino a 1.200 persone. Nell’ambiente outdoor sono stati inseriti incassi Light Up Earth, che assicurano un’illuminazione omogenea della superficie esterna del primo livello degli edifici, proiettori Woody, che forniscono luce alla corona superiore del teatro, ed Incassi Walky, installati nella versione rettangolare, per permettere ai visitatori di percorrere le basse scalinate di accesso all’edificio in totale sicurezza.
Erano chiusi dallo scorso mese di marzo, per motivi di sicurezza a causa dell’epidemia da Covid-19 e in ottemperanza alle disposizioni Ministeriali.
Ora i 13 Centri ambulatoriali del Santo Stefano dislocati nel territorio marchigiano (da Ascoli a Pesaro, passando per San Benedetto, Civitanova, Macerata, Tolentino, San Severino, Camerino, Matelica, Fabriano, Filottrano, Jesi, e Porto Potenza Picena) riaprono e ripartono con le attività in presenza, seguendo le indicazioni della delibera della Giunta Regione Marche n. 523/2020. Una riapertura necessariamente graduale e rigorosamente rispettosa di tutte le opportune misure di sicurezza; al momento dell’accesso presso la struttura, che sarà possibile dopo l’effettuazione di un triage telefonico di idoneità, verrà misurata la temperatura e si ripeterà il triage in presenza, con la compilazione di un apposito questionario.
Tutto il personale e' stato adeguatamente formato all'uso degli idonei dispositivi di protezione individuale.
“Durante il periodo di chiusura - dice la Direzione Centri Ambulatoriali del Santo Stefano – abbiamo messo a punto attività in teleriabilitazione che hanno consentito a tutti i pazienti percorsi ed esercizi alternativi per poter continuare la terapia ed il proprio recupero. In riabilitazione, infatti, non si può rimanere fermi a lungo, si rischia di vanificare i recuperi e tutto il percorso terapeutico svolto fino a quel momento”.
“La novità – conclude la Direzione - è che ora le attività in teleriabilitazione sono diventate parte integrante del progetto
riabilitativo individuale dei nostri pazienti e pertanto continueremo ad utilizzare, accanto alle nostre tradizionali tecniche e modalità terapeutiche, anche le innovazioni tecniche e tecnologiche sperimentate in periodo Covid.
Tutto servirà per accrescere ulteriormente i servizi a disposizione della nostra utenza”.
Il Gores ha comunicato che nelle ultime 24 ore sono stati riscontrati 2 casi positivi, a fronte dei 581 tamponi effettuati, di cui 360 nel percorso nuove diagnosi e 221 nel percorso guariti. I due nuovi casi di positivtà sono stati registrati uno in provincia di Pesaro-Urbino e uno in quella di Ancona.
Rispetto a ieri, il trend giornaliero rimane piuttosto stabile e la curva empidemiologica si conferma molto bassa. Erano infatti 3 i positivi, a fronte dei 610 tamponi analizzati (leggi qui l'articolo)
Il numero complessivo di contagiati nella Regione Marche sale a 6.747 su un totale di 69.736 campioni testati, con un'incidenza giornaliera complessiva, al momento del 9,67%, che denota una lieve calo rispetto ieri che era a 9,72%.
Continua ad aumentare il numero dei dimessi e guariti arrivato 4.681. Diminuisce ,invece a 2 quello relativo ai ricoverati in terapia intensiva nelle strutture sanitarie regionali (entrambi all'Ospedale Torrette di Ancona) mentre le persone in isolamento domiciliare sono ad oggi 1507, di cui 301 in provincia di Macerata.
Di seguito, nel dettaglio, i dati rilasciati dal Gores:
“Orgoglioso di essere nelle Marche e in Abruzzo, domani, per incontrare associazioni benefiche, imprenditori e famiglie. Sarò felice di ascoltare e di portare proposte". Lo dice il leader della Lega Matteo Salvini, che domani sarà nelle Marche e in Abruzzo. In particolare sarà a Osimo (Ancona), Montegranaro (Fermo), Fermo, L’Aquila (leggi qui).
"Mentre il governo regala ritardi e burocrazia- ha aggiunto Salvini -, la Regione Abruzzo ha stanziato 100 milioni per finanziare imprese, partite Iva, enti, associazioni culturali e sportive. Da Roma hanno impugnato alcuni articoli del provvedimento, che però non è in discussione: d’altronde il governo è lento a pagare la Cassa integrazione, ma è rapido a bastonare gli enti locali come ha fatto anche con la Regione Marche a proposito della chiusura delle scuole e non solo. Siamo impegnati, da Nord a Sud, a lavorare per portare ascolto, buonsenso e soluzioni. Diamo voce all’Italia che non si arrende”.
Decima giornata, seconda consecutiva, in cui non si registrano persone decedute per Coronavirus nella regione Marche nelle ultime 24 ore. A comunicarlo è il bollettino diffuso dal Gores alle ore 18:00.
Si tratta di dati incoraggianti, che si aggiungono a quelli dei nuovi casi positivi, da diversi giorni prossimi allo zero (oggi solo 3 nuovi casi).
Ricordiamo come il virus, nella nostra regione, abbia spezzato la vita di 991 persone. Pesaro-Urbino è la provincia che paga il prezzo più alto in termini di decessi (524), mentre sono 166 le vittime totali nella provincia di Macerata.
Secondo i dati complessivi, nel 94,9% dei casi le vittime presentavano patologie pregresse e la loro età media è di 80,5 anni.
DI seguito, il bollettino diffuso oggi dalla Regione Marche:
Torna, come ogni domenica, la rubrica curata dall’avv. Oberdan Pantana, “Chiedilo all'avvocato”.
Questa settimana, le numerose mail arrivate hanno interessato principalmente la tematica riguardante la possibile responsabilità da parte del datore di lavoro in caso di contagio del dipendente da Coronavirus. Ecco la risposta dell’avv. Oberdan Pantana, alla domanda posta da un lettore di Montelupone che chiede: “In caso di contagio del dipendente da COVID-19 il datore di lavoro può andare incontro a delle responsabilità?
La delicatezza di tale argomentazione ci porta a fare la premessa che, il datore di lavoro risponde della mancata osservanza delle norme a tutela dell'integrità fisica dei propri dipendenti in quanto titolare di una posizione di garanzia che discende in primo luogo dall’art. 2087 c.c., secondo il quale “L’imprenditore è tenuto ad adottare nell’esercizio dell’impresa le misure che, secondo la particolarità del lavoro, l’esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare l’integrità fisica e la personalità morale dei prestatori di lavoro”; inoltre, abbiamo il D.Lgs. n. 81/2008 (T.U. Salute e Sicurezza sul lavoro) il quale coordina, all’interno di un unico testo, tutte le norme in materia di salute e di sicurezza dei lavoratori nel luogo di lavoro che stabilisce una serie di interventi da osservare per il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori.
Tutto ciò anche in riferimento al contagio da Coronavirus quale malattia infettiva e parassitaria e, come tale, è senza dubbio meritevole di copertura Inail per gli assicurati che la contraggono “in occasione di lavoro”,così come sancito dal Decreto Legge n. 18 del 17 marzo 2020 cd “Decreto Cura Italia” all'art. 42 comma 2 nonché dalla stessa Circolare Inail n. 13 del 3 aprile 2020.
Nello specifico, infine, abbiamo l’articolo 2, comma 6, del DPCM 26 aprile 2020, che impone a tutte le imprese che non hanno sospeso o ripreso la propria attività di osservare il protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro” sottoscritto dal Governo e dalle parti sociali ed aggiornato lo scorso 24 aprile 2020.
Tale documento impone, in primo luogo, in capo al datore di lavoro un obbligo di informazione, attraverso le modalità più idonee ed efficaci, circa le disposizioni delle Autorità e l'obbligo della rilevazione della temperatura, ed oltre a ciò deve prevedere una seria di misure relative alla protezione individuale, alla igiene e sanificazione dei luoghi di lavoro nonché alla gestione di eventuali persone sintomatiche e sulla sorveglianza sanitaria.
Detto ciò, la semplice mancata osservanza di una delle norme sopra citate sarebbe già in astratto sufficiente a determinare in capo al datore di lavoro una responsabilità penale nel caso di un dipendente che affermi di aver contratto la malattia, anche rimanendo asintomatico, sul luogo di lavoro.
Il datore di lavoro che non osserva le norme antinfortunistiche, infatti, è punibile ai sensi dell'art. 40 c.p., in quanto “non impedire un evento che si ha l’obbligo giuridico di impedire equivale a cagionarlo”; nello specifico, il datore di lavoro risponde del reato di lesioni di cui all’art. 590 c.p., oppure di omicidio colposo ai sensi dell’art. 589 c.p. qualora al contagio sia seguita la morte, oltre alla circostanza aggravante della violazione delle norme antinfortunistiche, ex art. 590, co. 3, c.p..
Per quanto concerne quest'ultima aggravante, nei delitti colposi derivanti da infortunio sul lavoro, non occorre che siano violate norme specifiche dettate per prevenire infortuni sul lavoro, essendo sufficiente che l’evento dannoso si sia verificato a causa della violazione del sopra menzionato art. 2087 c.c. che impone all’imprenditore di adottare tutte le misure che, secondo la particolarità del lavoro, l’esperienza e la tecnica sono necessarie a tutelare l’integrità fisica e la personalità morale dei lavoratori.
Per quanto riguarda, poi, l'onere della prova, la circolare n. 13/2020 dell'Inail chiarisce che in linea generale,“Nell’attuale situazione pandemica, l’ambito della tutela riguarda innanzitutto gli operatori sanitari esposti a un elevato rischio di contagio, aggravato fino a diventare specifico.
Per tali operatori vige, quindi, la presunzione semplice di origine professionale, considerata appunto la elevatissima probabilità che gli operatori sanitari vengano a contatto con il Coronavirus. A una condizione di elevato rischio di contagio possono essere ricondotte anche altre attività lavorative che comportano il costante contatto con il pubblico/l’utenza. In via esemplificativa, ma non esaustiva, si indicano: lavoratori che operano in front-office, alla cassa, addetti alle vendite/banconisti, personale non sanitario operante all’interno degli ospedali con mansioni tecniche, di supporto, di pulizie, operatori del trasporto infermi, etc. Anche per tali figure vige il principio della presunzione semplice valido per gli operatori sanitari”.
Per tutti gli altri lavoratori, la copertura assicurativa è riconosciuta a condizione che la malattia sia stata contratta durante l’attività lavorativa stabilendo l’onere della prova a carico dell’assicurato. Considerando che il periodo di tempo che intercorre tra il contagio ed il manifestarsi dei sintomi può arrivare fino a 14 giorni, risulta estremamente difficile sostenere per il lavoratore che il luogo del contagio possa essere individuato con certezza all'interno della sede di lavoro; a causa della virulenza della malattia, infatti, sarebbe difficile escludere altre possibili cause di contagio quali la vicinanza ad altre persone positive nei luoghi di aggregazione necessaria come supermercati o mezzi pubblici o altrimenti il contatto con familiari conviventi contagiati.
Pertanto, anche in risposta al nostro lettore, al datore di lavoro potrebbe essere sufficiente dimostrare di aver adottato tutti i presidi indicati dalla legge per escludere in capo a sé ogni responsabilità, tanto da apparire, quindi, molto difficile per il lavoratore fornire la prova “al di là di ogni ragionevole dubbio” (art. 533 c.p.p.) e corroborare la tesi della colpevolezza del datore di lavoro escludendo con sufficiente certezza l’esistenza di altre cause di contagio esterne alla responsabilità datoriale.
Rimango in attesa come sempre delle vostre richieste via mail, dandovi appuntamento alla prossima settimana.
Per la nona volta complessiva dall'inizio dell'emergenza sanitaria legata al Covid-19, non si registrano persone decedute per Coronavirus nella regione Marche nel corso delle 24 ore precedenti il bollettino diffuso dal Gores alle ore 18:00.
Si tratta di dati incoraggianti, che si aggiungono a quelli dei nuovi casi positivi, da diversi giorni prossimi allo zero (oggi solo 2 nuovi casi).
Ricordiamo come il virus, nella nostra regione, abbia spezzato la vita di 991 persone. Pesaro-Urbino è la provincia che paga il prezzo più alto in termini di decessi (524), mentre sono 166 le vittime totali nella provincia di Macerata.
Secondo i dati complessivi, nel 94,9% dei casi le vittime presentavano patologie pregresse e la loro età media è di 80,5 anni.
DI seguito, il bollettino diffuso oggi dalla Regione Marche:
Nei giorni scorsi è stato notificato al Cosmari Srl un avviso di conclusione delle indagini preliminari inerente la gestione delle Macerie del Sisma 2016 con riferimento alla presenza di amianto e alle modalità di trattamento del materiale contenente tale sostanza. Nell’interesse dell’azienda, il Presidente ha voluto chiarire i contorni della vicenda in quanto si tratta di una questione complessa sia per la vastità dell’area interessata all’evento calamitoso sia per la necessità di procedere celermente alla rimozione delle macerie e degli edifici distrutti o gravemente lesionati.
"Cosmari srl ha adottato nel corso di questi anni tutte le procedure concordate con le autorità competenti - ha spiegato il presidente Cosmari Graziano Ciurlanti - tuttavia siamo consapevoli che la delicatezza della materia e la complessità della normativa di riferimento possano essere oggetto di valutazioni diverse da parte dell’Autorità giudiziaria nei confronti della quale esprimiamo massima fiducia in relazione all’accertamento dei fatti - e poi ha concluso il comunicato affermando - Come già anticipato all’inizio delle indagini, gli amministratori di Cosmari srl sono a disposizione della procura e il sottoscritto chiederà di essere sentito quanto prima per offrire tutti i chiarimenti necessari per raccogliere eventuali indicazioni in ordine a diverse modalità di gestione della raccolta delle macerie qualora ciò si rendesse necessario".
A causa dell'emergenza Covid-19 il governo ha dovuto adottare una serie di misure restrittive volte a contrastare la diffusione del virus, tra cui la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado. Una realtà con cui si ritrovano a dover fare i conti milioni di studenti e insegnanti, alle prese nel corso delle ultime settimane con la nuova frontiera dell'e-learning. Proprio in questo ambito a rivestire un ruolo fondamentale sono le aziende informatiche che, non a caso, sono state ritenute dal governo attività essenziali, potendo in questo modo lavorare nonostante le varie restrizioni dovute al coronavirus.
L'importanza delle aziende informatiche
Sentire le lezioni in streaming, salutare gli insegnanti e i compagni di classe tramite Skype o Zoom, o semplicemente inviare i compiti online, sono ormai delle pratiche all'ordine del giorno di insegnanti, studenti e ovviamente genitori. In questo momento particolarmente complicato, però, non tutti erano in possesso degli strumenti necessari per poter svolgere le lezioni a distanza e proprio per questo motivo a rivestire un ruolo fondamentale sono state le aziende informatiche tipo Syspack che sono diventate un vero e proprio punto di riferimento per l'acquisto di computer di bassa fascia e anche per l'assistenza. A causa delle varie limitazioni i computer sono diventati dei veri e propri beni di prima necessità, tanto che pc e webcam sono andati a ruba. A differenza di quanto si possa pensare, infatti, non è necessario spendere cifre da capogiro per avere a propria disposizione un pc di qualità. Per svolgere semplici operazioni, come l'invio di e-mail, video-chiamate e lezioni in streaming, infatti, un computer economico è più che sufficiente. Basta avere a propria disposizione un computer, una webcam e un microfono e il gioco è fatto.
Prodotti ergonomici per il bene della vostra salute
Se non si utilizza CAD o altri software pesanti, allora dovete sapere che un computer economico è più che adatto alle vostre necessità. L'importante è che supporti le video-chiamate di gruppo e presentazioni, come ad esempio quelle in Power Point. In fin dei conti si tratta di un nuovo modo di fare lezione, ma questo non vuol dire che bisogna diventare degli ingegneri della Nasa. Se non disponete di webcam e microfono, quindi, non c'è bisogno di preoccuparsi. È sufficiente puntare per degli accessori economici per ottenere ugualmente un risultato eccellente.
Un aspetto importante da considerare, più che la qualità in sé del pc, è la vostra salute. A tal fine vi suggeriamo di puntare sempre a degli accessori ergonomici, che vi aiuteranno a fronteggiare le lezioni in tutta tranquillità.
Ad esempio è importanti assicurarsi che il mouse sia confortevole, con dimensioni generosi e spazio sufficiente ad appoggiare il pollice. Se poi volete optare per il mouse verticale, allora dovete sapere che si rivela essere la soluzione giusta per prevenire il tunnel carpale. Per quanto concerne la tastiera, inoltre, quella con il poggiapolsi è preferibile a quella classica. A proposito del monitor, poi, è opportuno sceglierne uno con il filtro per la luce blu in modo tale da aiutarvi a preservare la vista.
La nuova frontiera dell'e-learning
A causa dell'emergenza Covid-19 molte delle nostre abitudini sono cambiate e tra queste si annovera senz'ombra di dubbio la nuova frontiera dell'e-learning. Lezioni a distanza con i docenti, che prevedono inevitabilmente un nuovo modo di approcciarsi. In attesa di scoprire se anche il prossimo anno scolastico sarà all'insegna dell'e-learning, in ogni caso questo nuovo modo di studiare si rivelerà essere un'importante risorsa anche per il futuro. Basta pensare a tutti gli studenti che spesso si ritrovano a dover saltare per tanti giorni le lezioni a causa di problemi di vario. Ebbene, anche in questo caso le video-lezioni potrebbero essere una valida risposta al problema.
Senza fare voli pindarici, comunque, allo stato attuale l'e-learning si rivela essere una nuova realtà con cui dover fare i conti e a tal fine è necessario dotarsi di strumenti ad hoc. Fortunatamente, come già detto, non vi è bisogno di computer super accessoriati dal valore di migliaia di euro. È sufficiente un computer di bassa fascia e sarete ugualmente in grado di fare delle video-lezioni in tutta tranquillità. Non a casa, soprattutto durante le prime settimane di lockdown, si è assistito ad una crescita della richiesta di computer economici e ad averne bisogno sono stati molti studenti, ma anche insegnanti.
Allo stesso tempo non si può trascurare l'importanza del supporto offerto dalle varie aziende informatiche, come Syspack, che sono sempre rimasta al fianco della clientela per offrire la giusta consulenza in questo nuovo modo di fare scuola. In molti, infatti, si sono sentiti spaesati in questo nuovo contesto, sia per via delle varie restrizioni dovute al lockdown, sia per la poca dimestichezza con la tecnologia.
A partire dalla richiesta di webcam, passando per microfoni e pc di bassa fascia, le domande a cui rispondere sono davvero tanto. In molti ad esempio si ritrovano ad avere microfoni integrati che però non funzionano, oppure webcam non collegate, senza sapere come comportarsi. Nessun problema! In fin dei conti, come si suol dire, nessuno nasce imparato e l'emergenza coronavirus ha offerto a molti la possibilità di approcciarsi diversamente alla tecnologia.
Una lezione, d'altronde, non ha la necessità di dover far ricorso a tanti fronzoli e per questo motivo un computer economico si rivela essere il giusto compromesso. A partire da Zoom, passando per Skype, fino ad arrivare a Meet, sono davvero tanti gli strumenti a vostra disposizione e non avete altro che l'imbarazzo della scelta. Basta avere un pc di qualsiasi tipo per aprire di fronte a voi un mondo vastissimo, all'insegna di condivisione di file, video-lezioni e audio. I modi in cui alunni e studenti possono interfacciarsi, pur restando a distanza, sono davvero tanti. Grazie alla video-chiamate, infatti, gli insegnanti possono facilmente vedere quali studenti sono attenti, chi si distrae, ma anche fornire opportuni chiarimenti ai vari dubbi.
Il lockdown, d'altronde, ha fornito indubbiamente un nuovo spunto su cui riflettere, ovvero l'importanza di investire in un settore, come quello informatico, che aiuta giorno dopo giorno a restare in contatto pur non essendo vicini.
Il 7 giugno, in diverse città italiane si svolgerà il “Festival dei rondoni”, il quale rappresenta un evento ormai collaudato che si svolge in diverse città italiane la prima domenica di giugno, con lo scopo principale di far conoscere più da vicino quei splendidi volatori che sono i Rondoni.
Questi animali convivono da secoli con l’uomo, in particolare nei centri storici delle nostre città, dove, soprattutto nei mesi di maggio e giugno, grazie ai loro stridii e caroselli, rendono vivi il freddo travertino e i vecchi coppi.
La loro storia si è evoluta con l’uomo, prima della costruzione delle città essi nidificavano in cavità naturali delle rocce o in alberi cavi.
Spesso la loro presenza è considerata quasi scontata dalla maggior parte delle persone, ma dobbiamo ammettere che, pur condividendo con l’uomo gli stessi edifici, in realtà, gran parte della loro vita rimane avvolta nel mistero. Sappiamo che sono degli eccellenti volatori, attraversano il Mar Mediterraneo e il Deserto del Sahara per raggiungere i quartieri di svernamento africani, compiendo un viaggio di circa 10.000 km due volte all’anno. Trascorrono il 90 % della loro vita in volo, tranne durante il periodo di nidificazione; addirittura che dormano in cielo, innalzandosi in gruppi a grandi altezze, per ridiscendere sulle città all’alba. Alimentandosi esclusivamente di plancton aereo (costituito da insetti e altri invertebrati) risultano molto utili all’uomo poiché mangiano anche mosche e zanzare; sono quindi degli ottimi insetticidi naturali!
Purtroppo però questi splendidi signori dell’aria sono in netta diminuzione, soprattutto a causa dei restauri edilizi, che quasi mai tengono conto delle loro esigenze.
Infatti, durante i restauri, quasi sempre le prime file di coppi vengono chiuse con tappi di cemento e anche le buche pontaie con la volontà di impedire l’ingresso ai piccioni. Basterebbe invece ridurre queste aperture a dimensioni tali da renderle inutilizzabili dai colombi e adatte ai rondoni, oltre a pipistrelli e passeri, anch’essi specie utili e protette, benché in diminuzione. A tale proposito, per la loro conservazione, sarà di fondamentale importanza instaurare rapporti di collaborazione con gli ordini degli architetti, ingegneri e geometri, con le imprese edili e con le amministrazioni pubbliche, con l’obiettivo di sensibilizzarli al problema.
Questa specie sta assumendo un interesse conservazionistico tale che, come Associazione APS “Ornitologi Marchigiani” abbiamo proposto alla Regione Marche un progetto per approfondire la conoscenza dei rondoni nelle principali città della Regione, allo scopo di individuare i principali siti di nidificazione e stimarne la loro consistenza.
(Foto di: Mario Maroni)
Il Gores ha comunicato che nelle ultime 24 ore sono stati effettuati: 1309 di cui 578 sul percorso nuove diagnosi e 731 sul percorso guariti. Sono stati 2 i positivi confermati, entrambi nella provincia di Pesaro e Urbino.
Si registra un leggero incremento rispetto alla giornata di ieri, quando a fronte di 768 tamponi analizzati, erano stati riscontrati sempre 2 nuovi casi di positività al Covid-19. (leggi qui l'articolo)
Il numero complessivo di contagiati nella Regione Marche sale a 6.742 su un totale di 68.775 campioni testati, con un'incidenza giornaliera complessiva, al momento del 9,8%, che conferma il trend degli ultimi giorni.
Il numero dei dimessi e guariti continua ad aumentare (4.556). Scendono, inoltre, a 3 i ricoverati in terapia intensiva nelle strutture sanitarie regionali. In discesa anche il numero di persone in quarantena che ad oggi sono 1146.
Di seguito, nel dettaglio, i dati rilasciati dal Gores:
Il presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli, ha firmato oggi un decreto che, a partire da lunedì 8 giugno, consente ai soggetti pubblici e privati di riprendere, in presenza, gli stage presso attività economiche e produttive non sospese e le attività di formazione pratica da svolgere in laboratorio o altro ambiente, anche all’aperto, con l’utilizzo di macchinari, attrezzature o strumenti.
La ripresa dell’attività in presenza è consentita a condizione che la stessa non sia realizzabile a distanza.
Il decreto è rivolto sia alle imprese che praticano attività di formazione, sia alle agenzie formative e alle scuole e si riferisce specificatamente a: percorsi di istruzione e formazione professionale anche in modalità duale, finalizzati al conseguimento di qualifica e diploma professionale, sia presso le scuole della formazione professionale che presso gli Istituti Professionali Statali in regime di sussidiarietà; percorsi di formazione superiore nell’ambito del sistema educativo regionale (ITS, Ifts, ecc.); percorsi di formazione e attività di orientamento per gli inserimenti e il reinserimento lavorativo degli adulti; percorsi di educazione degli adulti e formazione permanente; percorsi di formazione regolamentata erogati nell’ambito del sistema educativo regionale; percorsi di formazione continua erogati nell’ambito del sistema educativo regionale; percorsi di formazione in materia di sicurezza e salute sul lavoro.
La parte pratica prevista dal percorso formativo, se realizzata all’interno degli spazi a disposizione del soggetto formativo, deve essere svolta nel rispetto delle misure previste dalla legge per prevenire e ridurre il rischio di contagio. È consentito di svolgere, sempre in presenza, gli esami finali previsti dai percorsi formativi.
Nelle ultime 24 ore sono due i decessi registrati nelle Marche a causa del coronavirus. A comunicarlo è il Gores, nel consueto aggiornamento delle 18. Risultano purtroppo morte, a causa del Covid-19, una 95enne di Mombaroccio e un uomo di 57 anni, residente a Terre Roveresche: entrambi avevano patologie pregresse ed erano ricoverati all'ospedale di Fossombrone.
Il virus, nella nostra regione, ha spezzato la vita di 991 persone. Pesaro-Urbino è la provincia che paga il prezzo più alto in termini di decessi (524), mentre sono 166 le vittime totali nella provincia di Macerata.
Secondo i dati complessivi, nel 94,9% dei casi le vittime presentavano patologie pregresse e la loro età media è di 80,5 anni.
Ecco la tabella pubblicata dal Gores: