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Simona Castelli: "Io malata invisibile e mio marito in terapia intensiva", racconta a Tagadà (VIDEO)

Simona Castelli: "Io malata invisibile e mio marito in terapia intensiva", racconta a Tagadà (VIDEO)

Si chiama Simona Castelli, di Macerata, ed è dal 18 marzo che affronta l'ignoto, lasciata sola dalla sanità maceratese,  ha raccontato la sua storia a Tagadà, la nota trasmissione di La7.

"Suo marito come sta" ,è la domanda che apre il collegamento. "Mio marito sta attraversando una nuova crisi grave". Una domanda obbligata perchè proprio dopo il ricovero del marito, Simona è stata abbandonata a se stessa dalla sanità.

Mio marito "il 18 esce di casa - racconta Simona a Tagadà - . Il 19 si sottopone a tampone perché a casa non riusciamo ad averlo nonostante la richiesta del medico curante".

Ed inizia a raccontare il suo calvario: "Mio marito viene ricoverato per fare il tampone, il giorno dopo ancora non sanno il risultato allora io riesco, attraverso amici e conoscenti a sapere il risultato e lo comunico al reparto. È  positivo. mi ringraziano e mi dicono che vedranno dove si è inceppato il meccanismo".

Tre giorni dopo, il 24, vista l'assenza di comunicazioni e dopo molti tentativi, la donna riesce a contattare l'Asur competente che la informa che è sottoposta ad isolamento fiduciario dal 20 marzo ovvero da 4 giorni.

La donna informa tutte le persone che nel frattempo, ignara della restrizione, ha frequentato. Fortunatamente per loro nessuno contrarrà la malattia.

 Simona è preoccupata, ha convissuto con un positivo ed inizia ad accusare sintomi preoccupanti quali la mancanza di gusto ed olfatto. Così chiede di essere controllata, di sottoporsi ad un tampone.

Ma il tampone non arriva, nonostante anche la richiesta effettuata anche dal medico di famiglia gia dal 23 marzo.

Arriva il 4 Aprile, data in cui l'isolamento finisce e data la latenza dell'Asur, Simona decide di effettuare un test sierologico da privati (a pagamento).

L'esito del test è impressionante. Simona ha ancora un'infezione presente e le consigliano di rimanere a casa. Ma lei è comunque rimasta in isolamento volontario.

"Simona, ma lei quindi è stata sola in tutto questo". Esclama la presentatrice sbalordita. "Sì" risponde rassegnata, "ma andiamo avanti, perchè non è finita".

"Sabato scorso (18/05 n.d.r.) sono stata contattata dalla Asur territoriale, che mi ha chiesto 'Ma lei signora che dice? Sarà il caso che lo faccia il tampone?'" Simona risponde ovviamente sì e  viene inserita in una lista per essere invitata in un "drive in" allestito a Macerata entro il 22.

Ancora una volta, però,  ci si scontra con la confusione, la chiamata non arriva e così è di nuovo la donna a dover contattare ieri la asur non senza difficolta. La sorpresa è, come sempre, in agguato: Lei chi è scusi? Simona?" Si è sentita rispondere la donna.

Come racconta lei stessa "non abbiamo il suo nominativo" le hanno risposto. Ma erano stati loro a contattarla e questo Simona lo dice, "ci sarà stato qualche disguido - le rispondono - vediamo se possiamo inserirla nella prossima settimana".

"Io sono abbastanza senza parole rispetto a tutta la vicenda in verità" chiosa la conduttrice, "noi siamo soli di fronte alla morte", risponde Simona.

CLICCA QUI per vedere l'intervista integrale

 

 

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