Dopo la conferenza stampa in cui il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha illustrato le tappe della Fase 2 (leggi qui) dell'emergenza sanitaria, quella che sancirà un periodo di convivenza con il coronavirus, uno dei temi che rimangono - per ora - insoluti riguarda le modalità attraverso le quali sarà possibile accedere alle spiagge in estate.
I dubbi sono ancora molti, ma i proprietari degli stabilimenti balneari non perdono lo spirito positivo, come ci racconta Mauro Alberti, gestore assieme al pallavolista della Lube Robertlandy Simon e alla moglie Martha Zamora dei locali "Madeira" e "Madeirinho", a Civitanova Marche.
"Abbiamo già avuto l'ok per la sistemazione degli allestimenti stagionali necessari all'apertura degli stabilimenti (leggi qui), ma - sottolinea - senza direttive chiare è difficile dare un indirizzo a questi stessi lavori. È un cane che si morde la coda".
Come pensate di muovervi, quindi, in vista della prossima stagione estiva?
Siamo ancora in attesa di conoscere le restrizioni che ci saranno date. Per noi balneari non è ancora stato previsto un protocollo definitivo da attuare. Come ABAT (Associazione dei bagnini) ci stiamo muovendo in maniera compatta per far sì che questa sia un'estate ancora migliore delle precedenti, nonostante le difficoltà. Tutto quello che ci diranno di fare, lo faremo. Siamo ottimisti.
Probabilmente avremo anche un logo comune che pubblicizzerà l'estate civitanovese, c'è già chi sta lavorando sotto il profilo del marketing ma è ancora tutto top secret. Le sanificazioni degli chalet saranno affidate a un'azienda che si occuperà di operare in base alle normative che saranno fornite.
Confermo, in ogni caso, che noi saremo aperti con entrambi i nostri locali: il "Madeira" e il "Madeirinho". Siamo convinti che la prossima sarà un'estate di servizi e di riconoscimento per i clienti storici. In molti ci stanno chiamando per confermare la loro presenza anche quest'anno, non abbiamo avuto grosse disdette. La gente continua a dare fiducia al mare di Civitanova.
Da quasi due mesi siete stati costretti a chiudere il vostro locale invernale, il Madeirinho, da poco inaugurato. Come state reggendo l'urto del lockdown?
Abbiamo messo alcuni dipendenti in cassa integrazione, mentre altri sono stati pagati direttamente da noi. La nostra è una società solida, nonostante gli investimenti monstre che abbiamo fatto. Abbiamo quasi 100 dipendenti: 70 persone che lavorano nel locale estivo e 25 che lavorano in quello invernale. Dobbiamo capire quanti poterne far lavorare in estate. Noi cercheremo, a turno, di far lavorare tutti ma non è semplice.
Di certo non sarà un'estate come le altre. Come pensate di modificare la proposta dei vostri locali?
Tenteremo di ampliare di ulteriori 900 metri quadrati gli spazi del ristorante "Madeira", per riuscire a garantire comunque 500 coperti rispettando le necessarie restrizioni e distanze di sicurezza.
Sul fronte culinario potrebbero esserci delle novità in vista. Stiamo valutando la possibilità di dare un taglio più elegante al "Madeirinho" per offrire una proposta di ristorazione gourmet, a base di pesce. Nel "Madeira", invece, avremo il nostro tradizionale menù brasiliano a base di carne.
Siamo anche in attesa di capire se sarà possibile offrire piccoli spettacoli, con musica dal vivo o ballerini. Ancora non sappiamo se si potrà fare o meno.
Di certo non ci saranno barriere in plexiglass, né al ristorante né in spiaggia, questo possiamo assicurarlo. Ci saranno, naturalmente, distanziamenti tra un ombrellone e l'altro, che andranno a nostro discapito, ma a favore del cliente che avrà la possibilità di godere di uno spazio maggiore in spiaggia.
Giovanni Ferretti, filosofo e storico della filosofia italiano, professore ordinario di filosofia teoretica dal 1976, e direttore del Dipartimento di filosofia e scienze umane dell’Università degli studi di Macerata dal 1999, puntualizza il suo punto di vista a fronte delle polemiche sulla riapertura delle chiese.
Sono in molti, anche dal mondo clericale, a lamentare che non sia stata prevista l'apertura delle chiese per le celebrazioni dopo più di un mese di quarantena, prese di posizione che hanno diviso il mondo cattolico, tanto da far vacillare anche la ferrea posizione della CEI che impone la sospensione delle celebrazioni pubbliche.
In questo panorama don Giovanni Ferretti, che dal 1979 al 1985 è stato Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia presso l'Università degli Studi di Macerata; dal 1985 al 1991 ne è stato Rettore e che dal 1995 al 1998 ne è stato Presidente del Nucleo di valutazione, dice la sua.
"La Chiesa non ha uno statuto privilegiato nello stato democratico, che le dia il diritto di sottrarsi alle norme del vivere civile. Soprattutto, come oggi in mezzo alla pandemia, quando ne va della vita delle persone". La netta presa di posizione, affidata ai colleghi de "La Stampa", fa parte di un lungo ed articolato pensiero sulle attuali situazioni della chiesa in tempo di Covid dove il Prof. Ferretti commenta anche il comportamento dei Vescovi : "Il disaccordo dei vescovi è uno sbaglio politico. Siamo in mezzo a una pandemia, bisogna tutelare la vita delle persone".
Il Gores ha comunicato, attraverso il giornaliero aggiornamento delle ore 12:00, la provenienza provinciale dei 6127 casi positivi al coronavirus sui 35.671 tamponi effettuati nella Regione Marche (leggi qui). Sono 2439 i contagiati in provincia di Pesaro-Urbino (11 più di ieri), 1799 in provincia di Ancona (3 in più di ieri), 999 in provincia di Macerata (1 in più di ieri), 423 in provincia di Fermo (numero stabile), 279 in provincia di Ascoli Piceno (numero stabile, 188 extra regione.
Il numero complessivo dei pazienti dimessi e guariti continua ad aumentare: si è, infatti, passati da 1912 ai 1924 di oggi (+12). I contagiati ancora in isolamento domiciliare sono 2.582.
Rimane stabile il numero dei pazienti ricoverati nelle strutture sanitarie regionali (si è passati dai 727 di ieri ai 726 di oggi), così come il numero dei pazienti ricoverati in terapia intensiva, 58: 11 di loro sono ospitati nelle strutture sanitarie maceratesi (5 a Civitanova Marche, 6 a Camerino).
Ecco la tabella rilasciata dal Gores alle ore 12:00:
Giampaolo Feleppa, papà delle giovani stiliste sorelle gemelle Francesca e Veronica, ha sconfitto il virus ed è riuscito a tornare a casa dopo il ricovero al Covid-Hospital di Civitanova Marche. Il ritorno tra le mura domestiche è avvenuto il pomeriggio del 25 aprile.
Una notizia positiva che arriva soltanto pochi giorni più tardi l'annuncio fatto dalle due giovani, titolari di un marchio d'abbigliamento che porta il loro cognome, della loro stessa positività al covid-19.
L'accoglienza per il rientro di Giampaolo, da parte delle figlie e della famiglia, è stata particolarmente calorosa come dimostra un video postato sui social delle stesse Feleppa:
“Ci tengo con tutto il cuore a ringraziare l’equipe medica di rianimazione dell’ospedale di Civitanova per la straordinaria competenza e bravura: non mi avete letteralmente mai lasciato solo - ha sottolineato Giampaolo -. Di voi potevo scorgere dietro gli occhialini solo i vostri occhi...ma sono occhi che non dimenticherò mai!".
Il padre delle giovani stiliste ha anche dovuto fronteggiare il trasferimento in terapia intensiva. "Nella mia vita da Vigile del Fuoco ho affrontato molto esperienze brutte e difficili ma questa è stata devastante - sottolinea -, perché ti ritrovi da solo senza che la tua famiglia ti possa stare vicino ad affrontare questa dura lotta. Alcune scene le ricorderò per sempre... le ultime videochiamate ai cari e il bip delle macchine che ci monitoravano... e il suono fisso di chi a fianco a te non ce l’aveva fatta... immagini che resteranno per sempre nella mia mente e nel mio cuore".
"Quando sono tornato a casa l’emozione è stata indescrivibile - racconta ancora Giampaolo -: quando la Croce Verde di Morrovalle-Montecosaro è arrivata davanti a casa, le mie figlie mi hanno accolto con uno striscione “BENTORNATO PAPÀ”, e poi l’applauso di amici e vicini mi ha riempito il cuore. In quel momento quell’applauso era per tutti gli operatori sanitari che mi hanno fatto essere qui adesso, finalmente a casa con mia moglie e le mie figlie”.
Ingresso contingentato, divieto assoluto di assembramento e rispetto della distanza di sicurezza. Con queste fondamentali restrizioni sono di nuovo accessibili da oggi, lunedì 27 aprile, gli orti sociali comunali di Fontezucca e di santa Croce.
Una nuova ordinanza del sindaco, datata 24 aprile, stabilisce che l’accesso per la coltivazione dell’orto assegnato è tassativamente consentito ai soli assegnatari ed è contingentato secondo uno schema predisposto dal dirigente del servizio Welfare e Cultura.
Il calendario degli accessi è stato affisso al cancello di ingresso degli appezzamenti di terreno e può essere anche richiesto all’ Auser (l’associazione incaricata della gestione degli orti sociali) al numero telefonico 0733/234886 o agli uffici del servizio sociale al numero 0733/256345.
Vige all’interno dell’area il divieto assoluto di assembramento ed è richiesto il rigoroso rispetto della distanza di sicurezza interpersonale.
Nessuna novità per quanto riguarda il civico Cimitero la cui riapertura, sempre con le dovute limitazioni e il rispetto delle misure di contenimento che saranno a breve rese note, rimane fissata al 4 maggio
Preoccupazione in Regione per i congiunti delle vittime positive al Covid dopo aver avuto conferma dell'invio delle cartelle per le spese di cremazione e trasporto.
Tutti ricordiamo le immagini dei camion militari che trasportavano le vittime da Bergamo ad altre regioni italiane per procedere alla cremazione. In molti casi si trattava di pazienti deceduti in ospedale senza poter contare sull'affetto dei congiunti.
Sono salme ritornate ai familiari sotto forma di urna con le ceneri, i resti di una cremazione fatta lontano.
Ed è notizia di questi giorni che a quei parenti superstiti, l'Amministrazione dello Stato abbia inviato la fattura per quel servizio. Un conto salato che comprende il trasporto della salma, la cremazione, l'urna ed il rientro per un totale di 777,74€.
Sul fatto molte testate e tg nazionali hanno approfondito e molti esponenti politici hanno gridato allo scandalo ed etichettato come "vergogna" il salato conto, come la deputata di Italia Viva Maria Chiara Gadda oppure il presidente di Unione Cristiana Domenico Scilipoti Isgrò.
La preoccupazione ora è per tutti i familiari dei malati Covid deceduti nelle strutture, il serio timore che lo Stato arrivi a battere cassa per il pagamento delle spese.
Un timore che mina in maniera ancor più incisiva gli equilibri in tempo di coronavirus e che rischia di creare ulteriori preoccupazioni o agitazioni speriamo ingiustificate.
Prosegue l’attività dei Carabinieri del Comando Provinciale di Macerata a sostegno della popolazione ai tempi del coronavirus.
L’accordo nazionale sul ritiro delle pensioni agli over 75, come noto, è parte del più ampio sforzo messo in campo dall’Arma dei Carabinieri e da Poste Italiane per contrastare la diffusione del virus e mitigarne gli effetti, anche mediante l’adozione di misure straordinarie volte ad evitare gli spostamenti fisici delle persone, e, in particolare, dei soggetti a maggior rischio, garantendo sempre il mantenimento della distanza interpersonale di almeno un metro.
Tale collaborazione è stata possibile grazie al ruolo strategico a sostegno del Paese dato dalla capillarità delle Stazioni Carabinieri e degli Uffici Postali, entrambi presenti anche nei più piccoli paesi dell’entroterra.
Lunedì mattina a Civitanova, il Comandante della locale Stazione, con in mano le deleghe, si è recato presso l’ufficio postale di via Duca degli Abruzzi per poi consegnare la pensione a casa dei 2 richiedenti: una signora 90enne, vedova, che percepisce la pensione di reversibilità del marito che lavorava come operaio di fonderia; un signore di 78 anni, in precedenza titolare di una lavanderia.
Particolarmente felice di aver ricevuto aiuto da parte dei Carabinieri è stata la signora di 90 anni, che aveva telefonato alla caserma della locale Stazione Carabinieri che subito si è fatta trovare pronta.
Fino ad oggi, in tutta la provincia sono 9 gli over 75 che hanno ricevuto la pensione a casa per mano dei Carabinieri e molte altre richieste le stanno trattando i direttori degli uffici postali. Il dato certo è che quest’iniziativa sta contribuendo in maniera determinante a contenere truffe, rapine e scippi ai danni delle persone anziane.
Nell’ambito della collaborazione con gli istituti scolastici, nella trascorsa settimana, i Carabinieri del Comando Provinciale di Macerata hanno completato la consegna a una ventina di studenti del locale Liceo Classico/Linguistico Giacomo Leopardi di tablet e libri di testo. Tutti i ragazzi del Liceo potranno così continuare a seguire da casa le lezioni nel rispetto del distacco sociale imposto dalla normativa anti-contagio.
Dopo l'aspettata riduzione delle limitazioni dovute alla quarantena, sono molte le realtà che iniziano a scaldare i motori per ripartire alla grande
E' il caso del grande Cinema delle Marche, che riapre le porte alle riprese sul proprio territorio non appena finiranno i blocchi per il Covid19.
Si inizia con la società di produzion Guasco di Ancona, che in collaborazione con il Circolo della Confusione di Cagliari, associata alla CNA Cinema e Audiovisivo Marche
La società organizza un Casting on-line per il nuovo film che si chiama "Come niente", una regia di Davide Como con protagonista Franco Oppini.
Le riprese prenderanno il via presumibilmente tra giugno e luglio 2020 nella zona di Valfornace (MC).
Il casting è rivolto esclusivamente ai residenti nella Regione Marche e la produzione cerca per due ruoli principali: bambina 8-12 anni; ragazza 18-20 anni (età scenica 16-18)
Le persone interessate dovranno inviare una mail con i propri dati personali, l’indicazione di eventuali esperienze di recitazione e un selftape di autopresentazione (è sufficiente un video realizzato con cellulare, durata massima 1 minuto), entro venerdì 8 maggio 2020 all’indirizzo mail info@guascosrl.it. Il video dei minorenni dovrà essere inviato tramite la mail di un genitore unitamente ai dati personali del minore e del genitore stesso. Il materiale pervenuto avrà un uso esclusivamente interno per valutare i successivi call back. Seguiranno, a breve, altri casting per ruoli primari e secondari.
(foto:CNA)
Terza puntata di questa rubrica, vorrei focalizzarmi questo giorno su un punto in particolare, ovvero la periodicità che hanno i contagi. Se ricordate nella prima puntata avevo fatto la premessa che non è opportuno correre dietro al numero di contagi giorno per giorno, può portare a valutazioni errate e frettolose che generano inutile ansia o anche falso ottimismo.Innanzi tutto In varie nazioni come vedete ad esempio USA , Germania e la nostra Italia i contagi hanno preso un andamento evidentemente ciclico settimanale ovvero calano rispettivamente al fine settimana mentre si rialzano durante la settimana , quindi in concomitanza di lavoro alcuni negozi aperti eventuale uso di mezzi pubblici.
Questo fatto si può verificare anche applicando alcune formule matematiche che evidenziano la periodicità , ma penso siano tediose e molto più diretto evidenziare con le barre rosse i minimi relativi. e vedete una periodicità di 7 giorni, motivo per cui nella mia classifica avevo usato la media dei valori appunto degli ultimi 7 giorni,e non a caso anche il governo deciderà eventuali nuove chiusure , stando alla conferenza stampa di Conte, settimanalmente in base ad alcuni parametri.Esaminiamo il caso marchigiano la media a 7 giorni dei contagi giornalieri si continua ad abbassare, nel grafico vediamo evidenziate anche qui le periodicità settimanali , le cose rispetto al caso nazionale sono meno evidenti poiché essendo numeri più piccoli basta un focolaio esploso in una RSA oppure come capitato che una provincia non fornisca i numeri dei tamponi per un giorno che si possono avere risultati falsati, ma nonostante tutto si intravede una periodicità a 7 giorni. Quindi è lecito pensare che durante il fine settimana ci siano meno contagi. Vedremo nei prossimi 4/5 giorni se questa mia ipotesi sarà confermata ed il trend che si segue è di discesa su periodicità di 7 giorni.
In questa puntata ho aggiunto il grafico delle terapie intensive che saranno uno dei parametri fondamentali in cui si decideranno eventuali richiusure dei territori. Notiamo che Inizialmente avevamo un valore molto più elevato della media nazionale , ma ora ci siamo allineati e probabilmente potremo andare sotto la media penso entro 1 o 2 settimane.
Infine sulla classifica delle regioni ho aggiunto vari dati utili per vedere come si evolvono territorialmente le situazioni , la soluzione a tabella è più comprensibile in questo caso di un grafico, scendiamo di posizione anche se miglioriamo i nostri parametri dalla classifica precedente, come vedete comunque i nostri parametri sono buono rispetto alla media , inoltre fra le regioni che hanno avuto focolai importanti siamo quella che ne è uscita meglio.
Dati aggiornati al 26/04/2020
Il Gores ha trasmesso la scheda relativa alle progressioni e agli esiti delle indagini di laboratorio delle ultime 24 ore. I tamponi risultati positivi al Covid-19 sono 16 sui 510 analizzati. I nuovi casi portano il numero complessivo di contagiati nella Regione Marche a 6127 su un totale di 35.617 campioni testati. L'incidenza giornaliera del numero dei positivi, rispetto ai tamponi analizzati, è del 3,13%. Si registra, dunque, un decremento rispetto alla giornata di ieri, quando l'incidenza era del 6,22%.
Un dato che porta un nuovo abbassamento della curva giornaliera di aumento dei contagi. Continua a scendere, invece, la curva della progressione dei contagi rispetto ai tamponi totali analizzati dall'inizio dell'emergenza (17,20% oggi, 17,40% ieri).
LA DISTRIBUZIONE PROVINCIALE DEI NUOVI CASI
Di seguito le tabelle rese note dal Gores:
In una conferenza stampa, convocata alle 20:20 della serata odierna, il premier Giuseppe Conte ha illustrato le principali novità della Fase 2 che saranno inserite nel nuovo Dpcm che è stato approvato questa sera, in seguito all'incontro pomeridiano, tra lo stesso presidente del Consiglio, insieme al ministro della Salute Roberto Speranza e a quello degli Affari regionali Francesco Boccia, con i rappresentanti delle Regioni e degli Enti locali.
"Inizia per tutti la fase di convivenza con il virus- ha esordito Conte - con la consapevolezza che la curva del contagio possa tornare ad aumentare, quindi la distanza sociale sarà fondamentale per far mantenere la curva sotto controllo.
Ci aspetta una sfida molto complessa - ha continuato - mi rendo conto che ognuno vorrebbe tornare nell'immediato alla vita di prima, ma dobbiamo tralasciare rabbia e risentimento per cercare di cooperare. Se non rispettiamo le precauzioni la curva risalirà, aumenteranno i morti e avremmo danni irreversibili per la nostra economia. Se ami l'Italia mantieni le distanze".
"La fase 2 ripartirà dal 4 maggio, saranno fondamentali le mascherine, per questo tramite il commissario Arcuri saranno calmierati i prezzi di questo importante strumento di protezione, e sarà eliminata l'Iva.
"Per quanto concerne gli spostamenti cambierà il modulo, perché alle già note motivazioni per uscire di casa si aggiunge quella della visita ai parenti, secondo precise modalità per tutelare salute e sicurezza". Il presidente del Consiglio fa una distinzione tra spostamenti all’interno della Regione e quelli al di fuori della Regione in cui si vive. Per quanto riguarda i primi, rimangono i motivi di lavoro, di necessità o di salute. A questi, però, questi si aggiunge la possibilità di fare visita ai propri congiunti, “visto che molti familiari sono rimasti separati”. Il tutto, però, nel rispetto delle distanze, usando le protezioni e limitando il numero di persone concentrate nello stesso luogo: “Non saranno permessi assembramenti, anche per motivi familiari”.
Per quanto riguarda gli spostamenti extra-regionali, invece, rimangono le disposizioni previste fino ad oggi. Non si potrà quindi lasciare la regione se non per comprovate esigenze lavorative, di salute, urgenze o per il ritorno nella regione di domicilio o residenza. Divieto assoluto di spostamenti per chi ha febbre oltre i 37,5 gradi.
Vietati gli assembramenti, sì all'aperture di parchi e ville, ma bisogna evitare di raggrupparsi. Sì all'attività motoria e sportiva, ma da soli o con al massimo un'altra persona e si dovrà essere distanziati. Via libera agli allenamenti per professionisti e non per gli atleti di discipline individuali, ma sempre con le norme sul distanziamento sociale. Solo il 18 maggio, invece, sarà dato il via libera per gli sport di squadra.
Dal 4 maggio saranno consentite le cerimonie funebri,ma vi potranno partecipare, per ora, al massimo 15 persone e distanziate". No invece alle messe, nonostante la proposta articolate di misure di distanziamento da parte della Cei. Durante l'incontro è stato posto con fermezza anche il tema della riapertura dei cimiteri, sia pure in sicurezza. A farlo in particolare l'Anci, per bocca del suo vicepresidente Roberto Pella. Il governo, però, ha preso tempo e non ha ancora ufficialmente aperto a questa possibilità.
"Via libera al 4 maggio anche ad attività di ristorazione ed asporto, ha spiegato Conte, ma non sarà consentito consumare il cibo davanti ai luoghi di ristoro". Sul cibo da asporto, la Regione Marche ha però emanato quest'oggi un decreto valido dalla giornata di domani che ne consente la vendita. (Leggi qui)
"Riapre dal 4 maggio la manifattura- ha proseguito il premier - le costruzioni ed il commercio all'ingrosso, relativo al settore manifatturiero. Naturalmente però, le aziende dovranno sottostare ai protocolli di sicurezza rigidi, appositamente redatti. Lockdown allentato dunque dal 4 maggio, ma dovremo essere avvertiti dalle Regioni appena la curva dei contagi inizierà ad aumentare, e immediatamente prenderemo provvedimenti", ha specificato il presidente del Consiglio.
"Il 18 maggio è in programma la riapertura del commercio al dettaglio. Bar, ristoranti, parrucchieri ed estetisti potranno riaprire solo dal primo giugno”. Per gli esercizi commerciali al dettaglio la riapertura è fissata per il 18 maggio. Su richiesta del Comitato tecnico scientifico si è ritenuto di programmare step di riapertura di 14 giorni per verificare gli effetti di ogni riapertura. Musei, mostre e luoghi culturali all'aperto riapriranno il 18 maggio. Infine l'importante argomento scuole che saranno chiuse fino a fine anno scolastico".
Considerazioni, inoltre, da parte del premier sulle misure di natura economica. "Il Recovery Fund è un passo avanti, il traguardo è tradurre questo principio in termini di lavoro tecnico, offrendo subito questo strumento" ed "evirando che crei ulteriore debito per chi, come l'Italia ha un debito alto", ha sottolineato Conte.
"Sono allo studio interventi" sulle imprese. "L'Italia non riparte se non ripartono l'imprese. Per chi ha avuto già il bonus da 600 euro stiamo sperimentando la possibilità di un rinnovo automatico. Nel prossimo decreto ci saranno più aiuti alle imprese, l'obiettivo non è avere più sussidiati ma più occupati".
“Alla luce delle prossime restrizioni che saranno obbligatorie per la riapertura dei locali pubblici nella fase 2 legata al coronavirus, ci siamo rivolti agli organi amministrativi competenti comunali, regionali e statali chiedendo alcune tutele. Abbiamo chiesto infatti di intervenire direttamente sull'affitto, magari tramite un credito d'imposta ai proprietari degli immobili estesi agli affitti di ramo d’azienda; bisogna anche mantenere la CIG per i dipendenti e il sussidio INPS per le partite iva almeno fino al 31 dicembre”. Lo chiedono, in una nota, gli addetti del settore ristorazione e i baristi delle Marche riuniti in un gruppo.
“Chiediamo - continuano - che ci sia un congelamento di tutte le tasse, da pagare in forma rateizzata ma dal gennaio 2021, oltre all'annullamento di tutte le tasse delle bollette per le utenze e altre imposte comunali come la TARI e la TOSAP. Altra cosa che riteniamo indispensabile è la sospensione immediata dei mutui sulla prima casa per i titolari di Partita IVA o ditta individuale e per i lavoratori dipendenti in cassa integrazione. Inoltre, si dovrebbe concedere una parte di liquidità a fondo perduto, viste le difficoltà riscontrate nell'arrivare al prestito garantito dallo Stato. Servono, infine, maggiore chiarezza e fattibilità riguardo le disposizioni sulla sanificazione degli ambienti, così come sulle misure di distanziamento sociale, ai quali andranno abbinati dei contributi a fondo perduto per le spese relative agli adeguamenti per rispettare queste misure, che al momento rappresentano la nostra principale preoccupazione. Se queste istanze non dovessero essere accolte, costringendoci a rinunciare alla quasi totalità del nostro fatturato - concludono - verremmo di fatto messi nella condizione di non riprendere le nostre attività lavorative già devastate dall’emergenza Coronavirus”.
Omaggio del Comune di Recanati e delle Forze dell’Ordine, agli operatori della sanità, medici, infermieri, paramedici e degenti in lotta contro il coronavirus nelle strutture sanitarie di Recanati.
Il Sindaco Antonio Bravi, il Vice Sindaco Mirco Scorcelli, l'Assessore Paola Nicolini, la Consigliera con delega alla Sanità Antonella Mariani, si sono schierati con gli equipaggi dei Carabinieri, della Polizia di Stato, dei Vigili Urbani, dei Volontari e dell’Associazione Carabinieri in congedo, per omaggiare il personale sanitario delle tre strutture cittadine: Ospedale di Comunità "S. Lucia", Residenza Sanitaria Assistenziale e la Casa di Riposo IRCER.
Pattuglie schierate e sull’attenti mentre dagli altoparlanti risuonava l’Inno d’Italia.
Medici, infermieri e personale paramedico si sono affacciati dalle finestre delle strutture sanitarie per condividere il toccante momento di solidarietà e di unità.
Il presidente della regione Luca Ceriscioli ha emanato odierna un decreto che, da domani, 27 aprile 2020, consente la vendita di cibo da asporto da parte degli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande e da parte delle attività anche artigianali quali, a titolo esemplificativo, rosticcerie, friggitorie, gelaterie, pasticcerie,pizzerie al taglio, con esclusione degli esercizi e delle attività localizzati in aree o spazi pubblici in cui è vietato e/o interdetto l’accesso.
La vendita per asporto sarà effettuata esclusivamente previa ordinazione on-line o telefonica, garantendo che gli ingressi per il ritiro dei prodotti ordinati avvengano per appuntamenti, dilazionati nel tempo, allo scopo di evitare assembramenti all'esterno e consentendo nel locale la presenza di un cliente alla volta, assicurando che il cliente permanga il tempo strettamente necessario alla consegna e al pagamento della merce. Allo stesso modo è consentito l’asporto in quegli esercizi di ristorazione per i quali sia prevista l’ordinazione e la consegna al cliente direttamente dal veicolo.Resta sospesa ogni forma di consumo sul posto.
Clicca Qui per leggere il testo completo del decreto firmato dal presidente regionale.
Sono state molte le persone fermate sul litorale dai carabinieri, in provincia di Macerata, nella giornata del 25 aprile (leggi qui). Diverse altre sono state controllate nell’entroterra e alcune non hanno saputo giustificare il loro spostamento, oppure hanno tentato invano di accampare delle scuse, immediatamente verificate e risultate non veritiere o non compatibili con la norma in vigore per il contenimento del coronavirus.
Qualcuno ha improvvisato esigenze di lavoro con l’azienda chiusa, qualcuno è uscito per far visita ad amici, mentre una pattuglia della Stazione dei carabinieri di Mogliano ha multato un 77enne di Macerata, controllato a Petriolo alla guida della propria autovettura, che ha dichiarato di trovarsi in quella zona perché intenzionato ad acquistare la famosa porchetta del luogo, ovviamente la rinomata macelleria era chiusa per la festività del 25 aprile.
Il Gores ha comunicato, attraverso il giornaliero aggiornamento delle ore 12:00, la provenienza provinciale dei 6111 casi positivi al coronavirus sui 35.107 tamponi effettuati nella Regione Marche (leggi qui). Sono 2428 i contagiati in provincia di Pesaro-Urbino (17 più di ieri), 1796 in provincia di Ancona, 998 in provincia di Macerata (13 in più di ieri), 423 in provincia di Fermo, 279 in provincia di Ascoli Piceno, 187 extra regione.
Il numero complessivo dei pazienti dimessi e guariti continua ad aumentare: si è, infatti, passati da 1912 ai 1924 di oggi (+12). I contagiati ancora in isolamento domiciliare sono 2.582.
Scende il numero dei pazienti ricoverati nelle strutture sanitarie regionali (si è passati 747 di ieri ai 726 di oggi), mentre rimane stabile il numero dei pazienti ricoverati in terapia intensiva, 58: 11 di loro sono ospitati nelle strutture sanitarie maceratesi (5 a Civitanova Marche, 6 a Camerino).
Ecco la tabella rilasciata dal Gores alle ore 12:00:
"Ho voluto recarmi a porgere un breve, personale, saluto davanti al monumento ai caduti di via San Lucia a Belforte in ricordo del 25 Aprile, Festa della Liberazione dal nazifascismo. In gran velocità, con mascherina e guanti, come da disposizioni. Ma lì una brutta sorpresa: il monumento spoglio, non un fiore, nessuna corona d'alloro come si conviene". È quanto segnalato, tramite un post apparso sulla propria bacheca Facebook, dall'ex sindaco e attuale capogruppo di minoranza del comune di Belforte del Chienti, Roberto Paoloni.
"Comprendo il momento di emergenza causato dal virus - scrive Paoloni -. Tuttavia i social testimoniano altre scelte, altre sensibilità: comuni, anche vicini a Belforte, hanno dato, anche se in forma ristretta, la giusta rilevanza a questa importante giornata per il popolo italiano. Potrei pensare ad una banale, ingiustificabile, dimenticanza, ma poi rifletto e penso che forse i valori della resistenza e dell'antifascismo non sono parte fondante di questa maggioranza che dimentica il 25 Aprile nel suo primo anno di mandato".
Il Gores ha trasmesso le schede relativa alle progressioni e agli esiti delle indagini di laboratorio delle ultime 24 ore. I tamponi risultati positivi al Covid-19 sono 53 sugli 851 analizzati. I nuovi casi portano il numero complessivo di contagiati nella Regione Marche a 6111 su un totale di 35.107 campioni testati. L'incidenza giornaliera del numero dei positivi, rispetto ai tamponi analizzati, è del 6,22%. Si registra, dunque, un incremento rispetto alla giornata di ieri, quando l'incidenza era del 2,62%.
Un dato in controtendenza rispetto al trend dell'ultima settimana.
Continua a scendere, invece, la curva della progressione dei contagi rispetto ai tamponi totali analizzati dall'inizio dell'emergenza (17,40%).
LEGGI ANCHE: LA SUDDIVISIONE DEI CASI IN BASE ALLE PROVINCE
Di seguito le tabelle rese note dal Gores:
Una celebrazione insolita, ma forse ancor più significativa, quella che si è svolta oggi a Caldarola per ricordare i 75 anni dalla Liberazione dell’Italia dall'oppressione della dittatura.
Il sindaco Luca Maria Giuseppetti, insieme a rappresentanti della Protezione Civile, della Polizia Locale con il Gonfalone e un delegato dell'Anpi, si è recato presso i Monumenti che rappresentano i momenti più toccanti, non solo della Seconda Guerra Mondiale, ma anche del primo conflitto bellico, che hanno visto vittime tra i suoi concittadini.
Lungo viale Umberto I, al monumento in memoria di Aldo Buscalferri, è stata deposta una corona di alloro, così come davanti alla lapide in memoria dei caduti della Prima Guerra Mondiale e alla colonna di Piazza Vittorio Emanuele dove fu fucilato Agostino Mazzetti, carbonaro di Montalto accusato dai tedeschi di essere un simpatizzate dei partigiani. Tutti dolorosi momenti legati a ricordi di conflitti mondiali che hanno insanguinato anche le strade di Caldarola.
Per celebrare il 25 aprile, ma anche “La Marcia della Memoria” che quest'anno, a causa del Covid-19 non si è potuta svolgere come da tradizione, il sindaco Giuseppetti si è recato anche nei cimiteri comunali di Pievefavera, Valcimarra e Caldarola per un breve momento dedicato a tutti i defunti, insieme al parroco Don Vincenzo.
“Il territorio ha pagato con il sangue la liberazione dell'Italia, ricordiamo questa data ogni anno, ma in questo 2020, dove la Libertà, per tutt'altro motivo, è molto limitata, il valore di questa parola assume un significato ancora più forte” ha dichiarato il sindaco Giuseppetti nella augurarsi che non manchi mai, per nessun motivo, l’indipendenza di ogni singolo individuo.
Celebrato l’anniversario della Festa della Liberazione a Camerino. Con una cerimonia simbolica, nel rispetto delle disposizioni governative anti Covid19, il sindaco Sandro Sborgia, con un rappresentante dell’Anpi ha provveduto ad apporre una corona di alloro al monumento ai caduti della Resistenza in viale Giacomo Leopardi, osservando poi un minuto di silenzio.
“Una cerimonia che, seppure non aperta al pubblico, è sempre molto importante per ricordare tutti coloro che hanno combattuto in nome degli ideali di libertà, uguaglianza e giustizia – ha detto il primo cittadino di Camerino che ha continuato affermando - Nessuna emergenza potrà mai impedirci di ritrovarci uniti nel ricordare. Spetta a ciascuno di noi la responsabilità della memoria".
È la prima volta che la nuova Amministrazione comunale celebra il 25 aprile. "Aspettavamo questo momento e ci eravamo preparati a viverlo attraverso il raccoglimento di tutta la comunità - dice Sborgia -, per rendere onore a quanti hanno combattuto affinché noi potessimo godere del bene prezioso della libertà. Sebbene le condizioni di pericolo sanitario ci impongano il divieto di ritrovarci l'uno accanto all'altro per commemorare quanti caddero in nome degli ideali di libertà, uguaglianza e giustizia, nessuna emergenza potrà mai impedirci di ritrovarci uniti nel ricordare al mondo intero: "Mai più guerre il nome della sopraffazione, dell'odio, del predominio dell'uomo sull'uomo". Oggi ricordiamo il giorno della liberazione dal nazifascismo. Un momento tragico della nostra storia. La memoria di quanti caddero combattendo contro la barbarie del nazifascismo deve essere più che mai viva e attenta in ognuno di noi".
"Il 25 aprile rappresenta l'occasione per rinsaldare quei sentimenti di unità, di comunione fraterna, di solidarietà che ci vedono ineluttabilmente partecipi di un unico destino e che hanno visto nella “Resistenza” il momento più alto della difesa del valore fondamentale dell’umanità della persona nella sua individualità - conclude il sindaco -. Alla responsabilità di ciascuno è affidata la produzione e la salvaguardia del diritto di libertà perché sia trasmesso ai nostri figli come dono per loro e per le future generazioni, accompagnato dal monito dell'enorme sacrificio pagato per la sua riconquista”.
Subito dopo, i rappresentanti militari si sono radunati all'ospedale di Camerino per rendere omaggio al personale sanitario impegnato nell'emergenza.
Il sindaco Sandro Sborgia insieme al sottotenente Rinaldi, dei Carabinieri di Camerino, ha anche fatto visita alla giovane Maria Gabriella Lucarini, nei giorni scorsi insignita del titolo di Alfiere della Repubblica dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, per consegnarle un pensiero che ha voluto donarle il comandante provinciale dei Carabinieri di Macerata, il colonnello Roberti.