Civitanova, verso la riapertura del 4 Maggio, Nadia Perticarà: "Bella la teoria ma la pratica è un'altra cosa"
"Ripresa o Riperdita? - questa è la domanda che si pone Nadia Perticarà titolare della Maison Perticarà, il negozio di abbigliamento situato in Corso Umberto a Civitanova Marche - Il 4 maggio ci sarà la tanto attesa e agognata riapertura delle attività produttive e degli esercizi commerciali, in una situazione come quella attuale, nel più totale caos dal punto di vista sanitario ed economico, vorrei soffermarmi sulle sorti dei negozi di abbigliamento"
Una riflessione fatta con cognizione di causa da chi da diversi decenni lavora in questo settore: "Queste considerazioni traggono origine dal fatto che, come può dedursi, sono titolare di due negozi di abbigliamento da oltre 50 anni - afferma Perticarà -. Ebbene, nonostante abbia manifestato, nel corso degli anni, compresi quelli del grave recesso economico, una forte predisposizione all’arte del commercio e la capacità di risollevare l’attività in cui credo anche in momenti difficili, attualmente nutro perplessità che mai prima si erano affacciate sul mio ottimismo".
Il 4 maggio, che credo sarà ricordato nei futuri libri di storia, al pari del prossimo 25 aprile, mi troverò a riaprire le porte dei miei negozi, anziché con il desiderio di ogni giorno per 50 anni, con il timore che un decreto tanto agognato possa costituire un macigno inamovibile - spiega - Sì, perché dovrò confrontarmi con gli ingressi contingentati, con la distanza sociale ,cosa che nella mia attività sembra molto poco praticabile,, con la diffidenza alla prova degli abiti per la paura del contagio, con la perdita di motivazione delle dipendenti che risentono delle mie preoccupazioni, i canoni di locazione che riprenderanno inesorabili a gravare nonostante la scarsa certezza di guadagni.
Problemi e dubbi che attanagliano non solo lei ma il mondo dei commercianti in generale che sotto diversi aspetti brancolano ancora nel buio per quanto riguarda le nuove regole a cui dovranno attenersi: "Queste solo alcune delle previsioni buie che si delineano all’orizzonte - evidenzia la commerciante - Prendiamo ad esempio la distanza sociale; nel mio lavoro ciò che conta in particolar modo è l’empatia, la sintonia con la cliente che magari sta acquistando un abito per il grande giorno di sua figlia, o per festeggiare un battesimo, una festa di laurea.
"In quesì eventi (perché di evento si parla quando segui una persona in un momento così speciale), la comunicazione, anche non verbale, costituisce un momento magico non sostituibile; aggiustare l’abito sul corpo della cliente, tirare su un lembo del pizzo per avvalorare le forme, questi sono solo alcuni dei piccoli gesti che si compiono nel magico mondo dell’abito!! Abito, dal latino hoabitus, non è soltanto ciò che ci veste ma un comportamento, un’attitudine un programma intero".
Nadia Perticarà conclude ponendo l'attenzione su un nodo ancora da sciogliere: "Da ultimo, ma non per ordine di importanza, non abbiamo il supporto dal governo, dalle banche, dagli enti previdenziali - sottolinea - Si suppone erroneamente che la riapertura del 4 maggio sia come una gomma per cancellare, ma non è così! Si interromperanno gli aiuti proprio quando ci sarà più bisogno, le banche si pavoneggiano attraverso prodotti che sono solo specchio per allodole; il supporto economico per i dipendenti sarà svanito nel nulla come il sogno dell’Italia che lavora!! Come potremo gratificarci di tutto questo?."
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