Si è tenuta ieri nella sala giunta della Prefettura, presieduta dal Vice prefetto Vicario, una riunione tecnica di coordinamento delle Forze di Polizia allargata agli amministratori della CONTRAM S.p.a. e ai rappresentanti sindacali di categoria CGIL, CISL, UGL e UIL del settore del trasporto pubblico locale.
I rappresentanti della CONTRAM, nel corso della riunione, hanno evidenziato come in passato, a bordo dei bus, si siano verificate intemperanze da parte degli studenti tali da rendere oltremodo disagevole l’attività dei controllori e, in qualche caso, anche tali da mettere a rischio l’incolumità degli stessi.
I rappresentanti della CONTRAM e le organizzazioni sindacali hanno segnalato, in proposito, alcune tratte maggiormente a rischio, prevalentemente concentrate nelle zone costiere.
Nel corso della riunione è stato verificato come i collegamenti tra i servizi di controllo sugli autobus e le sale operative delle Forze dell’Ordine siano efficienti e siano stati tali da consentire a queste ultime di intervenire in tempi brevi.
Sono già in atto da parte delle Forze dell’Ordine, nell’ambito del progetto scuole sicure, sull’intero territorio provinciale, controlli antidroga alle varie fermate. Tali controlli saranno ulteriormente intensificati, in particolare, nelle tratte ritenute più a rischio.
Saranno implementati sugli autobus gli avvisi relativi alla presenza in loco di telecamere e di sistemi di videoregistrazione, di cui molti autobus sono già dotati, nonché quelli relativi alle sanzioni previste per chi contravviene all’obbligo di acquistare il biglietto.
E’ stato altresì suggerito di dare adeguata comunicazione ai passeggeri della presenza sull’autobus di personale di Forze di Polizia in divisa e in abiti borghesi.
In proposito, i vertici delle Forze dell’Ordine hanno precisato che sensibilizzeranno ulteriormente il proprio personale affinché questo si qualifichi una volta salito sull’autobus.
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella parteciperà all'inaugurazione del cinquantesimo anno accademico dell'Università Politecnica delle Marche, in programma ad Ancona venerdì 15 marzo 2019.
Lo hanno annunciato il rettore Sauro Longhi e il prefetto Antonio D'Acunto, che già due anni fa aveva sottoposto al Quirinale l'importanza delle celebrazioni per i 50 anni dell'Ateneo anconetano, con l'auspicio di inaugurare l'anno accademico alla presenza del capo dello Stato. Il programma della cerimonia prevede la relazione del rettore Longhi e la prolusione della professoressa Giulia Bettin dal titolo "Il valore economico dell'immigrazione".
"I nostri primi 50 anni - ha detto Longhi - sono stati scanditi dal costante incontro con i territori, mettendo al centro il capitale umano, dal supporto all'innovazione, dal trasferimento tecnologico, dall'eccellenza nella ricerca: con 8 dipartimenti di eccellenza e con il finanziamento di progetti di ricerca grazie al bando PRIN promosso dal Miur".
(Fonte Ansa)
Bellissima giornata di sci quella che si è appena conclusa in Località Santa Maria Maddalena a Sarnano.
La Baita La Capannina domani aprirà la seggiovia biposto S.M. delle Nevi, la Seggiovia Liseb e i Tapis Roulant Campo Scuola Maddalena. La strada per raggiungere gli impianti sciistici, in questi giorni, è pulita, anche se si raccomandano comunque le gomme termine, specialmente nel caso in cui dovessero esserci dei cambiamenti meteo durante la notte.
La neve è in perfette condizioni e, durante la notte, gli operatori continueranno a lavorare per regalare agli sciatori un'altra meravigliosa giornata di divertimento.
La Città di San Severino Marche ha deciso di intitolare una via a don Amedeo Gubinelli, sacerdote dalle straordinarie capacità comunicative, giornalista fecondo e pungente, autore di importanti e significativi testi del teatro dialettale marchigiano del Novecento, ideatore di innumerevoli iniziative spirituali, culturali e turistiche. Per anni curò anche le pagine de “La Voce Settempedana”.Poeta e narratore delle novelle dedicate al personaggio di Sor Ansermo, poco prima degli anni Ottanta iniziò a scrivere una serie di lavori dedicati a questa straordinaria figura che ancora oggi rivive spesso nella memoria di tantissimi settempedani, e non solo, tra cui “Quanno n’ fija se spusa”, “Natale a casa de Sor Ansermo”, “Capita a 50 figurate a… 20!”, “E Settempeda non se brusciò”, “Ma che campa affà?!”. Il suo capolavoro rimane, comunque, “Patre pe’ procura”.Dal 1983 la sua grande attività di autore e uomo di teatro viene riproposta con straordinario successo in Italia dalla compagnia che porta il nome. A don Amedeo Gubinelli sarà intitolata la prima strada a sinistra di via Corta di Serripola nell’omonima località del Comune di San Severino Marche.
Visita ispettiva ieri a Caldarola per i tecnici della Regione Emilia Romagna incaricati di seguire i lavori di realizzazione del nuovo Municipio.I funzionari Gianluca Paggi, responsabile dei soccorsi nell’immediato post sisma, Piero Venturi, segretario dell’allora Commissario per la ricostruzione Vasco Errani e Antonio Beniamino Costantino, Ingegnere incaricato del collaudo della struttura, si sono confrontati con i funzionari dell’Ufficio Tecnico di Caldarola per fare il punto della situazione.Allo stato attuale l’Amministrazione Comunale ha concluso i lavori di realizzazione della piattaforma sulla quale verrà alloggiato il nuovo edificio. La futura sede degli uffici comunali ricalcherà grossomodo la tecnica costruttiva della nuova scuola “De Magistris” recentemente inaugurata: struttura in acciaio con copertura in legno a vista, pareti a secco, isolamento e impianti realizzati con i più moderni criteri di risparmio energetico.Non a caso, dopo l’incontro con i tecnici e la supervisione del progetto, la delegazione ha fatto visita alla nuova scuola complimentandosi per l’ottimo lavoro svolto. Incaricata dei lavori la Ditta R.I. Costruzioni che avvierà il cantieri verso la fine di febbraio.La Regione Emilia Romagna, da subito vicina al territorio caldarolese già dalle prime scosse di terremoto del 26 ottobre 2016, ha deciso di destinare parte dei propri fondi per la costruzione del nuovo Municipio di Caldarola che attualmente è ospitato nei container con evidenti difficoltà per un corretto ed efficiente svolgimento del lavoro.Il sindaco Luca Maria Giuseppetti e tutta l’Amministrazione comunale ancora una volta ringraziano i tanti uomini e donne che hanno letteralmente adottato il territorio caldarolese. Una doverosa precisazione, a sottolineare la totale trasparenza degli eventi realizzati in favore della cittadinanza: gli organizzatori della festa di capodanno rendono noto che i fondi raccolti, frutto del ricavato della cena, sono stati utilizzati per l’acquisto di materiale e attrezzature destinate alla mensa del tendone “Luna”, ringraziando tutti i partecipanti.
La Regione ha emanato gli indirizzi ai Comuni per la presentazione di istanza di accesso alle borse di studio per l’anno scolastico 2018/2019, per studenti delle scuole secondarie di secondo grado,statali o paritarie (Decreto del dirigente regionale 132 del 5.02.2019). Sarà ammesso al beneficio il genitore o chi rappresenta il minore appartenente a famiglie, il cui indicatore economico equivalente (Isee) non sia superiore a € 10.632,94.Le domande, formulate sulla modulistica disponibile presso la Civica Residenza o scaricabile dal sito web del Comune (www.comune.civitanova.mc.it), dovranno pervenire all’Ufficio Protocollo entro e non oltre il giorno 28.02.2019. Le istanze pervenute fuori termine e/o incomplete saranno escluse dal beneficio.Alla domanda devono essere allegati i seguenti documenti: copia del modello Isee e copia di un documento di identità in corso di validità di chi sottoscrive la domanda.Per ulteriori chiarimenti, gli interessati potranno rivolgersi a: Ufficio Servizi Educativi-Formativi- Dott. Luca Macellari (telefono 0733/822.225), e-mail: luca.macellari@comune.civitanova.mc.it.
Domenica 10 febbraio, il treiese Andrea Cristofanelli Broglio, ha partecipato al 141° Anniversario della Guardia d’Onore alle Reali Tombe del Pantheon a Roma, in Piazza Venezia.
La cerimonia, dopo la sfilata giunta all’Altare della Patria, è proseguita con la deposizione della corona d’alloro alla presenza delle autorità e del Principe Emanuele Filiberto di Savoia. Il corteo, composto da oltre 200 guardie, si è poi diretto a piedi, accompagnato dalla banda, verso il Pantheon. Qui si è svolta la messa e, a seguire, il Principe Emanuele Filiberto di Savoia, ha portato il suo tributo alle tombe di Vittorio Emanuele II, Umberto I e della Regina Margherita.
“Una bellissima emozione salire su quella scalinata con tutte le Guardie a destra e a sinistra, la banda e la presenza del Principe e deporre la corona d'alloro" ha commentato con grande orgoglio Andrea Cristofanelli Broglio.
Alla toccante e solenne cerimonia che si è tenuta a Roma, hanno partecipato ex militari, militari ancora in servizio o civili che fanno parte della Guardia d’Onore.
Nella Regione Marche sono presenti la Delegazione della Guardia d’Onore di Macerata-Fermo-Ascoli e quella di Ancona-Pesaro-Urbino, alle quali è possibile fare richiesta per entrare.
L’Associazione Pro.Frontignano ribadisce l’importanza degli impianti sciistici in termini d’indotto per tutto il territorio:
Ad oltre due anni dal sisma che ha causato lo stop degli impianti sciistici delle due stazioni dell’Alto Nera, l’Associazione Pro.Frontignano, per il tramite del responsabile comunicazione Filippo Campanile, torna nuovamente a sottolineare l’importanza degli impianti a fune come volano di ripartenza di tutto il territorio e polo d’attrazione che travalica ampiamente i confini regionali.
Fino ad alcuni anni fa queste considerazioni si potevano fare solamente sulla base di sensazioni, oggi gli strumenti offerti da Internet possono offrire anche ai non addetti dati statistici molto significativi. L’Associazione Pro.Frontignano, attraverso l’analisi dei dati forniti canali social che gestisce, e mediante il confronto e la discussione degli stessi con le altre associazioni ed attività presenti sul territorio, ha una percezione molto chiara di quanto sia significativo l’interesse della comunità allargata nella ripartenza degli impianti a fune, e soprattutto dell’ampissimo raggio d’azione del loro richiamo.
A dare ulteriore concretezza a queste evidenze, fa notare l’Associazione, contribuiscono l’affluenza che stanno registrando le stazioni sciistiche dei Sibillini oggi operanti, ed il grande successo di tutte le iniziative mediante le quali le stazioni ancora chiuse manifestano in qualche modo una volontà di ripartenza.
In un inverno nevoso come quello che stiamo vivendo, se anche le stazioni ferme avessero operato a regime, la sinergia che si sarebbe venuta a creare con le altre oggi attive avrebbe sortito effetti virtuosi in termini di rilancio del comparto montano, con risultati statisticamente rilevanti per l’intero bilancio turistico regionale.
Infatti, afferma Filippo Campanile, per quanto esistano ancora oggi correnti di pensiero non del tutto favorevoli alla realizzazione o al recupero degli impianti a fune nelle zone appenniniche, rimane difficile immaginare un modello di successo per sviluppo del territorio che possa totalmente prescindere da essi; è certamente vero che i Sibillini sono un ambiente fragile da tutelare, ma le stazioni sciistiche oggi presenti in essi rappresentano una percentuale davvero minimale in termini di consumo del suolo, e nessuno ha in mente progetti che mirano ad espanderle in maniera significativa; sarebbe infatti sufficiente rimetterle in piena efficienza e riprogettarle con serie valutazioni d’impatto ambientale, per aumentarne a dismisura la fruibilità ed accrescerne al contempo l’armonia con il territorio sul quale insistono.
Venendo al caso specifico di Frontignano, continua l’Associazione, la frazione conta diverse migliaia di unità immobiliari, in buona percentuale agibili, e decine di strutture ricettive, ad oggi purtroppo in larghissima parte inagibili; la lentezza nella presentazione dei progetti di ricostruzione e la quasi totale mancanza di domande di delocalizzazione originano senz’altro dall’incertezza sul futuro degli impianti a fune: i proprietari sono restii a ricostruire, e solo la ripartenza degli impianti potrebbe far pesare l’ago della bilancia verso la loro decisione di farlo.
In un contesto come quello di Frontignano l’ambiente avrebbe tutto da guadagnare e nulla da perdere con la partenza della ricostruzione, poiché essa restituirebbe alla frazione un decoro ed una dignità tali da rendere finalmente giustizia all’ambiente superbo che la ospita.
E’ comprensibile, prosegue Filippo Campanile, che in una situazione d’impianti sciistici fermi da più anni è più che mai importante l’individuazione di un gestore propenso a ragionare in ottica di strategica, che creda realmente nella potenzialità futura della località, e capace di guardare al di là delle ovvie difficoltà iniziali che potrebbero scoraggiare l’iniziativa; dopo un fermo forzato di durata pluriennale, l’avviamento è quasi completamente perduto, siamo convinti che le istituzioni comprenderanno che, un incentivo a sostegno della ripartenza dell’attività, potrebbe essere determinante ai fini del salvataggio di un polo turistico a forte rischio d’estinzione.
Ci spostiamo per un attimo fuori provincia per parlare di una situazione che sta tenendo banco a livello nazionale e che, nella giornata di oggi, interesserà il vicino territorio fermano.
Nel primo pomeriggio di oggi infatti, a partire dalle 14.30, alcuni allevatori sardi che vivono e lavorano nel Fermano, principalmente in provincia di Montegranaro e Monte Urano, si ritroveranno presso il rifornimento IP che si trova lungo la strada Mezzina per protestare sul prezzo del latte.
"Solidarietà ai pastori sardi che protestano contro il prezzo troppo basso del latte (0,60 €/Lt). OGGI la PROTESTA invade anche il FERMANO e le MARCHE (0,83 €/Lt). Il Ministro Centinaio è già all’opera ... #dalleparoleaifatti @matteosalvinimi", questo il tweet di Mauro Lucentini, il coordinatore provinciale della Lega, che sarà in prima linea insieme ai pastori sardi.
I pastori sardi che da anni lavorano nella vicina provincia, getteranno simbolicamente il latte in strada, come avvenuto negli scorsi giorni in molte città della Sardegna, per protestare sul prezzo del latte.
Il Comune di Camporotondo di Fiastrone riceverà un cospicuo finanziamento destinato alla costruzione ex-novo della palestra comunale danneggiata dagli eventi sismici di fine ottobre 2016.
La palestra comunale utilizzata in ambito scolastico e facente parte dell’impianto sportivo “Sandrino Pieroni” di Via J.F. Kennedy, fu danneggiata a seguito degli eventi sismici di fine ottobre 2016. Poiché la semplice ristrutturazione delle parti danneggiate, in particolare, la copertura interna e parte del tetto esterno, non avrebbe permesso l’adeguamento sismico della struttura, necessaria a uso scolastico, si è deciso di sviluppare un progetto per procedere alla ricostruzione ex-novo della struttura.
E’ stato quindi approvato il finanziamento di 650mila euro per costruire la palestra, antisismica ed edificio strategico, da utilizzare anche in caso di calamità future, da delocalizzare in una zona più prossima ai plessi scolastici e al centro del Paese. Anche perché l’area dove è attualmente ubicata la palestra è a rischio idrogeologico. L’amministrazione sta ora valutando la zona più idonea per costruire la nuova palestra e sta predisponendo il progetto di ristrutturazione della struttura danneggiata in Via J.F.Kennedy, dove rimarranno presenti i servizi e gli spogliatoi ad uso dei campi sportivi, mentre la superficie della ex- palestra verrà utilizzata in parte per la rimessa dei mezzi comunali e in parte per ubicarci il “Laboratorio Agricolo di Comunità”, progetto del Comune di Camporotondo di Fiastrone e del Comune di Fiastra, finanziato dal Comitato Sisma Centro Italia.
“Le dipendenze degli adolescenti: quali sono come prevenirle” è il tema del terzo incontro del percorso promosso dall'A.Ge. Civitanova Marche presso la parrocchia S. Carlo di Fontespina.
«Mio figlio trascorre la maggior parte delle ore libere a chattare al computer. È normale?», «Abbiamo scoperto che nostro figlio fuma qualche canna e a volte beva un po' troppo. Come intervenire?».
È un dato ormai accertato che il disagio dei giovani è sempre più caratterizzato da forme di dipendenza patologica: droga, alcool, dipendenza da Internet e videogiochi rappresentano le manifestazioni più ricorrenti di fronte alle quali i genitori sono sempre più disorientati e impotenti.
Per aiutare i genitori a riconoscere segnali di disagio e di pericolo e a intervenire tempestivamente, l'A.Ge. (Associazione Genitori) Civitanova Marche ha organizzato un incontro, in programma domenica 17 febbraio 2019, dalle ore 15, sul tema “Le dipendenze degli adolescenti. Quali sono. Come prevenirle”, terzo appuntamento del percorso intitolato “L'età dello tsunami. Corso di sopravvivenza per genitori di figli adolescenti”.
Durante l'incontro – che si terrà presso il teatro della parrocchia “S. Carlo Borromeo” di Civitanova Marche – il dott. Lorenzo Brocchini, psicologo e responsabile dell'area clinica e formazione dell'Associazione nazionale Di.Te. (Dipendenze Tecnologiche-Cyberbullismo), guiderà i genitori in un viaggio tra le vecchie e nuove dipendenze dentro le quali i nostri ragazzi sono sempre più frequentemente irretiti. Previste anche le testimonianze dei volontari dell'APS Sentinelle del Mattino-Citanò alla Droga e della Croce Verde di Civitanova Marche.
Gli ultimi due appuntamenti del corso – organizzato anche con la collaborazione degli I.C. Via Regina Elena e S. Agostino, dell'A.S. Anthropos e con il sostegno del CSV Marche – sono previsti il 10 marzo 2019 (I figli adolescenti diversamente abili) e il 24 marzo 2019 (I figli adolescenti adottivi),
Le qualità dei fitonutrienti della Mela Rosa dei Monti Sibillini, uno dei prodotti gastronomici tradizionali più importanti della Regione Marche e riconosciuto dal 2000 quale presidio Slow Food, sono oramai entrate di diritto nell’editoria accademica. Questo grazie a uno studio dell’Università di Camerino, coordinato dal Prof. Filippo Maggi della Scuola di Scienze del Farmaco e dei Prodotti della Salute intitolato “Characterization of nutrients, polyphenols and volatile components of the ancient apple cultivar ‘Mela Rosa dei Monti Sibillini’ from Marche region, central Italy” che è stato recentemente pubblicato nella rivista International Journal of Food Sciences and Nutrition.“Tale studio, – ha sottolineato il prof. Maggi – volto a valorizzare le qualità nutrizionali e il potere salutistico di questo antico frutto che è coltivato da sempre sui Monti Sibillini e conosciuto fin dai tempi degli antichi Romani, è il risultato di un anno di ricerche condotte all’interno del dottorato in Pharmaceutical Sciences dal titolo ‘I fitonutrienti della mela rosa dei Monti Sibillini: aspetti fitochimici e proprietà salutistiche’, finanziato da Unicam, Regione Marche e Bacino Imbrifero Montano del Tronto e condotto su campioni prodotti nel territorio del comune di Montedinove (Ascoli Piceno) e che ha visto anche la collaborazione di ricercatori delle Università di Padova e Milano”.La mela rosa è una delle varietà più antiche della nostra regione, coltivata nella fascia collinare pedemontana tra 400 e 900 metri e riconoscibile per le piccole dimensioni (peso medio 120 g), la forma irregolare (leggermente schiacciata), il colore verdognolo con sfumature dal rosa al rosso violaceo e all’arancio, il profumo intenso e aromatico e il sapore acidulo e zuccherino. Lo studio di Unicam ha permesso di certificare le sue peculiarità nutrizionali e fitochimiche attraverso la caratterizzazione dei macro e micronutrienti, composti bioattivi e volatili.
“La mela rosa si è rivelata, in particolare – ha affermato il prof. Maggi – un’ottima fonte di fruttosio, lo zucchero indicato per chi soffre di diabete, di potassio, un elemento essenziale per la buona salute dell’apparato cardiovascolare, di boro, un elemento importante per la costituzione del tessuto osseo e il mantenimento delle funzioni cerebrali, di polifenoli e di terpenoidi. A queste sostanze sono attribuite importanti attività farmacologiche quali quella antiossidante, antitumorale, antidiabetica, antiinfiammatoria e neuroprotettiva. Infine l’aroma del frutto è dato principalmente dalla produzione di esteri e di un terpene a livello della buccia”.I risultati di questo studio consentiranno di certificare da un punto di vista scientifico il prodotto in termini di componenti bioattive e non, in modo da incentivarne la coltivazione, il consumo, la commercializzazione e l’applicazione nei settori cosmetico, farmaceutico e degli integratori alimentari. Il fine è anche quello di contribuire al riconoscimento come prodotto DOP che ne tuteli l’origine e la produzione nel territorio di riferimento.
Il sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei, ha autorizzato il rientro a casa, dopo i lavori di riparazione dei danni provocati dalle scosse dell’ottobre 2016, di altre cinque famiglie settempedane firmando la revoca di due Ordinanze di inagibilità relative a due edifici ubicati in viale Giuseppe Mazzini e in località Cesolo.
Nel primo immobile risultano residenti tre famiglie e vi sono ubicate due attività commerciali. I lavori di riparazione, seguiti dall’ingegnere Luca Sabbatini, hanno previsto interventi per un importo di poco superiore ai 100mila euro.
Nel secondo immobile, invece, sono residenti due famiglie. Insieme alle abitazioni sono state recuperate anche le pertinenze grazie a un intervento di ricostruzione leggera.
Nella trasmissione "Le Iene" andata in onda ieri sera (domenica 10 febbraio, ndr) la protagonista di uno dei servizi lanciati durante la trasmissione è stata Maria Clara Romano, la celebre maga di Potenza Picena che afferma di avere poteri capaci di liberare le persone dal demonio e dalle malattie.
L'inviata delle Iene Nina Palmieri ha approfondito la sua figura raccogliendo la testimonianza di diversi clienti che in passato hanno richiesto l'aiuto della veggente e inviando tre complici nella sua residenza/studio.
"Si tratta di una setta con una persona pazza e malata al comando che ti plagia completamente". Così Maga Clara viene definita da una delle donne intervistate da Nina Palmieri. Dopodichè viene documentato come a un uomo siano stati richiesti 6000 euro per liberarlo dalla persecuzione del malocchio.
IL SERVIZIO - Durante i venti minuti di montaggio il servizio sottolinea come molte persone acclamino la donna come una "santa" recependo il suo messaggio in cui dice di essere una messagiera di Dio.
"Le Iene" ingaggiano così tre complici per documentare l'operato della maga. Il primo la consulta per trovare l'amore e dopo una veloce lettura delle carte gli viene proposto il pagamento di 380 euro al mese per tre anni: al termine del rito l'uomo avrebbe trovato l'anima gemella.
Clara, nel corso degli anni, afferma di aver curato più di 900 persone: "Il demonio è la causa principale delle malattie, i farmaci sono inutili. Io non gioco su niente".
La seconda complice che visita lo studio di Maga Clara dice di soffrire di depressione, al che le viene consigliato: "Non devi andare dal dottore, ma bere quattro bustine di camomilla al giorno oltre che mandarti a f****o allo specchio da sola. Si tratta di un male che ti opprime perchè portato da Satana, non di una malattia". Dopo la diagnosi viene proposto un pagamento di 200 euro al mese per un periodo indeterminato.
Infine, lo studio accoglie una coppia che confida alla maga di avere un bambino di 8 anni malato di leucemia. Dopo una rapida consultazione delle carte Maria Clara Romano afferma: "La leucemia si manifesta nelle persone a cui manca l'acqua nel sangue. Provate a dare al bambino tre litri d'acqua al giorno e con i miei riti vedrete che riusciremo a guarirlo. La chemio è pericolosa, dategli meno medicine".
Il servizio si conclude con il confronto tra la troupe della trasmissione e Maga Clara, che culmina con una colluttazione violenta in cui un operatore viene aggredito fisicamente per tentare di strappargli la scheda video del registrato. Sul posto intervengono i Carabieri chiamati dall'inviata Nina Palmieri.
Ecco il link nel quale poter rivedere il servizio completo andato in onda nella puntata di domenica 10 febbraio a "Le Iene": clicca qui
LA SENTENZA - Il Tribunale di Macerata ha condannato Maga Clara Romano per truffa aggravata nei confronti di sei clienti nel 2014, con una pena di due anni di reclusione e 600 euro di multa. La condanna è, però, caduta in appello per effetto della prescrizione.
La maga è autrice di diversi libri e possiede un canale Yotube e un sito Internet ufficiale, entrambi curati a perfezione dal punto di vista commerciale e comunicativo. Inoltre, maga Clara è anche stata speaker radiofonica per Radio Aut Marche.
Anche le Marche hanno vinto il Festival della Canzone Italiana di quest’anno. Una 69esima edizione che, in questi giorni, vi abbiamo raccontato con foto, video e aneddoti.
Come sapete, “Soldi”, di Mahmood, ha vinto questa edizione di Sanremo. Il brano, portato sul palco dell’Ariston dall’artista italo-egiziano, è stato firmato, oltre che dallo stesso interprete, anche da Charlie Charles e dall’ascolano Dario Faini.
Il compositore, e direttore d’orchestra, originario di Ascoli Piceno, è uno dei tre scrittori e compositori del brano interpretato da Mahmood. Il 27enne nato a Milano, dopo aver vinto Sanremo Giovani a dicembre, ieri si è aggiudicato la 69esima edizione del Festival di Sanremo: un traguardo importantissimo per Faini, che l’ha diretto in tutte le quattro serate del Festival.
“Questa è la foto del giorno in cui è nata Soldi. Non avremmo mai immaginato quello che è accaduto ieri. E invece... È tutto vero Mahmood, è tutto vero”. Con questo post sulla pagina Facebook dell’etichetta discografica Dardust, il compositore marchigiano ha manifestato tutta la sua felicita per l’importante traguardo.
Ma sul podio non è salito un solo marchigiano. Il maceratese Piero Romitelli, autore di “Musica che resta” insieme a Emilio Munda, Antonello Carozza, con la supervisione di Gianna Nannini, è “salito” sul terzo posto insieme al trio de “Il Volo”.
Ancora una volta le Marche si dimostrano fucina di talenti e grandi professionisti che con passione, sacrificio e dedizioni, sono arrivati a calcare palchi importanti come quello dell’Ariston. Ad maiora!
Fratelli d'Italia, circolo di San Severino Marche, si è ritrovato oggi, nel Giorno del Ricordo, insieme alla Comunità Istriana locale, per la commemorazione delle vittime delle Foibe. In seguito, all'introduzione del portavoe di FDI Tiziana Gazzellini è intervenuto Emanuele Piloni, facente parte dell'associazione ANVGD (Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia), diretto discendente della famiglia Istriana. La nonna, esule del periodo, ha potuto raccontare alla famiglia le orribili violenze che venivano inferte a quelle persone che avevano la sola colpa di essere italiani.
"L'intervento, commovente ed incisivo, ha descritto in maniera precisa e puntuale la vicenda nella sua realtà che fin ad oggi, non ha ancora ricevuto la giusta importanza, suscitando la commozione dei presenti. C'è ancora tanta strada per poter affermare la verità. Si aggiunge a conclusione anche il contributo di Leonardo Simoncini, membro di Giovenù Nazionale." spiegano gli esponenti di Fratelli d'Italia.
"Ci meraviglia il silenzio imbarazzante dell'Amministrazione Comunale, che ha disatteso l'appello del Presidente della Repubblica, il quale invitava le istituzioni a questa doverosa Commemorazione ( Legge n. 92/04 del 30/03/2004), facendo sì che gli infoibati fossero stati uccisi due volte - conclude Fratelli d'Italia -. Si ringraziano tutti presenti, in particolar modo la Famiglia Piloni che ci ha onorato della loro presenza."
Passione, amore, dedizione e sacrificio. Queste qualità riassumono Fabrizio Monterotti che, nel 1970, ha fondato l’Azienda di Sarnano che prende il suo nome. Un cammino lungo mezzo secolo e Fabrizio, insieme alla sua famiglia, si sta preparando a spegnere le 50 candeline con una grandissima sorpresa per tutti i suoi clienti, una sorpresa che però, per scaramanzia, preferisce ancora non svelare.
Un’azienda a conduzione familiare, in cui Fabrizio, sua moglie e le figlie Katia e Genny hanno investito tutto il loro tempo e la loro passione. Il Salumificio Monterotti, sinonimo di garanzia e professionalità, è specializzato da anni nella produzione di salumi derivanti dai suini allevati nelle incontaminate terre dell’entroterra marchigiano, tutti caratterizzati da un’ottima qualità.
“Quando ero giovane sono andato in macelleria per imparare il lavoro e da lì è iniziato tutto – ci ha raccontato Fabrizio -. La nostra attività è partita da un furgoncino. La strada è stata lunga e fatta di sacrifici e di duro lavoro: di notte lavoravamo per preparare i prodotti che avremmo portato in giro il giorno dopo. Con il ricavato delle vendite abbiamo poi costruito l’Azienda.”
Monterotti conta, a oggi, 18 dipendenti e lavora principalmente con allevatori maceratesi. “Dai piccoli contadini della provincia e dai piccoli allevamenti prendiamo i maiali e poi, tutte le fasi di lavorazione, si svolgono in Azienda – ci spiega Fabrizio -. La macellazione viene fatta al mattatoio di Sarnano poi la carne viene portata qui. Il lunedì si fa il selezionamento, il martedì la rifilatura dei pezzi di carne e poi si procede alla lavorazione. Produciamo all’incirca 2.500 quintali di maiale all’anno. In questo periodo, dopo la grande lavorazione che ci ha impegnato per il periodo natalizio, stiamo lavorando per la distribuzione di Pasqua, finita questa penseremo al Ferragosto: sono questi i tre momenti principali che scandiscono l’anno.”
L’Azienda Monterotti serve tutta la Regione. “Da Numana a San Benedetto consegniamo settimanalmente in tutte Marche. Abbiamo poi, oltre ai due punti vendita di Sarnano e al truck, un negozio a Brescia, uno in Toscana e uno nella Città del Vaticano.”
“L’obiettivo è quello di fare un prodotto naturale da offrire al mercato cercando sempre di perfezionarlo – continua Fabrizio -. La nostra soddisfazione è di essere riusciti a dare vita a insaccati naturali e bilanciati: è importante che non si senta, in modo “prepotente”, il sapore delle spezie quando si mangia un insaccato. Il cliente vuole sentire il profumo della buona carne, delle materie prime: noi siamo riusciti a raggiungere questo risultato.”
Salumi naturali quindi, senza zuccheri, senza additivi, con una stagionatura naturale fatta, come una volta, con il camino a legna. Si va da un mese di stagionatura, necessaria per il ciauscolo, ai circa 19 mesi per il prosciutto. “Perché è il tempo, dettato dalla natura, che fa un buon prodotto e che conferisce quei sapori che la tecnologia non potrà mai avvicinare” – ci spiega il titolare.
La stagionatura rimane una delle fasi fondamentali per ottenere un prodotto eccellente e genuino. Monterotti utilizza esclusivamente procedure semplici e artigianali, con l’ausilio del caminetto classico alimentato con legna di essenza di bosco dei Sibillini, selezionata con estrema cura e di cui seguono direttamente l’essiccazione in ambienti asciutti e privi di muffe e odori arieggiati.
Porchetta, mortadella, ciauscolo IGP, prosciutto, capocollo, salame lardellato e non e moltissimi altro. Il salumificio Monterotti offre una grandissima varietà di prodotti, prodotti riconosciuti a livello nazionale. “Abbiamo ricevuto un premio del settore gastronomia con il Conad per la nostra porchetta. Nell’edizione 2010 di CremonaFiera il nostro salame artigianale è arrivato primo e l’anno scorso siamo stati premiati al Concorso del Salame Italiano d’Eccellenza come azienda produttrice del miglior salame spalmabile. Il nostro ciauscolo IGP ha infatti trionfato nell’ambito dell’evento “Pepe e sale” svoltosi a novembre a Sovicille, in provincia di Siena.”
Avere l’onore di poter assistere alle varie fasi di lavorazione dell’Azienda Monterotti, oltre ad assaporare il buon profumo delle materie prime che si respira nei locali della stagionatura, permette di toccare con mano la passione e la dedizione che Fabrizio e la sua famiglia mettono nel loro lavoro. Una passione che, il prossimo anno, farà spegnere le 50 candeline all’Azienda con una sorpresa che, state certi, vi annunceremo prestissimo in anteprima.
Torna, come ogni domenica, la rubrica curata dall’avv. Oberdan Pantana, “Chiedilo all'avvocato”.
Questa settimana, le numerose mail arrivate hanno interessato principalmente tematiche relative ai presupposti di legittimità della sanzione disciplinare del licenziamento, irrogata dal datore di lavoro al verificarsi di specifiche condotte.
Ecco la risposta dell’avv. Oberdan Pantana alla domanda posta da un lettore di Recanati, che chiede: “Può ritenersi legittimo il licenziamento del lavoratore che accede ai social network durante l’orario lavorativo?”
Il caso di specie ci offre la possibilità di far chiarezza su una questione molto delicata, sulla quale ha avuto modo di pronunciarsi la Corte di Cassazione, Sezione Lavoro, in una recentissima sentenza, n. 3133/2019, confermando in via definitiva il licenziamento disciplinare di una donna, segretaria part time in uno studio medico, la quale, durante l’orario di servizio, era solita accedere ripetutamente e per durate talora significative, ai social network, raggiungendo circa 6 mila accessi in Internet, di cui 4.500 su Facebook, utilizzando il computer dell’ufficio. Nella citata sentenza infatti, la Suprema Corte evidenziava come la durata mediamente significativa dei numerosi accessi e l’estraneità dei siti consultati allo specifico ambito lavorativo, fossero risultati idonei a qualificare come “grave” la condotta posta in essere dalla lavoratrice, nonché in netto contrasto con l’etica comune, arrivando ad incrinare la fiducia datoriale e legittimando pertanto, la massima sanzione disciplinare del licenziamento.
Difatti, come ampliamente affermatosi nella prassi giurisprudenziale: “Per stabilire l’esistenza di una giusta causa di licenziamento, che deve rivestire i carattere di grave negazione degli elementi essenziali del rapporto di lavoro ed in particolare di quello fiduciario, occorre valutare, da un lato, la gravità dei fatti addebitati al lavoratore, in relazione alla portata oggettiva e soggettiva dei medesimi, alle circostanze nelle quali sono stati commessi ed all’intensità dell’elemento intenzionale, dall’altro, la proporzionalità di tali fatti e la sanzione inflitta, stabilendo se la lesione dell’elemento fiduciario su cui si basa la collaborazione del prestatore di lavoro sia in concreto tale da giustificare o meno la massima sanzione disciplinare”. (Trib. Roma, Sez. III, 06.08.2018, n. 75870).
Pertanto, è necessario che la condotta posta in essere dal lavoratore, risulti idonea a determinare un vero e proprio inadempimento degli obblighi previsti contrattualmente, al punto da rivestire il carattere di grave negazione degli elementi del rapporto di lavoro ed, in particolare, dell'elemento fiduciario.
Al contrario, simili trasgressioni che abbiano però carattere sporadico ed occasionale, o comunque che occupino il soggetto per un lasso particolarmente ristretto di tempo, non possono in alcun modo costituire giusta causa di licenziamento, così come stabilito dall’autorevole sentenza della Corte di Cassazione, la quale si era pronunciata in ordine all’illegittimità del licenziamento intimato ai danni del lavoratore, posto che nel caso di specie: “non era emerso che l'utilizzo personale della posta elettronica e della navigazione in Internet avessero determinato una significativa sottrazione di tempo all'attività di lavoro, nè che la condotta avesse realizzato il blocco del lavoro, con grave danno per l'attività produttiva (Cassazione civile sez. lav., dep. 02/11/2015, n.22353). Inoltre, è oltremodo pacifico, che la valutazione relativa alla sussistenza del conseguente impedimento della prosecuzione del rapporto, debba essere operata con riferimento non già ai fatti astrattamente considerati, bensì agli aspetti concreti afferenti alla natura e alla qualità del singolo rapporto, alla posizione delle parti ed al grado di affidamento richiesto dalle specifiche mansioni del dipendente.
Pertanto, alla luce di quanto affermato ed in risposta alla domanda del nostro lettore, è corretto affermare che: “Ai fini dell’adeguatezza del licenziamento disciplinare, l’inadempimento deve essere valutato in senso accentuativo rispetto alla regola generale della “non scarsa importanza” di cui all’art. 1455 c.c., sicché l’irrogazione della massima sanzione disciplinare risulta giustificata soltanto in presenza di un notevole inadempimento degli obblighi contrattuali ovvero addirittura tale da non consentire la prosecuzione neppure provvisoria del rapporto” (Corte d’Appello Roma, Sez. Lav., 02.01.2019).
Rimango in attesa come sempre delle vostre richieste via mail, dandovi appuntamento alla prossima settimana.
Prosegue incessante l'opera di controllo da parte degli agenti della questura di Macerata che, su disposizione del questore Pignataro, questa sera, dopo la chiusura del Donoma di lunedì scorso, hanno apposto i sigilli anche al Disco Bowling di via Silvio Pellico.
Il provvedimento, ex art.100 del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, si è reso necessario a seguito di numerosi controlli e attività di monitoraggio che hanno portato al sequestro all'interno del locale di sostanza stupefacente addosso ad avventori. È stata inoltre rilevata la presenza e la frequentazione di numerosi soggetti pregiudicati e l'esercizio di attività di discoteca senza le prescritte licenze e autorizzazioni.
Numerose le persone presenti all'interno del bowling al momento dell'arrivo degli agenti, tra cui parecchie famiglie con bambini, che hanno dovuto interrompere loro malgrado le loro attività per via dello sgombero e chiusura del locale.
Questa mattina, alle 10.30, si è inaugurata la Mediateca di Recanati nei recuperati locali dell’ex Pretura a Recanati. Si è scelto di recuperare un immobile pubblico abbandonato da tempo, sul corso principale della città, che si trova nel piano superiore della biblioteca comunale. Un luogo dall’alto valore simbolico e strategico che rappresenterà una nuova opportunità, per tutti, giovani e non. La Mediateca è un progetto innovativo che, con tecnologie all’avanguardia, spazi per studiare e progettare e aule didattiche completa la già ampia offerta della biblioteca con un servizio moderno, accattivante. Non solo libri, ma ogni tipo di supporti digitali su cui sono riportate strofe, canti di poemi epici, canzoni, concept album, collage di poesie visive, scene di videopoesie, bit di elettropoesie registrate in libri, dischi, cd, dvd, vhs, hard disk. L’inaugurazione è aperta alla cittadinanza.
Rita Soccio, assessore alle politiche culturali e al patrimonio culturale, biblioteca e musei e pubblica istruzione ha mostrato tutta la sua soddisfazione. "Non esistono molte Mediateche come questa nelle Marche e si tratta di un'iniziativa attesa. L’apertura della Mediateca rappresenta per me un sogno che diventa realtà. Avere a Recanati uno spazio polifunzionale in cui bambini, giovani e adulti possono partecipare a laboratori creativi o semplicemente incontrarsi per fare i compiti o scambiarsi idee, era l’obiettivo che abbiamo raggiunto per una crescita culturale della città".
Gli ha fatto eco il sindaco Francesco Fiordomo: "La Mediateca insieme alla biblioteca e l'archivio storico, potenziati negli ultimi anni, possono rappresentare anche una risorsa per rivitalizzare il centro storico".