Attualità

Recanati, la cerimonia del 25 aprile in diretta social: domani omaggio a medici e infermieri

Recanati, la cerimonia del 25 aprile in diretta social: domani omaggio a medici e infermieri

Sono state trasmesse in diretta su Facebook le celebrazioni del 25 aprile del Comune di Recanati nella pagina "Liberazione Recanati Live".   La cerimonia si è aperta con il suono delle campane della Torre del Borgo, il Sindaco Antonio Bravi, accompagnato da Tania Paoltroni Presidente del Consiglio Comunale, Sandro Apis Presidente ANPI e dal Comandante della Polizia Locale Gabriella Luconi,  ha deposto una corona sotto la lapide che ricorda i caduti nella lotta di Liberazione nell’entrata del Palazzo del Comune. Una cerimonia toccante che si è conclusa con l'esecuzione integrale dell'Inno di Mameli e del canto partigiano Bella Ciao, diffuso dall'impianto di diffusione del centro storico e accompagnato  dall’ondeggiamento delle bandiere tricolore esposte dai cittadini dalle finestre e dai balconi delle case. E’ previsto per domani mattina alle ore 11 l’omaggio del Comune di Recanati ai medici, infermieri e personale paramedico delle strutture sanitarie e della Casa di Riposo della città, da mesi in prima linea nella lotta contro il covid-19 “Un omaggio simbolico per esprimere con tutto il cuore il nostro “grazie” a nome personale e dei nostri concittadini. – ha detto il Sindaco di Recanati Antonio Bravi -  A tutto il personale medico e paramedico delle nostre tre strutture va la nostra riconoscenza e vicinanza per il loro impegno, senso del dovere e la loro grande  professionalità con la quale si prendono cura, ogni giorno, dei nostri familiari e dei nostri cari nelle strutture. Il loro fondamentale lavoro in prima linea nella lotta contro il coronavirus  a supporto dell’intera comunità ha un valore inestimabile che nessuno dimenticherà mai” Il Sindaco Antonio Bravi, il Vice Sindaco Mirco Scorcelli, l'Assessore Paola Nicolini,  la Consigliera con delega alla Sanità Antonella Mariani,  accompagnati dai Carabinieri, dalla Polizia di Stato, dai Vigili Urbani, dai Volontari e dall’Associazione Carabinieri in congedo, porteranno il loro più sentito ringraziamento, a nome dell’intera città, al personale sanitario delle tre strutture: Ospedale di Comunità "S. Lucia", Residenza Sanitaria Assistenziale e la Casa di Riposo IRCER.  Il primo appuntamento previsto alle ore 11 nel piazzale dell'Ospedale, poi a seguire in via XX Settembre per RSA e IRCER.  (Foto Il Cittadino di Recanati)           

25/04/2020 17:40
Caldarola, cordoglio per la scomparsa dell'imprenditore Ferraroni

Caldarola, cordoglio per la scomparsa dell'imprenditore Ferraroni

Un “fratello” di Caldarola se n'è andato prematuramente, lasciando in tutta la comunità un enorme vuoto. Si tratta dell'imprenditore parmense Roberto Ferraroni, titolare insieme ai figli dell'omonima maglieria fondata a Parma nel 1970, una delle aziende più qualificate e all’avanguardia nel settore dell’ingrosso abbigliamento e maglieria. Ferraroni all'indomani del terremoto dell'ottobre 2016 si è messo immediatamente a disposizione della comunità donando tutto ciò che poteva servire ad una Caldarola praticamente in ginocchio.  Nel marzo del 2017, all’indomani della consegna dell’ennesima donazione, l’imprenditore aveva dichiarato “ho un'azienda che va bene, una bella famiglia, non mi manca nulla, posso ritenermi fortunato ma quando penso ai territori terremotati e a tante famiglie che all'improvviso hanno perso tutto non posso restare indifferente. Non siete voi a dovermi ringraziare, sono io che lo faccio per le emozioni che venendo qui mi avete fatto vivere”. Profondamente commosso il sindaco Luca Maria Giuseppetti nel ricordare il momento in cui lo ha conosciuto, l’imprenditore si era personalmente recato, nel dicembre 2016, nei territori terremotati chiedendo di che cosa avessero bisogno e in che modo avesse potuto aiutarli. Da quel giorno è iniziata una vera e propria fratellanza, con l'imprenditore che più volte è andato a visitare le zone terremotate, mai a mani vuote.  Dopo aver fatto recapitare in tempi record due moduli da adibire a centri di aggregazione per i ragazzi, usati come oratorio, biblioteca e per di tutti i progetti destinati ai più giovani (fino ad alcuni mesi fa anche come sala riunioni e sede del Consiglio Comunale), ha messo a disposizione dei bambini anche il Pedibus, un Digiquadro per poter fare lezione a scuola e un’abbondante fornitura di parmigiano da impiegare nella mensa allestita dalla colonna mobile dell’Emilia Romagna, che in quei mesi forniva i pasti agli sfollati rimasti a Caldarola. “Una grande persona dall'immenso valore umano, con forti sentimenti di solidarietà, senso di amicizia e un cuore enorme” così lo ricorda il Sindaco Giuseppetti affermando che per sempre rimarrà nei pensieri dei caldarolesi, dell’Amministrazione passata e di quella attuale, delle famiglie del Sindaco Giuseppetti e della Consigliera Rovelli che in diverse occasioni erano state ospiti proprio dell’Imprenditore Ferraroni nella sua residenza di Parma. Commosso il ricordo della famiglia Ferraroni che, nell'annunciare attraverso la stampa Parmense la prematura scomparsa dell'imprenditore Roberto, lo descrive come “una persona che amava scrivere, amava parlare, amava dare consigli perché al grande Roberto nulla passava inosservato. Ora tocca a noi raccontare, con tutta la forza che ci ha sempre trasmesso, quello che di grande è stato il nostro caro papà. 70 anni compiuti lo scorso anno sono ancora pochi per chiudere un bilancio, avevamo ancora tante cose da imparare anche se di cose ce ne hai insegnate tante. l'amore infinito per il tuo lavoro, la lettera di fine marzo con cui hai raccontato a tutti i tuoi dipendenti 50 anni di storia della tua attività, ma purtroppo il destino ti è stato avverso.” L'imprenditore Ferraroni lascia la Moglie Nilla, i figli Roberta, Michela e Luca e i sei amatissimi nipoti Marco, Matteo, Giulia, Vittoria, Margherita e Matilde. A loro un forte abbraccio e le più sentite condoglianze dal Sindaco Giuseppetti e da tutta la comunità di Caldarola.  

25/04/2020 17:28
Potenza Picena, lettera del questore al sindaco Tartabini: "Affissi biechi manifesti"

Potenza Picena, lettera del questore al sindaco Tartabini: "Affissi biechi manifesti"

Una lettera per ribadire la sua vicinanza al sindaco di Potenza Picena, Noemi Tartabini, a seguito degli incresciosi volantini apparsi nella giornata di ieri - alla vigilia delle celebrazioni del 25 aprile - in cui era ritratta a testa in giù con la scritta "Credere, obbedire, penzolare". Questo il gesto del questore di Macerata Antonio Pignataro per esprimere la sua "piena solidarietà" alla prima cittadina potentina.  Un gesto che si accoda alla reazione immediata dell'intero mondo politico che in maniera unanime si è stretto attorno alla prima cittadina, con messaggi di solidarietà che hanno invaso la sua bacheca social.  Ecco la lettera integrale inviata dal Questore di Macerata, Antonio Pignataro, al Sindaco di Potenza Picena, Noemi Tartabini: "Signor Sindaco, a Lei la mia piena solidarietà e disponibilità per qualsiasi evenienza. Apprezzo la sua nobiltà d’animo esplicitata attraverso il pensiero rivolto, per il 25 Aprile, “Anche alle vittime del Covid,” persone lasciate morire, per forza maggiore, nella solitudine più totale e principalmente ai 150 medici e 40 infermieri che hanno offerto la propria vita per curare i malati. Lei ,Signor Sindaco, ricordando anche le vittime del Covid ,in questa circostanza del 25 aprile, non ha fatto altro che rendere merito e valore , alla stessa stregua dei nostri valorosi partigiani, ai 30.000 morti per Covid e in modo particolare ai medici e a tutto il personale sanitario che si sono immolati con la propria vita per il bene della Patria. Piena Solidarietà e vicinanza alla Sua Persona contro chi con vigliaccheria affiggendo biechi manifesti offendono chi, come LEI, “con Disciplina e Onore” rappresenta e difende la propria Comunità’ e l’Italia intera in questo delicato momento storico che sta vivendo il nostro Paese".

25/04/2020 16:16
San Severino, 25 Aprile: sindaco e presidente Anpi soli davanti al monumento alla Resistenza

San Severino, 25 Aprile: sindaco e presidente Anpi soli davanti al monumento alla Resistenza

Un minuto di silenzio e la deposizione di una corona di alloro al monumento alla Resistenza edificato nel 1965, su progetto di Arnaldo Bellabarba, in viale Mazzini.  Davanti a uno dei simboli posti a ricordare la Liberazione del nostro Paese, il sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei, e il presidente della sezione cittadina dell’Anpi, intitolata alla memoria del capitano Salvatore Valerio, Sergio Gironi, hanno ricordato così il 75esimo anniversario di una giornata che da sempre è simbolo della vittoriosa lotta di resistenza militare e politica attuata dalle forze armate alleate, dall'Esercito Cobelligerante Italiano ed anche dalle forze partigiane durante la seconda guerra mondiale a partire dall'8 settembre 1943 contro il governo fascista della Repubblica Sociale Italiana e l'occupazione nazista. Sindaco e presidente Anpi hanno salito insieme le poche scale davanti al monumento sul quale è stato posto il tricolore storico dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia di San Severino Marche. Accanto a questi simboli, sul muro posto sul lato della scalinata, i nomi dei partigiani uccisi in quei mesi segnati dal sangue anche in città. “In questa giornata così intensa e particolare, che ha visto la città intera costretta a restare a casa a causa del Coronavirus, e dove il silenzio ha risuonato più di ogni altra parola – ha sottolineato dopo la cerimonia al monumento alla Resistenza il primo cittadino settempedano, Rosa Piermattei – vorrei fare proprie le parole del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ricordando proprio la data del 25 aprile ha scritto: “Essa ci ripropone l’esperienza di un popolo capace di riscattarsi, di riconquistare il proprio destino, lasciando alle spalle le macerie materiali e morali del regime fascista. La forte coesione e l’identità del popolo italiano ci devono soccorrere anche nell’affrontare l’attuale insidia per la salute. Anche oggi dobbiamo resistere uniti contro un nemico aggressivo e insidioso ma non invincibile”. Dobbiamo guardare avanti con fiducia - ha poi concluso il sindaco Piermattei, che ha sottolineato - Oggi, come ieri, dobbiamo continuare ad essere uniti”.    

25/04/2020 15:42
Civitanova, Ciarapica: "Il 25 aprile sia momento di rinascita in quest'anno drammatico"

Civitanova, Ciarapica: "Il 25 aprile sia momento di rinascita in quest'anno drammatico"

Civitanova Marche ha celebrato - in forma ristretta ai fini del contenimento del contagio da Covid 19 - il 25 Aprile, Festa della Liberazione, con un programma ridotto cui ha aderito l’ANPI. Il via alla scarna celebrazione con la deposizione di una prima corona d’alloro a Palazzo Sforza, poi ritrovo ‘distanziato’ alle ore 11 nei giardini di Piazza Gramsci dove è stata depositata la seconda corona d’alloro ai piedi del monumento ai Caduti dell’artista Wladimiro Tulli. Il sindaco, è intervenuto brevemente sottolineando come “questo 25 aprile rappresenta oggi più che mai un rafforzamento di questa data che ha permesso al nostro Paese, dopo una lunghissima guerra e soprattutto dopo una lunghissima guerra civile, di tornare alla Libertà. Ricordare gli eventi che portarono 75 anni fa alla liberazione dal nazifascismo è un dovere e la libertà è un bene che non può essere messo in discussione e che va coltivato giorno dopo giorno".  ‘Questo 25 Aprile – ha proseguito il Sindaco – nella drammatica emergenza che stiamo vivendo a causa della pandemia da coronavirus, vuole essere un giorno di ripartenza e le radici della ripartenza affondano negli ideali di libertà e democrazia che non debbono mai tramontare. Le istituzioni sono chiamate ad un compito di responsabilità senza confini. Dobbiamo diventare tutti portatori di solidarietà e umanità affinché nessuno rimanga a combattere da solo”. “Questa Festa – ha concluso Ciarapica - sia per tutta la comunità e per il mondo intero un ritorno alla libertà e ci sia forte gratitudine e riconoscenza verso chi svolge il proprio lavoro in giorni di grande difficoltà come quelli che stiamo vivendo”.  Presenti alla piccola cerimonia, oltre al Sindaco Fabrizio Ciarapica, Claudio Morresi, Presidente del Consiglio Comunale, Francesco Micucci, Consigliere Regionale, Amedeo Regini dell’ANPI Civitanova, Giorgia Belforte, responsabile del Circolo Sibilla Aleramo e Anna Donati, presidente dell’Associazione Arte. La piccola delegazione è stata accompagnata dalla protezione Civile, dalla Polizia Municipale e dalla tradizionale e commovente sequenza musicale del ‘Silenzio’.      

25/04/2020 15:11
Macerata, la crisi del settore dell’abbigliamento e i dubbi dei negozianti sulla riapertura

Macerata, la crisi del settore dell’abbigliamento e i dubbi dei negozianti sulla riapertura

Anche il settore dell’abbigliamento accusa una crisi enorme a causa del Coronavirus. I dubbi dei negozianti riguardano le modalità di riapertura, le norme da tenere e la possibilità di commerciare online. Servirà disinfettare i capi una volta provati dai clienti? “Se dovessimo sanificare i capi ad ogni prova dei clienti, il lavoro ci sarebbe reso impossibile – dice Francesco Patrassi, titolare di Bulli e Pupe sport in corso Cavour -. Per ora stiamo allestendo la vendita online, dove tutto il settore dell’abbigliamento si sta spostando, ma le procedure sono lunghe e i costi elevati. Senza contare le spese che abbiamo tra affitto e tasse, dovremo pagare le forniture e, con due mesi di chiusura, non sarà semplice. Il Coronavirus, inevitabilmente, toglierà lavoro”. “Chiusi da Marzo, dal periodo di Pasqua abbiamo deciso di provare a vendere online, mettendo foto dei capi in vendita, ma l’operazione ha avuto scarsi risultati. Abbiamo praticamente perso due mesi - dice Stefania Fratini, titolare di Nautilus, in via Trento -. Non abbiamo avuto richieste anche perché credo tantissimi lavorino da casa, spesso anche con una tuta. Manca lo stimolo a vestirsi ed uscire. Tornerà con la bella stagione? Chi può dirlo? Vedo difficile la ripartenza, siamo titubanti. Per ora abbiamo ricevuto misure che impongono la distanza di un metro e mezzo, oltre alle mascherine e i prodotti per disinfettare le mani. Sarà dura”. “Innanzitutto bisogna capire quando si potrà riaprire. Probabilmente serviranno macchinari appositi per disinfettare i capi, la questione è problematica – dice Carlo Gasparetti, titolare di Cream in piazza Vittorio Veneto -. Salteranno almeno due stagioni. Il paese aveva un’economia già malata, con il virus è divenuta comatosa. Vendere tramite internet è difficilissimo e i costi raggiungono migliaia e migliaia di euro”.

25/04/2020 15:06
Coronavirus, 9 nuovi casi nel maceratese: più di 1900 pazienti tra i dimessi e i guariti

Coronavirus, 9 nuovi casi nel maceratese: più di 1900 pazienti tra i dimessi e i guariti

Il Gores ha comunicato, attraverso il giornaliero aggiornamento delle ore 12:00, la provenienza provinciale dei 6058 casi positivi al coronavirus sui 34.256 tamponi effettuati nella Regione Marche (leggi qui). Sono 2411 i contagiati in provincia di Pesaro-Urbino, 1789 in provincia di Ancona, 985 in provincia di Macerata (9 in più di ieri), 416 in provincia di Fermo, 276 in provincia di Ascoli Piceno, 181 extra regione. Il numero complessivo dei pazienti dimessi e guariti continua ad aumentare: si è, infatti, passati da 1890 ai 1912  (+22).  Scende il numero dei pazienti ricoverati nelle strutture sanitarie regionali (si è passati 766 di ieri ai 747 di oggi) e diminuisce anche il numero dei pazienti ricoverati in terapia intensiva che ora sono 58 (10 meno di ieri): 11 di loro sono ospitati nelle strutture sanitarie maceratesi (5 a Civitanova Marche, 6 a Camerino).  Ecco la tabella rilasciata dal Gores alle ore 12:00:  

25/04/2020 13:34
Operazione "Forza e Coraggio": l'omaggio delle Forze dell'Ordine al personale sanitario maceratese (VIDEO e FOTO)

Operazione "Forza e Coraggio": l'omaggio delle Forze dell'Ordine al personale sanitario maceratese (VIDEO e FOTO)

Questa mattina  rappresentanze delle Forze dell'Ordine, si sono recate  presso gli ospedali di Macerata, Civitanova (ospedale e Villa Pini) e Camerino dove, dopo essersi schierate all'esterno delle strutture, hanno reso onore ancora una volta  ai   medici e  al personale sanitario che sta lottando da settimane contro il Covid-19 salvando molte vite umane. L'iniziativa della Questura di Macerata denominata simbolicamente "Forza e Coraggio", concertata con il Prefetto Iolanda Rolli e dedicata a tutti i medici e al personale sanitario, si e' svolta presso gli ospedali e le strutture sanitarie della provincia dove sono ricoverati e curati pazienti affetti da Covid-19. Le note dell'inno di Mameli, alla presenza dei medici, degli infermieri e di alcuni pazienti affacciati dalle finestre, hanno risuonato ancora una volta presso l'Ospedale di Macerata, l'ospedale civile di Civitanova Marche, quello di Camerino e a Villa Pini di Civitanova Marche dove era presente il sindaco Fabrizio Ciarapica, il direttore dell’ASUR Area Vasta 3 Alessandro Maccioni, l'assessore Giuseppe Cognigni, il presidente del consiglio comunale di Civitanova Marche Claudio Morresi , l’assessore regionale Francesco Micucci, il sindaco di Potenza Picena NoemiTartabini, il Comandante della Capitaneria di Civitanova Marche GiulianoGentilini , rappresentanti dei Vigili del Fuoco, dell’A.N.P.I. schierati con i labari dell’associazione, della Protezione Civile, dell’A.N.C. (Associazione Nazionale Carabinieri) e infine il Comandante della Sezione Polizia Stradale di Macerata Tommaso Vecchio e il Questore di Macerata Antonio Pignataro. Emozionante il momento in cui alcuni anziani malati, seduti su sedie a rotelle, sono stati accompagnati fuori dai balconi dagli infermieri e in lacrime hanno applaudito sulle note dell’inno nazionale. Il Questore Pignataro al termine della cerimonia ha voluto sottolineare l'importanza dell'iniziativa e ha dichiarato:" Come Forze dell'Ordine abbiamo il dovere di dare solidarietà, sostegno e vicinanza ai medici e al personale sanitario che in  questo momento delicatissimo per il nostro Paese, stanno mettendo seriamente in pericolo la propria vita per salvare quella degli altri. Il pensiero di tutti coloro che hanno partecipato all’evento di questa mattina, va in modo particolare agli oltre 150 medici e 50 infermieri che hanno immolato la propria vita per tutelare la salute dei malati e che possono considerarsi i veri eroi di un’Italia che vuole risorgere ad ogni costo. Tale iniziativa verrà ripetuta anche il 1° maggio prossimo in tutte e quattro le strutture sanitarie per rinnovare ancora una volta ai medici e a tutto il personale sanitario impegnato in questa difficile battaglia, i sentimenti di solidarietà e di vicinanza da parte delle Forze dell’Ordine e di tutte le altre istituzioni. Domani domenica 26 l’iniziativa sarà svolta anche presso l’ospedale di Recanati su richiesta del sindaco della città Antonio Bravi.  

25/04/2020 13:22
Coronavirus Marche, 30 nuovi casi positivi su 1143 tamponi effettuati nelle ultime 24 ore

Coronavirus Marche, 30 nuovi casi positivi su 1143 tamponi effettuati nelle ultime 24 ore

Il Gores ha trasmesso le schede relativa alle progressioni e agli esiti delle indagini di laboratorio delle ultime 24 ore. I tamponi risultati positivi al Covid-19 sono 30 su 1143 analizzati. I nuovi casi portano il numero complessivo di contagiati nella Regione Marche a 6058 su un totale di 34.256 campioni testati. Si registra, dunque, un leggero incremento rispetto alla giornata di ieri della curva dei contagiati. Di seguito le tabelle rese note dal Gores:

25/04/2020 09:33
Simona Castelli: "Io malata invisibile e mio marito in terapia intensiva", racconta a Tagadà (VIDEO)

Simona Castelli: "Io malata invisibile e mio marito in terapia intensiva", racconta a Tagadà (VIDEO)

Si chiama Simona Castelli, di Macerata, ed è dal 18 marzo che affronta l'ignoto, lasciata sola dalla sanità maceratese,  ha raccontato la sua storia a Tagadà, la nota trasmissione di La7. "Suo marito come sta" ,è la domanda che apre il collegamento. "Mio marito sta attraversando una nuova crisi grave". Una domanda obbligata perchè proprio dopo il ricovero del marito, Simona è stata abbandonata a se stessa dalla sanità. Mio marito "il 18 esce di casa - racconta Simona a Tagadà - . Il 19 si sottopone a tampone perché a casa non riusciamo ad averlo nonostante la richiesta del medico curante". Ed inizia a raccontare il suo calvario: "Mio marito viene ricoverato per fare il tampone, il giorno dopo ancora non sanno il risultato allora io riesco, attraverso amici e conoscenti a sapere il risultato e lo comunico al reparto. È  positivo. mi ringraziano e mi dicono che vedranno dove si è inceppato il meccanismo". Tre giorni dopo, il 24, vista l'assenza di comunicazioni e dopo molti tentativi, la donna riesce a contattare l'Asur competente che la informa che è sottoposta ad isolamento fiduciario dal 20 marzo ovvero da 4 giorni. La donna informa tutte le persone che nel frattempo, ignara della restrizione, ha frequentato. Fortunatamente per loro nessuno contrarrà la malattia.  Simona è preoccupata, ha convissuto con un positivo ed inizia ad accusare sintomi preoccupanti quali la mancanza di gusto ed olfatto. Così chiede di essere controllata, di sottoporsi ad un tampone. Ma il tampone non arriva, nonostante anche la richiesta effettuata anche dal medico di famiglia gia dal 23 marzo. Arriva il 4 Aprile, data in cui l'isolamento finisce e data la latenza dell'Asur, Simona decide di effettuare un test sierologico da privati (a pagamento). L'esito del test è impressionante. Simona ha ancora un'infezione presente e le consigliano di rimanere a casa. Ma lei è comunque rimasta in isolamento volontario. "Simona, ma lei quindi è stata sola in tutto questo". Esclama la presentatrice sbalordita. "Sì" risponde rassegnata, "ma andiamo avanti, perchè non è finita". "Sabato scorso (18/05 n.d.r.) sono stata contattata dalla Asur territoriale, che mi ha chiesto 'Ma lei signora che dice? Sarà il caso che lo faccia il tampone?'" Simona risponde ovviamente sì e  viene inserita in una lista per essere invitata in un "drive in" allestito a Macerata entro il 22. Ancora una volta, però,  ci si scontra con la confusione, la chiamata non arriva e così è di nuovo la donna a dover contattare ieri la asur non senza difficolta. La sorpresa è, come sempre, in agguato: Lei chi è scusi? Simona?" Si è sentita rispondere la donna. Come racconta lei stessa "non abbiamo il suo nominativo" le hanno risposto. Ma erano stati loro a contattarla e questo Simona lo dice, "ci sarà stato qualche disguido - le rispondono - vediamo se possiamo inserirla nella prossima settimana". "Io sono abbastanza senza parole rispetto a tutta la vicenda in verità" chiosa la conduttrice, "noi siamo soli di fronte alla morte", risponde Simona. CLICCA QUI per vedere l'intervista integrale    

24/04/2020 22:00
Lavori campus Camerino, Tribunale rigetta la richiesta di risarcimento danni della ditta appaltatrice

Lavori campus Camerino, Tribunale rigetta la richiesta di risarcimento danni della ditta appaltatrice

Rigettate dal Tribunale di Macerata con la sentenza n. 337/2020 del 23 aprile tutte le domande proposte dalla ditta appaltatrice I Platani SRL in due giudizi, successivamente riuniti, promossi contro la Provincia di Macerata relativamente ai lavori per la realizzazione del campus scolastico di Camerino. Oltre al rigetto delle domande la ditta è stata condannata al pagamento delle spese legali e della consulenza tecnica d'ufficio svolta in corso di causa. Nel corso della costruzione, l’impresa appaltatrice ha interrotto i lavori nel dicembre 2008 e ha abbandonato il cantiere nonostante il richiamo della Provincia. Di conseguenza l’Ente ha deciso la risoluzione contrattuale per grave inadempimento. Nello stesso periodo il cantiere venne sottoposto a sequestro penale per quasi due anni in esito a un esposto da parte della stessa ditta appaltatrice, rivelatosi poi infondato, e che però portò addirittura all'apertura di un procedimento penale per frana colposa contro, tra gli altri, alcuni funzionari della Provincia che vennero in seguito completamente scagionati. Oltre alla vicenda penale, la ditta avviò, negli anni 2009 e 2010, due cause civili avanti al Tribunale di Macerata, poi successivamente riunite, chiedendo un risarcimento danni per un importo complessivo di oltre 7 milioni di euro. “Una vicenda assurda legata alla costruzione di una importante opera pubblica - afferma il Presidente Antonio Pettinari - e che vedeva una ditta responsabile di ritardi e di lavori in parte eseguiti male, con un cantiere abbandonato senza motivo. Questa azienda addirittura avrebbe preteso un risarcimento e per giunta milionario”. La Provincia si costituì in giudizio per resistere a questa iniziativa giudiziaria, contestando totalmente le richieste e chiedendo a sua volta, in via riconvenzionale, il risarcimento dei danni subiti a causa del blocco del cantiere e delle notevoli spese necessarie per riparare i lavori non eseguiti a regola d’arte e quelli non effettuati affatto. L’Amministrazione provinciale, infatti, dopo il provvedimento di risoluzione contrattuale, si è trovata con un cantiere incompleto, abbandonato e chiuso a seguito del sequestro. “Quando sono stato eletto nel 2011 trovai un cantiere in completo degrado, a seguito anche del lungo periodo di sequestro penale, sepolto dalle erbacce e dai rovi, una vera e propria incompiuta che rischiava di rimanere tale - prosegue Pettinari -. Al primo sopralluogo provai un colpo al cuore, ma poi ci siamo rimboccati le maniche; creai un gruppo di lavoro ad hoc insieme alla Provincia e grazie al lavoro e all’impegno dei nostri tecnici e delle imprese incaricate e di tutti noi siamo riusciti nel miracolo. All’inizio dell’anno scolastico nel settembre 2013, il nuovo campus fu inaugurato, nonostante non fosse completato in alcune parti.  Ieri il Tribunale di Macerata con la sentenza ha quindi riconosciuto la correttezza dell’operato della Provincia e, al contrario, ha respinto in toto le richieste dell’azienda, ritenendola responsabile di quanto accaduto. Esprimo la soddisfazione dell’Amministrazione provinciale per una conclusione di una vicenda surreale che ha visto l’Ente fortemente danneggiato dal comportamento dell’impresa anche a livello economico e costretta a eseguire lavori aggiuntivi e molto costosi. Analoghi danni e gravi disagi sono stati subiti dalla comunità scolastica e dall’intero comprensorio montano che hanno dovuto attendere molti anni per avere finalmente a disposizione una nuova scuola confortevole e sicura. Attualmente nel campus sono ospitate tutte le scuole superiori di Camerino. La Provincia ha progettato, approvato e in parte già eseguito nuovi interventi per il completamento del campus”.  

24/04/2020 17:50
Civitanova: interventi di miglioramento per l'Ipsia "Corridoni": 565.000 euro di lavori

Civitanova: interventi di miglioramento per l'Ipsia "Corridoni": 565.000 euro di lavori

Cinquecentosessantacinquemila euro per la sede dell’IPSIA “F. Corridoni” di Civitanova Marche. La Provincia di Macerata ha approvato il progetto esecutivo che riguarda il miglioramento sismico dell’Istituto professionale che si trova in viale Villa Eugenia, a Civitanova Marche, e che è la succursale dell’IPSIA di Corridonia. L’Amministrazione provinciale, da sempre, è molto attenta all’edilizia scolastica su cui investe ogni anno numerose risorse per manutenzioni, messe in sicurezza, ampliamenti, ristrutturazioni e adeguamenti sismici, e risponde in modo adeguato alle esigenze delle scuole. L’intervento di 565 mila euro sarà finanziato con risorse della Regione Marche a cui si aggiungono quelle della Provincia di Macerata dedicate all’edilizia scolastica. Il complesso dell’IPSIA “F. Corridoni”, di proprietà comunale ma in comodato d’uso all’Ente provinciale dal 2000, ospita la scuola da circa 100 anni ed è composto da due stabili collegati da un porticato aperto: quello più grande, il principale, è su tre piani; mentre l’ulteriore corpo, a un solo piano, è riservato ai laboratori. L’intervento di miglioramento sismico riguarda lo stabile principale; quello dei laboratori è oggetto di altri interventi di manutenzione da parte dell’Amministrazione provinciale, separati da questo progetto. “Prosegue il nostro crono-programma di lavori che riguardano l’edilizia scolastica - afferma il Presidente Antonio Pettinari - a cui riserviamo attenzione costante e forte impegno, sia per i lavori di manutenzione straordinaria sia per quelli legati alla ricostruzione post sisma. Per questo progetto sarà avviata nei prossimi giorni la procedura di appalto”.  

24/04/2020 17:30
Civitanova, verso la riapertura del 4 Maggio, Nadia Perticarà: "Bella la teoria ma la pratica è un'altra cosa"

Civitanova, verso la riapertura del 4 Maggio, Nadia Perticarà: "Bella la teoria ma la pratica è un'altra cosa"

"Ripresa o Riperdita?  - questa è la domanda che si pone Nadia Perticarà titolare della Maison Perticarà, il negozio di abbigliamento situato in Corso Umberto a Civitanova Marche - Il 4 maggio ci sarà la tanto attesa e agognata riapertura delle attività produttive e degli esercizi commerciali, in una situazione come quella attuale, nel più totale caos dal punto di vista sanitario ed economico, vorrei soffermarmi sulle sorti dei negozi di abbigliamento" Una riflessione fatta con cognizione di causa da chi da diversi decenni lavora in questo settore: "Queste considerazioni traggono origine dal fatto che, come può dedursi, sono titolare di due negozi di abbigliamento da oltre 50 anni - afferma Perticarà -. Ebbene, nonostante abbia manifestato, nel corso degli anni, compresi quelli del grave recesso economico, una forte predisposizione all’arte del commercio e la capacità di risollevare l’attività in cui credo anche in momenti difficili, attualmente nutro perplessità che mai prima si erano affacciate sul mio ottimismo". Il 4 maggio, che credo sarà ricordato nei futuri libri di storia, al pari del prossimo 25 aprile, mi troverò a riaprire le porte dei miei negozi, anziché con il desiderio di ogni giorno per 50 anni, con il timore che un decreto tanto agognato possa costituire un macigno inamovibile - spiega - Sì, perché dovrò confrontarmi con gli ingressi contingentati, con la distanza sociale ,cosa che nella mia attività sembra molto poco praticabile,, con la diffidenza alla prova degli abiti per la paura del contagio, con la perdita di motivazione delle dipendenti che risentono delle mie preoccupazioni, i canoni di locazione che riprenderanno inesorabili a gravare nonostante la scarsa certezza di guadagni. Problemi e dubbi che attanagliano non solo lei ma il mondo dei commercianti in generale che sotto diversi aspetti brancolano ancora nel buio per quanto riguarda le nuove regole a cui dovranno attenersi: "Queste solo alcune delle previsioni buie che si delineano all’orizzonte - evidenzia la commerciante - Prendiamo ad esempio la distanza sociale; nel mio lavoro ciò che conta in particolar modo è l’empatia, la sintonia con la cliente che magari sta acquistando un abito per il grande giorno di sua figlia, o per festeggiare un battesimo, una festa di laurea. "In quesì eventi (perché di evento si parla quando segui una persona in un momento così speciale), la comunicazione, anche non verbale, costituisce un momento magico non sostituibile; aggiustare l’abito sul corpo della cliente, tirare su un lembo del pizzo per avvalorare le forme, questi sono solo alcuni dei piccoli gesti che si compiono nel magico mondo dell’abito!! Abito, dal latino hoabitus, non è soltanto ciò che ci veste ma un comportamento, un’attitudine un programma intero". Nadia Perticarà conclude ponendo l'attenzione su un nodo ancora da sciogliere: "Da ultimo, ma non per ordine di importanza, non abbiamo il supporto dal governo, dalle banche, dagli enti previdenziali - sottolinea - Si suppone erroneamente che la riapertura del 4 maggio sia come una gomma per cancellare, ma non è così! Si interromperanno gli aiuti proprio quando ci sarà più bisogno, le banche si pavoneggiano attraverso prodotti che sono solo specchio per allodole; il supporto economico per i dipendenti sarà svanito nel nulla come il sogno dell’Italia che lavora!! Come potremo gratificarci di tutto questo?."

24/04/2020 17:11
Pieve Torina celebra il 25 aprile:"Una data fondamentale per ricordare il valore della libertà”

Pieve Torina celebra il 25 aprile:"Una data fondamentale per ricordare il valore della libertà”

Sarà un 25 aprile diverso quello che quest’anno verrà ricordato e celebrato a Pieve Torina. A 75 anni dalla liberazione dal nazifascismo, nella terra che vide anche la presenza, durante quelle settimane di fuoco, del partigiano Sandro Pertini destinato poi a diventare uno dei più amati presidenti della Repubblica, l’emergenza epidemia segna in modo significativo anche le iniziative commemorative. “Eppure, anche in una situazione difficile come quella innescata dal covid19, non rinunceremo a ricordare questa data” sottolinea il sindaco, Alessandro Gentilucci. “È stato un momento fondamentale per la storia del nostro Paese e della nostra comunità, che ha posto le basi per la formazione delle istituzioni democratiche che oggi viviamo. È stato un momento fondamentale perché ha affermato il valore e la forza della libertà e perché ha riscattato il ruolo dell’Italia durante la guerra”. Sabato mattina, alle ore 11, verrà deposta una corona d’alloro al monumento ai caduti di tutte le guerre alla presenza, oltre che del sindaco, di un rappresentante delle associazioni e della Protezione civile. “Il tutto ovviamente in conformità alle disposizioni sulla sicurezza imposte dalla situazione contingente che stiamo vivendo. Ma proprio questa privazione della libertà personale che oggi sperimentiamo può farci riflettere su quanto sia stata dura la privazione subita dai nostri nonni, dai nostri avi durante l’occupazione nazifascista. È importante che le nuove generazioni siano consapevoli che si tratta di un rischio che dobbiamo scongiurare sempre, ed impegnarci nel ricordarlo a tutti noi. La nostra - conclude Gentilucci - è una comunità che alle guerre ha sempre dato tanto in termini di vittime umane. Ed è giusto allora ricordare con gratitudine tutti coloro che, col sacrificio della propria vita, contribuirono al raggiungimento della libertà. Celebriamo la ricorrenza del 25 aprile con la stessa emozione di quanti gioirono allora”.

24/04/2020 16:54
Matelica, il Comune scambia il 25 Aprile con la vittoria della prima guerra mondiale: pioggia di critiche

Matelica, il Comune scambia il 25 Aprile con la vittoria della prima guerra mondiale: pioggia di critiche

Forse una dimenticanza, ma sicuramente un errore da matita rossa quello commesso oggi dall'Amministrazione Comunale di Matelica che ha quantomeno provato a cerebrare il 25 Aprile, Giorno della Liberazione, attraverso un post pubblicato sulla pagina istituzionale di Facebook. Tutto nelle norma sembrerebbe, se non fosse per il fatto che in un passaggio del testo si sono lette queste parole: "La Festa della Liberazione vide i nostri soldati segnare la fine vittoriosa della prima guerra mondiale nel 1918, sancendo così il compimento dell’unità territoriale italiana iniziato nelle guerre di indipendenza del secolo precedente."   Un errore storico madornale che non è passato inosservato, suscitando quindi l'ilarità, ma anche lo sdegno, di tante persone che hanno fatto notare, con commenti dai toni forti sotto il post, la "scarsa preparazione in storia contemporanea" dell'attuale giunta comunale. A nulla è valso il goffo tentativo del gestore della pagina Facebook, di modificare il testo, correggendo il passaggio incriminato, infatti lo screnschoot del post originale era già stato ripreso è divulgato dalle altre pagine del gruppo di minoranza che non si sono risparmiati in critiche. "Chiediamo scusa agli italiani tutti per l'incompetenza e per la cattiva fede degli attuali Amministratori di Matelica - tuonano i componenti del gruppo 'Per Matelica' - il 25 Aprile è la festa della Liberazione dall'oppressione nazifascista, non c'è niente da aggiungere."     Dello stesso tenore l'intervento dell'ex sindaco del Comune di Matelica Alessandro Delpriori: " Oggi il Comune di Matelica ha toccato il fondo - dichiara dal suo profilo facebook personale - Come ex sindaco e attuale amministratore trovo vergognoso il post sulla pagina in cui si scrive che il 25 Aprile celebra la fine della prima guerra mondiale - e poi conclude - Mi dissocio".   Nel pomeriggio c'é stata la replica del sindaco di Matelica Massimo Baldini, affidata ad un post facebook. "La premessa, che è stata tolta - ha scritto il primo cittadino -  voleva significare che la liberazione dell'Italia dallo straniero era iniziata con le guerre d'indipendenza prima, infatti l''unità d'Italia si è conquistata con la fine della prima guerra mondiale 1918 che ha causato tantissimi morti.L' oppressione dal nazifascismo si è protratta in Italia per circa 20 anni ed è costata anchessa tante vite umane, soprattutto alla fine della seconda guerra mondiale.Questo era il pensiero che avevo inserito nel testo da pubblicare, purtroppo al momento dell'invio ho commesso una distrazione scegliendo la bozza con l'articolo tagliato.Pervengano a tutti voi le mie personalissime scuse per l'errore rinnovando e condividendo con voi i valori della resistenza", ha concluso.  

24/04/2020 16:19
San Severino, Covid-19: salgono a 25 i positivi, 10 le persone in quarantena

San Severino, Covid-19: salgono a 25 i positivi, 10 le persone in quarantena

Aumentano, seppure di poco, i pazienti positivi al Covid-19 nel Comune di San Severino Marche: l’ultima rilevazione del Gores, il Gruppo operativo regionale per le emergenze sanitarie, è arrivata a contare 25 pazienti contagiati. Restano stabili, invece, le persone in assistenza sanitaria domiciliare, che sono in tutto ancora 10.  A diffondere i nuovi dati il primo cittadino settempedano, Rosa Piermattei, che invita a prestare la massima attenzione e a non abbassare la guardia. Dobbiamo seguire le regole che ci vengono consigliate dalle autorità sanitarie: lavarsi le mani, tenere la distanza di almeno un metro dall’altro, evitare ogni tipo di assembramento, rimanere a casa se si hanno sintomi simili all’influenza, non recarsi al pronto soccorso o presso gli studi medici ma contattare il medico di medicina generale, i pediatri di libera scelta, la guardia medica o i numeri regionali”. Da ieri in tutto il territorio del Comune di San Severino Marche con apposita Ordinanza sindacale è stato imposto l’uso delle mascherine nei luoghi pubblici, anche all’aperto, negli esercizi commerciali, negli uffici pubblici, negli uffici postali, nelle banche e in ogni altro luogo chiuso nel quale sia prevista la presenza di più persone. Ci si adeguerà senza giustificato motivo, sarà sanzionato con l’applicazione di una sanzione amministrativa che può arrivare fino a 500 euro. La stessa sanzione si applicherà anche ai responsabili o ai dirigenti degli uffici pubblici e ai titolari o responsabili degli esercizi commerciali che non faranno osservare i contenuti dell’Ordinanza.  

24/04/2020 16:11
Regione morosa, Cosmari blocca il servizio

Regione morosa, Cosmari blocca il servizio

Servizio bloccato fino a quando la Regione Marche non avrà saldato le pendenze, pendenze che ammontano a circa 8 milioni di euro. Per l'esattezza, sono 4,2 milioni di euro di fatture gia emesse e scadute, a cui si aggiungono 3,4 milioni di euro di fatture in emissione. Un totale di 8.200.000 Euro. E' questo l'importo che la Regione Marche deve corrispondere per il servizio di gestione delle macerie post sisma effettuato dalla Cosmari, che ha annunciato l'interruzione immediata del servizio fino a saldo delle spettanze In realtà la Consmari, capitanata da Giuseppe Giampaoli, aveva gia sollecitato da tempo la Regione Marche, il Commissario straordinario ed i Comuni interessati senza avere riscontri.  Nonostante il forte ammanco in cassa, la Cosmari ha fornito immediata assistenza per l'emergenza Covid, attraverso la puntuale raccolta dei rifiuti, il piano di disinfezione, le opere di sanificazione delle strade pubbliche,ma ora la situazione diviene sempre piu difficile.  La mancanza della liquidità richia di mettere in serio pericolo la stabilità economica della società sia per quanto non riscosso sia per il perdurare della situazione che vedrà irrimediabilmente accumularsi ulteriormente insoluti. Da qui la decisione di interrompere nell'immediato il servizio di gestione delle macerie post sisma rimanendo comunque attivi in tutti gli altri servizi e ripromettendosi di riavviare l'attività non appena sarà stato effettuato il saldo delle fatture emesse

24/04/2020 14:40
Coronavirus, scende il numero dei ricoverati in terapia intensiva: 20 nuovi casi nel Maceratese

Coronavirus, scende il numero dei ricoverati in terapia intensiva: 20 nuovi casi nel Maceratese

ll Gores ha comunicato, attraverso il giornaliero aggiornamento delle ore 12:00, la provenienza provinciale dei 6028 casi positivi al coronavirus sui 33.113 tamponi effettuati nella Regione Marche (leggi qui). Sono 2401 i contagiati in provincia di Pesaro-Urbino, 1785 in provincia di Ancona, 976 in provincia di Macerata (20 in più di ieri), 412 in provincia di Fermo, 275 in provincia di Ascoli Piceno, 179 extra regione. Il numero complessivo dei pazienti dimessi e guariti continua ad aumentare: si è, infatti, passati da 1865 si è passati a 1890  (+25).  Scende il numero dei pazienti ricoverati nelle strutture sanitarie regionali (si è passati dagli 798 di eiri si è passati ai 766 di oggi) e diminuisce anche il numero dei pazienti ricoverati in terapia intensiva che ora sono 61 (10 meno di ieri): 11 di loro sono ospitati nelle strutture sanitarie maceratesi (6 a Civitanova Marche, 5 a Camerino).  Ecco la tabella rilasciata dal Gores alle ore 12:00:

24/04/2020 13:40
San Severino, il Comune distribuisce 10mila mascherine alle famiglie settempedane

San Severino, il Comune distribuisce 10mila mascherine alle famiglie settempedane

Oltre 10mila mascherine sono state distribuite dal Comune di San Severino Marche alle famiglie settempedane per affrontare l’emergenza Coronavirus. “Si è trattato di un gesto simbolico, certo, ma concreto. Abbiamo fatto recapitare nelle cassette della posta delle famiglie residenti due mascherine chirurgiche. Il grazie di molte persone ci ha fatto capire quanto era importante compiere questa azione che può anche essere considerata come una goccia nell’oceano ma mi auguro che sia stato compreso almeno lo spirito che è stato, anzitutto, quello di far sentire la presenza e la vicinanza in questo momento così difficile. Ricordo che la nostra comunità ha pianto fino ad oggi per il Coronavirus ben quattro vittime e che tante persone sono ancora costrette a casa a causa della quarantena. Questo incubo potrà finire solo se tutti insieme, e uniti, faremo la nostra parte. A San Severino Marche come in Italia, in Europa e nel mondo. Per questo continuo a ripetere a tutti di restare a casa e di fare tantissima attenzione”. La distribuzione dei dispositivi di protezione individuale è stata possibile solo grazie alla fattiva collaborazione dei volontari del gruppo comunale di Protezione Civile, che hanno lavorato anche in giornate di festa e senza guardare orari. Con loro sono scesi in campo anche gli scout, i volontari dell’Associazione Nazionale Carabinieri in Congedo, alcuni cittadini che, soprattutto nelle frazioni, hanno permesso di far recapitare le mascherine anche a persone anziane e isolate. “In un territorio così vasto come quello della Città di San Severino Marche - sottolinea ancora il sindaco, Rosa Piermattei, che a nome di tutta l’Amministrazione è tornata a ringraziare i volontari per il loro straordinario impegno - potrebbero esserci stati alcune inevitabili disguidi. Chi non ha ricevuto le mascherine potrà comunque farne richiesta al numero di telefono 3336116712 che è l’utenza dei volontari del gruppo comunale di Protezione Civile che il Comune ha attivato fin dalle prime ore dell’emergenza Covid anche per la consegna di generi di prima necessità e per  la spesa. Insieme ai volontari vorrei poi ringraziare - conclude il primo cittadino - i tanti imprenditori che, con la loro solidarietà, ci hanno fatto dono dei Dpi. Senza di essi non avremo potuto consegnare il materiale alle famiglie settempedane. Ancora una volta ci hanno veramente dimostrare di avere un cuore straordinariamente grande”.

24/04/2020 13:33
Ristoritalia: Sciopero fiscale e scendiamo in piazza in mutande

Ristoritalia: Sciopero fiscale e scendiamo in piazza in mutande

Questa è la lettera inviata dal navigato chef marchigiano Lucio Pompili al Gambero Rosso per ufficializzare l’iniziativa portata avanti con gli altri cuochi delle Marche. Un movimento sottoscritto gia da 1200 esercenti che vede ampliare i consensi giorno dopo giorno "Mi faccio portavoce dei ristoratori marchigiani #Ristoritalia che vogliono scendere in piazza, in mutande e giustamente distanziati, perché la situazione è oramai insostenibile, soprattutto dopo due mesi di restrizioni e clausura forzata, tra le promesse fatte di liquidità, cassa integrazione e quanto altro non mantenuto dal Governo." "Intanto intentiamo uno sciopero fiscale perché non possiamo pagare - continua Pompili - le nostre attività sono chiuse forzatamente. E lasceremo chiusi i nostri locali anche all’ipotetica riapertura perché, se le condizioni rimangono quelle attuali, si tratterà di una libera uscita ad alto contagio." L'esasperazione del portavoce dei ristoratori è evidente, un esasperazione che racchiude la rabbia, la disperazione ed a volte la rassegnazione di centinaia di esercenti:  "Ci hanno dato un accesso al credito che fondamentalmente significa un ulteriore indebitamento, non è assolutamente vero che lo Stato fa da garante, considerate che su 400 ristoratori di Pesaro e provincia solo in 3 si sono visti erogare i famosi 25mila euro. Le misure che il Governo ha preso sono ridicole e sembrano più che altro misure salva banche” Ma questa non è l'unica preoccupazione per Pompili: "Non solo, non siamo disposti a considerare i nostri ristoranti come pronto soccorsi con ingressi contingentanti, noi non serviamo solo cibo, vendiamo emozioni ed esperienze gastronomiche. Siamo stanchi di uno Stato che ci spinge ancora ad indebitarci nonostante tutte le tasse pagate ogni anno, stiamo iniziando a non avere più speranza per il futuro e l’ultima spiaggia della nostra protesta sarà lo sciopero della fame: se non potremo fare da mangiare per gli altri, non lo faremo nemmeno per noi." "Le bombe della guerra, a nostro avviso, sarebbero state meglio, almeno avrebbero suonato le sirene e noi ci saremmo nascosti. Questo virus, invece, ti scova ovunque tu sia e ti uccide”.   “Non possiamo continuare a vivere in questa incertezza -lo sfogo del cuoco - In Italia ci sono 250mila laboratori di analisi, ci sono i materiali per fare i tamponi con un riscontro del 97% di sicurezza ma questi (i laboratori) stanno aspettando l’ok degli assessori alla sanità regionale, almeno qui nelle Marche. Tant’è che molti laboratori hanno cominciato a farli privatamente e alcune aziende hanno speso i loro soldi per eseguire questi benedetti tamponi ai dipendenti, per poter riaprire”. “Questo virus ammazzerà tutti, prima gli anziani, poi le aziende, le partite iva, coloro che non riusciranno ad affrontare una crisi simile. Ecco perché con i colleghi vogliamo intentare lo sciopero fiscale: se rivogliono i nostri soldi devono metterci nelle condizioni di poter lavorare”. I ristoratori marchigiani scenderanno nelle varie piazze “in mutande” il 28 aprile, “Noi ristoratori siamo tutti sulla stessa barca, ben vengano iniziative del genere. Dobbiamo farci sentire perché nei tavoli di trattativa devono andarci esperti veri che diano risposte vere. Ho bisogno di riacquistare fiducia nelle istituzioni”. Contemporaneamente, altri esercenti prenderanno parte al flashmob delle serracinesche, altro movimento di protesta.

24/04/2020 13:15
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