Dare un calcio alla paura per spingerla un po’ più in là e creare un’occasione di gioco per far ritrovare i più piccoli attorno a un pallone. Otto squadre di campioncini, d’età compresa tra gli otto e i nove anni, si sono incontrati nel primo “Torneo dell’Amicizia e della Solidarietà”, svoltosi dal 5 al 7 maggio presso il centro Coni di preparazione olimpica di Tirrenia, in provincia di Pisa, per una manifestazione ideata e organizzata dall’associazione Usd Rinascita Doccia di Sesto Fiorentino. Tra i partecipanti anche trenta bambini provenienti dai paesi del centro Italia colpiti dal terremoto
Il torneo, riservato alla categoria “Primi calci II anno 2008”, ha visto scendere in campo formazioni di cinque giocatori senza alcuna graduatoria finale e con premi finali per tutti. “L’idea - spiegano gli organizzatori - è nata parlando con i bambini, pensando a quanto è accaduto l’estate scorsa col terremoto in centro Italia. Un gesto di solidarietà e amicizia, nel segno del calcio. Dalla Rinascita Doccia sono partiti i contatti, prima con il sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, che è rimasto entusiasta del progetto e non potendo coinvolgere direttamente il proprio paese viste le condizioni attuali, ci ha consigliato di continuare con il progetto e di non fermarci”. Così l’iniziativa è andata avanti coinvolgendo i comuni di San Severino Marche, Muccia, Pievebovigliana, Pieve Torina e Serravalle di Chienti.
Al primo “Torneo dell’Amicizia e della Solidarietà” hanno aderito complessivamente quattro società: la S.S. Settempeda e l’A.S.D. Futbol3, attive nel territorio dei comuni del Maceratese colpiti dal sisma. Con loro anche l’U.S.D. Rinascita Doccia e il Castelfiorentino. L’iniziativa ha visto la collaborazione del consiglio regionale della Toscana e si è avvalsa del patrocinio della città metropolitana di Firenze, dei comuni di Firenze e Sesto Fiorentino. Il “Torneo dell’Amicizia e della Solidarietà”, ideato dalla Rinascita Doccia, ha unito realtà lontane che si sono subito ritrovare vicine nel segno della solidarietà e del calcio, sport capace ancora di unire le persone intorno a grandi sfide.
La società settempeda ringrazia la società tutta della Rinascita Doccia di Sesto Fiorentino e, in particolare, i dirigenti Claudia Fredducci, Maurizio Rotolo e l'allenatore Francesco Sardina.
"Noi sindaci abbiamo chiesto che gli sfollati non vengano spostati dai camping in cui si trovano ora. La riunione è stata aggiornata, ma secondo me ci sono margini di apertura per trovare una soluzione".
Questo il commento del sindaco di Pieve Torina Alessandro Gentilucci al termine della riunione fiume svoltasi in Prefettura a Macerata sul caso dei terremotati ospiti di strutture della costa, che ora dovrebbero spostarsi per far posto ai turisti. Gentilucci torna poi sul nodo delle casette, le Sae che nelle Marche non ci sono ancora. "Ho sottoscritto un cronoprogramma con la Regione secondo il quale a Pieve Torina le casette devono arrivare entro il prossimo 24 agosto. Sono fiducioso che l'impegno venga rispettato. Se così non sarà - annuncia - sono pronto a ogni forma di protesta, anche eclatante".
Il prefetto di Macerata Roberta Preziotti ha invitato questo pomeriggio in Prefettura gli assessori alla Protezione civile e al Turismo delle Marche, il dirigente della Protezione civile regionale e 12 sindaci della provincia, più il commissario straordinario di Valfornace, per affrontare la situazione del contingente di sfollati del terremoto che dovrebbe trasferirsi da alcuni camping della costa in altre strutture, per lasciare spazio ai turisti. La riunione era stata chiesta dal sindaco di Pieve Torina, presidente della Comunità Montana di Camerino, e da quello di Ussita, ed è ancora in corso.
Nei giorni scorsi Preziotti aveva ricevuto una delegazione di terremotati, che verranno riconvocati successivamente. L'obiettivo degli sfollati è quello di non abbandonare le attuali strutture di accoglienza, e anche i sindaci appoggiano questa richiesta. La Regione Marche aveva fatto appello agli albergatori per una proroga dell'ospitalità, ma l'invito era stato accolto solo in parte. (Ansa)
È tutto pronto per "In moto per ricostruire" evento presentato oggi 10 maggio presso la concessionaria Moto Nardi di Macerata. Gli amanti delle due ruote si riuniranno domenica 14 maggio mettendo la loro passione al servizio della ricostruzione di Visso, uno dei paesi più colpiti dal sisma.
Una giornata di solidarietà finalizzata alla raccolta di fondi che andranno alla popolazione e ai commercianti della zona, organizzata da Paolo Nardo titolare della concessionaria Moto Nardi insieme al sindato di Visso, Giuliano Pazzaglini con la collaborazione del Motoclub Amici di strada di Civitanova e del Motoclub New Rider di Porto Recanati. "Ho notato grande sensibilità da parte dei motociclisti che verranno dal centro, ma anche dal sud Italia" ha detto Nardi.
Per partecipare sarà necessario versare una quota di iscrizione: 10 euro che verranno devoluti in beneficienza ai vissani. Sarà possibile iscriversi presso la concessionaria Nardi, presso le sedi dei Motoclub aderenti oppure direttamente a Visso dove saranno allestiti dei banchetti.
Tra i promotori anche Vincenzo Cittadini di Moto Nardi: "Quando ero bambino vivevo a Visso con la mia famiglia. Sembra una città bombardata ora, mi piange il cuore". Chi è motociclista sa cosa vuol dire viaggiare per scoprire posti come Visso, è "un modo per far tornare il turismo" continua Cittadini.
Alla presentazione c'era anche Giuseppe Gatti, commerciante di Visso: "Dobbiamo ringraziare tutti, perché per noi è un modo per farci ricordare. Abbiamo paura che Visso scompaia anche dalla cartina geografica, altrimenti".
Il Comune di Tolentino rende noto che coloro i quali abbiano avuto l’abitazione inagibile, classificata con scheda AEDES “E”, possono chiedere il contributo per le spese di trasloco o di eventuale deposito dei mobili. Il contributo - nel limite massimo di euro 1.500,00 - è regolato dall’Ordinanza n. 21 del 28/04/2017 del Commissario per la ricostruzione, scaricabile sul sito del Comune, con allegato il modello di domanda che dovrà essere presentata per l’inoltro al competente Ufficio territoriale speciale per la ricostruzione, all’Ufficio Servizi Sociali del Comune di Tolentino ubicato in pizza Martiri di Montalto, telefono 0733.901321.
Queste le modalità di riconoscimento del contributo in favore dei soggetti la cui abitazione, in conseguenza degli eventi sismici verificatisi a far data dal 24 agosto 2016, sia stata sgomberata per inagibilità totale (livello di danno E) a seguito di provvedimenti delle autorità competenti e che abbiano dovuto sostenere oneri per traslochi e/o depositi temporanei dei mobili e dei suppellettili, contenute nell’abitazione dichiarata inagibile e sgomberata.
Il contributo è riconosciuto:
a) in favore dei proprietari ovvero degli usufruttuari o dei titolari di diritti reali di garanzia che si sostituiscano ai proprietari delle unità immobiliari danneggiate o distrutte dal sisma e classificate con esito E che, alla data degli eventi sismici, risultavano adibite ad abitazione principale;
b) in favore del conduttore, del comodatario o dell'assegnatario, purché alla data degli eventi sismici adibiti a residenza anagrafica ovvero ad abitazione principale, abituale e continuativa del conduttore del comodatario o dell'assegnatario, in caso di unità immobiliari danneggiate o distrutte dal sisma e classificate con esito E, ovvero concesse in comodato o assegnate a soci di cooperative a proprietà indivisa, mediante atti aventi data certa anteriore al verificarsi degli eventi sismici che hanno determinato l’inagibilità totale dell’unità immobiliare.
Il contributo è limitato alle spese effettivamente sostenute e documentate per il trasloco e il deposito temporaneo dei mobili e dei suppellettili in favore dei soggetti, la cui abitazione, in conseguenza degli eventi sismici verificatisi a far data dal 24 agosto 2016, sia stata sgomberata per inagibilità totale (livello di danno E) a seguito di provvedimenti delle autorità competenti e che per l’esecuzione degli interventi di ripristino e miglioramento sismico o di ricostruzione siano costretti a traslocarli e/o ricoverarli temporaneamente in locali ubicati in edifici diversi da quelli oggetto degli interventi, ivi compresi quelli previsti dall’articolo 3, comma 2, dell’ordinanza n. 9 del 2016. 2. In ogni caso, il contributo di cui al precedente comma non può superare, con riguardo a ciascuno nucleo familiare, la somma di euro 1.500,00.
Nelle ipotesi previste, il contributo è limitato alle sole spese di trasloco effettivamente sostenute e, in ogni caso, non può eccedere, per ciascun nucleo familiare, la somma di euro 750,00.
Ai fini della presente ordinanza, il nucleo familiare viene determinato, con riferimento alla data degli eventi sismici.
A pena di decadenza, la domanda di contributo deve essere presentata presso il Comune del luogo ove si trova l’unità immobiliare dichiarata inagibile, entro il termine di sessanta giorni dal pagamento, da parte dei soggetti delle spese relative all’attività di trasloco e/o di deposito temporaneo.
Alla domanda, redatta in conformità al modello, costituente l’allegato n. 1 alla presente ordinanza e reperibile sul sito istituzionale del Commissario Straordinario del Governo ai fini della ricostruzione nei territorio dei Comuni delle Regioni di Abruzzo, Lazio, Marche ed Umbria interessati dall’evento sismico del 24 agosto 2016, oltre che sul sito del Comune, devono essere allegati, a pena di inammissibilità, i seguenti documenti: a) dichiarazione sostitutiva rilasciata ai sensi degli articoli 46 e 47 del D.P.R. n. 445 del 2000, contenente l’indicazione degli estremi identificativi e della data del provvedimento di sgombero totale dell’abitazione, nonché la descrizione del numero e della tipologia dei beni mobili e/o dei suppellettili ubicati, alla data degli eventi sismici, nell’abitazione dichiarata inagibile e sgomberata; b) copia delle fatture e/o delle ricevute relative alle spese effettivamente sostenute per il trasloco e/o il deposito temporanei dei beni mobili e delle suppellettili; c) copia dei documenti di trasporto; d) copia della documentazione attestante l’effettivo pagamento delle spese per il trasloco e/o per l’eventuale deposito temporaneo; e) copia dell’eventuale contratto di locazione, di usufrutto, di uso, di abitazione, di comodato ovvero di altro titolo legittimante l’utilizzazione dell’unità immobiliare come abitazione principale; f) copia del contratto o dei contratti relativi ad eventuali coperture assicurative per gli oneri ammessi a contributo ai sensi della presente ordinanza.
Relativamente alle spese per traslochi e/o per il deposito temporaneo dei beni mobili e dei suppellettili ammissibili a contributo e già sostenute dai soggetti alla data di entrata in vigore della presente ordinanza, la domanda di contributo, corredata dai documenti previsti, deve essere presentata, a pena di decadenza, presso il Comune del luogo ove si trova l’unità immobiliare dichiarata inagibile entro il termine di centoventi giorni dalla data di entrata in vigore della presente ordinanza.
Entro sette giorni dalla presentazione della domanda il Comune ne cura l’inoltro all’Ufficio speciale per la ricostruzione territorialmente competente, unitamente alla documentazione prodotta dal richiedente, alla copia del provvedimento di sgombero totale dell’abitazione, nonché all’eventuale certificato di residenza.
L'Ufficio speciale per la ricostruzione, entro quaranta giorni dalla ricezione delle domande di contributo, come inoltrate dal Comune, previa verifica della sussistenza in capo al richiedente dei requisiti per l'accesso al contributo, nonché della completezza della domanda e della documentazione alla stessa allegata, procede alla determinazione della spesa ammissibile e del contributo concedibile.
L'accoglimento della domanda, con l'indicazione specifica del contributo concesso, è comunicato al beneficiario, ove possibile anche a mezzo PEC, all’indirizzo indicato nella domanda di contributo. Con le stesse modalità è comunicato l'eventuale provvedimento di rigetto della domanda di contributo, con l'indicazione delle ragioni del mancato accoglimento della stessa.
L'Ufficio speciale può richiedere all'interessato integrazioni o chiarimenti, che devono pervenire entro quindici giorni dalla richiesta. Nel caso in cui entro tale termine le integrazioni e i chiarimenti richiesti non siano pervenuti, la domanda di contributo si intende rinunciata. In caso di richiesta di integrazioni o chiarimenti, il termine di cui al comma 1 è sospeso e riprende a decorrere dalla data di ricezione da parte dell’Ufficio dei chiarimenti e delle integrazioni richiesti.
L'Ufficio speciale può in ogni caso respingere le domande qualora vengano riscontrate gravi incompletezze o carenze dei dati necessari alla valutazione, tali da non poter essere sanate con chiarimenti o integrazioni documentali.
In caso di accoglimento della domanda, l’Ufficio speciale procede, entro venti giorni dall’invio della comunicazione, al pagamento del contributo riconosciuto.
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa a firma di Alessandro Savi, Consigliere Comunale "Macerata Capoluogo"
La storia della pedonalizzazione del centro storico viene da lontano, dai tempi dell’amministrazione guidata da Gian Mario Maulo. Fu una decisione giusta nel merito ma, con ogni probabilità, affrettata e improvvisa. La successiva amministrazione Menghi, coerentemente con il suo programma, fece immediatamente la scelta opposta poi, nei successivi quindici anni di governo del centro sinistra, si è proceduto con gradualità verso una pedonalizzazione sempre maggiore. Oggi il sindaco Carancini, come annunciato da tempo, avvia il nuovo piano di sosta e mobilità che, di fatto, chiude il centro. La mozione respinta ieri dal consiglio è un atto di alcuni consiglieri di minoranza, non dell’amministrazione comunale che ha approvato il piano attraverso una delibera di giunta. Dunque è, in sé, un atto pressoché inutile, servito esclusivamente a riaccendere il dibattito per qualche ora o per qualche giorno. Per quanto mi riguarda, ho preferito astenermi. Non sono contrario alle pedonalizzazioni dei centri storici, al contrario. Semplicemente, negli anni, mi sono progressivamente convinto che tale processo debba avvenire contestualmente alla realizzazione di un parcheggio realmente comodo, realmente a ridosso del centro, realmente in grado di condurre il pedone nella piazza principale con pochi passi: è la proposta dei “100 passi per il centro” che la lista civica Macerata Capoluogo ha proposto alla città e che prevedeva la realizzazione del parcheggio a nord con un sistema rivoluzionario di attracchi meccanizzati e scale mobili. Il vecchio Park sì (oggi parcheggio “Centro storico”), a mio modo di vedere, non ha questa appetibilità in sé e, sia pur reso conveniente dalle scelte dell’amministrazione, resta un parcheggio non del tutto adeguato. La vera scelta di pedonalizzazione è stata fatta quando il Consiglio Comunale ha approvato l’acquisizione anticipata del Park sì, non ieri. Il vero snodo della vicenda è quello, ogni altro atto di giunta o di consiglio deve e dovrà necessariamente misurarsi con una operazione costata oltre due milioni di euro. Giusta? Sbagliata? Solo il tempo potrà dirlo. Di certo Il Park sì, una volta divenuto “parcheggio Centro Storico”, ha di fatto precluso e precluderà per lunghissimo tempo ogni altra scelta relativa alla sosta di ogni altra successiva amministrazione. A meno che qualcuno, in futuro, con temerarietà più che con coraggio, non deciderà di bruciare quei due milioni e riaprire scenari diversi".
“Portare anche il vino in una fiera specializzata sul food si è rivelata una scelta strategica. Da sempre la cucina italiana ha contribuito alla crescita del nostro prodotto enologico sui mercati internazionali; ora, in questa congiuntura particolare, tocca al vino fare da traino alle nostre nicchie agroalimentari di qualità”. Lo ha detto oggi, mercoledì 10 maggi, nel corso della terza giornata della rassegna milanese "Tuttofood" il direttore dell’Istituto marchigiano di tutela vini (Imt), Alberto Mazzoni, commentando la partecipazione unitaria dei produttori del Verdicchio di Matelica, ospitati gratuitamente da Fiera Milano assieme alle altre aziende della collettiva Food Brand Marche provenienti dalle aree del cratere.
Numerosi i contatti registrati con il trade, in particolare con operatori provenienti da Irlanda, Cina, Israele, Polonia, Russia e Svezia interessati al Verdicchio di Matelica (che festeggia i 50anni dalla nascita della Doc) e alla Vernaccia di Serrapetrona. Alla collettiva marchigiana, che chiude domani, partecipano 41 aziende. Di queste, sono 35 le imprese danneggiate dal terremoto che provengono dall’area del cratere e 23 quelle vitivinicole.
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa a firma Elisabetta Guglielmi, Segretario Provinciale Nursind Macerata (Sindacato delle Professioni infermieristiche), intervenuta in risposta all’articolo della Uil Fpl avente ad oggetto la Cisl e la Direzione dell’Area Vasta 3.
“È inaccettabile che alcune sigle sindacali, nella riunione della RSU dello scorso 8 maggio, sottoscrivano un verbale di richieste comuni concordato all’unanimità e il giorno dopo smentiscano sulla stampa l’operato che la RSU e la stessa sigla hanno firmato. La Rappresentanza Sindacale Unitaria, RSU, è un organismo composto da 36 delegati eletti e la figura del coordinatore, è una mera figura organizzativa e amministrativa interna non essenziale al funzionamento dell’organismo. È singolare ricordare che, come già pubblicato sui giornali, la stessa sigla che denuncia le modalità della sfiducia del coordinatore l’ha ritenuta un atto dovuto e a suo tempo sottoscritta. Allo scopo di proseguire correttamente il compito affidato dagli elettori ad ogni delegato della RSU, invito coralmente tutti i delegati e le sigle sindacali ad assumersi (ed assumerci) le nostre responsabilità e a mantenere fede ai nostri impegni sindacali".
"Nel tempo - va avanti Guglielmi - il ruolo del sindacato ha visto scemare la sua incisività nelle scelte Aziendali e la legge regionale sminuirà ulteriormente l’incisività e l’autonomia sindacale nel territorio dell’AV3. Dopo mesi di tentativi volti a far ripartire i lavori della RSU, che a causa di vicissitudini interne erano da tempo fermi, oggi sosteniamo a gran voce che le risposte che vogliamo dalla direzione dell’AV3 sono analoghe per tutte le organizzazioni sindacali e sono state richieste più volte nel tempo. Sintetizzando le istanze, noi chiediamo: che l’Area Vasta si occupi urgentemente di mobilità, di straordinari non pagati, delle prestazioni aggiuntive autorizzate e non pagate, degli accordi sugli incentivi non mantenuti, della pronta disponibilità, del piano occupazionale. Siamo convinti che ci sia un impianto riferito ai coordinamenti e alle posizione organizzative, non adeguato alla nuova realtà dell’AV3".
"In nome della correttezza e della responsabilità personale che coinvolge ognuno di noi - conclude Guglielmi in rappresentanza del Sindacato degli Infermieri - invito la RSU e le O.S. ad evitare attacchi interni strumentali che depotenziano l’azione corale di tutti i rappresentanti dei lavoratori".
"Se la Segreteria Nursind Macerata non riceverà in tempi rapidi risposte soddisfacenti alle proprie istanze da parte dell’Area Vasta 3 proclamerà - si legge infine nel comunicato - lo stato di agitazione".
Ancora testimonianze di solidarietà per la comunità tolentinate e in particolare per i bambini della scuola Rodari. Giacomo Morodo, caposquadra del distaccamento ANA di Cadore, ha consegnato ai bambini di Tolentino un libro e una lettera inviate dalle scuole materne di Vigo e Lorenzago di Cadore. Dopo aver operato sul territorio e dopo la consegna del materiale scolastico e delle derrate alimentari, una bella attestazione di affetto e di vicinanza per chi si trova a convivere con il terremoto da diversi mesi.
L’ANA di Cadore è infatti già stata a Tolentino con i suoi volontari (dal 12 al 19 novembre, dal 17 al 18 dicembre, dal 24 al 31 dicembre, dal 9 al 16 gennaio, dal 20 al 27 gennaio, dal 10 all'11 febbraio, dal 18 al 19 marzo, dal 7 all'8 aprile e dal 29 aprile all'1 maggio). La Protezione Civile di Auronzo di Cadore è scesa a Tolentino portando alimenti e vestiario. Ha effettuato raccolte presso i supermercati di derrate alimentari da trasportare a Tolentino, ha consegnato una roulotte a una famiglia tolentinate e ha portato fieno per le zone di Pievetorina. Nel corso della permanenza a Tolentino ha costituito un gemellaggio tra la scuola Rodari e le scuole dell’infanzia di Vigo e Lorenzago di Cadore. Lo scorso 18 novembre in visita a Tolentino è venuto l'Assessore alla Protezione civile della Regione Veneto Gianpaolo Bottaccin.
Il Sindaco Giuseppe Pezzanesi e l’Assessore Giovanni Gabrielli hanno ringraziato tutti i volontari del Cadore: "In maniera encomiabile hanno collaborato dimostrando grande professionalità e dedizione. Ogni loro intervento è stato risolutivo e tutto il loro prezioso lavoro è stato molto utile per aiutare la nostra comunità fortemente provata dalle continue scosse del terremoto. In particolare, i nostri amici del Cadore, che non smetteremo mai di ringraziare, sono stati al fianco delle famiglie che si sono trovate senza casa e come 'angeli' con grande cuore si sono impegnati per ridurre i disagi e i problemi".
Nelle famigerate buche a ridosso dell'isola ecologica, nei giardini dell'ex Ente Fiera in cui, come avevamo documentato (https://picchionews.it/attualita/civitanova-la-zona-e-derattizzata-ma-i-topi-non-lo-sanno-video), trovava rifugio una nutrita colonia di topi, da qualche giorno è comparsa una sostanza di colore celeste che a distanza sembra una sorta di schiuma.
Si tratta senza dubbio di un nuovo tentativo di derattizzazione, speriamo definitivo. Anche perché in quei giardini giocano spesso dei bambini e la nuova piazza ricavata dall'abbattimento della fiera sta riscuotendo molto successo come luogo di aggregazione, come è stato dimostrato nelle ultime settimane (dal concerto dei Modena City Ramblers allo Street Food Time, fino allo spettacolo di Max Giusti di domenica scorsa, 7 maggio).
In occasione della Festa dell’Europa e degli Aperitivi europei che prenderanno il via da oggi, il Comando della Polizia locale ha messo un’ordinanza per regolamentare la viabilità nelle vie del centro storico interessate dalla manifestazione
Il provvedimento prevede da oggi fino al 13 maggio dalle ore 18 alle 02,00 del giorno successivo:
- divieto di transito nel centro storico posto all’intersezione tra via Zara e via Armaroli, eccetto residenti autorizzati, veicoli a servizio degli invalidi, pubblica utilità. All’esaurimento dei posti disponibili nel parcheggio di via Armaroli o qualora sia necessario, il divieto di transito verrà istituito
all’intersezione di Rampa Zara con viale Leopardi, con le stesse eccezioni;
- divieto di transito in piazza Annessione, eccetto residenti autorizzati, veicoli a servizio degli invalidi, pubblica utilità;
- divieto di sosta con rimozione forzata valido da oggi (10 maggio) al 13 maggio dalle ore 17 alle 02,00 del giorno successivo in piazza Annessione, piazza Vittorio Veneto, piazza Oberdan (eccetto tratto chiuso adiacente il palazzo delle Poste), piazza della Libertà, via Gramsci;
- divieto di sosta con rimozione forzata valido dalle ore 8 alle 18 del 10 maggio in via S. Maria della Porta (parcheggio di Palazzo Conventati).
Da oggi 10 maggio al 14 maggio i veicoli dei residenti del centro storico che espongono il permesso zona “A”, potranno sostare in qualsiasi altra zona riservata ai residenti, compresi i parcheggi in struttura.
Sabato 13 maggio invece, a partire dalle ore 20, verranno chiusi al traffico corso Cavour e corso Cairoli nel tratto compreso tra via Carducci e piazza Nazario Sauro.
L’Ordine degli Architetti di Macerata è intervenuto per spiegare le difficoltà che impediscono e ritardano la presentazione dei progetti necessari per procedere con la ricostruzione.
"Continua ad essere al centro dei tavoli di lavoro e di discussione la questione ricostruzione - scrive l'Ordine - non ultimo quello aperto a Treia con il convegno “Ri-costrure la contemporaneità” del 6 maggio scorso. Nel corso della giornata di lavoro, infatti, l’assessore regionale Angelo Sciapichetti è tornato ad evidenziare la carenza di progetti depositati per la ricostruzione".
"In primis infatti è stato evidenziato - sottolinea - quanto sia complicato ad oggi poter auspicare una ricostruzione veloce prima di tutto perché i sopralluoghi FAST hanno rilevato come tale ricostruzione sia applicabile ad un numero estremamente ridotto di casi, anche all’interno delle numerosissime classificazioni B. In secondo luogo poi è stato posto l’accento su quanto la ricostruzione veloce in realtà, esempio ne è il caso de L’Aquila, non è stata in grado di salvare quegli edifici colpiti dal sisma del 1997 i cui interventi di risanamento non hanno fatto altro che inficiare l’equilibrio delle strutture colpite poi senza tregua dal terremoto aquilano".
"Viene da sé allora che l'enorme contributo economico impegnato dal Paese venga utilizzato ed ottimizzato con intelligenza e proiettato verso la ricostruzione, prima ancora che degli edifici, di un tessuto sociale ed economico attrattivo, come già sottolineato in più di una occasione dagli architetti" continua.
A parlare anche il presidente dell'Ordine Enzo Fusari: "Parlare di ricostruzione oggi, più di ieri, significa quindi studiare il territorio in modo tale da restituire un patrimonio edilizio che possa affrontare con successo gli eventi futuri che caratterizzano inevitabilmente una zona sismica. Non è un caso infatti – spiega Fusari -che solo ora sta per partire lo studio della microzonazione sismica, si sta parlando di predisporre linee guida per le zone maggiormente distrutte, ci si sta interrogando su come rapportarsi con le aree problematiche come i dissesti idrogeologici e con la diffusione degli abusi edilizi, gli uffici tecnici comunali stanno ancora ragionando in merito agli aggregati, ci si sta inventando come sopperire all'assenza di documentazione a seguito della distruzione degli archivi comunali". "Gli ingredienti principali sono già presenti un territorio paesaggisticamente ineguagliabile, una diffusione immane di pregevole patrimonio architettonico e culturale, un popolo volenteroso ed infaticabile; una "ricetta" epocale come questa, legata al terremoto, non può certo essere cucinata al microonde" conclude il presidente Fusari.
Il prefetto di Macerata Roberta Preziotti ha convocato oggi, 10 maggio alle 15.30, i sindaci e le autorità della Regione Marche per trovare una soluzione al problema degli spostamenti ingiustificati dei terremotati. Un problema già affrontato da Preziotti insieme a una rappresenzanza del comitato degli sfollati del sisma "La mia terra trema io no" a inizio mese (leggi qui).
Un incontro reso possibile "Grazie alla perseveranza dei terremotati - dicono i rappresentanti del comitato - che quotidianamente hanno espresso parere negativo nei confronti di questi spostamenti ingiustificati, alle pressioni mediatiche che i comitati dei cittadini hanno esercitato con l'aiuto dell'opinione pubblica e delle televisioni, alle 16mila firme che abbiamo raccolto in tutta Italia per scongiurare questa assurda riallocazione di quasi 1000 persone, alla richiesta di precetto delle strutture che abbiamo presentato alla prefettura il mese scorso e all'indomani dell'incontro avuto con la stessa lo scorso mercoledì 3 maggio".
"Siamo certi che i nostri sindaci riusciranno a rappresentare le nostre esigenze (come sempre fatto) e porranno fine a questa ingiustizia dello sfaldamento delle comunità bloccando immediatamente lo spostamento forzato di centinaia di terremotati per accontentare qualche decina di turisti. (dai comitati dei terremotati)" concludono i rappresentanti.
La solidarietà viaggia anche in 500. In occasione del “500 Septempeda Meeting”, il mega raduno di utilitarie di casa Fiat ospitato in piazza Del Popolo e promosso dal Gruppo Amatori 500, il Grùp Mièz Mîl di Gonars, in provincia di Udine, ha consegnato al sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei, un assegno in denaro a sostegno delle iniziative a favore dei terremotati settempedani.
I fondi sono stati raccolti dal Grùp Mièz Mîl insieme ai Chei Simpri Chei, agli “Amis dal Disu”, alle supporters femminili dell’Udinese Calcio “Le Zebre”, al gruppo Alpini di Gonars “Giuseppe Cignola” e alla parrocchia di San Canciano Martire in occasione di una serie di iniziative ospitate nella cittadina friulana fra cui la tradizionale festa che si tiene in occasione della “Purcitade”, manifestazione enogastronomica dove viene valorizzato il lavoro dei norcini locali, e della festa del Pignarûl, uno dei più antichi riti friulani le cui origini sono da ricercare negli antichi riti propiziatori e di purificazione celtica che consistono in un’alta catasta di legna e fieno da bruciare accesa al calar del sole la sera del 6 gennaio. Un momento conviviale che vede tutta la comunità unita intorno al fuoco sorseggiare un po’ di vin brulè per riscaldarsi dal pungente freddo invernale e interpretare i fumi per cercare di prevedere l’andamento dell’anno a venire.
A queste numerose iniziative si è poi aggiunto un pranzo organizzato da un piccolo gruppo di artigiani della bassa friulana che, desiderosi di condividere la partecipazione alla raccolta fondi, ha dato vita a una colletta collettiva che si è aggiunta a quanto già messo da parte. Ad aprile si è tenuto poi il 23° raduno di Fiat 500 organizzato a Gonars dal Grùp Mièz Mîl che, come già deciso alla vigilia dell'evento, ha destinato il ricavato agli amici settempedani. Infine, altri fondi sono stati raccolti grazie a una gara tra preparatori di porchetta.
“Con questi nostri aiuti - ha spiegato il presidente del Grùp Mièz Mîl, Maurizio Del Mestre - vogliamo contribuire alla vostra ricostruzione memori di quanto la nostra regione, il Friuli Venezia Giulia, ha subito e di come si è rialzata in seguito. Auspichiamo di rivedere il vostro territorio rigoglioso come prima del sisma e speriamo che da questa esperienza possiate rinascere più forti di prima”.
Grata per il bellissimo gesto di solidarietà e d’affetto, il sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei, ha ringraziato a nome dell’amministrazione comunale e di tutta la comunità settempedana gli amici di Gonars con i quali, da diversi anni, sono nati profondi rapporti di amicizia grazie al Black Scorpions Biker Group e ai bikers proprio di Gonars.
Quanti non pagano l'assicurazione dell'auto? Il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti attraverso il coordinamento delle motorizzazioni civili ha stilato un elenco (aggiornato al 25 febbraio 2017) con tutti i comuni italiani in cui gli automobilisti non pagano la Rca auto e/o la revisione, obbligatorie per legge.
In provincia, il comune che evade di più è San Ginesio con il 15,8% su 2.209 veicoli. San Ginesio è anche il primo comune delle Marche seguito da Gagliole, con il 15,75% su 362, sul podio anche Cingoli con il 14,86% su 6.399. La media nazionale è del 13%, quella provinciale dell'8,26%.
Analizzando i dati, i comuni meno assicurati risultano, spesso, essere i più piccoli dove ci sono meno controlli da parte delle forze dell'ordine e dove mancano anche presidi di polizia locale. Tra gli altri comuni della provincia spiccano: Macerata 7.17% su 23.232 veicoli, Tolentino 8,61% su 10.785, Civitanova 9,95 su 23.126, Castelraimondo 6.58% su 2476, Matelica 6.98% su 5404, Camerino 7.76% su 4073, San Severino Marche: 7.60% su 7050, Sarnano 8.85% su 1864, Fiastra 5.90% su 356, Fiuminata 7.50% su 787, Muccia: 6.73% su 550. Chiudono la classifica Pioraco 5.39% su 631, Loro Piceno 4.91% su 1.283 e Sefro con 4.72% su 212 veicoli.
La classifica regionale prosegue con Montegrimano Terme (Pu, 14.21% su 584 veicoli), Sassofeltrio (Pu, 13.98% su 801 veicoli), Macerata Feltria (Pu, 13.40% su 1149 veicoli). Al settimo il piccolo comune di Gualdo (Mc, 13.24% su 476 veicoli). Rientrano nella top ten regionale anche Grottammare, 12.92% su 9.263 e San Benedetto del Tronto, 12.38% su 26.723.
In Italia molti veicoli circolano senza assicurazione obbligatoria. La situazione è più drammatica al sud: a Striano e Qualiano, in provincia di Napoli, il 46% circa dei veicoli non risulta assicurato. Spicca anche il casa di Oldenico, in provincia di Vercelli: 256 abitanti per 303 veicoli circolanti e la percentuale (49%) insospettisce non poco. Certamente, la crisi economica, le tariffe folli proposte da alcune compagnie assicurative e la soglia della povertà che cresce sono tra le cause principali dei mancati rinnovi. Una situazione che negli ultimi anni è, tuttavia, migliorata grazie ai provvedimenti presi da alcune amministrazioni locali.
È bene sottolineare che le cifre potrebbero essere sovrastimate perché nella stagione invernale molti automezzi sono fermi in garage, altri potrebbero essere sottoposti a sequestro e fermo amministrativo.
Piazza Mauruzi, nell’ambito dei festeggiamenti della rievocazione storica “Tolentino 815” sabato 6 maggio, è stata trasformata in un campo di gioco di pallone col bracciale, antica disciplina sportiva ottocentesca i giocatori di Treia.
L’Asd Carlo Didimi, società sportiva campione d’Italia di bracciale negli ultimi quattro anni, ha partecipato alla manifestazione con i propri giocatori che hanno deliziato i numerosi spettatori riversatisi nel centro storico della città di Tolentino, con una partita dimostrativa, un vero e proprio allenamento, in vista dell’inizio della nuova stagione sportiva, che vedrà il suo culmine con la prima domenica di agosto, giorno della finalissima della XXXIX Disfida del Bracciale.
Sarà poi il mese di settembre quello in cui si assegneranno gli scudetti, femminile, under 12, 14,1 6, serie B e serie A, con la società di Treia che anche quest’anno proverà a replicare i successi degli anni scorsi.
Anche l’associazione culturale “ Sette Ottavi” di Treia ha partecipato alla rievocazione storica di Tolentino con i propri tamburini che hanno accompagnato i numerosi gruppi storici e folkloristici che hanno danzato a ritmo di musiche dell’epoca.
Qualche giorno fa, venerdì 5 maggio, dalla Sardegna è partito il primo giro d’Italia, il centesimo giro, quello in cui Michele Scarponi avrebbe fatto da capitano, dopo la rinuncia di Aru, quello in cui l’Aquila di Filottrano avrebbe dovuto dimostrare ancora una volta che come scala lui le montagne, con quelle gambe secche e il viso lavorato dal vento, non lo fa nessuno.
Scarponi non c’era venerdì in Sardegna: un tragico destino gli ha tolto la vita il 22 aprile nella sua Filottrano. Eppure tutto parlava di lui nell’isola dall’acqua color smeraldo. L’organizzazione del Giro ha deciso di dedicargli la salita del Mortirolo e un video celebrativo prima della partenza e, proprio in prima fila i ragazzi dell’Astana, la squadra di Michele, commossi hanno iniziato a far girare le ruote. Sono in otto, quelli con le divise blu come il cielo, sono in otto perché il loro capitano non c’è più e non è sostituibile, ci sono 16 ruote che girano e che percorreranno tutti i chilometri, tutte le salite e tutte le discese, poi ci sono quelle due ruote, ferme sopra l’ammiraglia, è lì la bici di Scarponi, per rassicurare tutti che nel gruppo “Michi c’è”, quel ragazzo con il sorriso stampato e la battuta sempre pronta, quello che per amor di squadra e del suo compagno Nibali si è fermato per accompagnarlo alla vittoria dello scorso Giro d’Italia.
L’Astana, squadra kazaka, sta portando avanti numerose iniziative in memoria di Scarponi e pochi giorni fa ha annunciato tramite l’ex ciclista, ora team manager della squadra, Alexander Vinokourov che continuerà a pagare lo stipendio di Michele donandolo alla famiglia: “pagheremo lo stipendio dell’anno di Michele Scarponi, lo doneremo alla famiglia, ad Anna e ai piccoli Giacomo e Tommaso”.
Anche l’Inter ha voluto regalare un pensiero ai piccoli gemelli Tommaso e Giacomo, regalando loro le maglie ufficiali da gioco in ricordo del grande tifoso nero azzurro che è sempre stato il padre. La moglie Anna ha ringraziato il club milanese e commosso il web con un post su Instagram che ritrae i due gemelli abbracciati con le maglie di fronte alla foto di “babbo”, come sempre in bici.
Una storia che continua a stringere il cuore, quella del ciclista di Filottrano, non solo il suo paese continua a mostrare il suo affetto verso il suo compaesano, ma è l’intero popolo italiano. Da sempre lungo le strade del Giro tutti nelle città e nei paesini, appassionati, grandi e piccini, si riversano nelle strade per vedere la carovana passare, per correre dietro e incoraggiare che sfida la montagna, novantanove volte su e giù per lo stivale, novantanove volte… la centesima Scarponi è in fuga, Michele ha già vinto nel cuore di tutti.
Parcheggiare un'automobile sulle piste ciclabili o, addirittura, sui posti riservati ai disabili è diventata una cattiva abitudine che si ripete nel fine settimana sul lungomare nord di Civitanova e che sta diventando un'abitudine anche nel centro città, in particolare in piazza XX Settembre e nelle zone limitrofe.
Durante questo weekend, molte auto sono state parcheggiate in divieto nella prima parte del vialetto Sud, qualcuna in via del Remo, con le immancabili auto sia davanti al municipio che dall'altro lato della strada.
Subito prima dei giardini, in quel parcheggio più piccolo delimitato da transenne qualcuno ha messo un cartello "area pedonale" molto tempo fa, probabilmente per scherzo, e nessuno lo ha più tolto. Per fortuna però, la gente della movida che frequenta Civitanova lo sa che quello è un parcheggio e non abbocca più alla burla, infatti è sempre pieno ed è difficilissimo trovare un posto libero.
La speranza è che, con la chiusura della discoteca Donoma, il fenomeno del parcheggio selvaggio in centro si ridimensioni (eliminarlo è quasi impossibile) pur sapendo che a breve, con la stagione estiva, riaprirà il Batik e il problema del lungomare nord diventerà più grande. Un nodo che saranno chiamati a sciogliere i vincitori delle imminenti elezioni comunali..
Sono 17 i comuni marchigiani che hanno ricevuto la Bandiera Blu 2017. Realizzato anche in collaborazione con l'Anci, l'evento si è tenuto a Roma alla presenza dei sindaci. I comuni che l'hanno ricevuta sono: Ancona, Numana, Senigallia, Sirolo, Cupra Marittima, Grottammare, Porto Sant'Elpidio, San Benedetto Del Tronto, Fermo, Pedaso, Porto San Giorgio, Civitanova Marche, Potenza Picena, Fano, Gabicce Mare, Mondolfo e Pesaro. "Si tratta di un riconoscimento molto importante - ha detto Maurizio Mangialardi, Presidente di Anci Marche - perchè sostiene un comparto strategico per l'economia regionale come quello del turismo balneare e che riguarda tutta la costa, da Gabicce a San Benedetto del Tronto passando per la Riviera del Conero".
Posata oggi la prima pietra della nuova scuola dell'infanzia "Benedetto Costa" di Sarnano, donata dalla regione Friuli Venezia Giulia, che sostituirà quella vecchia, resa inagibile dal terremoto e demolita pochi giorni fa.
Alla cerimonia hanno partecipato il sindaco Enrico Ceregioli, il commissario alla ricostruzione Vasco Errani, l'assessore alla Protezione civile del Friuli Venezia Giulia Paolo Panontin e il giornalista delle Marche Angelo Sciapichetti.
Si tratta della prima scuola delle 21 indicate nell'ordinanza n. 14 del commissario alla ricostruzione e l'ufficio commissariale ne ha curato la progettazione definitiva, mentre la Regione Friuli è responsabile della realizzazione 'chiavi in mano' che deve essere completata in meno di 120 giorni.. La nuova struttura per una novantina di bambini (mille mq di superficie) costerà oltre due milioni di euro e sarà in classe quarta di resistenza sismica: in quanto tale sarà edificio strategico di protezione civile e ospiterà il Coc.
(fonte e foto ANSA)