Un'ala dell'ospedale di Tolentino è stata dichiarata inagibile questa mattina dai vigili del fuoco a seguito delle scosse di terremoto che dal 24 agosto si susseguono senza soluzione di continuità.Si è reso necessario liberare una parte dell'ospedale, nello specifico quella che ospita il reparto di lungodegenza, gli ambulatori e i servizi amministrativi. I circa quindici pazienti che si trovavano ricoverati nella lungodegenza sono stati spostati in un'altra ala della struttura dove non si sono registrati danni. Per quanto riguarda i servizi amministrativi e ambulatoriali, non si dovrebbero registrare particolari disagi. L'unica difficoltà sarà per l'ambulatorio di Oculistica, per il quale le visite saranno dirottate a Macerata e San Severino, vista la difficoltà nello spostare i macchinari. Anche il punto prelievi resta al momento dove si trova."D'intesa con il sindaco Pezzanesi, con il quale mi sono costantemente rapportato" dice il direttore dell'Area Vasta 3, Alessandro Maccioni "abbiamo cercato di trovare la soluzione migliore per garantire la sicurezza dei dipendenti e dei pazienti e allo stesso tempo di salvaguardare l'attività dell'ospedale. Abbiamo avvisato la Regione e tutte le autorità competenti di questo fatto. Ora attendiamo l'intervento dei certificatori della protezione civile per capire se siano state le recenti scosse di terremoto a causare questi problemi o se invece la situazione fosse pregressa. Lunedì, comunque, saremo in grado di fare valutazioni ancora più precise".
Malgrado la percezione sia esattamente quella opposta, i numeri dicono che a Civitanova e Tolentino i furti sono in calo. E' questo il dato emerso durante la firma del protocollo del controllo del vicinato realizzato con il coordinamento della Prefettura di Macerata, con lo scopo di implementare le misure di contrasto al fenomeno criminale, mediante la collaborazione con coordinatori e volontari. Hanno firmato il protocollo i sindaci di Civitanova, Tolentino e Appignano. Secondo i dati della Prefettura, a Civitanova i furti nel periodo compreso tra il primo gennaio e il 12 settembre degli anni 2015-2016 è sceso da 113 a 79, a Tolentino da 38 a 35 (malgrado una nota del Comune di Tolentino di ieri reciti "A causa del sensibile aumento dei furti nel territorio tolentinate, l’Amministrazione comunale ha ritenuto opportuno aderire al progetto Controllo del Vicinato”, ndr). Solo ad Appignano si registra un sensibile incremento di furti, passati da 4 a 6.Soddisfatto il sindaco di Civitanova, Tommaso Claudio Corvatta, per il quale "Questa modalità di vigilanza moderna recupera le buone vecchie abitudini di partecipazione attiva ed è stata resa possibile grazie all'attività territoriale dell'associazione nazionale per il controllo del vicinato, il cui referente di Civitanova è Domenico Bevilacqua. La Prefettura ha ufficializzato il rapporto tra enti di controllo e sarà mia cura istituzionalizzare il rapporto con l'associazione cittadina che ha già raggiunto risultati evidenti, come dimostra la foto del documento riassuntivo dei furti in appartamento, nel periodo compreso tra il primo gennaio e il 12 settembre degli anni 2015-2016. Come è evidenziato siamo passati da 113 a 79 furti nelle abitazioni. Questo dato eccezionale rappresenta, più di ogni altro, il premio al lavoro e alla volontà dell'Associazione del Controllo del Vicinato, della maggioranza politica e di una piccola parte dell'opposizione, che hanno creduto in questo progetto. Per la prima volta, nella nostra città, un aumento della sicurezza non avviene soltanto attraverso un'azione repressiva, ma con un'azione preventiva e propositiva dei cittadini e dell'amministrazione comunale. Con convinzione ho creduto fin da subito alla proposta dell'Associazione per Controllo del Vicinato, sostenuto altresì dall'arma dei Carabinieri e dai due Comandanti della Polizia Municipale che si sono succeduti, dott.ssa Cammertoni e dott. Vignoni. Dopo l'urbanistica partecipata, la condivisione del bilancio comunale, la cultura partecipata con il Polo Museale, ora la sicurezza partecipata realizza un'altra aspirazione di questo mio mandato".
Tanto tuonò che piovve. E' stata aperta questa mattina l'unica busta presentata per partecipare al bando per la gara di aggiudicazione del nuovo piano parcheggi a Tolentino.L'offerta è stata presentata dalla società Parcheggio 5 srl con sede legale in via Santa Caterina a Macerata. Fin qui, ovviamente, niente di strano. L'apertura della busta era attesa da quasi due mesi, dopo che venerdì 22 luglio, dopo la scadenza del bando, la commissione che doveva esprimersi sull'unica offerta arrivata, aveva rinviato l'apertura della busta in quanto un componente era assente per motivi istituzionali.Ma torniamo alla ditta che ha presentato l'offerta. La Parcheggio 5 srl si è costituita formalmente nel marzo scorso, quindi appena sei mesi fa, con un capitale sociale... di mille euro. Quindi, la società che dovrebbe andare a gestire i parcheggi di Tolentino per i prossimi cinque lustri, ha un capitale sociale di appena mille euro. Ma non basta. Socio unico della Parcheggio 5 srl è la ditta Stop Società Consortile arl, sempre con sede in via Santa Caterina a Macerata.A questo punto dobbiamo fare un passo indietro. Il 28 luglio la redazione di Picchio News ha ricevuto una lettera anonima con all'interno uno schema (che riportiamo in foto) e la frase "Potrebbe interessarvi per i parcheggi di Tolentino?". Nello schema, al centro, c'è la Stop Società Consortile e tutte le sue diramazioni. Forse qualcuno sapeva già allora il contenuto della busta? Non lo sappiamo. Sappiamo solo che il socio unico della società che ha partecipato al bando è la Stop Società Consortile. La busta, il giorno stesso del suo arrivo in redazione, è stata consegnata ai carabinieri di Macerata per tutti gli utilizzi del caso.Ora si resta in attesa di verificare se la Parcheggio 5 srl abbia i requisiti per aggiudicarsi il bando, fermo restando che nel bando stesso era previsto che la ditta che dovrà gestire i parcheggi avrebbe dovuto avere un minimo di anni di esperienza nel settore. Questa società, invece, si è costituita a marzo 2016...Durissimo il commento di Gian Mario Mercorelli del Movimento Cinque Stelle: "Sapevamo che la busta era una sola e c'erano delle illazioni in giro. Eravamo certi di sbagliare: invece le illazioni sono state tutte confermate. Vedremo ora il da farsi".
A latere della sentenza del Gup del tribunale di Ancona che ha dichiarato il non luogo a procedere per 55 imputati e il rinvio a giudizio, ma solo per alcuni capi di imputazione per altri sei nell'inchiesta sulle cosiddette 'spese facili' dei gruppi consiliari delle Marche, arrivano le prime dichiarazioni dei diretti interessati. Durissimo il legale dell'assessore Angelo Sciapichetti, avvocato Gianfranco Formica: "Se la Procura, anziché sparare nel mucchio, avesse minimamente esaminato le carte riguardanti lo Sciapichetti, si sarebbe senz’altro evitato questo passaggio davanti al GUP, con il conseguente pesante ed ingiustificato danno di immagine. Pazienza. Ora, però, dopo la Corte dei Conti, anche un Giudice penale, particolarmente attento e rigoroso, ha confermato la ineccepibilità del comportamento del suddetto Consigliere Regionale, cosa di cui i suoi elettori – e non solo io – non avevano alcun dubbio”.Per Paola Giorgi "La giustizia ha uno stato; solido. È come se mi avessero riposizionato una parte di me: l'avevano strappato via inconsapevoli che perdere l'equilibrio reca sofferenza. È tutto tornato al suo posto ora, ed io sono diamante. Inscalfibile".Rinviato a giudizio, invece, il tolentinate Francesco Massi: "Dopo 40 anni di politica sono stato rinviato a giudizio (dopo il proscioglimento da tutti gli altri capi di imputazione ) per un peculato di 146 euro. Attenderò con ansia e trepidazione il processo del 6 dicembre".Per Francesco Comi "Sono stati tre anni di sofferenze. Questo processo è stata una prova durissima per me come persona e come segretario di un partito che rappresenta una grande comunità".Dall'inchiesta, escono tutti gli esponenti del Partito Democratico e del centrosinistra. L'unico ad essere stato rinviato a giudizio è stato Cesare Procaccini. Maceratese. Così come maceratesi, e tutti (all'epoca dei fatti) di centrodestra, sono altri quattro politici rinviati a giudizio: Ottavio Brini, Franco Capponi, Enzo Marangoni e, appunto, Francesco Massi."Non posso dire quello che penso...". Lo afferma l'ex presidente dell'Assemblea legislativa delle Marche Vittoriano Solazzi (Marche 2020) commentando il proscioglimento nel procedimento sulle 'spese facili' del Consiglio. "Posso fare - aggiunge - una considerazione di carattere personale: non ho mai avuto il benché minimo dubbio su come la faccenda sarebbe finita. Perché i fondi sono stati spesi correttamente e documentati dal francobollo alle riviste. La cosa che più mi è pesata è la gogna mediatica". La vicenda "ha condizionato il mio comportamento sul piano politico: dato che c'era un'inchiesta in corso mi sono astenuto dallo svolgere attività politica, almeno in prima persona. Ora - conclude Solazzi - si è allontanata la spada di Damocle non tanto giudiziaria quanto mediatica".Dopo l'assoluzione perché il fatto non sussiste nel processo per le cosiddette 'spese facili' in consiglio regionale, il legale dell'ex governatore Gian Mario Spacca, l'avv. Alessandro Gamberini, lo ha subito comunicato via Sms al suo assistito. "Era la formula migliore che si potesse pensare - ha detto il difensore, commentando all'assoluzione di Spacca perché il fatto non sussiste''. ''Noi - ha aggiunto - eravamo convinti che questa fosse la formula giusta perché non si tratta solo di buona fede, si tratta proprio di ritenere che non ci sia stata alcuna appropriazione. Come dire, c'è una regolarità nel modo in cui sono stati spesi i soldi che erano stati ingiustamente addebitati. Era un processo che non aveva le gambe con cui camminare e il giudice l'ha riconosciuto a noi come a molti altri".Questi i nomi degli indagati prosciolti dall'accusa di peculato nel procedimento sulle 'spese facili' del Consiglio regionale: gli ex consiglieri Luca Acacia Scarpetti; Francesco Acquaroli; Fabio Badiali; Stefania Benatti; Giuliano Brandoni; Raffaele Bucciarelli; Gianluca Busilacchi; Valeriano Camela; l'ex addetto al Gruppo dei Verdi Giuseppe Canducci; Adriano Cardogna; Mirco Carloni; Guido Castelli; Graziella Ciriaci; Giancarlo D'Anna; Antonio D'Isidoro; Sandro Donati; Paolo Eusebi; Andrea Filippini, collaboratore tra il 2010 e il 2012 con il gruppo consiliare Idv per studi e ricerche di interesse regionale; Elisabetta Foschi; Enzo Giancarli; Sara Giannini, Roberto Giannotti; Paola Giorgi; Dino Latini; Leonardo Lippi; Marco Luchetti; Maura Malaspina; Katia Mammoli; Luca Marconi; Erminio Marinelli; Almerino Mezzolani; Luigi Minardi; Adriana Mollaroli; Giulio Natali; Rosalba Ortenzi; Fabio Pagnotta, Pietro Enrico Parrucci; Paolo Perazzoli; Paolo Petrini; Giuseppe Pieroni, addetto al Gruppo Pdc; Moreno Pieroni; Fabio Pistarelli; Mirco Ricci; Lidio Rocchi; Franca Romagnoli; Angelo Sciapichetti; Daniele Silvetti; l'ex presidente del Consiglio regionale Vittoriano Solazzi; Franco Sordoni; Oriano Tiberi, Gino Traversini; Umberto Trenta; Luigi Viventi; Roberto Zaffini e Giovanni Zinni.
Tragedia a Civitanova, dove un neonato è morto a ventiquattr'ore di distanza dal parto avvenuto giovedì intorno alle 14.30 con taglio cesareo.Il piccolo, durante la fase del parto, ha accusato una grave asfissia ed è stato portato d'urgenza al Salesi dove i medici lo hanno ricoverato subito in rianimazione. In nottata, verso le 2.30, le sue condizioni si sono drammaticamente aggravate fino al decesso. Il neonato è figlio di una coppia di Porto San Giorgio. La mamma, seguita da una professionista esterna all'ospedale e con problemi di diabete, alla 38° settimana di gravidanza e al suo secondo bambino (il primo avuto con parto cesareo), è arrivata in ospedale mercoledì 7 settembre. In un primo momento aveva chiesto di poter avere il figlio con parto naturale. Poi, però, ci ha ripensato e ha chiesto il cesareo.L'estrazione del bimbo si è rivelata piuttosto complicata: ci sono voluti nove minuti per completare il parto, dalle 14.25 alle 14.34. Il neonato presentava subito valori molto bassi che segnalavano una cattiva ossigenazione, tanto che sono dovuti immediatamente intervenire sia il pediatra che il rianimatore. I valori sono subito risaliti, quasi a livelli normali, ma vista la situazione si è preferito trasferire il piccolo al Salesi dove, però, la situazione è precipitata ed è sopraggiunto il decesso."Per quanto ci riguarda, ho analizzato a fondo tutto l'accaduto" spiega il dottor Massimo Palazzo, direttore sanitario dell'ospedale di Civitanova "e posso dire che i colleghi hanno fatto tutto quanto nelle loro possibilità, con la massima attenzione e professionalità. Cosa sia accaduto dopo non possiamo saperlo, ma mi sento di escludere qualsiasi tipo di responsabilità da parte del nostro personale". Ora sarà la famiglia a dover decidere se andare a fondo, chiedendo un controllo diagnostico sul corpicino del neonato e capire così da cosa sia stato causato il decesso. L'Asur, comunque, come da prassi in casi come questo, ha disposto l'apertura di una inchiesta interna.
Diventa un caso nazionale la storia delle suore benedettine del monastero di Santa Maria delle Rose di Sant'Angelo in Pontano, costrette ad abbandonare il convento a causa del terremoto. Per loro, lo spostamento obbligato ha significato anche la fine della clausura. Il caso è finito oggi sulla prima pagina de "Il Giornale": "Il terremoto libera le suore di clausura". Nell'articolo interno, a firma di Emanuele Fontana, si racconta di come le 23 sorelle abbiano passato una notte all'aperto e di come poi la comunità sia stata sostanzialmente smembrata: alcune suore sono state trasferite a San Vincenzo in Volturno, quattro nella casa di un contadino su un terreno di proprietà del monastero. A Pescara è stata organizzata una raccolta di magliette per le suore rimaste senza casa.Questa diaspora potrebbe significare la fine per la storica comunità delle benedettine di Sant'Angelo in Pontano che solo da qualche anno avevano trovato l'ingresso di diverse novizie grazie alle quali il convento continuava ad esistere. Come si legge nel sito delle suore "La nostra comunità qui a S. Angelo in Pontano è una comunità che ha ancora tanto bisogno di crescere dato che le monache solenni rimaste sono solo 8 e la maggior parte delle sorelle ha appena intrapreso i primi passi del cammino monastico!". Il terremoto ha drasticamente interrotto questa crescita.LA STORIALa fondazione del monastero benedettino di “S.Maria delle rose”, inizialmente un cenobio maschile, risale al 657 e, soltanto poco prima del 1400, fu destinato ad accogliere una comunità di monache.Nel 1810, le leggi napoleoniche per il Regno italico ne decretarono la soppressione.L’8 agosto del 1822 fu possibile ripristinare il monastero, ma lo attendeva un altro duro colpo, il 3 gennaio 1861, con il Decreto di Demanializzazione di tutte le Corporazioni degli Ordini Religiosi e dei Beni ecclesiastici.Requisiti e venduti tutti i beni, alle monache fu concesso di restare nel proprio monastero fino al 21 aprile 1880, quando - venendo meno alle promesse - si ottenne un Decreto Ministeriale di espulsione. Le monache si rifugiarono presso una casa privata donata loro da un parente, ma col passare degli anni e l’aumento delle vocazioni fu necessario acquistare case adiacenti, che gradualmente furono collegate e ristrutturate per risultare adatte alla vita claustrale.In seguito a queste vicende, anche la comunità di S.Angelo in Pontano ha conosciuto la grande crisi vocazionale post-Concilio e, dopo ben 40 anni senza nuovi ingressi, alle 7 anziane rimaste stava per giungere l’ordine di chiusura. I progetti del Signore, tuttavia, erano differenti! Verso la metà del 1994, infatti, l’arrivo della prima ragazza ha inaugurato un nuovo flusso di vocazioni, che non soltanto ha mantenuto in vita il monastero, aprendo una porta sul futuro, ma ha persino riproposto una situazione analoga a quella del secolo scorso e ha permesso inoltre di fondare un nuovo monastero in Olanda (ad Aalsmeer) dove attualmente vivono 13 consorelle e di andare in aiuto, dietro richiesta della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata, al monastero di San Pietro Apostolo di Ostuni e al monastero di San Ruggero di Barletta.
C'è comprensibile preoccupazione nella popolazione per la continua serie di scosse sismiche che dalle 3.36 del 24 agosto si susseguono incessantemente e vengono avvertite distintamente in tutto il maceratese. Si rincorrono anche voci, spesso incontrollate che non fanno altro che aumentare la paura in una situazione già oggettivamente molto difficile. A poco più di una settimana dall’inizio della sequenza con il terremoto di magnitudo 6.0, la Rete Sismica Nazionale dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) ha localizzato complessivamente oltre 3400 eventi: 147 i terremoti di magnitudo compresa tra 3.0 e 4.0; 13 quelli localizzati di magnitudo compresa tra 4.0 e 5.0 ed uno di magnitudo maggiore di 5.0 (quello di magnitudo 5.4 (Mw 5.3) del 24 agosto alle ore 04:33 italiane nella zona di Norcia. Per cercare di fare chiarezza, spieghiamo meglio cosa sono le zone sismiche e in quali di esse sono inseriti i Comuni delle Marche.Innanzitutto, va precisato che fino al 2003, il territorio nazionale era classificato in tre categorie sismiche a diversa severità. I Decreti Ministeriali emanati dal Ministero dei Lavori Pubblici tra il 1981 ed il 1984 avevano classificato complessivamente 2.965 comuni italiani su di un totale di 8.102, che corrispondono al 45% della superficie del territorio nazionale, nel quale risiede il 40% della popolazione. Nel 2003 sono stati emanati i criteri di nuova classificazione sismica del territorio nazionale, basati sugli studi e le elaborazioni più recenti relative alla pericolosità sismica del territorio, ossia sull’analisi della probabilità che il territorio venga interessato in un certo intervallo di tempo (generalmente 50 anni) da un evento che superi una determinata soglia di intensità o magnitudo.Il provvedimento detta i principi generali sulla base dei quali le Regioni, a cui lo Stato ha delegato l’adozione della classificazione sismica del territorio (Decreto Legislativo n. 112 del 1998 e Decreto del Presidente della Repubblica n. 380 del 2001 - "Testo Unico delle Norme per l’Edilizia”), hanno compilato l’elenco dei comuni con la relativa attribuzione ad una delle quattro zone, a pericolosità decrescente, nelle quali è stato riclassificato il territorio nazionale. Zona 1 - E’ la zona più pericolosa. Possono verificarsi fortissimi terremoti Zona 2 - In questa zona possono verificarsi forti terremoti Zona 3 - In questa zona possono verificarsi forti terremoti ma rari Zona 4 - E’ la zona meno pericolosa. I terremoti sono rari Di fatto, sparisce il territorio “non classificato”, e viene introdotta la zona 4, nella quale è facoltà delle Regioni prescrivere l’obbligo della progettazione antisismica. A ciascuna zona, inoltre, viene attribuito un valore dell’azione sismica utile per la progettazione, espresso in termini di accelerazione massima su roccia (zona 1=0.35 g, zona 2=0.25 g. zona 3=0.15 g, zona 4=0.05 g).Il nuovo studio di pericolosità, allegato all’Opcm n. 3519, ha fornito alle Regioni uno strumento aggiornato per la classificazione del proprio territorio, introducendo degli intervalli di accelerazione (ag), con probabilità di superamento pari al 10% in 50 anni, da attribuire alle 4 zone sismiche.Suddivisione delle zone sismiche in relazione all’accelerazione di picco su terreno rigido (OPCM 3519/06) Zona sismica Accelerazione con probabilità di superamento pari al 10% in 50 anni (ag) 1 ag >0.25 2 0.15 <ag≤ 0.25 3 0.05 <ag≤ 0.15 4 ag ≤ 0.05 Andiamo a vedere qual è la classificazione sismica dei Comuni della provincia di Macerata, sei dei quali sono stati inseriti in fascia 1: Castelsantangelo sul nera, Monte Cavallo, Muccia, Pieve Torina, Serravalle di Chienti e Visso. Tutti gli altri risultano inseriti nella zona 2. Di seguito anche le tabelle relative ai Comuni delle province di Ancona, Fermo - Ascoli Piceno e Pesaro.
"Per quanto riguarda le faglie abbiamo rilevato evidenze modeste di riattivazione lungo la faglia del Vettore. Evidenza poi confermata anche dai dati sismologici, che chiaramente indicano questa faglia come quella che ha causato il terremoto": così si esprimeva il geologo e sismologo Emanuele Tondi di Unicam all'indomani della scossa di terremoto delle 3.36 del 24 agosto.Le sue parole e i suoi studi trovano conferma nelle relazioni dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. Infatti, è un gradino di 20 centimetri che si estende parecchi chilometri lungo l'incantata "Strada delle Fate" a indicare agli esperti dell'Istituto di Geofisica e Vulcanologia il punto esatto dove la terra si è aperta quel 24 agosto, portando morte e devastazione nel Centro Italia. I sismologi ne sono convinti: la caccia alla faglia assassina si è conclusa. Qui, sulla cima del Redentore, sul versante occidentale del massiccio del Monte Vettore, a oltre 2.000 metri d'altezza, la spaccatura è visibile anche a occhio nudo."Le osservazioni preliminari raccolte (osservazioni sismologiche, geodetiche e geologiche) nell’area interessata dalla sequenza sismica di Amatrice e lo stato delle conoscenze scientifiche sui processi sismogenetici" scrive Ingv in una nota "permettono di elaborare un primo quadro interpretativo. La struttura sismogenetica è orientata in direzione NNW-SSE (direzione appenninica) e si estende per circa 25-30 km tra i comuni di Norcia e Amatrice per una larghezza di circa 10-12 km ed una profondità di 10-12 km. Questo volume sismogenetico è caratterizzato dalla presenza di diversi segmenti di faglia di una certa complessità strutturale. La scossa principale del 24 Agosto 2016 ML 6.0 ha verosimilmente rotto un segmento di faglia orientato NNW-SSE e immergente verso SW. La rottura cosismica ha avuto inizio nei pressi della città di Accumoli e sembra essersi propagata bilateralmente verso S-SE in direzione di Amatrice e verso N-NW in direzione di Norcia. Il massimo della deformazione cosismica è ubicato nei pressi di Accumuli. Non è ancora chiaro se esiste continuità tra le due parti di faglia che hanno generato la scossa principale di ML 6.0, vale a dire se sia rotto un unico segmento di faglia, oppure se la rottura cosismica abbia interessato due segmenti differenti separati dalla discontinuità strutturale dell’Olevano-Antrodoco. La sismicità del volume sismogenetico nel settore NW (quello compreso tra Accumoli e Norcia) è molto dispersa e suggerisce l’attivazione di diversi segmenti di faglia a seguito della scossa principale del 24 agosto. In particolare, l’andamento delle repliche mostra l’attivazione del segmento di faglia del Monte Vettore e di diverse strutture antitetiche immergenti verso NE. Le repliche di magnitudo maggiore sono concentrate ai margini del volume sismogenetico, sia a NW sia a SE. In particolare, la sismicità nella zona di Amatrice mostra l’attivazione del sistema di faglie dei Monti della Laga, già attivato durante la sequenza dell’Aquila del 2009"
Dal Comune di Tolentino riceviamoSi informa che a seguito dell’utilizzo dell’area camper di zona Sticchi a servizio delle roulottes dei gestori delle attrazioni del Luna Park, l’Amministrazione comunale, fin da ieri, ha provveduto ad attrezzare un’area sempre adibita alla sosta dei camper nel parcheggio di viale Foro Boario e in zona Le Grazie.Al Foro Boario sono già funzionanti la fossa per le scarico delle acque e l’Assm ha provveduto ad installare alcuni punti per l’erogazione di energia elettrica mentre alle Grazie si può caricare acqua.Quindi aree altrettanto confortevoli, funzionali, controllate e da sempre al servizio dei cittadini e dei turisti.Le proteste quindi sembrano fuori luogo in quanto a seguito della decisione di spostare chi sostava in zona Sticchi ci si è attivati per mettere a disposizione due aree di parcheggio.Quindi nessuna indelicatezza ma solo un trasferimento per conciliare tutte le esigenze e comunque l’Amministrazione comunale si scusa per tutti i disagi arrecati ma si invitano anche i cittadini a comprendere il particolare momento di emergenza e rimane a disposizione per eventuali ulteriori chiarimenti e soluzioni.Nota del direttoreRiceviamo la nota del Comune di Tolentino e la pubblichiamo non senza qualche imbarazzo. Nel comunicato stampa viene indicato che "fin da ieri l'amministrazione comunale ha provveduto ad attrezzare un'area sempre adibita alla sosta dei camper in viale Foro Boario e in zona Le Grazie". I cittadini che ci hanno chiamato questa mattina in redazione, ribadisco questa mattina, evidentemente "ieri sera" non sapevano nulla di questo spostamento. E posso garantire che non si tratta di visionari. A chi e quanti di loro è stata comunicata questa cosa? Ma forse il buco è più grosso della toppa. In questa situazione di emergenza che viene sempre richiamata ed è oggettiva, come si possono definire "fuori luogo" le proteste di cittadini che o non hanno più una casa o hanno paura di rientrare? Premesso che la protesta di un cittadino non è mai "fuori luogo", specialmente in un momento drammatico come questo, non si è fatto riferimento al dato più importante e oggettivo: cittadini di Tolentino senza casa o impauriti vengono fatti spostare, con ancora ulteriori disagi, per cosa? Per fare posto al Luna Park. Aggiungere altro, in questo caso, è veramente "fuori luogo". Rs
Il volto sorridente di Antonio Pettinari vale più di mille parole. Non se la ride solo sotto i baffi: stavolta il sorriso è ben più ampio. Abituato a tante battaglie, forse questa è stata quella più importante. La conferma, a larga maggioranza, alla presidenza della nuova area vasta che andrà a prendere il posto della provincia di Macerata, ha un sapore dolce. Significa stima, rispetto, passione.Nella conferenza stampa che segue l'ufficialità della sua conferma a capo della ex provincia, Pettinari è però un fiume in piena. Parla a ruota libera, senza bisogno di domande, di stimoli. E soprattutto, senza mai nessuna vena polemica in quello che dice, nel massimo rispetto di chi lo ha sostenuto e di chi, invece, aveva scelto un'altra strada. "E' una soddisfazione grandissima, enorme" esordisce Tonino "prima di tutto perchè con il voto degli amministratori ho avuto la conferma della stima e della fiducia che ancora una volta hanno deciso di riporre nella mia persona. Uscire sconfitto, ovviamente, sarebbe stato per me sicuramente non un bel segnale: dopo tanto lavoro, tanto impegno avevo messo a disposizione di poter continuare la mia esperienza proprio in un momento così difficile.Sono grato a tutti gli amministratori che mi hanno ridato fiducia. E' anche una soddisfazione personale, perchè nel momento in cui mi sono messo in gioco mi sarebbe dispiaciuto molto un risultato diverso. Però è una soddisfazione che naturalmente non può sfociare nell'euforia, perchè so bene che da ieri a oggi i problemi non sono cambiati e ce ne sono tantissimi. Siamo nel mezzo di un processo difficilissimo di trasformazione della provincia, del trasferimento di tante competenze alla regione, ma soprattutto la preoccupazione è che questi servizi, al di fuori di chi debba assicurarli, siano effettivamente garantiti, cosa che non è assolutamente scontata.A questi problemi proprio in questi giorni se ne sono aggiunti altri ancora più complicati. Le nostre genti devono fare i conti tutti i giorni con le difficoltà, con un momento difficilissimo che riguarda il loro futuro, quello delle loro famiglie e dei loro figli. A questo si aggiunge la preoccupazione di questo passaggio del quale non si è, purtroppo, ancora percepita la gravità. Uno dei miei impegni delle prossime ore e non dei prossimi giorni, è quello innanzitutto di chiedere un incontro al presidente della giunta regionale. Non l'ho potuto fare prima, perchè erano momenti caotici. Oggi è il tempo della consapevolezza: ho l'impressione che non sia stato ben compreso quello che è successo nella nostra provincia. La provincia di Macerata è stata messa in ginocchio dal terremoto: non penso solo ai tantissimi sfollati e ai danni enormi ma a un territorio che, purtroppo, si sente un po' solo e questo non è giusto. Allora, in nome della verità, dobbiamo rappresentare quello che è successo e quello che sta succedendo. Giorno dopo giorno emergono sempre maggiori danni e maggiori difficoltà. Alla soddisfazione per la vittoria, quindi, si aggiunge anche il mio impegno personale nel continuare con la stessa passione a stare vicino ai cittadini. Se Dio mi darà la forza, sicuramente sarà lo stesso e, se possibile, ancora maggiore".Stimolato da una domanda sulla sua affermazione in Comuni come Macerata e Civitanova, Pettinari non apre fronti di polemica: "Non mi dà soddisfazione l'aver vinto a Macerata e Civitanova. Sono contento di aver vinto e di aver ottenuto così tanti consensi. Sono contento anche del fatto che gli amministratori siano riusciti a non farsi confondere. Non era una questione politica nè partitica. C'era in gioco l'interesse di un territorio che doveva continuare ad avere un interlocutore nell'amministrazione provinciale. Mi auguro che i consiglieri che saranno eletti non vorranno rappresentare solo il loro territorio, ma l'intera collettività. Per quello che mi riguarda, non mi baserò sulla fiducia e sul sostegno di un territorio piuttosto che un altro. Sembra una frase fatta, ma sarò il presidente di tutti: continuerò a fare quello che ho fatto con la stessa sensibilità e attenzione verso tutti, a prescindere dal colore politico. So bene chi mi ha sostenuto e chi non lo ha fatto: era legittimo e naturalmente non ne terrò conto assolutamente. Voglio ringraziare in particolare i miei colleghi della Giunta provinciale. Questa è un'esperienza che mi rimarrà nel cuore ed è anche un insegnamento per tutti: insieme, se si fa squadra, si possono affrontare e vincere tante sfide. Questo è un monito che deve servire a tutti, in particolare a chi amministra".https://www.youtube.com/watch?v=vbTUT1zdfL0(Foto Guido Picchio e vignetta dell'arch. Andrea Seri, candidato sindaco alle Comunali di Colmurano sconfitto per tre voti da Ornella Formica)
L'intervista alla nostra redazione ha fatto il giro d'Italia. E non gli sono state risparmiate critiche. "Se lo sapevi, allora perchè non ci dici dove sarà il prossimo terremoto...": questo in linea di massima il tenore dei commenti critici, che sono arrivati in misura nettamente inferiore invece ai complimenti per la sua attività di studioso, geologo e sismologo. Il responsabile della sezione di Geologia dell’Università di Camerino Emanuele Tondi, allora, specifica ancora di più la situazione rispetto a quanto già dichiarato l'altro giorno, proprio nei giorni in cui sta effettuando insieme ai colleghi dell'Università di Camerino, sopralluoghi e ricerche nei posti devastati dal sisma del 24 agosto.Innanzitutto, in merito alla prevedibile durata dell'attuale sciame sismico dice che "La durata è variabile perché ci sono tantissime condizioni che possono incidere su di essa ma se mano a mano i terremoti continuano a scemare di magnitudo e di frequenza potrà durare ancora una settimana o due approssimativamente".Scendendo invece nel particolare, a domanda precisa "Dove ci sarà il prossimo terremoto?", Tondi non si tira indietro. "Le faglie hanno un certo comportamento meccanico e fisico e nel momento in cui si attivano determinano un incremento degli sforzi lungo la loro direzione. Nel 2009 le faglie a nord dell’Aquila erano state caricate dal terremoto stesso dell’Aquila sia da sud che da nord, dal precedente terremoto di Colfiorito, tra l’Umbria e le Marche, per cui era prevedibile che in futuro si sarebbero riattivate le faglie situate tra Amatrice e Norcia e non quelle dell’Aquila o di Colfiorito. Nel momento in cui si conoscono le faglie si sa anche la magnitudo massima possibile e poi, facendo un’analisi dell’evoluzione spazio – temporale dei terremoti avvenuti nel passato, è possibile prevedere dove ci sarà, con grande probabilità, il successivo. La zona più a rischio è chiaro che non può essere L’Aquila né la zona tra Norcia ed Amatrice né Colfiorito, poiché lì si è già verificato; sarà quella più a nord, tra Norcia e Colfiorito".Gli scettici e i dubbiosi sono serviti: speriamo che quanto previsto dal professor Tondi accada quanto più lontano possibile nel tempo. Ma nel frattempo, speriamo anche che queste parole non rimangano inascoltate.A confermare le teorie di Tondi, anche la Commissione Grandi Rischi, secondo la quale "Ci sono tre aree contigue alla faglia responsabile della sismicità in corso che non hanno registrato terremoti recenti di grandi dimensioni e “hanno il potenziale di produrre terremoti di elevata magnitudo”, tra 6 e 7, quindi di intensità pari ed oltre quella registrata nella notte tra martedì e mercoledì nel Reatino e nell’Ascolano. Queste aree “identificano possibili futuri terremoti nella regione già colpita dagli eventi degli ultimi anni”. I tecnici dell’area geologica e sismica del Dipartimento della Protezione civile hanno chiarito che le tre aree sono quelle di Monte Gorzano, che si trova all’interno dei Monti della Laga e a cavallo tra Abruzzo e Lazio, al confine fra la provincia di Teramo e quella di Rieti; quella del Monte Vettore, che e’ il rilievo montuoso piu’ alto del massiccio dei Monti Sibillini, appartenente al comune di Montemonaco, provincia di Ascoli Piceno, e quella di Montereale, nella provincia de L’Aquila.La parole della Commissione Grandi Rischi devono essere da monito per chi governa e governerà questo Paese: "La Commissione Grandi Rischi rileva che nelle prime 36 ore la sequenza ha seguito il decorso tipico delle sequenze sismiche appenniniche, con un numero relativamente alto di scosse di assestamento. Tuttavia, altre volte nel passato le sequenze sismiche di questa regione hanno avuto una ripresa o si sono propagate alle aree limitrofe, ad esempio per gli eventi del 1703 (con due eventi di magnitudo quasi 7 a distanza di un mese) e del 1639 (con una distribuzione dei risentimenti simile a quella della scossa del 24 agosto scorso). La Commissione Grandi Rischi non manca di rilevare poi che come emerge dalle prime risultanze dei danni provocati dal terremoto di mercoledì “le criticità sono legate alle vulnerabilità tipiche delle varie tipologie edilizie storiche presenti non solo in questa zona, ma anche in buona parte d’Italia”. Si tratta di “vulnerabilità ben note, collegate in gran parte a carenze costruttive originarie ma anche a scarsa manutenzione ed alla trasformazione degli edifici nell’arco del tempo”. L’esperienza dei terremoti passati ha dimostrato che “e’ possibile aumentare considerevolmente la sicurezza, in particolare per quanto riguarda la salvaguardia delle vite umane, anche con interventi di miglioramento sismico limitati e localizzati, accompagnati da una adeguata manutenzione”. Di qui la raccomandazione di “intensificare l’azione delle amministrazioni pubbliche al fine di velocizzare e completare i programmi già avviati per la valutazione della vulnerabilità e la riduzione del rischio sismico nell’intera regione, con particolare attenzione agli edifici strategici e rilevanti, e di incoraggiare i proprietari a valutare la vulnerabilità sismica delle proprie abitazioni e ad intraprendere le azioni migliorative conseguenti”. Un appello quindi a mettere mano alla materia edilizia, intendendo con questo il rafforzamento della protezione antisismica.(nella foto il professor Emanuele Tondi ad Accumoli)
Nessuna novità dalla riunione del Consiglio dei Ministri di ieri pomeriggio. Quindi, domenica prossima 28 agosto le elezioni provinciali si svolgeranno regolarmente.Una decisione, quella del Governo Renzi, che lascia abbastanza perplessi, vista la situazione di estrema emergenza in cui versa gran parte del territorio della provincia di Macerata, con tantissimi amministratori (gli unici che saranno chiamati al voto di domenica) impegnati nel risolvere le tantissime situazioni di disagio e di pericolo che si sono verificate a seguito del sisma dell'altra notte.A nulla, dunque, sono servite le richieste ufficiali di rinvio presentate dal presidente uscente Antonio Pettinari e dal sindaco di Colmurano Ornella Formica, i due candidati che si contenderanno la presidenza della provincia.Domenica sindaci e consiglieri comunali saranno chiamati a votare. Lo scrutinio è fissato per lunedì mattina, quando si conoscerà il nome del nuovo presidente e dei nuovi consiglieri provinciali.
Emanuele Tondi è responsabile della sezione di Geologia dell'Università di Camerino ed esperto sismologo. Da qualche anno è anche sindaco di Camporotondo di Fiastrone, uno dei Comuni colpiti dal sisma del 24 agosto. Nel 2009, all'indomani della tragedia de L'Aquila, Tondi, che non è Nostradamus ma uno studioso serio e molto preparato, in una intervista aveva dichiarato senza mezzi termini che il successivo evento sismico di rilievo si sarebbe verificato tra Amatrice e Norcia... Una sorta di profezia rimasta, purtroppo, inascoltata.Ma andiamo per ordine. Professor Tondi, a 48 ore di distanza dal terremoto che ha colpito il centro Italia, qual è l'analisi del fenomeno sismico, che tipo di terremoto è stato? E da cosa è stato causato? E’ stato un terremoto medio di magnitudo 6.0 (anche se l’USGS americano ha calcolato una magnitudo un po’ più alta, di 6.2) che ha colpito una zona sismica nota al confine tra Lazio, Umbria e Marche. Così come tutti i terremoti, è generato da una faglia, fratture della crosta terreste che permettono lo spostamento di masse rocciose a contatto tra loro. In particolare, lungo la zona assiale dell’Appennino, ci sono diverse faglie attive e sismogeniche note come estensionali. Il movimento lungo tali faglie determina un’estensione in direzione est-ovest e un abbassamento dell’area in prossimità delle faglie stesse. Generati da queste faglie sono appunto i bacini intramontani di Norcia, Castelluccio, Amatrice, L’Aquila, e Colfiorito.Di seguito la mappa dei terremoti localizzati aggiornata al 25 agosto ore 16:00 italiane. Da www.ingv.it La domanda può sembrare scontata, ma poteva essere previsto il sisma? Guardi, per rispondere a questa domanda le virgoletto un messaggio ricevuto ieri da un mio ex studente: Amerigo Corradetti “Salve Prof., ancora mi ricordo quando al corso di Seismic Hazard affermava che dopo il terremoto dell’Umbria-Marche e quello de L’Aquila il prossimo serio evento sismico in Italia centrale sarebbe avvenuto tra Amatrice e Norcia e che eventuali risorse per fare prevenzione sarebbero dovute essere investite in quelle zone”. E le aggiungo che questo non lo sapeva solo il sottoscritto ma in tanti. Allarmi inascoltati... Sapendo dove si trovano le faglie e sulla base delle loro caratteristiche è possibile prevedere dove avverrà il prossimo terremoto e di che magnitudo massima sarà. Anche i cataloghi dei terremoti storici, cioè lo studio dei terremoti avvenuti in passato, aiutano notevolmente. Il “quando”, però, non può ancora essere previsto, sono troppe le variabili. Quello che è certo, è che comunque prima o poi avverrà, perché i terremoti si verificano sempre nelle stesse aree e cioè lungo le faglie che rappresentano le zone di debolezza della crosta terrestre. Il continuo susseguirsi di scosse più o meno intense cosa stanno a significare? Le sequenze sismiche generalmente sono costituite da tre fasi che si susseguono una dopo l’altra, la prima caratterizzata da piccoli terremoti denominati “foreshocks”, la seconda con il terremoto principale chiamato “mainshock” e la terza in cui si susseguono terremoti di minore intensità denominati “aftershocks”. In questo momento la sequenza sismica si trova nella terza fase, quella degli “aftershocks”. A differenza delle sequenze sismiche verificatesi negli ultimi anni, questa attuale non ha avuto una prima fase molto sviluppata ma può accadere, considerando la complessità del fenomeno. Unicam ha fatto sapere ieri, in una nota, che insieme ad una equipe si sarebbe recato nel'area epicentrale, cosa è emerso dai rilievi? Subito dopo il terremoto abbiamo organizzato una squadra della Sezione di Geologia della Scuola di Scienze e Tecnologie dell’Università di Camerino, costituita tra gli altri da Miller Zambrano e Tiziano Volatili, per andare sul posto e rilevare gli effetti del terremoto sull’ambiente. E’ molto importante attivarsi subito in quanto alcuni fenomeni sono molto effimeri e si cancellano rapidamente.Dalla Val Nerina ci siamo recati a Norcia dove abbiamo rilevato i primi crolli, in particolare sulle mura di cinta della Città. Inoltre abbiamo controllato gli strumenti (estensimetri) che abbiamo posizionato anni fa lungo le faglie. Uno di questi si trova nella cantina di un edificio privato, costruito a cavallo della Faglia di Norcia, che questa volta fortunatamente non si è mossa. Capisce qual è il problema quando parliamo di prevenzione? Tutti sanno che a Norcia ci sono edifici sopra le faglie, compresi i proprietari.Danni gravi agli edifici e soprattutto i crolli sono concentrati quasi esclusivamente nelle Città di Amatrice, Accumoli, Pescara del Tronto ed Arquata. Per quanto riguarda le faglie abbiamo rilevato evidenze modeste di riattivazione lungo la faglia del Vettore. Evidenza poi confermata anche dai dati sismologici, che chiaramente indicano questa faglia come quella che ha causato il terremoto.Mura di cinta danneggiate a NorciaTorre lungo le mura di cinta danneggiata a NorciaEstensimetro posizionale attraverso la Faglia di Norcia, all’interno della cantina di una abitazionePonte danneggiato lungo la Salaria, all’altezza di AccumoliEdifici danneggiati lungo la Salaria, all’altezza di AccumuliEdifici scolastici danneggiati ad Arquata del TrontoCrolli a Pretare, Arquata del TrontoTorre danneggiata ad Arquata del TrontoSeveramente danneggiato il centro abitato di CastelluccioEvidenze di riattivazione lungo la Faglia del Vettore, presso Forca di PrestaIl versante occidentale del Monte Vettore, dove si vede chiaramente, nella parte più alta, la faglia denominata anche “Cordone del Vettore” Cosa dobbiamo aspettarci? Si possono verificare due possibili evoluzioni della sequenza sismica in atto, la prima, quella auspicabile, è che gli “aftershocks” vadano via via scemando. Però, poiché quando una faglia si attiva genera una instabilità in una vasta area, c’è anche la possibilità che si riattivino altre faglie, con la capacità di generare terremoti anche simili al “mainshock” della notte del 23 agosto. Da una personale valutazione, se si verificasse questa seconda evenienza, la zona che ha la probabilità maggiore di generare un terremoto è quella a nord di Norcia, nell’area di Preci. Secondo lei, poteva essere evitata questa tragedia? o potremmo evitare tragedie simili in futuro? E’ veramente triste vedere come un terremoto medio (perché non può essere classificato come forte un terremoto di magnitudo 6.0) possa ancora fare tante vittime. Oltre a costruire in tutta sicurezza i nuovi edifici è possibile migliorare la risposta sismica anche di quelli antichi o storici. Occorre chiamare un Ingegnere e un Geologo e provvedere alla verifica sismica, questo lo dovrebbero fare sia gli Enti per le strutture pubbliche che i privati cittadini per le loro abitazioni Esiste una relazione con l'evento sismico del 1639? Certamente si, come già detto, i terremoti avvengono sempre nelle stesse zone, stessa faglia stesso terremoto.
In questi giorni, sono centinaia le dimostrazioni di solidarietà arrivate da ogni parte del mondo. Alle offerte di aiuto in termini di supporto logistico, derrate alimentari, ospitalità, volontariato da parte di imprese, aziende, supermercati, catene, enti, associazioni di categoria e sindacali e comuni cittadini, si aggiungono numerose dall’estero le richieste su come poter contribuire anche in termini di donazioni. Per cercare di coordinare la macchina degli aiuti, è’ stato aperto oggi dalla Regione un conto corrente postale per la raccolta dei fondi a favore delle popolazioni marchigiane colpite dal sisma del 24 agosto 2016, valido anche per l'estero (INTESTAZIONE CONTO CORRENTE POSTALE: REG. MARCHE DONAZ.FAVORE TERRITORI MARCHE COLPITI SISMA 24 AGOSTO 2016; NUMERO CONTO: 1034116044; IBAN: IT-17-Y-07601-02600-001034116044).Ma fra tutte, c'è una storia che simboleggia quanto possa essere grande la voglia di aiutare il prossimo, anche a costo di dover rinunciare a qualcosa di proprio a cui si tiene tantissimo. La storia arriva da Civitanova e ha come protagonista Giacomo, un bambino di 11 anni. Giacomo vive quell'età in cui si passa dall'infanzia all'adolescenza, prima di correre verso l'età adulta. Ma quello che ha fatto, è una lezione forte e severa proprio a noi adulti. Giacomo ha compreso in pieno il dramma e il gesto di solidarietà che ha scelto, privandosi di qualcosa di importantissimo per un bambino della sua età, lo lasciamo raccontare a lui e alle parole che ha scritto su Facebook, così come lo ha postato, in tutta la sincerità e la commozione che trasmette: "Sono triste dell'accaduto. Do le mie condoglianze a tutte le famiglie, quindi visto che tanta gente soprattutto i ragazzi più piccoli o della mia stessa età , non hanno più niente io da parte mia darò la mia wii u con 3 gioistick e un wii u game pad e dei giochi. Così li aiuterò a dare cose che avevano o che non avevano prima del terremoto. Aiutateli anche voi popolazione Italiana; per favore c'è tanta gente che sta male perchè non ha più una casa, io quella notte non stavo lì ma ho visto una signora di Monte San Giusto che piangeva perché la sua casa è stata distrutta dal terremoto. Aiutateli per favore GRAZIE".Grazie Giacomo. Grazie a te e ai tuoi genitori.
Il parroco don Nello Tranzocchi aveva tuonato. E la sua protesta aveva trovato una vasta eco negli organi di stampa. Il terremoto consente una tregua. Chissà se duratura, ma pur sempre una tregua. Il concerto nel Chiostro di Sant'Agostino, praticamente dentro la casa di riposo, non si farà.La decisione, ovviamente legata alle drammatiche vicende del terremoto, arriva dalle parole del sindaco di Pieve Torina, Alessandro Gentilucci."La tristezza di questi giorni non ci consente l’animo giusto per una serata di festa. Comunico, quindi, che il concerto del Monsano Folk Festival - in programma per questa sera nel Chiostro di Sant’Agostino - è stato rinviato a data da destinarsi. E’ una decisione, questa, condivisa con l’intera amministrazione comunale" dice il sindaco "e con gli artisti che tutti abbiamo ritenuto doverosa come segno di solidarietà e cordoglio verso quelle popolazioni che fanno i conti con le conseguenze di questo terribile evento sismico che non ha risparmiato neanche i nostri territori.La tragicità delle notizie che ci giungono e del senso di paura che viviamo, stimolano, tuttavia, una mia considerazione personale su quello che è stato a tutti gli effetti un attacco politico ricevuto nei giorni scorsi proprio in merito al concerto che si sarebbe dovuto tenere questa sera: siamo sicuri che il valore dell’importanza umana si riconosce trattando gli anziani come moribondi? La Casa di Riposo era stata avvisata dell’iniziativa in programma, tanto da aver personalmente ricevuto i ringraziamenti (agli atti del nostro comune) e la comunicazione che almeno quindici anziani ospiti avrebbero partecipato mentre altri, con difficoltà motorie, avrebbero potuto assistere proprio dalle finestre della struttura.Una Casa di Riposo non è un cimitero e questo l’amministrazione comunale di Pieve Torina lo sa fin troppo bene, organizzando proprio per gli anziani ospiti corsi di ginnastica, eventi ricreativi e percorsi di musicoterapia.Concludo dicendo che, ora per allora, si rende quanto mai evidente chi volesse la nostra cittadina divisa, conflittuale e “di partito”. A quei nostalgici del tempo che fu e al nostro parroco, per il bene della comunità tutta che da sindaco eletto rappresento mi sento – a maggior ragione in questo momento storico - di porgere l’altra guancia”.
"E' un disastro, il territorio è in ginocchio. Forse dall'esterno non c'è la percezione di quanto è successo, ma ogni ora che passa la situazione diventa sempre più drammatica. Il quadroè decisamente peggiore a quello seguito al sisma del 1997": da ieri mattina il presidente della provincia Antonio Pettinari è in giro per per tutti i Comuni maceratesi, ognuno alle prese con problematiche enormi causate dal terremoto di mercoledì.Ha rinunciato alla campagna elettorale perchè "voglio onorare fino in fondo il mio ruolo di presidente della provincia". L'amore e l'attaccamento alla sua terra è qualcosa che non si può contestare a Pettinari, neanche da chi politicamente è un suo avversario. Parla e racconta quello che vede in giro con la voce rotta dalla commozione: "Ho chiesto formalmente lo stato di emergenza al Governo. Di minuto in minuto la situazione si aggrava: ci sono centinaia di abitazioni inagibili, decine e decine di gente rimasta senza casa. I due terzi del territorio provinciale sono stati colpiti in maniera pesantissima da questa calamità. E vedo amministratori che ce la stanno mettendo tutta, che stanno facendo tutto quanto in loro potere e spesso anche di più per aiutare la gente.In questo contesto, dove alla fine la conta dei danni sarà pesantissima, l'ultimo dei pensieri di un sindaco o di consigliere comunale è quello delle elezioni per la nuova provincia che erano state fissate per domenica 28 agosto. E che, quasi sicuramente, slitteranno almeno di un mese.Pettinari stamattina è passato anche a Colmurano, dove il sindaco Ornella Formica è la sua sfidante diretta per la presidenza della nuova provincia, e anche lì di problemi ne sono stati rilevati parecchi, anche in relazione a crolli che stanno interessando un paio di abitazioni lungo la strada provinciale. Entrambi hanno chiesto di spostare il voto. Non è questo il momento."Ieri pomeriggio avevo convocato la giunta provinciale per questioni che nulla avevano a che fare con il terremoto e insieme agli assessori abbiamo valutato l'opportunità di chiedere lo slittamento delle elezioni. Ci siamo trovati tutti d'accordo e subito ho inviato la documentazione alla Presidenza del Consiglio dei Ministri nella quale, facendo presente quanto accaduto, si proponeva di rinviare le elezioni. Stamattina siamo stati ricontattati, abbiamo fornito quanto ci è stato chiesto e oggi il Consiglio dei Ministri si esprimerà nel merito. Sono ovviamente contento che anche Ornella Formica abbia sostenuto questa proposta: il territorio e i nostri cittadini vengono prima di qualsiasi altra cosa". E di fronte alla domanda, inevitabile, del cronista sul perchè non avesse detto prima della sua volontà di spostare le elezioni, il buon Tonino si schernisce e si conferma un galantuomo vecchio stampo: "Non volevo che di fronte a un territorio in ginocchio si creasse una speculazione politica fuori luogo". Intanto, lui resta saldamente in sella. Il paradiso... pardon, le elezioni possono attendere.
Fra le case dichiarate inagibili a Tolentino c'è anche quella del nostro collega Daniele Pallotta. Daniele, che nel 1997 aveva raccontato le tragiche pagine del sisma di Serravalle, dalla notte scorsa non ha più una casa e, insieme a lui, la moglie e le due bambine di 8 e 3 anni."La casa non c'è più è stata dichiarata inagibile ma è niente rispetto a quello che vedo in tv. Per il resto vedremo adesso non ci voglio pensare" dice il giornalista, raccontando poi le drammatiche scene delle 3.36 di questa mattina.Pallotta e la sua famiglia abitano in una palazzina in viale Trento e Trieste, proprio di fronte al cine teatro Don Bosco. Insieme a loro, vivono lì altri cinque nuclei familiari, tutti fatti sgomberare."Ho sentito la casa quasi affondare. Non più di tre anni fa avevamo rifatto completamente il tetto e la facciata. Il terremoto della notte scorsa ha aperto crepe all'interno delle quali entra una mano. La mia prima preoccupazione stanotte è stata per le bambine: quando sono andato in camera loro a prenderle, mi è caduta addosso una cassettiera. Abbiamo subito cercato una sistemazioni di fortuna, poi stamattina sono venuti i carabinieri, la municipale e i tecnici comunali che hanno constatato l'inagibilità. Il comune di Tolentino, che ringrazio, ci aveva messo a disposizione una stanza d'albergo, ma proprio oggi dovevamo partire per le vacanze che faremo comunque, anche per far cambiare aria alle bambine. Ho parlato anche con il segretario comunale che mi ha detto che il Comune sta valutando delle abitazioni dove poter sistemare le famiglie sgomberate nei prossimi giorni. Quando torneremo valuteremo la situazione. Intanto, però, non abbiamo più una casa..."
Ascoli e Macerata le province più colpite dal sisma, secondo quanto conferma la Protezione Civile. Danni ingenti nell'ascolano. Crolli diffusi ad Arquata del Tronto. Danneggiato l'ospedale di Amandola dove crollato un pezzo del campanile di San Francesco. L'ospedale è stato evacuato. Danni ingentissimi alla Rsa.Attivata la Sala operativa di protezione civile. SOI. Situazione monitorata. In provincia di Macerata fino adesso non si registrano situazioni di danni a persone.Crolli in provincia di Macerata a Mogliano, nei pressi della casa di riposo, e a Gualdo, ma non ci sarebbero feriti. Invece, c'è una vittima a Caldarola, una commerciante colpita da malore dopo il sisma. A Tolentino, dove è crollato un pezzo della storica Fornace Massi, un ragazzo straniero non ha resistito alla paura e si è lanciato dal primo piano di una palazzina in via Paolo Pace. E' stato portato al pronto soccorso. Sempre a Tolentino, chiusa piazza Mauruzi, lieve cedimento della facciata di San Francesco e transennata la zona della Fornace Massi. Camerino è stata senza elettricità, ma non si registrano crolli importanti anche se diverse abitazioni hanno subito problemi. Danni seri a Fiastra, anche al Palazzo Municipale, e in abitazioni private di Cessapalombo. Tantissima gente in strada nel capoluogo. Danni nelle abitazioni vengono segnalati anche a Sarnano.
Lunghissima scossa di terremoto alle 3.36. Il sisma, di magnitudo 6.0, profondità 4 km, ha avuto l'epicentro fra Rieti e Perugia, ad Accumuli in provincia di Rieti. Quella successiva delle 4.34 di magnitudo 5.4, con epicentro tra Norcia (Perugia) e Castelsantangelo sul Nera. Siamo in presenza di uno sciame sismico insistito.Si segnalano numerosissimi danni e, al momento, due vittime a Pescara del Tronto. Due turisti romani, invece, sono stati estratti dalle macerie in buone condizioni.Il sisma è stato avvertito in maniera netta anche in provincia di Macerata. Danni in tutte le case, soprattutto quelle ai piani più alti. Bicchieri e quadri in frantumi. Tantissime le persone che si sono riversate in strada: in giro si vedono famiglie intere. C'è chi ha preso il camper e si è allontanato. Si stanno succedendo diverse scosse di assestamento. Le Marche rivivono il dramma del settembre 1997, stavolta forse anche in maniera peggiore.Ambulanze in zona Emiliani a San Severino, sembra per malori dovuti allo choc. A Tolentino è crollato un pezzo dell'antica fornace Massi. Segnalati crolli ad Acquasanta e danni ad edifici nella zona di Ascoli. Ad Ancona tante le chiamate ai centralini delle forze di polizia, ma non si registrano crolli.AGGIORNAMENTO - Danni ingenti nell'ascolano. Crolli diffusi ad Arquata del Tronto. Danneggiato l'ospedale di Amandola dove crollato un pezzo del campanile di San Francesco.Crolli in provincia di Macerata a Mogliano, nei pressi della casa di riposo, e a Gualdo, ma non ci sarebbero feriti. Invece, ci sarebbe una vittima a Caldarola, una commerciante colpita da malore dopo il sisma. A Tolentino un ragazzo straniero non ha resistito alla paura e si è lanciato dal primo piano di una palazzina in via Paolo Pace. E' stato portato al pronto soccorso. Camerino è senza elettricità. Danni seri a Fiastra, anche al Palazzo Municipale, e in abitazioni private di Cessapalombo. Amandola ArquataSan Francesco a Tolentino (IN AGGIORNAMENTO)
Ha vinto lo spettacolo. Ha vinto una grande festa per famiglie. E ha vinto Giampaolo Minnucci: il driver romano si laurea infatti per la seconda volta, dopo il successo del 2011, campione italiano dei guidatori di trotto.Migliaia di persone hanno gremito domenica l'ippodromo San Paolo di Montegiorgio, dove fin dal pomeriggio erano in programma tutta una serie di eventi e manifestazioni, culminate con la finale del campionato italiano guidatori. Ed è stata una vera e propria festa per tutti, soprattutto per chi si è avvicinato per la prima volta al mondo dell'ippica, talvolta visto dall'esterno come un qualcosa di pericoloso, legato a filo doppio al gioco d'azzardo. La giornata di domenica a Montegiorgio è servita per sfatare tanti luoghi comuni: lo stupore negli occhi dei tantissimi bambini presenti, di fronte all'eleganza e alla maestosità di cavalli bellissimi è stato l'indicatore più importante per far capire che l'ippica è prima di tutto sport, agonismo, passione, bellezza. L'ingresso gratuito all'ippodromo, ma soprattutto la possibilità per tutti di accedere al reparto scuderie e ammirare da vicino, toccare, accarezzare quei meravigliosi animali hanno consentito di capire cos'è veramente l'ippica, al di là dei luoghi comuni. Il tutto, in aggiunta alla grande disponibilità e simpatia dei top driver nazionali che non si sono sottratti ad autografi, selfie e a scambiare due chiacchiere con la gente presente.L'organizzazione dell'ippodromo di Montegiorgio è stata perfetta: una serie di eventi, dalle sfilate alla musica, alle tipicità enogastronomiche, ai fuochi d'artificio e alla spaghettata di mezzanotte, che hanno intrattenuto le migliaia di persone presenti, entusiaste fino all'ultimo. Per quanto riguarda l'aspetto più prettamente sportivo, Giampaolo Minnucci (“il driver di Varenne” con il quale ha vinto tutto quello che c’era da vincere in Italia, in Francia, in Svezia e negli Stati Uniti) si aggiudica il titolo di Campione Italiano Guidatori Trotto davanti agli spalti superaffollati dell’ippodromo San Paolo. Era quasi mezzanotte quando all'ippodromo della Famiglia Mattii, dopo una giornata di corse e spettacolo, Giampaolo Minnuci, sotto una pioggia di coloratissimi coriandoli poteva alzare le braccia al cielo e festeggiare il suo secondo titolo tricolore, il primo lo aveva vinto nel 2011.Nato a Roma, Giampaolo Minnucci ha cominciato presto a frequentare il mondo del trotto. Nonno e padre hanno avuto a che fare con i cavalli una vita. Con il San Paolo ha un legame particolare perché dopo Tor Di Valle è forse l’ippodromo dove ha disputato più corse. Giampaolo Minnucci è stato ripescato come sostituto di Roberto Andreghetti “il Francese”, resosi indisponibile all’ultimo momento per un impegno in Francia, quale quinto classificato nella classifica dei gran premi del 2015.Una bella vittoria quella di Giampolo Minnucci, che ha fatto molto piacere ai suoi numerosissimi sostenitori. Il secondo titolo iridato è giunto dopo un contestatissimo arrivo del Gran Premio Basilio Mattii, che mai come quest'anno era stato decisivo per l'assegnazione del titolo di campione italiano dei driver.Il driver romano era arrivato all'ultima prova con un totale di sedici punti totalizzati con due successi, nella seconda con Principe D'Esi e nella terza con Ohara Pine Sm. Dietro di lui Antonio Di Nardo con tredici punti, René Legati anch'egli con tredici e Pietro Gubellini con undici. Nel Gran Premio Basilio Mattii decisiva è stata la partenza. Subito fuori dai giochi René Legati, in errore con la sua Pantera Del Pino, e dopo duecento metri di corsa anche Pietro Gubellini con Sharon Gar, la lotta per il titolo si restringeva a Giampaolo Minnucci in corsa con Miguel Wf e Antonio Di Nardo con Stella Di Azzurra. In arrivo dietro Pipino Baggins, che con Enrico Bellei aveva condotto da un capo all'altro, finivano Stella Di Azzurra e Miguel Wf. (ARRIVO PREMIO BASILIO MATTII: 1° Pipino Baggins guidato da Enrico Bellei, 2° Stella di Azzurra con in sulky Antonio Di Nardo e 3° Miguel Wf che con questo piazzamento ha dato il titolo di Campione Italiano a Giampaolo Minnucci). Questo l'ordine d'arrivo della corsa, ufficializzato con un bel po' di ritardo per un presunto danneggiamento in partenza di Miguel Wf nei confronti di Rossella Ross con Andrea Guzzinati che coinvolgeva anche Sharon Gar.Alla fine, dunque, Minnucci, con un totale di ventiquattro punti precedeva di un solo punto Antonio Di Nardo, mentre Enrico Bellei con i tredici punti si classificava al terzo posto.La lunga giornata di corse si chiudeva con il race off, la sfida tra il campione dei guidatori, fresco di titolo, e la vincitrice del Campionato delle Stelle Giada Settimi. Anche in questo caso a vincere era Giampaolo Minnucci che con Rosa Dei Venti aveva vita facile nei confronti della giovanissima stella, in sulky a Innocenzo Duke.(Foto Guido Picchio)