L’ISTAT ha pubblicato nel proprio sito alcune importanti informazioni sul territorio colpito dal sisma del 24 agosto, 26 e 30 ottobre 2016 e 18 gennaio 2017, tali informazioni evidenziano la disparita di trattamento mediatico del territorio maggiormente colpito, ovvero quello marchigiano, nei confronti di quello umbro.
Il documento è stato elaborato in maniera dettagliata dall'ingegner Roberto Di Girolamo che ha studiato attentamente ogni passaggio, stilando alla fine un documento definitivo che riportiamo integralmente di seguito.
Comuni colpiti - Cratere
L’evento sismico ha colpito tutto il centro-Italia, i comuni che fanno parte del cratere sono 140 divisi nelle regione Abruzzo (23), Lazio (15), Marche (87) e Umbria (15):
I Comuni colpiti hanno sono nella gran parte montani e la loro configurazione territoriale è particolarmente complessa:
Considerate le caratteristiche del territorio si può dividere il territorio zone con terreno agricolo e terreni boscati:
Analisi demografica dei residenti
I comuni del cratere hanno una superficie di circa 7.896 km2 e hanno poco più di 580 mila persone residenti (dato provvisorio di fine aprile 2016). Si tratta di comuni abbastanza piccoli mediamente con più di 4.000 abitanti, ma togliendo i capoluoghi di provincia (Ascoli Piceno, Macerata, Teramo e Rieti) la media si abbassa a 2.800 abitanti.
Ne risulta quindi una densità abitativa, del cratere, molto contenuta, pari a 72,9 abitanti per km2 (36% di quella media italiana di 200,8 abitanti per km2). Tale dato non sorprende: infatti, soltanto l’3,8% dell’intera area è occupato da centri e nuclei abitati.
Demograficamente si tratta, nella gran parte, di comuni caratterizzati da un progressivo spopolamento ed invecchiamento La quota di residenti con almeno 65 anni di età è pari al 25,3% del totale, ben 3,3 punti percentuali in più di quanto registrato mediamente sull’intero territorio nazionale; per contro la percentuale di popolazione di età pari o inferiore ai 14 anni raggiunge nei comuni considerati quota 12,0%, contro il 13,7% dell’Italia.
Analisi del costruito
Dall’analisi degli edifici censiti nel 2011 nei comuni del cratere, che sono quasi 38.000 tra residenziali (87,8%) e non residenziali (12,2%), quelli occupati da residenti è del 69,2%.
Qualità del costruito
Gli edifici del cratere nel 2011 risultano in buono stato di manutenzione rispetto alla media nazionale. Alla data del censimento, infatti, la percentuale di edifici più datati e in un buono-ottimo stato di conservazione è decisamente più alta rispetto all’analogo nazionale (54,6% contro 43,0). Dei quasi 163 mila edifici residenziali dei comuni del cratere, quelli costruiti prima del 1971 (anno in cui è entrata in vigore delle norme tecniche di costruzione per la disciplina delle opere in conglomerato cementizio armato, normale e precompresso e da struttura metallica degli edifici) rappresentano una quota del 66%; nonostante ciò la stragrande maggioranza (più dell’80%) è stata valutata in ottimo o buono stato.
Poco più del 71% degli edifici residenziali ha una struttura portante in muratura, la media nazionale è del 57,2%.
Gli edifici del cratere hanno un numero di piani tra 2 e 3.
La percentuale di edifici nei centri abitati (65,9%) è più bassa rispetto a quella nazionale (82,1%) con incremento maggiore per i nuclei abitati e le case sparse.
Economia - Aziende agricole nel cratere
Nel 2010 le aziende agricole censite nei comuni del cratere sono quasi 26.000, di il 9,4% (pari a 3.405 aziende) presenti in Umbria, il 34,1% (15.297 aziende) nelle Marche, il 1,9% (1.870 aziende) nel Lazio e l’8,0% (5.367 aziende) in Abruzzo. I territori del cratere si contraddistinguono per un’elevata densità di aziende agricole sulla popolazione residente rispetto al dato medio nazionale (4,4 aziende ogni 100 abitanti contro il 2,7 del valore nazionale).
Il numero medio di aziende per chilometro quadrato è inferiore al dato nazionale (3,2 contro il 5,4 dell’Italia).
Le aziende agricole presentano dimensione superiore alla media nazionale in termini di superficie agricola totale (SAT) pari a quasi 19 ettari per azienda (contro i 10,5 dell’Italia).
La maggior parte delle aziende son condotte dal coltivatore con media nel cratere di circa un punto percentuale superiore alla media nazionale:
Le aziende agricole del cratere sono:
Le imprese agricole coinvolte nel cratere sono 1,6% del totale delle imprese agricole nazionali.
Le aziende con agriturismi sono molto presenti in Umbria e la media del cratere è superiore alla media nazionale. Così come per le attività connesse.
Imprese industriali e servizi
Le imprese presenti nel cratere sono:
Nella maggior parte quelle che si trovano nelle Marche, anche per la maggior dimensione del territorio coinvolto.
Patrimonio culturale
L’area del cratere vanta un patrimonio culturale di rilievo, ricco di beni architettonici, monumentali ed artistici, e la presenza di importanti cittadine medievali.
Il Comando dei Carabinieri per la tutela del patrimonio culturale ha già ha tracciato un quadro drammatico di crolli e distruzioni di beni di interesse culturale distrutti o gravemente danneggiati, rappresentati in gran parte da chiese e altri luoghi di culto, come basiliche, monasteri ed eremi, ma anche monumenti ed edifici di architettura civile e fortificata, come palazzi, mura e torri medievali.
Oltre che per il patrimonio culturale, l’area maggiormente del cratere è caratterizzata dalla presenza di parchi e riserve naturali, acque termali e un notevole patrimonio paesaggistico che ne denotano una significativa attrazione turistica.
Riunione per la sicurezza questa mattina a Palazzo Sforza tra il sindaco Fabrizio Ciarapica e il vicecomandante della Polizia Municipale Daniela Cammertoni. Dopo la recrudescenza del fenomeno Rom evidenziata dagli operatori del centro commerciale, il sindaco ha richiesto già da domani un presidio fisso dei Vigili nel parcheggio del Mercatone Uno e Globo, dalle 8 alle 20, per mettere in atto le dovute azioni di sgombero e prevenzione di insediamento.
Il sindaco Ciarapica ha poi fissato un incontro per giovedì 31 agosto con i commercianti della zona, cui parteciperanno lo stesso sindaco e l'assessore alla sicurezza Giuseppe Cognigni insieme ai vertici delle Forze dell'Ordine e della Polizia municipale. Nel corso della riunione, che si svolgerà alle ore 21,30 presso la sala meeting di Sandwich Time, si ascolteranno gli operatori per fare il punto della situazione sui bivacchi e sosta roulotte e si studieranno sistemi integrati di sicurezza tra pubblico e privati per trovare una soluzione alle problematiche evidenziate e garantire maggiore sicurezza e decoro nella zona.
“Non ci siamo certo dimenticati di ciò che sta succedendo nella zona commerciale – ha detto il sindaco Ciarapica – prendiamo atto quotidianamente delle criticità e ogni giorno ci sono interventi per sgomberi o sequestri. Sabato ho incontrato il viceprefetto che ci ha garantito maggior presenza e infatti le azioni di sgombero e sequestro dei furgoni sono continue da parte dei Carabinieri, Commissariato e Vigili. Chiedo controlli a tappeto e operazioni da effettuarsi in sinergia, perché siamo consapevoli del fatto che i maggiori interventi che stiamo effettuando provocano reazioni e ritorsioni da parte di chi non vuole adeguarsi alle regole.
Sapevano probabilmente tutti di cosa si trattasse ma vederlo dal vivo ha creato inevitabilmente un po' di curiosità tra i bagnanti. I primi giorni erano molti a commentare e girarsi a guardarla al suo passaggio. Parliamo del burqini (o burkini), il costume da bagno dalle donne islamiche, costituito da pantaloni alla caviglia, una tunica lunga fino ai fianchi e un cappuccio che copre la testa, il collo e le spalle, indossato da una signora a Civitanova sulla spiaggia libera tra lo stabilimento San Marco e Golden Beach.
La donna, al mare ovviamente con marito e figli, ha frequentato la nostra spiaggia per una decina di giorni ed è curioso vedere l'accostamento nella foto, tra il suo costume "integrale" e la ragazza accanto con il bikini rosso, simbolo della libertà per ognuna di scegliersi il costume che preferisce.
Il disagio patito dalle numerose persone che frequentano contrada Boschetto, a Sforzacosta, è un dato di fatto. Il tratto di strada che va da via Nazionale alla contrada non viene asfaltato ex novo dal 1999. Le numerose buche e il manto stradale ormai logoro sono stati tappezzati a più riprese senza che il problema fosse mai risolto in maniera efficace. Nelle stagioni fredde, infatti, piogge e ghiaccio riportano l’asfalto in pessime condizioni.
Sono numerosi i cittadini, molti dei quali bambini e anziani, che attraversano quotidianamente il tratto rischiando cadute, senza tener conto delle auto che spesso subiscono graffi e ammaccature. Ora che l’asfalto a Sforzacosta è in via di rifacimento, sarebbe auspicabile che i lavori coprissero per intero il tratto che va dal passaggio a livello di contrada Boschetto a Borgo Sforzacosta: è giusto che tutti i cittadini frequentatori possano godere di un manto stradale pulito e sicuro, come da anni viene chiesto all’amministrazione e alle autorità competenti.
"Proprio adesso, 22 agosto 2017, che i lavori sono in corso per il rifacimento di un tratto di strada di 400 metri a Sforzacosta, sarebbe auspicabile ottenere il giusto “compenso” dei cittadini che da oltre 20 anni non possono “godere” al pari degli altri, ovvero di altre zone della città o nei pressi delle strade provinciali, per le condizioni dell’asfalto" scrive uno dei residenti, Felice Paolo Spina, aggiungendo che "alla medesima richiesta effettuata nell’anno 2015, né la segreteria del Sindaco, né la sezione urbanistica del comune di Macerata hanno dato un cenno di risposta".
L'emergenza rifiuti a Civitanova si sta aggravando di giorno in giorno. L'inciviltà di alcune persone sta rendendo le nostre strade sempre più simili a quelle campane della famosa emergenza di qualche tempo fa.
L'ultimo deplorevole episodio, in ordine di tempo, è quello che ha interessato la strada provinciale nel territorio di Santa Maria Apparente, ai confini con Montecosaro, dove da qualche giorno fanno bella mostra, accanto alla carreggiata e di fronte all'ingresso del distributore di metano, una decina di bottiglie di vetro.
Vedendo questo scempio viene da chiedersi come abbia fatto l'incivile ad abbandonarli in quel punto. Anche per una mente diabolica è abbastanza difficile e pericoloso fermarsi in quel posto, non essendo quella una vera e propria piazzola ma uno spazio ricavato con il passaggio delle auto, sorpassando quelle ferme per entrare nel rifornimento.
Oltre alle bottiglie di vetro, a qualche metro di distanza, nel campo, se ne trovano alcune di plastica. Sempre di plastica parliamo qualche chilometro più avanti, in direzione centro, dove un bel sacco celeste della raccolta differenziata si è aperto (da solo?) ed ha riversato parte del contenuto ai lati della strada e sul marciapiede.
Questi purtroppo sono solo due episodi ma ai bordi delle strade cittadine bisognerebbe svolgere un'operazione di pulizia straordinaria: dalla rampa della superstrada a via Molino, fino a contrada San Domenico, solo per citarne alcune, si può trovare di tutto. Chissà, vedendo tutto quello sporco, che qualcuno si senta autorizzato a buttarne altro. Se il tutto fosse pulito potrebbe avere delle remore.
L'Ufficio Ambiente del Comune di Civitanova comunica che da oggi ha inizio la disinfestazione per contrastare la diffusione del punteruolo rosso sulle palme cittadine. Il piano di prevenzione riguarda gli alberi del lungomare sud (lato destro, sinistro e corsia centrale) che saranno trattati con un insetticida completamente biologico, che non provoca alcun effetto nocivo né agli uomini né ad insetti o altri animali.
Lo scorso anno il Comune aveva provveduto alla pulizia delle parti alte del fusto della palma, e successivamente allo sfoltimento delle foglie e all’inserimento del prodotto all’interno della pianta (l'intervento va ripetuto dai giardinieri tre volte nei mesi estivi).
Domenica 27 agosto si terrà l’iniziativa "Pedalando a Macerata", la biciclettata in tour della Confesercenti di Macerata in collaborazione con l'Associazione Ciclo Stile e con il patrocinio del Comune di Macerata. Si tratta di un evento per tutti, bambini compresi, il cui significato è bicicletta condivisa ma non solo, che offre l’opportunità di dimostrare ai cittadini in modo semplice ed intuitivo una possibilità diversa per vivere la propria città e conoscerne meglio il centro storico.
Il programma prevede la partenza alle h 18.30 da rampa Zara con un percorso di due giri, accompagnati dai volontari dell’associazione Ciclo Stile, alla scoperta delle bellezze della città. Per partecipare non occorre la prenotazione ma solo arrivare muniti del proprio mezzo. E’ prevista la possibilità di sostare per la cena o semplicemente per un aperitivo nei locali convenzionati, contraddistinti da apposita locandina.
Info: www.confesercentimc.it
Nei corsi dei lavori di pavimentazione dell'intera frazione, su proposta della ditta appaltatrice e del fornitore del bitume, era stata fatta una sperimentazione relativa alla mano di attacco del nuovo tappetino con il vecchio.
Poichè tale tipologia di intervento ha dato esiti non soddisfacenti per cui oggi e domani la ditta, a suo carico, sistemerà quel tratto con del nuovo tappetino.
Vasco Errani spiega i motivi della fine del suo impegno come commissario per la ricostruzione post sisma: "Il 9 settembre scade il mio contratto, ringrazio Gentiloni e Renzi, con i governi e i premier c'è stato il massimo della collaborazione, era una cosa chiara ed è finita perchè era previsto che il mio ruolo finisse con la scadenza del contratto. E' semplice, non ci sono retroscena, figuratevi se a 62 anni mi metto a fare ragionamenti su poltrone".
"È da tempo che - afferma Errani - sottolineo che, fatto l'impianto, la ricostruzione è del territorio che in primo luogo deve assumere la gestione del processo e credo che l'impianto lo consenta. Questa è la verità, è semplice, non ci sono retroscena, non c'è stata una discussione nel governo". L'ex governatore dell'Emilia Romagna afferma di prender "atto di altre interpretazioni" sul suo addio ma si è detto "sinceramente sereno".
"Per una valutazione corretta del lavoro fatto in quest'anno, si deve partire dalla sequenza di eventi sismici di dimensioni davvero senza precendenti, l'accumulo di eventi sismici ha coinvolto 140 comuni colpiti, alcuni centri storici sono stati quasi annientati". Così il premier Paolo Gentiloni parlando di "impegno eccezionale" dello Stato.
"Vasco Errani concluderà il mandato a settembre come previsto e colgo l'occasione per ringraziarlo, ha fatto davvero un ottimo lavoro". Così il premier Paolo Gentiloni
Nonostante i grandi sforzi e le risorse "di numerosi miliardi" stanziati "non tutto sta marciando alla velocità necessaria": per questo "rivolgo oggi il mio invito come capo del governo a tutte le amministrazioni, dalle Regioni ai Comuni, a fare il massimo sforzo e assunzione di responsabilità per accelerare le procedure". Così il premier Paolo Gentiloni aggiungendo che "siamo al lavoro per superare i ritardi"
"Il governo continuerà a svolgere un ruolo di coordinamento in un sistema che si evolverà con una maggiore responsabilità di Regioni e territori". Così il premier Paolo Gentiloni ringraziando il commissario Vasco Errani per il lavoro svolto nella ricostruzione post-sisma e indicando come le responsabilità del commissario saranno ridistribuite. (Ansa)
Oltre 3.700 opere recuperate dai 483 volontari di Legambiente che hanno operato in questo anno in 26 comuni colpiti dal sisma per un totale di 3775 ore di volontariato.
"Un anno di volontariato a sostegno delle opere colpite dal sisma. Continuano i lavori di recupero con la collaborazione del gruppo di Protezione Civile Beni Culturali Legambiente Marche. Oltre 3.700 i beni recuperati dai volontari di Legambiente in 26 comuni. Legambiente: uno straordinario lavoro di comunità per ricostruire i nostri comuni, insieme si può. Le opere d'arte sono un'opportunità di ripartenza oltre che pezzi insostituibile della nostra identità"
Oltre 3.700 opere recuperate dai 483 volontari di Legambiente che hanno operato in questo anno in 26 comuni colpiti dal sisma per un totale di 3775 ore di volontariato. Questo è il bilancio dell'attività svolta dal gruppo di Protezione Civile Beni Culturali di Legambiente Marche che ha iniziato la sua attività fin dal 24 agosto dello scorso anno.
I tanti volontari hanno prestato soccorso alle opere danneggiate dal sisma lavorando a supporto dei funzionari del ministero dei beni culturali, dei vigili del fuoco e dei carabinieri del nucleo tutela patrimonio culturale, intervenendo tra le macerie e nelle zone rosse. "Questo lavoro è frutto di un percorso collettivo che nasce nel 1997, in seguito al terremoto che ha colpito Marche e Umbria. Grazie a tanti anni di lavoro condiviso tra cittadini e istituzioni abbiamo costruito una nuova consapevolezza sui beni culturali che ha permesso oggi alle Marche di essere più forte e meno impreparata di fronte al dramma che ha colpito tutta la nostra Regione - commenta Antonella Nonnis, coordinatrice del gruppo di protezione civile beni culturali Legambiente Marche - ".
Continuano le operazioni di recupero delle opere d'arte in cui saranno coinvolti i volontari del gruppo di Protezione Civile Beni Culturali Legambiente Marche. Oggi i volontari sono al lavoro nel Comune di Valfornace mentre da domani fino a giovedì le attività proseguono al Castello di Lanciano nel Comune di Castelraimondo per lo spostamento dei beni. “Per quanto riguarda il futuro delle opere d’arte nelle aree terremotate - spiega Francesca Pulcini, Presidente di Legambiente Marche - è urgente uscire dall’emergenza e passare alla fase successiva, fare il punto sulla nuova geografia del patrimonio culturale marchigiano post sisma, l’ubicazione e lo stato dei depositi e iniziare un percorso di gestione e organizzazione dei depositi temporanei al fine di avviare un lavoro di valorizzazione attraverso mostre diffuse e laboratori di restauro nelle zone più prossime ai luoghi di origine, per rinsaldare il sentimento di coesione di cui ha bisogno una comunità per ricominciare a pensare al futuro senza rischiare di disgregarsi. Attività di questo tipo, aperte anche alle scuole, ai restauratori, agli amanti dell’arte, alle università, ai centri di formazione e agli addetti ai lavori che dopo il sisma hanno perso l’impiego, aiuterebbero a creare occupazione e flusso turistico”.
Sarà molto probabilmente Maria Elena Boschi a succedere a Vasco Errani, ma con poteri diversi rispetto a quelli dell'ex presidente della Regione Emilia. Secondo le indiscrezioni del Fatto Quotidiano, alla scadenza del mandato di Errani il prossimo 9 settembre, il Governo dovrebbe nominare la sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio coordinatrice dei quattro presidenti della Regioni colpite dal sisma (Marche, Umbria, Lazio e Abruzzo) i quali, invece, vedranno accresciute le proprie competenze. In pratica, la figura del commissario alla ricostruzione dovrebbe essere bypassata.
Resta comunque molta confusione su cosa stia realmente accadendo fra Errani e il Governo. Da un lato sembra che Errani non sia intenzionato a dimettersi e che, quindi, alla scadenza del mandato sia il Governo a non rinnovargli l'incarico, considerando conclusa l'esperienza come commissario straordinario del sisma 2016. Uno dei portavoce di Errani, infatti, ha dichiarato al Fatto in merito alle paventate dimissioni: "Non sappiamo quale sia la fonte di questa notizia, non c’è nessuna volontà personale di Errani di abbandonare, siamo a una scadenza e con il governo e le Regioni si dovrà fare insieme un bilancio e valutare se e come proseguire”.
Resta fermo che nessuno ha smentito il fatto che dal 9 settembre, comunque stiano le cose, Errani non sarà più il commissario del sisma 2016.
A parte il sindaco di Arquata, quando si è diffusa la notizia non c'è stata propriamente una levata di scudi dei sindaci. I primi cittadini del terremoto puntano ad avere maggiori poteri sia per loro che per i presidenti di regione. Errani in questi dodici mesi ha voluto perseguire il modello Emilia che non poteva essere rapportato al sisma 2016. Qui, nelle zone specialmente dell'entroterra maceratese, i collegamenti sono difficili, le strade impervie e il terremoto ha spezzato letteralmente i collegamenti con parte dell'Umbria per la chiusura della Valnerina, fondamentale arteria di raccordo.
Errani, malgrado si fosse intuito da subito, ha insistito nel continuare a proporre ordinanze che poi, puntualmente, venivano corrette dopo qualche mese, creando una confusione inaccettabile non solo nei cittadini ma anche nei professionisti, lasciando inattese le richieste giunte quasi unanimi di un testo unico che raccordasse definitivamente tutta la struttura normativa della ricostruzione.
Certamente non tutte le responsabilità possono e devono ricadere sul Commissario, ma i numeri sono impietosi e coinvolgono inevitabilmente anche lui e la sua struttura: ad oggi solo il 10 per cento delle macerie è stato rimosso, di quaranta aree individuate per le casette ne sono state consegnate neanche un terzo, sono stati assegnati appena 400 moduli abitativi a fronte del quasi 3800 richiesti. Non se lo sono inventato i terremotati: dopo il sisma erano state fatte delle promesse. precise. Con tempistiche altrettanto precise. Tutte clamorosamente disattese. Sull’Espresso Fabrizio Gatti ha fatto il paragone col terremoto del ’97 nelle Marche e in Umbria, calcolando che rispetto ad allora i tempi di intervento sono aumentati del 366 per cento.
Certo. Ci sono stati più terremoti, in tempi diversi, che hanno aggravato una situazione già difficile. Ma chi gestiva l'emergenza (non Errani, in questo caso), non ha neanche immaginato che in montagna nell'entroterra maceratese d'inverno nevica. Nevica tanto. Non se n'è accorto nessuno e non sono arrivate le stalle.
I riflettori su questo terremoto si sono spenti quasi fin da subito. Nessuno ricorda la diaspora che sta avvenendo da paesi come Castelsantangelo, Ussita, Visso che rischiano di scomparire se non si fa qualcosa in fretta. Se non si riporta la gente a casa, è inutile fare le scuole o le sedi dei Comuni. A meno che quella dello spopolamento programmato non sia una strategia che qualcuno vuol perseguire sistematicamente.
Errani non ci mancherà. Non ci mancherà perchè in questi dodici mesi, francamente, la ricostruzione non è esistita. Speriamo solo che ci sia una svolta seria e decisa e che le prossime elezioni politiche non diventino un altro strumento per ritardare ulteriormente la ricostruzione e per fare sciacallaggio sulla pelle dei terremotati.
"Orgoglio italiano nel mondo" al maestro Mogol, autore di pagine indelebili della musica italiana, "Orgoglio del cinema Italiano" all'attrice Ornella Muti, questi gli ospiti della 19^ de La Notte dell'Orgoglio Marchigiano andata in scena venerdì sera nel Fermano, a Francavilla d'Ete in una piazza gremita all'inverosimile. Alla conduzione Tiziano Zengarini insieme a Manila Nazzaro, Miss Italia 1999 e conduttrice di programmi Rai.
La manifestazione, promossa da Comune e Pro Loco con il patrocinio di tutto il mondo istituzionale, in primis della Regione Marche, premia con la statuetta il Guerriero Marchigiano le personalità che si sono distinte in vari ambiti professionali. La serata è stata aperta con le categorie Sociale e Volontariato ricordando la ferita del terremoto che ha devastato le Marche.
Tra i premiati, scelti da una commissione formata da giornalisti, anche il Comune di Visso, simbolo del terremoto 2016. Sul palco il sindaco Giuliano Pazzaglini premiato dal vicesindaco di Francavilla d'Ete Gianluca Giandomenico.
"Senza rancore o pretese credevo che tanti sacrifici sarebbero passati inosservati. Sembra invece che qualcuno li abbia notati. Essere premiato da una giuria di qualità per l'impegno sociale" ha commentato il sindaco di Visso "è la soddisfazione più grande che avrei potuto avere. Dal primo giorno ho sempre sostenuto che la priorità dovesse andare alle persone. La prima critica che ho mosso alla gestione del terremoto è stata appunto che la legalità (quindi le procedure) fosse stata considerata prioritaria anche rispetto alle persone. E' una piccola cosa ma nel mare di grandi cose da fare sapere che si sta andando nella direzione giusta è un grande conforto".
La serata è stata l'occasione per fare il punto sulla ricostruzione. Giandomenico ricordando la vittoria del campionato della squadra di calcio del Visso ha sottolineato come la rinascita di una comunità possa partire anche dallo sport.
A differenza di quanto si creda, nonostante le molto foto pubblicate e le lamentele espresse sui social, il senso unico più infranto di Civitanova non è quello del lungomare nord, percorso spesso da moto e scooter in direzione sud per evitare di arrivare al Broccolo. Se volessimo essere proprio precisi, non sarebbe nemmeno un controsenso dato che il senso di marcia è giusto, l'unico problema è che non si può transitare con quei mezzi sulla pista ciclabile.
Per numero di mezzi che lo infrangono, il senso unico percorso più volte in direzione opposta a quello corretto è invece il ponticello di via Castellara, in uscita dal parcheggio adiacente. Parcheggio peraltro di cui abbiamo giù parlato per essere stato usato per lungo tempo, nei mesi scorsi, di diversi camper e di recente diventato rimessa di camion vela pubblicitari, il tutto in barba ai divieti che prevedono per lo stesso l'accesso solamente alle automobili.
Mentre sul lungomare il problema è quasi esclusivamente estivo, da questo parcheggio escono auto in continuazione, durante tutto l'anno e facendo una stima approssimativa, possiamo tranquillamente quantificare inalmeno il 25/30% quelli che lo percorrono nel senso contrario. La cosa, oltre ad essere un infrazione al codice della strada, potrebbe essere anche pericolosa per i ciclisti che passano su quel ponte per immettersi sulla pista ciclabile adiacente.
Ribadendo che tale cattiva abitudine debba cessare quanto prima, come parziale giustificazione, possiamo dire che in certi giorni, in determinate ore, uscendo dalla direzione giusta si entrerebbe in un girone infernale di traffico, da entrambe le direzioni, che quasi uno preferirebbe pagare una multa piuttosto che trovarsi imbottigliato in quel modo.
"Prima o poi ci si sarebbe arrivati. Se i presidenti di Regione avranno maggiori responsabilità o meglio, diventeranno commissari alla ricostruzione, sarà un vantaggio operativo". E' il commento del sindaco di Visso Giuliano Pazzaglini alla notizia che il commissario alla ricostruzione Vasco Errani si avvia a lasciare l'incarico (per altro in scadenza a settembre). "Ora bisogna adeguare l'impianto normativo" dice all'ANSA Pazzaglini, che ha preparato una serie di osservazioni alle varie ordinanze commissariali, segnalando gli aspetti "che ostacolano la ricostruzione". "Un altro commissario a mio avviso non serve - conclude -, per me non è una struttura necessaria, anzi è una infrastruttura di cui non vedo l'utilità".
Per il sindaco di San Ginesio, Mario Scagnetti, con Errani c'è stato "un ottimo rapporto sotto il profilo umano e tecnico".
"Certo - osserva - siamo tutti legati al filo della burocrazia, ma le cose di cui abbiamo parlato con lui sono realizzate o in fase di realizzazione". Quanto all'ipotesi che le Regioni abbiano più responsabilità, "il ritorno ad una modello simile a quello terremoto del 1997, più vicino ai territori, può essere una cosa positiva, ma - ammonisce- bisogna vedere come si muoveranno le Regioni, se cammineranno insieme o se vorranno essere libera di seguire ognuna la propria strada". (Ansa)
In estate la bicicletta è una comodità irrinunciabile, anche grazie alle numerose tratte della pista ciclabile cittadina, dove in molti vengono anche dai paesi limitrofi per fare una bella passeggiata, soprattutto in quella che parte dal Castellaro, immersa nella natura.
Sono molti anche quelli che la usano di notte, non sempre in regola con le dotazioni di base che una bici dovrebbe avere, che siano almeno le luci. Se il girare "a fari spenti nella notte", come cantava Battisti non crea particolari problemi in zone centrali e ben illuminate, non si può dire altrettanto per quelle persone che transitano fuori dal centro, soprattutto a Santa Maria Apparente, come il caso di ieri sera, quando a mezzanotte abbiamo incontrato uno dei tanti ciclisti notturni. Questo in particolare, per di più, indossava pantaloni e maglietta nera, per cui, quel poco di visibilità che avrebbe potuto avere, era anche ridotto dalla scelta cromatica del suo outfit.
Dopo i numerosi avvistamenti in superstrada, il problema quindi si allarga anche da altre zone, soprattutto la provinciale che collega Civitanova a Montecosaro, dove è molto frequente imbattersi in queste persone, come minimo irresponsabili. Oltre al rischio di essere investiti, infatti, possono mettere in difficoltà anche gli automobilisti che trovandoseli di fronte all'ultimo momento potrebbero sia investirli che creare incidenti nel tentativo di evitarli.
A dimostrazione del rischio concreto che corrono queste persone, citiamo uno degli ex candidati sindaco della scorsa tornata elettorale, il coriaceo Dimitri Papiri, che è stato messo sotto dalle auto per ben quattro volte, di cui due con la luce del sole e due di notte, ma con entrambe le luci regolarmente accese che, però, non sono state sufficienti ad evitargli gli incidenti.
Si chiama "La botta grossa. Storie da dentro il terremoto" un docufilm pensato e diretto da Sandro Baldoni, regista originario della piccola frazione nursina di Campi, che nel terremoto del 30 ottobre 2016 ha perso la casa. E' stato realizzato in coproduzione con Rai Cinema e verrà trasmesso su RaiUno ad ottobre, ad un anno dal sisma.
"Volevo indagare cosa succede all'anima delle persone che vivono un'esperienza forte come questa" ha spiegato all'ANSA Baldoni. "La prima parte del documentario - ha aggiunto - è interamente dedicata a Campi e racconta l'esperienza della gestione in autonomia di questa comunità nella fase del post terremoto. Nella seconda ci spostiamo nelle Marche e in tutti quei paesi, come Visso e Ussita, che si sono svuotati perché le persone sono state portate negli alberghi. La terza parte è invece dedicata alla storia di un eremita che vive tra Norcia e Castelluccio e all'esperienza del sisma vissuta in totale solitudine". (Ansa)
Procede la demolizione della scuola media di Sarnano sulla cui area sorgerà il nuovo edificio scolastico donato dalla Fondazione Andrea Bocelli e dalla Only The Brave Foundation.
E in merito ai lavori, ieri l'avvocato Giorgio Salustri, consigliere comunale di opposizione, aveva innescato una polemica sul materiale presente all'interno della scuola: "Ho visto l'inizio della demolizione della scuola media e mi ha fatto un po' male... in più mi sono girato verso la palestra ed ho visto un'altra cosa che mi ha fatto ancora più male: ho visto un grosso mucchio di cose buttate via ammassate nello storico campetto. Sono stati buttati via, penso senza la benché minima cernita: computer, stampanti, scanner, libri, carte geografiche e tematiche, cestini getta carta nuovi, materiali per la pulizia nuovi e mai usati, disegni e quadri realizzati dagli studenti. Penso che gran parte di quella roba avrebbe potuto essere riutilizzata, regalata a chi ne avesse avuto bisogno. Non ho parole. Tanto arriverà qualche altro benefattore che ci regalerà tutto nuovo... oppure dovremo ricomprarlo".
La spiegazione del sindaco Franco Ceregioli, non si è fatta attendere
"Devo fare due puntualizzazioni sulla questione relativa al materiale scartato dal vecchio edificio, in merito alla quale ieri è stato pubblicato un post in cui si rappresenta una situazione completamente diversa dalla realtà.
In primo luogo (è un fatto noto ma è opportuno ribadirlo), il Comune è proprietario dell'edificio, mentre tutte le attrezzature, suppellettili, materiale didattico e quant'altro relativo alle attività scolastiche sono di proprietà della scuola.
In secondo luogo, la scuola ha curato la cernita del materiale recuperabile e riutilizzabile dal vecchio edificio, materiale che è stato trasportato in altro luogo con una innumerevole serie di viaggi da parte del personale comunale, dei bidelli e dei volontari della protezione civile. Tra il materiale recuperato ci sono tutti gli arredi riutilizzabili, le apparecchiature informatiche ancora in uso e i disegni e lavori presenti nell'edificio.Se qualche disegno è finito tra il materiale da scartare (mi dicono si contino sulle dita di una mano, a fronte di tantissimi disegni, pressoché la totalità, debitamente ed accuratamente recuperati) è perché erano comunque rovinati.Le attrezzature informatiche scartate erano obsolete e già in disuso da anni (invero avrebbero dovuto essere smaltite da tempo).Il materiale didattico scartato, al pari di qualche suppellettile di alcun valore, è stato valutato dalla scuola come non riutilizzabile ai fini scolastici.Le stesse modalità operative sono state applicate in occasione della demolizione della scuola materna: tutto il materiale recuperabile ed in buone condizioni è stato recuperato, mentre il resto è stato necessariamente scartato. Francamente una polemica senza alcun fondamento".
''La cosa più importante di questa ricostruzione così difficile è crederci, e avere fiducia''. Così il Commissario straordinario Vasco Errani, che oggi, con il presidente delle Marche Luca Ceriscioli, ha partecipato all'inaugurazione delle nuove Terme di Sarnano, un complesso definitivamente delocalizzato dopo il terremoto del 2016.
''La riapertura delle Terme di San Giacomo è un esempio per tutti noi, un'attività che si è rialzata ed è ripartita nel territorio" ha aggiunto Ceriscioli. Il nuovo complesso, che nasce da una storia lunga 80 anni, ha trovato spazio in una struttura di via Alcide de Gasperi, con vari reparti termali e di bagno terapia. Il sindaco di Sarnano Franco Ceregioli ha ricordato che per l'amministrazione le "priorità sono le scuole e le imprese. Solo attraverso sinergia e collaborazione con le istituzioni è possibile raggiungere questi obiettivi''. (Ansa)
"Il terremoto di Colfiorito, venti anni di ricerche": questo, il complesso quanto interessante tema, del convegno dibattito in programma sabato 19 agosto nella tensostruttura auditorium della Sagra della Patata Rossa.
In occasione del quarantennale della mostra mostra mercato della montagna umbro marchigiana, gli organizzatori hanno voluto avviare di fatto anche le manifestazioni per il ventennale del sisma che nel 1997 sconquassò l’Umbria e le Marche.
Per l’occasione, saranno presentati gli studi dei recenti sciami sismici nell’intera fascia appenninica da Gubbio a Sulmona.
Saranno presenti ospiti di assoluto rilievo, personaggi di primo piano a livello internazionale del calibro di: Alessandro Amato, direttore del Centro Nazionale Terremoti; Massimiliano Barchi, direttore del Dipartimento di Fisica e Geologia dell’Università di Perugia; Cristiano Fidani, direttore della Rete Elettromagnetica dell’Italia Centrale; Alice Bertuzzi, psicologa Osservatorio Gea, Luisito Sdei meteorologo Osservatorio Gea.
Con l’occasione verranno inoltre illustrate nuovo tecnologie.
Al convegno ‘Il terremoto a Colfiorito, venti anni di ricerche’ – fa sapere il presidente Stefano Morini – sono stati invitati oltre quaranti sindaci, sia quelli delle città coinvolte nel terremoto del ’97 che dei comuni interessati dai successivi sciami sismici, sino a quelllo dello scorso anno di Amatrice e Norcia.
Da lunedì prossimo 21 agosto, nell’ambito dell’intervento di manutenzione straordinaria di viale Indipendenza, inizieranno i lavori che riguarderanno entrambi i marciapiedi nel tratto di strada compreso tra la chiesa di Santa Croce e via Lorenzoni.
I lavori consisteranno nella fresatura dell’asfalto, risistemazione degli scivoli a servizio dei disabili e delle scalette che conducono nel quartiere di Ficana.
Sono lavori preliminari all’asfaltatura vera e propria dei marciapiedi che verrà effettuata i primi giorni di settembre prima dell’inizio del nuovo anno scolastico e che non comporteranno cambiamenti alla circolazione stradale nella zona dato che l’intervento andrà avanti a piccoli stralci.