Il Garante dei diritti delle Marche Andrea Nobili ha segnalato alla polizia postale un gruppo Facebook sulle vaccinazioni messo in piedi da alcuni genitori: uno dei suggerimenti dello stesso gruppo . informa una nota -è di permettere incontri tra bambini per "immunizzare in modo naturale e a vita il proprio figlio come una volta". Secondo Nobili attraverso azioni di questo tipo "oltre a disconoscere l'obbligo vaccinale, si induce a forme di contagio volontario.
E' nostro dovere, invece, ribadire che il pur rispettabile interesse individuale va ad annullarsi rispetto all'interesse pubblico, soprattutto laddove si tratti di tutela della salute collettiva". In questo senso - sottolinea - "va anche interpretata la vicenda dell'ostetrica di Senigallia, che ha contratto il morbillo non essendo vaccinata. Come ha ricordato il Presidente della Commissione regionale sanità, Fabrizio Volpini, circa il 30% dei casi di morbillo riscontrati sul territorio nazionale riguarda personale sanitario non vaccinato". (Ansa)
L’Avis Comunale di Macerata sarà presente con un suo gazebo in occasione della festa del patrono del capoluogo San Giuliano.
L’organizzazione di volontariato del sangue avrà un suo spazio in pieno centro, in Piazza della Libertà, sia mercoledì 30 agosto (dalle ore 17 alle 20) che giovedì 31 tutta la mattina e fino alle 20.
Già in occasione della Notte dell’Opera di inizio agosto l’Avis aveva goduto di spazi (in quel caso in Piazza Annessione) e dunque ora rafforza il legame antico con la città Macerata nato nel lontano 1950. Il gazebo sarà un punto informativo sui servizi e le attività dell’associazione di via Oreste Calabresi, nonché un’opportunità per gli interessati di iscriversi e aggiungersi ai già 1.500 soci-donatori maceratesi.
Insieme all’Avis saranno presenti rappresentanti dell’Admo Macerata, l’associazione donatori di midollo osseo.
Così la presidentessa dell’Avis Elisabetta Marcolini: “Colgo l’occasione per invitare i maceratesi a donare il sangue perché, come avviene ciclicamente, in estate la situazione è più critica e c’è carenza. Prendiamo esempio dalla Spagna dove in tanti hanno interrotto le ferie per donare il sangue dopo l’attentato a Barcellona. Il messaggio più bello possibile perché è stato dato il sangue dato a chi purtroppo, ferito da un attentato, ha dovuto versarlo”.
Sono iniziati da qualche giorno i lavori per il ripristino della viabilità sulla Valnerina, l'arteria stradale probabilmente più importante per cercare di far tornare a una parvenza di normalità i paesi colpiti dal sisma dello scorso anno e, in particolare, Visso. I tempi previsti sono di circa sei mesi.
I lavori, del valore complessivo di oltre 10 milioni di euro, prevedono tra le altre cose la realizzazione di una viabilità di circa 600 metri, utilizzabile sotto monitoraggio ed in fasce orarie limitate, in grado di ripristinare nel più breve tempo possibile la circolazione in modalità provvisoria. A tal fine, i lavori comprendono anche 3 interventi di disgaggio dei massi pericolanti sull’intero versante e di protezione della sede stradale dal rischio di caduta massi.
In seguito al terremoto del 30 ottobre il tratto in questione, nel comune di Visso era stato compromesso da una grave situazione idrogeologica generata dal sisma, che ha interessato tutto il versante. In particolare, un’ampia frana di circa 60 mila metri cubi ha travolto l’infrastruttura e ha deviato il corso del fiume Nera, causando la formazione di un bacino lacustre che ha sommerso il piano viabile. Il tratto è stato inoltre interessato da una diffusa caduta di massi provenienti dal costone roccioso e da una condizione di forte instabilità geologica con rischio di ulteriori frane e cadute massi.
Tale situazione ha richiesto, nei mesi scorsi, l’esecuzione di numerosi rilievi tecnici e geologici nonché di un’approfondita fase di progettazione, di concerto con Comuni di Visso, Ussita, Castelsantangelo, la Provincia di Macerata e la Regione Marche.
Lo scorso 12 luglio erano stati poi pubblicati i bandi di gara, aggiudicati con procedura aperta accelerata lo scorso 10 agosto. Le foto della Ticani srl Engineering and Construction mostrano l'andamento dei lavori.
Un impegno costante, quotidiano, su tutto il territorio maceratese per combattere i furbetti che salgono sul bus senza regolare biglietto. Contram Mobilità, società di gestione del servizio trasporto pubblico locale extraurbano della Provincia di Macerata ed urbano dei Comuni di Camerino, San Severino Marche, Recanati e Porto Recanati, ha avviato una campagna di sensibilizzazione per contrastare l’evasione a bordo, adottando lo slogan “Io viaggio pulito”.
L’obiettivo è quello di educare i fruitori dei bus al rispetto delle regole, con politiche di contrasto a questo spiacevole fenomeno. Tra queste l’aumento delle verifiche annue, che ad oggi sono circa 70mila, e il potenziamento del personale addetto ai controlli. I verificatori possono controllare con sistema informatizzato la validità degli abbonamenti ma anche la veridicità dei dati personali forniti dall’utente, che in mancanza di tesserino dovrà fornire nome e cognome.
“Obliterare appena si sale a bordo del mezzo è più di una semplice buona norma di comportamento – spiega Stefano Belardinelli, Direttore Tecnico Unitario della Contram Mobilità - l’evasione infatti rappresenta un danno per la collettività. Per questo il nostro impegno è orientato alla sensibilizzazione dei cittadini più che all’aspetto sanzionatorio e punitivo”. Questo è uno degli obiettivi del consorzio Contram Mobilità costituito da: Contram spa e Macerata bus (S.A.S.P. S.r.l., Autolinee Crognaletti S.r.l., S.A.S.A. 2 S.p.A., S.A.P. S.p.A. , Autoservizi Portesi S.r.l.).
E’ importante ricordare che dal momento che il verificatore sale a bordo l’obliteratrice si spegne ed è quindi impossibile cercare di recuperare una dimenticanza o un'eventuale furberia. Altra cosa da tenere bene a mente: l’abbonamento è attivo a partire dal giorno seguente l’acquisto, quindi se si intende rinnovarlo bisogna farlo prima della effettiva scadenza: il sistema informatico farà partire il nuovo abbonamento alla scadenza del vecchio, automaticamente e senza sovrapposizioni.
Altro obiettivo fondamentale dell’azienda è quello di garantire servizi sempre più customer-oriented come la nuova APP “Contram Mobilità” (disponibile su Google Play). L‘applicazione non sarà utile solo agli utenti Contram Mobilità per acquistare gli abbonamenti, ma anche a tutti coloro che vorranno utilizzarla per consultare la mappa in tempo reale, ottenendo indicazioni su eventuali ritardi e per sapere gli orari e le linee attive sulle fermate (grazie all'integrazione con l'AVM) o per la ricerca orari (grazie all'integrazione con Google). Per gli utenti Contram Mobilità, i pagamenti potranno essere effettuati con carta di credito o paypal.
Per informazioni visitate il sito www.contrammobilita.it oppure contattate il numero verde 800.037737
Il caso dell'ostetrica di Senigallia che ha contratto il morbillo è "un grosso guaio". Lo afferma l'immunologo Roberto Burioni in un post su Facebook. "Prima di tutto - scrive Burioni - il morbillo è una infezione molto contagiosa. Questo non solo perché chi la contrae diffonde il virus in maniera estremamente efficace, ma soprattutto perché il virus viene emesso dalla persona anche nei giorni precedenti alla malattia". Il ruolo delle ostetriche, sottolinea Burioni, è particolarmente delicato. "Un'ostetrica ha solitamente a che fare con donne gravide. Il morbillo, contratto durante la gravidanza, è una eventualità grave che può portare a conseguenze drammatiche per il feto. Se una delle donne gravide con cui è entrata in contatto ha contratto l'infezione, in questo momento, insieme al bimbo che porta in grembo, è in serio pericolo. Capite che è una situazione davvero poco desiderabile, e la cosa più grave è che è facilmente evitabile. L'ostetrica non era stata vaccinata: se lo fosse stata non avrebbe potuto contrarre il morbillo e non avrebbe potuto trasmetterlo alle donne gravide. Chi lavora in un ospedale è da un lato più esposto al contagio, dall'altro è a contatto con popolazioni più vulnerabili: deve vaccinarsi. Non c'è scritto in nessuna legge ma il personale senso di responsabilità deve indurre il sanitario a questa scelta per proteggersi lui stesso e per proteggere i pazienti. Non basta: quando una donna si avvicina all'età fertile deve mettersi in regola con le vaccinazioni, perché un morbillo, una rosolia o una varicella possono trasformare nove mesi di felice attesa in un incubo terribile ed evitabile con una semplice, innocua ed efficacissima vaccinazione".
Intanto salgono a 7 le persone momentaneamente allontanate dal servizio nell'Ospedale di Senigallia perché non immuni al morbillo. E' quanto si apprende dalla Direzione medica del Presidio Ospedaliero senigalliese, dopo il caso dell'ostetrica non vaccinata che ha contratto la malattia. Quattro operatori del reparto di ostetricia e due di radiologia, personale non vaccinato contro il morbillo, che non ha contratto la malattia in passato o che non ricorda se l'ha avuta, sono stati momentaneamente allontanati in attesa che vengano resi noti i risultati dei test immunologici cui sono stati sottoposti. (Ansa)
La siccità di questa estate, e non il terremoto di un anno fa, ha quasi prosciugato il Lago di Pilato, uno dei più importanti ecosistemi glaciali relitti dell'Appennino, nel Parco dei Monti Sibillini.
Lo documenta uno studio analitico comunicato all'ANSA dal presidente dell'Ordine dei Geologi delle Marche Pietro Farabollini, docente dell'Università di Camerino. Il Lago è stato monitorato per tutto l'anno dopo il sisma del 24 agosto 2016; è stata misurata a più riprese la temperatura in quota (22 gradi alle 12:30 del 23 agosto), e sono state scattate fotografie a intervalli regolari, in particolare fra giugno e agosto, quando si è registrato un deficit di precipitazioni pari al 60-70%.
Il responso è inequivocabile: i famosi ''occhiali'' del Lago, gli anelli concentrici a quote decrescenti sul fondo delle due conche, non esistono più, ''evaporati a causa delle alte temperature e della totale assenza di precipitazioni''.
Piazza Nassirya a Civitanova, ovvero l’area di demanio del Comune che si trova dietro al Mercatone Uno, è diventata il territorio di contesa tra i nomadi che ne avevano fatto la loro zona di parcheggio per i camper e l’avevano adibita a bivacco. Sono sempre state zone preferite per gli stazionamenti dei Rom questa piazza e il lungomare sud.
Da qualche settimana a questa parte per i Rom non è più facile muoversi da una zona all’altra e sostare liberamente senza incappare in una pattuglia della polizia municipale che li invita a non sporcare e a non infastidire. Il raggio d’azione dei nomadi si è spostato a seconda dei pattugliamenti dei vigili urbani.
Piazza Nassirya è stata circondata da blocchi di cemento per non permettere l’ingresso ad auto e tantomeno a mezzi di maggiori dimensioni; è stata anche ripulita dei rifiuti dai netturbini che tutte le mattine sono sul posto. Sul lungomare i controlli serrati hanno inibito la consueta sosta dei gruppi Rom nelle ore dei pasti. L’iter delle soste è mutato e il luogo scelto di recente è il parcheggio del palasport, ma anche da qui i nomadi si sono dovuti spostare. Ora l’area presa di mira è il parcheggio all’aperto dell’Iper. Gli agenti della Polizia municipale sono arrivati a presidiare la zona per dissuadere da comportamenti non confacenti al decoro e alla legalità. Questo ha inibito uno stazionamento prolungato e portato all’abbandono della zona. I Rom si sono divisi, alcuni si sono messi al bordo dei camper alla volta di chissà quale altra meta, altri in un solo mezzo hanno ritentato una sosta esterna a piazza Nassirya.
(di Raffaella D’Adderio)
La Contram Mobilità s.c.p.a., consorzio costituito da Contram spa e Macerata bus (S.A.S.P. S.r.l., Autolinee Crognaletti S.r.l., S.A.S.A. 2 S.p.A., S.A.P. S.p.A., Autoservizi Portesi S.r.l.) è pronta per la svolta smart! A partire dal 30 agosto 2017 lancerà sul mercato la nuova APP (per ora solo per dispositivi Android) per l’acquisto di abbonamenti scolastici e ordinari. Si tratta di un ulteriore passo customer-oriented per andare incontro alle esigenze dell’utenza e per mettere a disposizione servizi sempre più digitalizzati.
Con l'APP di Contram Mobilità puoi controllare lo stato e/o acquistare un abbonamento tramite carta di credito o PayPal, puoi effettuare la ricerca orari, puoi trovare la fermata a te più vicina e scoprire tutte le corse in transito! Sulla mappa puoi vedere i bus in real time e sapere i tempi di attesa! Scaricala subito, è gratuita e la trovi su Google Play! Ovviamente restano valide le consuete modalità di acquisto degli abbonamenti: presso una delle rivendite a Camerino, Castelraimondo Montegiorgio, Montecosaro, Potenza Picena, Apiro, Cingoli, Jesi, Fabriano, Treia, Passo San Ginesio, Recanati, Corridonia nelle quali si accettano pagamenti anche tramite POS. Sarà attiva anche la vendita on-line, tramite sito www.contrammobilita.it. Gli utenti che faranno l'abbonamento ordinario annuale on - line riceveranno uno sconto pari all'1,5% sul totale dell'abbonamento! Tuttavia, per ragioni legate al riassetto societario quest'anno gli sportelli di Banca Marche non faranno vendita Contram Mobilità.
COME FUNZIONA
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Contram Mobilità: soluzioni sempre più a portata di… click!
Il suo lavoro prevede la sveglia molto presto la mattina ma queste alzatacce sono in parte ripagate con delle albe davvero fantastiche che a lui, Giovanni, il bagnino di Golden Beach, dopo molti anni suscitano ancora delle emozioni. Emozioni che fissa nelle sue foto meravigliose e che gli piace condividere con gli amici.
Nonostante l'orario mattutino, ci racconta che in spiaggia ci sono sempre diverse persone a cui piace passeggiare sul bagnasciuga, sia per evitare il caldo durante la giornata, sia perché magari è l'unico momento lbero che si sono ricavati prima di iniziare a lavorare. C'è poi chi va al mare con scopi diversi, magari indifferente al paesaggio, ma che si emoziona quando arrivano i beep del suo metal detector. Si tratta del cercatore di preziosi smarriti in acqua, che passeggia in mezzo al mare con quel suo strumento, quasi come fosse un moderno rabdomante.
In questo periodo purtroppo il nostro amico Giovanni è convalescente, dopo un incidente con lo scooter, e in attesa di rivederlo al più presto sotto l'inconfondibile palma, gli facciamo gli auguri di una pronta guarigione.
Restaurato una decina di anni fa dall'amministrazione comunale con un investimento di centinaia di migliaia di euro, il lavatoio di Civitanova Alta versa da tempo in condizioni scandalose, preso d'assalto nottetempo da orde di ragazzi che bivaccano, si sballano e imbrattano con pennarelli e bombolette pavimento, vasche e muri.
A completare l'opera, sporcizia, bottiglie rotte e perfino feci, che lasciano odori nauseabondi a chi stoicamente usa ancora il lavatoio.
Abbiamo incontrato un signore che ci ha raccontato come le proteste durino da anni, anche sui social. Particolarmente sensibile alla situazione di degrado, ci ha detto di come il lavatoio fosse tornato in pessime condizioni perfino in seguito alla pulizia che aveva provveduto a fare con un amico. Ci ha mostrato inoltre un nascondiglio dove i ragazzi erano soliti nascondere gli stupefacenti, che egli ha provveduto più volte a gettare via.
La zona, di notte, è frequentata da troppa gente e la sicurezza è spesso a repentaglio. La richiesta è la solita: rimettere in ordine la struttura ed installare telecamere di sicurezza per garantire, nella parte alta di Civitanova, vivibilità e decoro.Migliore la situazione al lavatoio di via Castellara, vittima anch'esso, negli anni, dei writers. Da qualche settimana è stato infatti ridipinto.
A seguito delle indicazioni di alcuni cittadini, il Comitato Macerata ai Maceratesi segnala le condizioni di abbandono in cui riversa il cimitero, disseminato in diverse zone di erbacce alte più di un metro.
"Ci auguriamo che il Comune, in questi tempi immaginiamo indaffaratissimo a garantire vitto, alloggio e altri benefit ai richiedenti asilo" scrive in una nota il comitato "trovi anche un pò di tempo per la manutenzione di un luogo di civiltà, dignità e rispetto per chi non c'è più".
Una giornata aperta a tutti da trascorrere nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini per promuovere la consapevolezza del valore dell'ambiente montano e delle necessità di un ripristino tempestivo ed efficace dei luoghi, della viabilità, delle attività tradizionali e della vita sociale dopo il terremoto.
Sono questi gli obiettivi della tappa marchigiana dell'edizione 2017 del progetto internazionale “Respect the Mountains” che il Club alpino italiano e l'Union Internationale des Associations d'Alpinisme (UIAA) hanno in programma domenica 27 agosto tra Fiastra e Visso, in provincia di Macerata.
I terremoti hanno inciso su territori e centri abitati. Hanno modificato il paesaggio e trasformato i paesi in macerie. La giornata del 27 agosto, sul tema del "rispetto per la montagna", ha la finalità di evidenziare quante macerie ci siano ancora da rimuovere nei paesi e nelle strade. Si tratta di materiali da portare via per consentire la ripresa. L'appello d'Appennino diventa internazionale, aperto alle possibilità date dall'Unione Europea.
La mattinata sarà dedicata alla frequentazione dei sentieri percorribili nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini per rilanciare il turismo sostenibile nella zona, con un'escursione alle Lame Rosse (partenza da Fiastra ore 9). Il pomeriggio prevede una visita agli allevamenti per poi raggiungere Visso, dove la sede istituzionale del Parco è stata danneggiata dal sisma costringendo l'Ente ad aprire sedi temporanee in più località (Visso, Foligno e Tolentino). I temi andranno dalle produzioni locali alla viabilità, dal ripristino dei luoghi al ruolo del Parco. Le attività si concluderanno alle 17.
“Con questa giornata intendiamo fotografare i luoghi a un anno dal terremoto, valutare le necessità e proporre forme di tutela attiva, uno strumento di rilancio culturale, economico e sociale, grazie a tradizione, identità, innovazione e impegno per contrastare spopolamento e spaesamento”, afferma il Presidente della Commissione centrale tutela ambiente montano del CAI Filippo Di Donato. “Paesi e borghi montani devono diventare le naturali porte di accesso alla montagna, anche e soprattutto nelle zone colpite dal sisma”. L'appuntamento, è parte delle “Giornate CAI TAM in Appennino 24 - 27 agosto” ed è organizzato con la collaborazione della Commissione centrale tutela ambiente montano del CAI, dei Gruppi regionali di Marche, Umbria, Lazio e Abruzzo, delle Sezioni di Macerata e Camerino e del Parco nazionale dei Monti Sibillini. L'evento in Appennino rappresenta la terza e ultima giornata del progetto “Respect the Mountains” organizzata quest'estate in Italia, che ha visto gli altri due appuntamenti sulle Alpi a Champorcher (16 luglio) e a Oropa (18 luglio).
Ieri pomeriggio, ad un anno esatto dalla prima scossa di terremoto che ha coinvolto il centro Italia, nel Cortile di Picchionews, si è tenuto un incontro per fare il punto della situazione, per avere contezza dello stato in cui versano, dopo 365 giorni, i comuni maggiormente colpiti.
Sono intervenuti i sindaci di quattro tra i comuni che hanno subito le conseguenze più gravose: Mauro Falcucci sindaco di Castelsantangelo sul Nera, Alessandro Gentilucci sindaco di Pieve Torina, Gianluca Pasqui di Camerino ed Emanuele Tondi di Camporotondo. Per dare maggiore chiarezza dal punto di vista normativo fiscale poi, è intervenuto il professore Giuseppe Rivetti, docente di diritto tributario all'Università di Macerata.
Ognuno dei presenti ha illustrato la situazione del proprio comune evidenziandone le problematiche.
I lavori, coordinati dai giornalisti Sandro Petrone e Roberto Scorcella, si sono aperti con la testimonianza del sindaco Falcucci, il quale ha sottolineato più volte lo stato di estrema difficoltà in cui ancora si trova il comune che rappresenta. "Castelasantangelo infatti il 24 agosto scorso faceva già parte del cratere - dice Falcucci. Il fatto che non ci siano state vittime è dipeso unicamente dal miglioramento sismico del '97. Ma non è bastato: le due scosse del 26 ottobre hanno completamente cambiato il profilo del nostro paesino".
Continua poi il sindaco Gentilucci: "Anche Pieve Torina faceva già parte del cratere dopo il 24 agosto nonostante avessimo pochi danni: il 26 ottobre poi, per noi si è spento un interruttore. È nitido il ricordo della polvere che in quella notte mi impastava la bocca mentre cercavo di aiutare le persone: la situazione era davvero drammatica. A distanza di un anno sono state consegnate ventidue Sae (Sistemazioni Abitative in Emergenza). L'iter che ho dovuto seguire per la costruzione è stato davvero complesso e macchinoso. Colpevole la burocrazia italiana che non è certamente d'aiuto in situazioni di emergenza come questa. Nonostante tutto, credo che Pieve Torina possa risorgere: è una missione!".
Ancora diversa la situazione che interessa la città di Camerino, essendo popolata quest'ultima da residenti e universitari. Pur avendo già tantissimi danni e molte abitazioni inagibili dopo la scossa del 24 agosto, Camerino non faceva parte del cratere in quanto non era compresa tra le aree interne. Ne è entrata a far parte dopo le scosse del 26 ottobre che hanno segnato l'inizio del vero dramma. "Quella notte la città era un fiume in piena di gente che scappava: primi fra tutti gli universitari, molti dei quali non sono più tornati - afferma il sindaco Pasqui. Ad oggi, nella mia città, ancora si parla di zone rosse, ancora non abbiamo alcun punto di riferimento da cui provare a ripartire, per cui non mi sento di dire alla mia gente che siamo in una fase di ricostruzione: siamo ancora in uno stato di grande emergenza".
Anche a Camporotondo la situazione non è differente: dopo le scosse di ottobre quasi 300 persone sono rimaste senza casa. Ci sono anziani bisognosi di cure, famiglie che hanno perso tutto e che necessitano di qualsiasi cosa per ripartire. "Il terremoto - sostiene il sindaco Tondi - ha colpito un'area che già era in sofferenza e aveva bisogno di sviluppo. Tutto ciò accade perché, nel 2017, purtroppo non ancora riusciamo a pianificare le emergenze".
Il professor Giuseppe Rivetti ha cercato infine di fare luce sulla situazione normativa e fiscale che interessa le zone terremotate. Ha sottolineato l'assurdità dell'assenza nel nostro Ordinamento di una normativa generale sugli eventi sismici, che dovrebbe essere posta in essere da tecnici e non da politici, per far sì che si abbia un punto di riferimento al verificarsi degli stessi. Purtroppo per ora così non è: abbiamo norme confusionarie e di difficile applicazione.
"Secondo la circolare del 4 agosto scorso - afferma Rivetti - i comuni che rientravano nella zona franca erano 55. Le circolari e le ordinanze successive hanno poi esteso la cosa a tutti i comuni colpiti dal sisma. Il rientrare nella zona franca comporta l'applicazione di esenzioni fiscali ma i risultati di questo modello lasciarono a desiderare già nel 2009 con il terremoto dell'Aquila. È stato riproposto perché evidentemente non si avevano alternative: che ci siano delle esenzioni fiscali ben venga, ma ciò che serve alle imprese per ripartire è un aiuto immediato che possa arrivare anche da gente di fuori disposta ad investire e che sia incentivata a farlo, cercando così pian piano di far ripartire l'economia e con essa le nostre città".
Il video integrale dell'incontro sarà disponibile sul nostro canale youtube a partire da sabato 26 agosto.
Il terremoto di questa mattina di magnitudo 3.3 con epicentro a Caldarola ha riacceso paure mai sopite negli abitanti della zona che, ormai da oltre un anno, si trovano a convivere con il sisma.
In merito alla scossa di stamattina, puntuale e preciso arriva l'intervento del professor Emanuele Tondi che spiega nel dettaglio di cosa si sia trattato.
"Questa mattina alle 5:44 un terremoto di magnitudo 3,3 ha avuto come epicentro Caldarola. Gli altri Comuni più vicini all’epicentro sono Cessapalombo, Camporotondo di Fiastrone, Belforte del Chienti e Serrapetrona. Non è il primo che si verifica in questa zona" dice Tondi "e subito dopo, alle 7:22, ce ne è stato un altro di magnitudo 2,5. Come si può vedere dalla mappa allegata, l’epicentro (stella) non ricade all’interno della zona destabilizzata dagli eventi di fine ottobre 2016 (dove ci sono tutti quei pallini blu, che indicano i terremoti verificatesi negli ultimi 3 mesi) e quindi non sono considerati aftershocks o, più comunemente, terremoti di assestamento. Essendo tuttavia la zona molto vicina, non si può escludere che i forti eventi degli ultimi mesi ne abbiano anticipato la genesi.
Nel grafico sono riportate le Intensità (danni) risentite a Caldarola dal 1700 in poi. Come si può vedere, terremoti locali di modesta magnitudo (stimata tra 4,5 e 5,0) si sono verificati nel 1921 e 1936. Terremoti generati da faglie piccole (1000 volte più piccole di quella del Monte Vettore-Monte Bove), che non arrivano in superficie e di cui l’Italia è piena. A Caldarola e nei Comuni vicini, i danni provocati dagli eventi del 1921 e 1936, sul costruito dell’epoca, sono stati simili o leggermente minori di quelli generati dai terremoti di fine ottobre 2016. Diverso il discorso del terremoto del 1799, con un’area epicentrale non ben definita e con danni notevoli avvenuti in un’area ampia che da Sarnano, a sud, si estende fino a San Severino, a nord, e Camerino ad ovest. Anche in questo caso, il terremoto è stato generato da più faglie minori, ripetuti eventi che nel complesso hanno generato danni diffusi e poche, pochissime, vittime. Si allega anche la Scala Mercalli (MCS) per avere un'idea dei danni associati ai vari gradi di Intensità.
Precisiamo che non c’è mai stato un vulcano a Caldarola. A Garrufo (tra Caldarola e Camporotondo) ci sono fenomeni tipo vulcanelli di fango e sinkhole (buche) legati alla circolazione di acqua sotterranea.Considerazione personale: poiché le accelerazioni al suolo legate ai forti eventi dei mesi scorsi hanno raggiunto quelle massime possibili per l’area, almeno sulla base della Carta di Pericolosità Sismica nazionale, gli edifici attualmente agibili e non danneggiati" conclude Tondi "non devono temere l’occorrenza di eventuali (ma speriamo comunque di no) terremoti generati da piccole faglie locali".
Dati: INGV e DPC (http://www.protezionecivile.gov.it/resources/cms/documents/Rapporto_effetti_macrosismici_terremoto_30_Ottobre_2016_18_genn__.pdf)
"Ho fatto presente alla presidente della Camera Laura Boldrini che noi vogliamo i fatti, perché qui non è stato fatto nulla, i fatti concreti non ci sono". Nel giorno dedicato alla memoria e al ricordo delle 51 vittime del terremoto di Arquata del Tronto e della sua frazione Pescara del Tronto, la signora Rossana ("io sono una combattente") non ha apprezzato la sfilata dei politici e amministratori che hanno assistito alla Messa. Tra le autorità presenti la presidente della Camera Laura Boldrini, il ministro Marco Minniti in rappresentanza del Governo, il presidente della Regione Luca Ceriscioli, il capo della Protezione civile Angelo Borrelli e il Commissario uscente alla ricostruzione Vasco Errani.
La signora Rossana è nativa di Pescara del Tronto, "ma per ragioni di lavoro e familiari abito ad Ascoli con mio marito. A Pescara del Tronto avevo la mia seconda casa, quella di famiglia, ma dal 24 agosto dell'anno scorso è andata in fumo e con quella casa è finita la mia vita". Per questo la donna ha intercettato la presidente Boldrini all'uscita della messa per farle presente il suo caso. "Qua - racconta ai cronisti che hanno seguito la funzione - non è come appare, hanno portato la presidente a vedere la casette, ma mancano tante cose. Siete andati a Pescara? Com'è la situazione?". La situazione, in effetti "non è bella": la frazione è ridotta a un cumulo di macerie, pesantemente colpita dalla scossa del 24 agosto, è poi definitivamente collassata con il sisma di fine ottobre. Ora praticamente è un fiume di rovine instabili.
"Avete visto quante macerie ci sono ancora? - insiste la signora -. Invece di stare qui a fare le foto, dovreste andare a farle di sopra". Il suo caso personale in effetti è complicato, mentre i residenti hanno diritto alle Sae o a sistemazioni alternative grazie al Cas, chi ha le seconde case distrutte può solo ricostruirle. "Ma mancano i decreti - proclama la signora Rossana -, abbiamo chiesto alla Boldrini e lei ci ha detto che non è sua competenza agire, ma ci ha promesso che ci farà parlare con chi di dovere a Roma". Ma il vero problema è che la vecchia Pescara del Tronto sorgeva su un terreno instabile e non potrà essere ricostruita com'era e dove era. Si parla di microzonazione sismica di terzo livello per individuare zone più sicure dove costruire la 'nuova' Pescara. Secondo alcuni comitati dei terremotati che hanno incontrato la presidente Boldrini, però, non ci sarebbero risorse sufficienti per fare sondaggi adeguati. La signora Rossana, intanto, guarda con nostalgia un'immagine di Pescara del Tronto com'era e che praticamente non esiste più, riprodotta sul fianco di un container. "Vedete com'era?" dice ai giornalisti. Una distesa di tetti, un campanile, un cartello stradale e le fontane di Pescara del Tronto, l'unica parte rimasta in piedi del centro abitato, raso al suolo. Dai cannelli sgorga ancora l'acqua dei Sibillini. (Ansa)
Come se nulla fosse, nonostante gli interventi della municipale che nelle settimane scorse sembravano aver debellato il fenomeno, nella spiaggia libera tra San Marco e Golden Beach è tornato il negozio ambulante dei venditori per lo più magrebini
Presente da ieri mattina, sembra essere mancato a molte signore che lo hanno letteralmente preso d'assedio. Il tema dell'abusivismo sembra sia diventato sensibile tra un parte della popolazione al punto che un ragazzo sulla trentina ha avvicinato una delle tante compratrici accusandola di essere una delle cause della crisi economica, con le seguenti parole: "è per colpa della gente come te che l'Italia va male".
La signora, di un'età approssimativa tra i 55 e i 60 anni, per nulla intimorita, ha risposto per le rime, usando la celeberrima frase simbolo del senatore Razzi (fatti gli affari tuoi).
Dallo chalet fanno sapere tra l'altro che la municipale ha chiesto, se possibile, di collaborare segnalando la presenza di questi venditori abusivi e dato il siparietto di ieri, crediamo che se venisse istituito un numero verde, un contatto whatsapp o un semplice indirizzo mail a cui riferire queste cose, potrebbe avere un discreto successo.
Proseguono i lavori per la realizzazione delle Sae (Soluzioni Abitative di Emergenza) nei territori colpiti dal terremoto: secondo i dati forniti dalle quattro Regioni colpite, sono complessivamente 3.649 le casette ordinate per i 51 comuni che ne hanno fatto richiesta.
In particolare, rende noto la Protezione Civile, la Regione Abruzzo ha ordinato 225 Sae da installare tra i 13 Comuni interessati; nel Lazio sono 798 gli ordinativi per i sei Comuni più colpiti dalle scosse; la regione Marche ha ordinato 1.843 soluzioni abitative per i 29 Comuni che ne hanno segnalato l'esigenza e, infine, la Regione Umbria ha richiesto 783 casette per tre Comuni: Norcia, Preci e Cascia.
Ad oggi, sono stati completati i lavori in oltre quaranta aree e sono state consegnate ai sindaci 743 casette, di cui 138 a Norcia, 373 ad Amatrice, 146 ad Accumoli, 42 ad Arquata, 22 a Pieve Torina, 11 a Montecavallo, 10 a Fiastra ed una a Torricella Sicura (TE). (ANSA)
Con ordinanza sindacale odierna è stata disposta la prosecuzione della chiusura del transito sul viadotto di Moscosi fino al 6 settembre, data nella quale è prevista la riapertura della circolazione al traffico, seppur a senso unico alternato e con mezzi non superiore ai 35 q.
Si tratta del primo grande consolidamento su una infrastruttura lesionata dal terremoto dello scorso anno.
I lavori sono stati eseguiti a tempo di record dalla ditta Pesaresi di Rimini su un progetto commissionato al comune di Cingoli allo studio tecnico Calvi di Pavia, sulla base di un preesistente progetto preliminare redatto dall'Ufficio tecnico del Comune di Cingoli diretto all'ingegner Fabrizio Sartori.
Due mesi dopo il sisma -ha dichiarato il sindaco Saltamartini- il Comune aveva già i progetti per l'intervento.
Questi progetti sono stati validati dall'Anas nel corso di una serie di conferenze che sono state tenute a Rieti ed a Visso e che hanno consentito al nostro Comune di essere nominato << soggetto attuatore>> dell'intervento da parte dell'Organo che dello Stato ha individuato per eseguire tali lavori.
La collaborazione con altri Enti funzionali ha consentito poi di assegnare l'appalto dei lavori e la direzione dei lavori stessi al Consorzio di Bonifica delle Marche diretto dall'Avv.Netti.
Questo dimostra - ha aggiunto Saltamartini- che i Comuni e gli Enti funzionali come i consorzi di bonifica sono in grado di essere tempestivi e celeri per la rinascita del nostro territorio, come forse non è avvenuto in altre zone.
Se non ci saranno intoppi - ha concluso il sindaco di Cingoli - gli abitanti della frazione di Moscosi e tutti i turisti potranno nuovamente godere e fruire di un'area che non ha equivalenti dal punto di vista del pregio paesaggistico, faunistico e climatico.
Anche l'economia della zona, basata prevalentemente sul turismo e sul manifatturiero potrà finalmente conoscere spazi di sviluppo e di competitività gravemente compromessi dai danni che il sisma aveva apportato alla stabilità del viadotto.
Oggi, ad un anno dall'evento sismico che ha messo in ginocchio molte zone dell'Italia centrale, nei comuni di Monte Cavallo e Pievetorina sono state inaugurate e consegnate le prime casette alle famiglie terremotate.
Le casette hanno diverse grandezze (40, 60 e 80 metri quadri) sulla base della consistenza del nucleo familiare assegnatario e sono interamente arredate e allestite con tecnologie moderne e dotate di elettrodomestici.
Grande è stata l'emozione questa mattina tra gli abitanti dei due comuni che possono tornare a sentirsi a casa dopo dodici mesi difficili passati in alberghi e villaggi sulla costa; persone che hanno vissuto l'ultimo anno nella speranza di poter ritornare nel paese di origine, centro di ogni interesse lavorativo e familiare. Questa giornata ha reso concreta la speranza di questa gente che finalmente può muovere i primi passi verso un nuovo inizio.
"Ho vissuto per mesi in un villaggio a Porto Recanati - afferma la signora Lorenza Testiccioli, assegnataria con suo marito di una casetta a Monte Cavallo - oggi, dopo questo anno così duro, torno a respirare aria di casa: non vedevamo l'ora!". E con questa tante altre le testimonianze.
Per l'occasione vi è stata un'ampia partecipazione da parte delle autorità. Sono infatti intervenuti i sindaci di Monte Cavallo e Pievetorina, Pietro Cecoli e Alessandro Gentilucci, il sindaco di Muccia Mario Baroni, il Presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli, il Prefetto di Macerata Roberta Preziotti, il Segretario Regionale del PD Francesco Comi, il Presidente della Provincia di Macerata Antonio Pettinari, l'assessore regionale alla Protezione Civile Angelo Sciapichetti e il Presidente di Confindustria di Macerata Gianluca Pesarini.
I sindaci di Monte Cavallo e Pievetorina si ritengono soddisfatti di questo primo passo verso la ripresa. Entrambi hanno seguito i lavori per la realizzazione delle abitazioni giorno dopo giorno. "Non credevamo che tutto questo sarebbe stato possibile a distanza di un anno - afferma Cecoli. Abbiamo premuto perchè i lavori avvenissero in tempi celeri e ringraziamo la Regione e tutti coloro che hanno lavorato sodo quotidianamente per il grande sostegno datoci".
Indubbiamente c'è ancora tanto da fare ma c'è grande ottimismo per il futuro di queste popolazioni che dopo tanto vedono uno spiraglio di luce.
Il giorno prima. Solo dieci e neppure ultimate. Le casette Sae, quelle in legno previste dai provvedimenti governativi, in provincia di Macerata arrivano come uno schiaffo alla dignità dei marchigiani. Si comincia a Polverina di Fiastra, Parco dei Monti Sibillini, alle dieci del mattino, alla vigilia dell’anniversario in cui domani saranno commemorate le 250 vittime del sisma in Italia Centrale. L’emozione e le lacrime di riconoscenza degli sfollati, che sono potuti così tornare da alberghi e case sulla costa, si trasformano subito in stupore amaro quando qualcuno tenta di accendere la luce. L’elettricità non c’è ancora. “Apriamo le finestre”, risolve per non guastare il clima di festa Pino Barchetta, primo assegnatario di un’abitazione assieme alla moglie Tiziana Giuseppucci. Ma un anno dopo le cose incompiute pesano come macigni.
“Non casette, ma case vere, vivibili”, prova a sdrammatizzare Claudio Castelletti, sindaco di Fiastra, il comune sparso fra le tante frazioni in collina dove –sostiene- tutti potranno rientrare entro tre o quattro anni. E il presidente della Regione, Luca Ceriscioli, ringrazia “tutti quelli che hanno lavorato, senza ferie, compresi sabati e domeniche” per l’istallazione delle casette che hanno un taglio di 40, 60 o 80 metri quadri. “A chi oggi non ha ancora la casetta e vede la ricostruzione lontana –assicura Ceriscioli- dico che questo è il momento della speranza, i nostri 78 cantieri stanno avanzando”. Consegna entro fine anno, promette.
Ma il disagio riemerge forte quando a mezzogiorno tocca all’area di Montecavallo, 57 chilometri da Macerata, anche qui solo undici casette. E più tardi, ventidue in una prima area di Pieve Torina. Nella regione più danneggiata dal sisma l’impressione è di un andamento “mediatico” degli interventi del governo, per salvare l’immagine più che la sostanza, con provvedimenti complessi e farraginosi. “Delle 3.620 abitazioni previste nei 51 comuni del cratere -informa un dossier sul terremoto pubblicato dal gruppo Forza Italia della Camera- solo 326 risultano consegnate e, di queste, solo 218 abitate, tutte nei comuni di Amatrice e Accumuli, nel Lazio, e Norcia, in Umbria”, ovvero in quella che è stata la cassa di risonanza dell’emergenza terremoto. Mentre dei comuni devastati nelle Marche ci si ricorda solo a poche ore dall’anniversario, quando il silenzio si sarebbe trasformato in un boomerang nelle commemorazioni di stampa, radio e tv di questi giorni.
Della situazione reale nelle zone più colpite parleranno domani un gruppo di sindaci, invitati al forum promosso dal “Cortile di Picchio news”, domani 24 agosto alle 18, in Corso Repubblica 10 a Macerata. Mauro Falcucci, di Castelsantangelo sul Nera, Alessandro Gentilucci di Pieve Torina, Marco Rinaldi, ex primo cittadino di Ussita, Emanuele Tondi di Camporotondo e Gianluca Pasqui, di Camerino.
Segnale positivo dal ministro dell’Interno, Marco Minniti che domani alle 17 parteciperà alla messa nella nuova chiesetta di legno a Pescara del Tronto, nell’area Sae della frazione di Arquata del Tronto cancellata dal terremoto di un anno fa con la sua storica rocca. Il rito sarà officiato dal vescovo di Ascoli, monsignor Giovanni d’Ercole, assieme ai parroci dei comuni più colpiti.