Aggiornato alle: 20:02 Mercoledì, 7 Maggio 2025 pioggia leggera (MC)
Attualità Macerata

Un anno dal sisma, sindaci a confronto nel Cortile di Picchio News - VIDEO -

Un anno dal sisma, sindaci a confronto nel Cortile di Picchio News - VIDEO -

Ieri pomeriggio, ad un anno esatto dalla prima scossa di terremoto che ha coinvolto il centro Italia, nel Cortile di Picchionews, si è tenuto un incontro per fare il punto della situazione, per avere contezza dello stato in cui versano, dopo 365 giorni, i comuni maggiormente colpiti.

Sono intervenuti i sindaci di quattro tra i comuni che hanno subito le conseguenze più gravose: Mauro Falcucci sindaco di Castelsantangelo sul Nera, Alessandro Gentilucci sindaco di Pieve Torina, Gianluca Pasqui di Camerino ed Emanuele Tondi di Camporotondo. Per dare maggiore chiarezza dal punto di vista normativo fiscale poi, è intervenuto il professore Giuseppe Rivetti, docente di diritto tributario all'Università di Macerata.

Ognuno dei presenti ha illustrato la situazione del proprio comune evidenziandone le problematiche.

I lavori, coordinati dai giornalisti Sandro Petrone e Roberto Scorcella, si sono aperti con la testimonianza del sindaco Falcucci, il quale ha sottolineato più volte lo stato di estrema difficoltà in cui ancora si trova il comune che rappresenta. "Castelasantangelo infatti il 24 agosto scorso faceva già parte del cratere - dice Falcucci. Il fatto che non ci siano state vittime è dipeso unicamente dal miglioramento sismico del '97. Ma non è bastato: le due scosse del 26 ottobre hanno completamente cambiato il profilo del nostro paesino".

Continua poi il sindaco Gentilucci: "Anche Pieve Torina faceva già parte del cratere dopo il 24 agosto nonostante avessimo pochi danni: il 26 ottobre poi, per noi si è spento un interruttore. È nitido il ricordo della polvere che in quella notte mi impastava la bocca mentre cercavo di aiutare le persone: la situazione era davvero drammatica. A distanza di un anno sono state consegnate ventidue Sae (Sistemazioni Abitative in Emergenza). L'iter che ho dovuto seguire per la costruzione è stato davvero complesso e macchinoso. Colpevole la burocrazia italiana che non è certamente d'aiuto in situazioni di emergenza come questa. Nonostante tutto, credo che Pieve Torina possa risorgere: è una missione!".

Ancora diversa la situazione che interessa la città di Camerino, essendo popolata quest'ultima da residenti e universitari. Pur avendo già tantissimi danni e molte abitazioni inagibili dopo la scossa del 24 agosto, Camerino non faceva parte del cratere in quanto non era compresa tra le aree interne. Ne è entrata a far parte dopo le scosse del 26 ottobre che hanno segnato l'inizio del vero dramma. "Quella notte la città era un fiume in piena di gente che scappava: primi fra tutti gli universitari, molti dei quali non sono più tornati - afferma il sindaco Pasqui. Ad oggi, nella mia città, ancora si parla di zone rosse, ancora non abbiamo alcun punto di riferimento da cui provare a ripartire, per cui non mi sento di dire alla mia gente che siamo in una fase di ricostruzione: siamo ancora in uno stato di grande emergenza".

Anche a Camporotondo la situazione non è differente: dopo le scosse di ottobre quasi 300 persone sono rimaste senza casa. Ci sono anziani bisognosi di cure, famiglie che hanno perso tutto e che necessitano di qualsiasi cosa per ripartire. "Il terremoto - sostiene il sindaco Tondi - ha colpito un'area che già era in sofferenza e aveva bisogno di sviluppo. Tutto ciò accade perché, nel 2017, purtroppo non ancora riusciamo a pianificare le emergenze".

Il professor Giuseppe Rivetti ha cercato infine di fare luce sulla situazione normativa e fiscale che interessa le zone terremotate. Ha sottolineato l'assurdità dell'assenza nel nostro Ordinamento di una normativa generale sugli eventi sismici, che dovrebbe essere posta in essere da tecnici e non da politici, per far sì che si abbia un punto di riferimento al verificarsi degli stessi. Purtroppo per ora così non è: abbiamo norme confusionarie e di difficile applicazione.

 

"Secondo la circolare del 4 agosto scorso - afferma Rivetti - i comuni che rientravano nella zona franca erano 55. Le circolari e le ordinanze successive hanno poi esteso la cosa a tutti i comuni colpiti dal sisma. Il rientrare nella zona franca comporta l'applicazione di esenzioni fiscali ma i risultati di questo modello lasciarono a desiderare già nel 2009 con il terremoto dell'Aquila. È stato riproposto perché evidentemente non si avevano alternative: che ci siano delle esenzioni fiscali ben venga, ma ciò che serve alle imprese per ripartire è un aiuto immediato che possa arrivare anche da gente di fuori disposta ad investire e che sia incentivata a farlo, cercando così pian piano di far ripartire l'economia e con essa le nostre città". 

Il video integrale dell'incontro sarà disponibile sul nostro canale youtube a partire da sabato 26 agosto.

Picchio News
Il giornale tra la gente per la gente.

Commenti

Copyright © 2020 Picchio News s.r.l.s | P.IVA 01914260433
Registrazione al Tribunale di Macerata n. 4235/2019 R.G.N.C. - n. 642/2020 Reg. Pubbl. - n. 91 Cron.
Registration Login
Sign in with social account
or
Lost your Password?
Registration Login
Registration
Comuni