di Roberto Scorcella

Di Maio incontra i cittadini a Tolentino: "Il governo scelga se risolvere i problemi o prendere in giro i cittadini"

Di Maio incontra i cittadini a Tolentino: "Il governo scelga se risolvere i problemi o prendere in giro i cittadini"

"Ci sono degli evidenti ritardi e chi li critica viene chiamato sciacallo, ma questa storia dello sciacallo è solo una scusa per coprire quello che non si è fatto. Mercoledì il governo deve emanare un nuovo decreto. Io spero che lo emani con tutte le cose che servono dentro, a cominciare dalla velocizzazione delle procedure: non è possibile che per abbattere una casa pericolante a volte bisogna chiedere l'autorizzazione a trenta persone, per le casette bisogna aspettare le opere di urbanizzazione di una ditta che lavora con il sistema di gare italiane classico e inefficiente. E non si può neanche pensare che i miliardi di euro che si spenderanno per la ricostruzione siano spesi come si sono spesi nel '97. Ricordiamoci sempre che ci sono case che sono cadute dopo l'adeguamento antisismico del terremoto del '97.  Quello che è emerso da questo incontro, come nei tre incontri di ieri sulla costa, è che questo sistema, questo decreto fatto dopo le scosse del 24 agosto e del 30 ottobre non è un decreto che sta funzionando e siccome nella legge c'erano delle scadenze e non si stanno rispettando, la legge si deve cambiare e deve essere una legge seria. Questo chiederemo nei prossimi tre giorni e mercoledì capiremo se il governo vuole veramente risolvere i problemi o prendere in giro i cittadini" così si è espresso Luigi Di Maio, vicepresidente M5s della Camera questa mattina a Tolentino, dove ha incontrato cittadini e imprenditori colpiti dal sisma. Telecamere e flash rigorosamente vietati per non trasformare in passerella le difficoltà delle persone. "No tax area per almeno 4 anni per le popolazioni colpite dal terremoto" ha aggiunto Di Maio "e se all'Europa non va bene a me non interessa e non me ne frega niente nemmeno di quello che dice Juncker, dobbiamo soltanto pensare a questa gente per aiutarla a riprendersi".     "La sospensione delle bollette non è una misura sufficiente - ha aggiunto il leader pentastellato -, tra due anni si ritroveranno a pagare decine di migliaia di euro e questo fa sì che questa gente, per timore di dover poi sborsare grandi cifre, continui a pagare acqua, luce e gas fin da ora e questo significa che non c'è stata alcuna sospensione". Di Maio ha chiesto anche la creazione "di una zona franca per le imprese, così da essere attrattiva per aziende da tutta Italia che vogliono investire qui, se non succede questo non si riuscirà a ripartire". Attrarre fondi europei per rilanciare il turismo dei borghi dei monti Sibillini colpiti dal terremoto. Un ragionamento che è emerso questo pomeriggio a Visso, durante l'incontro che il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio, ha avuto con il sindaco Giuliano Pazzaglini e il presidente dell'Ente Parco, Oliviero Olivieri.    "Dobbiamo verificare la possibilità di attingere risorse dall'Europa per la riorganizzazione dei percorsi turistici, per la realizzazione di piste ciclabili e di nuovi impianti al fine di rilanciare, appena sarà terminata la fase dell'emergenza, questo territorio dal punto di vista dell'attrattività turistica", ha spiegato Di Maio. Che, con il Movimento 5 Stelle, avverte anche la necessità di "far capire ancor di più all'esterno che queste realtà dei Sibillini sono profondamente ferite dal sisma e che occorre fare presto affinché possano tornare a vivere, altrimenti si rischia uno spopolamento totale".    Di Maio ha evidenziato anche la necessità di ripristinare "quanto prima le principali vie di comunicazione" e di creare "le condizioni necessarie affinché queste comunità possano avere un filo diretto con il commissario Errani e con gli enti che sono chiamati a gestire l'emergenza è la ricostruzione". Infine, Di Maio ha ribadito l'impegno del Movimento 5 Stelle "perché le istanze e le sofferenze raccolte in queste aree vengano inserite nel decreto che sarà emanato in settimana".(ANSA).  

29/01/2017 14:09
A Tolentino niente carne di maiale e visite a tempo per chi vive nei container : scoppia la polemica

A Tolentino niente carne di maiale e visite a tempo per chi vive nei container : scoppia la polemica

Scoppia la polemica sul cibo servito ai terremotati ospiti dello Spazio Cristoforo Colombo, l'area dove sono stati posizionati i container che da qualche giorno a Tolentino accolgono diverse famiglie di sfollati.  "Le pietanze preparate per la mensa del villaggio container non contengono maiale": così, avverte un cartello predisposto dalla ditta che fornisce i pasti. E, inevitabilmente, sono partite le proteste da parte di chi vede in questa scelta una discriminazione verso chi, invece, il maiale vorrebbe mangiarlo e vorrebbe fosse inserito nel menù. "La percentuale di persone che non mangiano maiale è molto bassa rispetto a chi invece non ha di questi problemi" dicono alcuni sfollati "e francamente a sentirci discriminati siamo noi. Non ne possiamo veramente più di mangiare solo il tacchino in tutte le salse". "Quando ho chiesto di avere un po' di sugo in più mi è stato risposto di andare al ristorante" aggiunge un'altra ragazza ospite del villaggio container, sottolineando come la situazione sarà inevitabilmente destinata a peggiorare quando nel villaggio arriveranno tutte le altre persone che ancora si trovano ospiti delle strutture ricettive lungo la costa.  Ma non basta. Ad accendere ulteriormente gli animi c'è il regolamento per le visite di familiari e amici a chi risiede nel villaggio. "I parenti devono registrarsi in segreteria. Tempo massimo di visita, 40 minuti dalla consegna dei documenti". Una modalità che somiglia molto a quelle "carcerarie" e che non risulta gradita a chi vorrebbe trascorrere del tempo con parenti e amici, senza vincoli così stringenti. 

26/01/2017 09:21
Il 2 febbraio la protesta dei terremotati a Roma

Il 2 febbraio la protesta dei terremotati a Roma

Malgrado la confusione ingenerata dall'accavallarsi di eventi e articoli, l'ufficializzazione è arrivata ieri sera: la manifestazione dei terremotati a Roma si terrà giovedì 2 febbraio. L'iniziativa viene promossa dal gruppo Facebook “Manifestazione terremotati a Roma” che in pochi giorni conta quasi 14mila iscritti. "Questa manifestazione porterà i terremotati davanti al Parlamento, per dire ad alta voce tutto quello che non va nella gestione dell'emergenza e dei primi passaggi della ricostruzione. Ieri sera" spiega uno dei promotori, Diego Camillozzi "è stata scelta la data del due febbraio. Si attende il via libera definitivo dalla Questura di Roma, a cui già questa mattina sono state inoltrate le richieste previste dalla legge. La nostra sarà una manifestazione per chiedere alle autorità di fare presto, per far rientrare prima possibile la gente nelle loro zone di residenza. Chiediamo di togliere gli eccessivi passaggi burocratici che ci sono nella certificazione del danno, tra schede Fast, Aedes e poi di nuovo la certificazione del tecnico. Sui monti muoiono gli animali, non per loro volontà, sono loro la testimonianza più forte dell'inefficienza nella gestione dell'emergenza. Chiediamo che non accada più, che si dia un'accelerazione a tutte le procedure, togliendo compiti alla grande struttura centralizzata che ha generato immobilismo e stasi nelle nostre zone. Restituite ai sindaci ed alle autorità locali alcune competenze in materia di ricostruzione e gestione operativa, perchè sono i primi a conoscere le necessità del territorio. Chiediamo di ripristinare al più presto la viabilità, a partire dalla Valnerina, di fare presto con le casette in legno, mettendo all'opera un numero maggiore di aziende. Il modello della ricostruzione del 1997 è stato un esempio per altri terremoti, ripartiamo da lì. A Serravalle epicentro del sisma del 26 settembre 1997, il 23 dicembre successivo tutti erano già nei container. Qui è a rischio l'economia di questi territori, se non ci sarà lavoro, non ci sarà più motivo di risiedere qui, il territorio perderà valore ed attrattività turistica. Allora forse, non avrà più senso ricostruire le case, ma “ci vorranno loculi mortuari”, come ha detto nel suo ultimo video Antonio Lo Cascio, che ha scelto di appoggiare la protesta pacifica della gente del suo stesso territorio. Chiediamo ai sindaci di farsi portavoce dei disagi della propria gente, perchè chi tace acconsente e rischia di divenire complice di ciò che accade. Chiediamo a tutti i cittadini, di qualunque parte d'Italia, di appoggiarci in questa nostra volontà di manifestare per chiedere che sia tutelato il nostro diritto ad avere ancora un futuro ed una normalità possibille". La scelta di un giorno infrasettimanale non è casuale: "Abbiamo scelto una data infrasettimanale per essere ricevuti in parlamento... sappiamo che per alcuni sarà difficile venire... per questo stiamo chiedendo alle aziende, e lo pubblichiamo qui ufficialmente, di poter tenere ferma la produzione in quel giorno per poter far valere i loro diritti e quelli di tutti i loro dipendenti". Saranno organizzati anche dei pullman e dei referenti per ogni Comune. Tutte le informazioni, comunque, verranno date tramite la pagine Facebook del gruppo. 

24/01/2017 12:20
Il grido di dolore di Marianna: "Ci sentiamo in guerra: siamo abbandonati a noi stessi. Dove sono le istituzioni?"

Il grido di dolore di Marianna: "Ci sentiamo in guerra: siamo abbandonati a noi stessi. Dove sono le istituzioni?"

Un grido di dolore straziante. Una famiglia divisa, un padre che non vede il figlio di 15 mesi da due settimane, un'azienda che rischia di morire insieme al bestiame. E nessuno sembra far niente per porre rimedio a una situazione che sembra assurda per quanto gravissima. A parlare è Marianna Paris (nella foto il fratello Giovanni). "L’azienda agricola di mio padre, Costantino Paris, di pura razza marchigiana, una delle più grandi delle Marche comprende 120 capi tra madri e figli, una trentina di pecore e una ventina di capre. Siamo l’unica azienda di Ussita ad essere con gli animali fuori: le altre hanno tutti i capi al coperto, anche se insistono a chiedere tenso strutture. Rientriamo nel sisma che ci ha colpito ad agosto e già allora la nostra stalla era considerata inagibile. A quel tempo si parlava di puntellatura da fare, ma nessuno ha mai provveduto a farlo. Abbiamo richiesto la tenso struttura ma ad oggi ancora non sono state montate per motivi che ancora ignoriamo. Sta di fatto che con il terremoto di ottobre la struttura non ha retto e sono crollate due pareti. Allo stato attuale ci troviamo con tutti gli animali all’aperto con temperature che variano dai -15 ai -20. Io con la mia famiglia" dice Marianna "siamo stati evacuati ad ottobre e ci troviamo un un villaggio a Porto Sant’Elpidio. Mio fratello con mio marito vivono a Vallestretta di Ussita in un container singolo frutto di una donazione, arrivato a Vallestretta e allacciato solo a fine dicembre dopo ripetuti solleciti. Io non so di chi è la colpa di tutto questo: so solamente che noi non facciamo i politici e non facciamo i dirigenti, eppure ci stiamo prendendo responsabilità e danni che loro non si vogliono prendere. Ora i nostri animali sono in mezzo a due metri di neve, mio fratello e mio marito stanno cercando di portargli il foraggio necessario considerando che fino a ieri nessuno aveva raggiunto la frazione per liberare le strade e consentire di arrivare agli animali, per cui loro con i nostri mezzi agricoli hanno dovuto impiegare le loro braccia e la loro forza per portare il fieno alle bestie. Per non far morire il bestiame stiamo cercando di farle mangiare di più ma non è semplice, abbiamo i vitelli di fuori e si avvicinano i primi parti. Abbiamo richiesto l’esercito, fermo a Pieve Torina ma non si è visto nessuno. Siamo abbandonati a noi stessi. E’ ora che qualcuno incominci a muoversi non solo attraverso le parole: la protezione civile le istituzioni cosa stanno facendo? Dove sono? Capisco che ora ci sono nuove emergenze, ma le emergenze devono essere affrontate con cognizione di causa e in maniera concreta, non all’insegna dell’incapacità, della lungaggine e del lassimo. Ci hanno fatto la proposta di portare i nostri animali in strutture messe a disposizione nell’entroterra marchigiano. Beh, io a questo rispondo che queste persone non sanno cosa dicono e non conscono minimamente la realtà per affermare ciò. I nostri animali sono allo stato brado: è da maggio che sono fuori è già difficle per noi avvicinarli, figuriamoci portarli in altre strutture. E poi la nostra vita è a Ussita. Hanno spopolato i paesi portandoci nella costa con la forza: non permetteremo che ciò avvenga per i nostri animali e il nostro futuro. Ad oggi quello che più mi spaventa è che le ammistrazioni e i politici ci hanno tolto le nostre libertà e il nostro futuro, hanno diviso le nostre famiglie (mio marito sono 15 giorni che non vede il nostro bambino di 15 mesi). Sta a loro decidere se dobbiamo vivere o morire. Siamo in attesa di una loro burocratica decisione, non senza lottare fino in fondo, ci sentiamo come se stessimo in guerra ma noi siamo pronti a combattere". E a queste parole, francamente, è ben difficile aggiungere altro... 

24/01/2017 12:07
Errani ha deciso: ecco l'elenco delle scuole da ricostruire in provincia di Macerata

Errani ha deciso: ecco l'elenco delle scuole da ricostruire in provincia di Macerata

E' stata pubblicata l'ordinanza n.14 del Commissario per la Ricostruzione Vasco Errani che disciplina la "Approvazione del programma straordinario per la riapertura delle scuole per l’anno scolastico 2017-2018". Nell'ordinanza vengono elencate le scuole da ricostruire e molte di queste ricadono nel territorio della provincia di Macerata.  Nell'elenco delle scuole da ricostruire ci sono: a San Ginesio le scuole di via Roma, l'istituto magistrale "Gentili" e l'Ipsia "Frau"; a Macerata il comprensivo "Mestica" e le medie "Alighieri"; le elementari "Santini" di Loro Piceno; l'istituto "De Magistris" di Caldarola; l'Itis "Divini" di San Severino; il comprensivo "Betti" di Camerino; la scuola primaria "Giacomo Leopardi" di Sarnano.  L'ordinanza prevede la "costruzione di nuovi edifici scolastici definitivi, in sostituzione delle scuole che non possono essere oggetto di adeguamento sismico secondo la disciplina delle Norme Tecniche per le Costruzione per gli edifici strategici di classe d’uso IV, in ragione dell’esistenza di vincoli ai sensi del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 e s.m.i., ovvero dell’eccessiva onerosità degli interventi a tal fine necessari, da realizzarsi, per l’inizio dell’anno scolastico 2017-2018, con tecnologia a secco (strutture lignee, acciaio, cassero a perdere, calcestruzzo prefabbricato) nel rispetto della vigente disciplina di settore in materia di edilizia scolastica, con particolare riferimento alla disciplina delle Norme Tecniche per le Costruzioni per gli edifici strategici di classe d’uso IV, alla normativa in materia di risparmio energetico e di sicurezza antincendio; b) riparazione, con adeguamento sismico, degli edifici scolastici che hanno avuto un esito di agibilità “E” che consenta il riutilizzo delle scuole per l’anno scolastico 2017-2018; c) affitto, montaggio e smontaggio di moduli scolastici provvisori per quelle scuole che verranno riparate, con adeguamento sismico, entro il settembre 2018". "Forse a tutti noi non è ancora chiara l'eccezionalità di questa emergenza con centinaia di Comuni da raggiungere in un contesto mai riscontrato prima. A fronte di tutto ciò, non abbiamo mai mollato il tema della ricostruzione. Abbiamo elaborato un piano per 21 nuovi complessi scolastici" ha detto Errani. Il ministro dell'Istruzione Valeria Fedeli ga firmato anche una circolare che proroga i termini per le domande di pensionamento per i docenti delle aree del terremoto al 13 febbraio.  Intanto, tutti i comitati Scuole Sicure del centro Italia (Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria) sorti spontaneamente dopo i terremoti che hanno devastato questi territori dal 24 agosto 2016 ad oggi, raccordandosi, hanno dato vita oggi a una pagina su Facebook, il "Comitato Scuole Sicure Centro Italia". L'obiettivo comune è ottenere la sicurezza di tutte le scuole e ''quello che, per legge, doveva essere fatto già dal 2003, ossia la valutazione della vulnerabilità sismica degli edifici scolastici e il loro eventuale adeguamento sismico o eventuale ricostruzione''. C'è apprensione dopo l'allarme lanciato dalla Commissione Grandi Rischi sulla possibilità che ci sia un nuovo sisma di magnitudo fra 6 e 7, e l'invito a monitorare dighe e scuole in quest'area del centro Italia, e il Comitato chiede che vengano installati subito in tutta l'area Moduli ad uso scolastico provvisorio, i Musp.

24/01/2017 11:30
Il sindaco di Camerino alza la voce e chiede chiarezza: "Il Governo ci dica come tutelare i cittadini"

Il sindaco di Camerino alza la voce e chiede chiarezza: "Il Governo ci dica come tutelare i cittadini"

Gianluca Pasqui alza la voce. E chiede chiarezza. "Voglio sapere dal Governo come tutelare i miei concittadini": parole dure, ma sintomatiche di un Sindaco allarmato dai comunicati diffusi negli ultimi giorni. "Lavoriamo sodo e lavoriamo ogni giorno per tornare alla normalità. Quotidianamente" spiega il sindaco di Camerino "mi assumo la responsabilitá di tutti i Vigili del Fuoco che stanno effettuando puntellamenti, messe in sicurezza e sopralluoghi nel centro storico, così come la responsabilitá dei tecnici che verificano gli edifici inagibili e delle persone che effettuano il recupero dei beni. Va bene che i sindaci hanno le spalle grosse e sono abituati a sostenere il peso di chi gioca alla scaricabarile, ma alla luce delle affermazioni della Commissione Grandi Rischi pretendo di sapere dal Governo come devo comportarmi e cosa devo fare a tutela dei miei concittadini e di tutte quelle persone che sono impegnate in questi giorni di emergenza nelle zone più a rischio della mia cittá". Così come Pasqui, anche i sindaci di Ascoli e Fabriano hanno chiesto cosa fare al Governo. "Mi assumo la responsabilità di riaprire domani le scuole di Ascoli Piceno perché sono nelle condizioni in cui erano prima del terremoto del 24 agosto. Alla luce dell'allarme della Commissione Grandi Rischi, ho però scritto al presidente del consiglio Gentiloni, al ministro Fedeli, a Errani e Curcio chiedendo loro di dirmi se la mia decisione è amministrativamente corretta o se, in assenza dei certificati di vulnerabilità che non abbiamo per nessun edificio scolastico, come del resto praticamente in tutta Italia, devo tenerle chiuse e dichiarare finito anche l'anno scolastico" ha affermato il sindaco di Ascoli Guido Castelli. ''Scaricare sui sindaci responsabilità che è impossibile sostenere è il sintomo di un Paese malato'' ha detto invece il sindaco di Fabriano Giancarlo Sagramola.    ''Ho fatto quello che posso fare: ho disposto che in tutte le scuole di ogni ordine e grado e in tutti gli uffici pubblici si effettuino prove di evacuazione ogni settimana. Non posso certo rafforzare le strutture''.

23/01/2017 20:08
L'on. Lodolini in visita a Picchio News: "Troppe passerelle, più poteri a chi si occupa dell'emergenza" - VIDEO

L'on. Lodolini in visita a Picchio News: "Troppe passerelle, più poteri a chi si occupa dell'emergenza" - VIDEO

Emanuele Lodolini, 39 anni, parlamentare marchigiano del Partito Democratico, è persona franca ed estremamente cordiale. Ma, soprattutto, è persona che ha voluto vedere sul campo, con i propri occhi le conseguenze del sisma e della neve nell'entroterra maceratese. La sua visita alla redazione di Picchio News è stata, oltre che gradita, un momento per fare il punto della situazione.   "In Parlamento quello che bisognava fare è stato fatto, in tempi decisamente record, grazie al senso di responsabilità delle forze politiche che hanno saputo unirsi per approvare il Decreto Terremoto. In questo modo abbiamo fornito agli enti locali tutti gli strumenti necessari per adempiere alle necessità urgenti". Ma non tutto è filato liscio... "Sono stati registrati, purtroppo, dei ritardi legati a un eccesso di burocrazia che anzichè semplificare le procedure, ha dato spesso la sensazione di complicarle. E’ evidente che dei ritardi ci sono stati (a Picchio news l'Assessore Sciapichetti ha riconosciuto difficoltà) verrà il tempo per capire quante e quali siano le responsabilità. Ma siamo davanti a una serie di eventi davvero eccezionali. I provvedimenti sono stati approvati prima di Natale: in quel frangente non ho ritenuto utile e opportuno andare nei luoghi del terremoto, anche perchè di passerelle ce n'erano già state tante, troppe. Bene la presenza delle autorità istituzionali di Stato e Regione, ma in quei luoghi ci sono state decisamente troppe passerelle. All'inizio del mese, accompagnato dal Comandante dei Vigili del Fuoco di Ancona, ing. Di Iorio, ho invece scelto di fare un sopralluogo nelle zone colpite dal sisma, da Arquata a Ussita, Visso, Castelsantangelo e nei giorni seguenti Camerino, Serrapetrona, Castelraimondo, Matelica.   Altri provvedimenti in Parlamento ci vedono impegnati nei prossimi giorni. Esco da un importante incontro in Regione tra il Presidente Ceriscioli e i Parlamentari. Nelle prossime ore al Senato arriva il MILLEPROROGHE mentre alla Camera il Decreto Mezzogiorno. Come parlamentari marchigiani abbiamo presentato, anche insieme a colleghi umbri, emendamenti sul miglioramento della 'busta paga pesante', per il personale della p.a. mobilitato per far fronte all'urgenza e alle necessità post sismiche,volti proprio a garantire il ristoro e la rapidità delle operazioni.   Molto bene quanto ha annunciato il Presidente Gentiloni da Fabio Fazio. Più poteri a chi si occupa dell'emergenza. Per essere più veloci dobbiamo dare poteri più efficaci e straordinari e rafforzare ruolo Sindaci. Il tutto nella massima trasparenza e legalità. Io vengo da Ancona, zona di terremoto nel 1972, quando non ero ancora nato, ma i racconti e i ricordi sono ben vivi, per non parlare della frana. Quello che più mi ha colpito, è che in tante realtà non c'è la percezione di quello che è realmente accaduto dopo questi recenti terremoti, neanche i grandi media forse sono riusciti a raccontare bene la tragedia che queste popolazioni stanno vivendo, peraltro aggravata dalle eccezionali nevicate dei giorni scorsi. Per capire, per rendersi conto bisogna andare in quei posti. La sensazione che si prova è quella di territori bombardati, di zone di guerra. Questo, ovviamente, non è un invito al "turismo da tragedia", ma a ragionare su un dramma che vede una intera regione coinvolta. L'invito è quello di venire nelle Marche a visitarle, a scoprirle, a gustarle, superando la paura: questa nostra meravigliosa regione non ha niente da invidiare, ad esempio, alla Toscana. Per quanto riguarda il decreto, l'indirizzo è quello di andare nella direzione "Emilia Romagna - Expo". Bene, condivido. Ma non bisogna rimuovere troppo in fretta l'esperienza del 1997, una esperienza positiva di ricostruzione che ha funzionato e senza la quale, mi chiedo se i danni e le perdite umane non sarebbero state maggiori. Senza dimenticare che quella del 1997 è stata una ricostruzione attuata senza neanche mezzo scandalo".   Serve accelerare, on. Lodolini, perchè a rischio c'è un intero territorio - "Ci sono diversi elementi da tenere presenti: lo spopolamento dell'entroterra, l'economia e le aziende, non solo la ricostruzione delle case. Anche perchè, questo evento drammatico arriva in un momento già difficile per l'economia marchigiana, duramente colpita dalla crisi congiunturale. Il compito delle classi dirigenti è quello di provare a ripensare il futuro del nostro territorio e per questo occorre chiamare a raccolta tutte le forze: su questo dobbiamo proporre un progetto, nella consapevolezza che nulla abbiamo da invidiare alle altre regioni del nostro Paese".   Quali impegni per le Marche? -  "Oggi viviamo un passaggio storico per la nostra Regione e dobbiamo pensare a come collocarla in una nuova fase in un contesto più ampio. Il fatto che abbiamo perso il referendum, non significa che si rinunci alla semplificazione. Intanto, stiamo portando avanti un dibattito sul reddito di inserimento perchè resta una priorità quella di essere a difesa di chi è più fragile".     Non ci abbandonate, questo è quello che vi chiede la gente ora - "Non solo non vi abbandoniamo, ma non perdiamoci di vista. Per me questa è la sfida delle sfide: ne va della credibilità della classe dirigente".  

23/01/2017 18:28
Decisa smentita di Tondi al titolo allarmistico di un quotidiano: "mai detto che arriverà una scossa più forte"

Decisa smentita di Tondi al titolo allarmistico di un quotidiano: "mai detto che arriverà una scossa più forte"

“Che non si possa escludere un evento più forte è una cosa, che si vada verso un evento più forte è un'altra”. Così il professor Emanuele Tondi prende chiaramente posizione nei confronti del titolo di stamattina di un quotidiano che ha allarmato tanti cittadini. "Non si va verso nulla, anche perché non è possibile affermare una cosa del genere da un punto di vista scientifico." “Mai fatta un’affermazione del genere” chiarisce Tondi. Il geologo ha sempre affermato che nella zona tra Montereale e Campotosto non si possono escludere scosse più forti di quelle di mercoledì, cosa nota e condivisa anche da INGV e che vale per tante zone in Italia. E la nostra intervista che per coincidenza è stata pubblicata stamattina lo conferma: (qui) “Se un altro evento importante si verificherà in quest'area è chiaro che le candidate più probabili sono loro (faglia di Capitignano e del Gorzano). Che l’evento di magnitudo 4,4 sia un foreshock che precede un evento importante generato dalla faglia del Gorzano o di Capitignano non è dato saperlo.    Osservando la mappa dei terremoti avvenuti negli ultimi 90 giorni (immagine a destra), l’evento di questa sera sembra, anche se nell’estremità sud, rientrare nella zona di instabilità che sta generando aftershocks dal 24 agosto.  Voglio sperare che sia così, non è obbligatorio che si attivino in così poco tempo tutte le faglie presenti nell’area.” Questo si legge nel nostro articolo. Ed il concetto è chiarissimo. “Consegno la mia smentita ufficiale a Picchio News, in quanto le dichiarazioni che ho rilasciato a questa testata sono state sempre riportate integralmente e con una chiarezza encomiabile, laddove qualche modifica ad affermazioni non sensazionalistiche avrebbe di certo incrementato il numero dei lettori”. Questo non può che farci piacere, ma ciò che più ci preme evidenziare è che laddove un emerito studioso come Emanuele Tondi si esprime chiaramente e sempre allo stesso modo sui medesimi concetti in interviste a giornali, radio e nella sua pagina facebook, ci si chiede come si possa essere arrivati ad un titolo del genere.  Fra l'altro, il presidente dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), Carlo Doglioni, proprio questa sera ha dichiarato all'Ansa "Non sorprenderebbe se nelle zone colpite dai terremoti del 18 gennaio si verificasse una scossa di intensità pari o superiore a quelle avvenute. «Non sappiamo quanta possa essere l'energia ancora da liberare, ma è più che legittimo dire che non è da escludere un evento più importante, ma non è possibile dire quando».     Il giornalismo cede in questo modo il passo al sensazionalismo, provocando però sgomento e preoccupazione in una popolazione già duramente provata dagli eventi degli ultimi mesi. Tra l’altro ancora non è chiaro che Tondi è un geologo e non un sismologo! Il compito del comunicatore è quello di informare correttamente la gente su ciò che è noto alla scienza ed evidenziare il limite di incertezza oltre il quale non possono farsi affermazioni insindacabili. Gli studiosi si prestano alla divulgazione per permettere alla popolazione di avere un quadro il più possibile comprensibile in una situazione in cui non c’è stata da parte delle amministrazioni pubbliche una preparazione a simili eventi né una puntuale informazione. Anche domani mattina ad esempio il Prof. Tondi ribadirà gli stessi concetti in un seminario divulgativo per la popolazione organizzato nel comune di Loro Piceno dal titolo “Conoscere il terremoto”. Questo fa il professor Tondi: spiega cosa sia il terremoto, non lo prevede!  Ma ormai sono in pochi a non saperlo. O a far finta che non sia chiaro.. (?)

20/01/2017 17:59
L'amaro sfogo di un tolentinate a Radio 24: "La mia città è abbandonata e senza futuro. Nessuno ci aiuta!"

L'amaro sfogo di un tolentinate a Radio 24: "La mia città è abbandonata e senza futuro. Nessuno ci aiuta!"

Questa mattina, su Radio 24, è stato ospite un tolentinate, contattato dalla redazione di 24Mattino per raccontare la situazione in uno dei Comuni terremotati più grandi. E non è una bella situazione. Il quadro dipinto dal tolentinate è a tinte molto fosche. Non è una semplice lamentela, una di quelle che oggi su Facebook chi non sa cosa significhi bolla come "sterili polemiche, perchè bisogna accontentarsi e ringraziare le autorità per quello che fanno". No. La situazione è drammatica e i fatti riportati da questo signore lo riportano chiaramente. "Vivo in una città in pieno “cratere” ma ignorata, come tante altre, dai riflettori dei media e dei politici.  Tolentino, questo il nome della città, ha 21.000 abitanti di cui circa la metà sono coinvolti ,a vario titolo, da ordinanze di sgombero. Io e la mia famiglia (moglie e 2 bimbe piccole) siamo fuori di casa da quella maledetta domenica che ci ha cambiato la vita. A distanza di 3 mesi la mia abitazione ha avuto la sola visita della protezione civile che in data 6 novembre compila un modulo in cui si dichiara l’abitazione gravemente danneggiata e la conseguente ordinanza di sgombero. Da li in poi solo una serie di notizie che si inseguono, senza nessuna certezza. Non è dato sapere se e quando le abitazioni saranno visitate dalle squadre Aedes, condizione necessaria per avviare i lavori. Le risposte sono sempre quelle…le squadre disponibili sono poche  e le case tante…ci sono priorità… appena possibile ti chiamiamo… Ma ancora niente… possibile che non si riesca a risolvere la questione di chi può e deve visitare le case danneggiate? Per vedere interventi bisogna avere avuto morti o crolli “fotografabili”? Io  sono fuori casa per una ordinanza del mio Sindaco e che ora mi sento abbandonato. Sono uno dei pochi fortunati ad essere riuscito a sistemarmi autonomamente a mie spese ( dando fondo a tutti i risparmi di una vita e perdendo le certezze per i futuro delle mie figlie…), ma nessuno mi ha aiutato! E questo lo voglio GRIDARE! Si parla di “casa Italia”, ma non ci sono i tecnici per le verifiche, si dice che ci sono i soldi per aiutare i terremotati ma ad oggi non si è visto un euro dei contributi di autonoma sistemazione, addirittura ho dovuto pagare per chiudere le utenze ( su ordinanza del sindaco ) e ovviamente pagare anche per i nuovi allacci.   Scusate lo sfogo ma la mia è addirittura una posizione privilegiata rispetto molta altra gente che ha avuto meno “possibilità” e mi fa male vedere la città in cui sono nato e cresciuto abbandonata e senza futuro. Mi fa male sentire parlare del salvataggio di Monte Paschi con le mie tasse e pensare che ci sono decine di persone che oggi contano soldi indebitamente guadagnati, mentre io devo pagare il 10% di iva su una casa che non avrei voluto acquistare ma …è una seconda casa!!! Avrei potuto tranquillamente approfittare delle casette - container messe a disposizione in moduli da 3 persone (come ci saremmo divisi in famiglia visto che siamo 4?) e con i bagni esterni in comune…. Presidente Gentiloni ( tra l’altro cittadino onorario della mia città!) dove è ? Presidentessa Boldrini ( marchigiana anche lei !) dove è ? Presidente Mattarella, non è sufficiente venire a stringere mani dicendo “non vi lasceremo soli”.  Visto che siete in tre perché non vi fermate qualche giorno in un modulo abitativo per stare vicino a noi?".

18/01/2017 16:51
Nominato il Comitato Tecnico Scientifico per la ricostruzione: non c'è la geologia

Nominato il Comitato Tecnico Scientifico per la ricostruzione: non c'è la geologia

Con l’Ordinanza n. 11 del 9 gennaio 2017 è stato istituito il Comitato Tecnico Scientifico (CTS) della Struttura del Commissario straordinario del Governo per la ricostruzione nei territori dei Comuni delle Regioni di Abruzzo, Lazio, Marche ed Umbria interessati dall’evento sismico del 24 agosto 2016. Il CTS sarà di fondamentale importanza, in quanto ha il compito di supportare e consigliare il Commissario straordinario Errani nella “definizione dei criteri di indirizzo, vincolanti per tutti i soggetti pubblici e privati coinvolti nel processo di ricostruzione, per la pianificazione, la progettazione e la realizzazione degli interventi di ricostruzione con adeguamento sismico degli edifici distrutti e di ripristino con miglioramento sismico degli edifici danneggiati, in modo da rendere compatibili gli interventi strutturali con la tutela degli aspetti architettonici, storici e ambientali, anche mediante specifiche indicazioni dirette ad assicurare una architettura ecosostenibile e l’efficientamento energetico. “ In funzione di ciò, vengono nominati i componenti sulla base “dell’elevata professionalità posseduta, nonché della manifesta e specifica esperienza maturata in materia giuridica, di urbanistica, di ingegneria sismica, di tutela e valorizzazione dei beni culturali, con particolare riguardo ai territori delle Regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria.” Bene, non viene citata la Geologia e i due Geologi presenti, Barchi dell’Università di Perugia e Guzzetti del CNR, non si capisce quale elevata professionalità dovrebbero avere. Inoltre, a differenza di altre materie, la Geologia ha diverse professionalità, tutte fondamentali per una ricostruzione sicura, efficiente e compatibile con il paesaggio, inteso come insieme degli aspetti naturali (geologici appunto) e storico-culturali. Le caratteristiche e i processi geologici di un territorio sono peculiari e per la ricostruzione si impone la presenza di professionalità con profonde e comprovate conoscenze dei territori coinvolti, come per altro cita l’ordinanza. Di conseguenza non si comprende come possa essere esclusa la Geologia di Unicam, che da più di mezzo secolo lavora e fa ricerca nei territori del cratere sismico. Le decine e decine di professionisti provenienti da tutta Italia e dall’estero che nei mesi successivi agli eventi sismici hanno svolto i rilievi nelle zone colpite utilizzavano, come fossero cartine stradali, le mappe geologiche, delle faglie, delle frane e idrogeologiche prodotte proprio dai Geologi di Unicam. Il terremoto è un fenomeno fisico generato da un processo geologico, solo conoscendo il processo ci si può difendere meglio la prossima volta, perché i terremoti si verificano sempre negli stessi posti e con le stesse caratteristiche.   E' evidente che con queste premesse, i cittadini e le istituzioni locali si augurano che il Commissario Errani e il suo Vice e Presidente della Regione Marche Ceriscioli si facciano partecipi di tale preoccupazione includendo nel CTS i Geologi di Unicam, profondi conoscitori del territorio del cratere sismico, dei suoi rischi e delle sue risorse, nonché del fenomeno terremoto nei suoi vari aspetti. Questo è possibile, in quanto il Decreto consente al Commissario Straordinario con apposita ordinanza adottata ai sensi e per gli effetti dell’articolo 2, comma 2, di nominare componenti del Comitato Tecnico – Scientifico ulteriori e diversi da quelli individuati, non prevedendo, peraltro, impegni di spesa in quanto la nomina è totalmente gratuita.

14/01/2017 20:50
Problema stalle, Sciapichetti: "Potevamo fare meglio, ma vogliamo recuperare i ritardi accumulati"

Problema stalle, Sciapichetti: "Potevamo fare meglio, ma vogliamo recuperare i ritardi accumulati"

"C'è stata carenza di comunicazione e mancanza di un coordinamento efficace: potevamo fare meglio": con queste parole, in cui si evidenzia anche onestà intellettuale, l'assessore regionale Angelo Sciapichetti entra nel merito della questione relativa alle stalle e alle problematiche enormi che stanno riscontrando gli allevatori nelle zone terremotate. "A volte bisogna riflettere per capire cosa non sta funzionando per cercare di porvi rimedio. A proposito delle stalle per il ricovero degli animali" spiega Sciapichetti "è necessario ammettere con onestà che è mancata una comunicazione chiara e comprensibile, sopratutto per gli addetti ai lavori e un coordinamento efficace per produrre un tempestivo intervento. Purtroppo abbiamo comunicato in maniera scoordinata i contenuti dell'ordinanza n. 5 del 26 novembre 2016, la quale, semplifica la procedura per la costruzione delle piazzole e la messa in opera delle tensostrutture in modo tale da dare agli allevatori la possibilità di realizzare gli interventi necessari autonomamente,così come richiesto dalle stesse associazioni e non solo.Non abbiamo portato a conoscenza sufficientemente, il fatto che erano state individuate delle stalle agibili divise per territori dove sarebbe stato possibile, nell'emergenza neve, far alloggiare e mettere al riparo temporaneamente gli animali. E' vero che gli animali sono la vita e l'unica fonte di reddito per gli allevatori, ma è anche vero che forse andava spiegato meglio che la priorità assoluta in un'emergenza di proporzioni inenarrabili è stata data alla messa in sicurezza delle oltre 24.000 persone sfollate, agli anziani e alla riapertura delle scuole di ogni ordine e grado. Si poteva fare di più e meglio per non farci trovare impreparati dal generale inverno? Certamente sì, come in tutto e come sempre nella cose e nella vita, adesso però è inutile perdersi dietro alle recriminazioni, alla ricerca dei se è dei ma. È invece indispensabile fare tesoro di quanto accaduto per invertire la rotta e recuperare il ritardo accumulato; a questo è servito l'incontro con il Ministro Martina, il Commissario Errani, il Direttore della protezione civile Curcio, il Presidente Ceriscioli, l'assessore competente Casini e i responsabili regionali e provinciali di Coldiretti, Cia, Copagri e Confagricoltura; una riunione operativa e molto costruttiva in cui sono stati stabiliti inpegni, metodo di lavoro e un cronoprogramma da rispettare. Questo i numeri reali: oltre 600 le stalle lesionate dopo le scosse del 26 e del 30 ottobre (dopo la scossa del 24 agosto erano appena 46) Le schede Fast effettuate fino ad oggi sono n.224; ancora da fare n.380.L'impegno preso è quello di portare a termine l'operazione schede Fast entro e non oltre giorni 20 a partire da subito (5 sopralluoghi al giorno per ognuna della 4 squadre incaricate). Cosa deve fare concretamente da domani un allevatore: A) Sollecitare (se ancora non l'ha avuto)il sopralluogo per la scheda FASTB) Avuta la scheda FAST, scegliere tra due opportunità :1 - effettuare alla lettera quanto previsto dall'ordinanza n.5 del 26.11.2016 che da la possibilità al singolo allevatore di realizzare in proprio la piazzola e la tensostruttura, comprando direttamente il materiale senza nessun anticipo economico; riceverà il rimborso integrale per tutte le spese necessarie sostenute, dietro presentazione di una fattura non quietanzata che lo Stato pagherà al 100% entro trenta giorni dalla presentazione;2 - affidare alla Regione la realizzazione delle piazzole e delle tensostrutture. In questo caso l'ente pubblico deve seguire le procedure di appalto pubblico che sono state effettuate dopo il terremoto del 24 agosto che hanno visto vincitrici due aziende, ognuna delle quali, si è impegnata ad installare non più di 100 struttura al mese.   Il Ministro Martina ha anche annunciato che a febbraio partirà la prima tranche di 11 milioni di euro di aiuti diretti agli allevatori per coprire il mancato reddito".

12/01/2017 15:25
Rapina violenta al distributore del metano alla Pieve: ferito con una pistola uno dei dipendenti

Rapina violenta al distributore del metano alla Pieve: ferito con una pistola uno dei dipendenti

Rapina a mano armata ai danni del distributore di metano in zona Pieve a Macerata. Ieri sera, intorno alle 22.30, poco dopo l'orario di chiusura una banda di malviventi ha assaltato pistole alla mano e volto travisato il distributore: in quel momento c'erano due dipendenti che stavano procedendo alla chiusura serale dell'impianto.    I banditi, secondo una sommaria ricostruzione, si sarebbero appostati nella parte posteriore del distributore, attendendo che i due dipendenti restassero da soli prima di entrare in azione. Hanno tagliato le reti di recinzione e, al momento opportuno, hanno metto in atto la rapina. Mentre uno dei due dipendenti si era allontanati verso il cancello di uscita, sono usciti fuori dal buio e hanno puntato una pistola addosso all'altro collega che stava riponendo in macchina una cassettina contenente l'incasso della giornata, circa 5000 euro. Nel frattempo, il dipendente che stava attendendo il collega sul cancello, non vedendo arrivare l'amico, è tornato indietro e anche a lui è toccata la stessa sorte: i banditi gli hanno prima puntato addosso la pistola e poi con il calcio dell'arma lo hanno colpito alla testa, procurandogli un trauma cranico per il quale si è reso necessario il trasporto in ospedale.    Alla fine, i banditi sono scappati a bordo dell'Audi Q3 di uno dei dipendenti. L'auto è stata ritrovata una mezz'ora più tardi dalla polizia a Sforzacosta, intatta ma senza più ovviamente la cassettina con l'incasso all'interno. Ad aspettarli, quasi certamente un complice, lo stesso che li aveva portati fino al distributore, per un colpo che appare pianificato in ogni minimo dettaglio.    Sul posto sono intervenuti gli agenti della Questura di Macerata che hanno subito dato avvio alle indagini, al momento senza esito. Dalle testimonianze delle vittime della rapina, i malviventi avrebbero avuto un accento locale. 

11/01/2017 18:06
L'appello di una commerciante di Visso: "Riaprite la Valnerina!". E parte una petizione on line

L'appello di una commerciante di Visso: "Riaprite la Valnerina!". E parte una petizione on line

Un appello accorato e una petizione lanciata sui social network: riaprite la Valnerina, fateci tornare a vivere! L'accorata richiesta arriva da Sonia Fiorelli che ha lanciato la petizione su change.org (qui) e la sua richiesta è stata subito sottoscritta dal sindaco di Visso, Giuliano Pazzaglini. Sonia Fiorelli è la titolare della Trattoria del Pescatore che si trova in località Molini di Croce a Visso. "Fortunatamente la struttura della mia attività non è stata danneggiata dal sisma" scrive nella proposta di petizione "ma stiamo subendo danni ben peggiori come conseguenza della chiusura del tratto di strada che ci collega a Visso e al resto delle Marche. Ho deciso di far sottoscrivere questa petizione non soltanto per il mio interesse personale ma sopratutto per dare la possibilità a tutti di poter continuare a sperare in una ripartenza futura! Sono passati ormai quasi 70 giorni dal sisma del 30 ottobre e di riaprire la Valnerina ancora neanche se ne parla! Capisco che è venuta giù mezza montagna! Capisco che ci vuole tempo, ma che nessuno si prenda la briga di farci sapere come stanno le cose non lo accetto né per me né per gli altri! Vi chiedo di firmare questa petizione per farci tornare a sperare in una ripartenza, perché senza viabilità aperta non c'è possibilità di ripartire! È inammissibile che il Comune di Visso sia spaccato in due e che nessuno faccia nulla per riunirlo! Noi abitanti delle frazioni di Visso siamo stufi di essere abbandonati a noi stessi e di percorrere 45 /60 km al giorno per raggiungere Visso Comune! Quel tratto di strada va riaperto non solo per noi che ci viviamo e ci lavoriamo, ma anche per tutti i turisti e per coloro che hanno le seconde case da venire a visionare dopo quel maledetto 30 ottobre! Aiutateci a ripartire e a riavere un po di normalità! Questi luoghi così belli non devono essere dimenticati ed abbandonati!". Concorde il primo cittadino di Visso: "Nonostante la piena disponibilità che ho sempre trovato negli interlocutori istituzionali con cui mi sono confrontato per il problema della strada promuovo anche io questa iniziativa privata perché è ora che si getti il cuore oltre l'ostacolo e si faccia il miracolo... richiesta che ribadirò ufficialmente il 20 quando mi incontrerò con Errani e Curcio per parlarne".

05/01/2017 15:04
Furti e rapine in calo nel 2016, il Questore Pallini: "Soddisfatti, ma non bisogna abbassare la guardia"

Furti e rapine in calo nel 2016, il Questore Pallini: "Soddisfatti, ma non bisogna abbassare la guardia"

Un calo drastico di furti e rapine in tutta la provincia, la gestione dell'emergenza terremoto e un Capodanno potenzialmente "pericoloso" filato via liscio, senza particolari problemi.  Come di consueto, il dottor Giancarlo Pallini, questore di Macerata, a cavallo fra la fine del vecchio e l'inizio del nuovo anno, ha voluto incontrare personalmente i responsabili degli organi di stampa della provincia per fare il punto della situazione. E i numeri sono senza dubbio confortanti. "Mettendo a confronto il 2015 e il 2016, abbiamo registrato un calo del 17 per cento dei furti in provincia di Macerata e, nello specifico, del 13 per cento dei furti in abitazione. Un altro dato che ci incoraggia è quello relativo alle rapine che, generalmente sono scese in provincia del 10 per cento, ma quelle in strada crollano del 46 per cento. Un calo marcato che si evidenzia anche nelle città più grandi come Macerata e Civitanova.  Il nostro invito alla popolazione, comunque, è sempre quello di denunciare e di rivolgersi agli organi di Polizia: più informazioni riusciamo a raccogliere, più possiamo contrastare questi fenomeni. Puntiamo logicamente a far calare ancora di più la percentuale dei reati in provincia, e in questo senso le informazioni che riceviamo dai cittadini sono fondamentali". Il 2016 è stato un anno particolare, dove le emergenze da fronteggiare sono state diverse e importanti, una su tutte il terremoto. "Ci siamo attivati fin da subito per essere vicini alle popolazioni colpite dal terremoto e ad oggi sono ancora 600 le unità che quotidianamente operano sul territorio e continuano i servizi, anche se è il momento in cui la sicurezza deve lasciare il passo alla ricostruzione. Sono stati ben sedici i fogli di via obbligatori che abbiamo emesso a carico di personaggi, provenienti per lo più dall'Umbria, che gravitavano nei territori terremotati senza alcun titolo e arrivati non certo per fare una passeggiata. E questi provvedimenti li abbiamo emessi soprattutto nei primi 30-40 giorni dopo il sisma. Poi c'è stata una netta diminuzione della presenza di persone estranee in quelle zone, forse proprio perchè si sono resi conto che la grande attenzione e i servizi messi in campo a tutela delle popolazioni terremotate non consentivano loro grandi margini di manovre criminali. Anche oggi, sono convinto che per il cittadino vedere una divisa dia una sensazione di sicurezza e noi siamo chiamati ad essere vicini a questa gente che si trova a vivere una situazione davvero tremenda". Terremoto ma non solo. Durante il 2016 i servizi sono stati intensificati un po' ovunque. "Come Polizia di Stato abbiamo messo in campo controlli straordinari del territorio. In totale nel 2016 sono stati circa 70 i servizi straordinari, e cioè in aggiunta all'attività ordinaria svolta dalla Polizia, grazie ai quali sono state controllate 1800 persone e 700 auto. Si tratta di sforzi preventivi ed eccezionale che siamo ancora continuando a svolgere, per arrivare a quella "tranquilla sicurezza" di cui parlava pochi giorni fa il Ministro: garantire controlli senza andare ad interferire nella vita quotidiana dei cittadini. Un altro dato significativo è quello relativo alla netta diminuzione della presenza dei cosiddetti "migranti extrasbarchi". Dai 400 del 2015, siamo scesi ai 70 dei primi mesi del 2016: da giugno, poi, nessun'altra presenza. Esiste anche la possibilità che quest'anno venga aperto un Cie nelle Marche.  Qualche timore c'era per la serata di Capodanno a Civitanova, ma devo dire che siamo stati bravi e fortunati e tutto è filato via liscio. C'è stato un grande lavoro di preparazione, una vasta attività informativa e poi, dopo i fatti di Berlino, anche una enorme attenzione all'aspetto dell'antiterrorismo. Abbiamo calcolato tutto e, anche se l'attività di prevenzione è sempre difficile da monitorare, alla fine è andato tutto bene". "In questo 2017 continueremo il grande lavoro iniziato l'anno scorso per sensibilizzare i cittadini sul problema della violenza delle donne e l'attività nelle scuole a contatto diretto con gli studenti. Preannuncio che dal 9 gennaio il dirigente dell'Ufficio Prevenzione Crimine dott. Sandro Tommasi lascerà Macerata per prendere servizio a Fabriano. Al suo posto arriveranno altri due giovani commissari. Continueremo a lavorare intensamente sul territorio" conclude il questore Pallini "perchè anche se i numeri sono confortanti, c'è sempre bisogno di migliorarsi e in quest'ottica si concentreranno i nostri sforzi anche nel 2017".

05/01/2017 13:05
L'odissea delle utenze per i terremotati: disagi e scarsa chiarezza nelle spese per allacci e chiusure

L'odissea delle utenze per i terremotati: disagi e scarsa chiarezza nelle spese per allacci e chiusure

Non bastano le enormi problematiche e le ingenti spese dovute a traslochi improvvisati per chi ha dovuto lasciare la propria abitazione a causa del terremoto. Per chi si è trovato una autonoma sistemazione (e chi ha l'inagibilità da novembre ancora deve vedere arrivare un centesimo del contributo previsto), c'è anche il (costoso) rebus delle utenze. Un mare magnum dove la chiarezza appare una chimera e dove le uniche certezze sembrano gli oneri a carico di chi, non certo per scelta, ha dovuto cambiare casa.Partiamo da un dato di fatto oggettivo. Nelle ordinanze di inagibilità viene chiaramente indicato di procedere "alla chiusura della erogazione delle forniture di acqua e gas". Difficile interpretare l'ordinanza in maniera diversa da quella di provvedere presso i distributori a staccare le utenze. Sarebbe stato sufficiente, invece, chiudere in autonomia i rubinetti? Forse. Di certo, chi ha provveduto presso i singoli gestori a staccare le utenze, nel momento in cui potrà fare rientro nella sua abitazione dovrà pagare nuovamente l'allaccio, per un importo stimato intorno ai 200 euro. La domanda è lecita: era obbligatorio staccare le utenze? Se sì, è normale che poi l'utente debba pagare nuovamente l'allaccio?Non basta. A chi ha staccato l'utenza del gas è arrivata anche un'altra beffa: 30 euro di spese per la chiusura del contatore. Oltre a tutto questo, chi è riuscito a trovare una nuova sistemazione, di certo non poteva pensare di andare ad abitare in una casa senza corrente elettrica. Così, ben prima che sui conti correnti dei terremotati venga accreditato un solo centesimo di contributo autonoma sistemazione, nelle nuove cassette della posta sono arrivate le bollette. Sì. Bollette con una 50ina di euro da pagare per l'allaccio della corrente elettrica (anche se questa è una semplice ipotesi, visto che la voce viene indicata sotto un generico "altri importi"). Curioso anche come venga indicato come periodo di fatturazione il mese di ottobre, quando in realtà i terremotati sono andati ad abitare nei nuovi domicili solo a novembre. Insomma, non bastano le traversie e i disagi per chi ha la casa inagibile. Ci sono anche tutte queste altre peripezie burocratiche da attraversare, con l'unica certezza che a rimetterci è sempre e comunque il cittadino.  

03/01/2017 12:54
Addio al "Puma" Panetti, ex numero uno di Roma e Torino

Addio al "Puma" Panetti, ex numero uno di Roma e Torino

Il giorno di Santo Stefano si è spento presso l’ospedale di Civitanova Marche Luciano Panetti soprannominato il “Puma”, mitico portiere degli anni cinquanta, portorecanatese doc. Aveva 87 anni.Panetti crebbe calcisticamente a Porto Recanati poi passò alla Jesina in serie C. Nel 1952 approdò al  Modena dove si affermò come uno dei migliori portieri di serie B. Nella stagione 1955-56 il grande salto in serie A con la maglia della Roma: cinque stagioni da portiere titolare. Nel 1961 con il Torino giocò l’ultimo campionato di serie A. Chiuse la carriera di calciatore con la Lucchese ed a Porto Recanati iniziò quella di allenatore.L’immagine più epica del “Puma” è legata a un Roma–Fiorentina del 29 aprile 1956, quando, dopo aver subito un infortunio, rimase tra i pali immergendo la gamba in un secchio di ghiaccio ai lati della porta. In queste condizioni Panetti salvò in due occasioni la rete giallorossa.Il sodalizio giallorosso, attraverso il proprio profilo twitter, ha espresso il suo cordoglio per la scomparsa di Luciano Panetti:“L’AS Roma piange la scomparsa di Luciano Panetti e si stringe attorno alla famiglia dello storico portiere giallorosso dal 1955 al 1961”I funerali si terranno oggi 27 dicembre alle ore 15 nella chiesa del Preziosissimo Sangue a Porto Recanati.

27/12/2016 12:58
"Caro Babbo Natale, non voglio più il regalo per me. Porta il Cas ai miei genitori"

"Caro Babbo Natale, non voglio più il regalo per me. Porta il Cas ai miei genitori"

Caro Babbo Natale, sono ancora io. Ti ricordi di me? Ti avevo scritto un po' di tempo fa per chiederti la stazione di polizia dei Lego per regalo. Te lo giuro: ho fatto ancora il buono e faccio sempre i compiti. Ma devo chiederti un favore grande: non voglio più la stazione di polizia dei Lego. Vorrei tanto un'altra cosa.Lo so che è tardissimo e so anche che forse ti arrabbierai... ma se hai un minuto da dedicarmi posso spiegarti tutto.Non sono un bambino capriccioso, ma invece del gioco che ti avevo chiesto vorrei tanto che tu potessi portare ai miei genitori il Cas (Contributo Autonoma Sistemazione, ndr). Non so cosa sia e spero tanto che non sia una parolaccia, ma te lo chiedo con tutto il cuore... porta il Cas ai miei genitori e lascia stare la stazione di polizia. Sai, dopo che ti avevo scritto la prima letterina, sono cambiate tante cose dentro casa mia. Anzi, dentro quest'altra casa dove mi hanno portato senza neanche chiedermi niente i miei genitori qualche giorno dopo che c'è stato il terremoto. Non stiamo male qui, veramente. Ma mi manca tanto casa mia... E come ti dicevo prima, dopo che siamo arrivati in questa nuova casa sono cambiate tante cose. Io sono piccolo, ma li sento i miei genitori parlare. E vedo anche che sono tanto tristi e preoccupati. Sento papà che dice sempre che ha dovuto spendere un sacco di soldi per venire ad abitare qui e che un po' ha dovuto anche farseli prestare da un amico, perchè la banca non glieli dava... Lui lavora tanto ma non ha uno stipendio fisso e anche quando è stato male non gli hanno riconosciuto neanche un centesimo perchè non ha, come la chiama lui, "la busta paga". E anche la mia mamma prima lavorava un po' di più, ma adesso, con i tempi che corrono la chiamano sempre meno e guadagna pochi soldini.L'altra sera li sentivo mentre parlavano fra di loro e dicevano sempre che aspettano questo Cas per poter respirare un po' di più. Erano sicuri che almeno per Natale qualcuno avrebbe portato loro questo Cas per trascorrere delle festività più tranquille e magari poter fare anche qualche pensiero. Dicevano anche che comunque a me non avrebbero fatto mancare niente, ma erano tanto tristi. Papà diceva anche che qualcuno gli aveva detto che non avrebbe dovuto pagare le bollette per qualche tempo e che invece la mattina stessa erano arrivate in banca e aveva dovuto pagarle... Loro hanno fatto tanti sacrifici per comprarsi la casa dove vivevamo, ma il terremoto ce l'ha rovinata e adesso per stare in quest'altra casa dobbiamo pagare: ti pare giusto Babbo Natale? Perchè non c'è nessuno che regala ai miei genitori il Cas? Ho capito che è una cosa che gli devono dare per forza ma che se non arriva fra poco non sapremo neanche come fare la spesa... Sono anche un po' arrabbiati perchè li ho sentiti che dicevano che a qualcuno qui intorno forse un altro Babbo Natale come te il Cas lo ha portato, ma a noi che siamo fuori casa da fine ottobre non lo porta mai nessuno... Ti prego Babbo Natale, ti prego con tutto il cuore: non mi importa più della stazione di polizia dei Lego, ma porta il Cas a papà e mamma perchè non posso più vederli così tristi. A me penserai l'anno prossimo. Grazie Babbo Natale, ti voglio tanto bene.P.S.: l'anno prossimo non sbagliare casa, mi raccomando! Spero tanto che saremo di nuovo a casetta nostra!

22/12/2016 20:42
Irene Manzi tranquillizza: "Il decreto terremoto sarà approvato entro una settimana"

Irene Manzi tranquillizza: "Il decreto terremoto sarà approvato entro una settimana"

Irene Manzi, parlamentare maceratese del Partito Democratico, ha presieduto il comitato provinciale per i SI’ al referendum costituzionale. All’indomani della sconfitta abbiamo voluto scambiare con lei quattro chiacchiere in ordine ad un risultato inatteso nelle sue dimensioni, ma soprattutto perché alcuni suoi colleghi parlamentari, attraverso la stampa, hanno lasciato trapelare significative preoccupazioni riguardo alla continuità della ricostruzione post sisma. La Manzi interverrà lunedì in aula a Montecitorio quando il decreto verrà esaminato dalla camera dei Deputati, in rappresentanza delle istanze dei tantissimi terremotati della provincia maceratese Onorevole Manzi, partiamo dal post sisma e facciamo un po' di chiarezza verso i cittadini. Da più parti si levano voci allarmate e allarmanti (anche da parte di qualche suo collega) riguardo alle sorti del decreto terremoto e delle misure per la ricostruzione ad esso collegate. I cittadini devono davvero preoccuparsi?  Guardi, certamente il momento istituzionale non è semplice, la situazione è molto delicata. Penso però che sia importante fare chiarezza visto che anche io ricevo molte richieste di chiarimenti da parte di tanti cittadini. Mi sento di rassicurare i nostri concittadini delle aree colpite dal sisma. Come Camera dei Deputati siamo già al lavoro per la conversione del decreto. Le commissioni hanno espresso i loro pareri e la prossima settimana l'aula della Camera approverà in via definitiva (e dunque senza alcun nuovo emendamento) il testo del provvedimento- ormai prossimo alla scadenza- in cui sono confluiti i due decreti approvati dal Governo. Lo voteremo da martedì 13 dicembre e al massimo entro il 15 sarà approvato.   Il governo è' dimissionario ma il Parlamento è nel pieno delle sue funzioni e anche oggi siamo al lavoro, qui alla Camera, per lavorare agli ordini del giorno e ai pareri al decreto. È' un provvedimento indispensabile per avviare la complessa opera di ricostruzione (prevedendo anche risorse finanziarie che si aggiungono a quanto stanziato in legge di bilancio). Il decreto sarebbe già arrivato in aula la prossima settimana come da calendario ed è stato mantenuto il crono programma originario. Io stessa sono stata relatrice nella mia commissione e interverrò in aula nel corso del dibattito generale per evidenziare alcuni aspetti che penso siano meritevoli di attenzione e che riguardano le tante sollecitazioni che, soprattutto nel maceratese, sto raccogliendo in queste settimane con il confronto con gli amministratori locali, le categorie produttive, le istituzioni universitarie.  Ma veniamo per un momento ai temi dell'attualità politica. Si è tenuta una importante direzione del suo partito dopo il voto di domenica scorsa. Come commenta il voto di domenica?  Sicuramente come una sconfitta pesante. Il no, che va ricordato ha componenti e motivazioni molto differenti al suo interno, è un risultato che indica una chiara bocciatura della riforma e non può non avere anche conseguenze sul Partito democratico. Penso che in questo momento sia necessario mantenersi molto lucidi sul percorso da seguire, che non può non passare da un dialogo e da un confronto costruttivo con il Presidente della Repubblica. Sarà lui ad indicare il percorso per uscire dall'impasse istituzionale in cui siamo precipitati in questo momento. In primo luogo per una modifica della legge elettorale - anche solo per costruire un processo coerente tra Camera e Senato e, venendo al mio partito, ad una riflessione seria e oggettiva riguardo a quanto è successo e alle ragioni della sconfitta e di un risultato così pesante. Il Partito Democratico non può sottrarsi a questo impegno e alla necessità di assicurare, anche attraverso un sistema elettorale coerente, la futura governabilità di questo Paese. Questo deve essere adesso il nostro obiettivo. Non condivido le posizioni di alcuni colleghi del Pd che hanno votato contro la riforma, non mi è piaciuto vederli festeggiare la vittoria del No mentre il Presidente Renzi si dimetteva, ma non penso che sia la vendetta in questo momento la soluzione ai problemi del nostro partito. Vanno analizzate le responsabilità di ognuno in modo chiaro, senza fare sconti ma anche senza perdere un senso complessivo di comunità politica.  Qualche tempo fa dalle colonne di questo giornale abbiamo lanciato la proposta di una cabina di regia per la ricostruzione, (qui) una sorta di osservatorio permanente che rifletta e avanzi proposte per il nostro territorio. A distanza di qualche settimana cosa ne pensa?  Avevo letto il vostro articolo e qualche tempo rifletto sulla proposta che avete lanciato. Lo accolgo con favore e vi consegno la mia piena disponibilità. Noi come parlamentari facciamo le leggi, prevediamo risorse, individuiamo percorsi - sicuramente perfettibili - per impostare un lavoro di assistenza a chi ha subito le conseguenze del sisma e ricostruzione di quanto è andato distrutto. Queste misure sono un contenuto importante che deve trovare una cornice programmatica entro cui collocarsi: non basta ricostruire le case, le scuole, gli edifici pubblici, i beni culturali. Bisogna farlo ovviamente e in modo celere e sicuro. Ma non possiamo far finta che le aree interne non abbiano un problema di sviluppo e che, con le conseguenze del sisma, questo rischi di aggravarsi. Bisogna riunire - e mi auguro che voi diate corso alla vostra proposta facendolo - le energie intellettuali migliori di queste realtà ragionare insieme su un modello di sviluppo e ricostruzione. Che passi attraverso le realtà produttive e i loro rappresentati, le università, gli urbanisti, gli economisti, realtà come Symbola che hanno un rapporto intenso di comune collaborazione con le nostre terre, ed è un elenco volutamente parziale e non esaustivo, destinato ad ampliarsi per pensare a come ridisegnare la nostra provincia e riattivarne le prospettive di sviluppo. È' un lavoro politico, nel senso più alto che attribuisco a questo termine, su cui, penso, dobbiamo misurarci come classe dirigente di questa provincia e regione. Io aspetto il vostro invito per sedermi al tavolo con gli altri.

08/12/2016 16:32
Per cittadini e giornalisti di Macerata, il premier è stato solo un puntino lontano... - VIDEO -

Per cittadini e giornalisti di Macerata, il premier è stato solo un puntino lontano... - VIDEO -

Molti hanno passato il pomeriggio davanti al teatro Don Bosco di Macerata per curiosità, nel tentativo di vederlo di persona e magari mandargli un saluto, altri invece avrebbero voluto contestarlo, e infine noi giornalisti avremmo voluto che facesse il punto della situazione sul post-sisma. Matteo Renzi invece ha preferito non comparire per nulla.Tutti lo aspettavano davanti l’ingresso ma la scorta l’ha fatto entrare dal retro, direttamente in automobile. Dentro ad attenderlo c’erano i sindaci e i tecnici dei comuni colpiti dal sisma. A quel punto, almeno noi giornalisti e operatori televisivi pensavamo di poter entrare, ad impedirci l’accesso però ci ha pensato la polizia perché l’incontro, c’è stato detto, era rigorosamente a porte chiuse. Salvo che per esponenti del Pd. Sorge il dubbio: si parlava di terremoto o di referendum?Rimaniamo tutti perplessi compresa la gente che lo aspettava da tre quarti d’ora. Un meeting blindato sarebbe stato comprensibile se all’incontro avessero partecipato solo il Capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio e il Commissario per la ricostruzione Vasco Errani, insomma figure tecniche. Assieme a loro sul palco del Teatro però c’era il Presidente del Consiglio, la più alta carica di Governo, e lui sì avrebbe dovuto rispondere ai cittadini e agli operatori dell’informazione.Confidavamo di incontrarlo al termine della riunione. Per sicurezza, questa volta, ci siamo tutti spostati all’ingresso posteriore. Quando è iniziato il trambusto e si è capito che Renzi stava per uscire, la polizia ha aperto il cancello agli operatori dell’informazione che sono stati intruppati tutti dietro ad una transenna. C’era chi avrebbe voluto chiedergli delle prossime mosse del Governo, rassicurazioni sui contributi per l’autonoma sistemazione ma niente; tempistiche riguardo l’arrivo di eventuali moduli e casette di legno ma niente. Matteo Renzi è un puntino lontano, sale in auto e sfreccia verso Ancona dove ad attenderlo c’è la campagna referendaria a favore del sì.Dall’Ansa riusciamo a sapere che nel corso del dell’incontro il Premier ha rassicurato i primi cittadini che quella che avverrà “Non sarà solo una ricostruzione di mura e di abitazioni, ma anche per il futuro di questa regione”. Per le scuole il premier ha invitato i sindaci a confidare in senso assoluto sulla soluzione di tutti problemi perché i finanziamenti, ha ribadito, ci sono. Ed entro 15 giorni saranno emanati nuove ordinanze e provvedimenti.Insomma Renzi ha voluto tranquillizzare la platea sulla gestione dell’emergenza e sulla ricostruzione. Di sicuro non ha tranquillizzato i cittadini e i giornalisti che fino all’ultimo lo hanno aspettato davanti al teatro Don Bosco. E la cosa, ve lo assicuriamo, non è stata affatto gradita.(foto dalla rete)https://www.youtube.com/watch?v=uz7ujPlAMpM

30/11/2016 20:06
Le ultime barbe di Ivano in piazza, poi il trasferimento obbligato: "Il terremoto non mi fermerà" - VIDEO

Le ultime barbe di Ivano in piazza, poi il trasferimento obbligato: "Il terremoto non mi fermerà" - VIDEO

Anche la storica barbieria di piazza della Libertà a Tolentino viene costretta a chiudere i battenti per le conseguenze del terremoto.Dopo 44 anni di ininterrotta attività (ma la barbieria era lì anche da prima), il titolare Ivano Farroni deve abbandonare il suo locale dichiarato inagibile, ma non si ferma e già da martedì prossimo è pronto a ripartire in una nuova location. E domenica mattina, ha fatto le ultime barbe in piazza spostando una poltrona all'esterno del locale, ormai in fase di trasloco."E' un dolore grandissimo. Qui lascio un pezzo di cuore" dice con un pizzico di emozione Farroni "perchè in questo locale nel 1972 ho iniziato a lavorare come apprendista barbiere e da allora ho sempre esercitato qui. Il terremoto ci costringe a lasciare una storica sistemazione, punto di riferimento per tanti tolentinati, ma non ci perdiamo certamente d'animo: da martedì siamo pronti a ricominciare e abbiamo attrezzato un nuovo locale in viale Bruno Buozzi 50, a fianco della gelateria Hola. Sono certo che i nostri affezionati clienti ci seguiranno anche nella nuova sistemazione". [video width="640" height="352" mp4="http://picchionews.it/wp-content/uploads/2016/11/IMG_6335.mp4"][/video]  

27/11/2016 12:29
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