È stata presentata con successo, nel suggestivo cortile del palazzo Ex Parteguelfa messo a disposizione dalla famiglia di Maria Cristina e Maria Teresa Cristini, la prima vera guida turistica di Elcito, il borgo settempedano conosciuto come il "Tibet delle Marche".
La pubblicazione, curata da Luca Maria Cristini ed edita da Claudio Ciabochi per la collana “Marche in tasca”, è stata fortemente voluta e finanziata dall'Unione Montana Potenza Esino Musone, organo di gestione della Riserva Naturale Regionale del Monte San Vicino e del Monte Canfaito. Il presidente dell'ente comunitario, Denis Cingolani, ne firma la presentazione.
L'evento, inserito nella rassegna "Incontri con l'Autore" dei Teatrti di Sanseverino, ha visto la partecipazione del sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei, dell'Assessore comunale alla Cultura, Vanna Bianconi, e del Presidente del Consiglio comunale, Sandro Granata. A moderare e presentare l’incontro il direttore artistico dei Teatri di Sanseverino, Francesco Rapaccioni.
La guida, una vera e propria monografia di 192 pagine, è articolata in cinque capitoli e rappresenta un'opera imperdibile per chiunque voglia approfondire la conoscenza di questi luoghi, saliti recentemente alla ribalta mediatica e meta di un numero crescente di visitatori. Lo scopo dichiarato dall'autore, Luca Maria Cristini – architetto e giornalista pubblicista con una profonda passione per l'area – è quello di focalizzare l'attenzione sul valore storico, naturalistico e antropologico che questi ambienti possiedono.
Nel corso della presentazione, Luca Maria Cristini ha condiviso con il pubblico aneddoti e scoperte frutto delle sue approfondite ricerche. Partendo dal nome stesso di Elcito, che deriva da "Elce" (antico nome del leccio), l'autore ha svelato come il toponimo indichi la presenza passata e ancora parziale di questa pianta termofila, tipica della macchia mediterranea, che prosperava sul promontorio roccioso esposto a sud.
Cristini ha sottolineato l'importanza della "cura" per i luoghi e per le persone, un filo conduttore che attraversa tutta la sua opera. Ha raccontato la singolare storia delle ragazze di Elcito che, a partire dagli anni '70, per volontà lungimirante dei genitori, furono mandate a studiare a San Severino Marche vivendo nel convitto delle suore. Questa esperienza ha cementato tra loro un'amicizia profonda e un legame indissolubile con il loro paese d'origine, contribuendo a mantenerlo vivo e curato anche quando le necessità lavorative le portarono altrove.
“La cosa più bella di Elcito - ha affermato l'autore - non è tanto il luogo in sé, che è meraviglioso, ma le persone di Elcito, e quel clima di amicizia, di concordia e di collaborazione che si vive avendo cura della cosa comune fra tutti”. “Le persone fanno i luoghi e i luoghi fanno le persone” – gli ha fatto eco Francesco Rapaccioni che ha presentato la serata.
La guida ripercorre anche la storia dell'antica e potente Abbazia di Valfucina, di cui restano oggi solo poche testimonianze materiali, e del castello di Elcito, sorto a difesa del monastero. Ampio spazio è dedicato anche al pianoro di Canfaito, a quota 1.100 metri, con la sua mirabile faggeta, dove si trova il "Patriarca", il faggio più vecchio delle Marche e tra gli alberi più vecchi d’Italia. La pubblicazione descrive inoltre gli aspetti peculiari della Riserva Naturale Regionale del Monte San Vicino e del Monte Canfaito, istituita per preservare la straordinaria biodiversità e legata anche alla salvaguardia di eventi storici come la Guerra di Liberazione.
Tra le curiosità svelate dal volume, l'autore ha menzionato la “Fiera dei Garzoni” che si teneva a Elcito nel XIX secolo in occasione del patrono San Rocco, la scoperta di un cabreo del '700 che ha permesso di ricostruire l'antica viabilità e l'esistenza plurisecolare della Comunanza agraria di Elcito, e la posizione dell'antica torre del castello, demolita prima della fine dell'Ottocento.
Cristini ha anche evidenziato le difficoltà della vita a Elcito fino a pochi decenni fa, con l'arrivo dell'acquedotto e dell'elettricità solo nel 1955 e l'apertura della strada carrozzabile negli anni '60. Ha condiviso aneddoti commoventi e divertenti, come quello della maestra di Cingoli che, nel 1951-52, arrivò a Elcito in camion per poi scoprire che il suo bagaglio e lei stessa sarebbero stati trasportati fino al paese dagli asini, o le vicende legate alla scuola rurale di Elcito, dove gli insegnanti vivevano disagi ma trovavano grande cordialità e accoglienza.
La guida include anche un nuovo percorso a tappe, "Il Regno di Blu", realizzato dall'Unione Montana Alte Valli del Potenza ed Esino, che permette di scoprire le peculiarità del pianoro di Canfaito, e una sezione dedicata alle specie fungine rilevate nell'area dal “Gruppo micologico Federico II” di Jesi. Ulteriori curiosità riguardano la storia dell'erezione della Croce del Monte San Vicino e la funzione della vetta come "turning point" per il volo a vista degli aerei militari.
La pubblicazione, sostenuta con lungimiranza dall'Unione Montana Potenza Esino Musone, si propone come un "vademecum" per i visitatori, invitandoli a comprendere non solo la bellezza naturalistica di Elcito, ma anche la sua profonda storia, le difficoltà superate dai suoi abitanti e il valore di una comunità che ha saputo mantenere un legame indissolubile con il proprio territorio.
Anche la redazione di Picchio News si unisce al cordoglio per la scomparsa di Franco Moschini, figura storica dell’imprenditoria italiana, artefice del successo internazionale di Poltrona Frau.
Un legame speciale univa Moschini al nostro direttore, Guido Picchio, che ha voluto condividere con commozione un ricordo personale che ben restituisce l’anima autentica di Franco Moschini.
«L'ho conosciuto grazie ad Andrea Angeli nel 1997. Passammo per fare un saluto in azienda a Poltrona Frau. Lui sapeva di me e Andrea, delle nostre storie sui siti di guerra. Da quel giorno diventammo amici. A settembre del ’97 ci fu il terremoto. Realizzai un libro fotografico e volevo donare il ricavato per la ricostruzione di una chiesetta. Un giorno lo passai a trovare per un saluto e gli proposi la mia idea.Lui mi abbracciò e mi disse: “Non ti preoccupare Guido, come decidi di realizzare questa cosa io ci sarò”».
Quella chiesetta era quella di Cesi. E grazie anche al sostegno concreto e discreto di Moschini, quel sogno per una comunità ferita si trasformò in realtà. Non solo: ne nacque una festa, sentita e partecipata, con tutte le persone che avevano reso possibile quel piccolo miracolo di rinascita.
«Da lì diventammo grandi amici – continua Picchio –. Quando passavo, lasciava ogni impegno per dedicarmi qualche momento, accompagnato da un sorriso e un abbraccio. Ogni volta che realizzavo un libro fotografico, lui era tra i primi a cui lo donavo. Era una persona umana e vera. Questa mattina, quando ho appreso la notizia, non ho trattenuto la commozione. Ricordo anche quando nell'ottobre del 2013 mi consegnò il premio Golden Media Marche».
«Ciao Franco! Dal direttore e da tutta la redazione di Picchio News».
Alla famiglia Moschini, ai suoi cari, ai suoi collaboratori e a tutti coloro che lo hanno conosciuto e stimato, va il nostro pensiero affettuoso e riconoscente.
Si è svolta la scorsa settimana, presso il ristorante del Club Vela di Civitanova, la tradizionale cena dell’associazione Come Ginestre, centro di sostegno per donne operate di tumore al seno, organizzata per i saluti alle socie in vista dell’interruzione estiva delle attività.
E’ stata l’occasione per incontrare tutti i professionisti con cui Come Ginestre collabora durante l’anno, a cominciare da quelli del reparto di oncologia dell'ospedale di Civitanova, dove alcune volontarie dell’associazione sono presenti due volte a settimana per portare conforto e vicinanza ai pazienti: il primario dott. Giovanni Benedetti, la nutrizionista dott.ssa Federica Gioia, la caposala Claudia Mengoni, persone che la presidente Amerina Orioli ha definito “splendide”.
Un’attività molto seguita quest’anno è stata il corso di acquagym, tenuto nella piscina comunale di Civitanova, e per questo erano presenti Antonella Citarella, direttrice della struttura e Murjel Moreni, istruttrice, senza dimenticare l’apprezzatissimo corso di pilates svolto da Giosy Sampaolo presso Effort Spazio Danza.
Il momento conviviale è stato condiviso anche con il dott. Daniele Casolino, psicologo e psiconcologo, che, negli ultimi mesi, ha sviluppato un corso appositamente per l’Associazione dal titolo “Aiutami a raccontare”, dove la scrittura creativa è stata strumento per la promozione del benessere e la crescita personale.
Hanno completato il tavolo degli operatori medici la dott.ssa Katia Marilungo, psicologa amica dell’associazione e la psicologa ufficiale di Come Ginestre, dott.ssa Claudia Capucci, con cui sono stati organizzati incontri mensili dove sono stati trattati temi di grande interesse.
Non ha fatto mancare la sua presenza neanche l’assessora ai Servizi Sociali Barbara Capponi, da sempre vicina all’associazione Come Ginestre e grande sostenitrice di tutte le iniziative pensate per le socie, ma non solo.
L’appuntamento è stato dato a tutte per il mese di settembre, quando, dopo la chiusura di agosto, si riprenderà regolarmente l’attività, con apertura dello sportello per l’ascolto ed il sostegno, presso la Croce Verde, in via A.Moro, tutti i martedì e giovedì dalle 16.30 alle 18.30.
Dopo l’esperienza di FestivalVarco arriva FestivalPorto: la musica dell’estate civitanovese si vivrà a due passi dal mare, con l’Azienda dei Teatri e il Comune che, visti anche i lavori di restyling al Varco sul Mare, hanno pensato di promuovere concerti di fronte al Mercato ittico civitanovese. La significativa location dell’area portuale vedrà così tre live, con il clou il 21 agosto con i Dirotta su Cuba con il loro Let’s celebrate tour II - 30 Years.
Il via è però giovedì 17 luglio 2025, alle 21.30, con i The Long Run - Eagles Tribute Band. Con un repertorio che abbraccia i più grandi successi degli Eagles, The Long Run offre uno spettacolo coinvolgente con chitarre taglienti ma anche dolci e malinconiche, assieme a grandiose armonie vocali. In una miscela esplosiva ed esaltante, i musicisti eseguiranno un repertorio di quasi due ore che ripercorrerà la storia musicale della band americana tra nostalgia e decadenza, ottimismo ed esaltazione, in perfetto equilibrio tra passato e futuro.
Ad esibirsi, Antonio Aprea (voce e chitarra), Mirko Labellarte (chitarra), Fabrizio Basilici (basso), Marco Menghini (voce e chitarra), Giorgio Palombini (tastiere) e Diego Vitaioli (batteria).
The Long Run non è solo il titolo di uno dei brani più belli ed iconici degli Eagles ma anche il nome con il quale la band di sei musicisti marchigiani ha voluto fregiarsi per omaggiare, nei suoi tour, la mitica e indimenticata formazione americana. “The Long Run Eagles tribute band” nasce nel 2022 da una comune passione di vita, la musica, e dalla condivisa voglia di riproporre assieme la storia e il mito della band americana. La band sarà in grado di riproporre la grande tradizione musicale americana del gruppo che, più di ogni altro, ha sdoganato definitivamente il country-rock, trasformandolo da genere di nicchia a fenomeno di costume.
Il trittico di concerti vedrà anche esibirsi il 31 luglio i Pink Floyd Sound Tribute.
A vent’anni da quel 18 giugno 2005 in cui scrissero una pagina indimenticabile della storia sportiva locale, i vincitori della Coppa Marche di Terza Categoria si sono ritrovati per celebrare la ricorrenza. Luogo dell’incontro: il Parco della Vittoria. Non poteva essere altrimenti. È lì che si sono ritrovati i “cavalieri che fecero l’impresa”, coloro che con cuore, orgoglio e spirito di squadra portarono il piccolo paese maceratese sul tetto della regione.
L’occasione è stata la presentazione della nuova formazione della Sportiva Monte San Martino, che nella prossima stagione disputerà il campionato di Seconda Categoria. Davanti ai giocatori di oggi – alcuni dei quali figli di quegli stessi protagonisti – i campioni di allora hanno rievocato con emozione la storica cavalcata che culminò nella vittoria sul campo federale “Paolinelli” di Ancona.
Quella squadra, quella stagione, furono il frutto di un allineamento di fattori che accade raramente nel calcio ma che porta sempre a risultati vincenti: un gruppo unito, una società solida, un’identità tattica costruita nel tempo, una mentalità affamata e umile.
"Mai sono stato più sicuro di vincere come in quella finale", ha ricordato il capitano Leonardo Virgili nel suo toccante discorso. "Giocavamo per il riscatto dei piccoli paesi, per la nostra comunità, per la lunga storia della Sportiva. Eravamo tutti giocatori di carattere, gente che in campo non mollava mai. Quando nella finalissima ci siamo ritrovati in vantaggio, dopo lo splendido gol di Umberto Treggiari, detto 'il chirurgo' per i suoi colpi ad alta precisione, è scattato lo schema difensivo che chiamavamo ‘carabinieri’: non doveva passare nulla. Tutti abbiamo dato il massimo in quel torneo e ognuno, in quel giorno, fu perfetto".
Presenti alla festa anche l’attuale Sindaco Matteo Pompei, allora difensore della squadra, e Guido Pompei, presidente di allora e di oggi, fondatore della Sportiva nel 1977. Con un po' di nostalgia ma estremamente felici, le vecchie glorie hanno ricordato i protagonisti di quella rosa:
I portieri Simone Papiri e Massimo Giustini; i difensori Mauro Vittori, Alessandro Virgili, Claudio Polentini, Giuseppe Pompa, Luciano Barchetta, Leonardo Virgili, Matteo Pompei; i centrocampisti Fulvio Pompei, Luca Tassi, Daniele Diletti, Giulio Innamorati, Luca Virgili; gli attaccanti Umberto Treggiari, Piernicola Abbati, Alessandro Caringella, Piero Pieroni, Piero Barchetta; guidati da mister Severo Virgili, allenatore dal tocco paziente e dalla visione chiara.
Un momento di grande commozione è stato il ricordo di Marco “Papittu” Virgili, tra i protagonisti di quell’annata, venuto a mancare prematuramente. “Era il più forte di quella squadra”, ha detto capitan Virgili. “E oggi non è incomprensibilmente qui a festeggiare, ma lo sentiamo in ogni gesto, in ogni racconto, in ogni nostro ricordo”.
Quella Coppa fu la vittoria di una squadra e, insieme, di un intero paese. La vittoria di chi ha lottato negli anni difficili, di chi ha creduto nella Sportiva Monte San Martino anche quando tutto sembrava impossibile. La vittoria di una generazione cresciuta tra sogni, sacrifici e senso di appartenenza. La vittoria di chi non ha mai smesso di crederci.
Fondata nel 1977, la Società Sportiva Monte San Martino è oggi una delle realtà calcistiche più longeve delle Marche, con numero di matricola FIGC 66176, tra i più bassi della regione. Un’identità forte e radicata che si avvicina con fierezza all’importante traguardo dei cinquant’anni di attività. Un anniversario che testimonia la tenacia, la passione e il legame autentico tra sport, territorio e comunità.
E ancora oggi, vent’anni dopo quella straordinaria impresa, i bambini continuano a sognare di indossare la maglia biancoceleste, di calcare l’erba dello Stadio dedicato al fondatore Piergiorgio Stortini, di entrare in quella storia che si tramanda di padre in figlio. Perché la Coppa Marche 2005 non è solo un trofeo, ma una testimonianza. Di un’identità. Di una comunità. Di un’impresa che resterà per sempre.
Con parole sentite e profonde, il rettore dell’Università di Macerata John McCourt ha espresso il cordoglio dell’intero Ateneo per la scomparsa di Franco Moschini, figura chiave dell’imprenditoria provinciale.
"A nome dell’Università di Macerata e mio personale - ha dichiarato McCourt - desidero esprimere profondo cordoglio per la scomparsa di Franco Moschini". Un messaggio che non si limita alla commemorazione, ma tratteggia il profilo umano e culturale di un uomo che ha saputo coniugare industria, bellezza e impegno civico con rara coerenza.
Nel 2003, Moschini ricevette dall’Ateneo una laurea honoris causa in Economia aziendale, "un riconoscimento – ricorda il rettore – che celebrava non solo la straordinaria traiettoria di un imprenditore capace di portare il genio manifatturiero italiano nei contesti più prestigiosi del mondo, ma anche il legame autentico e duraturo che ha sempre mantenuto con il suo territorio e con le istituzioni culturali".
Al centro del ricordo c’è soprattutto la visione etica ed estetica che ha guidato Moschini per tutta la vita: "È stato un interprete raro di un’idea di impresa che mette al centro la bellezza, la cura del dettaglio e la visione. La sua filosofia, sintetizzata nel motto 'bello, buono e ben fatto', si è tradotta in un contributo imprenditoriale e culturale che resterà esemplare".
Ma l'imprenditore tolentinate, sottolinea ancora McCourt, è stato molto più di un capitano d’industria: "Un uomo capace di ascolto, generoso nell’investire nell’arte, nei giovani, nella dimensione pubblica della cultura". L'attenzione costante verso le nuove generazioni rappresentava, per Moschini, un impegno concreto e non retorico: "Credeva profondamente che il futuro fosse nelle loro mani, nei loro pensieri, nei loro sogni e nei loro occhi".
Il rettore ha voluto ricordare anche le opere tangibili della sua generosità, come il recupero del Politeama di Tolentino o il progetto Interno Marche, nato in piena ricostruzione post-sisma: "Spazi concreti e ispiranti che raccontano il suo gusto per l’accoglienza, il radicamento nel territorio e la capacità di trasformare le idee in luoghi da vivere".
Moschini, che ha guidato per oltre cinquant’anni Poltrona Frau, ha lasciato un segno indelebile nel 'Made in Italy' e nel tessuto culturale e civile delle Marche. Ma per McCourt, la sua eredità più profonda è immateriale: "Lo ricordo come un esempio di eleganza morale, prima ancora che stilistica. La sua presenza continuerà a vivere nei luoghi che ha saputo immaginare e restituire alla comunità, nelle storie di chi ha lavorato al suo fianco, nei tanti giovani che continueranno a trarre ispirazione dalla sua opera".
Il rettore ha concluso il suo messaggio con un pensiero affettuoso rivolto alle figlie Melania ed Erika e a tutta la famiglia: "Il ringraziamento più sincero per tutto ciò che Franco Moschini ha rappresentato - e continuerà a rappresentare - per il nostro territorio e la nostra comunità".
I Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Civitanova Marche hanno denunciato un 23enne per furto con strappo avvenuto nella notte di domenica all’interno della discoteca “Shada”.
Il giovane, originario di Bolzano e residente a Genova, è stato riconosciuto come autore del gesto ai danni di un 20enne di origini moldave residente a Macerata. Durante la serata, al malcapitato è stata strappata dal collo una collana in oro con crocefisso. La vittima ha prontamente reagito riuscendo a bloccare il responsabile grazie anche all’intervento del personale di sicurezza del locale.
Sul posto è arrivata una pattuglia del 112 Nue, che ha identificato il 23enne e lo ha denunciato a piede libero all’autorità giudiziaria. Dalle ricerche effettuate è stato possibile recuperare solo il crocefisso in oro, subito restituito al legittimo proprietario che ne ha confermato il possesso.
I carabinieri della stazione di Porto Recanati hanno tratto in arresto un uomo di 41 anni, residente nella provincia di Bari e già noto alle forze dell’ordine, in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dal Tribunale del capoluogo pugliese.
Il soggetto, che era sottoposto alla misura di sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel comune di Bari, si era reso irreperibile dallo scorso aprile. La sua latitanza è terminata nelle ultime ore, quando è stato individuato e fermato dai militari dell’Arma nel corso di un controllo del territorio.
A seguito degli accertamenti, è emerso che sull'uomo pendeva un ordine di carcerazione: deve infatti scontare una pena residua di 2 anni, 7 mesi e 26 giorni di reclusione per una serie di furti aggravati commessi tra il 2017 e il 2020 nella provincia di Bari.
Concluse le formalità di rito, il 41enne è stato trasferito presso la casa di reclusione di Fermo, dove resterà a disposizione dell'autorità giudiziaria.
Al Teatro Apollo di Mogliano si sono svolti i saggi finali degli allievi del Centro Culturale “Crescendo”, associazione impegnata da tempo nel promuovere la musica tra i giovani e nel sostenerli nel coltivare la passione per il canto e per gli strumenti musicali.
Data l’ampia partecipazione, le esibizioni si sono articolate in due appuntamenti distinti: nel pomeriggio si sono esibiti gli studenti dai 6 ai 14 anni, mentre in serata è stato il turno degli over 14. Particolare attenzione è stata riservata alle band di musica d’insieme, vero fiore all’occhiello della scuola. Gli allievi di canto, chitarra, basso e batteria hanno animato il palco con performance di rock, blues, folk e pop, conquistando il pubblico che ha affollato il teatro in entrambe le occasioni.
Al termine degli spettacoli, il sindaco Fabrizio Luchetti ha espresso il proprio apprezzamento per l’impegno dimostrato dagli studenti e per il lavoro svolto dagli insegnanti Sarah Castro, Chiara Tifi, Lorenzo Zamputi, Riccardo Romagnoli e dal direttore Massimo Liverotti.
Un violento scontro frontale tra un furgone e un’automobile si è verificato questa mattina, 14 luglio, lungo la strada provinciale SP361, all’altezza del Comune di Castelraimondo, intorno alle ore 8.
Sul posto sono intervenuti tempestivamente i soccorsi del 118, che hanno prestato le prime cure ai feriti. La passeggera dell’automobile, Rita Pioli, 78 anni, è stata trasportata in eliambulanza all’ospedale regionale di Torrette ad Ancona in condizioni critiche a causa dei gravi traumi riportati nell’impatto. Purtroppo, la donna è deceduta poco dopo il trasporto. Ferito anche il marito, 85enne e conducente dell’auto, mentre il conducente del furgone è rimasto illeso.
I Carabinieri hanno avviato le indagini per ricostruire la dinamica dell’incidente. Nel frattempo, i Vigili del Fuoco hanno provveduto a mettere in sicurezza l’area interessata per garantire la sicurezza della circolazione.
Civitanova - La Giunta comunale ha approvato un accordo di programma triennale con i quattro istituti di istruzione superiore della città: l’Ipsia “Corridoni”, il “Bonifazi-Corridoni”, i Licei “Leonardo da Vinci” e “Stella Maris”. L’intesa rappresenta uno strumento utile per rafforzare la collaborazione tra il Comune e le istituzioni scolastiche del territorio, individuando obiettivi strategici condivisi. Tra questi figurano la promozione di iniziative educative, culturali, formative e di orientamento rivolte sia agli studenti che alla comunità territoriale.
L’accordo nasce nel rispetto delle reciproche autonomie, competenze e responsabilità istituzionali, e intende promuovere una cooperazione orientata alla creazione di attività e progetti coerenti con gli obiettivi di cittadinanza attiva. È prevista la costituzione di un gruppo di lavoro misto che, annualmente, proporrà interventi e iniziative per valorizzare la partecipazione degli studenti alle attività extrascolastiche.
Soddisfazione è stata espressa dall’assessore all’Istruzione Barbara Capponi, che ha definito l’accordo " uno strumento fondamentale per pianificare in modo condiviso gli interventi della parte pubblica nelle scuole". “La collaborazione con gli istituti superiori è costante e concreta sin dall'inizio di questa amministrazione, e anzi è cresciuta negli anni con nuove iniziative e sinergie. È dunque il momento di mettere a sistema una collaborazione di reciprocità positiva con una cornice istituzionale che mirerà a valorizzare gli studenti nei loro talenti e impegni. Ringrazio di cuore tutti i dirigenti scolastici per aver accolto con entusiasmo questa proposta dell'assessorato, che apre nuovi sguardi e possibilità per tutti i nostri ragazzi”, ha commentato.
L'accordo è fondato sulle disposizioni normative dell'articolo 7 del D.P.R. 275 del 1999, che disciplinano la possibilità per le istituzioni scolastiche di stipulare intese con enti pubblici per il perseguimento di finalità istituzionali comuni. La proposta ha incontrato il pieno consenso dei dirigenti scolastici: Andrea Campanari per lo “Stella Maris”, Francesco Giacchetta per il “Leonardo da Vinci”, Annamaria Marcantonelli per il “Bonifazi” e Gianni Mastrocola per il “Corridoni”. Tutti hanno sottolineato come un accordo di programma di durata triennale rappresenti un’opportunità concreta per garantire un servizio migliore a studenti e famiglie, rafforzando il ruolo formativo e sociale della scuola all’interno della comunità.
Il Macerata Boxing Club ha riportato il pugilato al centro della città con una serata di sport e spettacolo che ha richiamato una folla numerosa in piazza. L’evento si è svolto venerdì sera a Macerata, con ben 8 incontri di pugilato olimpico, accompagnati da musica, gastronomia e grande partecipazione.
I pugili del Macerata Boxing Club, preparati e seguiti dai tecnici Luca Pucci e Luca Crucianelli, hanno conquistato 4 vittorie su 4 match disputati.Leone Messi, Fabrizio Giorgini, Leonardo Ciccalè ed Ernis Abazi hanno combattuto con tenacia contro avversari forti e determinati provenienti da Marche e Abruzzo.
«Concludiamo una stagione agonistica ricca di soddisfazioni – sottolineano i due tecnici – tra cui il doppio oro ai recenti campionati di qualificazione agli Italiani Assoluti, la trasferta in Francia con la rappresentativa marchigiana e oltre 30 match disputati quest’anno».
L’evento, organizzato dal Macerata Boxing Club con il patrocinio del Comune di Macerata, è stato dedicato a tre figure storiche della boxe cittadina: Alessandro Santucci, Giannino Cappelloni, Mario Crucianelli.
Durante la serata, ai familiari di questi tre personaggi sono state consegnate targhe commemorative, a suggellare un ideale passaggio di testimone alla nuova generazione del pugilato maceratese.
Il direttivo della società, composto dal presidente Antonio Cervigni, Samuele Antinori, Noemi Tiofilo, Luca Crucianelli e Luca Pucci, ha voluto rendere omaggio a chi ha lasciato un segno profondo nella storia della boxe locale.
La serata è stata aperta dall’assessore allo sport Riccardo Sacchi, che ha sostenuto con convinzione l’iniziativa. Il tutto è stato arricchito dalla musica di Marco Cecchetti alias Dj Silvio, e dalla presenza di stand gastronomici e bevande del bar Samo, contribuendo a creare una vera festa dello sport.
Macerata - È convocata per domani, martedì 15 luglio, dalle 21:15 alle 23:30, una seduta straordinaria d’urgenza del Consiglio di Quartiere 3 (Via Roma, Santa Croce, San Francesco, Collevario), presso la parrocchia “Gesù Buon Pastore” in via Cesare Pavese 2.
All’ordine del giorno: il tema relativo alla recente individuazione della presenza del tarlo asiatico in alcune piante del quartiere Collevario.
All’assemblea pubblica parteciperà il presidente dell’AMAP (Agenzia Marche Agricoltura Pesca) Marco Rotoni, insieme ai tecnici specializzati che si occupano dell’individuazione del tarlo, dei trattamenti di bonifica dell’area interessata e della successiva ripiantumazione degli esemplari abbattuti.
Interverrà inoltre l’Amministrazione comunale per approfondire le problematiche legate all’infestazione recentemente riscontrata su diverse piante nella zona.
La cittadinanza è invitata a partecipare.
Un altro muro, un’altra storia da raccontare. Vedo a Colori consegna a Civitanova un nuovo murale, frutto della collaborazione con il Tabula Rasa Festival e il progetto Tabula Urban Space.
A firmare la nuova opera è Andrea Mattoni, in arte Ravo, artista varesino conosciuto in tutto il mondo per i suoi straordinari interventi in stile classico seicentesco, realizzati su muri e facciate urbane.
È la prima volta che Ravo approda a Civitanova Marche, e lo fa – come lui stesso ha dichiarato –“per l’amicizia e la profonda stima che nutro per Giulio Vesprini e il suo progetto Vedo a Colori, che rappresenta oggi un esempio unico e concreto di arte urbana di qualità in Italia”.
Il murale, collocato sul secondo corpo a ovest del mercato ittico, propone una personale e intensa interpretazione di “Nettuno e Anfitrite” (1644) del pittore barocco fiammingo Jacob Jordaens.Un’opera dominata da figure potenti e dinamiche, dove il dio del mare, Nettuno, brandendo il suo tridente, placa le acque in tempesta e restituisce quiete e armonia.
“Un omaggio al mare e al porto di Civitanova, che continua a dialogare con il linguaggio dell’arte contemporanea” – ha dichiarato il sindaco Fabrizio Ciarapica, che ha visitato il murale e salutato personalmente l’artista durante i lavori –. “Progetti come Vedo a Colori, grazie alla visione, al talento e alla passione di Giulio Vesprini, che voglio ringraziare pubblicamente, rappresentano un autentico valore per la nostra città.
Vesprini ha saputo costruire negli anni un progetto culturale di livello nazionale, capace di attrarre grandi nomi e di trasformare il nostro porto in un museo a cielo aperto, vivo e in continua evoluzione. È un esempio concreto di come l’arte possa diventare strumento di rigenerazione urbana e identitaria”.
Entusiasta anche il direttore artistico di Vedo a Colori, Giulio Vesprini: “Sono soddisfatto e orgoglioso di annunciare quest’ultima, straordinaria opera al porto. Con l’arrivo di Ravo, amico e artista di fama internazionale, il progetto compie un passo decisivo, elevando ulteriormente il profilo culturale di Vedo a Colori Questa nuova opera dal sapore classico non è un punto di arrivo, ma una testimonianza viva di un percorso artistico attivo e in costante evoluzione.
A breve una seconda opera si affiancherà a questa per completare la parete, e da qui a fine anno continueremo a realizzare nuovi interventi, estendendo l’impronta di Vedo a Colori su nuove aree del porto e dell’intera città, trasformandola sempre più in una galleria urbana viva e dinamica”.
Si è concluso lunedì 01 luglio il progetto “La scuola va in porto”, ideato dall’Associazione Ricordi d’A mare, che promuove la conoscenza del mare, tramite visite guidate delle scuole di Civitanova, e non solo, ai luoghi legati ad esso ed alle sue tradizioni.
Partito il 31 marzo, il programma prevedeva 11 appuntamenti, che hanno coinvolto più di 600 alunni, di 9 diverse scuole, da quelle dell’infanzia a quelle superiori. I giovani e giovanissimi visitatori sono stati accompagnati, in un percorso di avvicinamento alla conoscenza dell’ambiente marino e portuale, dai diversi soggetti che ruotano intorno al mondo del mare: il personale della Guardia Costiera di Civitanova Marche ha illustrato alle scolaresche la missione ed i valori che ispirano ogni giorno il lavoro della Guardia Costiera: dalla salvaguardia della vita umana in mare alla tutela dell’ambiente marino e costiero.
Il Club Vela ha presentato ai più piccoli la prima barca dei velisti in erba, l’Optimist, la sua struttura e le manovre per gestirla; la Lega Navale ha posto l’attenzione sul comportamento da tenere nel momento in cui si entra in acqua, dal bagnasciuga alla prima acqua alta, e quando si viene punti da pesci, ricci o altro; con La Marina si è parlato di pesca e come praticarla, e si è insegnato come fare i nodi marinari di base; La Medusa ha fatto conoscere ai bambini alcuni pesci del nostro mare e ha dato le prime nozioni per la navigazione. A conclusione, grazie all’accoglienza nello scalalaggio Anconetani, c’è stata anche la visita ai cantieri, con spiegazione sullo scopo dell’alaggio, manutenzione e successivo varo dell’imbarcazione, che è stata descritta nelle sue parti.
Si può dire che, con questo progetto, l’associazione Ricordi d’A mare sia riuscita ampiamente nel suo intento di avvicinare i giovani alla cultura marinara ed all’educazione ambientale tramite attività pratiche gestite direttamente dagli stessi operatori. E questo in attesa di rivederla impegnata in altre iniziative di successo.
Dopo un avvio d’anno segnato da oscillazioni nervose e improvvisi slanci di entusiasmo, Bitcoin si affaccia alla seconda metà del 2025 in un ambiente radicalmente diverso, dove le logiche speculative lasciano sempre più spazio a una lettura strutturale del fenomeno. L’approvazione dei fondi indicizzati basati sull’asset digitale negli Stati Uniti ha rappresentato un punto di non ritorno: un tempo confinato alle nicchie della finanza alternativa, oggi Bitcoin è divenuto oggetto di interesse strategico anche per gli attori più istituzionali del sistema economico internazionale. Questo cambiamento ha trasformato la percezione dell’intero settore, spostandolo da scommessa ad asset class.
Una fase di consolidamento sopra una soglia simbolica
Dopo aver vissuto una corsa al rialzo nei primi mesi dell’anno, culminata in una fase di euforia che ha spinto il prezzo a superare precedenti livelli record, Bitcoin valore ha rallentato la propria corsa. Il mercato ha iniziato ad assestarsi su una soglia che, più che per la sua rilevanza numerica, ha valore simbolico e tecnico. Tale livello si è rivelato un punto di equilibrio tra il desiderio degli investitori di incassare i profitti della fase espansiva e l’interesse di nuovi acquirenti pronti a posizionarsi in vista di futuri rialzi.
Ciò che fino a qualche anno fa sarebbe stato letto come segnale di indebolimento ora si interpreta come un passaggio fisiologico: un respiro profondo del mercato prima di una nuova direzione. Si percepisce chiaramente un cambio di passo. Le dinamiche cicliche dell’asset continuano a esercitare la loro influenza, ma la presenza crescente di fondi, banche e operatori regolamentati contribuisce a dare stabilità a un ecosistema che in passato era soggetto a scosse brutali e improvvise.
Il quadro tecnico tra incertezze e opportunità tattiche
Dal punto di vista tecnico, la situazione appare bilanciata tra forze contrapposte. Da un lato, chi scommette su una nuova fase rialzista osserva con attenzione i livelli superiori di resistenza, nella speranza di assistere a una rottura netta e decisa che possa innescare un’ulteriore accelerazione. Dall’altro lato, i ribassisti guardano alle soglie inferiori, dove si concentrano i volumi che in passato hanno funzionato da difesa, pronti a testare la tenuta del mercato.
In mezzo a questi due scenari si apre una zona di incertezza fertile per chi opera sul breve termine, dove strategie basate su movimenti rapidi, rimbalzi e rotture temporanee trovano terreno ideale. Il sentimento complessivo rimane positivo, ma non si percepisce l’euforia che aveva caratterizzato fasi passate. L’atteggiamento degli operatori è più razionale, più ancorato alla lettura dei dati macro e meno influenzato dalla narrazione emozionale.
Lo sguardo verso fine anno: oltre la dimensione speculativa
Nel tentativo di immaginare come potrebbe evolvere il quadro nei prossimi mesi, le opinioni degli osservatori divergono, ma emerge un elemento condiviso: il Bitcoin non è più visto come un fenomeno isolato o come un esperimento di frontiera. È ormai osservato come barometro del sistema finanziario, capace di riflettere le tensioni e le aspettative che attraversano l’intera economia globale.
Molto dipenderà dalla risposta del pubblico più ampio, in particolare da quei piccoli e medi investitori che in passato hanno alimentato le fasi più esplosive del mercato. Se dovessero tornare in massa, sostenuti magari da una narrativa di ripresa o da un’accelerazione macroeconomica favorevole, il quadro potrebbe mutare rapidamente. In ogni caso, è evidente che lo storytelling che accompagna Bitcoin si è evoluto: non più solo simbolo di rivoluzione digitale, ma indicatore della nuova finanza in divenire.
Contesto tecnico favorevole a strategie di breve respiro
L’attuale fase di mercato, fatta di movimenti più contenuti ma tecnicamente rilevanti, rappresenta un’opportunità per chi adotta un approccio tattico. L’attenuarsi della volatilità estrema non ha cancellato le occasioni, ma le ha rese più sottili e sofisticate, richiedendo competenze di lettura avanzata e una maggiore attenzione ai segnali derivanti dal contesto macro. Timeframe ristretti, come quelli giornalieri e orari, risultano particolarmente adatti a chi cerca di cogliere le micro-rotazioni del mercato, operando in modo chirurgico tra livelli di supporto e resistenza.
L’accesso a strumenti finanziari regolamentati e la maggiore trasparenza delle piattaforme hanno creato un ecosistema più ordinato, dove anche chi opera con orizzonti temporali ristretti può muoversi con maggiore sicurezza, all’interno di un quadro normativo che, pur in continua evoluzione, offre protezioni impensabili fino a pochi anni fa.
La nuova facilità di conversione tra Bitcoin e valute tradizionali
Un tempo ostico e riservato a pochi tecnici, oggi il passaggio da Bitcoin a valuta fiat è divenuto una pratica quotidiana e fluida. Le piattaforme di scambio centralizzate consentono la vendita diretta dell’asset in cambio di euro, dollari o altre monete, con accredito su conto corrente o carte prepagate in tempi relativamente brevi. In parallelo, le app mobili che integrano funzioni di wallet e cambio istantaneo offrono soluzioni rapide e intuitive anche a chi non ha esperienza nel settore.
Questa evoluzione si è resa possibile grazie all’adeguamento normativo e alla crescente sinergia tra infrastrutture crittografiche e sistema bancario. L’attenzione alle procedure di verifica dell’identità e alla tracciabilità delle operazioni, imposta dagli standard internazionali, ha reso l’ambiente più sicuro e accessibile, facilitando anche il rientro in valuta tradizionale per finalità quotidiane, risparmio o reinvestimento.
Conclusione: una nuova era di maturità per un asset ormai centrale
Non è più il protagonista solitario di una rivoluzione tecnologica, né il simbolo estremo di un’alternativa antisistema. È diventato, piuttosto, un punto di riferimento stabile all’interno di un panorama economico incerto e frammentato. Il suo comportamento riflette non solo le logiche interne del settore digitale, ma anche le tensioni e le aspettative che attraversano le banche centrali, gli investitori istituzionali e i mercati globali.
Potenza Picena - Blatte morte nei locali interni, sporco stratificato in cucina e gravi carenze igienico-sanitarie: è quanto hanno riscontrato i militari del NAS di Ancona nel corso di un’ispezione a uno stabilimento balneare di Porto Potenza, nell’ambito della campagna nazionale “Estate Tranquilla 2025”, disposta dal Comando Carabinieri Tutela della Salute di Roma.
L’intervento ha riguardato in particolare l’area ristorazione dello stabilimento, dove sono emerse situazioni incompatibili con i requisiti minimi di igiene previsti dalla normativa vigente.
Durante il sopralluogo, gli ispettori hanno trovato pavimenti sporchi e unti, attrezzature e cappe incrostate di grasso, nonché scarti alimentari sotto il mobilio della cucina. All’interno dello spogliatoio e del bagno destinato al personale sono state inoltre rilevate blatte morte, segno evidente di una precedente infestazione non correttamente gestita.
L’ispezione ha inoltre evidenziato il mancato rispetto di alcune procedure del sistema HACCP, tra cui la pulizia degli ambienti e la registrazione delle temperature, elementi fondamentali per garantire la sicurezza alimentare.
A fronte della gravità delle condizioni riscontrate, i Nas hanno richiesto l’intervento del personale dell’Azienda Sanitaria Territoriale di Macerata, che ha confermato la necessità di intervenire. L’esito è stato la sospensione immediata dell’attività di ristorazione, che potrà riprendere solo a seguito del ripristino completo delle condizioni igienico-sanitarie previste per legge.
Al termine dell’ispezione sono state inoltre elevate sanzioni amministrative per un totale di 3.000 euro. La struttura è stata anche segnalata all’Azienda Sanitaria Territoriale di Ancona per ulteriori inadeguatezze minori.
Tolentino - Si è spento nelle prime ore di questa mattina, all’età di 91 anni, nella sua casa di Tolentino, il cavalier Franco Moschini, figura di spicco dell’industria italiana e simbolo indiscusso dell’eleganza e dell’eccellenza artigianale nel mondo.
Moschini è stato per decenni il cuore pulsante di Poltrona Frau, marchio divenuto emblema del Made in Italy in tutto il mondo. La sua visione imprenditoriale, unita alla passione per il design e l’arte manifatturiera, ha reso l’azienda un punto di riferimento internazionale nel settore dell’arredamento di alta gamma.
Una vita dedicata all’impresa e al design
Il percorso imprenditoriale di Moschini inizia nel 1962, quando, dopo aver sposato Isabella Brandi, viene coinvolto dal suocero Nazareno Brandi — allora a capo della Nazareno Gabrielli — per occuparsi di una situazione complessa: la gestione della torinese Poltrona Frau, in difficoltà economiche.
Moschini accetta la sfida e nel 1963 trasferisce l’azienda a Tolentino, intuendo il potenziale che poteva nascere da una nuova direzione e da una rete di collaborazioni con grandi maestri del design italiano.
Sotto la sua guida, Poltrona Frau collabora con architetti e designer di fama mondiale: Gio Ponti, Luigi Massoni, Gae Aulenti, Renzo Piano, Ferdinand Porsche, Richard Meier, solo per citarne alcuni.
Nel 2012, in occasione del centenario dell’azienda, nasce per sua volontà il Poltrona Frau Museum, progettato da Michele De Lucchi.
Negli anni successivi amplia la propria attività attraverso la Moschini S.p.A., holding familiare attiva in vari settori: biotech, aerospace, automotive, finanza, energie rinnovabili e start-up.
Un’eredità culturale e industriale
Franco Moschini non ha mai smesso di investire nella cultura e nel design. Nel 2011 fonda l’associazione Casale delle Noci, poi divenuta Fondazione Design Terrae, impegnata nella valorizzazione dell’artigianato d’eccellenza e dello sviluppo territoriale nell’alto maceratese.
Nel 2013, attraverso la Moschini Spa, rileva il marchio Gebrüder Thonet Vienna, contribuendo al suo rilancio internazionale. Partecipa inoltre in aziende simbolo del design italiano come Venini, Zanotta e Tecno.
Nel 2014 cede la sua quota di Poltrona Frau al gruppo americano Haworth, mantenendo però salda la sua attenzione per la cultura: fonda infatti la Fondazione Franco Moschini per il recupero del Politeama Piceno di Tolentino, trasformato in centro culturale e inaugurato nel 2017.
Il cordoglio del sindaco Mauro Sclavi, del Gruppo Moschini e delle Fondazioni
“Franco Moschini è stato uno dei nomi più illustri del Made in Italy. Grazie alle sue doti imprenditoriali e al suo coraggio, Poltrona Frau, di cui era presidente, è diventata un marchio noto in tutto il mondo come sinonimo di eleganza, stile e alta qualità artigianale".
"Appassionato di musica, amante della natura, amico sincero e uomo attento agli altri – così lo definiva Luca Cordero di Montezemolo – Franco Moschini è il protagonista di una lunga stagione di successi imprenditoriali che hanno fatto grande Tolentino nel mondo."
"A nome mio personale, dell’Amministrazione comunale e della città tutta, esprimo tutto il mio commosso cordoglio per la morte di Franco Moschini. Interpretando anche il sentimento dell’intera comunità tolentinate, ci stringiamo con affetto alle figlie Melania, Erika e al nipote Leonardo, a cui porgiamo le nostre più sentite condoglianze".
"Uomo di grande sensibilità e intelligenza, Moschini è stato un amico sincero, un esempio da seguire. I suoi consigli – mai invadenti, sempre garbati – erano di grande valore e aiutavano a fare la scelta giusta per il futuro".
"Credeva profondamente nel lavoro artigianale e nel talento dei giovani. Ha sostenuto iniziative culturali, editoriali ed educative spesso in silenzio, senza voler apparire. Grazie alla sua generosità, è nata la guida alla storia e all’arte di Tolentino e, soprattutto, il Politeama, oggi uno dei più bei centri culturali del centro Italia".
"Lo ricorderemo per il suo sorriso, la sua cordialità d’altri tempi, la sua capacità di relazionarsi con semplicità sia con i concittadini sia con i grandi protagonisti del mondo economico, politico e culturale".
"Per far capire l’affetto dei tolentinati, basti ricordare che, qualche anno fa, durante il Carnevale cittadino, gli fu persino dedicato un carro allegorico. Caro Franco, ci mancherai tantissimo. Ma Tolentino non ti dimenticherà: resterai per sempre uno dei suoi uomini migliori, e la città ti sarà sempre riconoscente per ciò che sei stato e per quanto hai donato alla comunità”.
"Con profondo e commosso cordoglio tutti noi collaboratori del Gruppo Moschini, della Fondazione Franco Moschini e della Fondazione Design Terrae apprendiamo con dolore della scomparsa di Franco Moschini", si legge in una nota del Gruppo.
"Porteremo per sempre con noi il ricordo indelebile del genio imprenditoriale, della vivida umanità, allegria e lungimiranza che lo hanno sempre contraddistinto in tutta la sua vita". "Alle figlie Melania ed Erika, al nipote Leonardo, le nostre più sincere condoglianze".
Funerali e lutto cittadino
Le esequie di Franco Moschini si terranno mercoledì 16 luglio alle ore 10, presso l’Abbadia di Fiastra, celebrate da don Rino Ramaccioni. In occasione del funerale, il Comune di Tolentino proclamerà il lutto cittadino e l’evento “Mercoledì dello Shopping” sarà annullato.
La camera ardente sarà allestita al Poltrona Frau Museum, messo gentilmente a disposizione dal Ceo Nicola Coropulis, nel luogo simbolo della visione imprenditoriale e culturale di Moschini. Sarà aperta dalle ore 9.00 e fino alle ore 20.00 di martedì 15 luglio.
"La scomparsa di Franco Moschini rappresenta una perdita profonda, personale e collettiva. Ho avuto l’onore di lavorare al suo fianco per molti anni, imparando ogni giorno da una visione imprenditoriale lucida, e sempre proiettata verso il futuro. Franco ha saputo trasformare Poltrona Frau in un simbolo del saper fare italiano nel mondo, mantenendo salde le radici marchigiane e credendo fermamente nella forza della cultura, dell’innovazione e della bellezza. La sua eredità va ben oltre il design: è una lezione di passione, coraggio e responsabilità verso il proprio territorio e il proprio tempo", ha sottolineato Nicola Coropulis, Ceo di Poltrona Frau, nel ricordare la figura di Moschini.
"A nome dell’intera amministrazione Provinciale e mio personale esprimo profondo cordoglio per la scomparsa di Franco Moschini. Imprenditore, uomo di grande cultura, ma soprattutto un mecenate che ha amato profondamente il territorio dov’è nato e cresciuto, a cui ha voluto lasciare un’importante eredità non solo imprenditoriale, ma di crescita culturale ed economica: basti pensare al progetto di recupero del Politeama di Tolentino e, più recentemente, quello di Interno Marche", lo afferma in una nota di cordoglio il presidente della provincia di Macerata, Sandro Parcaroli.
"Uomo di grande sensibilità e profonda intelligenza, Moschini era un vero sostenitore della bellezza culturale e artistica in tutte le sue forme e alcuni segni indelebili rimarranno non solo nella città di Tolentino, ma anche oltre i confini delle Marche, perché il marchio Frau contribuisce a rappresentare, ogni giorno di più, l’eccellenza del Made in Italy in tutto il mondo - aggiunge Parcaroli nella nota -. Moschini è stato un grande sostenitore dei giovani che devono guardare al suo impegno e alla sua dedizione costante come ad un esempio da seguire. La sua presenza continuerà ad essere forte e determinante negli spazi a cui ha ridato vita, nelle storie di chi ha avuto la fortuna di lavorare al fianco di un imprenditore così lungimirante, nei tanti ragazzi e ragazze che continueranno a trarre ispirazione dalla sua maestria".
Le montagne non vanno mai affrontate con leggerezza, ma sempre più spesso l’escursionismo estivo si accompagna a superficialità, anche lungo itinerari tecnici e impegnativi. A lanciare l’allarme è il Soccorso Alpino e Speleologico delle Marche, che nelle ultime settimane è stato chiamato a intervenire in diversi scenari critici nel comprensorio dei Monti Sibillini.
Due gli episodi più recenti: un escursionista rimasto bloccato su una parete esposta, incapace di proseguire o rientrare, e una cordata disorientata in una zona impervia, vittima di una grave sottovalutazione dell’itinerario.
“I Sibillini non sono montagne facili”, ammoniscono i tecnici del Soccorso Alpino. “Molti dei percorsi classici della zona richiedono preparazione tecnica, capacità di lettura del terreno, gestione del rischio e una buona tenuta psicologica. Non si tratta di vie plaisir, come vengono definite in gergo alpinistico quelle attrezzate in modo sicuro e accessibile. Qui serve esperienza, consapevolezza e rispetto per l’ambiente montano”.
Ogni intervento è gestito con prontezza e professionalità, ma per il Soccorso Alpino ogni operazione è anche un’occasione per ribadire un messaggio fondamentale: la prevenzione è il primo vero strumento di sicurezza.
“Affrontare un’ascensione solo perché il meteo è favorevole o si ha una giornata libera è un errore che può costare caro. Serve invece conoscere i propri limiti, studiare l’itinerario, dotarsi di attrezzatura adeguata e tenere sempre conto delle condizioni ambientali. La montagna non fa sconti”.
Il Soccorso Alpino continuerà a garantire la propria presenza e il proprio intervento, ma invita chi frequenta l’alta quota a farlo "con rispetto e preparazione". Perché in montagna, l’imprudenza non è mai un’opzione.
L’11 luglio 2025 la frazione di Chiesanuova, nel comune di Treia, si è trasformata in un grande salotto all’aperto, dove il senso di comunità e la voglia di stare insieme hanno preso vita in una serata speciale. Sotto un cielo stellato, due lunghe tavolate hanno unito simbolicamente – e concretamente – i residenti di via Fratelli Bandiera, via San Vito e via San Patrizio per una cena di quartiere all’insegna della semplicità e dell’amicizia.
Circa sessanta persone hanno partecipato a questo momento conviviale, nato in maniera spontanea dalla volontà dei vicini di creare un’occasione di incontro e condivisione. Nessun grande palco, nessun evento spettacolare: solo la gioia di stare insieme, portando ognuno qualcosa da condividere, riscoprendo il valore delle relazioni autentiche e del vivere il quartiere come una grande famiglia.
È proprio da iniziative come questa che si rafforzano i legami e si costruisce quel senso di appartenenza che rende speciale anche il più piccolo angolo di paese. A Chiesanuova, per una sera, le vie si sono unite non solo geograficamente, ma soprattutto nel cuore delle persone.