di Roberto Scorcella

Tolentino, da giovedì si torna a pagare la sosta in centro

Tolentino, da giovedì si torna a pagare la sosta in centro

Senza nessun comunicato ufficiale, ma semplicemente con un volantino lasciato sulle auto in sosta, la municipalizzata Assm di Tolentino fa sapere che da giovedì 1 dicembre si tornerà a pagare la sosta in centro e nelle zone gestite dalla stessa Assm, temporaneamente sospesa per l'emergenza terremoto.A parte la modalità di comunicazione con la quale certamente non viene raggiunta tutta l'utenza ma solo chi oggi ha parcheggiato sulle strisce blu, in tanti stanno manifestando la loro perplessità per una scelta che in questo momento pare quanto mai poco opportuna. L'emergenza terremoto, infatti, appare tutt'altro che passata e la possibilità di parcheggiare gratuitamente appariva anche come una opportunità in più per far riavvicinare le persone al centro, favorendo di conseguenza anche il commercio che a seguito degli eventi sismici sta vivendo un momento molto difficile. Tornando a pagare i parcheggi, inevitabilmente molti sceglieranno magari la sosta libera dei centri commerciali e il rischio è che un centro storico già boccheggiante rimanga totalmente deserto. Il tutto, poi, proprio in prossimità delle festività natalizie.C'è anche una corrente di pensiero, però, che ritiene corretta questa scelta, in quanto può garantire un maggior ricambio, dato che qualcuno ha paura di tenere l'auto in garage e oggi tiene occupati i posti nei parcheggi per tutta la giornata. Anche se, va detto per inciso, dopo il terremoto francamente parcheggiare in centro a Tolentino non è affatto difficile e i posti liberi sono tantissimi.Alla fine, quindi, da giovedì 1 dicembre, salvo ripensamenti dell'ultima ora, si tornerà a pagare la sosta in centro: le conseguenze si vedranno in seguito e si capirà se sia stata la scelta giusta o meno. Non sembrano queste, però, le mosse ideali per pensare a un ritorno alla normalità.

26/11/2016 14:51
"L'ammutinamento del Tigotà": cento sfollati rifiutano di spostarsi

"L'ammutinamento del Tigotà": cento sfollati rifiutano di spostarsi

Si potrebbe chiamare "l'ammutinamento del Tigotà" quanto successo stamattina nella struttura che ormai da più di tre settimane accoglie oltre cento persone senza una sistemazione dopo il terremoto di ottobre. La situazione è estremamente delicata: i locali dove oggi viene ospitata questa gente, sono stati individuati per la sistemazione delle elementari del Don Bosco che qui dovrebbero insediarsi dal 12 dicembre. E per ovviare allo spostamento di chi ancora oggi dorme all'interno dei 500 metri quadrati dell'ex Tigotà, di fronte al Multiplex Giometti, è stata trovata una sistemazione molto vicina, gli ampissimi locali (1500 metri quadrati) situati sopra il negozio che si trova proprio di fronte all'ex Tigotà. Ieri era stato affisso un avviso dove si avvertiva che stamattina sarebbe iniziato il trasferimento nella nuova collocazione, ma gli ospiti si sono rifiutati di andarsene. "Ci vogliono portare in una struttura dove non c'è il pavimento, dove non ci sono riscaldamenti e dove continuerebbero a fare i lavori mentre noi siamo dentro. Qui ci sono anziani e bambini, non ci sembra giusto questo trattamento. Quei locali non sono pronti per ospitare le persone, noi vogliamo rimanere qui!". E così, stamattina non c'è stato nessun trasferimento. Che sembra rinviato a domani, perchè pare che si stia raggiungendo un compromesso. La maggior parte degli ospiti, però, non pare affatto convinta da questo spostamento. Intanto, il tempo passa e ogni giorno che trascorre rende sempre più difficile la possibilità che i locali ex Tigotà possano essere pronti in tempo per rispettare i tempi previsti dall'ordinanza sindacale che prevede l'insediamento degli studenti il 12 dicembre.Dall'altra parte, si lavora alacremente per cercare di rendere quanto più accoglienti i nuovi locali. In un comunicato del Comune di questa sera si legge "A breve il Punto di Prima Accoglienza e Ascolto ubicato nello Spazio ‘815, negli ex locali che ospitavano Tigotà, sarà trasferito in una nuova sede ubicata a pochi metri di distanza. I nuovi spazi sono stati opportunamente preparati per accogliere tutte le persone che ancora non hanno provveduto all’autonoma sistemazione o che non hanno voluto trasferirsi nelle strutture alberghiere convenzionate della costa. Nessun cambiamento particolare se non quello di andare in locali più ampi e che saranno resi anche confortevoli". Sul "nessun cambiamento particolare", ovviamente, si potrebbe discutere all'infinito, visto che si parla di persone che non stanno certo alloggiando nella suite di un grande albergo. Ma è evidente che si dovrà comunque arrivare a una soluzione in tempi rapidissimi. I locali ex Tigotà sono perfetti per le dieci classi delle elementari che lì dovranno trasferirsi, gli altri sembrano troppo grandi per tutte e due le soluzioni. "Le stanze saranno riscaldate adeguatamente e nel giro di pochi giorni provvederemo anche a rivestire il pavimento con una soluzione rapida ed efficace. Stiamo anche allestendo una sorta di sala giochi per i bambini. Per quanto riguarda i bagni, in questa nuova sede ce ne saranno tre invece degli attuali due: è necessario che in una situazione di emergenza ognuno dia una mano come può". Resta il fatto che da lì, gli sfollati oggi non se ne sono andati. Domani cosa succederà? 

22/11/2016 19:19
Il cuore grande dei bikers regala sorrisi ai bambini di Camporotondo

Il cuore grande dei bikers regala sorrisi ai bambini di Camporotondo

Un gruppo di bikers provenienti da tutta Italia ha raggiunto questa mattina Camporotondo, dove hanno consegnato personalmente ai bambini del posto materiale per la scuola e giocattoli.Un gesto di straordinaria generosità, concordato precedentemente col locale responsabile della Protezione Civile Vincenzo Sambuco e con il sindaco Emanuele Tondi.Il corposo gruppo di moto è arrivato intorno a mezzogiorno a Camporotondo, dopo essere prima passato per Montalto di Cessapalombo: anche qui sono stati consegnati beni di prima necessità. I bikers hanno pranzato insieme a Camporotondo per poi ripartire ognuno verso la propria località di residenza, non prima dell'ennesimo gesto di generosità: un contributo per il Comune per organizzare qualcosa che faccia restare vivo sul volto dei bambini lo splendido sorriso e la gioia di questa mattina.

20/11/2016 19:48
Errani incontra i sindaci a Tolentino: "Il cittadino non c'entra nulla col credito d'imposta"

Errani incontra i sindaci a Tolentino: "Il cittadino non c'entra nulla col credito d'imposta"

Il commissario straordinario per la ricostruzione Vasco Errani ha incontrato questo pomeriggio all'Hotel 77 di Tolentino i sindaci e gli amministratori della provincia di Macerata per illustrare il decreto. Siamo riusciti a scambiare alcune battute con Errani al termine della lunga riunione, soprattutto per fare chiarezza in merito a una questione sulla quale in questi giorni si sta creando molta confusione: il credito d'imposta utile al pagamento dei lavori per la ricostruzione."E' stata una riunione molto importante e anche positiva. Stiamo avviando la ricostruzione, gestendo ancora l'assistenza. Tuttavia" ha sottolineato Errani "stiamo già impostando la ricostruzione: le scuole, le imprese, e cominceremo anche con le abitazioni e i danni lievi.Il credito d'imposta è uno strumento relativo ai rapporti fra Ministero dell'Economia, Cassa depositi e prestiti, Agenzia delle Entrate: un cittadino terremotato, danneggiato, presenta il progetto attraverso il professionista e l'impresa che deve essere iscritta alle white list e deve avere l'approvazione dell'Ufficio Ricostruzione. Dopo di che va in banca e la banca pagherà il saldo all'impresa che costruisce. Il cittadino non deve fare null'altro: tutto in bianco e in maniera assolutamente trasparente.E' chiaro che per valutare i lavori stiamo costruendo un nuovo prezziario che fa la sintesi dei diversi territori, perchè come sapete il terremoto riguarda quattro regioni".

18/11/2016 21:17
Viaggio nel Contram a Camerino: cuori che pulsano dietro i motori dei pullman

Viaggio nel Contram a Camerino: cuori che pulsano dietro i motori dei pullman

Pensi al Contram e la mente va a quei grossi pullman che incontri ogni giorno per strada, carichi di studenti o di pendolari che viaggiano avanti e indietro dalla montagna verso il mare e viceversa. Oggi, quando si pensa a Contram il discorso è molto più ampio. A seguito dell'emergenza terremoto, la sede di Contram è diventata il cuore pulsante di Camerino, il punto dove tutti i cittadini vanno a chiedere informazioni, dove sono stati allestiti ambulatori medici e prima accoglienza. Gli autisti di Contram sono allo stesso momento lavoratori infaticabili e psicologi pronti a dare una parola di conforto a gente disperata. I meccanici di Contram lavorano non più solo per i mezzi dell'azienda ma anche per quelli di soccorso di pompieri, protezione civile e carabinieri che hanno avuto problemi. Dentro l'Ufficio Movimento c'è gente che non dorme da giorni, costretta a gestire un'emergenza tanto improvvisa quanto difficile, con orari e coincidenze da far combaciare ogni santo giorno. Così, con un Cicerone d'eccezione come Marco Moscatelli, proviamo a capire come funziona questa azienda, la cui opera risulta fondamentale in giorni tanto difficili.La prima tappa è d'obbligo presso l'ufficio di Stefano Belardinelli, il presidente di quella che potremmo definire il Contram 2.0. Ha trasformato quello che era uno sperduto consorzio pubblico di montagna in una società per azioni che produce servizi ed efficienza ed in più riesce a fare utili. In un Paese di carrozzoni sempre in perdita, come l'Italia è già un record, ma se prendi il caso specifico dell'emergenza terremoto, ti rendi conto che c'è qualcosa che va oltre al core businnes del trasposto. Anche nell'emergenza- ti spiega Belardinelli - l'azienda ha seguito un piano preordinato e dettagliato. Già nell'immediatezza della terribile scossa del 26 ottobre, Contram ha messo a disposizione i suoi mezzi per il provvisorio ricovero notturno dei tanti sfollati. Poi si è messa a disposizione della Protezione Civile con le modalità e le procedure ad essa assegnate in caso di emergenza. La sua sede è diventata snodo logistico per tutto il territorio e gli automezzi, da quel giorno, stanno ancora facendo la spola dalle località marittime dove si trovano moltissimi sfollati.  Belardinelli ci tiene a sottolineare di come tutti i dipendenti abbiano risposto positivamente all'emergenza e di come abbiano quasi raddoppiato i turni di lavoro. Ne approfitta per ringraziarli uno ad uno e conclude con una provocazione che ci lascia riflettere. "Un giorno - ci dice - potrebbe accadere che un'azienda come questa venga acquistata, per esempio, dai francesi. Una società di capitali con sede a Parigi o a Lione avrebbe tutte queste attenzioni e sensibilità verso la popolazione ed il territorio? Non lo so - continua - però tra i criteri e le caratteristiche essenziali, in caso gara io metterei pure un piano particolareggiato per la gestione delle emergenze come lo abbiamo noi."Il nostro viaggio in Contram prosegue incontrando Adriano Compagnucci e Mauro Casali, autisti dell'azienda che fin dal primo momento si sono adoperati per cercare di aiutare la gente terremotata in ogni modo. "Le persone non sapevano dove andare" raccontano "e le abbiamo accompagnate all'Holiday di Porto Sant'Elpidio dove c'era lo smistamento degli sfollati. I primi giorni sono stati veramente difficili. Adesso la situazione si è stabilizzata, la gente si è organizzata, anche se a tutti manca tanto la loro quotidianità: si sentono fuori dal mondo. Noi e i nostri colleghi, per quanto possibile, abbiamo sempre cercato di aiutarli e tranquillizzarli, anche se certo non è facile". Adriano e Mauro raccontano commossi le storie che rimarranno per sempre nella loro mente, dall'anziana di 96 anni portata via dalla fila dopo ore e ore in cui non aveva nè mangiato nè bevuto, alla mamma con due bambini piccoli che non riusciva a svegliare la figlioletta alla fine del lungo viaggio che le aveva portate fino a Tortoreto, fino alla donna che tutte le mattine parte da Porto Recanati dove si trova alloggiata e torna verso Camerino per accudire le sue dodici mucche. Immagini di un piccolo mondo antico che prova, malgrado tutto a resistere.Nel suo piccolo ufficio, davanti a una scrivania sommersa di carte e documenti, il direttore, l'ingegner Massimo Luce, malgrado l'enorme mole di impegni, ci accoglie con straordinaria gentilezza e garbo. E coglie l'occasione per elogiare orgogliosamente quanto fatto negli anni da Contram e che oggi consente di poter gestire un'emergenza senza pari nel corso degli anni. "Da più di vent'anni, riusciamo ad avere utili ad ogni chiusura di bilancio. E riusciamo a fare utili perchè la nostra è una azienda che ha poche persone negli uffici e tante in produzione: abbiamo duecento dipendenti e duecento mezzi. Questo ci consente anche di essere un'azienda a dimensione umana: se fosse più grande perderebbe sicuramente efficienza e contatto umano. In Contram i vertici conoscono per nome tutti i dipendenti. Riusciamo a sentire i problemi della gente e lavoriamo a contatto con loro cercando le soluzioni migliori. In tutto questo gioca a nostro sfavore la grande vastità del territorio che riusciamo a presidiare comunque con tanti depositi sparsi nei punti maggiormente strategici. Contiamo sette depositi grandi e una decina di depositi secondari. In questa situazione di emergenza, devo fare un grosso plauso a tutti gli autisti e al personale degli uffici perchè tutti, anche chi aveva grossi problemi, si sono messi a disposizione e per tutta l'azienda questo è motivo di orgoglio".Il "cuore" di Contram è l'Ufficio Movimento. Qui, sotto la impeccabile guida di Franco Pongetti, Valerio Palazzi, Angelo Paganelli e Valentina Gagliardi, quotidianamente gestiscono orari ed emergenze. Mentre chiediamo qualcosa a Pongetti, ci sentiamo quasi a disagio. Non per la gentilezza con la quale si mette a nostra disposizione, ma perchè ci rendiamo conto di star sottraendo tempo prezioso a una persona che avrà dormito sì e no tre ore a notte nelle ultime settimane. "Dalla scossa del 26 ottobre, anche i nostri pullman erano diventati dei dormitori. A Pievebovigliana, Visso, Fiuminata, San Severino, abbiamo messo a disposizione i mezzi per far riposare la gente. Il giorno dopo è iniziata l'evacuazione degli studenti e abbiamo istituito corse verso Ancona e Roma. Poi ci siamo organizzati per portare gli sfollati verso la costa. Tutto questo fino alla tremenda scossa di domenica mattina. Da lì in poi è stato potenziato il servizio in tutti i paesi con corse per l'evacuazione da Visso, Castelsantangelo, Camerino, Caldarola, Pievebovigliana, Fiastra, Acquacanina, Tolentino. Successivamente, è stato costituito un servizio navetta per riportare le persone verso i loro luoghi di origine. Ad oggi questo servizio è stato raddoppiato con due corse giornaliere che vengono gestite tramite le prenotazioni che vengono fatte la sera prima negli alberghi. Uno sforzo enorme, anche con la riapertura delle corse giornaliere per gli studenti da Ancona e da Ascoli verso Camerino. Tutto questo, mantenendo inalterati i servizi di linea: pur in questa situazione di emergenza, nessuna corsa è stata soppressa. Abbiamo personale che ha rinunciato alle ferie pur di poter dare il proprio contributo e abbiamo provveduto anche ad alcune assunzioni: tutti stanno collaborando con grande spirito di servizio e collaborazione, dimostrando enorme attaccamento alla propria terra e all'azienda". L'ultima tappa del nostro viaggio in Contram ci porta nell'officina. Incontriamo il responsabile Pietro Menghi, anche lui comprensibilmente indaffarato, ma felice di mostrarci i suoi uomini. Fra odore di pneumatici e chiazze di olio sul pavimento, ci racconta di come l'officina Contram in questi giorni sia diventata un punto di riferimento per tutti i mezzi di soccorso che hanno avuto problemi. "Abbiamo aggiustato sette macchine, alcune della protezione civile, altre dei vigili del fuoco, altre dei carabinieri". E i vostri mezzi? "Solo manutenzione ordinaria..." dice Menghi mostrando un sorriso orgoglioso. E come non esserlo di fronte a un lavoro tanto importante per un territorio martoriato dal terremoto?

17/11/2016 20:02
Mancherà Di Battista alla tappa civitanovese del treNO tour del Movimento Cinque Stelle

Mancherà Di Battista alla tappa civitanovese del treNO tour del Movimento Cinque Stelle

Forfait di Alessandro Di Battista per la tappa che mercoledì avrebbe dovuto portarlo a Civitanova nell'ambito del treNO tour #iodicoNo promosso dal Movimento Cinque Stelle. La conferma dell'assenza di Di Battista è stata data dallo stesso parlamentare sul proprio profilo facebook dove scrive "Sono su un treno per Roma. Stasera dormo a casa, poi domani aula e poi si riparte direzione Teramo dove sarò in Piazza Martiri alle 20.00. Non ci stiamo risparmiando. Io non voglio avere rimpianti. Voglio mettercela tutta poi vedremo il 5 dicembre quel che si raccoglierà. Ma non voglio rimpianti. Venite con noi. Nessuno può difendere i diritti di più di noi stessi. Il movimento mi ha cambiato la vita in meglio. Me l'ha complicata anche, ma mi ha dato un'occasione. Quella di non abbassare la testa. Vi voglio bene e vi ringrazio per questo affetto enorme. Vi lascio con un gran pezzo. Buona notte". Alla domanda di un attivista "Quindi domani non sarai a Civitanova Marche?", Di Battista risponde "Purtroppo no, ma ci saranno i miei colleghi".Dunque dovrebbe essere confermata la tappa alle 0re 17 in piazza XX Settembre a Civitanova con altri esponenti del Movimento 5 Stelle, ma senza Alessandro Di Battista.

16/11/2016 10:36
Il grido di dolore dei commercianti di viale Vittorio Veneto: "Qualcuno pensi anche a noi!"

Il grido di dolore dei commercianti di viale Vittorio Veneto: "Qualcuno pensi anche a noi!"

Non è un quartiere di Beirut. Era uno dei quartieri più popolosi e vivi di Tolentino. Oggi sta morendo, perchè non ci sono cadute le bombe, ma il terremoto si è accanito particolarmente su quella zona, facendola diventare un deserto.Stiamo parlando di viale Vittorio Veneto, dove fino al 30 ottobre erano vive e vegete tante attività commerciali. Oggi,  tante sono chiuse e non riapriranno più in quello stesso punto per i danni devastanti subiti dalle strutture. Quelle rimaste aperte boccheggiano, sono allo stremo e rischiano concretamente di non poter sopravvivere. La maggior parte delle case della zona (il 70 per cento) sono state dichiarate inagibili e il viale è chiuso in entrata, all'altezza del passaggio a livello, per alcuni edifici pericolanti. L'appello lanciato dai commercianti ancora aperti è straziante, ma dimostra quanto voglia ci sia di andare avanti magari tutto. Loro sono le vittime cosiddette indirette del terremoto, quelle che non vedranno indennizzato alcun danno per il sisma e non avranno alcun sostegno al reddito ma che ne soffrono maledettamente le conseguenze."Ci sentiamo cittadini di serie B" dicono "perchè abbiamo la sensazione che si stia pensando soltanto al centro storico. Invece ci siamo anche noi. Per carità: è giusto trovare soluzioni per il commercio in centro, ci mancherebbe. Ma qualcuno si accorga che esistiamo anche noi". Parlano con la grande dignità di chi sta facendo da oltre due settimane incassi ridicoli, ma vuole andare avanti: "Vogliamo solo lavorare" dicono in coro i titolari del Veneto Cafè, della panetteria Dolce Forno, del negozio di informatica Esseerre, oltre alla parrucchieria Hair Simpaty, alla rinomata pasticceria La Mimosa. Poco più in là sono spariti un altro negozio di informatica, la Dico, la storica tabaccheria di "Pasquì" e un negozio di pasta all'uovo. Sta provando a ripartire la macelleria di Paolo, ma con grandi difficoltà, le stesse che riscontrano anche le altre attività presenti come una barbieria, un negozio di ortofrutta, uno di alimentari e una merceria."Addirittura, anche i fornitori hanno difficoltà a trovarci per una viabilità che ci esclude completamente dal traffico cittadino, dopo la chiusura del traffico. Soltanto per far mettere i cartelli che indicavano viale Vittorio Veneto ci sono volute settimane. Non ce la facciamo più, siamo allo stremo. Chiediamo aiuto all'amministrazione comunale per cercare di salvare le nostre attività, altrimenti non ce la faremo. Le soluzioni sono due e vanno almeno tentate: o si riapre il traffico mettendo in sicurezza gli edifici pericolanti, oppure si tenti di invertire il senso di marcia rispetto a quello attuale, cosa che consentirebbe anche di decongestionare il traffico in viale Benadduci dove in ogni ora del giorno c'è sempre una lunga fila. Non chiediamo l'impossibile, chiediamo di provare a darci una mano. Fate presto, se non si vuole che questo quartiere di Tolentino muoia per sempre".

13/11/2016 17:44
Decreto ricostruzione: gli emendamenti richiesti dal Partito Democratico

Decreto ricostruzione: gli emendamenti richiesti dal Partito Democratico

C'è comprensibile grande interesse intorno al decreto legge firmato ieri dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella per la ricostruzione post terremoto. Il decreto non contiene ancora l'elenco dei Comuni inseriti nel cosiddetto "cratere", per il quale è stato incaricato il commissario straordinario Vasco Errani. Per questo decreto legge sono già stato depositati ieri gli emendamenti "per gli interventi urgenti a favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici del Centro Italia". A spiegare le richieste fatte al governo sono i parlamentari marchigiani del Partito Democratico. "Intenso è stato il lavoro dei parlamentari marchigiani PD" spiega Lodolini "per migliorare il provvedimento.Il decreto è in discussione al Senato e per evitare ulteriori modifiche quando approderà alla Camera con la necessità di restituirlo ai senatori per una seconda votazione i deputati del Partito Democratico hanno ritenuto bene di fornire da subito utili indicazioni.I senatori del PD hanno presentato una ventina di emendamenti.Fra le proposte più significative si segnalano:1. possibilità per il Commissario Straordinario di estendere l’elenco dei Comuni del c.d. “cratere” sulla base di parametri prefissati, riferiti a dati oggettivi di entità del danno rilevato e del numero dei residenti evacuati al termine della fase di redazione delle schede di rilevamento;2. possibilità di cumulare il contributo del 50 per cento (previsto per le seconde case fuori dal cratere e dai Centri storici) della parte restante della spesa con le misure di detrazione fiscale concesse per gli interventi di ristrutturazione edilizia, di efficientamento energetico e di adeguamento antisismico degli edifici (per le seconde case dei Comuni del cratere e nei Centri storici di tutti gli altri il risarcimento è già previsto al 100%);3. innalzamento dei limiti della S.O.A. da 150.000 a 300.000 euro per favorire la partecipazione agli appalti delle piccole e medie imprese locali;4. riconoscimento ai Sindaci dei Comuni che sono ormai impegnati a tempo pieno di una indennità speciale di funzione, per la durata delle gestione Commissariale, pari a quella percepita per la carica alla data del 24 agosto 2016;5. possibilità di utilizzo dei fondi per le scuole anche alla riprogrammazione del Piano triennale di edilizia scolastica 2017-2019;6. estensione fino al soddisfacimento dell’intero fabbisogno delle forniture per l’acquisizione di moduli abitativi per gli allevatori;7. deroghe alle imprese agricole colpite dagli eventi sismici per la conclusione dei procedimenti amministrativi autorizzatori e di accesso agli aiuti, con particolare riferimento ai tempi di presentazione della documentazione;8. accesso anche ai titolari di reddito di impresa industriale, commerciale, del turismo, agli esercenti attività agricole e ai titolari di reddito di lavoro autonomo, che hanno sede operativa o domicilio fiscale nonché il proprio mercato di riferimento nei comuni del “cratere”, ai contributi già previsti dal decreto purchè dimostrino di aver subito un danno economico diretto dagli eventi sismici del 24 agosto 2016 e successivi;9. messa a carico della gestione Commissariale delle spese degli ERSU per garantire la sicurezza e la continuità dei servizi relativi al diritto allo studio universitario e di quelle relative agli interventi di adeguamento sismico e messa in sicurezza delle residenze studentesche universitarie;10. interventi specifici per l’Università di Camerino: a) spese di trasporto degli studenti a carico dello Stato; b) contributo straordinario per la fruizione dello streaming audio-video a supporto dell’attività didattica; c) la cessione a titolo non oneroso all’Università del presidio militare delle “Casermette” di Torre del Parco di Camerino e di proprietà del Demanio dello Stato per la creazione di un Polo scientifico-tecnologico a supporto delle attività di formazione e ricerca finalizzate all’innovazione delle imprese e delle Pubbliche Amministrazioni; d) contributo straordinario di 5 milioni per alloggi per universitari; e) bonus annuo fino a 1.000 euro per studente per la locazione di alloggi nel Comune di Camerino o in altro dell’Unione dei Comuni Montana della Marca di Camerino;11. esonero per i Comuni dall'obbligo di alimentare il Fondo di solidarietà comunale per il triennio 2017-2019;12. riconoscimento delle perdite ai Comuni proprietari di centrali idroelettriche o di impianti sportivi in concessione dichiarati inagibili totalmente o parzialmente e proroga di un anno dei termini per la manutenzione tecnica ordinaria e straordinaria.13. possibilità per i Comuni, ricorrendo prioritariamente alle graduatorie a tempo indeterminato e poi a quelle a tempo determinato dei Comuni e delle Province-Enti di Area Vasta della stessa regione, di assumere personale a tempo determinato;14. sostegno economico fino a 50.000 euro al coniuge e ai familiari delle vittime degli eventi sismici;15. rateizzazione dei tributi e dei mutui, ora sospesi, per 36 mesi (attualmente 18); 16. estensione dei termini di sospensione dei procedimenti giudiziari a tutti i Comuni dei Circondari di Macerata, Ancona, Ascoli Piceno, Fermo, Spoleto.La proficua collaborazione che ha visto impegnati i parlamentari marchigiani del PD per elaborare le proposte ha cercato di cogliere le istanze dei tanti amministratori locali, delle Categorie produttive, delle OO.SS., del mondo delle professioni e delle Università per migliorare la qualità e l’efficacia degli interventi del decreto-legge che, ovviamente dovrà essere coordinato con quello di imminente pubblicazione.L’auspicio, ovviamente" concludono i parlamentari del Pd "è che le tante proposte trovino ora accoglimento e che si giunga ad una rapida approvazione del provvedimento".

12/11/2016 08:59
Sclavi scrive ad Alfano: "Lasciate le case agibili ai lavoratori del posto e spostate i migranti sulla costa"

Sclavi scrive ad Alfano: "Lasciate le case agibili ai lavoratori del posto e spostate i migranti sulla costa"

Dall'ex presidente del consiglio comunale di Tolentino, Mauro Sclavi, arriva una proposta destinata a sollevare inevitabili discussioni.Sclavi, infatti, ha scritto una lettera aperta al ministro dell'Interno Angelino Alfano, al prefetto di Macerata Roberta Preziotti e al sindaco di Tolentino Giuseppe Pezzanesi, nella quale invita le istituzioni a spostare lungo la costa i migranti alloggiati in abitazioni agibili delle zone colpite dal sisma, per lasciare le case alla gente del posto rimasta senza casa e consentirle di raggiungere più agevolmente i luoghi di lavoro."Dopo le prime fasi dell’emergenza" scrive Sclavi "sarà necessario prestare attenzione alle famiglie ed ai lavoratori sfollati, perché l’attuale sconvolgimento dovuto al sisma sta mettendo a dura prova la nostra proverbiale forza e laboriosità.Considerando che molti concittadini sono stati costretti a mettersi in salvo sulla costa ed in altri luoghi molto lontani dalle abitazioni e dal posto di lavoro, ". Spostando i rifugiati sulla costa, le strutture da loro occupate, che risulteranno agibili potrebbero essere destinate a coloro che garantiscono una normale attività lavorativa e che al momento compiono centinaia di chilometri. Le nostre aziende vivono del lavoro degli operai che se pur spauriti e senza casa continuano a lavorare con la caparbietà e l’abnegazione che caratterizza da sempre la gente delle Marche". 

10/11/2016 17:02
L'Hotel 77 si difende: "La verità è ben diversa da quella che viene raccontata"

L'Hotel 77 si difende: "La verità è ben diversa da quella che viene raccontata"

Una vicenda che deve essere ancora chiarita ma che rischia di provocare un enorme danno di immagine dallo storico Hotel 77 di Tolentino si è verificata nei giorni scorsi, quando alcuni agenti di polizia ospiti della struttura a seguito dell'emergenza terremoto, hanno dovuto fare ricorso alla guardia medica dopo aver accusato problemi gastro-intestinali. Nessuna correlazione certa fra i malori e il vitto del ristorante del 77, ma il giorno dopo è arrivata in massa una maxi ispezione di Nas e Asur a seguito della quale la cucina dell'albergo è stata chiusa per pochissimi giorni. A spiegare l'accaduto è il direttore dell'Hotel 77, Renato Mari, in una nota diffusa alla stampa"In merito agli articoli di stampa che riguardano vicende relative all'Hotel 77, il direttore Renato Mari precisa quanto segue: il numero di agenti di polizia che hanno richiesto visita medica nella serata di martedì è di sei, come confermato dalla dirigente Asur che sta seguendo la vicenda, e non di quindici come erroneamente apparso sulla stampa da quando è iniziata l'emergenza terremoto, l'Hotel 77 distribuisce un numero di pasti che oscilla fra i 200 e i 250 al giorno, compresi quelli destinati alle persone che sono state fatte evacuare dalle proprie abitazioni e sono alloggiate nel nostro albergo. Curiosa la circostanza che appena cinque persone abbiano avuto presunti problemi relativi al vitto distribuito che, lo ricordiamo, è a menù fisso e quindi uguale per tutti gli ospiti risulta attualmente tutto da dimostrare il rapporto causa-effetto fra le visite mediche richieste dagli agenti e il cibo servito nel nostro ristorante, come invece lasciano trasparire gli articoli di stampa e le locandine dove, oltretutto, vengono indicati quindici fantomatici carabinieri come "vittime" dei disturbi gastro-intestinali a seguito dell'accurata ispezione di Nas e Asur avvenuta il giorno successivo all'intervento della guardia medica, ci è stato richiesto precauzionalmente di provvedere alla chiusura della cucina per pochi giorni: tutto questo lascia intendere che non siano state riscontrate gravi irregolarità da parte delle autorità competenti malgrado il comprensibile disagio causato dall'impossibilità di fornire il vitto ai nostri ospiti, ci siamo immediatamente organizzati trovando la collaborazione di un vicino ristorante, evitando così di interrompere anche per un solo pasto il servizio offerto quotidianamente Il marchio Hotel 77 è da decenni sinonimo di qualità e cortesia e non sarà certo un articolo di giornale a scalfire la fiducia che nel corso degli anni siano riusciti a conquistare nei nostri clienti. Il nostro lavoro continua e continuerà con la stessa passione di sempre. Anzi, ripartiamo con ancora maggiori stimoli. Stiamo comunque valutando la possibilità di vedere tutelata la nostra immagine nelle sedi competenti".

10/11/2016 16:20
Solidarietà, speranza, sorrisi: la favola delle 3 esse unisce Bergamo e Tolentino

Solidarietà, speranza, sorrisi: la favola delle 3 esse unisce Bergamo e Tolentino

La solidarietà non conosce confini e sfida la paura del sisma. Una bellissima storia parte da Bergamo e arriva fino a Tolentino, quasi 600 chilometri di distanza colmati dal cuore grande di chi ha voluto dare una mano concreta a una delle città più colpite dal terremoto. E' una storia che ha regalato solidarietà, speranza e sorrisi. Potremmo chiamarla "la favola delle 3 esse" ma a differenza delle fiabe, questa non è stata immaginata o inventata, ma è realmente accaduta.E' una storia che vede protagonista una famiglia come tante oggi a Tolentino, dove oltre diecimila persone risultano fuori dalla propria abitazione. E così anche questo nucleo familiare composto da padre, madre e tre figli di 18, 13 e 6 anni, resta senza casa, dichiarata inagibile dopo i sopralluoghi dei tecnici.L'unica soluzione possibile al momento appare la sistemazione in un camper, ma nelle Marche è ormai introvabile o si trova ma a prezzi improponibili. Alla nonna dei tre ragazzini viene in mente di chiamare in aiuto la nipote tolentinate, Mara Dignani, che abita a Seriate, in provincia di Bergamo, da una decina di anni. La signora Dignani inizia a chiedere indirizzi e consigli ai suoi colleghi del reparto di Patologia Neonatale dell'Ospedale di Seriate, ma ottiene molto, molto di più... Una di loro trova il camper che una coppia di Albino, sempre in provincia di Bergamo, è disposta a vendere con un grosso sconto data la circostanza e coinvolge i suoi familiari e tutto il personale del reparto in una "gara" di solidarietà, sfociata in una raccolta di tanti beni di prima necessità con cui hanno riempito dapprima l'auto e la casa della loro collega marchigiana e poi il camper e un'auto delle persone a cui erano destinati. Tutto ciò che hanno potuto donare a loro volta è stato portato alla Pro Loco di Tolentino che ha provveduto a destinare tutti i beni raccolti alle persone più bisognose. "La generosità genera generosità, l'entusiasmo genera entusiasmo, tutto ciò accresce la speranza nel domani. Da una decina d'anni vivo nel bergamasco" racconta Mara Dignani "e lavoro con persone meravigliose che voglio ringraziare pubblicamente attraverso Picchio News. La mia famiglia è a Tolentino e tutti mi hanno sempre detto che sono troppo lontana, ma mai come in questo momento Bergamo e Macerata sono così vicine".

09/11/2016 16:27
Assm risponde sulla vicenda delle utenze staccate e attacca Picchio News

Assm risponde sulla vicenda delle utenze staccate e attacca Picchio News

Da Assm spa Tolentino riceviamo:In risposta all’articolo apparso su Picchio News, riportato anche su Facebook, riguardante la denuncia della signora Meschini Orietta ci sono delle gravi imprecisioni che normalmente un giornalista dovrebbe verificare prima di pubblicare.Per prima cosa l’utenza riguarda il gas, il cui titolare del rapporto di fornitura è la società di vendita, soggetto distinto dall’ASSM che invece gestisce il servizio di distribuzione, in quanto tale quindi è tenuto ad eseguire le richieste di distacco che pervengono dal venditore secondo quanto stabilito dall’autorità AEEGSI con il “Testo integrato morosità gas”.Nel caso specifico la richiesta di sospensione per morosità è pervenuta in data antecedente l’evento sismico che ha gravemente colpito anche la città di Tolentino, per la precisioni in data 6/10/2016 ed eseguita in data 11/10/2016 quindi il distacco risale a diversi giorni prima del movimento sismico in oggetto.I titolari dell’utenza hanno contattato sabato mattina il servizio di reperibilità ASSM comunicando che non avevano gas. Il tecnico reperibile, credendo che il cliente avesse chiuso per errore il rubinetto a chiave ha provveduto alla riapertura.Lunedì mattina, una volta riaperti gli uffici, è emerso che per l’utenza in questione era ancora in atto la sospensione per morosità su richiesta del venditore, quindi è stato ripristinato lo stato di chiusura del contatore.A questo punto solo nel tardo pomeriggio di ieri, dopo il pagamento delle diverse bollette inevase da parte del cliente, il venditore ha richiesto tramite PEC la riapertura della fornitura.Tale richiesta è stata prontamente eseguita nella giornata di oggi nonostante i numerosi interventi che l’ASSM si trova a fronteggiare legati all’evento straordinario del terremoto.Dispiace sentirsi chiamare in causa senza motivo ed apostrofati anche con parole pesanti quando l’atteggiamento di tutto il personale ASSM è da sempre caratterizzato dalla sensibilità e vicinanza ai cittadini.Rinnoviamo l’invito a verificare le notizie prima di denigrare l’operato di un’azienda seria soprattutto in questa fase in cui dovrebbe emergere di più lo spirito costruttivo.Risponde il direttore Roberto Scorcella:Premesso che le lezioni di giornalismo andrebbero fatte da chi di giornalismo ne mastichi almeno qualcosa e abbia sufficiente esperienza della materia da poterne fornire, la cosa che più dispiace è che un'azienda storica, seria e qualificata come Assm spa scivoli sulla comunicazione in maniera tanto banale. Personalmente, da cittadino-utente, non posso far altro che encomiare il lavoro che viene quotidianamente svolto dalle maestranze sul campo, dalle dipendenti del commerciale, specialmente in questi giorni di caos dovuto anche allo spostamento degli uffici. Lo stesso non può dirsi evidentemente della comunicazione. Pochi giorni fa uno scivolone con una risposta fuori luogo a un utente sulla pagina facebook dell'azienda. Oggi questo comunicato dove sarebbe bastato spiegare la propria versione dei fatti, mentre invece si coglie l'occasione per attaccare la nostra testata.Abbiamo raccolto la lamentela, legittima e comprensibile vista la situazione di stress e disagio che coinvolge migliaia di tolentinati, di una famiglia. Questa stessa lamentela era stata evidenziata dalla signora Orietta Meschini con un post pubblico sulla sua bacheca Facebook. Il compito di un giornale che lavora sul campo per i cittadini è quello di dar loro voce. E questo abbiamo fatto. Il compito di chi opera nel pubblico e si sente chiamato in causa è invece quello di spiegare come siano andate le cose e non di attaccare il lavoro degli altri. Si rifletta bene prima di "rinnovare l'invito a verificare le notizie prima di denigrare l'operato di un'azienda seria", perchè questa testata non ha denigrato proprio nessuno, ma si è solo permessa di dare voce a un cittadino, cosa che, lo comprendiamo, di questi tempi avviene sempre più raramente. E il tanto ostentato "spirito costruttivo", parta per primo da chi deve dare risposte ai cittadini, perchè non sembra proprio uno spirito costruttivo quello di voler impartire lezioni di giornalismo a professionisti che stanno fortunatamente riscontrando unanimi consensi in tutta Italia. Comunque, per chiudere questa triste vicenda, allego in calce il messaggio privato inviatomi dalla cittadina protagonista di questa storiaQuesta è la sola risposta che forniamo e la soddisfazione più grande che ci dà questo mestiere: essere utili ai cittadini. Le lezioni di spocchia le lasciamo a chi di giornalismo, evidentemente, ne sa ben poco.  

08/11/2016 15:46
Affitti d'oro per gli sfollati: troppi sciacalli del dolore

Affitti d'oro per gli sfollati: troppi sciacalli del dolore

Fermateli! Subito. Con pene esemplari.In questo momento di emergenza totale, dove migliaia di persone non hanno più casa e cercano una sistemazione che, purtroppo, molto probabilmente si protrarrà per mesi e mesi, ci troviamo di fronte a uno scenario condito da un continuo pericolo di sciacallaggio e proprietari di immobili che vorrebbero affittare o vendere ad un prezzo molto superiore al canone di mercato, approfittando dell’esigenza abitativa di migliaia di persone.L’allarme sciacallaggio arriva anche dal sindaco di Belforte, Roberto Paoloni, che scrive "Considero sciacalli anche chi chiede cifre indecenti per affittare casa a chi ha perso la propria ed è in mezzo la strada".Si vocifera di rincari consistenti, percentuali importanti. In un momento come questo, invece, sarebbe opportuno mantenere un livello normale di prezzo per non mettere in difficoltà chi soffre per un disagio grave come il terremoto. Ci sarebbe addirittura chi, per liberarsi degli inquilini e rimettere sul mercato gli immobili a prezzi più alti, ha “stracciato” contratti di locazione regolari. Fortunatamente, accanto al rialzo dei prezzi, ci sono anche proprietari che si sono messi una mano sul cuore e hanno addirittura abbassato il canone richiesto. Segnalazioni arrivano anche per rialzi improvvisi del prezzo di noleggio di camper e roulottes.Insomma, dopo gli enormi danni all’economia locale causati dal sisma, il mattone è diventato inevitabilmente il bene più pregiato. Per chi ha pensato di speculare sui drammi anche dei suoi stessi concittadini il sindaco di Belforte non trova altra definizione che “sciacalli”. 

08/11/2016 11:22
Basta col terrorismo mediatico: non aiuta a rialzarsi

Basta col terrorismo mediatico: non aiuta a rialzarsi

Ora siamo di fronte a una scelta di campo. Assodato che (con tutto il doveroso rispetto) due morti per una tromba d'aria a Roma occupano più spazio nei media di 30mila persone sfollate, dobbiamo decidere se piangerci addosso e commiserarci con le vite da ricostruire o se capire una volta per tutte che viviamo in un territorio dove il terremoto è di casa e può manifestarsi in qualsiasi momento e imparare a conviverci. Che significa provare anche ad esorcizzare la paura, comprensibile ed umana, ma spesso alimentata da link, articoli, post sui social che non fanno altro che aumentare l'ansia in una popolazione colpita come non mai nella storia da un evento, comunque, naturale.Dall'inizio della sequenza sismica, dal 24 agosto, si sono susseguite qualcosa come 24mila scosse di terremoto. E dal 24 agosto sono tornati in auge "santoni" e "veggenti" che ogni giorno, in piena sequenza, pontificano: "Presto sicuramente ci sarà una scossa...". Ma va? Veramente? Roba da non credere. Così come è roba da non credere che ad ogni scossa superiore allo spostamento di un divano da parte dell'inquilino del piano superiore, parta la corsa all'articoletto acchiappaclick che solitamente finisce con "... torna la paura". No, la paura non torna. La paura c'è ed è il sentimento più naturale e umano che si possa avere in queste situazioni. Però dobbiamo evitare di tornare al medioevo e alla superstizione. Siamo piombati in una situazione dove si crea allarme se si sentono due cani abbaiare o se le temperature sono sopra la media stagionale. Ogni tuono durante un temporale diventa un allarme catastrofe. E' ora di finirla: e qui anche noi media dobbiamo giocare la nostra parte, per quanto ci è possibile. A noi spetta il compito di amplificare la nostra richiesta di aiuto alle istituzioni,  di non spegnere i riflettori sul dramma che stiamo passando, di metterci a disposizione tutte le risorse che saranno necessarie per (provare a) ripartire. Non forniamo aiuto a nessuno scrivendo due righe su "nuova scossa 3.5 a Preci". Anzi, continuando a scrivere queste cose, rischiamo di allontanare ancora di più le persone che invece dobbiamo tornare ad attrarre con le nostre bellezze storico-architettoniche (le poche che si sono salvate, dopo i colpevoli ritardi seguiti alla scossa del 24 agosto), con i nostri paesaggi unici e con le specialità eno-gastronomiche che ci hanno resi famosi nel mondo. La scossetta l'abbiamo sentita tutti qui e più o meno tutti abbiamo l'app che ci dice in tempo quasi reale magnitudo ed epicentro. Non amplifichiamola.La crisi sismica che stiamo attraversando è la più importante dal 1703: è evidente che si è trattato di qualcosa di epocale. Ma proprio per questo dobbiamo renderci conto che le scosse che si stanno susseguendo rientrano nella normalità. Non sono ovviamente un tecnico, ma ho acquisito in questi giorni dialogando a lungo con studiosi decisamente ferrati in materia, elementi sufficienti per poter affermare che dopo un evento talmente forte come quello di domenica scorsa, le repliche, i cosiddetti aftershocks, si manifesteranno anche con magnitudo superiore al 4 di questa sera e potranno farlo per diverse settimane, forse mesi. Nel 1997 la crisi sisma durò quasi un anno. Si tratta di eventi che rientrano nella assoluta normalità dopo quanto si è verificato. Nessuna faglia nuova si è attivata, niente cavalieri dell'apocalisse in arrivo. Non possiamo conoscere ovviamente l'imponderabile ma dobbiamo affidarci alla scienza e a chi questi fenomeni li studia per mestiere da anni. Gli stessi che dopo L'Aquila ci avevano avvertito con precisione millimetrica che il terremoto avrebbe colpito poi a Norcia - Preci. Ci sono studi precisi (dei quali disponiamo e sui quali sta lavorando Francesca Testella) che pubblicheremo nelle prossime ore e che indicano come l'allerta era stata data con ampio preavviso. Sono studi scientifici. Non allarmismi probabilistici che chiunque di noi oggi come oggi potrebbe lanciare. Chiunque può scrivere un bel post su facebook "siamo convinti che nell'arco di 24-48 ore ci sarà un evento di magnitudo superiore a 3" e poi dire di averlo previsto. Viviamo in zona sismica e vi ripropongo la mappa completa della classificazione sismica dei Comuni marchigiani.Nel 2003 sono stati emanati i criteri di nuova classificazione sismica del territorio nazionale, basati sugli studi e le elaborazioni più recenti relative alla pericolosità sismica del territorio, ossia sull’analisi della probabilità che il territorio venga interessato in un certo intervallo di tempo (generalmente 50 anni) da un evento che superi una determinata soglia di intensità o magnitudo.Il provvedimento detta i principi generali sulla base dei quali le Regioni, a cui lo Stato ha delegato l’adozione della classificazione sismica del territorio (Decreto Legislativo n. 112 del 1998 e Decreto del Presidente della Repubblica n. 380 del 2001 – “Testo Unico delle Norme per l’Edilizia”), hanno compilato l’elenco dei comuni con la relativa attribuzione ad una delle quattro zone, a pericolosità decrescente, nelle quali è stato riclassificato il territorio nazionale. Zona 1 – E’ la zona più pericolosa. Possono verificarsi fortissimi terremoti Zona 2 – In questa zona possono verificarsi forti terremoti Zona 3 – In questa zona possono verificarsi forti terremoti ma rari Zona 4 – E’ la zona meno pericolosa. I terremoti sono rari Dei Comuni in provincia di Macerata, sei sono stati inseriti in fascia 1: Castelsantangelo sul Nera, Monte Cavallo, Muccia, Pieve Torina, Serravalle di Chienti e Visso. Tutti gli altri risultano inseriti nella zona 2.E' chiaro e evidente che con questa "bestia" dobbiamo imparare a convivere: viviamo in una zona altamente sismica. Che si "balli" spesso è non solo normale ma anche probabile. La paura è naturale ma per provare a tornare alla normalità dobbiamo esorcizzarla. E soprattutto dobbiamo pretendere che le nostre case siano ricostruite con severi criteri antisismici ed evitare che il sisma possa diventare una scusa per spogliare il territorio di servizi essenziali. Basta col terrorismo mediatico, non continuiamo a farci del male.P.S.: firmato uno sfollato

07/11/2016 23:43
Sisma, niente sarà più come prima: siamo forti, non invincibili. Fate presto

Sisma, niente sarà più come prima: siamo forti, non invincibili. Fate presto

Sono passati pochissimi giorni da quando due violente scosse di terremoto hanno cambiato per sempre la provincia di Macerata. Eppure, c'è la sensazione condivisa che i riflettori su quella che è senza ombra di dubbio una tragedia immane, si stiano già spegnendo. Forse si sono già spenti. Eppure, qui niente sarà più come prima.Il giorno dopo il terremoto di agosto, abbiamo mangiato amatriciane solidali anche per colazione, in ogni posto d'Italia. Dopo L'Aquila tutti i grandi artisti italiani hanno inciso anche una canzone. Oggi i fari sono accesi solo su Norcia e Cascia. Abbiamo visto decine e decine di volte le immagini delle suore che vengono accompagnate fuori. Non abbiamo visto un fotogramma su una Muccia devastata, su una Pieve Torina fantasma, su una San Severino a pezzi. Qualcuno vi ha detto che a Cessapalombo ci sono state intere frazioni isolate per giorni? Niente di tutto questo. E non cominciamo col solito buonismo e con le frasi di circostanza per cui "adesso non è il momento di fare polemiche" e "ora bisogna stare tutti uniti". Sì, tutti uniti ci stiamo. Noi cittadini e solo noi. Perchè altre attenzioni non ne vediamo. Certamente, non vogliamo pensare che Acquacanina o Muccia siano un bacino elettorale troppo esiguo, non sia mai. Francamente, delle visite "private" (che poi che senso abbia definire privata una visita di un capo di Stato) ce ne facciamo poco. Molto poco.E non dimentichiamoci che solo poche settimane fa, questi stessi territori avevano subito un altro durissimo colpo con l'apertura della superstrada fino a Foligno per via della quale paesi interi venivano tagliati fuori dal traffico veicolare, con le comprensibili conseguenze ricadute negative su un tessuto economico già fragile. Però, vuoi mettere... arrivare a Foligno e metterci un quarto d'ora di meno... Oggi la stragrande maggioranza di questi paesi non esiste più.Tutti i media aprono con "una forte scossa di terremoto è stata avvertita a Roma"... quasi che vien voglia di scusarsi coi romani se il terremoto ci ha devastato e si è avvertito anche nella capitale... Sentiamo dire troppo spesso "Meno male, non ci sono stati morti", quasi fosse una sorta di appagamento, una excusatio non petita, di fronte a un dramma che invece coinvolge migliaia di persone. E più calano le luci dei media, più cresce il numero della gente che per colpa di questo sisma ha perso la casa, la cosa più cara e a cui tutti siamo più legati nella vita. No, non ci sono stati morti. Ma c'è una provincia in ginocchio, devastata nel suo cuore più bello, distrutta non solo nelle macerie dei crolli ma anche nell'anima. Chi scrive è sufficientemente vecchio per ricordarne diversi di terremoti forti, ma, anche questa sensazione comune, come quello di mercoledì sera alle 21.18 non si era mai sentito prima. Siamo provati tutti, dagli anziani ai bambini che hanno visto cadersi addosso qualsiasi cosa nelle loro case: sono cicatrici indelebili nell'anima che non si potranno mai cancellare.E poi, inutile girarci intorno, c'è un entroterra che rischia molto concretamente l'estinzione. Il tempo che sarà necessario per ricostruire quanto è stato devastato, potrebbe essere letale per paesi dove l'età media è alta e di lavoro ce n'è sempre meno. Non solo Castelsantangelo, Ussita e Visso, ma Camerino, Muccia, San Ginesio, Ripe San Ginesio, Pieve Torina, Pievebovigliana, Treia, Serravalle, Matelica, Castelraimondo, Gagliole, Colmurano, Caldarola, Serrapetrona, Loro Piceno, Pollenza, Cessapalombo, Camporotondo, Belforte, Cingoli, Sarnano, Gualdo, Fiastra, Monte San Martino, Penna San Giovanni, Pioraco, Sefro, Fiuminata, Monte Cavallo, Acquacanina, Bolognola, le stesse Tolentino e San Severino dove centinaia e centinaia di persone non hanno più una casa. E poi quella splendida Camerino, profondamente provata e ferita dal terremoto del 1997, capace di rialzarsi e ripartire, di creare un polo universitario di eccellenza in tutta Italia e nel mondo. E' quasi commovente lo sforzo immane del rettore Flavio Corradini nel cercare di diffondere tranquillità agli studenti e alle loro famiglie. Corradini, un rettore dinamico e "mediatico" è stato sempre attentissimo a fornire l'immagine più bella di Camerino e della sua Università, riuscendo sotto il suo rettorato a raggiungere probabilmente i migliori picchi di sempre per l'ateneo camerte, sia sotto l'aspetto qualitativo che quantitativo. Il rettore è persona profondamente intelligente e colta e sa che questo colpo sarà durissimo da assorbire per quella che è una fabbrica di cultura, ma anche un volano fondamentale e determinante per l'economia di tutto l'entroterra.L'Università di Camerino deve diventare il simbolo della forza della nostra gente, della capacità di rimboccarsi le maniche e di saper offrire qualcosa che non si trova da nessun'altra parte nel nostro Paese. Anche la cultura e la preparazione che offre Unicam non si trovano in nessun'altra Università: lo dicono dati nazionali, non certo noi giornalisti di provincia. E che nessuno pensi di strappare l'Università a Camerino: lì nasce tanti secoli fa e lì deve rimanere, sotto la guida illuminata di Flavio Corradini. Questa è una battaglia che porteremo avanti senza soluzione di continuità, perchè la provincia di Macerata deve continuare ad avere i suoi due poli di eccellenza universitaria, ognuno con le sue specializzazioni, ognuno con le sue peculiarità. La storia non si cancella: neanche un sisma devastante può cancellarla. E da quella storia oggi si deve ripartire, facendo dell'Università di Camerino il traino di una rinascita difficile, ma non impossibile per gente come noi.Stringe il cuore vedere tanti sindaci che lontani dalle luci della ribalta ma con le mani sporche e i capelli impolverati, si affannano per dare una mano ai loro concittadini, per infondere speranza, per provare a dare un pizzico di tranquillità. Sono veri "eroi", costretti ad affrontare un'emergenza imprevista e imprevedibile, senza più un ufficio, senza più nessuna certezza sul futuro della loro terra. Vicino non hanno avuto e non hanno nessuno. Devono combattere contro una burocrazia soffocante, contro un dramma sociale ed economico senza pari. Se dovessimo essere più realisti del re, non possiamo nasconderci dietro le frasi di circostanza e i meme sui social dove "ce la faremo" "ci riprenderemo" "non molliamo". Stavolta rialzarsi sarà dura: da Tolentino in poi c'è il rischio concreto dello spopolamento definitivo, dell'estinzione di perle rare e dal valore inestimabile. Un patrimonio immenso è stato perso per sempre, è sotto gli occhi di tutti. Già dopo le scosse di agosto, superando la burocrazia si sarebbe potuto salvare tanto. Non è stato fatto nulla e oggi non si può più tornare indietro. Per non parlare di edifici pubblici inaugurati non più di tre-quattro anni fa e oggi inagibili: quando saranno aperte le inchieste dalle procure per trovare i responsabili di certi scempi?Oggi dobbiamo urlarlo tutti insieme: nel cratere sismico siano inserite tutte, tutte le città e i paesi colpiti. Si faccia in fretta, si faccia subito. La nostra gente non chiede soldi. Chiede una parvenza di normalità. Siamo marchigiani, maceratesi, tignosi, ignoranti, ma fiaccati nell'anima e nel corpo. Non ci abbandonate. 

03/11/2016 15:41
Terremoto: già attivati gli Uffici postali mobili a Visso e Pievetorina

Terremoto: già attivati gli Uffici postali mobili a Visso e Pievetorina

Per garantire la continuità dei servizi nelle località dove il sima ha reso inagibili gli uffici postali, da questa mattina (29 ottobre), sono già operativi gli Uffici postali Mobili a Visso e Pievetorina, in provincia di Macerata, ubicati proprio nelle adiacenze della sede originaria, ora inagibile.Aperti tutti i giorni, dotati di collegamento satellitare alla rete, gli Uffici Mobili offrono i principali servizi: il versamento o il prelievo da conto corrente e libretto postale, l’invio o il ritiro di vaglia e bonifici, il pagamento di bollettini e la riscossione della pensione.Intanto Poste Italiane sta lavorando in stretta collaborazione con la Protezione Civile e le altre Istituzioni per assicurare la continuità dei servizi postali e finanziari ai cittadini dei comuni colpiti. I tecnici di Poste Italiane sono impegnati a verificare l’efficienza delle strutture e delle tecnologie per ripristinarne la piena funzionalità in tempi brevi. Poste Italiane ha attivato immediatamente tutte le azioni necessarie a garantire il recapito ai cittadini della corrispondenza ordinaria e a firma, anche in caso di loro trasferimento dal comune di residenza ad altro domicilio o ricovero temporaneo. Poste ha predisposto infatti l’attivazione gratuita del servizio “Seguimi”, che prevede la consegna della corrispondenza al nuovo recapito delle persone trasferite dai comuni colpiti dal sisma per via della dichiarazione di inagibilità delle proprie abitazioni. Il servizio sarà applicato ai residenti nei comuni di Visso, Castelsantangelo sul Nera, Ussita, Tolentino, San Severino Marche, Castel Raimondo, Fiordimonte e Camerino, in provincia di Macerata.I cittadini interessati potranno fornire il loro nuovo indirizzo telefonando al numero verde gratuito 803.160 di Poste Italiane. Le informazioni saranno inviate alla Centrale operativa che provvederà a sua volta al reindirizzamento della corrispondenza. Saranno inoltre i portalettere e le strutture operative di Poste a poter dare indicazioni riguardanti la raccolta delle informazioni relative al nuovo domicilio dei cittadini.

29/10/2016 17:06
Tolentino, Prugni "apre" la campagna elettorale: "Pezzanesi? Solo fallimenti sulle grandi opere"

Tolentino, Prugni "apre" la campagna elettorale: "Pezzanesi? Solo fallimenti sulle grandi opere"

Fra circa sei mesi a Tolentino si tornerà alle urne per rinnovare l'amministrazione comunale e il capogruppo consiliare del Pd Bruno Prugni, di fatto, apre la campagna elettorale. Giudizi severi e durissimi quelli espressi sulla Giunta Pezzanesi, secondo Prugni incapace di portare a termine le grandi opere sulle quali puntava tanto. "E' un brutto epilogo. Il Re è solo e continua ad inanellare insuccessi e figuracce. Le repliche stizzite del sindaco Pezzanesi ad ogni appunto o critica che gli vengono mosse, sono la palese dimostrazione di una persona in enorme difficoltà, sia sul piano politico che su quello dei rapporti con i cittadini" afferma il capogruppo del Pd. Ma a cosa di riferisce in particolare? "La lista delle ciambelle senza buco di Pezzanesi e della sua armata Brancaleone è lunga e sintomatica dell'incapacità di saper amministrare in maniera corretta una città come Tolentino. L'ultimo flop è quello del tanto sbandierato Piano parcheggi, dove ha incontrato la ferma opposizione di buona parte della città. Un bando costruito male e finito peggio, con il rischio ora di doversi accollare anche le spese di un eventuale ricorso al Tar da parte della ditta che aveva partecipato al bando. Solo ora ci si accorge che in un eventuale rivisitazione del piano parcheggi cittadino, doveva essere coinvolta dall'inizio quella Assm che per Pezzanesi è solamente una vacca da mungere quando c'è bisogno di denaro fresco da mettere in cassa.Allo stesso modo, anche la ferma volontà di Pezzanesi e dei suoi di abbattere l'Asilo Green, è andata a sbattere contro il buon senso e contro i tanti cittadini che si sono opposti a quella che unanimemente è stata considerata come una scelta scellerata e insensata. A proposito, proprio l’Asilo che qualcuno diceva non essere a norma, non ha riportato alcun danno significativo dovuto al sisma! L'incapacità amministrativa di questa Giunta, poi, ha toccato livelli quasi da film comico nel tentativo di fusione con Camporotondo. Atti preparati in fretta e furia, senza il minimo confronto con la città, per la sola smania di accaparrarsi qualche soldo da utilizzare per la prossima campagna elettorale, smontati in consiglio comunale, con la conclusione logica che anche questo progetto è finito in fumo. Aspettiamo, ovviamente, ancora di vedere che fine farà il Teatro Vaccaj, dopo le tante promesse e le tante menzogne scaricate sulle precedenti amministrazioni. Probabilmente, il Re userà come foglia di fico il Politeama Piceno che sarà restituito alla città non certo grazie a lui, ma grazie a un Mecenate come Franco Moschini che ha voluto fare questo splendido dono alla città.Aspettiamo anche di sapere quando e come verrà sistemato il Lago delle Grazie, dopo le conferenze stampa convocate in pompa magna dove si annunciava l'imminente inizio dei lavori di sfangamento. Sono passati due anni e non se ne è più parlato. Altro flop clamoroso".Eppure, l'amministrazione vanta decine e decine di opere pubbliche realizzate, raccolte anche in una pubblicazione... "Il Re ostenta le oltre settante opere pubbliche realizzate, ma dimentica spesso di dire che molte di quelle opere sono eredità di quelle precedenti amministrazioni che a lui piace tanto ricordare spesso per i famosi "buchi di bilancio" di cui non ha mai portato prova. L'unica certezza, è che la Giunta Pezzanesi ha portato la tassazione locale al massimo possibile e, rinegoziando i mutui, ha scaricato i debiti sulle spalle dei cittadini per i prossimi trent'anni".Spesso come opposizione avete puntato il dito anche sulla scarsa sobrietà che ha caratterizzato questo mandato amministrativo"Alla fine, quello che ha caratterizzato i quattro anni e mezzo dell'amministrazione Pezzanesi sono state le feste, le cene e tanto altro fumo negli occhi di cittadini ormai esasperati dal nulla che questa Giunta ha portato alla città. Fortunatamente, il tempo delle mele è finito.Sicuramente Pezzanesi ha lasciato un segno. Sarà ricordato come l'unico sindaco capace di portare i cittadini in piazza per protestare contro le sue scelte scellerate. Mai così tanti comitati si erano visti a Tolentino.Nella lunga serie di fallimenti inanellati sui grandi progetti, quello che Pezzanesi ha saputo fare meglio, nel silenzio colpevole dei suoi sodali, è stato spaccare la città come mai era successo in passato, creando divisioni, rancori personali, ripicche che hanno avvelenato il clima di una Tolentino che non merita tutto questo".

17/10/2016 17:48
È morto Ermanno Pupo, uno dei padri della Quadrilatero

È morto Ermanno Pupo, uno dei padri della Quadrilatero

Ha aspettato che il suo sogno diventasse realtà prima di andarsene. Poi si è spento, nella consapevolezza di aver fatto tanto per quel territorio che tanto amava e per il quale tanto si è speso.Il cuore di Ermanno Pupo ha smesso di battere questa mattina, a seguito di una malattia che non gli ha lasciato scampo. Ha aspettato solo poche settimane dopo l'inaugurazione della superstrada Civitanova - Foligno prima di arrendersi. Al di là di qualsiasi rivendicazione politica, è innegabile che i padri di quest'opera siano Mario Baldassarri, Gennaro Pieralisi e, appunto, Ermanno Pupo che nella Quadrilatero hanno avuto ruoli di fondamentale importanza.Alla fine di luglio, non senza una evidente soddisfazione, Pupo dichiarava "E’ un sogno che rompe l'isolamento delle Marche; da cento anni i marchigiani aspettavano questo momento e credo il traguardo sarà completo, quando anche la SS 76 Jesi Ancona Perugia, nel giro di un anno e mezzo massimo due, verrà completata. Non dimentichiamo che tutto questo disegno strategico fatto dal prof. Baldassarri non era solo un insieme di infrastrutture, era il tentativo di rivitalizzare le zone interne di tre province, Ancona, Macerata e Perugia che già in ritardo di sviluppo per varie cause, erano state duramente colpite dal terremoto del 1997 ed erano in via di spopolamento. In quelle zone Quadrilatero ha investito oltre un miliardo e mezzo e la spesa ha riguardato non solo gli operai che lì vivevano, mangiavano e dormivano ma anche per piccole imprese che hanno realizzato lavori a latere di Quadrilatero e per Quadrilatero".Nato a Tolentino il 25 gennaio del 1940, Pupo era laureato in Giurisprudenza. Ha ricoperto ruoli primari in Confindustria, Mediocredito e in diverse aziende private. Dal maggio del 1995 all'aprile del 1996 è stato anche consigliere regionale, eletto nelle fila di Forza Italia.Lascia la moglie Evelina e i figli Carlo Emanuele e Alessia. La salma è stata composta nella sala del commiato Terracoeli di Tolentino.I funerali si terranno domani (domenica) alle 15.30 nella Concattedrale di San Catervo.Alla famiglia le sentite condoglianze anche dalla redazione di Picchio News. 

08/10/2016 06:43
Inside the risk: reportage sulle zone ancora a rischio sisma tra Marche e Umbria - FOTO

Inside the risk: reportage sulle zone ancora a rischio sisma tra Marche e Umbria - FOTO

La terra continua a tremare. Scosse di assestamento vengono comunemente chiamate. Ma il pericolo si è esaurito nella tragica notte del 24 agosto? Due esperti del rischio ci chiariscono la situazione. La dott.ssa Francesca Testella, consulente giuridico ambientale, esperta in materia di rischi da calamità naturali e il geologo dott. Eugenio Pistolesi, hanno fatto un sopralluogo sabato 17 settembre a partire da Castel Sant’Angelo e Spina di Gualdo fino alle Piane di Castelluccio per poi salire sul monte Vettore e scendere ad Arquata e Pescara del Tronto. Ultima tappa Norcia. Le foto scattate mostrano gli effetti del sisma. Possono accedere alla zona rossa soltanto gli ex residenti per prendere i propri effetti personali restando il minor tempo possibile. Castelluccio di Norcia L’abitazione (sotto) sita a Spina di Gualdo si trova in una posizione molto particolare: in linea d’aria con la faglia e sulla cima di una collina, il che amplifica gli effetti del sisma. Il secondo piano dell’edificio infatti è stato completamente ruotato rispetto al piano terra. Sicuramente si tratta di una casa abusiva, considerando anche che si dovrebbe essere all’intero di un parco naturale. Spostandoci sul monte Vettore la faglia si mostra da vicino in tutta la sua evidenza. L’asfalto è completamente squarciato e in lontananza, nella valle si intravedono le frazioni di Arquata e Pescara del Tronto, di cui sotto mostriamo delle immagini scattate da vicino. La scarpata sotto Pescara del Tronto si è completamente sbriciolata. Le case con armature di ferro e chiavi esterne si sono lesionate ma non sono crollate. Hanno retto il colpo dunque. Ma tutto questo avrebbe potuto essere evitato. Il terremoto è un effetto naturale del movimento della Terra che ci dimostra di essere viva. Le zone con faglie attive sono di dominio pubblico presso i siti istituzionali e delle NGV. In ogni zona è possibile di conseguenza stabilire se edificare o no e laddove si costruisce e la resistenza degli edifici deve essere commisurata all’intensità massima preventivata in caso di sisma provocato dalla specifica faglia di riferimento. La situazione che ora (e da anni) preoccupa riguarda la faglia che attraversa il comune di Norcia. L’ultimo sisma si è verificato nel 1979 e la faglia passa esattamente sotto due abitazioni. Sotto, in foto, la faglia ed una delle due abitazioni interessate. I proprietari rivelano di non dormire più dalla notte del sisma ma di non sapere come affrontare la situazione. Gli esperti spiegano che la soluzione ideale sarebbe demolire e ricostruire una struttura leggera in legno, o realizzarla nella spazio vuoto a disposizione dei proprietari. Nel frattempo però la pubblica amministrazione locale potrebbe emanare un’ordinanza di sgombero e mettere a disposizione delle famiglie interessate degli alloggi anche coinvolgendo anche la Regione Umbria. In fondo si tratta al massimo di cinque abitazioni se si considerano quelle un po’ più lontane rispetto alla faglia. La convivenza con il rischio va realizzata attraverso l’informazione, non sperimentando sulla vita delle persone. Il diritto va utilizzato per proteggere persone, animali e cose. Ed in questo caso – spiega la Testella – gli strumenti ci sono e la situazione di rischio può essere eliminata. Pistolesi aggiunge che ci sono i tempi per pianificare un intervento (da un minimo di un anno a un massimo di 50 anni). Non si può stabilire quando la faglia sprigionerà la sua energia, ma ciò che è incontrovertibile è che lo farà. L’ultima immagine mostra come il capitello della Chiesa nel centro di Norcia si sia completamente girato a seguito del sisma del 24 agosto. Norcia dunque, ed anche Preci, i comuni attualmente a rischio. Dalla logica emergenziale si deve passare ad una logica di prevenzione, attraverso l’uso delle conoscenze scientifiche in materie. E la normativa va utilizzata ed anche elaborata per finalità di convivenza consapevole con un territorio sismico. I cittadini devono pretendere dalle pubbliche amministrazioni di essere informate sulla micro zonazione sismica del proprio comune, sull’effettività del piano di protezione civile, anche con simulazioni di evacuazione, sulla condizione degli edifici pubblici e chiedere una mediazione con esperti (ingegneri e geologi) per una verifica delle condizioni delle proprie abitazioni a prezzi sociali. Ultimo, richiedere un tavolo di incontro con le assicurazioni per ottenere premi economicamente sostenibili o con importi a scalare in corrispondenza del progressivo adeguamento sismico degli edifici. La dott.ssa Testella e il dott. Pistolesi sono a disposizione per chiarimenti e spiegazioni tramite la redazione di Picchio News che allo scopo, ha creato lo Sportello Terremoto attivo dal prossimo primo ottobre.

19/09/2016 11:10
Tolentino, sopralluogo in ospedale dei tecnici del Di.Coma.C.: confermata la parziale inagibilità

Tolentino, sopralluogo in ospedale dei tecnici del Di.Coma.C.: confermata la parziale inagibilità

I tecnici del Di.Coma.C. hanno effettuato questa mattina un sopralluogo all'interno dell'ospedale di Tolentino, dove da ieri si è resa necessaria la chiusura di un'ala risultata inagibile a causa dei danni dovuti al sisma del 24 agosto e alle successive scosse che hanno provocato lesioni a delle colonne portanti.Per il momento restano confermate le decisioni assunte ieri dal direttore dell'area vasta Alessandro Maccioni (l'articolo di ieri): chiusura dell'ala che ospita il reparto di lungodegenza, gli ambulatori e i servizi amministrativi. I circa quindici pazienti che si trovavano ricoverati nella lungodegenza sono stati spostati già ieri in un'altra ala della struttura tolentinate dove non si sono registrati danni. "Per il momento la situazione rimane quella di ieri: nei prossimi giorni riceveremo la scheda ufficiale a seguito del sopralluogo dei tecnici Di.Coma.C. e a quel punto potremo avere un quadro ancora più preciso della situazione" spiega il dottor Maccioni.Il Di.Coma.C. è una struttura sovra-regionale di supporto ai centri istituiti a livello provinciale o intercomunale, che a loro volta supportano i centri operativi istituiti dai sindaci nei propri territori. Nell’ambito della Di.Coma.C operano anche i referenti delle strutture di protezione civile delle Regioni Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo, per partecipare alla definizione delle attività da realizzare nei prossimi mesi e garantire una risposta operativa omogenea sui territori interessati dall’emergenza. Nel centro di coordinamento, articolato in 13 funzioni di supporto più un’unità di coordinamento, sono presenti i rappresentanti delle strutture operative, l’Anci per coordinare l’impiego delle risorse messe a disposizione dai comuni italiani, il MiBAcT per il raccordo delle attività per la salvaguardia dei beni culturali e Trento, in rappresentanza della Commissione speciale delle Regioni e Province autonome. Partecipano, inoltre, i centri di competenza tecnici e scientifici, le società di servizi essenziali e le organizzazioni di volontariato.

18/09/2016 16:27
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