Il Comune di San Severino Marche intende precisare quanto affermato, in alcuni articoli di stampa, dal titolare dell’edicola posta all’inizio di via Padre Giuseppe Zampa, sig.Graziano Borgiani, sottolineando quanto segue:
- in data 13 dicembre 2017 il responsabile del Suap, ing. Mario Poscia, ha provveduto a notificare l’avvio del procedimento di revoca della concessione del suolo pubblico per l’attività di vendita di commercio al dettaglio di giornali e periodici assegnando, contestualmente, il termine di 30 giorni per la presentazione di memorie scritte e documenti che l’Amministrazione si èdichiarata fin da subito pronta a valutare;
- l’avvio del procedimento di revoca della concessione notificato al titolare dell’attività veniva motivato con la sopravvenuta necessità di procedere all’ampliamento del ponte sulla SS.361 “Septempedana” per rendere più agevole il traffico in una zona strategica poiché in prossimità dell’ospedale “Bartolomeo Eustachio”;
- solo in data 16 gennaio 2018 il sig. Graziano Borgiani comunicava, seppure in ritardo, all’ufficio Urbanistica che l’edicola sarebbe stata da lui stesso abbattuta il giorno 23 gennaio. Qualora avesse avuto bisogno di qualche in giorno in più nessuno glielo avrebbe ovviamente negato tanto che nessun provvedimento è stato adottato né per il ritardo né per il termine autoprorogato;
- in data 15 febbraio 2007, esattamente undici anni fa, il Dirigente del II Settore Funzionale del Comune rilasciava concessione per l’occupazione di una porzione di suolo pubblico pari a 15 metri quadrati per ospitare l’edicola. Nell’atto, Prot. N. 2735/10, oltre ad accogliere la richiesta del sig. Borgiani,che subentrava nell’attività già svolta dal sig. Odolino Lambertucci, si precisava che la concessione risultava “revocabile in ogni tempo per sopravvenute ragioni di pubblica utilità o per gravi abusi da parte del titolare”. Inoltre sempre nello stesso atto si disponeva che “in caso di cessazione per qualsiasi ragione della concessione la rimozione delle strutture sarà a carico del titolare della concessione”;
- l’attività del sig. Borgiani, posta all’altezza della rotatoria che conduce all’ospedale “Bartolomeo Eustachio”, è cessata da tempo e la struttura risultava già inutilizzata ancor prima dell’avvio del procedimento da parte dell’ufficio Urbanistica del Comune di San Severino Marche;
- il ripristino dei luoghi e la rimozione del materiale residuo saranno effettuati a cura dell’Amministrazione, i cui uffici sono sempre a disposizione dei cittadini per cercare soluzioni che, pur nel rispetto delle norme, limitino quanto più possibile disagi e difficoltà.
Procedono secondo crono-programma i lavori di ristrutturazione ed adeguamento sismico della scuola media di Potenza Picena “Leonardo Da Vinci”.
L’edificio è stato sottoposto a collaudo verificando positivamente tutte le opere eseguite nel secondo stralcio.
“Completato il consolidamento della parte strutturale, si va ora avanti con le opere di tamponamento e con gli impianti – ha detto l’Assessore ai Lavori Pubblici, Luisa Isidori – la ditta Pipponzi, assegnataria dell’appalto per un milione e 750 mila euro, ha assicurato la conclusione dei lavori entro l’estate in modo da poter allestire la scuola con gli arredi e gli strumenti utili all’apertura di settembre”.
Con il nuovo anno scolastico, infatti, si conta di trasferire gli studenti delle medie nella rinnovata struttura dopo che, nel 2013, venne resa inagibile a causa di problematiche legate alla vulnerabilità sismica.
E' davvero finita l'emergenza? E' quanto si chiede il Comitato 30 Ottobre di Tolentino.
"Come disposto con D.L. 91/2017 (cosiddetto decreto sud), il 28 febbraio 2018 è la data che pone fine allo stato di emergenza per i territori colpiti dal sisma del 2016, ed ancora non si hanno notizie su una eventuale proroga.Parliamo del futuro di tutte quelle persone che si sono ritrovate a vivere nelle strutture ricettive" si legge in una nota del comitato " le quali dopo il 28 febbraio, se non ci saranno proroghe, saranno costrette, per l'ennesima volta, a fare i conti con un altro "trasloco" dovendo cercarsi una nuova, idonea sistemazione, in quanto non saranno più erogati i contributi alle strutture ricettive.
Le scadenze mettono paura soprattutto quando a farne le spese sono il futuro ( sempre incerto) di persone che hanno perso già tutto (dignità compresa) e non possiamo pensare di far vivere l'ennesimo incubo dell'insicurezza, del disorientamento a quanti vivono già da un anno d mezzo senza obbiettivi e certezze.Ci appelliamo alle Istituzioni per avere risposte in merito in tempi giusti, per dare risposte concrete a tutte quelle persone, soprattutto anziani, che con le lacrime agli occhi ci chiedono quale sarà il loro prossimo futuro".
Si è riunita nei locali del Comune di Recanati la Commissione Cultura, Turismo e Promozione del Territorio presieduta da Andrea Marinelli, che aveva come punto all’ordine del giorno l’istituzione dell’Associazione temporanea di scopo per la gestione dei Cammini Lauretani ( realizzazione del progetto “Messa in sicurezza, recupero e valorizzazione della Via Lauretana primo progetto stralcio e secondo progetto stralcio).
Il consiglio comunale che si riunirà nei prossimi giorni è chiamato a deliberare lo schema di Associazione di cui fanno parte i Comuni di Loreto (capofila), Serravalle del Chienti, Muccia, Camerino, Valfornace, Visso , Caldarola, Camporotondo di Fiastrone, Cessapalombo, Pievetorina, Serrapetrona, San Ginesio, Treia, San Severino Marche, Belforte del Chienti, Tolentino, Appignano, Pollenza, Macerata, Recanati, Sefro, Montecassiano, Montelupone.
L’obiettivo è quello della promozione e sviluppo dei “Cammini Lauretani” così come prevede l’offerta turistica del nuovo piano triennale del turismo 2016-2018 ed il POR del FESR 2014-2020.
Dopo il terremoto che ha reso inagibile la propria abitazione, il signor Renzo Capitani di Muccia, lo scorso aprile, con l'aiuto del figlio e dei vicini, si è costruito una casa di legno dove poter abitare con la moglie, al riparo dalle scosse ma soprattutto dalla paura.
Un caso, quello del signor Renzo, di cui si è occupata Tagadà, la trasmissione pomeridiana di La7 condotta da Tiziana Panella che nella puntata di ieri ha effettuato un collegamento proprio da Muccia, per un problema che è diffuso in 20 comuni e che interessa ben 1.200 persone.
Si parla di alcuni requisiti non rispettati nella costruzione della casa, come l'altezza del soffitto, la grandezza della camera da letto e il terreno dove è stata costruita (non edificabile), e per questo il cittadino di Muccia e tutti quelli nelle sue condizioni hanno ricevuto delle lettere dai rispettivi comuni che intimano loro di presentare domande di regolarizzazione entro il 31 gennaio. Regolarizzazione però impossibile, dato il tipo di presunte irregolarità e quindi dal mese di febbraio queste persone saranno considerate tutte abusive.
Nel finale del servizio viene intervistato anche Diego Camillozzi, esponente dell'associazione "La terra trema noi no", che spiega come le loro richieste di sanatoria da parte del governo, nonostante la grave situazione di necessità, siano state del tutto inascoltate e che anzi, il commissario straordinario De Micheli, ha addirittura affermato che "non si è ritenuto di consentire ulteriori deroghe alle normative".
Dato queste premesse, in mancanza di ulteriori sviluppi, tra un paio di giorni tutte queste persone saranno considerate abusive, con tutto quello che ne consegue. Speriamo vivamente che si possa trovare una soluzione perché è veramente assurdo che oltre al terremoto, si abbatta su queste povere persone anche una nuova calamità, la cieca burocrazia.
L’ormai noto locale del centro storico di Macerata, Di Gusto, crea un suo gemello a Tolentino, accanto alla nuova piscina comunale recentemente inaugurata.
“Apriremo le porte a febbraio - dichiara Marco Guzzini, titolare del ristobar di Macerata- È un progetto pensato insieme alla mia famiglia. È il frutto del lavoro fatto a Macerata e di cui andiamo orgogliosi. Come nel capoluogo, anche a Tolentino offriremo una ristorazione di qualità. Ringrazio tutti coloro che ci stanno accompagnando in questo progetto. E soprattutto ringrazio Macerata perché la nostra forza nasce da lì”.
Lunedì 29 gennaio, alle ore 17, si è riunita, per la prima volta nel 2018, l'Assemblea dei Comuni soci di Cosmari srl.Quattro gli argomenti che il Presidente Graziano Ciurlanti aveva inserito nell’ordine del giorno e che sono stati discussi e votati. In considerazione dei temi trattati ha partecipato ai lavori anche il Notaio Benedetto Sciapichetti.In apertura di seduta approvato all’unanimità dell'adeguamento dello statuto societario alle disposizioni del decreto legislativo n. 175/2016, "Testo unico in materia di società a partecipazione pubblica". In pratica lo statuto di Cosmari srl è stato adeguato alle disposizioni della cosiddetta legge Madia, apportando alcune modifiche e specificando alcune questioni meramente normative.
I lavori dell’Assemblea sono proseguiti con l'aumento del capitale sociale previsto per consentire l'ingresso quale nuovo socio del Comune di Loreto e conseguentemente per ratificare il programma di attuazione del servizio integrato dei rifiuti già avviato per lo stesso Comune di Loreto. Avendo i Comuni rinunciato all’aumento di capitale, questo stesso sarà ceduto al Comune di Loreto che entrerà in Cosmari srl con beni e un versamento per un totale di 540 mila euro circa.
Inoltre è stato approvato anche il programma di acquisizione del ramo di azienda della cooperativa Era Ora per il servizio di igiene urbana del Comune di Loreto, compreso il passaggio del personale in servizio, solo dopo attenta verifica del bilancio e della situazione economica pregressa della stessa cooperativa.
I tre punti sono stati approvati all’unanimità dall’Assemblea dei Comuni soci.
A chiudere la seduta la nota dell'ATA n. 3 e le relative misure compensative per l'erogazione dell'eco indennizzo ai Comuni aventi diritto.
Infatti dopo verifiche e incontri con gli interessati l’Autorità d’Ambito ha disposto di erogare quanto già accantonato e relativo agli anni 2016 e 2017, sulla base dei precedenti criteri previsti dal Piano provinciale, salvo l’inserimento di una quota del 5% del totale a favore della Fondazione Giustiniani Bandini.
Sono pertanto sbloccati fondi, per ogni anno, di 407 mila euro ripartiti tra i Comuni aventi diritto: Macerata (43 mila euro circa), Urbisaglia (12 mila euro circa), Corridonia (18 mila euro circa), Pollenza (96 mila euro circa), Tolentino (215 mila euro circa), il 5% destinato alla Fondazione Giustiniani Bandini pari a 20 mila euro.
Il provvedimento relativo alle misure compensative è stato approvato a maggioranza con le astensioni di Civitanova Marche e Potenza Picena.
Nel proprio cammino per la prevenzione e per la difesa dei diritti delle vittime, l’AIFVS ha sempre evidenziato che l’amministrazione della giustizia è sbilanciata a favore dell’imputato – con il c.d. favor rei – sottovalutando la vittima, in virtù di un sistema processuale privo di sensibilità vittimologica.
Di seguito pubblichiamo l'intervento di Piero Bonarini, responsabile della sede di Porto Potenza Picena.
“Ci siamo confrontati con chi, difendendo tale assetto, ne affermava la rispondenza alla Costituzione, e in particolare al modello di giusto processo disegnato dall’art. 111, nel quale non troverebbe spazio la vittima. A costoro abbiamo opposto che la Costituzione tutela, anche ed ancor prima, i principi di solidarietà, equità ed uguaglianza: principi fondamentali che orientano tutto il quadro normativo, compreso l’art. 111 Cost.: un processo, per essere autenticamente “giusto”, non potrebbe mai essere strutturato in modo da danneggiare i più deboli.
Ciò trova, ancora oggi, autorevole conferma nella disciplina sulla tutela delle vittime dei reati, introdotta dal legislatore europeo ( Dir. Europea 2012/29/UE e tuttora non pienamente recepita nel nostro ordinamento.
Abbiamo sempre constatato che negli operatori del diritto abbonda la formazione criminologica e manca la formazione vittimologica.
Sin dall’origine dell’AIFVS – correva la fine degli anni ’90 – abbiamo rilevato, nei processi riguardanti reati stradali, scarsa attenzione alla relazione tra vittima e autore dell'atto vittimizzante, tra vittime e sistema giudiziario e tra vittime e altre istituzioni: una relazione necessaria per giungere a una conoscenza e comprensione dei protagonisti del reato, a scopo preventivo e riparatorio. La “valutazione della gravità del reato” si è sempre, di fatto, conclusa con l’applicazione del minimo della pena, con la generalizzata concessione delle diminuenti di rito, con l’applicazione di attenuanti generiche e la sospensione condizionale, contribuendo a radicare nella coscienza collettiva una sorta di impunità per l’autore del reato.
L’impunità, oltre ad incrementare nella società la propensione a delinquere, ha incrementato la conflittualità e l’indignazione sociale verso la mancanza di una effettiva garanzia di giustizia e legalità per i reati contro la persona.
Nonostante le critiche di “rischio di populismo penale”, la riforma dei reati stradali approvata con la legge 41/2016, che ha determinato l’incremento delle pene per ipotesi di guida azzardata e pericolosa o sotto effetto di alcol o droga, lancia un segnale di civiltà: chi uccide o toglie l’integrità della salute trasgredendo le norme cautelari del codice della strada, finalizzate a prevenire tale rischio, deve espiare una pena e per un determinato periodo di tempo non può più far parte, in qualità di guidatore, della comunità degli utenti della strada.
Quindi la legge 41/2016 sull’omicidio stradale ha cercato di allineare la pena alla gravità del reato stradale.
L’Associazione italiana familiari e vittime della strada insieme ed altre forze sociali hanno contribuito a far comprendere alla classe politica la giustezza del provvedimento ma ritengo che nessuno all’epoca fosse convinto che sarebbe stata la panacea dell’incidentalità stradale in Italia, invece potrà essere l’inizio di una possibile riconciliazione tra vittime, imputati e società.
Verificando le statistiche nei quasi due anni trascorsi si evidenziano sostanzialmente diminuzioni minime, altalenanti tra incidenti stradali, morti e feriti, un dato che ci induce a riflettere e si ritiene dipendente da alcuni fattori :
1 – Una campagna, condotta da social e mass media, denigratrice degli strumenti di controllo, come Autovelox, tutor, etilometri , prelievi ematici ed altri strumenti tecnologici e non, ricorsied esposti tali da mettere in dubbio od ostacolare e delegittimare le attività delle forze di polizia ;
2 – L’intesa tra cittadini, società civile, forze di polizia ed istituzioni stenta ad emergere, le leggi da sole non costituiscono garanzia del recepimento comprensione e condivisione delle medesime, come se ci fosse una “ cappa o nebbia” sulla fiducia.;
3 - Oltreché agire sul versante normativo, è fondamentale un impegno di tutti sul piano della prevenzione intesa come formazione e divulgazione socio, culturale, etico-politica , specie come scuola ,famiglia, agenzie educative ecc;
4 - Posto che nessuna legge è perfetta , anche la legge 41/2016 ha degli aspetti che andrebbero migliorati:
4 - 1 la norma che prevede la revoca della patente per 5 anni in conseguenza di ogni incidente stradale che provochi lesioni gravi, superiori a 40 gg . Questo aspetto ci auguriamo si possa risolvere a breve con la reintroduzione della querela di parte ;
4-2 inserire tra le aggravanti la distrazione alla guida , soprattutto quella per uso dei cellulari smartphone e simili fin dalla prima violazione rigorosamente da reprimere;
4 -3 art 187 c d.s. Guida in stato di alterazione psico-fisica per uso di sostanze stupefacenti . Non essendovi limiti prefissati come invece esistono per le sostante alcoliche si creano difficoltà e problemi applicativi
5 - buon viatico invece sarebbe l’applicazione del protocollo operativo sul prelievo ematico nei casi di omicidio e lesioni personali stradali gravi e gravissime – Artt. 589-bis e 590-bis . E’ doveroso evidenziare come delle volte la vicinanza e la collaborazione tra cittadini associazioni ed istituzioni può dare buoni frutti. ( Proposi nella relazione letta un anno fa all’inagurazione dell’anno giudiziario del 2017 l’adozione anche nella regione Marche del protocollo citato ed inviai istanza e proposta all’attenzione sia del Procuratore generale presso la Corte d’appello delle Marche nonché al Presidente della Giunta Regionale Marche i quali hanno ritenuto giusto ed opportuno l’accoglimento . Le procedure sono in itinere per l’adozione di tale protocollo attualizzato per la nostra cara regione Marche. A nome della associazione che rappresento e mio personale ringrazio Loro calorosamente )
Nel rivendicare la fondamentale finalità dell’AIFVS di “Fermare la strage stradale”, obiettivo primario di civiltà, e di non volere né vittime e né imputati, riconosciamo che i temi della giustizia e della prevenzione sono interconnessi: la giustizia potrà orientare i cittadini al rispetto dei diritti umani e della legalità se nel dopo-incidente garantirà indagini accurate per la ricostruzione delle dinamiche e processi celeri e rigorosi, dai quali emerga “non la verità processuale, ma la verità dei fatti”.
È questo il cambiamento che auspichiamo nella giustizia, di cui la società ha realmente bisogno”.
Si è svolta il giorno 20 gennaio nella sede della Società Operaia di Colmurano una riunione delle Società e Associazioni Mutualistiche delle Marche convocata dal Coordinamento Regionale delle Società di Mutuo Soccorso.
All’ordine del giorno:
1. saluto del segretario del Coordinamento regionale, Adrio Paoletti;
2. saluto del Presidente SOMS Colmurano, Mario Lambertucci;
3. relazione del Presidente AISMS, Sergio Capitoli: recenti normative codice del terzo settore – legge 106/2016, proposta di modifica della legge 3818/1886;
4. Raccolta fondi “sisma Italia Centrale” eventuali donazioni;
5. Domande di adesione al Co.Re.S.Mu.S – Marche e proposte per la quota annuale;
6. Proposte per luoghi e date dei prossimi incontri con le Consorelle del Coordinamento Marche;
7. Varie ed eventuali.
Numerose le Società e Associazioni Mutualistiche che vi hanno partecipato Provenienti dalla Provincia di Ancona, Macerata, Fermo e Ascoli. Assente la provincia di Pesaro, dato che il giorno 14 gennaio la riunione si è svolta presso la sede della SOMS di Candelara PU.
L'AISMS (Associazione italiana delle Società di mutuo soccorso), che raggruppa 125 sodalizi mutualistici dislocati su tutto il territorio nazionale, da diverso tempo è impegnata sul tema della riforma della Legge 3818/1886, al fine di evitare pericolose involuzioni del movimento mutualistico italiano.
Il vecchio testo della Legge, che fino al mese di ottobre 2012 ha disciplinato la costituzione e il funzionamento delle Società di mutuo soccorso, prevedeva lo svolgimento da parte delle stesse Società di un ampio ventaglio di attività, compatibili con le altre leggi in vigore. Con l'articolo 23 del D.L. "sviluppo bis" n. 179 del 18 ottobre 2012, recante "Ulteriori misure urgenti per la crescita del Paese", convertito dalla Legge 221/2012, il legislatore è intervenuto in modo significativo sull'ampio spettro di attività previste dalla Legge 3818, limitandolo alle sole funzioni mutualistiche sanitarie e sociali, e decretando, al tempo stesso, il divieto assoluto per le Società di mutuo soccorso di svolgere attività d'impresa. Ora, mentre da una parte le intenzioni dei proponenti e degli estensori di tali modifiche possono considerarsi positive, perché vanno a modificare una legge che senza dubbio andava adeguata ai tempi moderni, la stessa cosa non si può dire rispetto alle conseguenze che le stesse modifiche hanno comportato sul tessuto mutualistico attuale.
La stragrande maggioranza delle Società, infatti, a seguito della necessaria modulazione delle loro attività alle trasformazioni economiche e sociali intervenute nel nostro Paese negli ultimi sessant'anni, ha indirizzato il proprio intervento verso un campo più marcatamente associativo, diventando, grazie al lavoro volontario di migliaia di mutualisti, luoghi di ricreazione, tempo libero, arte, formazione e cultura per milioni di cittadini. Solo pochissime di esse hanno continuato a svolgere attività mutualistica socio-sanitaria pura. Giacché la nuova normativa metteva in discussione anche la natura stessa delle Società di mutuo soccorso, con conseguenze molto gravi, che andavano dalla perdita dei requisiti per mantenere la personalità giuridica all'esproprio coatto del patrimonio immobiliare, accumulato in oltre 150 anni di lavoro, di impegno e dl sacrifici, l'AISMS, facendosi interprete delle preoccupazioni delle oltre 1100 Società si mutuo soccorso ancora operanti nel nostro Paese, ha sollecitato l'intervento degli Organi istituzionali ai più alti livelli, per una valutazione meglio ponderata della normativa, arrivando persino ad adire le vie legali perché fosse riconosciuta l'illegittimità costituzionale del provvedimento.
Uno spiraglio in questa direzione si è però aperto con l'approvazione della Legge Delega 106/2016 per la riforma del Terzo settore la quale, all'art. 5, ha previsto la ridefinizione dell'inquadramento giuridico delle Società di mutuo soccorso. Nel mese di luglio 2017, con l'approvazione dei decreti attuativi della stessa legge, il legislatore ha accolto molte delle richieste formulate dall'AISMS. Tuttavia, poiché rimangono ancora da definire questioni molto importanti e, da un'analisi comparata tra la vecchia legge riformata e le nuove norme sono state rilevate numerose incongruenze, l'AISMS si è fatta promotrice del convegno nazionale di Modena, con lo scopo di fare il punto della situazione, individuare le esigenze del Mutuo Soccorso, annotare le incongruenze che sono state rilevate e, con spirito costruttivo, segnalarle al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, affinché, attraverso un nuovo intervento sulla normativa riguardante le Società di mutuo soccorso, il movimento mutualistico italiano sia messo nelle condizioni di svolgere con efficacia la sua importante funzione sociale.
Una visita in città per conoscere il paese natale del partigiano Oreste Mosca poi, l’incontro istituzionale in Comune. Ieri (domenica 28 gennaio) una delegazione di Gualdo Tadino ha visitato la città di Montecassiano all’indomani del Giorno della Memoria. Una visita che è il simbolo del legame di sentimenti e di ideali che uniscono due comunità: Montecassiano che nel 1924 ha dato i natali al partigiano (nacque nella frazione di Sambucheto) e Gualdo Tadino, in provincia di Perugia, dove nel 1944 Mosca venne ucciso a soli 20 anni.
“Abbiamo ricevuto – ha commentato il primo cittadino Leonardo Catena – la gradita visita del sindaco di Gualdo Tadino e di diversi componenti della sua giunta e dell’amministrazione comunale. Ringrazio l’Anpi Montecassiano per aver organizzato insieme all’amministrazione questa giornata così come le altre iniziative legate al Giorno della memoria. Ci emoziona pensare che gli ottimi rapporti che stiamo allacciando con Gualdo Tadino li dobbiamo ad Oreste Mosca e ai tanti partigiani che persero la vita nella lotta di resistenza. Ringrazio anche i familiari di Oreste per la loro presenza e vicinanza”.
Lo scorso 22 aprile, infatti, in occasione delle celebrazioni della Resistenza, era stato il sindaco Catena, insieme ad altri rappresentanti della giunta e dell’amministrazione, a raggiungere la città umbra dove vennero trucidati numerosi partigiani.
Le vittime della storia hanno oggi nomi e cognomi grazie ad una paziente ricostruzione della memoria, che ha restituito dignità ad ogni singolo uomo ucciso e a tutto il popolo ebraico vittima del genocidio più atroce di tutti i tempi nei campi nazisti; memoria senza revisionismi e riduzionismi, salvaguardata da leggi internazionali.
Chiamare ogni persona col suo nome è riconoscerne la dignità, usare un numero o contrassegnarla con un simbolo al braccio è l'inizio del suo annientamento: è questo il prezioso insegnamento ricevuto dai ragazzi delle scuole in occasione della Giornata internazionale della Memoria, che il Comune di Civitanova ha ricordato questa mattina, nella sede dei Licei, con una seduta aperta del Consiglio comunale, per una riflessione tra rappresentanti delle istituzioni e studenti. Presenti, insieme ad una folta rappresentanza degli alunni e dei docenti degli istituti comprensivi della città, il presidente del Consiglio comunale Claudio Morresi, il sindaco Fabrizio Ciarapica, l'assessore all'Istruzione Barbara Capponi, e gli assessori alla Cultura Maika Gabellieri e al Personale Enrico Giardini, il dirigente Giacomo Saracco, i consiglieri comunali di maggioranza e minoranza, le Forze dell'Ordine e l'Anpi.
Relatore d'eccezione don Paolo Bascioni, della parrocchia di Santa Maria Apparente, professore di discipline filosofiche, storiche e letterarie e docente di discipline teologiche nell’Istituto Teologico Marchigiano di Fermo, che ha invitato i ragazzi a raccogliersi in silenzio e a spegnere i cellulari per riflettere insieme su quanto accaduto. “Siete voi i protagonisti di questa giornata – ha detto don Paolo ai giovani addentrandosi poi nella spiegazione dei termini genocidio e Shoah. “A generare l'Olocausto è stato un concetto, quello di razza superiore, che gli Ari hanno usato per declassare il resto dell'umanità e se ciò non si ripeterà sarà grazie a tutti voi che siete il futuro dell'umanità”.
Il sindaco Ciarapica, nel suo discorso, di cui proponiamo un ampio stralcio, si è soffermato sui concetti di memoria e indifferenza. “E' per me una grande responsabilità essere davanti a tutti voi per affrontare un tema tanto delicato quanto dibattuto. Non possiamo rivivere la storia, ma abbiamo il diritto e il dovere non solo di studiarla, ma di comprenderla, interiorizzarla e rifletterci su. Solo così possiamo evitare di ripetere gli errori del passato. La memoria va oltre l’esperienza personale e si fonde con una parola che a me piace molto: “conoscenza”. Tutti noi abbiamo il dovere di riflettere sulle conseguenze delle leggi razziali, e sulle atrocità commesse dal regime nazista e sul perché tutto questo sia accaduto. Perché dobbiamo rifletterci? Perché dobbiamo evitare che fatti del genere possano ripetersi nel corso della storia. Anche se, purtroppo, sotto il silenzio del mondo, di genocidi ce ne sono stati molti altri. Ed è qui che si inserisce il secondo concetto: “indifferenza” che svuota vite e animi e che tutti noi abbiamo il dovere di combattere. Far finta che qualcosa non sia mai accaduto, non voler vedere un fatto evidente o semplicemente ignorarlo sono atti che ci imprigionano in un mondo fatto di omertà, di silenzio e di mancanza di responsabilità. Un mondo cieco e sordo che non ci appartiene, che rende gli esseri umani invisibili agli occhi dei propri simili.
Eliezer Wiesel, premio Nobel per la pace, prigioniero a soli 15 anni nel campo di Buchenwald, diceva: “L’opposto dell’amore non è odio, è indifferenza. L’opposto dell’arte non è il brutto, è indifferenza. L’opposto della fede non è eresia, è indifferenza E l’opposto della vita non è la morte, è indifferenza. Perché in fondo, se ci pensate bene, l’indifferenza è la vera tragedia del nostro tempo. Per questo concludo chiedendovi di essere curiosi, interrogatevi su tutto e stupitevi ogni giorno delle piccole cose, aiutate chi è in difficoltà e non giratevi mai dall’altra parte solo perché è più conveniente. Voi siete il futuro e avete l’opportunità di invertire la rotta”.
Toccante la parte riservata ai lavori delle classi. La classe III C dell'Annibal Caro ha proposto una ricostruzione teatrale delle deportazioni a Varsavia, rappresentazione terminata con i giovani attori che hanno intonato la preghiera Shemà Israel. Gli altri progetti si sono sviluppati in slide, immagini, video e letture, proposti dalle classi terze della Ungaretti, III A-E della Mestica e Pirandello (IIIA, B, C, D).
La professoressa Rita Baldoni ha presentato la prima traduzione italiana dei fumetti “Mickey nel campo di Gurs” dell'ebreo tedesco Horst Rosenthal, morto ad Auschwitz bel 1942, mentre l'assessore Barbara Capponi ha ricordato la storia del Ghetto di Civitanova e sottolineato come lo sterminio sia stato supportato da professionisti al servizio di Hitler. “La conoscenza senza un'etica serve a poco – ha detto l'assessore – il mio augurio è di essere professionisti con un'etica volta al bene e usare la vostra istruzione con coraggio, ricordando che oggi come ieri alberga in ogni uomo un pericolo: che ci sia sempre qualcuno di indegno e da considerare inferiore o che ha un costo troppo alto per la società; una tentazione di discredito dell'altro e del diverso che va respinta con forza. Ho grande fiducia in voi, nel vostro coraggio e coscienza critica per un domani migliore”.
Il presidente del Consiglio Claudio Morresi, ha aperto la seduta rileggendo il testo della legge italiana istituita nel luglio del 2000, ha poi ringraziato tutti coloro che hanno collaborato all'organizzazione della Giornata, a partire dall'istituto Grafico Bonifazi che si è occupato per la prima volta della creazione dei manifesti della Memoria e delle Foibe. Per la Shoah è stato scelto l'elaborato di Armando Minnucci, che ha spiegato la sua opera di decostruzione della parola Olocausto, ponendo al centro delle lettere una rosa rossa, simbolo di dolore e sangue ma anche fiore di speranza.
Il consiglio comunale si è concluso con l'intervento del consigliere comunale Giulio Silenzi (Pd) che ha ricordato le parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la necessità di condannare l'antisemitismo fascista, le leggi razziali e il clima che portò alla tragedia dell'Olocausto. All'ex vicesindaco, che ha presentato una mozione per l'intitolazione di una via ad Anna Frank, ha risposto il presidente Morresi che sta valutando le diverse proposte di associazioni e parti politiche per promuovere nuove idee per celebrare le future ricorrenze.
Si è svolta ieri (Domenica 28 gennaio) la prima delle sei escursioni storico- naturalistiche nell'ambito del progetto "La Rete dell’Appennino" finanziato dalla Regione Marche per valorizzare i produttori locali e le strutture museali ed organizzata dall’Associazione GMP GAIA.
La prima uscita del progetto ha avuto 44 partecipanti che sono andati alla scoperta delle frazioni, dei castelli, dei santuari e borghi fra Cesi, Collecurti, Forcella e Castello d’Elce, il tutto contornato dalla cornice di Monte Birbo, Monte Pizzuto e Monte Pezzetta che svettano sull’altopiano di Collecurti e di Cesi, i cosiddetti altopiani degli ippopotami che fra 900mila e 700mila anni fa abitavano queste aree.
I partecipanti hanno avuto modo di conoscere direttamente i produttori locali, relazionarsi con loro e riscoprire la filiera corta. Pomeriggio dopo le ricche degustazioni viaggio alla scoperta dei beni culturali del territorio assieme all’Archeologa Isabella Piermarini e al geologo Federico Famiani con la visita dell’area archeologica del condotto romano, della botte dei Varano e conclusioni al MuPA dove i partecipanti hanno ammirato il patrimonio paleontologico dell’Appennino ed in particolare la Collezione Pomili (In allestimento) ed i suggestivi fossili di mammalofaune rinvenuti a Cesi e Collecurti.
Tema del prossimo appuntamento “l’evoluzione del paesaggio e i cambiamenti climatici nella storia locale”, in programma per domenica 25 febbraio, dove sarà invece il paesaggio geologico e l’evoluzione del territorio ad essere protagonisti. Anche in questo caso il punto di ritrovo sarà fissato presso l’Abbazia di Plestia alle ore 8,30. La passeggiate avrà una durata di circa tre ore. È necessaria la prenotazione al 3396372705 oppure al 3397743826. Il percorso è adatto a famiglie con bambini, non percorribile con il passeggino. Si consigliano scarpe ed abbigliamento comodo: Per informazioni e prenotazioni e-mail: gmp.gaia@gmail.com ; cel.: 3396372705
Il Comune di San Severino Marche ha affidato i lavori di messa in sicurezza,mediante demolizione, di altri edifici danneggiati dalle scosse di terremoto dell’ottobre 2016. I fabbricati in questione sono ubicati in viale Mazzini, al civico numero 76, e in via Galilei, al civico numero 6. L’abbattimento delle due palazzine è stato affidato con procedura negoziata ai sensi del nuovo Codice degli appalti, all’impresa Lupi Vincenzo Srl di San Benedetto del Tronto per un importo di 84.932,27 oltre Iva che ha praticato un ribasso del 38,35% rispetto all’importo a base di gara di 127.138,96 euro.
Complessivamente il Comune di San Severino Marche ha già effettuato 39 demolizioni.
Grande successo per la spedizione marchigiana in terra norvegese. La Regione Marche ha partecipato, ed era l’unica istituzione italiana presente, alla fiera del turismo del paese scandinavo, Reiselivesmessen al Telenor Arena di Oslo che ha visto oltre 42mila visitatori.
I norvegesi hanno mostrato molto interesse alle eccellenze marchigiane ed al magnifico territorio marchigiano per svariati motivi, quali, in primis una forte sensibilità verso la natura e l’ambiente, per la grande propensione al turismo bike ed infine per il potere d’acquisto che in Norvegia è molto elevato ed è tra i più alti d’Europa.
La Fiera è stata preceduta da un evento riservato alla delegazione marchigiana in uno dei più importanti club sportivi della capitale con autorità norvegesi con la partecipazione dell’Ambasciata italiana ad Oslo, rappresentata dall’ambasciatore reggente, Antimo Campanile e dal consigliere consolare Roberto Albergo, i quali si sono complimentati con tutto lo staff per la meravigliosa serata made in Marche.
Oltre a presentare le bellezze della Regione è stato realizzato un percorso sensoriale per gli ospiti con una serie di prodotti tipici selezionati dalla Copagri Marche ed un piacevole show cooking guidato dal re del “maccheroncino di Campofilone”, Vincenzo Spinosi. C’erano anche i prodotti di Fioravanti, i ciauscoli e i salumi del maceratese Franco Properzi, la casciotta di Urbino di Trevalli Cooperlat e l’olio di oliva di Fratoni di Ascoli. La serata è stata allietata con dei momenti musicali grazie alla Pigini di Castelfidardo, nota ed antica azienda produttrice di fisarmoniche. Un mix che ha soddisfatto tutti i presenti e che ha fatto da preludio ad un week-end molto positivo per la visibilità della Regione Marche.
Infatti, anche in fiera si è data la possibilità di far conoscere ai visitatori l’arte della fisarmonica di Castelfidardo, sempre con Pigini, attraverso i suoni ed i virtuosismi dalle sapienti mani del maestro Mathias Rugsveen, giovanissimo e talentuoso ragazzino già finalista di X-Factor Norvegia, e grande promessa futura. Un esperimento ben riuscito per Alberto Mazzini, funzionario della Regione Marche, che ha curato la delegazione in Oslo e tanti contatti. E’ stata ottenuta, inoltre, la disponibilità per una collaborazione fattiva dell’Ambasciata Italiana, con incontri che continueranno già dai prossimi mesi, così come con altri enti e associazioni, che hanno sposato da subito l’iniziativa, quali la Camera di Commercio di Ascoli Piceno, l’Associazione Albergatori di San benedetto del Tronto e l’Associazione Riviera del Conero. Soddisfazione è stata espressa anche da Giovanni Bernardini, presidente di Copagri Marche, che ha coordinato le aziende agrituristiche presenti, prendendo contatto con centinaia di norvegesi in fiera.
<<Ciò evidenzia come il turista norvegese – dice Bernardini - si sia accorto della qualità del territorio marchigiano, delle strutture pronte ad aprirsi anche a questo mercato, ponendo un’attenzione particolare nel turismo naturalistico e nel cicloturismo, settore particolarmente attrattivo del popolo norvegese con una tendenza annuale sempre in aumento>>.
Grande importanza ha tra l’altro rivestito la presenza nello stand del campione di ciclismo Rodolfo Massi, già presente e molto amato in Norvegia che ha già organizzato un tour-bike extra regione, dove con l’occasione ha inserito i percorsi delle Marche tra i suoi tour di incoming per appassionati del bike-turismo, ottenendo ottimi risultati. I tre giorni della fiera hanno permesso di incontrare tantissimi norvegesi che si sono mostrati particolarmente interessati ai luoghi marchigiani, di trovare anche turisti che avevano già visitato le Marche rimanendone incantati.
Il mare Adriatico, le zone delle riserve naturali, i borghi, i grandi momenti culturali con in primis la lirica da Pesaro a Macerata e l’enogastronomia di grande qualità sono stati gli argomenti più gettonati. Alla delegazione è stato richiesto però di incentivare il settore del bike, forma tipica norvegese di godimento delle vacanze. Grazie alla Copagri Marche erano presenti strutture agrituristiche aderenti al circuito le Coccinelle, le quali sono sempre più ricercate per un periodo di relax, benessere, buon cibo ed a breve anche nel circuito bike. La delegazione era composta anche da Giovanni Rossini, Regione Marche ed Andrea Passacantando, presidente Copagri Macerata.
E' attivo lo “sportello online”. Dal sito www.asteaspa.it è possibile accedere ad una pagina che consente di effettuare numerose operazioni che prima imponevano all'utente di recarsi fisicamente presso le sedi Astea sul territorio.
Ora con lo “sportello online” è possibile inviare richieste relativamente al servizio Idrico integrato (acqua, fognatura e depurazione) nei Comuni di Osimo, Montefano, Recanati, Loreto, Porto Recanati, Montecassiano, Potenza Picena e Montelupone.
Inoltre il portale può essere utilizzato dai clienti del servizio di Teleriscaldamento del Comune di Osimo.
Al servizio si può accedere da Pc, smartphone, tablet e cellulare. Si possono effettuare richieste per sopralluoghi, o verifiche tecniche, stipula o cessazioni di contratti, operazioni su fatture e richiedere informazioni.
Collegandosi al sito www.asteaspa.it cliccando sulla barra in alto a destra “sportello online” si accederà ad una pagina con una presentazione che spiegherà all'utente, passo dopo passo, tutto ciò che può fare e come farlo.
“Lo sportello online è un ulteriore passo – ha detto Fabio Marchetti, Amministratore Delegato di Astea- verso una semplificazione del rapporto tra la nostra azienda e il cittadino. Il cittadino non perderà tempo in spostamenti e attese, inoltre per un'azienda come la nostra, particolarmente attenta al nostro ambiente, lo sportello online farà diminuire l'uso dell'auto e anche il consumo di carta”.
“Cogliamo l'occasione per ricordare – ha detto Massimiliano Belli, Direttore Generale di Astea – che Astea ha già implementato diverse misure per facilitare la vita ai nostri utenti: dai numeri verdi gratuiti, alla bolletta per consultare le proprie spese e consumi, alla scelta di ricevere tramite posta elettronica la bolletta. Invitiamo anche gli utenti a comunicare la lettura del loro contatore per pagare l'effettivo consumo del periodo in esame”.
E' online anche la pagina Facebook di Astea spa. Uno strumento per comunicare con i cittadini, facendo conoscere con la massima trasparenza le attività di Astea per il territorio. Allo stesso tempo la pagina Facebook è un'ulteriore sportello aperto ai consigli degli utenti e per conoscere anche le problematiche che esistono e che possono svilupparsi nel corso del tempo.
“Il nostro gruppo crede da sempre nella trasparenza– dice Fabio Marchetti, AD di Astea – come metodo e strumento per migliorare i nostri interventi sul territorio. Siamo certi che anche la pagina Facebook darà il suo contributo affinché i servizi che offriamo siano a vantaggio di tutta la collettività”.
“All'interno della pagina abbiamo approvato anche una specifica netiquette - spiega Massimiliano Belli, Direttore Generale di Astea - cioè quell'insieme di regole per un convivere civile senza trascendere in insulti e rimanendo sempre focalizzati con lo scopo che ci siamo prefissati: informare e tenere aggiornati gli utenti sulle nostre attività”.
Venerdì 26 gennaio si è svolto a Roma su iniziativa di Intesa SanpaoloINVEST ed il Centro Studi Marchigiani una degustazione guidata di vari Olii monovarietali Marchigiani in comparazione con altri di regioni diverse.
Sotto la Guida di un assaggiatore della Coldiretti di esperienza Europea quale appunto Dr.Nico Di Noia, dopo una particolarissima panoramica si è passati all’assaggio.
L’Associazione Coroncina presente in Sala Con il Presidente Livio Giovenali ed il Vice Valentino Lampa grazie all’adesione promossa dall’Unione Montana dei Monti Azzurri ha portato olio di ben sei produttori diversi sottoposti poi all’assaggio e degustazione.
La sala vedeva oltre 120 partecipanti di ogni genere e ceto con presenza anche di ristoratori e due titolari di importanti oleotechedi Roma.
Il Presidente dell’Unione Montana dei Monti Azzurri nel presentare il territorio non ha mancato di invitare tutti i sodali a vivere i momenti del gusto nei 15 Paesi dalla fioritura della Mela Rosa allo zafferano fino agli appassimenti aperti della Vernaccia di Serrapetrona e la raccolta di queste magnifiche olive della Coroncina dei cinque comuni intorno al lago di Caccamo non trascurando la possibilità di rivivere nel mese di agosto i fasti del medioevo nei borghi di Sarnano e San Ginesio appositamente allestiti.
La richiesta di 56 docenti universitari perché si sblocchi la situazione e si possa finalmente partire con la ricostruzione ha avuto come cassa di risonanza anche il telegiornale di Canale 5, che nell'edizione delle 20 di ieri sera ha mandato in onda un servizio proprio dalla città universitaria.
"Le notizie sui gravi disagi che stanno soffrendo e stanno sopportando gli abitanti di Camerino e gli stessi studenti - inizia così l'intervista di Alessandro Monti, ex docente Unicam - ci hanno spinto a rivolgere un appello al Presidente del Consiglio per sbloccare la situazione e ridare una condizione di normalità alla città".
A Camerino la situazione non è delle migliori e questo riguarda purtroppo anche gli edifici universitari, che si trovano all'interno della zona rossa. Università che è importantissima per la città, basti pensare che in alcuni periodi la popolazione studentesca era addirittura superiore a quella degli abitanti, con circa 10mila studenti contro 7mila cittadini.
A testimoniare l'importanza di Unicam per Camerino ci sono anche alcuni anziani abitanti che di fronte alle telecamere ribadiscono come l'Università sia stato l'ente che ha ridato vita alla città e una sua chiusura sarebbe un dramma per la città.
Nel loro accorato appello al presidente Gentiloni, i 56 professori firmatari, prospettano l'ipotesi di fare di Camerino una città pilota, basando la ricostruzione su nuovi sistemi antisismici che la rendano "invulnerabile" fino a scosse telluriche di 9 gradi Richter.
Oggi, per l'ennesima volta, in questo caldo e strano gennaio, e in questi martoriati Sibillini, il Camoscio dei Sibillini, con la Guida Simone Gatto (Associata a AIGAE - Associazione Italiana Guide Ambientali Escursionistiche), nonostante l'assenza di neve e quindi l'impossibilità di ciaspolare in zone sicure, nonostante la forzata chiusura degli impianti per il secondo hanno, è riuscito a portare quasi 50 escursionisti da tutto il centro Italia a Ussita.
Simone Gatto del Camoscio dei Sibillini, invita tutte le Guide di qualsiasi, società, ordine o grado a portare turisti ed escursionisti a Ussita, Visso e Castelsantangelo per aiutare le piccole attività che hanno riaperto. Ecco alcune delle foto dell'escursione del 28 gennaio 2018
Serata di controlli a Civitanova anche in piazza XX Settembre da parte della polizia municipale ieri sera, impegnata ormai da diverso nel servizio notturno di contrasto della movida molesta nei paraggi del Donoma.
Dopo un venerdì un po' più permissivo, questa notte verso le due, una pattuglia dei vigili urbani si è presentata in piazza per sanzionare le auto che, nonostante il divieto e le barriere, approfittando di un nastro spezzato, hanno fatto il loro ingresso nella parte pedonale ed hanno parcheggiato in barba ai divieti.
Non erano tantissime le macchine in divieto a dire il vero, ma i proprietari di quella ventina poco più che erano presenti ieri sera, al ritorno dalla serata hanno trovato una brutta sorpresa sul lunotto.
Si è svolta sabato 27 gennaio a Monte San Martino la festa di San Sebastiano martire, protettore della polizia locale. L’evento ha tenuto a battesimo l’avvio della Polizia Locale associata posta in essere dalla Unione Montana dei Monti Azzurri di San Ginesio.
Alla presenza di numerose autorità locali, nazionali e internazionali, dopo la Santa Messa si è ripercorsa la storia del Corpo e la necessità di una rivalutazione del suo operato auspicando più presenza di unità e mezzi, soprattutto nell’entroterra dove i piccoli Comuni sono sprovvisti del servizio e non hanno possibilità di assunzioni.
Da noi – ha detto il comandante dei vigili del fuoco volontari di Melide in Svizzera – appositamente intervenuti con automezzo attrezzato – tutti i cittadini concorrono a questo tipo di servizio in ausilio al corpo dei vigili.
Grande soddisfazione del sindaco Valeriano Ghezzi per l’avvio di questo servizio in associazione, avviato proprio nel suo Comune dall’Unione Montana. –Non possiamo più andare da soli – ha precisato – da tempo il legislatore ci invita ad associarci per rendere il servizio sostenibile economicamente e soprattutto operativo a 360 gradi con professionalità e organizzazione che da soli è impossibile portare avanti.
L’occasione ha visto anche la presenza dei Servizi Ausiliari Stradali e Sociali della provincia di Bari a sostegno della neo sezione Montiazzurri che opererà a fianco della polizia locale con debita formazione e dotazione organica autonoma.
Nel corso della conferenza è stata anche firmata ufficialmente la convenzione già deliberata dai rispettivi consigli per il ripristino ufficiale della colonna mobile blu che già nel 2009, con capofila il Comune di Colmurano, aveva visto l’invio di vigili urbani in aiuto alle popolazioni terremotate de L'Aquila con l’adesione di ben 69 Comuni.
Il sindaco di Pizzoli, il Sindaco di Molinella e il Presidente dell’Unione Montana Sabina hanno rinnovato il patto di solidarietà sottoscrivendo la convenzione operativa che vede capofila l’unione Montana Monti Azzurri e Colmurano Comune benemerito inserito tra i soci fondatori.
Sono stati consegnati ufficialmente i labari alla colonna mobile Blu ed ai Sass oltre a numerosi attestati di encomio e benemerenza per l’impegno dato alle popolazioni terremotate de L'Aquila.
Aggiungiamo un altro tassello ai servizi associati già in essere – ha chiosato il Presidente Giampiero Feliciotti – sperando di completare l’opera con un programma di condivisione con altri corpi e altre forze dell’ordine sul territorio per dare alla popolazione un servizio efficiente e degno della società che vorremmo attraverso una precisa formazione attiva e smettendo la tradizionale usanza di intervenire solo con metodi repressivi e sanzionatori che non fanno crescere la società. E’ difficile ma ce la dobbiamo fare.