Attualità

Chat e sms al volante: i nuovi accertamenti della Polizia sui sinistri stradali causati da distrazioni tecnologiche

Chat e sms al volante: i nuovi accertamenti della Polizia sui sinistri stradali causati da distrazioni tecnologiche

Torna, puntuale, anche oggi la consueta rubrica "Chiedilo all'avvocato", curata dall'avvocato Oberdan Pantana. Questa settimana, le numerose mail arrivate hanno interessato maggiormente il tema della sicurezza sulle strade e nello specifico il caso in cui l’automobilista sia distratto nella guida dall’uso vietato del telefonino o di altro strumento tecnologico, tanto da comportare un incidente mortale o delle lesioni gravissime. Di seguito le spiegazioni dell'avvocato Pantana. Innanzitutto, bisogna ricordare che il solo fatto di utilizzare apparecchi radiotelefonici durante la guida, comporta la violazione dell’art. 173, 2° comma, del Codice della Strada, secondo il quale: “È vietato al conducente di far uso durante la marcia di apparecchi radiotelefonici ovvero di usare cuffie sonore, fatta eccezione per i conducenti dei veicoli delle Forze armate e dei Corpi di cui all'articolo 138, comma 11, e di polizia. È consentito l'uso di apparecchi a viva voce o dotati di auricolare purché il conducente abbia adeguate capacità uditive ad entrambe le orecchie (che non richiedono per il loro funzionamento l'uso delle mani). Inoltre, il comma 3–bis del medesimo articolo, prevede quale sanzione amministrativa il pagamento di una somma da euro 161 a euro 647; infine, viene applicata anche la sanzione accessoria della sospensione della patente di guida da uno a tre mesi, qualora lo stesso soggetto compia un’ulteriore violazione nel corso di un biennio. Mentre, se da tale violazione al Codice della Strada, ne deriva un sinistro stradale dall’esito mortale, il responsabile sarà incolpato del reato di omicidio stradale, previsto e punito dall’art. 589 bis del codice penale, con la pena della reclusione da due a sette anni; infine, se dall’utilizzo di apparecchi radiotelefonici alla guida ne consegue, invece, un sinistro con lesioni gravi o gravissime, ai sensi dell’art. 590 bis del codice penale, il trasgressore andrà incontro al reato di lesioni stradali, punito con la pena della reclusione da tre mesi ad un anno per le lesioni gravi e da uno a tre anni per le lesioni gravissime.   Non sempre, però, risulta agevole poter provare tale tipologia di violazione pur in concomitanza di tali tragici eventi, in quanto l’istantaneità nell’utilizzo di tali strumenti tecnologici, pur fatale per la realizzazione di tali reati, a volte non consente alla Polizia Giudiziaria poter risalire alle effettive cause di tali delitti. Per tali ragioni, la Procura di Pordenone con la Procura Generale di Trieste, tramite la Direttiva n. 4414 del 26 giugno 2018 indirizzata agli operatori di Polizia Giudiziaria del Friuli Venezia Giulia, hanno posto in essere delle precise indicazioni, condivise sin da subito anche da altre Procure italiane, sul come porre in essere i dovuti accertamenti al fine di far emergere tali responsabilità. Le distrazioni tecnologiche più frequenti, specifica la direttiva, sono rappresentate dall'uso dei telefonini per chattare, inviare sms, utilizzare la rubrica telefonica, telefonare o riceverne, impostare il navigatore ecc. . In questi casi il conducente perde il controllo visivo del veicolo e può provocare incidenti anche molto gravi. Per questo motivo è estremamente importante che gli organi di vigilanza pongano la massima attenzione su questi dispositivi e su tutte le ulteriori dotazioni di bordo del veicolo come telecamere e scatole nere. In caso di sinistro mortale o con lesioni gravissime, andranno quindi attivati immediatamente accertamenti urgenti sui luoghi, sulle cose e sulle persone, specifica la direttiva, ai sensi dell'art. 354 del codice di procedura penale; in particolare la Polizia Giudiziaria dovrà verificare l'orario esatto dell'incidente ed elencare tutti i dispositivi elettronici presenti sul veicolo, il loro stato unitamente al recupero dei codici di sblocco. Il dispositivo in uso all'eventuale persona deceduta dovrà sempre essere sequestrato prestando attenzione a non spegnerlo; per le persone ferite andrà richiesto il consenso degli interessati mentre i dispositivi di bordo andranno sequestrati assieme al veicolo. Particolare attenzione andrà riposta, prosegue la direttiva, nel controllo dei dispositivi mobili in dotazione al conducente: se l'autista presterà il consenso l'apparato andrà consultato in loco con informazione sulla facoltà di fare presenziare un avvocato o persona di fiducia purché prontamente reperibile; nel verbale si darà atto di tutto quanto, ovvero se sono presenti messaggi o chat aperte e coincidenti con il momento del sinistro. Se dall'esame del dispositivo non emerge alcun elemento che sostenga l'utilizzo del supporto al momento del sinistro, l'apparecchio verrà consegnato al proprietario, diversamente si procederà al sequestro del cellulare per quanto di competenza. Inoltre, nell'ipotesi in cui l'autista non risulti collaborativo, la Polizia Giudiziaria potrà procedere alla perquisizione in flagranza con successivo sequestro del dispositivo per i successivi accertamenti tecnici di cui all’art. 360 del codice di procedura penale; se le condizioni lo suggeriscono la Polizia Giudiziaria potrà limitarsi a richiedere all'autista il numero dell'utenza per poi richiedere alla Procura l’acquisizione del tabulato telefonico. Infine, la direttiva specifica che, tutti i dispositivi che non possono essere esaminati immediatamente con il consenso dell'interessato, dovranno essere sequestrati ed esaminati successivamente con la complessa procedura prevista per gli accertamenti tecnici irripetibili. Pertanto, l’applicazione da parte della Polizia Giudiziaria di tale direttiva consentirà la migliore ricostruzione dei fatti al fine di far emergere le dovute responsabilità. Come sempre rimango in attesa delle vostre richieste via mail dandovi appuntamento alla prossima settimana. Avv. Oberdan Pantana  

08/07/2018 15:05
Per il New York Times "Macerata è la città simbolo dell'estrema destra"

Per il New York Times "Macerata è la città simbolo dell'estrema destra"

"Questa città italiana un tempo accoglieva i migranti. Ora, è un simbolo per la politica dell'ala destra". Titola così il "The New York Times" un articolo (qui) che ha come protagonista proprio Macerata e nel quale il giornalista Jason Horowitz traccia una disamina sugli ultimi mesi vissuti da questa città e dai suoi abitanti. E del circolo di odio e violenza che sembra non fermarsi. Ultimi mesi che, si legge, hanno di certo aiutato l'insediamenteo del nuovo governo italiano, quello che si regge su Matteo Salvini "Ora la forza più turbolenta e potente d'Italia. Più di tutti, ha capito e sfruttato la rabbia scatenata a Macerata". "Ora, mentre le democrazie liberali - si legge ancora sul prestigioso quotidiano americano - in tutta Europa sono sotto pressione, i nuovi fili del populismo stanno trasformando la politica italiana e velocemente. Il partito nazionalista di Salvini, la Lega, ha aumentato il suo sostegno a Macerata dallo 0,6% nel 2013 al 21% a marzo". Una situazione che si è acutizzata nel tempo perché "Macerata non è sempre stata così. Aveva una reputazione di tolleranza e, nel 2013, ha vinto il riconoscimento nazionale per i suoi sforzi di integrazione. Un tempo l'ex vescovo si vantava dello spirito accogliente codificato nel DNA della città". Una città di provincia dove si respirava un'atmosfera tranquilla che ha attratto turisti e studenti, che ha attratto anche Pamela, barbaramente uccisa dopo essersi trasferita in città. Una città di provincia che per molti migranti intervistati doveva rappresentare un nuovo inizio. "C'era l'idea che Macerata fosse una città accogliente", ha detto il signor Diallo, senegalese intervistato dal giornalista. "Ma alcune parti della popolazione non sono pronte."    

08/07/2018 14:54
Epidemia di listeria da surgelati, 47 casi in Europa. Aumentano i prodotti ritirati dal mercato: diverse le marche coinvolte

Epidemia di listeria da surgelati, 47 casi in Europa. Aumentano i prodotti ritirati dal mercato: diverse le marche coinvolte

Il mais e probabilmente altri ortaggi e verdure surgelati prodotti in un'azienda in Ungheria sono la possibile fonte di un focolaio di Listeria che dal 2015 ha provocato 47 casi, tra cui 9 morti in 5 paesi europei, ovvero Austria, Danimarca, Finlandia, Svezia e Regno Unito. Ma, «nonostante il ritiro del prodotto ordinato dall'Ungheria, nuovi casi potrebbero ancora emergere». Infatti, diverse le marche coinvolte nell'operazione precauzionale che riguarda mais e verdure. In Austria, a finire nel mirino sono i prodotti di marchio Penny, venduti nell'omonima catena di supermercati, in particolare i mix di verdure messicane, fritte, borgognona e balcaniche. In Germania il mix di verdure Freshona Gemüsemix e il mais dolce da un chilo venduto dai supermercati Lidl. Nel Regno Unito, dove due persone lo scorso anno sono morte per listeriosi, 43 prodotti a base di mais dolce sono stati ritirati dal principale fornitore di supermercati Greenyard Frozen UK. Tra quelli colpiti, riporta la BBC online «i prodotti a marchio proprio di Tesco, Aldi e Sainsbury». A lanciare l’allerta alimentare, sono il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) e l'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) con un comunicato apparso sul sito ufficiale di quest’ultimo ente. Il 29 giugno 2018, l'Ufficio ungherese per la sicurezza della catena alimentare ha vietato la commercializzazione di tutte le verdure surgelate prodotte dalla società tra agosto 2016 e giugno 2018 e ne ha ordinato il ritiro immediato. «Ma finché i prodotti contaminati sono ancora sul mercato e nei congelatori dei consumatori possono ancora emergere nuovi casi», si legge nella valutazione aggiornata del rischio, tanto più che il lungo periodo di incubazione della listeriosi è molto lungo (fino a 70 giorni). Per ridurre il rischio di infezione da Listeria monocytogenes, l'ECDC e l'EFSA raccomandano «ai consumatori di cucinare a fondo le verdure surgelate non pronte al consumo, anche se tali prodotti vengono normalmente consumati senza cottura (ad esempio in insalate e frullati). Ciò vale soprattutto per i consumatori a più alto rischio di contrarre la listeriosi come anziani, donne in gravidanza, neonati e adulti con basse difese immunitarie». Inizialmente si pensava che la fonte di cibo incriminato fosse limitata al mais congelato, ma il sequenziamento dell'intero genoma ha trovato ceppi del pericoloso batterio in altre verdure surgelate prodotte dall'azienda nel 2016, 2017 e 2018, persistiti nell'impianto di lavorazione nonostante le procedure di pulizia e disinfezione. Listeria è una famiglia di batteri composta da dieci specie. Una di queste, Listeria monocytogenes, causa la listeriosi, una malattia che colpisce l'uomo e gli animali. Seppur rara, ricorda l'Efsa sul suo sito, la listeriosi è spesso grave, con elevati tassi di ricovero ospedaliero e mortalità. Nell'UE sono stati segnalati circa 1470 casi nell'uomo nel 2011, con un tasso di mortalità del 12,7%. La Listeria si ritrova nel terreno, nelle piante e nelle acque. Anche gli animali, tra cui bovini, ovini e caprini, possono essere portatori del batterio. Ovviamente la nostra associazione monitorerà gli aggiornamenti che dovessero arrivare dalle autorità sanitarie e che si occupano di sicurezza alimentare a livello europeo, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, per informare i consumatori italiani se eventuali partite degli stessi prodotti siano state commercializzate anche in Italia.

08/07/2018 14:00
Visso, riapre il Giardino della Sibilla

Visso, riapre il Giardino della Sibilla

È stato di nuovo reso disponibile ai residenti e ai visitatori di Visso, il 'Giardino della Sibilla', l'area verde adiacente alla sede del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, anch'essa interessata dal terremoto così come la struttura del vecchio convento francescano che ospitava il Parco fino all'ottobre del 2016. Dopo la riperimetrazione della zona rossa di Visso che ha consentito nuovamente l'accessibilità al giardino, il Parco, che ne è proprietario, ha proceduto alla manutenzione, anche straordinaria, permettendone la fruizione. Si tratta di uno spazio relax, dove si può godere della 'musica' creata dalla confluenza delle acque del Nera con quelle del torrente Ussita, e che ha sempre funzionato come luogo di aggregazione della popolazione giovanile del borgo montano. La riapertura del giardino coincide con il dopo-festival di RisorgiMarche che interesserà, il 9 luglio, Visso, Ussita e Castelsantangelo sul Nera dopo il concerto di Alex Britti. (Ansa)

08/07/2018 13:39
Magliette rosse, lo zio di Pamela: "Benpensanti intellettualoidi, vergognatevi!" - VIDEO

Magliette rosse, lo zio di Pamela: "Benpensanti intellettualoidi, vergognatevi!" - VIDEO

Marco Valerio Verni, zio di Pamela Mastropietro, interviene sulla questione delle magliette rosse, iniziativa promossa da Libera e Gruppo Abele, Arci, Legambiente, Anpi e dal giornalista Francesco Viviano. In migliaia, infatti, tra associazioni, comitati, scuole, musicisti, giornalisti, scrittori, singoli cittadini hanno deciso di rispondere all’appello "Una maglietta rossa per fermare l'emorragia di umanità" indossandone una ieri, sabato 7 luglio. Valerio Verni ha risposto a questa iniziativa con un video nel quale si mostra con indosso una maglietta nera. "Il motivo non è solo che trovo questo colore molto bello ed elegante - dice l'avvocato nel video - ma anche che questo colore spesso viene associato a colori terrorizzanti proprio come terrorizzante è il presente che gli ultimi governi che si sono succeduti fino a pochi anni fa ci hanno lasciato in eredità". "Il vero motivo di questo messaggio però - spiega - è la risposta che io vorrei dare a qualche benpensante che in questi giorni ha indossato una maglietta rossa contro la presunta emorragia di umanità provocata dalla nuova politica italiana in tema di gestione dei flussi migratori. A queste persone vorrei rispondere che di rosso a me viene in mente solo il colore del sangue versato da una ragazzina di 18 anni uccisa e fatta a pezzi. Ecco, dietro a questo omicidio c'è in effetti una barbara politica migratoria che fino ad oggi è servita solo ad arricchire alcune persone ed alcune organizzazioni criminali. Dov'eravate quando Pamela è stata uccisa in quel modo? Perché non avete indossato anche in quella occcasione una maglietta rossa?" "Solo un senso di pudore e di rispetto per mia nipote" conclude Verni "mi impedisce di postare le foto (vere, non finte come amate fare qualche volta voi) del suo cadavere che, lo ricordo, è stato depezzato (ossia tagliato a pezzi), disarticolato (avete presente quando mangiate un pollo, cercando di disarticolarne le ossa?), scuoiato (gli hanno levato la pelle), lavato con la varechina, messo in due trolley e abbandonato sulla strada".

08/07/2018 13:35
Business del "caro estinto": accerchiata in ospedale da infermieri che consigliano imprese funebri

Business del "caro estinto": accerchiata in ospedale da infermieri che consigliano imprese funebri

La denuncia arriva da un operatore del settore civitanovese che sul proprio profilo social si sfoga contro il comportamento scandaloso di alcuni "infermieri senza scrupoli" che come degli avvoltoi, con il cadavere ancora caldo di una signora, hanno "accerchiato" la figlia per consigliarle un'impresa funebre. "Scusate lo sfogo - scrive il titolare dell'impresa nel suo post - ma mi sono rotto le scatole di veder piangere una cliente a cui le è appena morta la mamma, perché in ospedale è stata accerchiata da infermieri senza scrupoli che approfittando della sua vulnerabilità, la pressavano per aiutarla nella scelta dell'impresa funebre". La denuncia via social si conclude ricordando, se mai ce ne fosse il bisogno, che ognuno è libero di scegliere liberamente a chi affidarsi in questo momento di dolore e soprattutto che il comportamento di infermieri e dottori compiacenti, oltre ad essere deprecabile, è soprattutto illegale.

08/07/2018 12:40
Visso, mille persone a festeggiare il battesimo di Giulia Fattori

Visso, mille persone a festeggiare il battesimo di Giulia Fattori

Erano circa mille persone ieri sera sul prato antistante il Ristorante  del Pescatore presso localita' Molini a festeggiare il battesimo di Giulia Fattori, la piccola nata prematura nel settembre scorso all'ospedale di Macerata dopo una corsa in ambulanza dalla roulotte di Visso dove i genitori si erano  sistemati in attesa delle Sae.  ''E' stato un momento bellissimo - raccontano i genitori della piccola, Giulio e Romina - ci siamo ritrovati sommersi di sorrisi e simpatia in una festa che ha riunito tre-quattro paesi del circondario, e' come se Giulia, nata frettolosamente , fosse il segno di speranza per ricominciare ad essere comunita'''. Infatti non solo da Visso, presente naturalmente il sindaco sen. Giuliano Pazzaglini, ma anche da Castelsantangelo sul Nera, da Ussita, da Montecavallo, da Pieve Torina e addirittura dall' Umbria,  molti amici e conoscenti si son dati appuntamento iniziando cosi' una festa dalle 18 fino alla mezzanotte. La piccola Giulia, naturalmente dopo  aver preteso giustamente la sua pappa e' andata a riposare. Il sacro rito del battesimo si e' svolto nella piccola e suggestiva chiesetta di San Michele presso la frazione di Rasenna.

08/07/2018 11:15
San Ginesio, raccolta di firme per le scuole: "Rivogliamo quello che il terremoto ci ha tolto"

San Ginesio, raccolta di firme per le scuole: "Rivogliamo quello che il terremoto ci ha tolto"

“Vogliamo che ci sia restituito ciò che ci è stato tolto dal terremoto del 2016. Vogliamo che tutte le scuole di San Ginesio tornino ad essere edificate dove sorgevano, all’interno delle mura del paese”. Valeria Rossi, una dei portavoce del comitato per la salvaguardia del polo scolastico di San Ginesio, spiega i motivi che una settimana fa hanno condotto un gruppo di cittadini sanginesini a iniziare una raccolta firme che, ad oggi, conta oltre 300 adesioni. “Il terremoto ci ha insegnato che d’ora in avanti dobbiamo progettare il nostro presente in modo da garantirci un futuro sicuro, in una terra che sappiamo essere a rischio sismico – continua la Rossi – Aspettavamo con fiducia e speranza l’avvio dei lavori del nuovo polo scolastico, che pone tutti i diversi ordini scolastici, infanzia primaria Ipsia e Licei, in dialogo tra loro, ricercando anche l’armonia con la bellezza e la storicità del sito. San Ginesio è un museo a cielo aperto, e ha visto generazioni di studenti formarsi anche nutrendosi delle bellezze architettoniche e delle eredità culturali del borgo. Allo stesso tempo San Ginesio è un paese pronto alle sfide della contemporaneità e che vuole integrare sicurezza, innovazione e tradizione. Vogliamo che ci siano restituite le nostre scuole, tutte, nel minor tempo possibile, come ci era stato assicurato. Chiediamo alla nostra amministrazione comunale, e di riflesso all’Ufficio del Commissario straordinario per la ricostruzione, al Ministero e alle Soprintendenze di Roma e Ancona, la deroga al vincolo che oggi impedisce la realizzazione del polo scolastico. E’ l’unica soluzione che ci permetterà di avere le scuole presto e di iniziare così a sanare le numerose ferite già inferte dal terremoto”.  

07/07/2018 18:44
A Montelupone naso all'insù per la Notte dei Desideri

A Montelupone naso all'insù per la Notte dei Desideri

“La Notte dei Desideri” edizione 2018 ha animato la piazza nella serata dello scorso 5 luglio e ha coinvolto numerosi bambini e genitori. L’iniziativa, proposta dall’Ufficio del Turista e in primis da Palmiro Antonini, ha un fascino particolare e rievoca una specie di rito atavico, qual è quello di affidare con fiducia al cielo speranze e desideri. I bambini scrivono i propri desideri su foglietti di carta legati poi a dei palloncini. Gli adulti, e non solo genitori, con divertita ma apparente noncuranza imitano i piccoli e, anche loro, scrivono i loro bigliettini. Quale sarà il contenuto? Top secret, ma ognuno ha diritto di esprimere sogni e desideri per poi affidarli al cielo.

07/07/2018 18:35
Vigili del fuoco, il Conapo: ogni giorno rischiamo la vita, il nostro stipendio sia equiparato agli altri Corpi

Vigili del fuoco, il Conapo: ogni giorno rischiamo la vita, il nostro stipendio sia equiparato agli altri Corpi

Chiede che il Governo mantenga "le promesse fatte equiparando le retribuzioni e le pensioni dei vigili del fuoco agli altri Corpi dello Stato". Una sollecitazione che il Conapo, sindacato autonomo dei vigili del fuoco, rivolge alla politica, e in particolare ai rappresentanti locali, all'indomani dell'impegnativo e rischioso intervento alla Orim di Piediripa. "Nonostante, l’incendio sia divampato in maniera enorme nel giro di pochi minuti, il tempestivo intervento delle squadre dei Vigili del Fuoco di tutto il territorio ha permesso che il rogo fosse domato nel giro di poche ore - spiega il segretario provinciale Michele Cicarilli- Come al solito, e come è giusto che sia: Tutti fuori e i VVF dentro. Sembra una fase fatta ma nei momenti di grande calamità agli incendi e in tutte le situazioni dove il pericolo e il rischio si fanno presenti, mentre tutta la gente scappa per salvarsi o rimane molto distante solo a guardare, i Vigili del Fuoco sono chiamati a mettere in gioco la propria vita per riportare alla normalità tutte quelle criticità che hanno modificato il quieto vivere dei cittadini.Con tempismo, coraggio e alta professionalità i Vigili del Fuoco della Provincia di Macerata ieri hanno dato il loro ennesimo contributo placando il rogo che si era sviluppato presso la ditta Orim.I video e le foto che hanno descritto quei momenti sono pubblici e ognuno si sarà reso conto di quanto importante sia stato l’intervento dei Vigili del Fuoco. Non va dimenticato però - sottolinea il segretario provinciale - che dentro quei camion rossi che arrivano a sirene spiegate e dentro quelle divise nere a righe gialle fluorescenti, dentro quei caschi neri, rossi, argento, che coprono il volto, ci sono cuori che battono e battono forte e velocemente, ci sono Uomini con molta adrenalina nel sangue che nonostante il timore, e nonostante la propria umanità si mettono a servizio di tutta la popolazione. Ci sono Uomini che hanno lasciato a casa le loro sicurezze, i loro affetti, mogli, figli e ogni volta che si trovano davanti un simile scenario non possono garantire a se stessi e alle loro famiglie che riusciranno a tornare a casa. Nascosti nelle divise ci sono Uomini che diversamente da quelli che lavorano dietro una scrivania, corrono un rischio e una precarietà enormi. Uomini che quando tornano a casa si trovano ad affrontare le problematiche economiche e sociali per cercare di mantenere le proprie famiglie, uomini dello Stato, bravi, forti, essenziali, preparatissimi, professionisti, etc etc..  ai quali però non viene nemmeno riconosciuto il giusto compenso economico, Uomini ai quali ogni mese viene negata una giusta e corretta equiparazione, almeno agli altri corpi dello stato e lasciati con stipendi mediamente più bassi di 300/600 euro mensili. I VVF rischiano meno degli altri uomini dello stato?  Perché allora non equipararne almeno gli istituti contributivi e retributivi?"E per assurdo proprio mentre ieri a Macerata i vigili del fuoco si sono trovati ad affrontare l’ennesimo incendio, nei palazzi romani, il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto correttivo, predisposto dal precedente Governo, sul riordino delle carriere dei Vigili del Fuoco derivante dalla legge Madia, contestato fortemente dal Conapo, "in quanto non prevede delle modifiche adatte a valorizzare a dovere il personale operativo, soprattutto proprio in virtù del rischio che ricopre ogni giorno, come dimostrato nell’incendio di ieri, allontanandoci ancora una volta dal poter aspirare ad una equiparazione retributiva e pensionistica con gli altri corpi dello stato, o almeno con la Polizia di Stato la quale fa capo allo stesso ministero degli interni". Il Conapo, "pur rendendosi conto che il nuovo Governo si trova per le mani un decreto predisposto dal precedente, ha ribadito con forza la necessità dell’apertura di un dialogo tra sindacati e governo dove si possano mettere in luce le vere necessità del personale operativo e possano trovarsi le giuste misure correttive da fare". "Auspichiamo dunque - conclude - che tutti gli attuali politici, anche locali, dopo quanto accaduto ieri presso la ditta Orim, si possano far carico di richiamare i loro premier di Governo sulla fondamentale importanza e necessità di non affrettarsi a chiudere il decreto ma di effettuare modifiche correttive importanti per quegli stessi uomini che ieri hanno rischiato la loro vita per salvaguardare la sicurezza del popolo italiano".

07/07/2018 16:11
Matrimonio a Pieve Torina, il sindaco Gentilucci sposa Renzo e Pina

Matrimonio a Pieve Torina, il sindaco Gentilucci sposa Renzo e Pina

Nei giorni scorsi, nella sede provvisoria del municipio, il sindaco di Pieve Torina, Alessandro Gentilucci, ha celebrato il rito del matrimonio tra due cittadini, Renzo Reversi e Pina Giovannini. La coppia, entrambi i Pieve Torina e residenti in una soluzione abitativa di emergenza, ha scelto di consolidare la loro unione e ai neosposi sono andati i migliori auguri del primo cittadino, di tutta l'amministrazione comunale e dell'intera comunità.

07/07/2018 12:19
Pievebovigliana piange la scomparsa di Franca Caprodossi

Pievebovigliana piange la scomparsa di Franca Caprodossi

Franca Caprodossi, artigiana-artista conosciutissima, se ne è andata. La piange la comunità di Pievebovigliana che la ricorda per le sue doti non solo creative, ma anche umane: "E' stata l’erede della tradizione tessitoria di un tempo e con grande amore, dedizione e spirito di sacrificio ha proseguito il lavoro di alto artigianato creato e sviluppato per decenni da Maria Ciccotti".  "Pievebovigliana perde uno dei suoi più alti e significativi esponenti di una tradizione di artigianato che ora non resta altro che ammirare nelle sale del museo di Pievebovigliana. Tante sono le case che ancora nelle Marche, ed in molte altre località  d’Italia, fanno sfoggio dei tessuti e dei tappeti di Maria Ciccotti che nelle piccola frazione di Campi lavorò e diffuse la nobile arte delle tessitura. Non possiamo qui non ricordare quando Maria Ciccotti con la sua amica del cuore Clara Bonelli dettero vita alla scuola di tessitura e proprio in quella bella esperienza Franca Caprodossi emerse in tutta la sua bravura e collaborazione insostituibile. Purtroppo sono poche le persone che hanno saltuariamente seguito Franca in questa bellissima arte e purtroppo sempre con poca costanza. Ora che Franca ci guarda dall’alto non resta che il rimpianto di questa nobile figura di artigiana e dei suoi bellissimi lavori oggi divenuti una rarità. In questo frangente  post sisma dove tutto sembra perdersi e dove le più belle figure che hanno rappresentato qualcosa di vero e autentico artigianato sono scomparse non possiamo che sperare nei pochi ancora validi artigiani che nonostante l’oblio che ci provoca l’effimero consumistico modernismo ancora resistono e producono. Addio cara Franca, ci hai fatto tanto  sperare un tempo che tutto potesse continuare, purtroppo restiamo sempre più soli ed orfani di saperi.  Un caro sentito abbraccio al desolato compagno di una vita, l’amato Renzo e ai figli Alessandro ed Andrea".    

07/07/2018 09:47
Castelsantangelo, il sindaco Falcucci sul cantiere per la sp 136

Castelsantangelo, il sindaco Falcucci sul cantiere per la sp 136

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa a firma del sindaco di Castelsantangelo sul Nera, Mauro Falcucci. Leggere il comunicato stampa del Presidente del Parco Nazionale del Monti Sibillini Olivieri, mi vede costretto, per correttezza di informazione, a fornire delle precisazioni.  Premesso che il sottoscritto non ha mai detto che il Parco prende decisioni per “dispetto” e mai fatte dichiarazioni volte a “screditare” l’Ente, forse la perdita di credito si fa quando l’informazione si mistifica e non è rispondente e rispettosa degli eventi come quelli relativi all’installazione del cantiere per il lavori sulla SP136.  La nuova area dove posizionare i container è stata proposta dal sottoscritto e si trova dalla parte opposta a quella oggetto della richiesta, ad appena 6 metri di distanza (dall’altra parte della strada), ed essendo in zona 2, accolta dal Parco. Allora nasce una domanda: perché rispondere con un diniego categorico!  In proposito il Parco ha risposto: “… tale area risulta di rilevante valore paesaggistico e ambientale (zona 1 del DM 03/02/1990 area interna in cui è prevalente l’interesse di protezione ambientale e zona “B” di riserva generale orientata” del Piano del Parco)” e termina: “… che le aree di cantiere e eventuale campo base debbano necessariamente essere individuate lungo il tratto di stradale senza occupazione di nuove aree, così come approvato nella progettazione a suo tempo esaminata, tenendo conto del rilevante valore ambientale e paesaggistico dell’area individuata”.  Tale suggerimento, libera l’area di rilevante valore paesaggistico e ambientale ma invade la strada provinciale che, secondo il Codice della Strada, la rende impercorribile.  Se il Parco, che afferma “Siamo abituati a studiare le carte e a cercare soluzioni”, avesse approfondito il problema e avesse proposto quello che il sottoscritto ha indicato, anziché dare soluzioni impraticabili, si sarebbe risparmiato tempo prezioso e soprattutto risorse.  Questi sono i fatti! Chiunque passerà per Spina di Gualdo potrà constatare il cantiere e i luoghi oggetto del contenzioso e trarne una valutazione!  Chiederò un incontro al Ministro dell’Ambiente per informarlo della difficilissima situazione e invitarlo a venire a visitare questo martoriato territorio e fargli constatare le difficoltà che le Amministrazioni comunali e le Comunità vivono.  Visto che è stato richiamato il Piano del Parco nel predetto parere, occorre, anche in questo caso fornire delle esatte informazioni.  Il Consiglio Direttivo del parco, con Delibera n.59 del 18/11/2002, ha solo adottato il predetto strumento e le molteplici osservazioni che all’epoca pervennero non risulta che siano state né accolte, né respinte, e l’Ente opera da ben 16 anni con un Regolamento provvisorio.  Si prende altresì atto che il Ministero dell’Ambiente, inspiegabilmente, ad oggi non ha esercitato il potere sostitutivo previsto all’art. 12 (Piano del Parco), commi 3 e 5 delle Legge 6 dicembre 1991, n. 394 e aggiornata con la Legge 9 dicembre 1998, n. 426 e ss.mm.ii.. (Legge quadro sulle aree protette) per il quale la predetta norma assegnava perentoriamente 18 mesi dalla costituzione degli Organi di un Ente Parco.  A tal proposito si sottolinea che il Parco Nazionale dei Monti Sibillini è stato istituito con D.P.R. 06/08/1993, quindi da quasi 25 anni l’Ente è senza alcun documento oggettivo di pianificazione e senza un Piano Pluriennale Economico e Sociale per la promozione delle attività compatibili (Art. 12, Legge 394/91 - modificato dall'art. 2, comma 31, della legge 9 dicembre 1998, n. 426) – l’approvazione risale al 26/04/2001 con la delibera n.21 del Consiglio Direttivo.  Ad oggi non è stata effettuata, come detto, nessuna revisione violando, anche in questa circostanza, la Legge 394/91 e ss.mm.ii., e la Comunità si trova con un elaborato di programmazione vecchio di 17 anni! Dal 2001 ad oggi, il predetto documento, avrebbe dovuto avere almeno quattro aggiornamenti, essendo obbligatori ogni quattro anni, con possibilità di revisioni anche annuali, invece ad oggi nessun adeguamento! Questa è la situazione desumibile anche dal sito http://www.sibillini.net/attivita/index.php Cfr. Documenti.  Quindi, il Parco opera con un Regolamento provvisorio, senza uno strumento di pianificazione oggettivo e con un PPES, essenziale per la pianificazione economica e sociale, non aggiornato.  Il Prof. Olivieri, che guida l’Ente dal 14/02/2013 come Commissario straordinario e dall’11/07/2013 come Presidente, si è più volte impegnato all’approvazione del Piano del Parco tanto da assicurare che il limite temporale massimo era maggio 2016. Si pensava, visto che dopo gli eventi sismici dell’ottobre 2016 gli uffici sono stati trasferiti a Tolentino e Foligno e rientrati a Visso gli scorsi mesi, che questo tempo fosse stato utilizzato per la valutazione delle numerose osservazioni presentate all’epoca dell’adozione e, conseguentemente, approvato. Invece, ad oggi ancora nulla!   

06/07/2018 22:39
Tribunale e giustizia di prossimità, speranze per Camerino

Tribunale e giustizia di prossimità, speranze per Camerino

L’assessore al bilancio del comune di Camerino, Roberto Mancinelli, insieme alla responsabile dello staff del sindaco, Antonella Gamberoni, e all’avvocato Alberto Boccacci, ha partecipato quest’oggi, a Roma, alla riunione di un costituendo comitato per la giustizia di prossimità. All’incontro, oltre ai rappresentanti dei fori e delle amministrazioni dei comuni che, a seguito della riforma del 2013, hanno visto soppressi i loro tribunali, hanno preso parte anche alcuni parlamentari dei partiti di Governo.   “C’è la concreta volontà – ha affermato l’assessore Mancinelli – di rivedere alcune delle scelte che hanno fatto seguito alla riforma della giustizia del 2013, anche da un punto di vista della geografia giudiziaria. Ho preso parte a questo incontro, non mi vergogno di dirlo, con scarsissima fiducia e convinto che sarebbe stata un’altra di quelle riunioni utili solo a fissare la data della riunione successiva. Invece ho dovuto ricredermi e ho potuto constatare come ci si sia effettivamente resi conto che quella riforma non ha portato ad una adeguata risposta di giustizia sui territori e che, quindi, c’è una reale volontà di rivedere alcune scelte e porre rimedio alle tante problematiche che sono emerse in questi cinque anni. Per noi, lo ricordiamo, quella riforma significò la chiusura del nostro presidio di giustizia e di quel tribunale che, seppur piccolo, svolgeva un importante compito in provincia. Sono consapevole che tra i propositi e i fatti c’è di mezzo tanta strada, ma torno da Roma con grandi speranze e un rinnovato senso di fiducia”.

06/07/2018 19:47
Incendio alla Orim, l'appello dei sindaci (video e foto)

Incendio alla Orim, l'appello dei sindaci (video e foto)

A seguito dell'incendio che si è verificato oggi alla Orim di Piediripa che tuttora sta tenendo impegnati i Vigili del Fuoco con diversi uomini e autopompe, i sindaci dei territori interessati hanno diramato un appelloa tutela dei cittadini. Sul sito del Comune di Macerata, sui vari social e anche attraverso l'alert telefonico, già utilizzato in occasione del raid di Traini lo scorso 3 febbraio, il sindaco Romano Carancini ha fatto un appello alla popolazione: "In via precauzionale restate in casa e chiudete le finestre. Limitate gli spostamenti. Non raccogliete materiale rinvenuto a terra di alcun genere. Vi terrò informati attraverso i canali di comunicazione". Stesso allarme è giunto anche dai sindaci di Corridonia, Petriolo e Morrovalle. In allerta anche il Comune di Tolentino con gli uffici pronti ad attivarsi per informare e aiutare i cittadini.  

06/07/2018 18:50
Castelsantangelo sul Nera, la Pian Perduto transitabile nei fine settimana

Castelsantangelo sul Nera, la Pian Perduto transitabile nei fine settimana

Già da domani e così per tutti i fine settimana dei mesi di luglio, agosto e settembre verrà riaperta la strada provinciale Pian Perduto che collega Castelsantangelo sul Nera al Monte Prata e Castelluccio; si tratta della riapertura, anche se solo per due giorni alla settimana, di una tra le arterie più danneggiate dal terremoto dell'ottobre del 2016 rimasta chiusa al traffico fino ad oggi. Gli amanti della montagna potranno tornare a godere della bellezza di quelle zone grazie al “progetto zero” redatto dall'Anas che riguarda la messa in sicurezza di quattro tratti stradali regolati da impianti semaforici dove il transito sarà possibile solo a senso unico alternato.  “Un passo importante – spiega il presidente della Provincia, Antonio Pettinari - per quell'area montana anche se la strada sarà percorribile solo nei giorni di sabato e di domenica dalle 8.00 alle 21.00 con chiusura assoluta nelle ore notturne e negli altri giorni della settimana. Nell'incontro svoltosi qualche giorno fa in Provincia – aggiunge il presidente - con i diversi Enti interessati all'area dove insiste la Pian Perduto, si è deciso di riaprire la strada nei momenti in cui i cantieri sono fermi per il riposo settimanale e di tenerla chiusa quando questi sono operativi a pieno regime per garantire la massima sicurezza degli operai che vi lavorano”. I progetti di ripristino e sistemazione della strada come pure le procedure di appalto sono stati tutti realizzati dall'Anas quale soggetto attuatore della Protezione Civile. Tre dei quattro appalti sono stati già consegnati alle imprese aggiudicatarie che hanno già iniziato i lavori. Come già detto, d'intesa con l'Anas ed il Comune di Castelsantangelo è stata verificata la possibilità di effettuare i lavori nei quattro cantieri presenti lungo la Pian Perduto e al tempo stesso di riaprire la strada al traffico nei weekend. L'Anas  si è vista d'accordo e nel giro di poco tempo ha realizzato il progetto zero che ha così consentito la possibilità di riaprire la strada con un'ordinanza della Provincia che consente il transito nelle ore diurne di sabato e domenica. "Siamo contenti di aver reso nuovamente percorribile la Pian Perduto - precisa Pettinari - ma va evidenziato il fatto che quattro impianti semaforici che regolano il senso unico alternato per tratti considerevolmente lunghi non renderanno il transito molto agevole".    

06/07/2018 18:05
Civitanova, attiva la navetta per il lungomare sud

Civitanova, attiva la navetta per il lungomare sud

Fino al 26 agosto, alle 8.30, da piazza XX Settembre, a Civitanova, partirà una nuova navetta che percorrerà tutto il lungomare sud fino al parcheggio di Cristo Re.Questo è il percorso di andata: Piazza XX Settembre - Vialetto Sud- Viale Matteotti- Lungomare Piermanni- Via Montenero (Stadio)-Lungomare Piermanni - Viale Matteotti - parcheggio Cristo Re.Ritorno: Parcheggio Cristo Re - Via Lauro Rossi - Corso Umberto I-Piazza XX Settembre.

06/07/2018 15:48
Centro commerciale a Piediripa, Carancini ha incontrato i commercianti

Centro commerciale a Piediripa, Carancini ha incontrato i commercianti

Incontro tra l'amministrazione di Macerata e commercianti oggi pomeriggio a Palazzo Conventati sulla questione del centro commerciale nella lottizzazione Simonetti di Piediripa. Una delegazione di esercenti è stata ricevuta dal sindaco Romano Carancini che sabato aveva dato disponibilità a un incontro per chiarire tutti gli aspetti relativi all’eventuale realizzazione della nuova area. "È stato un confronto civile – ha spiegato il sindaco Carancini al termine dell’incontro – durante il quale ho ascoltato le istanze formulate dai commercianti. A loro ho fatto presente la complessità di un iter amministrativo che coinvolge anche altri soggetti istituzionali come il Consiglio comunale, la Provincia e la Conferenza dei servizi della Regione". Il confronto ha toccato anche altri temi: "Abbiamo ribadito la nostra volontà a una collaborazione fattiva con i commercianti - ha proseguito il sindaco - e abbiamo colto la loro volontà di essere maggiormente coinvolti nella definizione del palinsesto degli eventi che interessano la città che non potrà fare a meno del loro contributo. Da parte nostra resta ferma la volontà di continuare ad investire sul centro. Amministrazione e commercianti devono trovare una sinergia propositiva che proietti all’esterno l’identità vera di uno spazio come il centro storico bellissimo da vivere, attrattivo dal punto di vista commerciale e facile da raggiungere da ogni versante grazie ai circa 800 posti auto disponibili".

05/07/2018 19:22
Post sisma, Ceriscioli: "Servono regole straordinarie"

Post sisma, Ceriscioli: "Servono regole straordinarie"

Mantenimento di risorse economiche e umane e perfezionamento del quadro delle regole sono temi strategici per la ricostruzione post sisma. A sottolinearlo durante l'audizione in Commissione Ambiente della Camera, è stato il presidente della Regione Luca Ceriscioli. "Per la ricostruzione pubblica - ha spiegato - la grande difficoltà sta nel portare avanti la realizzazione, a causa di un quadro di regole che non facilitano il percorso. Se si riuscisse ad applicare regole straordinarie a un contesto straordinario come questo, come ad esempio quelle che l'Anas usa per i cantieri, si velocizzerebbero in modo sostanziale le procedure. Di fatto - ha proseguito - basterebbe mutuare le regole utilizzate per le strade Anas o per opere di urbanizzazione Sae. Con le opere previste nell'emergenza, Anas ha realizzato circa il 50% dei lavori, cioè 250 su 600". Sulla conferma del personale, Ceriscioli ha ribadito la necessità di aumentare gli attuali livelli e di garantire che non vengano perse conoscenze e competenze". (Fonte Ansa)

05/07/2018 19:12
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