"Quando una parola può scaldare come fa un raggio di sole: il senso della vivezza"
Vivezza, quando recentemente ho sentito pronunciare questa parola, subito mi ha colpito come un raggio di sole, richiamando in me tanta luce. In tale vocabolo ho subito avvertito l'energia dell'esistenza.
La Vivezza racchiude in sé l’essenza dell’essere vivi ed immediata è stata la sua associazione ad un volto solare ed espressivo, agli occhi luminosi e vivaci dei bambini, ad una conversazione brillante, ad una distesa di girasoli in un pomeriggio soleggiato di giugno. Ho così piacevolmente scoperto in questo semplice vocabolo un suo suono onomatopeico che evoca in sé la gioia di vivere.
Quante volte proviamo la vivezza nelle nostre giornate? Quante volte sentiamo la vita vibrare dentro di noi senza una ragione ben definita? Quante volte riusciamo a gioire, dando il giusto valore alle persone che ci amano in maniera incondizionata e totale, senza dare per scontato cose apparentemente banali ,come sentire il dolce suono della voce di tua madre che pronuncia il tuo nome, che poi si riveleranno le più preziose al mondo nel momento in cui inesorabilmente apprenderai che non potrai più viverle? Per cui godere della vivezza nelle piccole cose di ogni giorno è la felicità.
Svegliarsi ogni mattino con gratitudine in piena presenza del presente, provare meraviglia per ogni sorriso scambiato, per un cielo stellato o l’abbraccio rassicurante di un amico sono doni preziosi che ci offrono l'opportunità di affrontare con una diversa energia le vicissitudini della nostra realtà.
Possiamo scegliere soltanto noi se danzare con la vita seguendo la vivezza o lottare, focalizzandoci su ciò che non ci piace, togliendo luce alla nostra quotidianità. Ho imparato che la Vivezza è nella semplicità del cuore, nella creatività, nell’intuito ripulito da ogni condizionamento mentale, nella libertà, nelle relazioni tra anime affini.
In questa nuova visione ci alleggeriamo dalle innumerevoli pressioni sociali e cominciamo a dare valore all’essenziale, eliminando tutto ciò che sentiamo superfluo ed esterno a noi. Impariamo a volare sopra la superficialità della competizione, del potere personale e del giudizio per lasciare spazio all'accoglienza, alla condivisione e al sostegno reciproco.
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