Dopo 15 anni si è chiusa la vicenda del Giardino della Musica, a Porto Potenza Picena.
Nei giorni scorsi, infatti, l’Amministrazione per tramite dell’Ufficio Tecnico ha finalmente formalizzato la presa in carico e l’acquisizione dell’area al patrimonio comunale. Si chiude così una vertenza che si è trascinata, tra problemi burocratici ed amministrativi, per circa tre lustri alimentando le proteste dei residenti. Quella zona, nata come area verde ad uso dei palazzi della lottizzazione Alvata, ha vissuto alterne vicende legate alla proprietà e alla conseguente manutenzione.
Ora, dipanato il ginepraio normativo, il Giardino della Musica diventa del Comune che se ne assume l’onere della manutenzione e del decoro urbano.
Completate con successo le analisi di rito: verificato il perfetto funzionamento tecnico dei macchinari è arrivato il semaforo verde per l’apertura della Casetta dell’Acqua installata in Piazza del Mercato, a Porto Potenza Picena.
La struttura, fortemente voluta dal presidente dell’Aspp Mario Properzi, verrà ufficialmente inaugurata sabato prossimo 24 giugno alle ore 12 e da subito fruibile dal pubblico. “Finalmente siamo riusciti a completare il lungo iter tecnico e burocratico propedeutico all’apertura della struttura – ha riferito il presidente dell’Azienda Municipalizzata, Mario Properzi – per questa estate sia i cittadini potentini sia i turisti potranno approvvigionarsi nel punto di erogazione di Piazza del Mercato.
La prima fase sarà completamente gratuita e sarà possibile avere acqua liscia e gasata sia a temperatura ambiente sia fredda, utilizzando contenitori compatibili ai rubinetti di erogazione. Nella seconda fase verranno rilasciate delle tessere a chi ha un contratto domestico con Astea, con le quali si potrà attingere acqua con addebito diretto in bolletta al costo di 0,0027 centesimi al litro”.
Libri di testo gratuiti, a settembre, per gli studenti delle zone colpite dal terremoto, per un totale di 140 comuni coinvolti. Lo prevede la convenzione siglata tra il Ministero dell'Istruzione e l'Associazione Italiana Editori (Aie).
Nei prossimi giorni sarà inviata alle scuole una circolare con le modalità e le scadenze per accedere all'agevolazione. La distribuzione gratuita dei testi varrà per i prossimi due anni scolastici, il 2017-2018 e il 2018-2019.
Il nuovo accordo amplia quello siglato nell'autunno del 2016 per la fornitura di libri alle ragazze e ai ragazzi di Amatrice, Accumoli, Arquata del Tronto e Acquasanta Terme, allargando l'iniziativa a tutte le alunne e gli alunni delle aree colpite da eventi sismici.
Gli istituti scolastici delle aree interessate avranno tempo fino al 15 luglio per trasmettere l'elenco degli studenti a cui assegnare i testi e l'elenco dei libri adottati per il nuovo anno scolastico.
(Fonte ANSA)
Ospite della trasmissione di Radio24 "Attento a noi due", condotta da Alessandro Milan ed Oscar Giannino, il sindaco di Visso Giuliano Pazzaglini ha illustrato i noti problemi legati alla gestione dell'emergenza terremoto. Memori di una precedente intervista, la prima domanda ha riguardato il numero delle casette arrivate nel suo comune e il sindaco ha risposto che è facile da aggiornare, dato che era zero ed è rimasto tale.
"Il motivo di questi ritardi - secondo Pazzagliani - è dovuto al fatto che dando la priorità alla legalità e non alla sofferenza delle persone, preoccuopandosi di un atto amministrativo, ineccepibile sul piano formale, è normale che ci vogliano mesi per fare qualsiasi cosa, perché quello che conta è blindare l'atto in ogni sua parte".
Prosegue il primo cittadino illustrando la situazione di Visso ed elenca qualche dato estremamente negativo: zero stalle, zero casette, molto indietro nella rimozione delle macerie e ribadisce che la colpa di questo è dovuta al fatto che anziché preoccuparsi su un piano sostanziale, ci si preoccupa solo ed sclusivamente di esserlo sul piano formale.
Viene criticato anche il fatto che in una situazione come questa, il sindaco non abbia avuto nemmeno l'autorità di convocare tutte le forze presenti sul territorio comunale per coordinarle al fine di creare efficenza. Dopo aver assistito ai vigili del Fuoco che montavano una recinzione e l'esercito che la demoliva un'ora dopo perché doveva passare con i container, pur non avendone l'autorità, il sindaco ha "azzardato" un invito a tutte le forze in campo a partecipare giornalmente a un incontro e fortunatamente queste hanno accettato, riuscendo a creare efficenza. "Si lamenta la mancanza di una legge quadro da parte del parlamento che stabilisca delle competenze e delle procedure da adottare in caso di calamità perché non è possibile legiferare ogni volta, creando una montagna di atti e facendo comprensibilmente una grande confusione", continua.
Citando le dichiarazioni di Bertolaso in cui affermava come in Italia non si voglia accettare che ci sia una singola persona che decida, viene quindi chiesto il punto di vista di Pazzagliani il quale risponde che se avesse potuto fare da solo le Sae (Soluzioni Abitative d’Emergenza), senza troppe formalità, "le prime casette sarebbero già state pronte perché a gennaio erano già state individuate le aree e quantificato il fabbisogno ma quelle aree gli sono state bocciate tutte per motivi che lo stesso definisce assurdi". "Uno dei grossi problemi - evidenzia Pazzagliani - è che nessuno vuole prendersi le responsabilità che invece lui vorrebbe, se fosse possibile e la situazione per i cittadini sarebbe sicuramente migliore".
Gli intervistatori citano le dichiarazioni di Errani che afferma che i fondi ci sono, ma il sindaco ribatte che nel suo comune "sono stati disposti interventi di somma urgenza per un milione di euro di cui sono riusciti a pagarne solo 200 mila perché non arrivano questi fondi".
La domanda successiva riguarda la cittadinanza di Visso ed il giornalista Milan chiede se per caso se la prenda con lui per le risposte mancanti. Pazzaglini risponde che "purtroppo nella sofferenza si cercano sempre capri espiatori e purtroppo è inevitabile che per qualcuno lo sia diventato e per altri magari lo diventerà ma fa parte del ruolo e lui consapevomente lo accetta". Quello che invece il sindaco non accetta è il fatto che "delle indicazioni operative date nell'ottobre del 2016 in una riunione con Renzi, richieste sulla scuola, sui trasferimenti, sul personale, non ne sia stata soddisfatta nemmeno una, mandando perso un patrimonio di esperienza che i tecnici di Visso e lui stesso, avevano maturato dalla ricostruzione del terremoto precedente. Completamente inascoltato".
L'ultima domanda è stata sulla notizia dei giorni scorsi riguardante la mancata esenzione della tassa di successione e il sindaco ha risposto che "fortunatamente nel suo comune non ci sono state vittime e quindi il problema per Visso non si è posto".
Si parla ancora del campeggio "Il Quercione" di Ussita. Il camping, che si estende per circa 5.000 mq, è al centro della vicenda che lo scorso 12 maggio ha visto il sindaco di Ussita Rinaldi dimettersi.
Oggi quattro mobil home estratte dal campeggio sono state fotografate davanti al Palaghiaccio di Ussita. Le strutture saranno trasferite a Fiastra.
Ricordiamo che le dimissioni del primo cittadino di Ussita sono arrivate dopo che il Gip di Macerata firmò un decreto esecutivo di sequestro de “Il Quercione”, dove da anni sono posizionate 5 mobil house e un prefabbricato in legno, in quanto realizzati nell'area protetta del Parco dei Sibillini, inedificabile e in zona R4. Il gesto del primo cittadino era di protesta rispetto al provvedimento giudiziario in quanto, come spiegò all’Ansa, “Tutta Ussita è in area protetta, questo vuol dire che la ricostruzione non si farà mai”.
Con le mobil home se ne vanno anche molte speranze degli Ussitani.
Continuano gli incontri promozionali del progetto di Confartigianato Eccellenze Marchigiane, esposizione e vendita di prodotti di eccellenza all’interno di location site in mete di grande affluenza del turismo marchigiano.
Dopo l’ultimo incontro svoltosi a S. Benedetto del Tronto, il viaggio attraverso il bello ed il buono delle produzioni d’eccellenza del maceratese e del piceno ha fatto tappa all’ Abbadia di Fiastra ed a Tolentino.
E’ stata infatti protagonista della giornata promozionale la location di Sandra Giustozzi, che commercializza prodotti tipici agroalimentari e di artigianato artistico, immersa nella riserva naturale di Fiastra, e che sta ospitando per la vendita eccellenze artigianali quali le ceramiche Taruschio di Appignano (Mc), la birra artigianale dei birrifici Maltenano di Servigliano (Fm) e Prima Pietra di Folignano (Ap), la pasta fatta a mano Marcozzi di Campofilone (AP), e le specialità alimentari dell’azienda Punto Verde srl di San Severino M. (Mc).
Confartigianato ha promosso inoltre un evento divulgativo del progetto presso la sede tolentinate di Confartigianato. Presenti all’incontro sono stati il sindaco di Tolentino Giuseppe Pezzanesi, Luigi Ricci, Project Manager dell’ Associazione Culturale Casale delle Noci presieduta dall’ imprenditore Franco Moschini, Eleonora D’Angelantonio, Responsabile Artigianato Artistico Confartigianato Imprese Macerata, e Paolo Capponi, Responsabile Ufficio Export Confartigianato Imprese Macerata.
"Attraverso il progetto Eccellenze Marchigiane abbiamo voluto offrire alle imprese di eccellenza del settore artigianato artistico ed agroalimentare la possibilità di intercettare nuovi mercati, creando un ponte tra imprese artigiane ed operatori commerciali, ed incentivando l’offerta turistica, in modo da creare un fruttuoso scambio economico – culturale che garantisca a tutti i soggetti coinvolti un beneficio economico e promozionale" - Ha detto nel corso dell’evento Eleonora D’Angelantonio di Confartigianato Imprese Macerata - "Inoltre, nell’ambito delle iniziative di promozione del settore dell’artigianato artistico, abbiamo voluto creare un’ulteriore occasione di valorizzazione delle produzioni artistiche del nostro territorio, ideate, prodotte e confezionate rigorosamente 100% Made in Italy (e made in Marche), ospitandole presso location d’eccellenza dei nostri centri storici, partendo dal negozio Talmone, una delle attività simbolo del centro storico maceratese, in occasione dell’estate turistica che ha come protagonista la Stagione Operistica 2017". Sarà infatti possibile trovare presso il negozio Talmone le ceramiche Taruschio (Appignano), le birre artigianali di Bishop ( Corridonia), e la pasta fatta a mano Marcozzi di Campofilone, poi sarà la volta di altre produzioni d’eccellenza".
"E’ importantissimo promuovere e tramandare i mestieri artistici, sia creando occasioni di promozione che lavorando per la sopravvivenza di queste attività, incentivando inoltre la nascita di nuove imprese e l’occupazione giovanile – ha detto il sindaco Pezzanesi – Su questo versante Confartigianato sta lavorando bene, anche attraverso il progetto Eccellenze Marchigiane, e la nostra amministrazione è disponibile a collaborare in questo importante percorso".
"Confartigianato - ha detto poi nel corso dell’incontro Paolo Capponi di Confartigianato - sta lavorando inoltre per dare visibilità agli artigiani che realizzano prodotti di altissima qualità accompagnandoli nei mercati delle piazze del nostro territorio con spazi dedicati attraverso il progetto “Piazza Artigiana”. Continuano poi con successo le attività promozionali nell’ ambito del progetto 100% Made in Italy, che ha l’obiettivo di accompagnare gli artigiani del “tutto fatto in Italia” nel loro percorso verso la conquista di nuove commesse e nuovi mercati attraverso iniziative, eventi, formazione, fiere, incoming, temporary shop ed altri momenti promozionali". Il prossimo appuntamento con il percorso di promozione del progetto Eccellenze Marchigiane è previsto per il prossimo 5 luglio ad Ascoli Piceno.
Una lettera può salvare la vita. E' quella che arriva a casa dei cittadini coinvolti negli screening oncologici gratuiti del Servizio Sanità della Regione Marche, a cui viene dedicata una campagna di comunicazione.
Tre i test di prevenzione diagnostica previsti, per i tumori di colon retto, mammella e cervice uterina. Ad oggi, la Regione si colloca in una fascia media-bassa di risposta allo screening. L'avviso viene inviato a tutti i soggetti interessati, 425 mila persone, con un ritorno di adesione ai percorsi di 170 mila cittadini.
"L'obiettivo è arrivare almeno all'80% della copertura - ha spiegato il presidente della Giunta regionale, Luca Ceriscioli -, cioè allo stesso valore delle Regioni con un risultato di testa. Anche con il miglioramento grafico della lettera che arriva ai cittadini, vogliamo aumentare la percentuale di risposta allo screening perché fare prevenzione è sia un modo di voler bene a se stessi sia un'opportunità per risparmiare risorse della sanità pubblica" (ANSA).
Un milione e 592 mila euro grazie a un accordo tra la Regione Marche e il Mibact. Oggi una giunta straordinaria ha ratificato l'accordo con una delibera. I fondi verranno condivisi con associazioni ed enti locali. "Siamo la prima Regione tra le quattro colpite dal sisma a chiudere l'accordo - spiegano il presidente Luca Ceriscioli e l'assessore Moreno Pieroni -, che permetterà di finanziare tantissimi eventi nell'area colpita dal terremoto. Ancora una volta ringraziamo il Governo e il ministro Dario Franceschini. Tra i tanti eventi, la Regione finanzierà con 200 mila euro Musicultura, uno dei fiori all'occhiello della cultura marchigiana che, grazie a questi fondi, sarà in onda, per la prima volta, in contemporanea su Rai1 e Radio1. Un successo 'firmato' Marche che porterà Macerata e la nostra Regione nelle case di tutti gli italiani. Un altro evento che la Regione finanzia con 80 mila euro è RisorgiMarche, che parte domenica a Spelonga. Entrambi gli eventi porteranno benefici dal punto di vista turistico".
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa a firma della Cisl Marche.
"Accogliamo con “piacere” dalla stampa la notizia dell’incontro in Regione tra l’Assessore Bravi, l’Ufficio Scolastico Regionale e i sindaci del cratere sismico in vista del nuovo anno scolastico nelle aree colpite dal terremoto. Un tavolo che abbiamo sollecitato per ben sette mesi, dopo averlo invocato già all’indomani delle scosse del 26 e del 30 ottobre scorsi. L’esito dell’incontro, da quanto risulta, ha visto confermate le priorità che le Organizzazioni Sindacali avevano già individuato e incluso in numerosi documenti, compresi quelli presentati in audizione davanti al Ministero della Pubblica Istruzione il 30 gennaio scorso.
Temiamo però che l’azione della Regione rappresenti purtroppo lo sforzo tardivo di mettere mano a una situazione delicata che avrebbe meritato attenzione immediata e ben altre tempistiche di intervento. Le soluzioni individuate (mantenimento di classi e organici precedenti al sisma per tre anni) durante l’incontro con i sindaci, per quanto corrette, rischiano di essere vanificate dalla già avvenuta definizione delle dotazioni organiche, soprattutto per quanto riguarda la scuola dell’infanzia, l’istruzione primaria e secondaria di primo grado.
Per riaprire i giochi e tutelare il futuro dei territori e la professionalità del personale, occorre esercitare, in forma sinergica e senza scorciatoie propagandistiche, le dovute pressioni affinché sia approvato in tempi rapidi il Dpcm fermo in Presidenza del Consiglio dei Ministri che sblocca risorse specifiche per l’organico aggiuntivo a servizio delle scuole del cratere sismico. Già da settimane, le Organizzazioni Sindacali della scuola e le rispettive Confederazioni, si stanno prodigando in tal senso con frequenti contatti con tutte le forze politiche e con i parlamentari di riferimento del territorio. Auspichiamo che anche la Regione Marche faccia altrettanto per poter giungere a breve al varo di questo provvedimento.
È comunque opportuno ricordare che le Organizzazioni Sindacali della nostra regione si sono fatte carico della tutela dei lavoratori immediatamente dopo il sisma, ottenendo la sottoscrizione, già dalla metà di novembre, dell’unico contratto decentrato regionale per l’utilizzo del personale del cratere. I sindacati hanno chiesto e ottenuto, inoltre, l’inserimento del blocco delle classi pre-sisma nella circolare ministeriale del 15 maggio scorso. Continueremo con impegno e tempestività a segnalare qualsiasi anomalia e inadempienza rispetto alle disposizioni adottate, lottando sempre per il futuro di studenti, territori e personale scolastico".
Hanno aperto la caccia all'uomo. Obiettivo: chi ancora scrive di terremoto, mostrando le cose per quelle che sono. Mostrando ritardi, inadempienze, promesse mancate e tutto quanto di assurdo e umiliante verso le popolazioni colpite dal terremoto stanno patendo, quando il calendario si avvicina velocemente alla ricorrenza del primo anno dal sisma.
Siamo partiti in pochi. Qualcuno si è accodato, poi ha mollato. Siamo rimasti in pochi. Anzi, siamo rimasti in due a raccontare la triste verità di una ricostruzione mai iniziata, della deportazione di un popolo, dello spopolamento attuato scientificamente nei piccoli Comuni dell'entroterra. Siamo rimasti noi e Luca Craia con il suo coraggioso blog L'ape ronza. Pochi altri, isolati casi, scevri da scelte redazionali di persone che vivono quotidianamente questo scempio e possono raccontarlo così com'è. Il resto è un assordante silenzio.
Così, viene messa in atto la strategia dello screditamento di chi prova ancora a scuotere le coscienze. Ultima tappa in ordine di tempo, la questione inequivocabile e indiscutibile dei braccialetti con i quali vengono contrassegnati i terremotati in un camping. "Notizie false", "bufala", "siti non attendibili" e giù a vomitare veleno (ovviamente, chi ha scritto determinate affermazioni in profili pubblici, ne risponderà nelle sedi competenti, ndr), cercando di screditare chi fa sapere alla gente come stanno le cose. Veramente. Senza servizi patinati che non fanno capire quello che realmente succede da queste parti. Se poi arriva anche La Repubblica a scrivere un articolo in cui si legge testualmente "Terremoto, la ricostruzione nel caos: in strada il 92 per cento delle macerie. Le promesse mancate: interventi in ritardo, poche casette consegnate. I sindaci: la burocrazia ci soffoca, così le comunità spariranno", allora è facile comprendere che non ci si può più nascondere e che quello che diciamo da quasi un anno è tutto drammaticamente vero.
Oltre 3600 casette ordinate, meno di 300 quelle consegnate 188 delle quali quelle effettivamente abitate. Le stalle in inverno mai consegnate. Ricostruzione pesante che appare una irraggiungibile chimera. Ordinanze del commissario straordinario che si susseguono correggendo le precedenti e creando una confusione che rende impossibile anche solo pensare di poter iniziare i lavori. La perla della "dimenticanza" sul pagamento della successione sulle macerie. In tutto questo caos, dove i nostri anziani muoiono come mosche (sì, come dice la tizia che commenta da Luca Craia, non abbiamo dati ufficiali per poterlo dimostrare numeri alla mano, ma basta farsi un giro per i Comuni del terremoto e per quelli dove i terremotati sono stati trasferiti per averne compiuta certezza o farsi un giro sul sito dello Spi Cgil dell'Umbria), dove la gente si suicida per la disperazione, dove il consumo di ansiolitici ha raggiunto livelli impressionanti (numeri dei sanitari marchigiani, signora tizia, ndr), qual è la priorità del nostro Governo? Lo ius soli, lasciato marcire in Parlamento e improvvisamente rispolverato a quasi due anni dal primo via libera della Camera dell'ottobre 2015. Nessun giudizio di merito, ma solo di opportunità, visto che il diritto a risiedere nella terra dove sono nati, oggi in realtà lo stanno perdendo i terremotati.
Ma non basta. Sempre La Repubblica oggi ci fa sapere che "Cantone e l'Antimafia indagano sui subappalti per casette e macerie. Nel mirino la gara da un miliardo per moduli abitativi, bandita dalla Consip. Al lavoro anche le cinque procure del cratere". In pratica, prima ancora che parta la ricostruzione, già ci sono casini. E pensare che il commissario Errani e il suo staff hanno studiato tutto un sistema di rimborso (quello che ancora non esiste, ndr) per evitare che il denaro passasse per le mani dei terremotati, come se di questa gente non ci si possa fidare. Ed ecco puntuale il karma. Scrive Repubblica "Era il 2014 quando la Consip, la centrale pubblica degli acquisti, bandì una maxi gara da 1,18 miliardi di euro e 18.000 moduli abitativi per conto della Protezione Civile. Ad agosto del 2015 hanno aperto le buste e in due lotti su tre si è classificato primo il Cns, il Consorzio che raggruppa più di 200 aziende nel settore dei servizi. Un mese fa i finanzieri del Nucleo speciale anticorruzione, su mandato di Cantone, hanno bussato alle porte delle sedi del Consorzio a Bologna e a Roma. Hanno preso contratti e documenti relativi a una fornitura pagata a due ditte di Terni, dall'importo tutto sommato modesto ma di cui non riescono a capire il senso.
La storia, assai intricata, è questa: dopo aver vinto la gara Consip, il Cns ha affidato a sette sue associate il compito di produrre materialmente le casette. Quelle ordinate dalla Regione Umbria erano sotto la responsabilità delle aziende Gesta e Kineo, le quali hanno comprato impianti e kit di montaggio da due imprese ternane, la Cosptecnoservice (che fa parte del Cns) e la Italstem. La questione si è ancor più complicata perché poi c'è un terzo soggetto, la Vipal, che sostiene di vantare un credito dalle da 2,8 milioni di euro per le casette. Quattro passaggi, da Cns a Vipal, che portano ad alcuni interrogativi: chi le ha fatte le casette a Norcia? Perché il colosso Cns ha avuto bisogno di cercare sul territorio professionalità e impianti?". E ancora "Il sistema dei subappalti si percepisce bene sulla rimozione delle macerie. La cornice è il solito decreto legge 189 dell'ottobre scorso che stabilisce che siano le municipalizzate dei rifiuti a occuparsi della raccolta e del trasporto dei detriti, "direttamente o attraverso imprese di trasporto da essi incaricate". Il subappalto, appunto. La norma è stata pensata per velocizzare i tempi, e per fare in modo che l'intera filiera sia protetta. Il risultato, almeno per il momento, non è quello atteso: dopo quasi un anno dal primo terremoto del 24 agosto il 92 per cento delle macerie è ancora a terra. E problemi potrebbero aversi anche sul versante della trasparenza. Perché è vero che a lavorare con le macerie sono le municipalizzate ma è altrettanto vero che a guadagnare saranno decine di aziende private. E lo faranno senza troppi controlli. Ecco come Giuseppe Giampaoli, direttore della Cosmari, una delle tre società che le raccoglie nelle Marche, spiega la procedura: "È evidente che da soli non possiamo farcela quindi ci affidiamo ai subappalti. Sotto una certa cifra possiamo darli a trattativa privata ma cercheremo di fare gare di evidenza pubblica a cui inviteremo tutte le migliori aziende del settore. Le difficoltà maggiori le abbiamo con il sollevamento delle macerie perché i nostri mezzi ordinari non sono attrezzati". Al momento, sul sito Internet, non risultano gare in corso. Le cifre non sono basse: il costo per lo smaltimento è di 50 euro a tonnellata a cui vanno aggiunti circa 12 euro per il trasporto. Il business del detrito gira dunque attorno ai 120 milioni di euro.Parte di questo denaro sarà distribuito non tramite gara (come quella che si appresta a fare la regione Lazio per la macerie private) ma tramite subappalti. Un punto che non è sfuggito alle cinque procure del cratere (Rieti, Fermo, Macerata, Spoleto e Ascoli), che per questa materia sono coordinate dalla Direzione nazionale antimafia". Un buon inizio, non c'è che dire.
Intanto, in questa provincia di Macerata dove si sono riscontrati il 70 per cento dei danni del terremoto, non si muove niente. Dice Remo Croci "Nulla è cambiato. Tutto è rimasto così nei paesi colpiti dal terremoto! Il 92% delle macerie ancora per strada. I tempi della burocrazia hanno paralizzato tutti i Comuni del Cratere Sismico. Tutte le promesse dei politici non sono state mantenute. Oggi nessuno di loro è più tornato in questi territori. Una vergogna di tutta la classe politica italiana". A parte chi le promesse non le ha mai mantenute, da queste parti adesso arrivano tutti, persino i vacanzieri del fine settimana a farsi i selfie su un luogo di dolore come l'hotel crollato o la scuola distrutta. Ma delle promesse non mantenute non ne parliamo più. Cose italiane.
Provano a darci il contentino dei concerti in luoghi ancora preservati dalla devastazione umana, francamente poco proponibili e difficilmente accessibili, dove si riscontreranno inevitabilmente problemi di parcheggio e di logistica. A noi non basta, perchè non vorremmo che questi teatrini servano solo a dare una immagine diversa a chi, da mesi, non riesce - o non vuole? - a dare risposte. Allora riprendo le poche righe scritte da una terremotata che racchiudono quel (poco) che resta delle nostre speranze:
"Ho provato a spiegartelo, ma tu non vuoi capire.. Mi dici "va bene i motociclisti, i concerti, i calciatori famosi e gli altri personaggi della televisione che sono venuti... va bene tutto, ma io rivoglio solo la mia casa... la mia vita, i miei giorni e i miei ricordi... rivoglio i sacrifici di tutta una vita... miei e della mia famiglia... rivoglio quello che il terremoto mi ha tolto... del resto non mi importa... di quello che non avevo e che soprattutto non volevo, prima del terremoto, a me non importa nulla... ci stanno dando tutte cose che servono più a loro che a noi... tutto tranne quello che il terremoto ci ha tolto".E no. Proprio non vuoi capire! O forse ha capito".
In collaborazione con l’Unità Cinofila della Regione Marche, è stato organizzato a Cingoli un Aggiornamento Nazionale Istruttori ed Aiuto Istruttori Cinofili per le giornate di Sabato 17 e Domenica 18 Giugno.
Sabato si sono svolte attività teoriche coordinate dai maestri istruttori Marco Motta e Paolo Lanzani e dal maestro valutatore Enrica Santambrogio, presso l’Ex-Convento dei Cappuccini. Domenica le attività si sono spostate al Campo d’Addestramento di Colle San Valentino, dove sono stati effettuati dei giochi per approfondire la relazione tra il cane e l’istruttore. Al termine delle attività, la carovana di 35 tra conduttori, istruttori ed aiuto istruttori sono stati insigniti di un attestato di partecipazione, dopo i saluti del presidente del Comitato Maurizio Massaccesi, del Delegato Regionale Area 3 Cri Carlo Mariotti e del Sindaco di Cingoli Filippo Saltamartini.
Sono stati assegnati due milioni di euro alle Unioni montane delle Marche per interventi di sistemazione idraulico forestale. Ne dà notizia l’assessore alla Difesa del suolo, Angelo Sciapichetti. “La ripartizione delle risorse – sottolinea l’Assessore – è avvenuta sulla base delle proposte d’intervento fornite dalle Unioni montane, attraverso sopralluoghi congiunti con i funzionari tecnici delle Unioni stesse presso i luoghi segnalati. Le risorse sono state assegnate anche sulla base delle indicazioni pervenute dall’Uncem, tenendo in particolare considerazione le Unioni montane ricadenti nelle aree colpite dal terremoto. Si tratta complessivamente di molteplici interventi a manutenzione di alvei, sponde, torrenti e aree in frana, resi necessari in alcuni casi anche dagli eventi sismici dei mesi scorsi. Per la realizzazione dei lavori verranno espletate procedure ad evidenza pubblica, anche in applicazione della normativa regionale e tenendo conto dell’esperienza maturata nel settore dell’ingegneria naturalistica”.
In particolare, 160mila euro sono state assegnati all’Unione montana del Montefeltro, 190mila euro ciascuna all’Unione montana Alta Valle del Metauro e all’Unione montana del Catria e Nerone, 220mila euro all’Unione montana dell’ Esino – Frasassi, 290mila euro all’Unione montana Alte Valli del Potenza e dell’Esino, 275mila euro all’Unione montana Marca di Camerino, 230mila euro all’Unione montana dei Monti Azzurri, 220mila euro all’Unione montana dei Sibillini, 225mila euro all’Unione montana del Tronto e Valfluvione.
Se ne accorgono dall'estero. Vogliono sapere. Vogliono vedere coi loro occhi. E quando arrivano nelle zone devastate dal terremoto, il commento è unanime: solo vedendo di persona ci si rende conto di quello che è successo. Abbiamo accompagnato allora Cristina Giordano, inviata di Radio Colonia, in una delle città simbolo di una tragedia che ha tolto la casa a migliaia di persone e dove la ricostruzione, così come ovunque, resta un miraggio: Camerino.
Il centro di Camerino da otto mesi ormai è una ghost town. La zona rossa è vasta e impenetrabile. All'ingresso dei varchi di accesso trovi i soldati, come in una zona di guerra. Nella zona rossa puoi entrare solo se autorizzato e accompagnato dai vigili del fuoco: troppo pericoloso accedervi, troppo rischioso.
Entriamo nella zona rossa insieme a Cristina e a Giovanni, un ragazzo che, come tanti, ha visto la sua casa e quella dei suoi congiunti diventare inagibile a seguito delle tremende scosse di ottobre. Insieme a lui, siamo entrati in queste abitazioni, dove Giovanni ha recuperato alcuni effetti personali rimasti in casa ormai da mesi.
Quando entri nella zona rossa, la prima cosa che ti colpisce è il silenzio irreale. Quello che era il cuore di una città vivace e popolata da tanti giovani, oggi assomiglia a un cimitero. Si sente solo il battito d'ali di qualche uccello, nient'altro, tanto che per qualche minuto non riusciamo a parlare neanche fra di noi, inconsciamente preoccupati di rompere una sorta di incantesimo.
Poi cominciamo a girare. Sapete qual è la sensazione? Che in realtà si sia fatto molto rumore per poca roba. I crolli, in fondo, non sono tantissimi. La situazione non appare così drammatica, così come si vuol far apparire all'esterno.
Poi invece entriamo nelle case. E qui ci rendiamo conto che la devastazione non è solo morte e macerie. La devastazione è anche e soprattutto case apparentemente intatte all'esterno e in realtà sventrate al loro interno. Case dove sembra che siano state tirate bombe a mano. Case dove il calendario è ineluttabilmente fermo ad ottobre 2016.
Giovanni ci racconta tutto di quelle tremende ore: Santa Maria in Via, il collegio Granelli: "Era pieno di studenti quella notte. Ricordo le urla di terrore. Per fortuna si sono salvati tutti". Insieme ai vigili del fuoco accediamo anche nella casa di Giovanni, in piena zona rossa. Dentro è tutto com'era quella sera: i libri piegati su loro stessi provano a resistere ancora, ma un'altra piccola scossa farà cadere anche loro.
Questa era Camerino. Ci vorrà tempo, non sappiamo quanto ancora, quanto questa incivile burocrazia costringerà ancora le persone a vivere lontano dalle loro case. Ma Giovanni incarna il carattere di questa gente, della nostra gente: fiero, forte, coraggioso. E da qui Camerino ripartirà, per tornare ad essere, oggi come secoli fa, il cuore pulsante dell'entroterra maceratese.
Christian Vieri, gloria del calcio italiano e storico bomber dell'Inter, a sostegno delle popolazioni terremotate del centro Italia. Ha abbracciato la causa attraverso WishRaiser.
L'invito è quello di partecipare a un concorso benefico in cui in palio c'è un intero weekend all inclusive in compagnia di Vieri. La partecipazione è accessibile a tutti, perché parte da un minimo di 10 euro, e dà la possibilità di portarsi subito a casa dei gadget e partecipare all'estrazione finale che prevede un week end con il campione in Riviera adriatica.
Con le donazioni si sosterrà la Andrea Ranocchia Onlus per la realizzazione di un progetto di ricostruzione tra Marche e Umbria. "Volevo fare qualcosa di speciale per le persone colpite da questa calamità", ha detto più volte Vieri. In concomitanza con il concorso benefico, Vieri ha infatti organizzato anche un suo personale torneo, la Bobo Summer Cup (ansa).
Il telegiornale di Italia1 è tornato a parlare dell'emergenza terremoto evidenziando la desolante situazione in cui si trovano i 131 comuni coinvolti.
Sono passati 10 mesi dal primo terremoto che ha distrutto Amatrice e segnato il centro Italia e le macerie sono ancora tutte li, le città restano fantasma, le case in cui sono iniziati i lavori di ristrutturazione sono poche decine e c'è pure la beffa della tassa di successione da pagare per ereditare abitazioni in rovina, anche se quest'ultimo scandalo sembra si risolverà con un decreto.
Per il resto non ci sono certezze per i comuni coinvolti nei tre episodi sismici tra agosto 2016 e gennaio 2017. Nonostante le promesse, i numeri sono sconfortanti: il 92% dei detriti deve ancora essere rimosso, nelle quattro regioni (Marche, Abruzzo, Lazio e Umbria). La ricostruzione di fatto non esiste, per non parlare delle casette, soluzioni abitative di emergenza in burocratese che purtroppo non sono mai arrivate se non in casi isolati e con lo scandalo di sorteggi per averle.
Che fine hanno fatto le 3620 casette ordinate? Perse nei meandri degli infiniti passaggi burocratici, delle carte bollate, delle autorizzazioni e delle norme modificate tre volte. Tanto che c'è chi rimpiange Bertolaso e la sua rapidità d'intervento.
Un percorso di studio, ribattezzato "Ripartire dopo il sisma", "che definirà, insieme alle istituzioni locali, una serie di progetti concreti in grado di contribuire a ridisegnare le prospettive economiche delle aree" colpite dal sisma che ha sconvolto, la scorsa estate il Centro Italia. Ad avviarlo, spiega una nota dell'istituto bolognese è Nomisma, "in accordo con il Commissario per la ricostruzione post sisma Vasco Errani e grazie al sostegno di un gruppo di imprese socie e non".
L'iniziativa, viene sottolineato, arriva a circa un anno dal terremoto alla luce del "rischio di spopolamento delle aree coinvolte" che sta "aumentando drammaticamente". Quello avviato, evidenzia nella nota il presidente di Nomisma Piero Gnudi è "un percorso tanto complesso quanto ambizioso, ma pensiamo che sia dovere di una istituzione come Nomisma dare un contributo affinché si possano individuare sentieri in grado di dare una speranza di futuro ai giovani di quel territorio" (ANSA).
"Il fondo europeo di solidarietà garantirà all'Italia 1,2 miliardi di euro per la copertura dei danni causati dai terremoti" nell'Italia centrale.
Lo ha detto il commissario europeo agli affari regionali Corina Cretu in una conferenza stampa convocata per presentare la misura. "E' lo stanziamento più elevato che la Commissione abbia mai proposto dalla creazione del fondo", ha sottolineato Cretu, che si è rivolta in italiano ai giornalisti. Il denaro, ha sottolineato, servirà anche per la ricostruzione della Basilica di San Benedetto a Norcia (ANSA).
Per permettere il regolare afflusso del pubblico allo Sferisterio, in occasione delle serate di Musicultura in programma domani 22 giugno, venerdì 23 e domenica 25, il comando di Polizia municipale sulla base anche di quanto emerso in sede di Comitato tecnico tenuto in Questura nei giorni scorsi, ha emanato un’ordinanza che prevede sostanziali modifiche alla circolazione stradale in quella zona.
Le disposizioni del provvedimento tengono conto della necessità di creare davanti all’Arena uno spazio di tutela assicurato da chiusure fisiche in grado di interdire il traffico veicolare e prevede quindi dalle 17 il divieto di uscita da piazza Mazzini verso piazza Nazario Sauro. I soli residenti e gli autorizzati per uscire potranno percorrere l’area pedonale della piazza e dirigersi verso via Crispi - via Convitto.
Dalle 17, istituzione del divieto di transito in via Zara, all’altezza dell’intersezione con via Armaroli e in viale Trieste, deviazione del flusso veicolare verso viale don Bosco-corso Cairoli. Dalle 19, divieto di transito anche in via Diomede Pantaleoni con sbarramenti fissi e mobili in piazza Nazario Sauro e deviazione del traffico verso via Maffeo Pantaleoni in direzione via Pace, borgo san Giuliano, viale Leopardi, Rampa Zara.
L’interruzione del transito riguarderà anche il trasporto pubblico che seguirà percorsi alternativi. In particolare la Circolare e la linea 2 faranno capolinea ai Giardini Diaz, le linee 7 e 8 si fermeranno in via Carducci, le linee 1, 3, 4, 9, 10, 11, 12 si attesteranno in via Trento mentre la linea 5 sarà sospesa dalle 16,40 (nel sito www.apmgroup.it il dettaglio delle variazioni).
Queste le disposizioni previste dall’ordinanza del Comando di Polizia municipale:
In occasione degli spettacoli in programma nell’Arena Sferisterio nelle serate del 22, 23 e 25 giugno 2017, previa apposizione di regolamentare segnaletica stradale, si dispone la seguente regolamentazione della circolazione:
Dalle ore 17:00, o nel diverso termine reso necessario da esigenze di pubblica sicurezza indicato dalla segnaletica stradale :
Divieto di transito in via Zara, all’altezza dell’intersezione con via Armaroli, eccetto residenti, veicoli a servizio degli invalidi che espongono lo speciale contrassegno, polizia e soccorso;
Dalle ore 17:00, o nel diverso termine reso necessario da esigenze di pubblica sicurezza indicato dalla segnaletica stradale:
Divieto di transito in Viale Trieste, nel tratto compreso tra Viale Don Bosco e Piazza N.Sauro, con deviazione del traffico, per tutte le direzioni, in Viale Don Bosco, eccetto polizia e veicoli autorizzati;
Divieto di transito in Viale Diomede Pantaleoni, con sbarramenti fissi e mobili in piazza N.Sauro ed in viale Diomede Pantaleoni e deviazione del traffico in Via Maffeo Pantaleoni; il traffico diretto in centro sarà deviato sul percorso: Via Maffeo Pantaleoni > Borgo San Giuliano > Viale Leopardi > Rampa Zara;
Divieto di transito su Porta Picena (uscita da piazza Mazzini) con sbarramento fisso e deviazione del traffico veicolare (solo autovetture) in uscita da piazza Mazzini su via Crispi > via del Convitto > viale Trieste ad eccezione dei veicoli di larghezza superiore a metri 2,00 e/o altezza superiore a metri 2,50 (dimensioni massime per l’uscita da Porta Convitto); questi ultimi veicoli dovranno uscire dal centro storico mediante l’ausilio di personale di polizia e previa sospensione del traffico, a ritroso sul percorso via Ciccarelli > via L.Rossi > Via Santa Maria della Porta > piazza V.Veneto > via Crescimbeni, ecc;
Si rinsalda il legame tra la città di San Severino Marche e quella di Camaiore, in provincia di Lucca. Un vero e proprio gemellaggio nato nel segno della solidarietà quando dalla cittadina toscana sono arrivati numerosi volontari per portare aiuto, in piena emergenza, ai terremotati settempedani. Nei giorni scorsi una visita istituzionale è servita z ricambiare, in occasione della festa legata al Corpus Domini, le tante attenzioni ricevute. A Camaiore in questo periodo si tiene, infatti, una manifestazione nota a livello internazionale. Per le vie del centro storico vengono realizzati i tappeti di segatura che sono patrimonio della cultura camaiorese.
Alla grande festa, che ha visto l’arcivescovo di Lucca, monsignor Italo Castellani, per un breve periodo ospite del santuario della Madonna dei Lumi di San Severino Marche presiedere le cerimonie religiose, hanno preso parte anche il consigliere delegato Pier Domenico Pierandrei e l’imprenditore settempedano Oliviero Rotini che ha fatto da tramite per questa speciale amicizia tra le due comunità. La delegazione di casa nostra è stata accolta dal sindaco di Camaiore, Alessandro Del Dotto, insieme ai rappresentanti delle varie associazioni camaioresi.
Il consigliere Pierandrei, a nome del sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei, ha ringraziato il primo cittadino di Camaiore e la presidente dei Volontari Camaioresi, Maria Gemma Piconcelli oltre che Francesco Ceragioli e il presidente dell’Associazione Tappetari, Massimiliano Turba. Al sindaco Del Dotto è stata consegnata una pergamena raffigurante uno scorcio della città di San Severino Marche in segno di riconoscenza per la vicinanza dimostrata alla popolazione terremotata e una copia del libro “La rosa del mio giardino” di Giammario Borri.
Tutto pronto per la quarta edizione della "Festa della Creatività", nata a L'Aquila nel 2009 per volere del medico psichiatra Vittorio Cei, e quest'anno in programma in due Comuni marchigiani colpiti dal terremoto, Roccafluvione, in provincia di Ascoli Piceno, e Gualdo nel maceratese. L'appuntamento è per questo fine settimana, sabato 24 e domenica 25 giugno.
In seguito al sisma che negli ultimi mesi ha colpito il centro Italia e ha messo a dura prova il territorio, il progetto si è ampliato con la finalità di aiutare i terremotati, offrire loro un sostegno psicologico e creare sinergie e momenti di confronto con più realtà anche attraverso l'organizzazione di laboratori esperienziali nelle scuole. L'evento, finanziato con i fondi dell'Otto per Mille della Tavola Valdese, organizzato dall'associazione 180 Amici in collaborazione con l'associazione Festa della Creatività e con il Gus (Gruppo di umana solidarietà), quest'anno si trasferisce dall'Abruzzo alle Marche come "regalo" a un territorio oggi più che mai bisognoso di ritrovare serenità. Così come accadde nel 2009, a 100 giorni dal terremoto che distrusse L'Aquila, la Festa della Creatività - dove per creatività si intende uno strumento fondamentale del benessere psicofisico, del progresso, dello sviluppo culturale e dell'integrazione tra le diversità - approda a Roccafluvione e Gualdo, due piccoli Comuni che saranno teatro del ricco calendario di iniziative in programma.
IL PROGRAMMA
La due giorni parte sabato 24 giugno da Roccafluvione con una passeggiata lungo i luoghi caratteristici del borgo per poi iniziare con un dibattito pubblico dedicato ad approfondire il post terremoto del Centro Italia e nello specifico nel territorio marchigiano. Interverranno Angelomarco Barioglio (CSM Ascoli Piceno – AV 5), Vittorio Cei (Associazione Italiana Creatività), Massimo Mari (DSM Ancona AV 2 Asur), Alessandro Sirolli (Associazione 180amici L'Aquila), Emanuele Sirolli (Gruppo Umana Solidarietà) e Carlo Casini (Ufficio Ricostruzione Regione Marche). Nel pomeriggio un momento verrà dedicato al resoconto delle attività laboratoriali che sono state organizzate durante gli scorsi mesi e che hanno coinvolto cittadini e studenti. La serata, a partire dalle 19.30, sarà dedicata alla musica con i concerti dei Misfits, degli Ardecore, del Duo Stefano Campetta e dei Lex. A seguire verrà consegnato il premio Creatività 2017 a Claudio Misculin dell'Accademia della Follia di Trieste.
La Festa proseguirà domenica 25 giugno nel Comune di Gualdo di Macerata. Un'altra giornata intensa che inizierà alle 11 con un laboratorio proposto dall'Associazione Asini Bardasci che proseguirà fino alle 16. Nel pomeriggio, alle 16, appuntamento con un momento di approfondimento dedicato al sisma a cui parteciperanno le autorità accanto a Vittorio Cei (Associazione Italiana Creatività), all'architetto Michele Schiavoni (Associazione Punto ed a Capo) e a Cesare Spuri (Ufficio Ricostruzione Regione Marche). A seguire, verrà organizzata una passeggiata nella zona rossa di Gualdo per non dimenticare i danni del sisma e ricostruire il futuro. Spazio al teatro e alla musica in serata, a partire dalle 18, con il concerto di "Armonie d'Argento", lo spettacolo semiserio "Perchè no?" di e con Vera Vù", le animazioni musicali degli Asini Bardasci e i concerti in piazza dei T.F.R. e degli Elpris.