E’ stato inaugurato ieri pomeriggio (1 settembre) il nuovo Centro ambulatoriale Santo Stefano Riabilitazione di Camerino, dopo che la precedente struttura era stata chiusa a causa del terremoto.
Si è trattato di un autentico “nuovo inizio”: un momento che gli operatori Santo Stefano di Camerino hanno voluto condividere con tutta la cittadinanza.
La struttura si trova al secondo piano del Centro commerciale “Superconti” di via A. D’Accorso.
“Siamo orgogliosi di rafforzare la nostra presenza nell’alto maceratese, ove abbiamo una consolidata tradizione di servizio e di qualità – dice l’AD Santo Stefano Riabilitazione – Kos Care, Enrico Brizioli - e di farlo in un momento così significativo per la rinascita della città e di questo splendido territorio”.
La cerimonia è stata particolarmente sentita dalla cittadinanza, come confermano le parole del Sindaco di Camerino Gianluca Pasqui: “Senza timore di sembrare retorici o di esagerare – ha detto il primo cittadino camerte dopo il taglio del nastro - possiamo dire che questa inaugurazione ha un sapore speciale ed è vissuta dalla nostra Città con l’emozione che accompagna un segnale forte di speranza e di ripartenza, dopo quanto accaduto appena un anno fa”.
“Non possiamo dimenticare – ha continuato il Sindaco - che il terremoto è arrivato quando eravamo ad un passo da un sogno: quell'edificio dell'ex ospedale interamente ristrutturato e che avrebbe ospitato, oltre ad una casa di riposo dotata di ogni confort e a servizi sanitari, anche una straordinaria sede proprio del Santo Stefano. Addirittura c'era una piscina per la riabilitazione. Il sisma ha solo rimandato quel sogno ed il fatto che oggi siamo qui a questa inaugurazione dimostra quanto e come il sodalizio tra Camerino e il Santo Stefano sia forte e orientato al futuro. È un servizio, una eccellenza, che sceglie nonostante tutto di restare a Camerino e di investire su Camerino e questo per noi è il messaggio più importante, non solo come città, ma come territorio tutto, visto che questo presidio sarà al servizio proprio della zona montana della Provincia. Come amministrazione comunale ci sentiamo di ringraziare con il cuore l'intera struttura Santo Stefano, senza escludere nessuno, e rinnoviamo il nostro impegno a collaborare per rendere ancora più forte e vivace questo sodalizio”.
La cerimonia ha visto la partecipazione di numerose autorità, tra cui anche il Magnifico Rettore Unicam Flavio Corradini e il Rettore eletto Claudio Pettinari.
“Con l’inaugurazione di oggi possiamo dire che ha vinto la speranza! – ha detto Antonio Bortone, direttore della rete dei Centri Ambulatoriali Santo Stefano – devo dire che con sincera preoccupazione ma anche con ferma determinazione abbiamo sentito il dovere di restare in un territorio così traumatizzato dal sisma di un anno fa. E’ come se, facendo il mestiere della riabilitazione, abbiamo sentito forte l’impulso a non mollare, a non abbandonare Camerino, contribuendo, con la nostra presenza, alla “riabilitazione” di questo bellissimo territorio, ricco di storia, di cultura e di grande partecipazione sociale”.
“Un ringraziamento sincero – ha aggiunto poi Bortone - va rivolto a tutti coloro che hanno reso possibile questa riapertura, all’Amministrazione locale, al Proprietario del nuovo immobile, a quanti silenziosamente hanno offerto gratuitamente il loro aiuto ed il loro affetto durante i lavori in preparazione di questa festa. In modo particolare ringrazio le tante persone, famiglie e bambini che hanno continuato a sollecitarci, incoraggiandoci a non arrenderci ed a rimanere accanto a loro. Non ultimi, a tutti i nostri operatori, che hanno affrontato tante difficoltà organizzative ed operative ma sempre avendo al primo posto il servizio all’Utenza. Aggiungo anche gli operatori del vicino Centro Ambulatoriale di Matelica che, per quasi un anno, hanno ospitato i loro colleghi sfollati da Camerino ed oggi, giustamente, festeggiano tutti assieme”.
“Ad un anno dalle drammatiche vicende del terremoto – ha detto la responsabile del Centro, Roberta Ferranti - che hanno colpito il nostro territorio e che hanno costretto noi, così come gran parte dei nostri concittadini, a rimetterci in discussione e riorganizzare le nostre attività, ora ripartiamo da dove ci siamo lasciati, ovvero dalla nostra amata Camerino”.
L’area commerciale e di servizi che sta sorgendo in via D’Accorso rappresenta, di fatto, il nuovo centro della città, dopo le vicende del terremoto che hanno purtroppo svuotato il centro storico camerte. Tanto che all’inaugurazione di oggi ha presto parte anche la storica pasticceria Braghetti che, dopo 48 anni di attività in piazzale della Vittoria, nel cuore del centro storico, ha dovuto chiudere i battenti e si è trasferita proprio in via D’Accorso. Gli stessi titolari della storica pasticceria hanno preso parte alla cerimonia odierna lasciando la loro toccante testimonianza di quanto vissuto nell’ultimo anno.
Dopo il taglio del nastro, la benedizione officiata da Fra Gianni Piori.
Quando tecnologia e architettura si fondono. Da qualche mese, forse qualcuno se ne sarà accorto, una grande area nel centro di Piediripa lungo la provinciale è stata recintata da una grigia rete di cantiere. In molti avranno sicuramente pensato al solito capannone, niente di più di quello che per anni si è costruito nelle zone industriali della provincia. Questa volta però, a sorgere dietro la grigia rete sarà un edificio unico nel suo genere.
La nuova sede della Med computers, più conosciuta forse per i suoi negozi di articoli informatici Med store sparsi in tutta Italia, fortemente voluta dal patron dell’azienda Sandro Parcaroli sorgerà lì fra poco, portando con sé il suo carico di tecnologia e innovazione che da sempre contraddistingue il marchio marchigiano leader nella formazione informatica, assistenza e distribuzione di prodotti tecnologici legati in special modo al mondo Apple. Per sua natura dunque l’edificio, destinato a diventare la nuova casa della Med computers, non poteva che essere un concentrato di soluzioni tecniche avveniristiche capaci di esprimere in sé l’anima futuristica dell’azienda. Il compito di tradurre in architettura tutto questo è stato affidato ad “Harcome Studio”, gruppo con sede a Camerino. Team coordinato dall’architetto Andrea Gianfelici e coadiuvato dagli architetti Matteo Pambianchi, Filippo Boccacci e Alessio Palmieri e il designer Edoardo Casoni. “È subito nata una forte sinergia tra il nostro studio e i vertici della Med computers” racconta l’arch. Gianfelici. “Già dalle nostre prime proposte progettuali abbiamo capito che avevamo d’avanti la possibilità di realizzare qualcosa di più di un bell’edificio. Siamo stati subito messi in condizione di poter sperimentare e progettare architetture nuove. Un’opportunità rara nel nostro territorio, quella di collaborare con un imprenditore del calibro del sig. Parcaroli, che ha dimostrato fin dai primi incontri una sensibilità e una forte propensione all’innovazione e alla sfida su temi non propri come l’architettura”.
L’Harcome Studio ha saputo interpretare, attraverso l’uso di materiali innovativi e soluzioni spaziali avveniristiche, il vero spirito della Med computers, descritta come una grande famiglia che celebra i suoi successi ricordando la propria storia al fine di tracciare un nuovo orizzonte comune. Un album di famiglia capace di farsi architettura, uno spazio non autocelebrativo e personalistico, ma pieno semmai di senso collettivo, votato a essere vissuto e scoperto da dentro e non solo ammirato da fuori. Un vortice interno che , accogliendo i visitatori all’ingresso, porta a scoprire le tappe fondamentali che hanno segnato la vita professionale della Med computers legata a doppio filo con l’universo Apple. Un racconto lungo più di cinquanta metri che accompagnerà il visitatore dal piano terra fino al tetto giardino, situato a 8 metri d’altezza, grazie a un sistema di rampe elicoidali sostenute da fusti di acciaio a simulare un grande albero alto più di 11 metri. L’albero attorno al quale questa famiglia si è ritrovata a raccogliere i frutti del proprio lavoro e che affonda le proprie radici nello spazio che accoglie chi, entrando nell’edificio, percorre la passerella d’ingresso sospesa su un balzo di quota dove fontane e cascate d’acqua esalteranno quel senso di vertigine che questo ambiente trasmetterà. Uno spazio, generato dalla pressione di un grande oggetto ipertecnologico sospeso sopra l’ingresso, capace di contenere tutto il mondo Med computers. Uno scrigno protetto da più di 250 metri quadri di vetro curvo a formare una gigantesca chioma trasparente che di notte prenderà vita grazie a sistemi d’illuminazione dagli effetti sorprendenti.
A spezzare la centralità di questo elemento, che fissa in una bolla eterea il passato di questa fantastica storia, la dinamicità di forme che conferiscono all’edificio l’aspetto di una moderna astronave capace di traguardare sempre avanti. Una bianca silhouette come una scocca ipertecnologica realizzata con materiali che, sfidando il tempo e la forza di gravità, disegnano l’orizzonte comune di questa grande famiglia in continua crescita. È in fase di progettazione, infatti, un’espansione che accoglierà altri uffici dell’azienda marchigiana oltre ad una sala/auditorium con 230 posti con annesso museo Apple e che sarà realizzata recuperando parte di un’ex area industriale in disuso. Questa seconda struttura, situata subito dietro l’edificio in costruzione, sarà collegata a quest’ultimo con un ponte pedonale di vetro e acciaio costituito da un'unica campata lunga più di 30 metri che, scavalcando via I° Maggio, unirà i due edifici a formare una struttura con una superficie complessiva di 5000 metri quadri. Un’opera che riqualificherà il volto di una zona industriale troppo spesso lasciata all’urbanizzazione di bassa qualità che per tanti anni ha caratterizzato le nostre aree produttive e che trova nella figura di imprenditori come Sandro Parcaroli, personaggi capaci non solo di generare lavoro e profitti, ma anche di guardare oltre e vedere, nella costruzione della sede della propria azienda, l’opportunità di offrire alla collettività un’opera che sarà un modello di sviluppo e rigenerazione urbana per la provincia di Macerata e non solo.
Incontro ieri sera, nella sala conferenze del Sandwich Time di Civitanova Marche, tra le autorità politiche, le forze dell’ordine e i titolari delle attività commerciali in vista della risoluzione dei problemi di sicurezza inerenti alla presenza dei Rom e di camper non autorizzati nella zona che comprende il Centro commerciale Aurora, il Mercatone Uno, il Globo, l’Ecomercatone e piazza Nassirya (solo questa demanio comunale). Presenti, oltre ai commercianti, il sindaco Ciarapica, l’assessore alla sicurezza Giuseppe Cognigni, il vice questore Ciro De Luca, il comandante della Polizia Municipale Sirio Vignoni e il Maggiore dei carabinieri di Civitanova Enzo Marinelli.
Il clima si è scaldato subito, all’inizio è stato difficile contenere la rabbia di coloro che mandano avanti con molta difficoltà attività in un’area ad alto rischio di sicurezza. Da due anni a questa parte i titolari dei negozi hanno subito alcuni furti e assistono inermi alla presenza costante di nomadi che notte e dì sostano con i camper nei parcheggi, spesso infastidendo clienti ed esercenti. “Quando è stata inaugurata, questa zona era bellissima, una dignitosa vetrina per chi arrivava dall’autostrada. Ora c’è solo degrado e desolazione” afferma Andrea uno dei proprietari del Sandwich time.
La nuova amministrazione con gli agenti della Polizia locale è riuscita a tamponare un fenomeno che toccava varie zone di Civitanova, ma l’area commerciale è rimasta la più appetibile per i nomadi nonostante i vigili urbani stiano a presidiarla dalle 8 alle 20 e a dissuadere la loro sosta. Ma i controlli vengono continuamente aggirati. L’amministrazione comunale ha anche provveduto a disporre blocchi di cemento per bloccare l’ingresso in piazza Nassirya. Ieri sera il sindaco Ciarapica ha anticipato che a breve si procederà alla pavimentazione della piazza con conseguente rimozione dei blocchi di cemento e ha chiesto ai commercianti un accordo per gestire in sinergia il posto come un parcheggio con chiusura notturna e a disposizione esclusiva di esercenti e clienti.“L’amministrazione sta predisponendo un regolamento nuovo di polizia urbana che conterrebbe leggi meno attaccabili delle ordinanze comunali e che una volta sospese per incostituzionalità per l’amministrazione sono state un costo (es. ordinanza di divieto di campeggiare sospesa per aver incontrato l’opposizione dell’Associazione italiana camperisti e del Ministero dei trasporti). Ci siamo già attivati per avere a Civitanova un’area camper apposita a pagamento, dove si potranno vietare le soste non autorizzate” dice il comandante della Municipale Vignoni.
E’ ancora Vignoni che chiede ai titolari delle attività di creare un gruppo in sinergia (amministrazione e privati), invitando anche i condomini della zona commerciale a richiedere la presenza di una macchina della guardia giurata che sostituisca la pattuglia dei vigili in ispezione altrove e contribuire alle spese per il servizio. Il sindaco subentra più volte nel dibattito come moderatore supportato dagli esponenti delle forze dell’ordine che dialogano con grande disponibilità con i commercianti- “Siamo tutti dalla stessa parte, amministrazione e privati, ma dobbiamo ragionare per obiettivi e per un periodo continuativo non perderemo di vista queste criticità. Le nostre forze dell’ordine sono impegnate su più fronti e non riescono in tempi brevi a sopperire a tutte le emergenze, inoltre i meccanismi della legge sono farraginosi. Ecco perché bisogna condividere un percorso. Ad esempio aumentare l’illuminazione su questi spazi ed inserirla nella rete del nostro sistema controllato dalle forze dell’ordine” afferma il primo cittadino. Inoltre sia Ciarapica che tutti i presenti accolgono la proposta del titolare della boutique Borgia Store di organizzare eventi in zona così come nelle vie del centro. “In un’area che viene vissuta da molta gente e che è teatro di eventi interessanti il degrado si allontana” puntualizza il vice questore De Luca. Presenti all’incontro e seduti tra i commercianti c’erano anche l’assessore alle Attività Produttive Pierpaolo Borroni e il presidente della Civitas Alberto Mobili.
Si chiama San Ginesio HUB, ovvero laboratorio di Human Urban Build, il progetto che vuole pensare in modo nuovo lo sviluppo di San Ginesio integrando le pratiche connesse alla ricostruzione urbana con il progetto territoriale e la rigenerazione sociale.
L'accordo è stato sottoscritto e fortemente voluto dalla Cdo Edilizia, in particolare dalla Compagnia delle opere Marche Sud, e dall'Amministrazione sanginesina, e porterà all'allestimento in pianta stabile, nel centro storico, di uno spazio-atelier in cui si confronteranno professionalità e imprenditorialità locali, personalità dell'Università di Camerino e dell'Università politecnica delle Marche con specifiche competenze nei settori dello sviluppo territoriale, dell'economia urbana, del marketing e della comunicazione, la società di studi economici Nomisma, aziende associate ed esperti di progettazione e sviluppo.
L'obiettivo è quello di far progredire di pari passo ricostruzione dell'umano e ricostruzione della città dopo gli eventi sismici, con la consapevolezza delle radici profonde dello spopolamento, dell'invecchiamento della popolazione e della perdita di competitività dei sistemi economici tradizionali in generale in tutti i comuni del cratere.
In particolare, le attività del laboratorio permanente si porranno come sostegno e supporto all'approntamento di strategie e progetti specifici di sviluppo territoriale in capo all'Amministrazione attraverso un'elaborazione partecipata di una nuova visione del futuro fra tutti i soggetti coinvolti.
Il protocollo d’intesa è stato firmato a Rimini alla fine dell’incontro "Ricostruire l'umano, ricostruire le città. Tavola rotonda di presentazione del laboratorio ricostruzione post sisma a S.Ginesio".Alla tavola rotonda di presentazione sono intervenuti Mario Scagnetti, sindaco di San Ginesio; Emanuele Frontoni, presidente della Compagnia delle Opere Marche Sud; Marco Marcatili, Nomisma; Flavio Corradini, Rettore dell’Università di Camerino; Alberto Mazzucchelli, ingegnere coordinatore del progetto.
“Apprezzo particolarmente il San Ginesio Hub Lab – ha dichiarato il presidente della Compagnia delle Opere Bernhard Scholz – perché quando ho visitato la città a marzo, avendo ascoltato le persone ed attraversato la zona rossa, mi sono reso conto del fatto che i cittadini di San Ginesio, che avevano perso la loro città, in un certo senso l’avevano riscoperta, come luogo di relazioni, di vita, di esperienze umane. Questo spirito sarà fondamentale nel progetto: non bisogna pensare di mettere in stand by umano e sociale, nell’attesa della ricostruzione post sisma che diventa una parentesi in cui si aspetta. E' necessario che per tutti la ricostruzione sia un’esperienza umana completa”.
''Abbiamo pensato - ha aggiunto Scagnetti - che fosse importante un confronto tra più realtà, per individuare quale potesse essere la continuità o l'innovazione per San Ginesio. Mentre la ricostruzione non ci preoccupa, perché siamo certi del fatto che le risorse ci siano, ci preoccupano i modi per ridare vita, speranza alla nostra comunità. Abbiamo cominciato a pensare al nuovo plesso scolastico, stiamo preparando la nuova sede comunale. E ci sono nuove opportunità per San Ginesio che dobbiamo cercare di cogliere”.
Incuria e sporcizia all'indomani della festa di San Giuliano, patrono della città di Macerata. I residenti hanno infatti segnalato diversi sacchi dell'immondizia e cartoni vuoti ammassati all'interno della Galleria del Commercio.
Una situazione di degrado non tollerabile per nessun centro storico cittadino.
Fa male i conti e uscendo dal centro storico rimane inevitabilmente e inesorabilmente bloccato dalla marea umana che nel frattempo si era riversata lungo le mura per vedere i fuochi. Lui non la prende bene e inizia a suonare il clacson insistentemente.
E' quanto è accaduto ieri sera in via XXX Aprile durante lo svoglimento dei fuochi pirotecnici, quando la fila di auto che usciva dal centro è stata bloccata momentaneamte, per non creare rischi alla folla che aveva invaso la sede stradale in Viale Giacomo Leopardi. Una della auto che era in colonna, forse non consapevole di cosa stesse succedendo all'incrocio, ha suonato più volte il clacson per cercare di far scorrere la fila ma, data la cospicua presenza sul posto di forze dell'ordine e protezione civile, è stato prontamente raggiunto da un agente e portato a più miti consigli.
A dire il vero la gestione del traffico non è stata proprio impeccabile, dato che quelli provenienti da viale Giacomo Leopardi sono stati fatti regolarmente passare, anche se hanno avuto il loro ben da fare per farsi largo, mentre quelli che uscivano dal centro sono stati fermati. Ricordiamo che in una delle precedenti edizioni tutte le auto in transito in quel punto, nel momento dei fuochi, erano state fatte fermare ed attendere la fine dello spettacolo.
Bruno Sciapichetti, Gionny Fioretti, Delio Mengascini, Ornella Stefoni, Antonella Santone, Maila Cardinali, Roberta Rosini, Simona Antinori, Mario Paoli, Mariella Tartarelli, Roberto Perugini, Gianni Aringoli, Gaetano Tentella, Nazzareno Torresi e Sandro Canalini sono i volontari della Croce Verde di Macerata che durante questa estate hanno prestato servizio in Arena durante la stagione lirica e lo stanno ancora facendo con gli ultimi concerti della rassegna Sferisterio Live. Dal responsabile generale Sciapichetti agli infermieri fino ad arrivare al dottore di sala, Marco Sigona, tutte le sere sono stati a disposizione del pubblico e degli artisti in palcoscenico.
I volontari non si limitano solo al primo soccorso, ma offrono anche servizi alla persona; per esempio si dedicano all’assistenza verso i disabili e gli anziani che vogliono godere della bellezza degli spettacoli. A loro va il ringraziamento speciale da parte dell’Associazione Arena Sferisterio.
Sarà Fra Mauro Johri, Ministro dell'Ordine dei Frati Minori Cappuccini, a presenziare le celebrazioni per il quarto secolo di vita del Convento dei Cappuccini a Recanati. L'appuntamento è questo sabato a partire dalle ore 9 presso l'antica struttura che sorge nel rione di Montemorello con un convegno dal titolo I Cappuccini a Recanati. Fra Mauro Johri, nato a Bivio nel 1947, nel Grigioni italiano, è stato eletto per la seconda volta Ministro Generale dell'Ordine dei Frati Minori Cappuccini nel 2012 ed è stato eletto presidente dell'Unione superiori generali nel 2015. Della Provincia Monastica Svizzera, da lui dipendono 11mila frati e 2000 conventi e in quanto Ministro Generale dell’Ordine dei frati minori cappuccini Fra’ Mauro è il successore di San Francesco.
Si è unito all'ordine come novizio nel 1964 e ha studiato teologia al seminario cappuccino di Soletta. Ordinato sacerdote nel 1972, ha continuato gli studi diventando professore di teologia. Successivamente ha vissuto nel santuario della Madonna del Sasso di Orselina nel Locarnese ove ha insegnato così come in seguito anche al seminario di Coira. È stato docente di teologia anche all'Università della Svizzera Italiana. Diventato Provinciale dei frati cappuccini per la Svizzera nel 1995, è stato eletto ministro generale undici anni dopo, nel 2006. Il 29 agosto 2012 è stato riconfermato per altri 6 anni Ministro Generale dell' ordine con 146 voti a favore e 27 contrari. Un plebiscito. Alla veglia di preghiera per il 44° Anniversario della morte di Padre Pio, Il Ministro Generale dell' ordine Padre Mario Johri ha presieduto la Concelebrazione Eucaristica alla presenza di 130 frati delle Province cappuccine di tutto il mondo di ritorno dall' 84° Capitolo Generale Ordinario. La sua presenza a Recanati impreziosisce senza ombra di dubbio le celebrazioni per i 400 anni di vita del Convento che è divenuto punto di riferimento per tantissimi fedeli e per le azioni di solidarietà per le popolazioni piu' povere del Mondo. "Una presenza discreta ma sempre attiva, generosa, apprezzata dalla comunità- afferma il sindaco Francesco Fiordomo-. Negli ultimi anni, dopo un periodo difficile, il Convento ha ripreso vigore con iniziative solidali e di festosa condivisione. I frati cappuccini a Recanati sono un dono prezioso". L'evento celebrativo è organizzato dalla Provincia Picena “Beata Vergine Maria di Loreto” dei Frati Minori Cappuccini, ed è patrocinato dal Comune di Recanati. Il convegno vedrà anche la presenza di Fr. Marzio Calletti, Ministro provinciale dei Frati Minori Cappuccini delle Marche, S.E. Mons. Nazzareno Marconi, Vescovo di Macerata-Tolentino-Recanati-Cingoli-Treia e Francesco Fiordomo, Sindaco di Recanati.
Nel corso dell'incontro interverranno Fabio M. Furiasse, Direttore dell’Archivio Storico dei Cappuccini delle Marche,Marco Moroni, Università Politecnica delle Marche, Marco Campagnoli, Università di Istruzione Permanente di Recanati, Renato Raffaele Lupi, Archivista emerito dei Frati Cappuccini delle Marche, Denise Tanoni, Archivio Vescovile di Recanati e Floriano Grimaldi, Archivista emerito della Santa Casa di Loreto.
Troppo importante aver individuato l'area e aver avuto l'ok dalla Regione. Si va avanti, anche se dovesse esserci ricorso al Tar.
Il sindaco di Camerino Gianluca Pasqui non intende fermarsi di fronte alla diffida arrivata dai legali dei proprietari dell'area dove sorgeranno i moduli abitativi nei quali troveranno posto 250 studenti universitari. Neanche di fronte a un ricorso al Tar.
La vicenda parte dall'ordinanza del sindaco dei giorni scorsi, con la quale si prevede l'occupazione d'urgenza di un'area pari a 23200 metri quadrati in località Luiano nella quale installare i moduli abitativi per gli studenti. L'ordinanza ha trovato l'opposizione dei proprietari del terrano in questione che hanno presentato diffida al Comune di Camerino, adducendo quali motivazioni la maggior vicinanza di altre aree al Campus e maggiori oneri a carico del Comune. Qualora non si ottemperi alla diffida, si preannuncia ricorso al Tar.
Ma Pasqui tira diritto e le ruspe sono pronte ad entrare in azione, per consentire agli studenti di poter utilizzare i moduli già per il prossimo mese di novembre. "Siamo certi di aver fatto la scelta giusta e di aver osservato tutti i dettami della legge. L'area individuata è la migliore, tanto che è stata approvata anche dalla Regione Marche. Le altre aree che vengono indicate, purtroppo, risultano non idonee sotto l'aspetto idro-geologico per la presenza di numerose frane.
Dare un alloggio agli studenti è fondamentale nell'ottica di una ripresa della città e di tutto il territorio. Così, come mi sono speso per il campus, non posso esimermi dal dare tutto l'appoggio possibile all'università, assumendomi le responsabilità delle scelte fatte".
Il Dipartimento di Protezione Civile, con Ordinanza pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale di oggi, ha affidato ad Anas anche il coordinamento operativo e il monitoraggio degli ulteriori interventi necessari a completare il ripristino della viabilità nell’area colpita dal sisma del Centro Italia. Si tratta degli interventi sulle strade comunali e secondarie non compresi negli stralci già approvati del programma di ripristino della viabilità la cui competenza, dal 7 aprile 2017 al termine della fase di prima emergenza, è passata al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
L’ing. Fulvio Soccodato, già individuato come soggetto attuatore di Protezione Civile per il primo e secondo stralcio del programma, assicurerà pertanto da ora anche l’attuazione degli ulteriori interventi da inserire nel terzo e nei successivi stralci che saranno approvati dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti.
Il primo e il secondo stralcio in corso di attuazione, come noto, comprendono circa 500 interventi per un importo complessivo di circa 474 milioni di euro. Il primo stralcio riguarda prevalentemente strade statali e viabilità primaria, mentre il secondo stralcio riguarda soprattutto strade provinciali.
Sono, in particolare, interventi sulle strade in gestione Anas che non era stato possibile eseguire in regime di emergenza, per l’entità dei danni che richiedevano rilievi tecnici e una approfondita fase di progettazione, nonché interventi di ricostruzione da eseguire su strade di competenza di Comuni, Province e Regioni che, in base al decreto legge n. 205 del 11/11/2016, hanno deciso di delegare all’attuazione di Anas in qualità di Soggetto Attuatore di Protezione Civile.
Non accenna a spegnersi la disputa sul cambiamento del senso di marcia di via Adua a Civitanova.
Il sindaco Ciarapica ha ospitato in sala della Giunta i rappresentanti del comitato spontaneo di via Adua Armando Mastrangelo e Antonio Diomedi ed altri residenti tra cui Alessandro Orsili ed Elena Campanini. All’ingresso del comune c’era anche un gruppo di supporto di abitanti della zona. Presenti all’incontro, oltre al primo cittadino, il vicesindaco Troiani, il dirigente Maurizio De Florio e il responsabile Stefano Iacopini dei Servizi del comune per il verde pubblico e le strade.
Il clima era concitato. Nonostante la prima richiesta messa al Protocollo dai residenti per il loro dissenso al cambiamento del senso di marcia di Via Adua fosse stata presa in consegna e, in sede comunale, il sindaco abbia mostrato una soluzione al problema, i portavoce della campagna del "No" sono rimasti delusi. La misura prevista dall’amministrazione per andare incontro ai residenti della strada e consistente in un ingresso preferenziale da nord esclusivamente per chi vi risieda non ha trovato il consenso sperato. I residenti hanno reputato la risoluzione inadeguata alle problematiche di via Adua. Hanno ribadito a gran voce che l’operazione dell’inversione del senso di marcia sarebbe dovuta avvenire nel rispetto di un’intera armonizzazione della zona sud di Civitanova. Nello specifico, il progetto avrebbe dovuto prevedere la costruzione delle due rotonde sulla statale antistante la via e l’apertura del sottopasso ferroviario che collega via Castelfidardo alle scuole Annibal Caro e Leonardo Da Vinci. L’incontro si è concluso con la rassicurazione da parte del sindaco in merito alla data di inizio dei lavori per le due rotonde prevista tra aprile e maggio 2018.
La Regione Marche ha presentato al Governo la richiesta di dichiarazione di stato di emergenza per la siccità che sta colpendo il territorio. Ne dà notizia l'assessore alla Protezione civile Angelo Sciapichetti. "Abbiamo chiesto lo stato d'emergenza - spiega - per far fronte alla situazione che si sta verificando in conseguenza delle condizioni climatiche degli ultimi mesi. Nelle Marche nell'autunno 2016 e nella scorsa primavera ha piovuto poco.
A ciò si sono aggiunte elevate temperature estive e questo ha portato a una situazione difficile prima nel Pesarese, poi nell'Ascolano, nel Fermano e nel Maceratese''. La richiesta, formulata dopo le segnalazioni delle Autorità di Ambito, è corredata da tutta la documentazione necessaria, anche in relazione alle misure di contrasto adottate. La Regione ha anche quantificato dettagliatamente le risorse economiche necessarie al superamento delle criticità.
A chi fosse capitato di passare vicino al canale che parte nei paraggi di Via Martiri di Belfiore e sfocia in mare, sarà probabilmente capitato di vedere delle nutrie, che sono presenti in maniera massiccia e trovano in quel posto il loro ambiente naturale.
A questi grandi roditori alloctoni, introdotti in Italia dall’uomo per ricavarne pellicce, a ottobre 2014 era stato tolto lo status di specie protetta perché giudicati "infestanti e dannosi", per cui il reato di maltrattamento di animali previsto dal Codice penale non li tutelava più ma a distanza di poco più di un anno, con la legge di stabilità di fine dicembre 2015, le varie ordinanze "ammazza nutrie" che nel frattempo erano stato emanate sono diventate illegali e le nutrie hanno potuto tirare un sospiro di sollievo. Non è così però per i possessori di terreni dove questi animali sono presenti, come denuncia uno dei proprietari a sud di Civitanova che abbiamo contattato.
Le Nutrie, come ci racconta, trovano il loro ambiente naturale in acque quasi stagnanti, stanno bene in canali con acqua dolce con leggero ricambio, ma costante e quindi le condizioni perfette del corso d'acqua che nasce sul lato ovest della ferrovia e che poi attraversa il ponticello e gira sul lato est, nei pressi della palazzina dei Vigili urbani, per immettersi nel canale principale che sfocia al mare.
Lo zampillo di sorgente che ha creato il corso d'acqua è vicino la carrozzeria ed è stato causato quando ci fu lo scavo fatto dal Comune per far passare la linea fognaria. Questa piccola sorgente, di acqua pulita e naturale, ha un piccolo getto continuo e costante da 15/20 anni circa e da allora le nutrie hanno trovato le condizioni ideali per lo loro vita e si riproducono. Questa presenza quindi è stata creata dal Comune, grazie a questa piccola sorgente che non si è mai pensato di chiudere. Gli assessori di competenza all'ambiente, sono stati spesso avvisati ma nulla è stato fatto.
Al Comune è stata anche indicata la possibile soluzione da adottare, ossia intubare il torrente con un canale di cemento, ma questa spesa non l'hanno accettata e il problema, causato da loro, rimane.
I disagi principali fortunatamente non riguardano i residenti, che sono abbastanza lontani dal canale, ma i proprietari dei terreni perché le nutrie mangiano i loro ortaggi e scavano buche profonde. Scavano persino il bordo dove poggiano i binari della ferrovia e pertanto possono intaccare la stabilità dei binari stessi. Essendo al momento terreni incolti, i danni per i tre proprietari coinvolti sono poco rilevanti, ma nel momento che le aree troveranno nuovi utilizzi il problema sarà maggiore e dovrà per forza essere risolto, anche facendo ricorso alle vie legali.
Da Anna Menghi (presidente Anmic sezione provinciale Macerata), Luca Caraffa (presidente Associazione Genitori per la vita) e Sara Filippino (presidente Associazione Onlus Genitori & Figli, per mano) riceviamo
Apprendiamo dal comunicato stampa della Regione Marche del 28 agosto, dell’ostetrica dell’ospedale di Senigallia che avrebbe contratto il morbillo perché non vaccinata. Non è la prima volta, ma sono numerosi i casi del personale sanitario che contrae malattie infettive in quanto non vaccinati.
La questione fa emergere un problema su cui in passato abbiamo più volte chiesto, anche in sede di audizione (marzo 2017), di conoscere i dati in merito alla copertura vaccinale degli operatori sanitari, senza mai ottenere alcuna risposta. La Regione Marche è tra quelle regioni che non ha mai pubblicato on line i dati relativi alle reazioni avverse e neanche ha voluto votare una proposta di emendamento dell’opposizione (in data 8 agosto 2017) per la trasparenza dei dati in merito alla nuova legge sulle vaccinazioni.
Il nuovo delegato alla Sanità, il consigliere del PD Fabrizio Volpini, che ha tanto pervicacemente sostenuto il fatto che a scuola era necessario inserire l’obbligo vaccinale per tutelare i bambini più fragili, si preoccupasse piuttosto di garantire la tutela del soggiorno dei bambini con deficit del sistema immunitario in ambiente sanitario e di darci, nelle sedi opportune, la situazione vaccinale e di immunizzazione degli operatori sanitari, affinché venga garantita l’integrità dei bambini ricoverati, donne in gravidanza e neonati. Secondo noi si tratta di uno strumento indispensabile per impedire la circolazione dei virus e quindi proteggere la popolazione, anche quella che non può essere vaccinata. A questo proposito abbiamo motivo di ritenere che la copertura degli operatori sanitari sia molto bassa e questo ci fa sorgere più che un dubbio sul fatto che, chi ci dovrebbe tutelare e darci esempio è il primo a sottrarsi. Le associazioni Anmic, Associazione Onlus Genitori & Figli, per mano e Associazione Genitori per la vita, continueranno ad impegnarsi affinché venga perseguito questo obiettivo e si abbia una maggiore trasparenza.
A Civitanova il numero dei vigili urbani non è sufficiente per poter coprire tutte le esigenze e le emergenze del territorio. La nuova amministrazione comunale ha aggiunto un vigile per la città alta per le ore mattutine e due stagionali a Civitanova e l’obiettivo è quello di aumentarne ancora il numero.
Intanto, c’è chi, nel suo piccolo, dà gratuitamente il suo contributo al lavoro della Municipale di Civitanova Alta. Parliamo di Sergio Coscia, non un vigile di professione, ma volontario da ben 12 anni. Residente a Civitanova Alta, 72 anni, Coscia lavorava come operaio nel settore calzaturiero, non è sposato e, da quando è in pensione, dà una mano agli agenti della Polizia Locale solo per passione. E’ iscritto alla lista del Comune ed è assicurato, ha un cartellino di riconoscimento e, in dotazione, un giubbino rosso di vigilanza quando svolge il servizio per le scuole. Guai a lasciargli mance, Coscia non ne accetta e si fa intervistare dopo qualche resistenza perché non ama farsi pubblicità.
“Rendo un servizio alla città in cui sono nato. E’ stato sempre il mio sogno fare il vigile urbano. Ma è cominciato tutto un po’ per gioco dando una mano ad un mio amico che svolgeva questo lavoro e poi pian piano sono stato sempre più presente a collaborare con la Polizia Municipale” spiega Coscia. Le sue mansioni sono utili soprattutto nei periodi in cui la città ospita grandi eventi e attira molte persone. Il signor Sergio, in questo caso aiuta gli altri vigili a predisporre la segnaletica adatta. Negli orari prestabiliti distribuisce i sacchetti per i rifiuti ma solo quelli senza microchip che lui non può consegnare.
I periodi in cui è più impegnato è quando riaprono le scuole, dove gestisce l’uscita e l’ingresso degli studenti fermando il traffico di auto. Gli orari per lo svolgimento di questo compito sono la mattina alle 8 e il pomeriggio alle 16. Sergio Coscia è anche un po’ il cicerone della città che conosce come le sue tasche. Alla pari di tutti i vigili in carica dà informazioni su vie e monumenti a chiunque ne necessiti. Presta comunque il suo aiuto dove ce ne sia bisogno. Nel raccontarsi, dice di essere rattristato per la scomparsa della concittadina Marilena Romanini vittima del sisma ad Ischia. Poi, con la nostalgia dei bei tempi andati, guarda il Palazzo Ducale di piazza della Libertà coperto da un’impalcatura dall’anno 2000. Pochi giorni fa, l’assessore ai Lavori Pubblici Ermanno Carassai in merito alla condizione dell’immobile ha dichiarato- “Per l’ex Palazzo Ducale abbiamo contattato l’amministratore del condominio. La Soprintendenza delle Belle Arti ha dato un contributo perché si tratta di un immobile vincolato. Dovremo trovare un accordo con i condomini e, poi, tramite gli uffici preposti all’occupazione del suolo pubblico e la consulenza di un legale, la nostra amministrazione saprà come muoversi per poter pensare alla ristrutturazione di questo edificio di grande valore artistico e culturale”.
Il sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei, è stata premiata per “l’impegno che anche le autorità locali hanno messo in campo per essere vicine alle popolazioni in occasione del terremoto 2016” nel corso della terza edizione degli “Oscar delle Stelle”, manifestazione ideata dal direttore artistico Benedetto Maria Ladisa e svoltasi a Villa Nappi, nella città di Polverigi, alla presenza di grandi ospiti e degli alti vertici dei Vigili del Fuoco e del dipartimento nazionale di Protezione Civile.
“E’ stata una serata molto commovente – è stato il commento del primo cittadino Piermattei – durante la quale sono stati ricordati molti momenti dell’emergenza vissuta da migliaia di persone attraverso il racconto dei protagonisti. Credo che queste iniziative servano molto soprattutto per mantenere accesi i riflettori su quello che abbiamo e stiamo ancora passando. Vorrei dedicare il riconoscimento che ho ricevuto a tutti i dipendenti comunali, a tutta l’Amministrazione e a tutti i consiglieri per il loro instancabile impegno, ma soprattutto ai tanti concittadini che hanno subito gravi disagi da questo sisma rinnovando nei loro confronti tutta la mia vicinanza”.
La serata, che ha decretato vincitore della terza edizione il grande giornalista sportivo Italo Cucci, ha regalato momenti esilaranti come lo show improvvisato dal comico Gene Gnocchi ma anche forte commozione con le parole del capo di gabinetto del Dipartimento nazionale dei Vigili del Fuoco, Roberta Lulli, e la toccante storia di una bambina estratta dalle macerie raccontata in lacrime dal comandante Giovanni Di Iorio. Ci sono inoltre stati un collegamento con Ischia con il capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli, e la presenza sul palco del direttore operativo unità di emergenza, David Fabi. Premiata anche la giornalista del TgR Rai Marche, Patrizia Ginobili, per la sensibilità e l’impegno dimostrati nel raccontare il dopo sisma. Altri premi sono stati assegnati alla bellissima Cecilia Capriotti, alla simpaticissima “anconetana” Rosanna Vaudetti , al coreografo Paolo Londi e all’attore Marco di Stefano. Fra i presenti anche Giovanni Malagò, presidente del Coni. Riconoscimenti speciali sono andati anche a Magdì Allam e Italo Cucci.
Saranno i Servizi vaccinali dell'Azienda sanitaria unica delle Marche ad avvisare le famiglie non in regola con gli obblighi previsti dalla nuova legge sull'obbligo vaccinale: le famiglie riceveranno una lettera con l'invito ad aderire alle vaccinazioni mancanti prima dell'avvio dell'anno scolastico.
E' la procedura scelta dalla Regione per l'attuazione del decreto vaccini, d'intesa con l'Asur, l'Ufficio scolastico regionale e l'Anci. La lettera conterrà anche un modulo da presentare alla scuola attestante la volontà di aderire alla vaccinazione: firmandola il genitore o tutore del minore esprimerà la volontà di aderire all'invito dell'Asur a vaccinare il figlio.
Nelle Marche sono circa 10 mila i bambini da zero a 6 anni da convocare per le sedute vaccinali, che cominceranno negli ultimi mesi dell'anno. Le famiglie i cui figli sono già in regola con le vaccinazioni non riceveranno alcuna comunicazione da parte dell'Asur. In questo caso ai genitori basterà compilare e consegnare a scuola l'autocertificazione. (Ansa)
La Giunta Regionale delle Marche ha approvato il calendario venatorio per la stagione di caccia 2017/2018 che a detta degli esperti, anche quest’anno, si conferma come uno dei migliori d’Italia. Si inizia sabato prossimo 2 settembre con l’apertura anticipata per ben 8 specie e si termina a febbraio, con la chiusura posticipata per Corvidi e Colombacci e la possibilità di cacciare in deroga Piccione, Storno e Tortora dal collare.
Abbiamo incontrato Walter Cipolloni che, con oltre mezzo secolo di attività, è uno degli esponenti più importanti della caccia civitanovese e con lui abbiamo parlato del tema di questi giorni, ossia il rinvio dell'apertura per colpa della siccità, di cui oggi trattano tutti i telegiornali.
Il signor Walter inizia spiazzandoci, accogliendo in pieno le richieste dei "verdi" ed affermando che per lui in effetti questa pre-apertura non dovrebbe esserci. Ci spiega che con la siccità e gli incendi che stiamo vivendo, gli animali sono in difficoltà, trovandosi con scarsità di cibo e meno ripari disponibili e come se non bastassero i predatori presenti in natura, tra poco arriveranno anche i cacciatori. Secondo lui si dovrebbe annullare l'inizio anticipato e cominciare regolarmente dal primo di ottobre.
Discendente di una famiglia di cacciatori e grande amante della natura, per farci capire il suo modo di intendere la caccia, ci racconta di quando usciva con il padre che, nonostante fossero tempi in cui si poteva cacciare senza limiti, quando avevano preso una lepre a testa il capofamiglia diceva che era ora di smettere e tornare a casa. Purtroppo, prosegue Cipolloni, ci sono molti cacciatori che squalificano la categoria, che non provengono da una scuola, che non sanno come va cacciato quel determinato tipo di animale e che molte volte non rispettano le più elementari regole del numero massimo di capi abbattibili.
Con il passare degli anni, diminuisce sempre più il numero dei cacciatori e se negli anni '80 a Civitanova ce n'erano 1600, in questa stagione sono appena 320 e quando chiediamo se possa dipendere dal fatto che bisogna fare dei sacrifici, con sveglie mattutine e lunghe camminate, veniamo prontamente smentiti dicendo che quello invece è l'aspetto migliore, il piacere della caccia. Quello che manca invece è la passione.
Chiediamo del rapporto con gli animalisti, se sia mai stato disturbato da persone contrarie alla caccia, come si vede a volte in televisione e lui ci dice che non gli è mai capitato e che questo può accadere a quelli poco intelligenti che sparano vicino alle case, alle strade o in luoghi dove non è consentito ma nei posti che frequenta lui, in una valle difficilmente accessibile, è praticamente impossibile essere raggiunti da altre persone che non siano cacciatori e soprattutto si ha una maggiore sicurezza per i cani, dato che se dovessero inseguire qualche animale, non rischierebbero di finire sotto una macchina.
Il signor Walter usa parole di fuoco anche quando chiediamo del fenomeno del bracconaggio e ci dice che queste persone sono spesso dei cacciatori falliti che non riuscendo a prendere niente rispettando le regole, cercano di farlo violando la legge e che per lui dovrebbero subire punizioni esemplari, una volta scoperti.
Un piccolo sfogo a conclusione della nostra chiacchierata è rivolto a quelli che vogliono far passare i cacciatori quasi come dei terroristi, ricordando che avendo la necessità del porto d'armi, la loro fedina penale deve essere illibata e non possono avere al loro interno persone con sia precedenti penali che assuntori di sostanze stupefacenti. I problemi più grossi il signor Walter li ha avuti in famiglia, ci racconta sorridendo, quando sua figlia andava a scuola e le veniva insegnato che i cacciatori erano cattivi. Sono stati anni difficili ma per fortuna relegati nel passato.
I tre Ordini professionali (Architetti, Ingegneri e Geometri) che hanno il compito di realizzare la ricostruzione nella provincia di Macerata, territorio che da solo vale il 52% dei danni dell’intero cratere, si ritrovano, ad un anno dal sisma, a fare il punto.
"Nell’ottica di chi ha il polso della situazione, pur senza preconcetti e con spirito costruttivo, appare inevitabile un’analisi delle criticità.L’impianto normativo tra Leggi ed Ordinanze" si legge in una nota "affida un ruolo centrale ai professionisti che, di fatto, sono il motore della ricostruzione che - va ricordato - si conclude, in ogni intervento, con la dichiarazione di ritrovata agibilità dell’immobile. È questo l’aspetto fondamentale della ricostruzione, in relazione al quale gli Ingegneri, gli Architetti ed i Geometri rivendicano competenze ed autonomia tecnica di giudizio.
Al di là dei vincoli burocratici inseriti nelle norme che non facilitano di certo l’attività professionale, anche le “logiche” legate a legalità, trasparenza e garanzia, che assolutamente condividiamo nello spirito, così come attualmente impostate, rallentano fortemente l’operatività e la velocità di intervento. L’incertezza della determinazione del contributo e soprattutto quando esso può essere revocato costituiscono le principali tensioni nel rapporto tra tecnico e committente a tal punto da non avere al momento quotazione come rischio specifico in nessuna polizza assicurativa di “rischi professionali”.
Nella gestione del sisma fino ad ora la struttura commissariale ha, purtroppo, considerato i professionisti mera “manovalanza tecnica”, limitando la possibilità di partecipare ad una migliore definizione delle varie disposizioni normative. Questo non solo nelle scelte strategiche, ma disattendendo ogni tentativo di feedback, di contraddittorio critico e preventivo con chi redige le Ordinanze ed inoltre con gli Uffici Speciali della Ricostruzione per la loro applicazione.
A distanza di un anno avvertiamo più che mai necessaria una ricostruzione sociale, identitaria ed economica del territorio che dia anima agli interventi sui singoli edifici. Diversamente, questi ultimi rimarranno testimonianza senza vita di capacità tecniche di intervento, senza un futuro. Piena disponibilità, quindi, ad affiancare la struttura commissariale, qualsiasi sia il futuro assetto.
Siamo pronti ad offrire la capacità professionale di sintetizzare una visione globale delle problematiche legate alla ricostruzione che non può limitarsi a scelte tecnicistiche spesso anche in contrasto con la storia dei nostri insediamenti. Il ruolo dei tecnici del territorio non può essere disconosciuto. Non può esserlo in virtù della profonda conoscenza del territorio. Memoria di decenni di attività edilizia professionale, i tecnici sono stati protagonisti dell’esperienza del sisma del 1997 e, rispetto ai quattro grandi terremoti registrati nel 2016 che non hanno causato vittime, hanno valutato criticamente i danni al patrimonio immobiliare grazie all’amplissima partecipazione nella fase di emergenza, tutt’ora in corso, con le rilevazioni FAST e AeDES. Tutta questa esperienza e conoscenza non possono essere più ignorate!
Ci attendiamo, pertanto, dal Commissario uscente Errani una modifica delle Ordinanze emesse secondo le indicazioni fornite dalla Rete delle Professioni Tecniche alla quale gli Ordini del cratere hanno collaborato attivamente e che costituiscono, per il momento, un primo passo rivolto esclusivamente all’edilizia privata. Dalla futura Governance, invece, ci aspettiamo l’ascolto sugli altri argomenti che vanno dalla pianificazione in emergenza ai beni culturali, dagli appalti ai concorsi in emergenza, alle competenze professionali, al ruolo delle Università".
Macerata dà il via alle festività patronali di san Giuliano con un benvenuto, stasera alle 18 nel cortile del palazzo comunale, alle delegazioni delle città gemellate Weiden, Issy Les Moulineaux e Malta, cui seguirà l’apertura degli stand gastronomici in piazza della Libertà e l’animazione in pista con l’esibizione della scuola di ballo Happy Days.
Domani pomeriggio, 30 agosto, si aprirà la tradizionale fiera di san Giuliano che interesserà anche corso Cairoli richiamando, come ogni anno, un notevole flusso di gente che rende necessaria una nuova regolamentazione al traffico ed alla sosta in città.
Come avvenuto per la Notte dell’Opera è stato disposto, per motivi di sicurezza e incolumità, il divieto di vendita per asporto, di somministrazione e di detenzione di qualsiasi bevanda contenuta in bottiglie, bicchieri o contenitori di vetro o di alluminio all’interno del Centro Storico dalle ore 19 alle ore 24 del 29 agosto 2017; all’interno del Centro Storico ed in tutta la restante area di svolgimento della Fiera di San Giuliano (Corso Cavour, Viale Puccinotti, Viale Trieste, Piazza Nazario Sauro e Corso Cairoli nel tratto compreso tra l’incrocio con Via Carducci e Piazza Nazario Sauro) dalle ore 13 del 30 agosto 2017 sino al termine della manifestazione, che si concluderà con lo spettacolo pirotecnico alle ore 24 circa del 31 agosto. Le ordinanze complete sono nel sito www.comune.macerata.it