Consumo di suolo in crescita nelle Marche: Macerata sopra i 15.700 ettari, preoccupa la pressione sulla costa
Il nuovo Rapporto "Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici", presentato oggi a Roma dal Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA), conferma un trend in crescita costante del consumo di suolo in tutta Italia e, in particolare, nelle Marche. Nel 2024 il suolo consumato a livello nazionale ha raggiunto il 7,17% del territorio, pari a 21.575 km², con un incremento dello 0,39% rispetto al 2023.
Nella nostra regione, secondo i dati raccolti dall'Arpam, la superficie complessiva di suolo consumato al 31 dicembre 2024 ammonta a 65.141 ettari, pari al 7,00% del territorio regionale, con un incremento di 176 ettari rispetto all’anno precedente. A livello provinciale, il trend 2020-2024 mostra un aumento in tutte le province marchigiane: Pesaro e Urbino registra nel 2024 16.884 ettari di suolo consumato, con un incremento netto di 50 ettari rispetto al 2023; Ancona segue con 17.773 ettari (+32); Macerata raggiunge 15.788 ettari (+39); Fermo si attesta a 6.795 ettari (+21) e Ascoli Piceno arriva a 7.900 ettari (+30).
Per quanto riguarda la provincia di Macerata, il dato evidenzia una crescita costante ma contenuta, con un incremento di circa 39 ettari tra il 2023 e il 2024. Dal 2020 al 2024, la superficie di suolo consumato è passata da 15.593 a 15.788 ettari, segno di una tendenza moderata ma persistente alla trasformazione di aree naturali o agricole in superfici artificiali.
Pur restando al di sotto dei livelli registrati nelle province di Pesaro e Urbino e Ancona, Macerata risente anch'essa del fenomeno di espansione urbanistica diffusa, con particolare concentrazione nei centri della costa e lungo le principali direttrici infrastrutturali.
Il Rapporto sottolinea la forte pressione antropica lungo la fascia costiera. Nelle Marche, infatti, la percentuale di suolo consumato nei primi 300 metri dalla linea di costa è pari al 45,64%, più del doppio della media nazionale (22,87%). La regione è seconda in Italia dopo la Liguria per consumo di suolo in questa fascia, mentre scende al terzo posto (dopo Emilia Romagna e Abruzzo) nella fascia tra 300 e 1.000 metri dal mare, con un valore del 30,84%.
Il Rapporto SNPA mette inoltre in evidenza che nelle Marche oltre il 26% del suolo consumato è occupato da edifici e fabbricati (17.425 ettari), mentre oltre il 31% è destinato a infrastrutture come strade, ferrovie e porti (20.223 ettari). Un dato particolarmente critico riguarda la vulnerabilità del territorio: tutti gli edifici costruiti nelle Marche si trovano in aree a pericolosità sismica, un valore ben più alto della media nazionale (36,3%).
«La sfida per i prossimi anni – si legge nelle conclusioni del Rapporto – sarà quella di contenere l’espansione delle superfici artificiali, promuovendo il riuso del costruito esistente e la rigenerazione urbana». L’Arpam continuerà a monitorare costantemente il fenomeno, fornendo strumenti e dati per una pianificazione sostenibile del territorio.
In sintesi, anche per Macerata e la sua provincia il messaggio è chiaro: serve una gestione più equilibrata del territorio, capace di conciliare sviluppo e tutela ambientale, evitando di sottrarre nuovo suolo alle aree agricole e naturali che costituiscono una delle principali ricchezze del territorio marchigiano.

cielo sereno (MC)
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