A partire da mercoledì 16 luglio sul territorio di Fiastra sarà operativa, per 40 giorni (fino al 24 agosto), una squadra Antincendio boschivo (Aib) del Comando Provinciale dei vigili del fuoco di Macerata. L'amministrazione comunale, come l’anno scorso, ha messo a disposizione i locali adibiti a sede del servizio e dotati delle utenze idonee (telefono e rete internet), oltre a una rimessa per i mezzi.
Nello specifico, il potenziamento prevede una squadra operativa dei vigli del fuoco attiva nelle ore diurne, con orario 8:00 – 20:00, e in caso di necessità nell’arco delle 24 ore. La presenza della postazione avanzata dei vigili del fuoco sul territorio di Fiastra è molto importante, visto il grande afflusso di turisti e visitatori che nei mesi estivi frequentano l’area, situata all’interno del Parco Nazionale dei Sibillini.
"Nel ringraziare il Comando provinciale dei Vigili del Fuoco di Macerata - afferma il vicesindaco, Marcello Cocci - vorrei sottolineare quanto sia strategico avere in loco una loro pattuglia, anche in chiave di sicurezza e soccorso degli escursionisti. Si potranno evitare rischi, che sono sempre dietro l’angolo, soprattutto in questo periodo, quando nel nostro territorio registriamo un afflusso molto importante di persone che visitano il lago di Fiastra ed i sentieri escursionistici e naturalistici".
"Vorrei fare un appello alla sensibilità dei cittadini e dei visitatori in merito all’emergenza incendi - continua Cocci - e ricordare quanto il nostro territorio sia vulnerabile, soprattutto in questo periodo dell’anno. Come amministrazione, ci siamo prodigati per questo servizio, mettendo a disposizione locali e mezzi utili allo scopo".
Dal canto suo, il comandante provinciale del Vigili del Fuoco, Leonardo Rampino, sottolinea: "Questa iniziativa rafforza la nostra capacità di intervento in una zona critica, dove la prevenzione e la rapidità di azione sono determinanti. Oltre alla lotta agli incendi, la squadra garantirà il soccorso tecnico urgente in una zona di elevato pregio dal punto di vista ambientale, contribuendo alla sicurezza di residenti e visitatori".
TOLENTINO - Quest'oggi, martedì 15 luglio, il cordoglio cittadino per la scomparsa di Franco Moschini si accompagnerà a una modifica temporanea della viabilità in zona Poltrona Frau, per consentire un accesso ordinato e sicuro alla camera ardente.
Il Comune ha infatti annunciato che, dalle ore 9 alle ore 20, in via Colombo sarà attivo un senso unico di marcia a scendere, in direzione via Maestri del Lavoro, per agevolare l’afflusso dei cittadini che vorranno rendere omaggio allo storico imprenditore all’interno del Poltrona Frau Museum, dove sarà allestita la camera ardente.
Il senso unico sarà in vigore da via Pertini fino a via Maestri del Lavoro, punto dal quale sarà poi possibile risalire verso via Nazionale. "Una disposizione necessaria per migliorare la viabilità, favorire il regolare flusso veicolare e garantire adeguati spazi di sosta" si puntualizza dal Comune che invita la cittadinanza a rispettare le indicazioni e a prestare attenzione alla segnaletica temporanea predisposta per l’occasione.
Le esequie di Franco Moschini si terranno mercoledì 16 luglio, alle ore 10, nella chiesa dell’Abbadia di Fiastra, dove amici, conoscenti e rappresentanti del mondo imprenditoriale e istituzionale si riuniranno per l’ultimo saluto. Moschini, figura centrale per l’industria del design e legato indissolubilmente al marchio Poltrona Frau, lascia un’impronta profonda nella storia di Tolentino e dell’intero 'Made in Italy'.
L’annuncio dell'amministrazione statunitense di imporre dazi del 30% sulle merci europee a partire dal 1° agosto fa scattare l’allarme tra le imprese del territorio. A esprimere forte preoccupazione è CNA Macerata, che evidenzia i rischi immediati per le piccole e medie imprese, pilastro dell’economia locale e protagoniste dell’export marchigiano.
Secondo i dati elaborati dal Centro Studi CNA Marche su base Istat, nel 2024 le imprese della provincia di Macerata hanno esportato verso gli Stati Uniti merci per oltre 152 milioni di euro, un dato stabile rispetto ai 154 milioni del 2022. Gli USA si confermano il primo mercato extra-UE per le Marche, con un valore complessivo che supera 1,2 miliardi di euro, pari a circa il 9% dell’intero export regionale.
«Il settore calzaturiero maceratese, da solo, ha generato quasi 46 milioni di euro di export nel 2024 – sottolinea il presidente CNA Macerata Simone Giglietti – ed è uno dei comparti che rischia di subire il colpo più duro. Ma sono ugualmente in pericolo anche settori chiave come meccanica, abbigliamento, agroalimentare e arredamento, che costituiscono la spina dorsale del nostro sistema produttivo. Questi dazi potrebbero minare la sopravvivenza di migliaia di micro e piccole imprese, prive di strumenti per assorbire rincari di questa entità».
CNA Macerata si associa all'appello lanciato a livello nazionale dalla Confederazione dell’Artigianato affinché l’Unione Europea reagisca con compattezza e decisione. «Una risposta frammentata – avverte la CNA – metterebbe a rischio ogni possibilità di negoziazione efficace con gli Stati Uniti».
Nel frattempo, l’associazione ribadisce anche la necessità di una risposta immediata da parte del Governo italiano. «Condividiamo pienamente le parole del Presidente nazionale CNA, Dario Costantini, che ha chiesto la riattivazione urgente del tavolo a Palazzo Chigi per affrontare le sfide dell’export – continua Giglietti –. Serve un piano interno concreto, focalizzato su tre priorità: semplificazione amministrativa, riduzione del costo dell’energia e accompagnamento verso nuovi mercati esteri. In Italia ci sono oltre 90mila imprese con potenzialità di export ancora inespresse: è fondamentale creare le condizioni perché possano cogliere queste opportunità».
CNA Macerata conclude invocando un piano straordinario per aiutare le imprese più esposte ad adattarsi e diversificare i mercati di sbocco, seguendo l’esempio positivo della reazione alla crisi del mercato russo. «Le imprese marchigiane hanno già dimostrato resilienza e capacità di adattamento – conclude Giglietti – ma adesso serve una politica industriale all’altezza, che supporti davvero chi esporta e crea occupazione nei territori. Le istituzioni non possono limitarsi agli annunci: devono diventare alleati concreti delle imprese».
Civitanova Cammina, ormai diventata una solida realtà di promozione sociale, è pronta per il suo primo appuntamento pubblico della nuova rassegna "Di che passo sei…", e lo fa con un incontro tutto al femminile, aperto alla cittadinanza e a ingresso gratuito. Si parte mercoledì 23 luglio alle ore 18.30 allo Chalet Arturo, sul lungomare sud.
Un’occasione per parlare in modo semplice e diretto di prevenzione, movimento, consapevolezza e qualità della vita, in compagnia di tre professioniste che hanno fatto della salute il proprio mestiere.Si confronteranno: Manuela Emili, osteopata e fisioterapista; Katia Marilungo, psicologa e psicoterapeuta; Stefania Di Carlo, biologa nutrizionista.
Tre donne, tre punti di vista, un unico obiettivo: aiutare le persone a comprendere come un gesto semplice come camminare possa avere effetti profondi sul corpo e sulla mente.A moderare l’incontro sarà Roberta Belletti, presidente dell’APS Civitanova Cammina, che sottolinea: “Abbiamo iniziato camminando tra sconosciuti e oggi siamo una comunità. Ma non ci bastava più solo muovere le gambe: volevamo anche stimolare il pensiero, aprire spazi di riflessione, offrire contenuti utili. Questo primo incontro rappresenta per noi un passo importante, perché mette insieme professionalità, empatia e condivisione, tutti valori in cui crediamo profondamente”.Il titolo dell’incontro sarà ‘Benessere in Movimento: corpo, mente e alimentazione’, ma la rassegna proseguirà nelle prossime settimane con altri appuntamenti, tutti costruiti intorno ai temi della salute, del benessere psico-fisico e degli stili di vita sostenibili.Al termine dell’incontro è previsto un piccolo aperitivo per brindare insieme a questo nuovo percorso e favorire un momento informale di dialogo e relazione, proprio come nello spirito dell’associazione.
Il comune di Sarnano ha dato il via a una serie di interventi mirati per migliorare la viabilità e aumentare la sicurezza stradale su tutto il territorio comunale. Le opere, iniziate nelle scorse settimane, nascono in risposta alle numerose segnalazioni dei residenti, sempre più preoccupati per la velocità dei veicoli e la sosta selvaggia in alcune zone critiche del paese.
Tra le principali novità già operative figurano l'installazione di dossi artificiali in aree considerate sensibili e ad alto passaggio pedonale, con l’obiettivo di limitare la velocità dei mezzi e prevenire incidenti. Contestualmente, è in corso una revisione completa della segnaletica orizzontale, insieme alla riorganizzazione delle aree di sosta e fermata, con particolare attenzione ai parcheggi utilizzati impropriamente da moto e automobili.
Fondamentale, in questa fase, è la collaborazione tra l’amministrazione comunale, la polizia locale e la stazione dei carabinieri di Sarnano, che hanno avviato una nuova pianificazione del traffico e della gestione dei parcheggi, per migliorare il flusso dei veicoli e garantire una maggiore sicurezza sia per gli automobilisti che per i pedoni.
"Questi interventi – fa sapere il Comune – proseguiranno nei prossimi mesi in modo graduale, in base alle risorse economiche disponibili. Invitiamo tutti i cittadini a continuare a segnalare criticità o proporre migliorie: ogni segnalazione sarà attentamente valutata con il supporto delle forze dell'ordine e dell'ufficio tecnico".
Le opere rientrano anche nella più ampia preparazione alla prossima edizione della Sarnano-Sassotetto, manifestazione sportiva che richiamerà in paese numerosi piloti, team e appassionati di motori.
Il concerto di RisorgiMarche a Roccaccia, nel territorio di Treia, è stato molto più di un evento musicale: un momento tra arte, natura e persone. Niccolò Fabi ha incantato con la sua musica poetica ed essenziale, mentre Neri Marcorè, ideatore e anima di RisorgiMarche oggi IncantoMarche, ha introdotto e accompagnato il pubblico con la consueta sensibilità, ricordando lo spirito con cui il festival è nato: riabitare i luoghi colpiti dal sisma, valorizzarli attraverso la bellezza e l’incontro.
Tutto esaurito per un appuntamento atteso e sentito, che ha portato sullo splendido altopiano treiese migliaia di spettatori, da diverse parti della regione per vivere un’esperienza di musica e natura, che hanno camminato per raggiungere il cuore del concerto, come da tradizione del festival, con una partecipazione calorosa e rispettosa.
"È stata una giornata indimenticabile – ha commentato Franco Capponi, sindaco di Treia –. Roccaccia ha mostrato davvero tutto il suo incanto. Ringraziamo Niccolò Fabi per il suo concerto sincero e profondo, Neri Marcorè per la visione che continua a donare al nostro territorio e tutti coloro che hanno reso possibile questo evento così speciale".
Un ringraziamento va anche ai volontari, alle forze dell’ordine, alla Protezione Civile e alle associazioni che hanno collaborato all’organizzazione, garantendo sicurezza, accoglienza e rispetto per l’ambiente. Bene anche il DopoFestival pensato nei locali di San Lorenzo e con Fermento, festival delle birre artigianali nel centro storico, che è stato capace di rinnovare il suo successo.
Sabato 12 luglio, Civitanova Marche ha ricevuto ufficialmente la 13esima Bandiera Verde, il prestigioso riconoscimento assegnato dai pediatri italiani alle località balneari più adatte alle famiglie e ai bambini. La cerimonia di consegna si è svolta a San Salvo Marina (CH), presso il Porto turistico Trabocco Diamante, dove l’assessore Barbara Capponi ha ritirato il vessillo per la città, simbolo di un impegno costante per la sicurezza e l’accoglienza delle famiglie.
L’evento, presieduto dal professor Italo Farnetani, ha visto la partecipazione di pediatri, medici, amministratori e operatori del settore turistico provenienti da tutta Italia, che hanno avuto l’opportunità di confrontarsi su temi di grande attualità come la sicurezza in mare, i benefici del sole per la salute dei più piccoli, e l’importanza di strutture balneari attrezzate per le esigenze delle famiglie.
“Domenica abbiamo festeggiato la 22esima Bandiera Blu e oggi arriva un altro vessillo, la Bandiera Verde - dichiara il sindaco Fabrizio Ciarapica - Un riconoscimento che conferma Civitanova tra le mete balneari più apprezzate e sicure per chi sceglie una vacanza in famiglia e che valorizza la qualità del nostro litorale, la sicurezza dei servizi offerti e la capacità di accoglienza della nostra città, soprattutto per le famiglie e i più piccoli. Ringrazio gli operatori balneari e tutto il comparto turistico per questi importanti traguardi frutto di un grande lavoro di squadra”.
"Aver conseguito nuovamente questo riconoscimento conferma la giusta direzione del lavoro attento sia verso le balneabilità e il turismo ma soprattutto verso l' infanzia e la prevenzione, vere protagoniste del focus scientifico e dei criteri di assegnazione - dichiara l’assessore Barbara Capponi -. È con soddisfazione che ho ascoltato molte relazioni improntate a informare e sensibilizzare su argomenti importanti, quali ad esempio la cardio protezione o la disostruzione pediatrica, su cui la nostra città sta già lavorando attivamente. Mi sono confrontata anche con i relatori per diverse attività che stiamo svolgendo e c'è stato un grande apprezzamento, e questo è il più bel riconoscimento. Portiamo alla città anche questi nuovi input e conoscenze, mantenendo e incrementando l'impegno di una città pensata con attenzione per piccoli e grandi”.
La Bandiera Verde viene assegnata alle località che rispondono a specifici criteri individuati dai pediatri: mare pulito e basso vicino alla riva, presenza di bagnini e servizi di salvataggio, aree giochi, spazi per passeggini e servizi dedicati ai più piccoli, oltre a strutture di ristorazione adatte alle famiglie.
Massimo Turlinelli, l'artista fermano famoso per le sue opere a matita policroma, rinnova la collaborazione con il comune di Civitanova Marche portando una nuova mostra intitolata "Dissonanze". Dopo aver esposto la scorsa estate alla Palazzina Sud del Lido Cluana, quest'anno il Maestro torna con una personale curata da Lucia Spolverini, dal 18 luglio al 4 agosto 2025 compresi, presso lo spazio multimediale San Francesco, la suggestiva chiesa sconsacrata che si affaccia sulla piazzetta centrale di Civitanova Alta.
L’inaugurazione di “Dissonanze”, prevista per le ore 18.00 di venerdì 18 luglio, gode del Patrocinio del Comune di Civitanova Marche ed è accessibile gratuitamente dal giovedì alla domenica con orario 19.00 - 23.00.
Quella che un tempo era la Chiesa di Santa Maria Maddalena risalente al XIII secolo - ricostruita nell'attuale struttura verso la metà del XVIII secolo - oggi è un luogo che si presenta ancora intatto con i suoi stucchi dorati, nicchie marmoree e colonne slanciate: uno spazio che crea il giusto contrasto con le opere contemporanee di Massimo Turlinelli che qui stridono volutamente in una sorta di contaminazione con l'ambiente saturo di elementi decorativi barocchi.
Il titolo, unito all'immagine della grafica che annuncia l’evento (un palo senza ombra con vicino la proiezione della sagoma di un cipresso inesistente, opera del 2000 intitolata “020” – matita policroma - cm 67,5 x 67,5), in un certo senso racchiudono il pensiero dominante della produzione artistica di Turlinelli che, in questa mostra, si concretizza nelle 50 opere molto diverse tra loro per contenuti, tecnica e formato offrendo ciascuna un'interpretazione soggettiva e spesso divergente.
Il visitatore avrà infatti occasione di ammirare le varie fasi creative di Turlinelli seguendo un percorso che inizia dalla navata centrale dell’antica chiesa per proseguire nelle altrettanto suggestive salette adiacenti: una visione generale sulla sua vasta produzione che, in questa esposizione, parte dai primi anni del 2000 fino alle ultimissime opere del 2025; per l’occasione saranno esposti anche 5 lavori inediti realizzati a sola matita su tavola.
Nella progettazione della cucina contemporanea, la ricerca di soluzioni che uniscano funzionalità, convivialità ed estetica ha portato alla ribalta configurazioni sempre più dinamiche e aperte. Tra queste, la cucina con penisola si è affermata come una delle opzioni più versatili, un elemento di grande fascino capace di trasformare l'ambiente. A differenza dell'isola, che è un blocco indipendente, la penisola è un'estensione del piano di lavoro collegata alla parete su un lato, che si protende nello spazio per creare una nuova area operativa e un punto di incontro. Le cucine moderne con penisola, in particolare, sono una delle soluzioni più apprezzate perché coniugano design, socialità e un'organizzazione ottimale dello spazio. Tuttavia, la sua installazione non è adatta a ogni ambiente e richiede un'attenta valutazione preliminare di alcuni fattori cruciali per garantire un risultato finale che sia al tempo stesso bello e pratico da vivere.
Calcolare lo spazio a disposizione
Sebbene sia più flessibile di un'isola, una penisola necessita di dimensioni adeguate per non risultare d'intralcio. È fondamentale garantire uno spazio di passaggio comodo sui lati aperti, generalmente stimato in almeno 90-100 centimetri. Questa misura è essenziale per consentire un movimento agevole, per aprire comodamente le ante di basi ed elettrodomestici come lavastoviglie e forno, e per permettere a più persone di muoversi nell'area senza ostacolarsi. Una penisola è quindi la scelta ideale per cucine di medie dimensioni o per ambienti ampi dove un'isola risulterebbe eccessiva, mentre è sconsigliata in stanze molto strette e lunghe, dove finirebbe per soffocare lo spazio e rendere difficoltoso il passaggio.
Perfetta per gli open space
Il ruolo principale della penisola, specialmente nel contesto dell'abitare moderno, è quello di definire gli spazi senza dividerli. È la soluzione perfetta per gli open space, dove agisce come un elegante diaframma visivo tra la zona operativa della cucina e l'area living o la sala da pranzo. In questo modo, delimita le funzioni mantenendo una sensazione di ampiezza e di continuità, favorendo l'interazione. Chi cucina non è più isolato, ma può dialogare con i familiari o intrattenere gli ospiti seduti comodamente dall'altro lato del bancone. La penisola diventa così il cuore conviviale della casa, un luogo dove fare colazione, aiutare i bambini con i compiti o sorseggiare un aperitivo in compagnia, trasformando la preparazione dei pasti in un momento di condivisione.
Decidere quale funzione attribuire alla penisola
Questa scelta influenzerà il design e la progettazione. Può essere concepita come un semplice bancone snack, un prolungamento del piano di lavoro utile per le colazioni veloci, da corredare con degli sgabelli di design. In alternativa, può diventare una superficie di lavoro aggiuntiva, preziosa per la preparazione dei cibi. Nelle soluzioni più strutturate, può anche ospitare il piano cottura o il lavello, diventando il centro operativo della cucina. Questa opzione, tuttavia, richiede una pianificazione più complessa per gli allacciamenti di gas, elettricità e acqua.
Durante la tradizionale festa di fine trebbiatura, tenutasi presso la sede aziendale lungo la Strada Statale Regina, abbiamo avuto il piacere di incontrare Massimo Bianchini, uno dei tre fratelli fondatori della storica azienda agricola Fratelli Bianchini di Montelupone. Una serata di convivialità e orgoglio contadino, nata per celebrare un raccolto quasi eccezionale e per guardare con energia rinnovata alla prossima campagna delle barbabietole.
“La trebbiatura è andata bene, quest'anno il raccolto è stato discreto, quasi ottimo, erano anni che non c'erano produzioni così buone”, ci racconta Massimo. “È stata un’occasione per stare insieme a collaboratori, amici, clienti. Domani si riparte con una nuova avventura: la raccolta delle bietole. Sarà dura, tanti ettari e poco tempo, ma ci proveremo come sempre”.
La storia dell’azienda affonda le radici in un passato fatto di sacrificio e passione: la famiglia Bianchini nasce infatti come mezzadri, per poi diventare affittuari dei terreni della Fondazione Opere Laiche. È nel 1964 che Armando e Liduino Bianchini compiono il primo passo verso l’indipendenza, acquistando il primo terreno. Un anno dopo arriva il primo trattore e con esso i primi lavori conto terzi: semina di finocchi per terzi, un’attività pionieristica per l’epoca che anno dopo anno si amplia.
Il 1978 segna un passaggio cruciale: Claudio, Mauro e Massimo – giovanissimi – entrano ufficialmente in azienda, affiancando i genitori con una forza lavoro inesauribile e una visione d’impresa già concreta. È l’anno della prima mietitrebbia, della crescita esponenziale del conto terzi e della specializzazione nei servizi agricoli. Claudio, a soli 15 anni, è già al volante della mietitrebbia insieme al cognato Gabriele. Mauro, appena tredicenne, si occupa della pressatura della paglia con una Welger 73, arrivando a produrre fino a 800 balle al giorno. Massimo, a 16 anni, si dedica con passione all’aratura con il Fiat 880.
Nel tempo, l’attività si struttura in due realtà complementari: Bianchini Claudio Mauro e Massimo per i lavori conto terzi e la Società Agricola Fratelli Bianchini per la conduzione dei terreni. La crescita è costante e inarrestabile: oggi l’azienda gestisce direttamente 350 ettari di proprietà, 1200 ettari in affitto e 1000 ettari in conto terzi, con il supporto di 28 dipendenti.
Nel 2010, consapevoli dei limiti logistici della storica sede in via Montemariano, i fratelli decidono di trasferirsi nella nuova sede, più moderna e funzionale, lungo la SS Regina, dotata anche di centro per lo stoccaggio cerealicolo.
Non si vive però di sola agricoltura. Da veri imprenditori, i Bianchini decidono di diversificare: nasce così il marchio The King of Animals, con l’apertura del primo negozio dedicato ai prodotti per l’agricoltura e il giardinaggio. Seguono poi due ulteriori punti vendita: uno a Sambucheto, ampliato con una sezione fioreria e wedding design, e uno a Recanati. L’ultima apertura è il negozio Horse and Dog, specializzato in selleria e toelettatura.
Nel 2025, l’impresa compie un ulteriore passo avanti con la nascita di Val Potenza, società specializzata nella commercializzazione all’ingrosso di ortaggi e verdure (tra cui pan di zucchero e radicchi), e con l'acquisizione – insieme ai soci Massimiliano Guzzini e Mauro Marinelli – dello chalet Attilio di Porto Recanati, con bar e ristorante annessi. A completare il mosaico imprenditoriale di quest’anno, l’acquisto dell’ex Consorzio Agrario di Sambucheto.
“Ogni anno qualcosa nella nostra flotta rinnoviamo”, spiega Massimo. “Diamo priorità agli investimenti più urgenti. Quest’anno, ad esempio, abbiamo acquistato una nuova seminatrice di precisione”.
Ma ciò che più conta, in questa realtà agricola dinamica e proiettata verso il futuro, è il legame con le radici. “Noi veniamo dall’agricoltura – ribadisce Massimo – siamo stati sempre nell’agricoltura. È nel nostro DNA. Ora lo facciamo a 360 gradi: dalla pianificazione alla raccolta, fino alla consegna nei centri di stoccaggio o agli zuccherifici”.
Fiore all’occhiello dell’azienda è l’ingresso in campo della terza generazione: Emanuele, Katy, Tatiana e Lucia, che affiancano con passione i loro genitori e zii, proiettando la Fratelli Bianchini verso un futuro ancora tutto da scrivere. E la parola d’ordine resta la stessa da sempre: "Avanti a tutto".
L'Assemblea Generale di Confindustria Macerata, riunitasi oggi pomeriggio, ha eletto l’ingegner Marco Ragni, amministratore della Fatar Srl, come nuovo presidente dell’associazione degli industriali della provincia per il quadriennio 2025-2029.
Accanto a lui sono stati eletti anche i quattro vice presidenti, scelti dallo stesso Ragni e approvati dall’Assemblea: si tratta di Alessio Castricini (Centro Accessori Spa), Nicola Coropulis (Poltrona Frau Spa), Giovanni Faggiolati (Faggiolati Pumps Spa) e Bruno Tanoni (FBT Spa).
Nel suo primo intervento da Presidente, Marco Ragni ha tracciato le linee guida del mandato, sottolineando l'importanza crescente del ruolo di Confindustria in un contesto mondiale in continua trasformazione. "Viviamo una fase complessa e piena di cambiamenti. La nostra associazione deve essere un punto di riferimento certo, uno strumento concreto a servizio delle imprese e della comunità", ha dichiarato Ragni.
Il nuovo presidente ha evidenziato alcune delle priorità strategiche per il futuro: il supporto all’internazionalizzazione, la spinta verso la transizione digitale, e il rafforzamento delle competenze e delle relazioni industriali sul territorio. Marco Ragni ha infine voluto ringraziare tutti i colleghi presenti per la fiducia e il sostegno ricevuto.
Dieci anni di crescita, lavoro e passione. La Danedil sas di Crucianelli Daniele ha celebrato domenica 13 luglio il suo decimo anniversario di attività, un traguardo importante che racconta una storia fatta di impegno, tradizione e visione. Per l’occasione, il titolare ha voluto condividere questo momento speciale con dipendenti, amici e collaboratori nel suggestivo scenario del ristorante Villa Colle Verde di Montecassiano.
L’avventura imprenditoriale di Daniele Crucianelli, oggi 47enne, affonda le radici nell’infanzia. Già a 14 anni, appena terminati gli studi, ha iniziato a muovere i primi passi nel mondo dell’edilizia accanto al padre Primo Crucianelli, stimato muratore del territorio, affiancato dai soci Dino Calamante e Gino Farroni. Una vera e propria scuola di vita e di mestiere.
Dopo il pensionamento di Crucianelli senior e Farroni, Daniele è entrato in società con Calamante fino a rilevare l’intera azienda nel 2015, fondando ufficialmente la Danedil, che nel corso degli anni si è affermata come una realtà solida e apprezzata in tutta la provincia di Macerata, con radici ben piantate a Treia ma con uno sguardo sempre rivolto avanti.
Daniele Crucianelli, però, non è solo un imprenditore: è un uomo profondamente legato alla sua comunità. È stato tra gli ideatori del Fermento Festival di Treia, manifestazione diventata in pochi anni un appuntamento imperdibile per la città, che si è conclusa proprio domenica scorsa in contemporanea con i festeggiamenti dell’azienda.
Nel tempo si è anche distinto per il suo impegno nello sport e nel sociale. Appassionato sostenitore del calcio e dello storico gioco del Bracciale, Crucianelli ricopre il ruolo di presidente del Quartiere Borgo, guidandolo con entusiasmo e ottenendo anche importanti successi nelle disfide locali.
Grande attenzione, inoltre, al volontariato e al sostegno alle cause solidali, come il supporto all’associazione "I Bambini delle Fate", impegnata nell’inclusione sociale di bambini e ragazzi con disabilità.
Al fianco di Daniele, in questi dieci anni di lavoro e vita, ci sono sempre stati la moglie Silvia, collaboratrice nel settore amministrativo dell'azienda, e la piccola Vittoria, sua ispirazione quotidiana. A loro si uniscono i dipendenti, gli amici e tutta la comunità locale, che gli rivolgono un augurio semplice ma potente: "Che Danedil continui a costruire il futuro, mattone dopo mattone, con la stessa passione dei primi dieci anni".
L’Ente Palio Storico di San Giovanni e i soci fondatori comunicano ufficialmente la chiusura dell’organo che, per anni, ha ideato, progettato e organizzato la manifestazione storica più rappresentativa di Porto Recanati.
Un evento che si è distinto nel panorama delle rievocazioni storiche, lontano dai modelli medievali con cavalieri, tornei e giochi equestri. Il Palio di Porto Recanati ha scelto di raccontare un’altra epoca: quella del borgo marinaro a cavallo tra Ottocento e Novecento, mettendo al centro il lavoro, il mare e la vita quotidiana della comunità locale.
"Il Palio Storico di Porto Recanati raccontava - e continuerà a raccontare - la vita vera della nostra comunità costieratra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento, quando il borgo marinaro, fresco di autonomia da Recanati (1893), si reggeva sul lavoro duro e quotidiano di uomini e donne", sottolineano i soci fondatori dell'Ente Palio.
Al centro, la fatica del mare e dei pescatori, che ogni giorno affrontavano l’incertezza e la forza degli elementi. Intorno a loro, prendevano forma le altre figure della comunità: artieri, contadini, donne impegnate nel lavoro domestico e nella vita collettiva.
"Era questa l’anima del Palio: una celebrazione corale e comunitaria del lavoro, in tutte le sue forme, raccontata con autenticità e fedeltà alla realtà storica di Porto Recanati - proseguono i soci fondatori dell'Ente -. Negli anni, la manifestazione ha saputo superare momenti difficili, grazie all’attaccamento dei portorecanatesi e al coinvolgimento di tante realtà del territorio: parrocchie, associazioni, artisti, operatori turistici, istituzioni. La decisione di chiudere questo lungo capitolo è maturata per una serie di motivi: l’evoluzione normativa che ha trasformato il funzionamento delle APS (Associazioni di Promozione Sociale), la difficoltà nel garantire un ricambio generazionale, ma anche il rischio - sempre più concreto - che il Palio si trasformasse in una gara, perdendo il senso profondo della rievocazione storica".
Di comune accordo con l’Amministrazione Comunale, l’Ente ha deciso di consegnare tutto il materiale in suo possesso e di mettere a disposizione la propria esperienza per affiancare la nascita di un "nuovo" Palio: "Un Palio che torni a essere una rievocazione condivisa, fedele allo spirito popolare e alla memoria collettiva di Porto Recanati". "Un grazie sincero va a chi, in tutti questi anni, ha donato tempo, energie, passione. A chi ha creduto nella forza della memoria. A chi ha reso possibile tutto questo", concludono in una nota i soci fondatori dell'Ente.
C'è un'energia nuova che pulsa nel cuore di Urbisaglia: è stato ufficialmente inaugurato il campetto sportivo di via Flavio Silvia. Alle 18:00 di domenica 13 luglio, il taglio del nastro e la benedizione hanno dato il via a un pomeriggio carico di significato.
Poi, l'emozione si è fatta gioco, con le partite di calcio e calcio integrato. È stato qui che la vera magia ha preso forma, grazie alla straordinaria presenza della squadra Union no Limits di Potenza Picena, protagonista del campionato paraolimpico sperimentale della FIGC. Vederli in campo è stato uno spettacolo di pura gioia, una lezione vivente su come lo sport possa abbattere ogni barriera.
Non si trattava solo di dribbling o di gol, ma di sorrisi, di sguardi di intesa, di un'energia contagiosa che dimostrava come il calcio, quando è integrato, diventa un veicolo potentissimo per la socializzazione, per la valorizzazione delle diverse abilità e per la costruzione di una società più equa e solidale. Ogni passaggio, ogni tiro in porta era un'affermazione di dignità e di possibilità, un promemoria che il vero talento risiede nella passione e nella voglia di partecipare, indipendentemente dalle sfide che la vita ci presenta. E, naturalmente, la festa è continuata con pizza e dolci gratuiti per tutti i bambini e gli atleti, un tocco di dolcezza che ha reso l'atmosfera ancora più familiare e gioiosa.
Dalle 20:15, il cuore di Urbisaglia ha battuto forte in ricordo, con il 4° Memorial Piero Orsini. Un torneo di calcio a 5 che ha riunito i residenti della Val di Fiastra, un modo bellissimo per onorare la memoria di una persona cara attraverso la sua passione e lo spirito comunitario. Tra il tifo per le proprie squadre e la convivialità degli stand gastronomici, adulti e ragazzi si sono ritrovati, condividendo non solo una partita, ma un senso di appartenenza che solo lo sport sa creare.
È stato un evento carico di emozione e significato quello che si è tenuto domenica 13 luglio presso il Club Vela di Civitanova Marche, in occasione della conclusione dell’impresa sportiva e solidale di Alessandro Gattafoni, atleta marchigiano affetto da fibrosi cistica, protagonista di una straordinaria traversata in kayak di 180 km fino a Sebenico, in Croazia, completata in poco più di 20 ore.
L’impresa, parte del progetto "125 Miglia per un Respiro", giunto alla sua quarta edizione, è promossa insieme alla Lega Italiana Fibrosi Cistica (LIFC) e ha l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla malattia genetica più diffusa ma ancora poco conosciuta in Italia, e di dare voce ai cosiddetti "orfani di cura", ovvero i pazienti che non possono ancora accedere ai nuovi trattamenti disponibili.
All'incontro erano presenti figure di spicco del panorama politico e culturale nazionale, tra cui la presentatrice Rai Elisa Isoardi, il vicepresidente della Regione Marche Filippo Saltamartini, il sindaco di Civitanova Marche Fabrizio Ciarapica, oltre a rappresentanti del Rotary Club e della LIFC, tra cui il Presidente nazionale Antonio Guarini.
"Attraversare il mare è sinonimo di difficoltà, la stessa che affrontano ogni giorno i pazienti affetti da fibrosi cistica", ha commentato Gattafoni. "Questa impresa è dedicata a chi ancora oggi è escluso dai farmaci: i cosiddetti orfani di cura. Il mio impegno è far sì che nessuno si senta solo".
Profondamente commossa, Elisa Isoardi ha raccontato il suo legame con Gattafoni: "La sua è la storia più bella che io abbia mai raccontato in vent’anni di Rai. Ho avuto il privilegio di conoscerlo e da allora non smetto di sostenerlo. È un esempio di forza, amore e determinazione".
Il Presidente della LIFC Antonio Guarini ha sottolineato l’importanza del progetto: "Alessandro è un punto di riferimento per oltre 6.000 pazienti italiani. La sua impresa dimostra come la fibrosi cistica non debba essere un limite, ma un motivo in più per lottare. I suoi gesti sono una luce per tutti".
Anche Filippo Saltamartini, assessore regionale alla Sanità, ha ribadito l’importanza di un supporto istituzionale continuo: "In un tempo in cui si rischia l’assuefazione alle patologie, eventi come questo rompono il silenzio e mettono la fibrosi cistica sotto i riflettori. Dobbiamo costruire insieme protocolli e percorsi formativi per famiglie, medici e pediatri".
Il sindaco Fabrizio Ciarapica ha consegnato ad Alessandro Gattafoni un attestato ufficiale, definendolo "uomo di coraggio e testimone di speranza", capace di trasformare il dolore in luce e la fatica in messaggio di amore per la vita.
L’edizione 2025 della traversata è stata realizzata con il contributo non condizionato di Vertex Pharmaceuticals, azienda da anni impegnata nella ricerca sulla fibrosi cistica."Sostenere Alessandro è un onore – ha affermato Federico Viganò, Country Manager Vertex Italia & Grecia – perché dimostra come lo sport possa essere terapia e forza per chi affronta ogni giorno una battaglia invisibile". Chi desidera sostenere il progetto può farlo attraverso il link: https://www.retedeldono.it/progetto/un-respiro-piu-0.
Si è tenuta questa mattina, 14 luglio, presso l’Università di Camerino, l’inaugurazione ufficiale della prima sezione dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) nelle Marche. Un traguardo di grande rilevanza che rappresenta un passo significativo per lo sviluppo della ricerca scientifica e tecnologica nel territorio regionale. A tagliare il nastro sono stati il rettore dell’Università di Camerino, Graziano Leoni, e il presidente dell’INAF, Roberto Ragazzoni.
L’apertura della nuova sede è frutto dell’attiva partecipazione di Unicam al “Cluster Exploore Aerospazio Marche”, piattaforma di collaborazione tra mondo accademico, ricerca e imprese, nata nel dicembre 2021. Il presidio scientifico e istituzionale che nasce a Camerino contribuirà in modo decisivo al consolidamento della Space Economy nelle Marche, offrendo nuove prospettive in ambito formativo, occupazionale e industriale.
Negli ultimi anni, l’Inaf ha seguito da vicino questo percorso di crescita, sostenendo l’aggregazione tra università e sistema produttivo e contribuendo a costruire strumenti adeguati per affrontare le sfide dell’innovazione, in un settore in continua evoluzione come quello delle missioni spaziali per l’esplorazione e l’osservazione dell’Universo.
Determinante è stato anche il contributo istituzionale della Regione Marche, in particolare della dottoressa Frida Paolella, responsabile per la New Space Economy, in sinergia con Roberto Della Ceca, direttore dell’Osservatorio Astronomico di Brera e già responsabile della Unità Scientifica Centrale “Gestione Progetti Spaziali” dell’Inaf, che ha collaborato alla progettazione e alla nascita della nuova sezione.
La presenza dell’Inaf a Camerino rafforza inoltre il ruolo dell’Università nella diffusione della cultura scientifica e nella promozione della ricerca d’avanguardia, grazie all’impegno dei docenti della Scuola di Scienze e Tecnologie, tra cui il professor Gabriele Giuli, docente della sezione di Geologia e attualmente responsabile della sede Inaf a Camerino, attivo in ambiti di ricerca connessi all’astrofisica, all’astronomia e alle scienze dello spazio.
“Questa inaugurazione – ha dichiarato il rettore Graziano Leoni – è per noi motivo di grande orgoglio e testimonia l’impegno costante dell’Ateneo nel valorizzare la ricerca scientifica e nel promuovere sinergie strategiche con i principali enti nazionali. La presenza dell’Inaf a Camerino arricchisce il nostro territorio e offre agli studenti e ai ricercatori nuove opportunità di crescita e collaborazione, in un settore cruciale come quello dell’esplorazione spaziale”.
“L’apertura della sezione di Camerino – ha commentato il presidente Inaf Roberto Ragazzoni – materializza l’interesse dell’Istituto nel contribuire, da un lato, alla creazione di nuove idee e tecnologie per l’esplorazione dello spazio e, dall’altro, nel fornire impulso all’intera filiera industriale. Se Leopardi si chiedeva ‘Che fai tu, luna, in ciel?’, oggi, alla vigilia della sua riconquista, vogliamo partecipare alla sua esplorazione e al suo utilizzo come avamposto osservativo, resi possibili dalla nuova space economy”.
L’iniziativa sancisce un importante rafforzamento del ruolo delle Marche nella riconversione industriale ad alto contenuto tecnologico, dimostrando come la ricerca spaziale possa produrre innovazioni con ricadute concrete sulla manifattura e sull’economia del territorio.
Si sono conclusi domenica a Grosseto i Campionati Italiani Assoluti di Atletica FISPES. L’Anthropos di Civitanova Marche, presente con 15 atleti, 3 guide, 3 istruttori e alcuni familiari al seguito, ha fatto incetta di medaglie, confermandosi ancora una volta tra i team d’élite dell’atletica paralimpica italiana.
Un’intensissima due giorni di gare, con prestazioni di altissimo livello tecnico e agonistico, ha visto i portacolori marchigiani salire ripetutamente sul gradino più alto del podio. Aspettative rispettate per Assunta Legnante, laureatasi campionessa italiana nel getto del peso, nel lancio del disco e nel lancio del giavellotto. Straordinaria la sua misura di 14,78 metri nel peso, che rappresenta la miglior prestazione mondiale stagionale nella categoria F11.
Grande protagonista anche Arjola Dedaj, guidata da Stefano Storti, campionessa italiana nel salto in lungo e nei 100 metri, sempre nella categoria F11. Applausi per il giovanissimo Francesco Di Rosa, che all’esordio assoluto conquista ben tre titoli italiani: 100m, 200m e 400m (T46). Doppietta d’oro anche per Agnese Zandoli, vincitrice degli 800m e 1500m categoria T11 con le guide Alessia Manfredelli e Maria Luigia Belcore.
Fausto Morlacco si laurea campione italiano nel getto del peso e conquista l’argento nel disco e nel giavellotto. Alessandro Gabaldi è oro nei 100m e argento nei 200m (T11), mentre Enrico Mario Benes vince il titolo italiano nel giavellotto e l’argento nel peso (F33).
Titolo tricolore per Bianca Marini nei 100m (T35) e per AnnaMaria Mencoboni, con guida Daniele Caimmi, nel salto in alto (T12), che aggiunge anche un argento nei 200m. Giacomo Falcionelli conquista due argenti nei 100m e 200m, e un bronzo nei 400m (T37). Gabriele Fella è doppio argento nel peso e nel giavellotto, e bronzo nel disco (F55).
Medaglie anche per Jonatha Riderelli e Adriano Porcelli (F34 e F33), rispettivamente argento e bronzo nel getto del peso. Sfortunata ma generosa, Manuela Lanari non è salita sul podio, ma ha comunque portato punti preziosi per la classifica a squadre. A seguire gli atleti in questa trasferta i tecnici Roberto Minnetti, Andrea Donninelli e Fabio Battellini.
Il presidente dell’Anthropos, Nelio Piermattei, ha commentato con soddisfazione: "Difficile chiedere di più a una trasferta sportiva. Tantissimi successi, ma anche numerose belle prestazioni. I campioni si confermano tali e i ragazzi emergenti dimostrano di non aver paura di vincere, ribadendo tutta la loro voglia di raggiungere gli obiettivi. Per noi l’ennesima prova di forza nella regina delle discipline che ci vede ormai primeggiare in Italia da anni".
È stata presentata con successo, nel suggestivo cortile del palazzo Ex Parteguelfa messo a disposizione dalla famiglia di Maria Cristina e Maria Teresa Cristini, la prima vera guida turistica di Elcito, il borgo settempedano conosciuto come il "Tibet delle Marche".
La pubblicazione, curata da Luca Maria Cristini ed edita da Claudio Ciabochi per la collana “Marche in tasca”, è stata fortemente voluta e finanziata dall'Unione Montana Potenza Esino Musone, organo di gestione della Riserva Naturale Regionale del Monte San Vicino e del Monte Canfaito. Il presidente dell'ente comunitario, Denis Cingolani, ne firma la presentazione.
L'evento, inserito nella rassegna "Incontri con l'Autore" dei Teatrti di Sanseverino, ha visto la partecipazione del sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei, dell'Assessore comunale alla Cultura, Vanna Bianconi, e del Presidente del Consiglio comunale, Sandro Granata. A moderare e presentare l’incontro il direttore artistico dei Teatri di Sanseverino, Francesco Rapaccioni.
La guida, una vera e propria monografia di 192 pagine, è articolata in cinque capitoli e rappresenta un'opera imperdibile per chiunque voglia approfondire la conoscenza di questi luoghi, saliti recentemente alla ribalta mediatica e meta di un numero crescente di visitatori. Lo scopo dichiarato dall'autore, Luca Maria Cristini – architetto e giornalista pubblicista con una profonda passione per l'area – è quello di focalizzare l'attenzione sul valore storico, naturalistico e antropologico che questi ambienti possiedono.
Nel corso della presentazione, Luca Maria Cristini ha condiviso con il pubblico aneddoti e scoperte frutto delle sue approfondite ricerche. Partendo dal nome stesso di Elcito, che deriva da "Elce" (antico nome del leccio), l'autore ha svelato come il toponimo indichi la presenza passata e ancora parziale di questa pianta termofila, tipica della macchia mediterranea, che prosperava sul promontorio roccioso esposto a sud.
Cristini ha sottolineato l'importanza della "cura" per i luoghi e per le persone, un filo conduttore che attraversa tutta la sua opera. Ha raccontato la singolare storia delle ragazze di Elcito che, a partire dagli anni '70, per volontà lungimirante dei genitori, furono mandate a studiare a San Severino Marche vivendo nel convitto delle suore. Questa esperienza ha cementato tra loro un'amicizia profonda e un legame indissolubile con il loro paese d'origine, contribuendo a mantenerlo vivo e curato anche quando le necessità lavorative le portarono altrove.
“La cosa più bella di Elcito - ha affermato l'autore - non è tanto il luogo in sé, che è meraviglioso, ma le persone di Elcito, e quel clima di amicizia, di concordia e di collaborazione che si vive avendo cura della cosa comune fra tutti”. “Le persone fanno i luoghi e i luoghi fanno le persone” – gli ha fatto eco Francesco Rapaccioni che ha presentato la serata.
La guida ripercorre anche la storia dell'antica e potente Abbazia di Valfucina, di cui restano oggi solo poche testimonianze materiali, e del castello di Elcito, sorto a difesa del monastero. Ampio spazio è dedicato anche al pianoro di Canfaito, a quota 1.100 metri, con la sua mirabile faggeta, dove si trova il "Patriarca", il faggio più vecchio delle Marche e tra gli alberi più vecchi d’Italia. La pubblicazione descrive inoltre gli aspetti peculiari della Riserva Naturale Regionale del Monte San Vicino e del Monte Canfaito, istituita per preservare la straordinaria biodiversità e legata anche alla salvaguardia di eventi storici come la Guerra di Liberazione.
Tra le curiosità svelate dal volume, l'autore ha menzionato la “Fiera dei Garzoni” che si teneva a Elcito nel XIX secolo in occasione del patrono San Rocco, la scoperta di un cabreo del '700 che ha permesso di ricostruire l'antica viabilità e l'esistenza plurisecolare della Comunanza agraria di Elcito, e la posizione dell'antica torre del castello, demolita prima della fine dell'Ottocento.
Cristini ha anche evidenziato le difficoltà della vita a Elcito fino a pochi decenni fa, con l'arrivo dell'acquedotto e dell'elettricità solo nel 1955 e l'apertura della strada carrozzabile negli anni '60. Ha condiviso aneddoti commoventi e divertenti, come quello della maestra di Cingoli che, nel 1951-52, arrivò a Elcito in camion per poi scoprire che il suo bagaglio e lei stessa sarebbero stati trasportati fino al paese dagli asini, o le vicende legate alla scuola rurale di Elcito, dove gli insegnanti vivevano disagi ma trovavano grande cordialità e accoglienza.
La guida include anche un nuovo percorso a tappe, "Il Regno di Blu", realizzato dall'Unione Montana Alte Valli del Potenza ed Esino, che permette di scoprire le peculiarità del pianoro di Canfaito, e una sezione dedicata alle specie fungine rilevate nell'area dal “Gruppo micologico Federico II” di Jesi. Ulteriori curiosità riguardano la storia dell'erezione della Croce del Monte San Vicino e la funzione della vetta come "turning point" per il volo a vista degli aerei militari.
La pubblicazione, sostenuta con lungimiranza dall'Unione Montana Potenza Esino Musone, si propone come un "vademecum" per i visitatori, invitandoli a comprendere non solo la bellezza naturalistica di Elcito, ma anche la sua profonda storia, le difficoltà superate dai suoi abitanti e il valore di una comunità che ha saputo mantenere un legame indissolubile con il proprio territorio.
Anche la redazione di Picchio News si unisce al cordoglio per la scomparsa di Franco Moschini, figura storica dell’imprenditoria italiana, artefice del successo internazionale di Poltrona Frau.
Un legame speciale univa Moschini al nostro direttore, Guido Picchio, che ha voluto condividere con commozione un ricordo personale che ben restituisce l’anima autentica di Franco Moschini.
«L'ho conosciuto grazie ad Andrea Angeli nel 1997. Passammo per fare un saluto in azienda a Poltrona Frau. Lui sapeva di me e Andrea, delle nostre storie sui siti di guerra. Da quel giorno diventammo amici. A settembre del ’97 ci fu il terremoto. Realizzai un libro fotografico e volevo donare il ricavato per la ricostruzione di una chiesetta. Un giorno lo passai a trovare per un saluto e gli proposi la mia idea.Lui mi abbracciò e mi disse: “Non ti preoccupare Guido, come decidi di realizzare questa cosa io ci sarò”».
Quella chiesetta era quella di Cesi. E grazie anche al sostegno concreto e discreto di Moschini, quel sogno per una comunità ferita si trasformò in realtà. Non solo: ne nacque una festa, sentita e partecipata, con tutte le persone che avevano reso possibile quel piccolo miracolo di rinascita.
«Da lì diventammo grandi amici – continua Picchio –. Quando passavo, lasciava ogni impegno per dedicarmi qualche momento, accompagnato da un sorriso e un abbraccio. Ogni volta che realizzavo un libro fotografico, lui era tra i primi a cui lo donavo. Era una persona umana e vera. Questa mattina, quando ho appreso la notizia, non ho trattenuto la commozione. Ricordo anche quando nell'ottobre del 2013 mi consegnò il premio Golden Media Marche».
«Ciao Franco! Dal direttore e da tutta la redazione di Picchio News».
Alla famiglia Moschini, ai suoi cari, ai suoi collaboratori e a tutti coloro che lo hanno conosciuto e stimato, va il nostro pensiero affettuoso e riconoscente.
Si è svolta la scorsa settimana, presso il ristorante del Club Vela di Civitanova, la tradizionale cena dell’associazione Come Ginestre, centro di sostegno per donne operate di tumore al seno, organizzata per i saluti alle socie in vista dell’interruzione estiva delle attività.
E’ stata l’occasione per incontrare tutti i professionisti con cui Come Ginestre collabora durante l’anno, a cominciare da quelli del reparto di oncologia dell'ospedale di Civitanova, dove alcune volontarie dell’associazione sono presenti due volte a settimana per portare conforto e vicinanza ai pazienti: il primario dott. Giovanni Benedetti, la nutrizionista dott.ssa Federica Gioia, la caposala Claudia Mengoni, persone che la presidente Amerina Orioli ha definito “splendide”.
Un’attività molto seguita quest’anno è stata il corso di acquagym, tenuto nella piscina comunale di Civitanova, e per questo erano presenti Antonella Citarella, direttrice della struttura e Murjel Moreni, istruttrice, senza dimenticare l’apprezzatissimo corso di pilates svolto da Giosy Sampaolo presso Effort Spazio Danza.
Il momento conviviale è stato condiviso anche con il dott. Daniele Casolino, psicologo e psiconcologo, che, negli ultimi mesi, ha sviluppato un corso appositamente per l’Associazione dal titolo “Aiutami a raccontare”, dove la scrittura creativa è stata strumento per la promozione del benessere e la crescita personale.
Hanno completato il tavolo degli operatori medici la dott.ssa Katia Marilungo, psicologa amica dell’associazione e la psicologa ufficiale di Come Ginestre, dott.ssa Claudia Capucci, con cui sono stati organizzati incontri mensili dove sono stati trattati temi di grande interesse.
Non ha fatto mancare la sua presenza neanche l’assessora ai Servizi Sociali Barbara Capponi, da sempre vicina all’associazione Come Ginestre e grande sostenitrice di tutte le iniziative pensate per le socie, ma non solo.
L’appuntamento è stato dato a tutte per il mese di settembre, quando, dopo la chiusura di agosto, si riprenderà regolarmente l’attività, con apertura dello sportello per l’ascolto ed il sostegno, presso la Croce Verde, in via A.Moro, tutti i martedì e giovedì dalle 16.30 alle 18.30.