Il 15 marzo sono entrati nell’arena della campagna vaccinale anti-Covid oltre mille medici generici marchigiani che si sono occupati delle somministrazioni delle dosi agli ultraottantenni impossibilitati a raggiungere i 15 punti vaccinali allestiti sul territorio regionale in quanto non deambulanti.
Una prima fase dell’opera che si sta avviando proprio in questi giorni alla conclusione e ora nelle Marche ai circa 88mila anziani tra i 75 e i 79 anni ma per i medici di famiglia sarà il momento di pensare non solo a questa specifica fascia ma anche i cargiver in programma per il prossimo lunedì. Un'attività importante volta anche ad alleggerire la pressione nei centri vaccinali di cui abbiamo parlato con il dottor Francesco Tasso, medico di medicina generale di Macerata.
A circa un mese dall'inizio delle inoculazioni, come sta procedendo la vostra attività nell'ambito dell’imponente campagna vaccinale in atto?
"Per quello che riguarda il nostro compito, cioè il vaccinare i pazienti che non possono uscire di casa in quanto allettati, siamo quasi agli sgoccioli. Sono rimasti solamente quei casi che nel frattempo hanno avuto problemi, ovvero che si sono prenotati sul sito dell’Asur e poi sono sopraggiunte delle patologie che ne hanno impedito le iniezioni ma stiamo parlando di pochi soggetti. Tant'è che ora siamo passati avanti, iniziando a vaccinare i pazienti fragili, vale a dire soggetti affetti da patologie particolari come qualche diabetico che non era afferente al centro anti-diabete di Macerata. Da lunedì inizieremo la campagna di vaccinazione per la fascia che va dai 70 ai 79 anni e soprattutto i caregiver cioè quelli che fanno assistenza alle persone ferme a casa".
Quanto è stato importante l’accordo sottoscritto tra la categoria dei medici di famiglia e la Regione Marche nell'ottica dell’alleggerimento del lavoro all'interno degli hub vaccinali del territorio?
“Di sicuro è stato fondamentale perché noi medici di famiglia conosciamo meglio i pazienti. In questo modo, inoltre, le unità dapprima preposte alla vaccinazione domiciliare possono continuare ad operare negli hub vaccinali, in modo da smaltire più rapidamente le liste d'attesa".
Avete avuto problemi con il reperimento delle dosi da somministrare, considerando anche il disagio provato da alcuni utenti, tant'è che una parte ha addirittura rifiutato, nel ricevere il vaccino AstraZeneca?
“Questo purtroppo è un problema legato alla tanta disinformazione che c'è e alle tante notizie fuorvianti che girano. Non si può un giorno dire una cosa e il giorno dopo dire l'opposto: è normale che il paziente si disorienta. Se si guardano le statistiche, si vede che gli effetti collaterali del vaccino AstraZeneca si vanno a ritrovare anche con gli altri vaccini. Per quel che mi riguarda le dosi non sono mancate, c’è stata qualche difficoltà in merito ai rifiuti di AstraZeneca in quanto se si apre una fiala - grazie alla quale si possono vaccinare sino a 10 pazienti - bisogna finirla in almeno 6 ore. Di sicuro i benefici del vaccino sono più degli effetti collaterali".
Da poco le prime dosi sono state somministrate a tutti gli over 80 marchigiani che si sono prenotati presso i centri vaccinali. Quali sono state le vostre principali difficoltà nello svolgere il vostro lavoro?
"Difficoltà particolari non ce ne sono state, il grosso del lavoro è stato quello di rintracciare i pazienti. Non è mancato lo spirito collaborativo tra noi medici. La condivisione delle operazioni nella medicina di gruppo è stata decisiva per far sì che il tutto si svolgesse nella maniera più snella possibile. Facciamo un esempio, nel caso in cui nella stessa lista fossero inseriti 11 pazienti da vaccinare tutti nello stesso giorno, tra colleghi si provvede alla divisione delle fiale di modo che ognuno ne processi 3-4 a testa"
Quali tempistiche si sente di dare per la conclusione delle somministrazioni per quanto concerne le categorie fragili e gli over 80?
"Qualche mio collega ha già finito di vaccinare gli over 80 di sua afferenza. Molto dipende dalla quantità di pazienti che si hanno in carico e dalla loro età. Penso che, in una decina di giorni, vaccineremo anche tutti i pazienti appartenenti alle categorie fragili. Per le prossime settimane si pensa più che altro alla fascia d'età 70-79 anni e ai sessantenni. Quello che ci frena un po' è tutta la burocrazia che c'è dietro, con fogli, liberatorie e quant'altro che può creare dei disagi ai pazienti soli, che non hanno nemmeno figli. Devo dire che però il sito delle Poste funziona bene ed è velocissimo oltre che affidabile, quini non sono stati riscontrati problemi al momento della prenotazione".
La stagione del fuoristrada inizia ad entrare nel vivo nonostante le varie restrizioni legate all’emergenza Covid-19, ma tante belle soddisfazioni le hanno ottenute i ragazzi delle società aderenti al comitato regionale FCI Marche in occasione delle trasferte fuori regione in Alto Adige e in Veneto.
Nella località altoatesina di Nalles, si è svolta la gara nazionale di contorno alla prova degli Internazionali d’Italia Series per esordienti e allievi.
La gioia più grande l’ha regalata Giulia Rinaldoni (Polisportiva Morrovallese) che si è aggiudicata il primato tra le donne allieve primo anno: “É stata una gara molto bella e divertente – ha dichiarato la giovane biker di Montelupone -, era un percorso molto tecnico e faticoso con una lunga salita e una lunga discesa. Ho fatto una buona partenza e fin dall'inizio abbiamo fatto il buco in tre. Nel secondo giro siamo rimaste in due e nell'ultimo sono riuscita a prendere dei metri da Beatrice Temperoni e sono riuscita a vincere. Sono molto contenta di questa vittoria e abbastanza carica in vista delle prossime gare”.
Piazzamenti di rilievo anche per Alice Pascucci della Bici Adventure Team (quinta tra le esordienti donne secondo anno), Sofia Bartomeoli della Superbike Team Bravi Platforms (nona tra le esordienti donne secondo anno) e Angela Campanari della Superbike Team Bravi Platforms che ha corso nella gara di carattere internazionale chiudendo la propria fatica al nono posto tra le donne open.
Sempre a Nalles, onorevole la partecipazione e buoni piazzamenti degli altri atleti marchigiani della Superbike Team Bravi Platforms (Nefelly Mangiaterra e Angela Campanari tra le migliori donne open, Alice Mazzieri tra le allieve, Manuel Figuretti e Riccardo Cervellini tra gli esordienti), della Bici Adventure Team (Nicolò Grini e Michele Affricani tra gli esordienti, Alessio Giovagnoli, Claudia Massaccesi e Gabriele Cannone tra gli allievi) e della Polisportiva Morrovallese (David Rinaldoni tra gli juniores).
Nella località veneta di Montecchio Maggiore, ha avuto luogo la XC dei Castelli che ha portato alla ribalta i ragazzi della Bici Adventure Team: in luce Barbara Modesti con il settimo posto nella categoria delle allieve donne secondo anno più i buoni piazzamenti di Filippo Modesti tra gli esordienti secondo anno e di Teodoro Torresi tra gli allievi secondo anno.
Due metri di distanza all'interno di palestre, cinema, teatri e nei ristoranti, dove sarebbe vietata la consumazione al banco dopo le 14. Sono alcune delle misure proposte dalle Regioni per far ripartire l'Italia, anche nelle zone rosse.
Le misure previste per l'intero settore della ristorazione "possono consentire lo svolgimento sia del servizio del pranzo che della cena": quelle per palestre e ristoranti possono consentire il mantenimento dell'attività anche in scenari epidemiologici ad alto rischio" purché associate a "screening periodico del personale non vaccinato". Secondo il vice presidente della Regione Marche Mirco Carloni, che ha partecipato all'incontro delle Regioni, "abbiamo presentato delle regole chiare con cui si potrà riaprire, cercando di tornare alla normalità nel rispetto delle regole di distanziamento sociale e tutelando la saluta dei lavoratori e degli utenti". Le linee guida per la riapertura delle attività, lanciate dai governatori, andranno al vaglio del Comitato Tecnico Scientifico e infine dell'Esecutivo. Ma già nelle prossime ore, nel corso della cabina di regia del Governo, si discuteranno i dati settimanali del contagio in vista dell'adozione delle nuove misure a maggio e della scadenza del decreto del 30 aprile.
Nelle linee guida l'essere vaccinati non fa cadere l'obbligo di utilizzare la mascherina in bar, ristoranti, cinema e teatri.
Nei locali al chiuso, invece, vanno rispettati i due metri di distanza, all'aperto si riduce a un metro: in entrambi i casi va tenuta la mascherina quando non si è seduti. Nuove misure per le riaperture delle palestre, ma no allo sport da contatto fisico. Bisognerà inoltre regolamentare l'accesso agli attrezzi, delimitando le zone per garantire almeno un metro di distanza tra le persone che in quel momento non svolgono attività fisica e almeno due metri durante l'attività fisica.
Per cinema e spettacoli dal vivo, le misure si mantengono se integrate con tamponi all'ingresso, test negativi effettuati nelle ultime 48 ore e completamento della vaccinazione. Almeno un metro di distanza - frontale o laterale - tra spettatori se indossano la mascherina e almeno due metri di distanza qualora le disposizioni prevedano di non indossarla.
Si lavora anche alla revisione dei parametri del monitoraggio della cabina di regia sui profili di rischio, con diverse ipotesi: dalla soglia minima sul numero di tamponi da effettuare in ogni regione a dati più recenti per la valutazione dell'Rt, fino ad un tasso di copertura vaccinale di circa il 70% per le fasce a maggiore rischio - over 80 e fragili - da tenere in considerazione nelle varie regioni.
(Fonte Ansa)
Sono stati avviati questa mattina i lavori di asfaltatura dell’importo di 400mila euro su diversi tratti della provinciale 10, “Bivio Vergini - Civitanova Marche”.
La Provincia di Macerata ha aggiudicato l’appalto alla ditta T. & S. Consorzio Trasporti e Servizi Società Cooperativa Consortile di Senigallia.
L’intervento, previsto nel bilancio dell’Ente per l’anno 2021 e finanziato con le risorse messe a disposizione dal MIT (Ministero delle Infrastrutture e Trasporti) per la sicurezza delle strade, ricade sul territorio del Comune di Macerata e di Morrovalle.
Sulla stessa strada, l’Amministrazione provinciale sta intervendo per il risanamento strutturale del ponte, in muratura di mattoni, che attraversa il fosso Trodica, circa 6,5 km dopo Macerata in direzione Civitanova, a cavallo tra il territorio del capoluogo e Morrovalle. In questo caso il lavoro ha un importo complessivo di 100.000 euro, è finanziato con risorse proprie dell’Ente ed è stato appaltato alla ditta Euroscavi di Castelraimondo.
“Dallo scorso ottobre abbiamo approvato numerosi progetti per i lavori stradali - ha affermato il presidente Antonio Pettinari -, proprio con l’intenzione di avviarli in questo periodo, utilizzando subito tutte le risorse messe a disposizione dal Governo”.
Riceviamo e pubblichiamo una dichiarazione del conigliere regionale della Lega Anna Menghi in merito all'ospedale di Macerata.
“Non ho voluto nutrire la polemica sollevata dal Pd all’indomani della conferenza stampa che si è svolta sabato scorso, presso la sede del palazzo municipale, a Macerata, per fare il punto sulla questione del nuovo ospedale, tema già affrontato nel corso dell’ultima campagna elettorale e tornato alla ribalta in queste settimane di grande preoccupazione per la pandemia in atto. Non sono intervenuta, nonostante le numerose richieste, anche da parte dei giornalisti, perché credo che questo non sia il tempo dei conflitti, bensì di una ritrovata pace tra le forze politiche, visto che in ballo c’è il futuro di un Paese che dobbiamo ricostruire, da tutti i punti di vista. Ho ritenuto che farlo avrebbe alimentato quel bisogno, anche un po’ narcisistico se vogliamo, di visibilità e attenzioni da parte di chi, abituato ad averne in abbondanza negli oltre vent’anni di governo della sinistra a Macerata e nelle Marche, non è stato mai disposto, fin dall’inizio di questa nuova legislatura, ad accettare la sconfitta e a farsi da parte, dando vita, semmai, ad un’opposizione onesta e costruttiva, per il bene dei territori amministrati.
Quando però la polemica è andata oltre il limite della decenza politica, ho risposto positivamente all’invito di dire la mia, considerandola un’occasione di chiarimento ad ampio raggio.
L’assessore regionale alla sanità Filippo Saltamartini, con il quale sono in contatto giornaliero, ha già avuto modo di chiarire che l’ospedale nuovo a Macerata si farà. Non si tratta di un vezzo estetico, ma della necessità di dotare il capoluogo maceratese di un nosocomio all’altezza delle sue risorse umane eccellenti, medici e infermieri che da anni (troppi) attendono spazi e mezzi adeguati per svolgere al meglio il proprio lavoro e che invece hanno operato fino ad oggi in strutture vecchie e fatiscenti, con strumentazioni non sempre in grado di garantire alti standard nella cura dei malati.
Tale concetto, ribadito dal Sindaco Sandro Parcaroli in più occasioni, non è in discussione e mi stupisco di come qualcuno abbia tentato di mistificare, tirando in ballo fatti mai accaduti e definendo chi se ne sta occupando un illusionista, capace di ingenerare confusione nei cittadini o, cito testualmente, di cancellarne i diritti a vedersi realizzato quanto invece promesso (solo promesso purtroppo) dalla sinistra in questi ultimi anni.
Per chi come me è abituato a non fare di certi temi un motivo di propaganda, la verità dei fatti conta più di tante parole e i fatti dicono come stanno le cose, al di là di ogni ragionevole dubbio.
Se domani Saltamartini andasse al Ministero per firmare l’accordo, come ha raccomandato oggi l’ex Governatore Ceriscioli in un’intervista, non partirebbero i lavori per 230 milioni come ha detto, in quanto tale accordo non esiste. E questo non lo dico io, ma gli organismi preposti per il controllo, gli stessi che il PD ha nominato e voluto, i quali, a proposito della procedura di project financing, fanno sapere che, una volta fatta la proposta, tale procedura, avrebbe dovuto essere approvata dall’Amministrazione, la quale invece, su tale atto, non si è mai espressa. Tale circostanza, facilmente documentabile, avrebbe avviato, in caso di approvazione, la procedura di gara, fatto quest’ultimo che non è mai avvenuto. E non è tutto.
L’ex Governatore Ceriscioli fa sapere per mezzo stampa che la proposta di project financing è stata anzitempo mandata all’Anac, perché ne approvasse il contenuto, ma anche questo non risulta agli atti. Ad oggi la proposta è stata unicamente presentata al DIPE, dipartimento della presidenza del Consiglio dei Ministri per la programmazione e il coordinamento della politica economica, per un parere consultivo, ricevendone, peraltro, una serie di indicazioni di miglioramento, a riprova della fase embrionale in cui ancora si trova il progetto decantato da chi in questi giorni, sui giornali non fa che sparare a zero contro tutti.
Dico anche che, a casa mia, quando vuoi costruire un edificio, devi prima avere un terreno disponibile su cui farlo. Al momento non c’è neppure l’accordo con i privati per quello che era stato individuato come unico e disponibile all’edificazione di un polo ospedaliero più ampio di quello attuale. Dire il contrario è una menzogna facilmente verificabile, perché chi fa politica sa (lo sanno pure i cittadini per fortuna) che la pubblica amministrazione parla attraverso i suoi atti, si esprime attraverso i percorsi cui i suoi tecnici danno vita e noi del centro-destra su quelli siamo sempre disposti e pronti a confrontarci, anche pubblicamente, in modo leale.
Tutto il resto è mera propaganda politica, cavalcata, lo ripeto, da chi non è disposto a riconoscere il valore dell’avversario. E mi dispiace che i cittadini, già provati da un anno di pandemia e dalla crisi economica più grave della storia, debbano assistere alla dispersione di energie preziose che dovrebbero invece essere impiegate nella soluzione ai gravi problemi del Paese.
Il centro destra ha sempre espresso chiaramente, anche in campagna elettorale, di non approvare la visione ospedale-centrica della sinistra, ma di puntare a creare, rafforzandola, una sanità territoriale di qualità, capace di offrire a tutti servizi altrimenti lontani. Tale formula, già applicata in alcune regioni con successo, avrebbe garantito in questo anno dominato dal Covid19 un maggior controllo dei territori. Va da sé che l’attuale organizzazione della sanità regionale, così come voluta dai precedenti governi della sinistra, non sia adeguata a rispondere ai reali bisogni della gente. E questo non lo dice Anna Menghi, lo dicono i dati che arrivano ogni giorno sul fronte dei ricoverati in terapia intensiva e dei morti, ahimè troppi per un Paese che si considera tra i più progrediti al mondo.
C’è ancora chi strumentalizza chi non ce l’ha fatta, mentre onorarne la memoria significherebbe occuparsi seriamente di riformare una sanità che, così come è oggi concepita, non è assolutamente all’altezza di questa come di altre emergenze.
Contrariamente a quanto dichiarato da Romano Carancini in merito ad un mio presunto disinteresse verso il territorio dell’Area vasta 3, voglio dunque ricordare che sono anni che lotto per veder realizzati progetti di qualità in campo sanitario, non foss’altro perché sono una dipendente dell’azienda ospedaliera regionale da oltre vent’anni e nessuno più di me sa in quali condizioni si sono spesso trovati a lavorare gli operatori sanitari, che oggi, in tempi di Covid, tutti applaudono e ringraziano.
Io li applaudivo anche quando in Consiglio Comunale, a Macerata, facevo opposizione alle manovre vuote di una sinistra che prometteva cose irrealizzabili e li ringraziavo anche quando li vedevo fare il meglio che potevano in strutture vecchie e mal dotate di strumentazione all’altezza di una sanità evoluta.
Anche in questa occasione la sinistra ha voluto anteporre i propri interessi a quelli dei cittadini. In un momento che definire epico è poco, in cui tutti siamo chiamati ad unire le forze per il bene comune, certe polemiche non sono solo sterili e dannose, ma rischiano di alimentare quell’avversione verso la politica che è legittimamente manifestata dai cittadini nelle piazze di tutta Italia.
Il Covid deve averci insegnato almeno una cosa, che il futuro non può essere pianificato con le stesse logiche del passato. Per questo, quando si parla di nuove strutture per la sanità, è necessario considerare le nuove esigenze organizzativo-funzionali di cui un ospedale di primo livello avrà bisogno per essere all’altezza delle sfide che la scienza sarà chiamata ad affrontare nei prossimi anni. Per questo sono orgogliosa di far parte di un centro destra che, in questa regione come nel resto d’Italia, sta lottando tenacemente per far emergere il meglio che il Paese può ancora esprimere".
Esattamente due anni fa aveva commosso l’Italia laureandosi ultraottantenne in filosofia all’Università di Macerata per trovare una risposta alla scomparsa della sua amata Angela, venuta a mancare per un male incurabile. Oggi, con una votazione di 101 su 110, ha fatto il bis Italo Spinelli, operaio in pensione di Finale Emilia (Modena), con la laurea magistrale, questa volta in ricerca storica e risorse della memoria, sempre nello stesso ateneo. “A spingermi agli studi – ha raccontato - è la voglia di sapere, perché la storia è bella e bisogna saperla trattare per il verso giusto”.
Il quasi ottantacinquenne – il suo compleanno è il 21 maggio -, che cinque anni fa aveva scelto l’ateneo maceratese perché già allora offriva corsi anche online, questa volta ha discusso la sua tesi insieme ai suoi più giovani colleghi in video conferenza a causa delle restrizioni di contrasto alla pandemia, a casa, circondato dall’affetto della sorella e dei figli. Il lavoro del laureando era dedicato ai “Patrioti della bassa padana nell'Ottocento”, relatore Marco Severini,
Tradendo un’emozione comprensibile in un momento tanto importante, Spinelli ha raccontato gli anni drammatici del Risorgimento attraverso le vicende di patrioti meno conosciuti come Giuseppe Andreoli, Carlo Poma e gli undici Martiri di Belfiore “Ho scelto di fare la tesi su questi grandi uomini disposti a morire per la libertà – ha spiegato nei giorni scorsi il dottor Spinelli - perché la storia si ripete e l'uomo, purtroppo, è spesso cieco e sordo”.
A inizio della seduta è intervenuto a salutarlo anche il rettore Francesco Adornato, che ha invitato Spinelli, insieme agli altri laureati magistrali, alla cerimonia pubblica di consegna delle pergamene in piazza che l’Ateneo organizzerà a settembre per festeggiare tutti i suoi laureati a distanza. “E’ il decano dei nostri laureati. Siamo orgogliosi di annoverarlo fra i nostri studenti, un esempio per i suoi colleghi anagraficamente più giovani”.
Non poteva mancare all’appuntamento neanche Arianna Fermani, professoressa di storia della filosofia antica nel precedente corso. “Mi ha chiesto di indossare lo stesso foulard bianco che portavo il giorno della sua prima laurea”.
“Si invecchia bene solo se si resta giovani. Questa sua passione per la storia è una forma di giovinezza. Ho apprezzato il suo lavoro per questo senso di partecipazione e mi sembra bello poter vedere la grande Storia attraverso le storie di alcuni suoi protagonisti” ha concluso il correlatore Roberto Cresti.
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che, purtroppo, nelle ultime 24 ore si sono verificati 13 decessi correlati al Covid-19.
Una vittima è stata registrata all'ospedale di Macerata: si tratta di una 84enne di Montecassiano.
All'ospedale di Pesaro hanno perso la vita 8 persone: un 81enne di Lunano, un 79enne di Pietrarubbia, un 88enne di Piandimeleto, un centenario di Borgo Pace, un 69ennne di Apecchio, un 71enne di Mondolfo, un 82enne dello stesso capoluogo di provincia e una 85enne di Fabriano. Un 89enne di Pesaro è spirato presso la Rsa Galantara.
Tre le vittime nelle strutture ospedaliere dell'Anconetano: si tratta di un 77enne di Polverigi e di una 86enne di Potenza Picena che hanno perso la vita a Torrette, mentre una 79enne di Jesi è deceduta al nosocomio cittadino.
Dall'inizio della pandemia, nelle Marche hanno perso la vita a causa del Covid-19 2830 persone. Pesaro-Urbino è la provincia che paga il prezzo più alto in termini di vite spezzate (939), mentre sono 470 quelle totali nella provincia di Macerata.
Di seguito, nel dettaglio, i dati rilasciati dal Servizio Sanità delle Marche:
Un hub per la vaccinazione realizzato alle Terme di Santa Lucia di Tolentino
A partire da venerdì 16 aprile, potranno accedere presso la struttura termale per fare il vaccino i pazienti indicati dall’Asur. Infatti nelle prime due giornate di venerdì e sabato, saranno processati i soggetti fragili a cui l’Asur ha già inviato la prenotazione.
Per questa prima settimana si vaccineranno, nelle due giornate, 260 persone. Successivamente, lunedì 19 aprile saranno comunicate le nuove date e gli orari di vaccinazione, anche in base alle esigenze delle Terme e la convenzione stipulata con l’Asur 3 sarà valida fino al prossimo 30 giugno 2021, salvo diverse indicazioni.
"Avevo avanzato la candidatura delle nostre Terme – ricorda il Sindaco Giuseppe Pezzanesi – nel corso dell’ultima conferenza dei servizi dedicata alla sanità e alla pandemia. La risposta dell’Aur e dell’Assessorato regionale alla Sanità, che ringraziamo, non si è fatta attendere e finalmente anche Tolentino potrà avere un proprio punto vaccinale. Un ringraziamento va anche alla nostra ASSM spa e in particolare al Presidente Gobbi e all’Amministratore Natali, oltre che a tutti i dipendenti perché ancora una volta hanno dimostrato grande attenzione alle necessità del territorio e di tutti i cittadini, mettendosi prontamente a disposizione"
Il Presidente dell’Assm spa Stefano Gobbi e l’Amministratore delegato Graziano Natali ribadiscono l’importanza di vaccinarsi: "Abbiamo risposto positivamente alla richiesta del Sindaco Pezzanesi con senso di responsabilità. Le nostre Terme di Santa Lucia hanno spazi adeguati e personale appositamente formato per rispondere alle esigenze di chi deve vaccinarsi. Il nostro obiettivo è erogare servizi di qualità vicini ai nostri cittadini. Del resto ospitiamo un importante centro medico con specialisti molto competenti a cui si affidano, ogni giorno, un numero crescente di pazienti".
Nella giornata di ieri i militari del Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Civitanova Marche hanno tratto in arresto un quarantenne tunisino clandestino destinatario di ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Terni nel giugno 2020.
Durante specifico servizio di controllo e monitoraggio nei pressi dei giardini ed area portuale civitanovese, i militari hanno notato l’uomo che, sprovvisto di qualsiasi documento che si muoveva indisturbato per le vie del centro. E' stato successivamente accompagnato presso gli uffici della caserma e sottoposto a rilievi dattiloscopici dall’esito dei quali è emerso essere destinatario di provvedimento restrittivo in carcere poiché condannato alla pena definitiva di sei mesi ed 800 euro di multa per il reato di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio,
L’uomo, che già da tempo aveva fatto perdere le proprie tracce e si era sottratto alla cattura, è quindi condotto alla casa circondariale di Fermo dove sconterà la sua pena.
Mentre è stata sanzionata dai militari dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Civitanova Marche per ubriachezza e per il mancato uso della mascherina e spostamento in comune diverso, la donna di origini romene, residente nel fermano ,che nella tarda mattinata di oggi ha attirato l’attenzione dei passanti in Corso Umberto, quando è salita sul cestino dei rifiuti ed ha cominciato ad urlare ed inveire contro tutti, invitando i passanti a togliere la mascherina che lei stessa non indossava.
E’ stato quindi necessario il supporto del personale sanitario per riuscire a contenerne le intemperanze e convincerla a salire in ambulanza per le cure ospedaliere necessarie.
Musicultura, il Festival della Canzone Popolare e d’Autore, ufficializza oggi i nomi dei 16 artisti finalisti della XXXII edizione del concorso che dal 1990 contribuisce all’evoluzione stilistica e al ricambio generazionale della canzone italiana, garantendo la trasparenza dei criteri di selezione e il profilo artistico dei contenuti. Sedici finalisti, sedici sguardi sulla vita, un caleidoscopio di approcci musicali. Vediamo i nomi ed i rispettivi titoli delle canzoni:
Brugnano (Napoli) - Canzoni da mangiare insieme; Elvira Caobelli (Verona) - Grazie a Dio ne sono fuori; Caravaggio (Latina) - Le cose che abbiamo amato davvero; Ciao sono Vale (Bergamo) -Tutto ciò che vuoi; Elasi (Alessandria) - Valanghe; Henna (Sondrio/Milano) - Au revoir; Lorenzo Lepore (Roma) - Futuro; Luk (Napoli) - Lune storte; Miglio (Brescia/Bologna) - Pornomania; Mille (Velletri, RM) - La radio; Sara Rados (Firenze) - Carapace; Francesca Romana Perrotta (Lecce/Forlì) - Dentro a un bar; Sesto (Trieste) – Sbalzi; Sudestrada (Forlì/Cesena) - Bazar; The Jab (Ivrea, TO) - Giovani favolosi; The Pax Side Of The Moon (Brianza) – Lombardia (dicon tutti che sei mia).
Tutti autori dei loro brani, gli artisti finalisti di Musicultura 2021 si esibiranno dal vivo in un concerto in anteprima nazionale in diretta su Rai Radio 1, la Radio ufficiale di Musicultura, e sui canali social del Festival il prossimo 23 aprile, al Teatro Persiani di Recanati.
“Abbiamo ancora in circolo l’adrenalina delle recenti audizioni live, ma ci sembra importante non rifiatare, dare continuità, pur in un periodo complicato, alla musica suonata e vissuta dal vivo. – Ha affermato Ezio Nannipieri direttore artistico di Musicultura - Alle ragazze e ai ragazzi meritevolemente arrivati fin qui auguro di godersi il concerto, per le loro canzoni ora è tempo di andare tra la gente, buona fortuna! Ma col pensiero vado anche a chi non ce l’ha fatta: quest’anno la quantità di proposte meritevoli è stata particolarmente consistente e per noi più doloroso del solito operare le scelte.”
Sarà uno special di Music Club, il noto programma radiofonico ideato e condotto da John Vignola, ad ospitare dalle 21,05 alle 23,30 la diretta di Rai Radio1, alla quale parteciperanno Marcella Sullo e Duccio Pasqua.
Gli artisti finalisti di Musicultura 2021 escono da un lungo percorso di selezione, iniziato nel mese di novembre dell’anno scorso a partire da 1.123 candidature e dall’ascolto di 2.126 canzoni, per approdare alle 63 proposte convocate a testare il loro potenziale dal vivo nel mese di marzo alle audizioni svoltesi presso il teatro Lauro Rossi di Macerata. Dopo il concerto di presentazione del 23 aprile, i brani finalisti entreranno in programmazione nel mese di maggio su Rai Radio 1, parallelamente saranno sottoposti al vaglio del prestigioso Comitato Artistico di Garanzia del Festival nonché ai gusti e al voto del popolo dei social.
In otto saliranno infine sul podio dei vincitori, due artisti eletti dai social e sei scelti dal Comitato di Garanzia, primi firmatari del quale furono nel 1990 Fabrizio De André e Giorgio Caproni e che oggi è composto da: Claudio Baglioni, Brunori Sas, Diego Bianchi, Francesco Bianconi, Luca Carboni, Francesca Archibugi, Enzo Avitabile, Alessandro Carrera, Guido Catalano, Ennio Cavalli, Carmen Consoli, Simone Cristicchi, Gaetano Curreri, Teresa De Sio, Niccolò Fabi, Frankie hi-nrg mc, Giorgia, Dacia Maraini, Mariella Nava, Gino Paoli, Antonio Rezza, Vasco Rossi, Ron, Enrico Ruggeri, Tosca, Paola Turci, Roberto Vecchioni, Sandro Veronesi, Riccardo Zanotti.
Musicultura 2021 vivrà il suo apice a giugno, nella settimana tra il 14 e il 19, con il ricco programma degli appuntamenti della Controra nel centro storico di Macerata e le serate finali di spettacolo allo Sferisterio, dove gli otto vincitori del concorso condivideranno il palco con gli importanti ospiti nazionali ed internazionali di Musicultura.
Sarà il pubblico dello Sferisterio a decretare il vincitore assoluto della XXXII edizione del Festival, al quale andranno i 20.000 euro del Premio Banca Macerata.
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Sede di lavoro: Macerata.
Inviare il CV, con espressa autorizzazione al trattamento dei dati personali in conformità’ alla normativa vigente (Reg. UE 2016/679,specificando il codice dell’ annuncio, al link :https://www.confindustriamacerata.it/index.php/sportello-lavoro(Assindustria Servizi srlsoggetto accreditato con decreto Regione Marche n. 235/SIM del 30/06/2016). Informativa art. 13 GDPR (bit.ly/36LHSAY)
Il presente annuncio è rivolto ad entrambi i sessi, ai sensi delle leggi 903/77 e 125/91, e a persone di tutte le età e tutte le nazionalità, ai sensi dei decreti legislativi 215/03 e 216/03.
La Commissione Europea ha finanziato con 300 mila euro il progetto dell'Università di Macerata Online internship in Tourism, che si concentra sullo sviluppo di linee guida e risorse per progettare e implementare percorsi di apprendimento basati sul lavoro a distanza nel settore del turismo.
Quello turistico è stato tra i settori economici più colpiti dall’emergenza pandemica e richiede l’elaborazione di nuove strategie e formule di offerta. È quindi ancora più importante che i laureati in questo campo siano in grado di contribuire, con preparazione e competenza, all’evoluzione di questo settore economico chiave per molti Paesi europei.
II partner del progetto intendono riflettere, progettare e testare proposte per rendere il tirocinio a distanza un’opzione possibile e percorribile, come alternativa alle esperienze in luoghi fisici, che abbia lo stesso valore formativo e di crescita personale e professionale.
Come spiega Gigliola Paviotti, referente scientifico del progetto, “il lavoro online richiede abilità diverse rispetto al lavoro in un luogo fisico. Indipendentemente dalla durata dell'attuale pandemia, è probabile che l'esperienza della situazione attuale data dal Covid-19 cambierà il modo di lavorare in tutti i campi economici, perlomeno per i profili professionali che normalmente richiedono personale laureato. È importante che le università identifichino quali abilità e quali diverse caratteristiche richieda il lavoro a distanza, per poter preparare adeguatamente gli studenti al mondo del lavoro”.
“Questo programma - afferma il coordinatore Alessio Cavicchi - rappresenta una grande occasione non solo per gli studenti e per le aziende marchigiane, ma anche per la stessa Università di Macerata, che potrà sviluppare modelli sostenibili e aggiornati, in linea con le buone pratiche internazionali”.
On-it vedrà impegnati partner da quattro paesi oltre l’Italia, ossia Spagna, Francia, Croazia e Finlandia, rappresentati da università e network europei come University of La Laguna, JAMK University of Applied Sciences, Montpellier Business School, University of Rijeka, Mediterranean Universities Union, International Institute of Gastronomy, Culture and Tourism, attivi nel settore turistico.
Il progetto mira a concentrarsi anche sullo sviluppo delle competenze per il lavoro a distanza, così da aumentare l’occupabilità degli studenti in un mercato del lavoro modellato dalla trasformazione digitale.
Dopo aver ricevuto i pareri e approvato la variante al progetto sono ripartiti i lavori del tratto Porto Potenza Picena Sud della Ciclovia Adriatica. Variante che ha riguardato l’adeguamento del cantiere alle normative relative all’emergenza epidemiologica, i lavori di ampliamento e aggiornamento della rete fognaria di Viale Piemonte con il coordinamento tra le imprese dei cantieri della ciclovia e della nuova scuola Primaria con l’Astea per ottimizzare i tempi ed arrecare meno disagio possibile alla cittadinanza, la realizzazione dei drenaggi in Piazzetta Verde atti a risolvere l’annoso problema dei ristagni di acqua piovana soprattutto in prossimità delle abitazioni.
Sono stati anche previsti passaggi dalla pista pedonale adiacente la ciclovia agli accessi privati e modificato il tracciato in via Marche dove il percorso ciclabile non occuperà più la strada ma passerà in mezzo ai pini, avendo cura di salvaguardare le piante, in modo da mantenere in essere i parcheggi esistenti. I lavori in via Lombardia proseguiranno mantenendo una linea di parcheggi parallela alla ciclovia, per ora provvisoria ma che diventerà permanente a fine cantiere. Il tratto portopotentino della Ciclovia Adriatica fa parte di un progetto nazionale che va, ininterrottamente, dalla Puglia al Veneto e che, nello specifico, permetterà di collegare in sicurezza, sia a piedi che in bici, il centro del paese alla popolosa zona sud di Porto Potenza Picena.
Dopo il consiglio dell’Unione Montana “Marca di Camerino” tenutosi lunedì scorso nel garage della Contram SpA, il presidente dell’ente, Alessandro Gentilucci, ha voluto chiarire, atti alla mano e in modo inequivocabile, a chi imputare i ritardi della permanenza della compagnia Carabinieri di Camerino nei container ricevendo il consenso unanime dei sindaci per il fatto che "non si può fare più di quanto sin qui concesso all’Agenzia del Demanio".
Non solo, Gentilucci ha voluto rimarcare la differenza "tra come lo Stato si comporti con i cittadini del territorio camerte e come si comporti con i cittadini di Macerata".
La vicenda è quella legata all’immobile sito in via Varano - zona Vallicelle - a Camerino, di proprietà dell’Unione Montana, in cui è previsto l’insediamento della nuova caserma della compagnia Carabinieri.
“Nella originaria comunicazione avuta con la Legione Carabinieri Marche Comando di Macerata si parla della necessità di individuare una soluzione temporanea per ospitare la compagnia di Camerino, e di locazione da riconoscere all’Unione Montana per l’utilizzo dell’immobile di sua proprietà - spiega Gentilucci -. Quindi due temi: temporaneità e locazione. Tale opzione è stata accettata dall’ente, e questo a marzo 2018. Dopo di che la locazione, nel dicembre 2018, si è trasformata, per volontà dell’Agenzia del Demanio, in diritto di superficie per 60 anni. Ed anche questa opzione è stata accettata dall’Unione Montana".
"Con l’unanimità dei sindaci viene approvata, nel novembre 2019, una delibera di “donazione dell’immobile” ma, fino alla metà del 2020, l’Agenzia del Demanio non la sottoscrive perché non autorizzata alla firma - aggiunge il presidente dell'Unione Montana -. Il 22 giugno 2020 viene firmato un protocollo d’intesa dal presidente dell’Unione, dal sindaco di Camerino e dai referenti del comando Carabinieri e dell’Agenzia del Demanio, con allegata planimetria dell’immobile da cedere. Ma a luglio 2020 l’Agenzia del Demanio modifica l’atto richiedendo tutta l’area intorno all’immobile ed anche l’autorimessa, con diritto di superficie. L’Unione si è resa nuovamente disponibile concedendo la sola autorimessa in comodato d’uso gratuito mentre l’area restante con diritto di superficie. L’Agenzia del Demanio ha chiesto però che i costi notarili, pari a 3.000 euro, oltre ai costi di frazionamento fossero a carico dell’Unione, e quindi dei cittadini dell’area montana. Ed anche questo è stato accettato".
"Nell’ottobre 2020 tutti i sindaci, all’unanimità, hanno richiesto, ponendo una condizione risolutiva della concessione, che il Demanio garantisse l’agibilità dell’immobile attraverso il certificato antincendi - prosegue Gentilucci -. Questa clausola non è stata accettata per cui lunedì il consiglio dovrà discutere del progetto dell’impianto antiincendio e del riparto delle spese per i suddetti lavori, ossia di come farsi carico di ulteriori 30.000 euro, questo il costo previsto, che non ci sarebbe stato se non si fosse deciso di donare. Fermo restando l’importanza del ruolo della compagnia Carabinieri per la sicurezza ed il controllo del territorio e la volontà di trovare una soluzione condivisa, non possiamo non riscontrare come in altro contesto si sia seguito un percorso totalmente diverso: a Macerata sono stati stanziati dallo Stato 6,1 milioni di euro per l’adeguamento sismico dell’edificio di proprietà della Provincia che ospita il comando Carabinieri, immobile su cui lo Stato continuerà anche a pagare l’affitto alla stessa Provincia. A Camerino invece l’Unione Montana non solo concede gratuitamente l’immobile allo Stato, ma si fa persino carico dei costi della donazione, del frazionamento e di quelli dell’impianto antincendio".
"Da un lato, dunque, lo Stato paga la totale ristrutturazione di un immobile e paga l’affitto, dall’altro, nel caso specifico l’Agenzia del Demanio, acquisisce l’immobile gratuitamente e fa ricadere i costi dell’operazione sui cittadini devastati dagli eventi sismici. Voglio ringraziare il Prefetto per la disponibilità sempre dimostrata e anche sottolineare che l’Unione ha agito in modo collaborativo e leale, cercando di valutare il miglior percorso per garantire la presenza della compagnia Carabinieri insieme ai tanti uffici ospitati nell’immobile di Vallicelle che, ricordo, sono Inps, Inail, Agenzia delle Entrate, Servizi Sociali ATS 18, Unione Montana, Istituto scolastico comprensivo Ugo Betti, Servizio Agroalimentare Regione Marche distretto di Camerino, Fondazione Perlingeri e diversi altri. Era necessario ristabilire un punto di verità per evitare ricostruzioni pretestuose che non rendono onore al lavoro svolto per tutelare gli interessi e la dignità delle comunità amministrate” conclude Gentilucci.
Il Comune di Treia ha completato il progetto di cardio protezione cittadina, mettendo a disposizione della comunità un defibrillatore semi automatico di nuova generazione, posizionato in un luogo significativo come piazza della Repubblica.
La scelta del defibrillatore è stata supportata dalla consulenza degli operatori della croce rossa di Macerata che hanno saputo indicare il Dae più indicato.
Il Dae scelto, (lifepak cr2 wi-fi) prodotto da un azienda leader nel mercato mondiale, si distingue per la facilità di utilizzo e l' efficacia della terapia.
Dae Lifepak Cr2 è dotato anche di una connessione WI-FI che è in grado di comunicare automaticamente con l’esterno riguardo allo stato di funzionalità del Dae, indicando in particolare quando è necessaria la sostituzione della batteria e delle piastre. Le notifiche automatiche non rendono necessario il controllo periodico del Dae direttamente dal dispositivo. Attraverso il portale Life Link si può anche monitorare la localizzazione dei Dae sul territorio.
Il Dae CR2 Wi-FI comunica anche se viene aperto o utilizzato.
È l’unico Dae al mondo in grado di trasmettere l’Ecg direttamente agli operatori del soccorso ed ospedali dotati del sistema lifenet.
Una scelta di qualità e consapevole, per donare un dispositivo efficace e di facile utilizzo a beneficio della comunità e dei visitatori di questo suggestivo borgo della provincia maceratese.
Si è tenuta questa mattina in Prefettura una riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica per fare il punto sull’andamento della pandemia da Covid-19 nella provincia a una settimana dal ritorno del territorio regionale in “zona arancione” e dalla ripresa della didattica in presenza.
All’incontro hanno preso parte, oltre ai vertici delle Forze dell’Ordine provinciali, i Comuni di Macerata e Civitanova Marche, le Direttrici Generali dell’ASUR e dell’Area Vasta 3, il Direttore dell’Ufficio Scolastico Provinciale ed i referenti delle aziende di gestione del trasporto pubblico locale (RFI, CON.TR.A.M. e A.T.A.C.).
L’Autorità sanitaria ha fornito un quadro generale di lento lieve miglioramento, sia nel numero di contagi che nell’attività delle strutture sanitarie e dei pronto soccorso, che hanno potuto aumentare l’attività ordinaria a fronte di una minore esigenza di posti letto per malati Covid-19.
Nel contempo, sta procedendo il piano di vaccinazione secondo le direttive nazionali di recente emanazione, grazie anche all’attivazione dei due nuovi centri di Macerata e Civitanova Marche, che consentiranno di accelerare i tempi di esecuzione fino a raggiungere, a regime, il target di ca. 15.000 vaccinazioni al giorno.
È stata infine rappresentata l’attivazione di quarantene per alcune classi: segnale che la ripresa della scuola in presenza ha iniziato a dare qualche segnale di criticità che si sta affrontando con misure precauzionali volte ad evitare l’insorgere di focolai.
Il monitoraggio del settore scolastico ha riguardato anche l’ambito del trasporto pubblico locale, che risulta strategico per la prevenzione del rischio di contagio, alla luce del Documento Operativo approvato dalla Prefettura, per raccordare lo svolgimento dell’attività scolastica in presenza ai correlati servizi di trasporto, sulla scorta dei lavori dell’apposito tavolo di coordinamento attivato da dicembre scorso ai sensi della normativa di emergenza.
Nel corso dell’incontro è emerso, al riguardo, che i servizi, ordinari e aggiuntivi assicurati negli orari di interesse degli studenti, risultano sufficienti a garantire un utilizzo entro la soglia di capienza dei mezzi prescritta dai protocolli di prevenzione, e che le condotte degli studenti, alle fermate, nel terminal bus ed alla stazione, sono apparse generalmente rispettose delle regole di utilizzo dei DPI e di divieto di assembramento. Una forte sensibilizzazione al riguardo è stata svolta e continuerà ad essere effettuata da parte degli stessi Istituti Scolastici nei confronti dei rispettivi studenti. Sono state comunque impiegate dai gestori del trasporto risorse di personale dedicato (stewards) per ulteriore assistenza agli utenti, al fine di presidiare i luoghi potenzialmente più esposti al rischio di assembramento, nei quali, per maggiore precauzione, è stato anche introdotto il divieto di fumo (per evitare l’abbassamento della mascherina).
Sul fronte dei controlli, è stato evidenziato che, nel periodo dall’1 al 14 aprile, le Forze di Polizia, statali e locali, hanno sottoposto a controllo ben 8.058 persone (di cui 150 sanzionate) e 3.198 attività ed esercizi commerciali (uno dei quali è stato sanzionato).
In esito alla valutazione di tali elementi informativi, è stata quindi disposta dal Comitato la prosecuzione di mirati controlli di vigilanza e prevenzione sul rispetto delle misure di contenimento della pandemia, con la partecipazione delle Polizie Locali, con particolare attenzione ai luoghi interessati dagli spostamenti degli studenti, nonché ai siti utilizzati quali centri vaccinali, presso i quali saranno progressivamente convogliati flussi crescenti di persone, e, infine, nei Comuni che presentano una maggiore percentuale di nuovi contagi.
In conclusione, il Prefetto ha evidenziato l’importanza di non abbassare la guardia sul contenimento del contagio, soprattutto in questa fase delicata che, grazie all’estensione della copertura vaccinale della popolazione ed al mantenimento di comportamenti corretti da parte di ciascuno, potrà portare al graduale consolidamento dei positivi risultati raggiunti ed anche ad una graduale ripresa delle attività economiche e sociali ancora sospese. A tal proposito il Prefetto ha altresì rivolto un appello alle Associazioni di categoria delle categorie più colpite dagli effetti delle misure restrittive – con i quali ha avuto in questi giorni diretti contatti – oltre che ai Sindaci della provincia, affinché sia sempre mantenuto, anche nelle legittime manifestazioni di pensiero e nelle iniziative di sensibilizzazione dell’opinione pubblica, un assoluto rispetto della legalità ed una rigorosa osservanza dei protocolli di sicurezza.
Per il secondo anno consecutivo il Career Day dell’Università di Camerino sarà virtuale. Promosso anche per questa edizione in collaborazione con Confindustria Macerata, il più importante momento di incontro tra studenti e aziende si svolgerà in modalità interamente telematica dal 21 al 30 aprile. Nella mattinata della prima giornata si terrà un evento plenario con seminari per tutti gli studenti, mentre nei giorni successivi gli studenti potranno incontrare telematicamente le aziende.
Laureandi, laureati e dottorandi avranno quindi come di consueto l’opportunità di incontrare le imprese, conoscere i responsabili delle Risorse Umane ed i recruiter, sostenere colloqui conoscitivi, lasciare il proprio curriculum vitae e scoprire nuove opportunità di lavoro.
Il career day rappresenta una opportunità anche per le oltre 60 aziende partecipanti, che hanno la possibilità di presentarsi, far conoscere la propria realtà e le opportunità offerte ai giovani laureati, raccogliere candidature per le posizioni di lavoro aperte.
“Il Career Day – ha dichiarato il Rettore Unicam prof. Claudio Pettinari – rappresenta senza dubbio uno dei momenti più importanti della vita universitaria dei nostri studenti e laureati. Ringrazio Confindustria Macerata per aver voluto proseguire questa importante sinergia, così come ringrazio tutte le aziende che hanno confermato non solo la loro presenza ancora nella modalità telematica, ma anche la soddisfazione e la fiducia nei nostri confronti”.
L’evento di apertura, in programma mercoledì 21 aprile alle ore 10, prevede i saluti del Rettore Claudio Pettinari, del Presidente Piccola Industria e Presidente reggente di Confindustria Macerata Sauro Grimaldi, della Delegata del Rettore ai rapporti con le imprese Elisabetta Torregiani.
Si proseguirà poi con gli interventi di Luca Mercalli, Presidente della Società Metereologica Italiana e giornalista scientifico su “Crisi ecologica: nuovi rischi e nuove professioni”, Andrea Piccaluga, Direttore dell’Istituto di Management della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e docente di Innovation management su “Qualcuno (per fortuna) sta cambiando questa economia. Chi e come?”, Rocco De Nicola, docente di Informatica presso la Scuola IMT Alti Studi di Lucca su “Pervasività dell’Informatica: criticità e opportunità”. Chiuderà la sessione di webinar tematici l’intervento del conduttore televisivo Massimiliano Ossini, al quale seguirà l’apertura della piattaforma per i colloqui con le aziende.
Gli studenti possono ancora iscriversi entro il 19 aprile. Tutte le informazioni sono disponibili nel sito www.careerdayunicam.it
I Carabinieri della stazione di Cingoli nei giorni scorsi, dopo aver ricevuto una denuncia di furto di canoe e altro materiale, da parte di un titolare della baita situata sul lago Castreccioni.
Si sono attivati per il recupero della refutiva e a seguito dell’esame del sistema di video sorveglianza, i militari sono riusciti ad identificare l’autore del reato, dopo aver richiesto e ottenuto un decreto di perquisizione dalla procura della Repubblica di Macerata a carico di un altro titolare di baita.
All’interno di un magazzino gestito dall’indagato è stato rinvenuto gran parte del maltolto e per l’uomo è scattata la denuncia con l'accusa di furto aggravato.
La storia di chi lotta per ogni respiro. La storia di chi nelle sfide riesce a sentirsi vivo. Alessandro Gattafoni è un ragazzo trentaquattrenne di Civitanova che convive dalla nascita con la Fibrosi Cistica.
Si tratta di una malattia davvero poco nota eppure è la forma genetica-degenerativa più diffusa. Ogni anno in Italia 1 bambino su 2.500 è affetto dalla malattia. Solo il 20% supera i 36 anni nonostante vi siano stati recenti progressi terapeutici ed assistenziali. ll gene CFTR (Cystic Fibrosis Transmembrane Regulator) nei malati risulta alterato e determina la produzione di muco eccessivamente denso. Questo muco chiude i bronchi portando a infezioni respiratorie ripetute, ostruisce il pancreas e impedisce che gli enzimi pancreatici raggiungano l’intestino, bloccando l'assimilazione e la digestione dei cibi.
Oggi tutti noi facciamo i conti con la medicalizzazione delle nostre vite e gli ultimi due anni hanno provato duramente tutto il tessuto sociale.
Coinvolti più o meno direttamente, risentiamo del contatto costante con la sofferenza, viviamo con angoscia le difficoltà continue e le varie limintazioni sociali, anche se consapevoli della loro necessità. Eppure continuiamo a dimenticare che molte persone combattono da sempre una battaglia quotidiana e silenziosa di cui non si sa abbastanza.
È il caso di Alessandro che combatte per avere una vita serena anche con uno stile di vita molto propositivo: “Lavoro come tecnico di impianti fotovoltaici, sono appena diventato papà e pratico sport da sempre. Giocavo a calcio (anche se lo sconsigliavano per le possibili complicazioni di salute) poi ho fatto pugilato e molte gare di resistenza fisica e da qualche anno vado in canoa - sin dalle prime parole è chiara e forte la sua determinazione – già da ragazzino sognavo di arrivare in Croazia via mare ma non ci ho mai pensato sul serio, poi a febbraio di quest’anno un altro ricovero. Ne sono uscito ancora ma a 34 anni comincio a subire seriamente i problemi della malattia e mi son detto è arrivato il momento, ora o mai più.
La motivazione definitiva è arrivata quando ha capito di poter portare un messaggio:” ho sempre affrontato la malattia a testa alta, l’idea di vivere sotto una campana di vetro non è mai stata una soluzione, per questo lo sport quando mi veniva sconsigliato, per questo le gare quando mi veniva richiesta cautela, ma non tutti i malati di Fibrosi hanno questa fortuna. Solo recentemente l’attività sportiva è entrata a far parte del protocollo di cura ma finalmente è arrivata la novità che può cambiare la vita delle persone: è stato approvato l’utilizzo del Trikafta, un farmaco potenziatore di vitamina che elimina il difetto genetico all’origine di tutto. È un’arma potentissima, molti potrebbero curarsi. Così ho deciso di lottare ancora, di pagaiare perché tra la possibilità di guarigione e la guarigione effettiva non permanga ancora un mare invalicabile”.
Ma il farmaco sembra avere un costo proibitivo. Sfiora i 300.000 dollari annui per paziente: “Per questo attraverserò l’Adriatico in Kayak. Voglio che questa vicenda sia conosciuta, vorrei che il farmaco diventasse accessibile a tutti. Non dovremmo ridurre la qualità della vita di molte persone ad una questione economica”.
“Sarà una grande sfida e avrò bisogno di molti consigli – riconosce Alessandro – infatti parlo ancora spesso di tentativo perché non ho la più pallida idea di come poter fare ma ho appena ricevuto una bellissima notizia: Antonio Rossi e Daniele Scarpa (canoisti vincitori della finale olimpica K2 1000 di Altanta 1996 nella gara indimenticabile anche per la telecronaca di Galeazzi) mi aiuteranno a preparare la traversata. Mi stanno già dando consigli per migliorare la tecnica e potrebbero essere i miei illustri accompagnatori, supportandomi anche i giorni della traversata. Poter condividere con loro questa sfida è un’emozione indescrivibile, sono dei campioni eccezionali”.
La LIFC (Lega Italiana Fibrosi Cistica) e la LIFC Marche sono già entusiasticamente al fianco di Alessandro come molte altre rappresentanze territoriali. Anche il Sindaco di Civitanova, Fabrizio Ciarapica, si è dimostrato attento ed interessato a supportare la sfida.
Alessandro ha anche un altro buon motivo per mettersi in gioco ancora una volta: “Dopo aver abbandonato lo sport sono stato molto male e l’unica cosa bella di quel periodo è stata la nascita di mio figlio, vorrei dargli un esempio, vorrei raccontargli questa storia per dire che nella vita i problemi vanno affrontati con coraggio e che è giusto battersi con tutte le proprie energie e possibilità per ciò che ci sta a cuore – e prosegue scherzando – agli inizi pensavo ad una partenza in stile armata Brancaleone con una canoa giocattolo e pochissime possibilità di arrivare in Croazia ma ora la vicenda sta interessando molti e ne sono davvero felice, sarebbe stupendo sensibilizzare l’opinione pubblica sulla malattia e sulle nuove possibilità di cura”.
A fine giugno o inizio luglio il Kayak di Alessandro staccherà la costa Civitanovese: “mi sto allenando, dovrò programmare giorno, notte, cibo, riposo e prepararmi a tutte le eventualità”.
Non resta che tifare per Alessandro Gattafoni e seguire la preparazione con l’hashtag #roadtocroazia, da costa a costa con lui perché la “malattia invisibile” smetta di essere tale per chi può davvero aiutare a curarla.
La sfida con il mare
È solo un mezzo
Per arrivare ad una destinazione
Un obiettivo
Sconfiggere ed abbattere
Tutte le barriere
Della nostra vita
[Sandra Truccolo - Campionessa paralimpica e moglie del canoista Daniele Scarpa]
"La direzione di Area Vasta 3 della provincia di Macerata, nella giornata del 13 aprile scorso, ha pubblicato un avviso di mobilità interna per il reclutamento di 8 dirigenti medici di discipline varie: Cardiologia, Chirurgia generale, Anestesia e Rianimazione, Pediatria, Psichiatria, da destinare alla copertura dei posti negli ospedali di Macerata e Civitanova Marche. L’avviso di mobilità interna, nell’escludere il nosocomio camerte dalla possibilità di essere destinatario di personale dirigente medico, è rivelatore di quali siano i veri intendimenti della politica regionale in materia di sanità, avviata dal centrosinistra prima e perseguita ora dal centrodestra".
È quanto afferma, in tono fortemente polemico, il sindaco di Camerino Sandro Sborgia.
"Appare, infatti, sempre più chiara la volontà di continuare in quel processo di lento e silenzioso svuotamento dei servizi sanitari dell’entroterra avviato nel 2015, implementato nel 2017 in conseguenza degli eventi sismici e che oggi subisce un ulteriore accelerazione sotto la copertura degli effetti dovuti all’emergenza pandemica" ha tuonato il primo cittadino camerte.
"Il provvedimento amministrativo diramato dall’azienda sanitaria smentisce clamorosamente le promesse e rassicurazioni circa il paventato rischio chiusura o ridimensionamento fatte dall’assessore Saltamartini, insieme ai consiglieri regionali Pasqui e Marinelli, proferite nel corso dell’ultimo incontro di qualche mese fa, tenuto presso il Lanciano forum - attacca Sborgia -. Al contempo, nel sollevare il velo delle ambiguità sul disinteresse per l’ospedale camerte, offende l’intelligenza dei tanti cittadini della città ducale".
"Sappiano comunque che l’amministrazione comunale di Camerino e le altre comunità camerti sinceramente legate al nostro presidio ospedaliero, non assisteranno passivamente allo smantellamento del presidio ospedaliero di Camerino - conclude Sborgia -. La carta costituzionale riconosce ai cittadini della montagna lo stesso diritto alle cure garantite a coloro che abitano in territori meno disagiati. Nel rispetto delle condizioni imposte dalla emergenza pandemica chiameremo a raccolta i cittadini dell’entroterra e avvieremo tutti insieme ogni legittima iniziativa per contrastare la realizzazione di questo scellerato disegno".