"Questa città italiana un tempo accoglieva i migranti. Ora, è un simbolo per la politica dell'ala destra". Titola così il "The New York Times" un articolo (qui) che ha come protagonista proprio Macerata e nel quale il giornalista Jason Horowitz traccia una disamina sugli ultimi mesi vissuti da questa città e dai suoi abitanti. E del circolo di odio e violenza che sembra non fermarsi. Ultimi mesi che, si legge, hanno di certo aiutato l'insediamenteo del nuovo governo italiano, quello che si regge su Matteo Salvini "Ora la forza più turbolenta e potente d'Italia. Più di tutti, ha capito e sfruttato la rabbia scatenata a Macerata".
"Ora, mentre le democrazie liberali - si legge ancora sul prestigioso quotidiano americano - in tutta Europa sono sotto pressione, i nuovi fili del populismo stanno trasformando la politica italiana e velocemente. Il partito nazionalista di Salvini, la Lega, ha aumentato il suo sostegno a Macerata dallo 0,6% nel 2013 al 21% a marzo".
Una situazione che si è acutizzata nel tempo perché "Macerata non è sempre stata così. Aveva una reputazione di tolleranza e, nel 2013, ha vinto il riconoscimento nazionale per i suoi sforzi di integrazione. Un tempo l'ex vescovo si vantava dello spirito accogliente codificato nel DNA della città".
Una città di provincia dove si respirava un'atmosfera tranquilla che ha attratto turisti e studenti, che ha attratto anche Pamela, barbaramente uccisa dopo essersi trasferita in città. Una città di provincia che per molti migranti intervistati doveva rappresentare un nuovo inizio. "C'era l'idea che Macerata fosse una città accogliente", ha detto il signor Diallo, senegalese intervistato dal giornalista. "Ma alcune parti della popolazione non sono pronte."
Commenti