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Vigili del fuoco, il Conapo: ogni giorno rischiamo la vita, il nostro stipendio sia equiparato agli altri Corpi

Vigili del fuoco, il Conapo: ogni giorno rischiamo la vita, il nostro stipendio sia equiparato agli altri Corpi

Chiede che il Governo mantenga "le promesse fatte equiparando le retribuzioni e le pensioni dei vigili del fuoco agli altri Corpi dello Stato". Una sollecitazione che il Conapo, sindacato autonomo dei vigili del fuoco, rivolge alla politica, e in particolare ai rappresentanti locali, all'indomani dell'impegnativo e rischioso intervento alla Orim di Piediripa.

"Nonostante, l’incendio sia divampato in maniera enorme nel giro di pochi minuti, il tempestivo intervento delle squadre dei Vigili del Fuoco di tutto il territorio ha permesso che il rogo fosse domato nel giro di poche ore - spiega il segretario provinciale Michele Cicarilli- Come al solito, e come è giusto che sia: Tutti fuori e i VVF dentro. Sembra una fase fatta ma nei momenti di grande calamità agli incendi e in tutte le situazioni dove il pericolo e il rischio si fanno presenti, mentre tutta la gente scappa per salvarsi o rimane molto distante solo a guardare, i Vigili del Fuoco sono chiamati a mettere in gioco la propria vita per riportare alla normalità tutte quelle criticità che hanno modificato il quieto vivere dei cittadini.
Con tempismo, coraggio e alta professionalità i Vigili del Fuoco della Provincia di Macerata ieri hanno dato il loro ennesimo contributo placando il rogo che si era sviluppato presso la ditta Orim.

I video e le foto che hanno descritto quei momenti sono pubblici e ognuno si sarà reso conto di quanto importante sia stato l’intervento dei Vigili del Fuoco.

Non va dimenticato però - sottolinea il segretario provinciale - che dentro quei camion rossi che arrivano a sirene spiegate e dentro quelle divise nere a righe gialle fluorescenti, dentro quei caschi neri, rossi, argento, che coprono il volto, ci sono cuori che battono e battono forte e velocemente, ci sono Uomini con molta adrenalina nel sangue che nonostante il timore, e nonostante la propria umanità si mettono a servizio di tutta la popolazione. Ci sono Uomini che hanno lasciato a casa le loro sicurezze, i loro affetti, mogli, figli e ogni volta che si trovano davanti un simile scenario non possono garantire a se stessi e alle loro famiglie che riusciranno a tornare a casa. Nascosti nelle divise ci sono Uomini che diversamente da quelli che lavorano dietro una scrivania, corrono un rischio e una precarietà enormi.

Uomini che quando tornano a casa si trovano ad affrontare le problematiche economiche e sociali per cercare di mantenere le proprie famiglie, uomini dello Stato, bravi, forti, essenziali, preparatissimi, professionisti, etc etc..  ai quali però non viene nemmeno riconosciuto il giusto compenso economico, Uomini ai quali ogni mese viene negata una giusta e corretta equiparazione, almeno agli altri corpi dello stato e lasciati con stipendi mediamente più bassi di 300/600 euro mensili.
I VVF rischiano meno degli altri uomini dello stato?  Perché allora non equipararne almeno gli istituti contributivi e retributivi?"

E per assurdo proprio mentre ieri a Macerata i vigili del fuoco si sono trovati ad affrontare l’ennesimo incendio, nei palazzi romani, il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto correttivo, predisposto dal precedente Governo, sul riordino delle carriere dei Vigili del Fuoco derivante dalla legge Madia, contestato fortemente dal Conapo, "in quanto non prevede delle modifiche adatte a valorizzare a dovere il personale operativo, soprattutto proprio in virtù del rischio che ricopre ogni giorno, come dimostrato nell’incendio di ieri, allontanandoci ancora una volta dal poter aspirare ad una equiparazione retributiva e pensionistica con gli altri corpi dello stato, o almeno con la Polizia di Stato la quale fa capo allo stesso ministero degli interni".

Il Conapo, "pur rendendosi conto che il nuovo Governo si trova per le mani un decreto predisposto dal precedente, ha ribadito con forza la necessità dell’apertura di un dialogo tra sindacati e governo dove si possano mettere in luce le vere necessità del personale operativo e possano trovarsi le giuste misure correttive da fare".

"Auspichiamo dunque - conclude - che tutti gli attuali politici, anche locali, dopo quanto accaduto ieri presso la ditta Orim, si possano far carico di richiamare i loro premier di Governo sulla fondamentale importanza e necessità di non affrettarsi a chiudere il decreto ma di effettuare modifiche correttive importanti per quegli stessi uomini che ieri hanno rischiato la loro vita per salvaguardare la sicurezza del popolo italiano".

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