Problema stalle, Sciapichetti: "Potevamo fare meglio, ma vogliamo recuperare i ritardi accumulati"
"C'è stata carenza di comunicazione e mancanza di un coordinamento efficace: potevamo fare meglio": con queste parole, in cui si evidenzia anche onestà intellettuale, l'assessore regionale Angelo Sciapichetti entra nel merito della questione relativa alle stalle e alle problematiche enormi che stanno riscontrando gli allevatori nelle zone terremotate.
"A volte bisogna riflettere per capire cosa non sta funzionando per cercare di porvi rimedio.
A proposito delle stalle per il ricovero degli animali" spiega Sciapichetti "è necessario ammettere con onestà che è mancata una comunicazione chiara e comprensibile, sopratutto per gli addetti ai lavori e un coordinamento efficace per produrre un tempestivo intervento. Purtroppo abbiamo comunicato in maniera scoordinata i contenuti dell'ordinanza n. 5 del 26 novembre 2016, la quale, semplifica la procedura per la costruzione delle piazzole e la messa in opera delle tensostrutture in modo tale da dare agli allevatori la possibilità di realizzare gli interventi necessari autonomamente,così come richiesto dalle stesse associazioni e non solo.
Non abbiamo portato a conoscenza sufficientemente, il fatto che erano state individuate delle stalle agibili divise per territori dove sarebbe stato possibile, nell'emergenza neve, far alloggiare e mettere al riparo temporaneamente gli animali. E' vero che gli animali sono la vita e l'unica fonte di reddito per gli allevatori, ma è anche vero che forse andava spiegato meglio che la priorità assoluta in un'emergenza di proporzioni inenarrabili è stata data alla messa in sicurezza delle oltre 24.000 persone sfollate, agli anziani e alla riapertura delle scuole di ogni ordine e grado. Si poteva fare di più e meglio per non farci trovare impreparati dal generale inverno? Certamente sì, come in tutto e come sempre nella cose e nella vita, adesso però è inutile perdersi dietro alle recriminazioni, alla ricerca dei se è dei ma. È invece indispensabile fare tesoro di quanto accaduto per invertire la rotta e recuperare il ritardo accumulato; a questo è servito l'incontro con il Ministro Martina, il Commissario Errani, il Direttore della protezione civile Curcio, il Presidente Ceriscioli, l'assessore competente Casini e i responsabili regionali e provinciali di Coldiretti, Cia, Copagri e Confagricoltura; una riunione operativa e molto costruttiva in cui sono stati stabiliti inpegni, metodo di lavoro e un cronoprogramma da rispettare.
Questo i numeri reali:
oltre 600 le stalle lesionate dopo le scosse del 26 e del 30 ottobre (dopo la scossa del 24 agosto erano appena 46)
Le schede Fast effettuate fino ad oggi sono n.224; ancora da fare n.380.
L'impegno preso è quello di portare a termine l'operazione schede Fast entro e non oltre giorni 20 a partire da subito (5 sopralluoghi al giorno per ognuna della 4 squadre incaricate).
Cosa deve fare concretamente da domani un allevatore:
A) Sollecitare (se ancora non l'ha avuto)il sopralluogo per la scheda FAST
B) Avuta la scheda FAST, scegliere tra due opportunità :
1 - effettuare alla lettera quanto previsto dall'ordinanza n.5 del 26.11.2016 che da la possibilità al singolo allevatore di realizzare in proprio la piazzola e la tensostruttura, comprando direttamente il materiale senza nessun anticipo economico; riceverà il rimborso integrale per tutte le spese necessarie sostenute, dietro presentazione di una fattura non quietanzata che lo Stato pagherà al 100% entro trenta giorni dalla presentazione;
2 - affidare alla Regione la realizzazione delle piazzole e delle tensostrutture. In questo caso l'ente pubblico deve seguire le procedure di appalto pubblico che sono state effettuate dopo il terremoto del 24 agosto che hanno visto vincitrici due aziende, ognuna delle quali, si è impegnata ad installare non più di 100 struttura al mese.
Il Ministro Martina ha anche annunciato che a febbraio partirà la prima tranche di 11 milioni di euro di aiuti diretti agli allevatori per coprire il mancato reddito".
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