"L'ansia? Non va vista come un mostro da combattere ma come un'amica fedele. Ecco come farlo"
L’ansia è una reazione innata dell’essere umano che compare in situazioni stressanti o di incertezza, causandoci un senso di apprensione e preoccupazione.
La sua origine etimologica dal latino “Angere”, significa opprimere, chiudere la gola e indica perfettamente l’aspetto somatico del soffocamento.
L’ ansia ha una sua motivazione necessaria alla sopravvivenza, infatti costituisce una reazione naturale ad un momento complesso per allertarci, per essere pronti a reagire e ci permette di aumentare le nostre potenzialità.
In tal caso l’ansia è funzionale all’uomo, compare con una lieve sudorazione o un aumento del battito cardiaco ed è proporzionata all’evento scatenante, che può essere un esame, un colloquio di lavoro.
Una volta risolta la causa, scompare senza influenzare la nostra quotidianità, nel frattempo ci ha permesso di ottenere una maggiore concentrazione e a migliorare il risultato. In queste circostanze la possiamo gestire con una respirazione appropriata, con l’attività fisica o con la meditazione.
Quando, invece, cominciamo a vivere uno stato d’allarme in circostanze apparentemente innocue e l’ansia comincia a manifestarsi spesso e in maniera prolungata, con una reazione sproporzionata rispetto alla realtà, allora il livello di controllo è andato oltre la sua funzione, cominciando ad inficiare il normale svolgersi della quotidianità.
In tal caso l’ansia smette di essere funzionale e compromette le nostre capacità, le nostre risorse ed energie.
Si inizia allora a vivere in uno stato di realtà alterato, completamente staccato dal qui ed ora, si comincia a proiettare ogni evento al futuro, pre-occupandoci, appunto, in maniera prematura di qualcosa che ancora dovrà accadere e che magari non accadrà, ma che noi abbiamo già costruito nel nostro peggior immaginario, magari in base ad esperienze negative passate.
In questa situazione, in cui non si riesce a vivere il presente, si convive con una preoccupazione cronica, che porta a problemi respiratori, palpitazioni, dolori al petto, fino ad arrivare agli attacchi di panico.
Quando sentiamo queste sensazioni cosi sgradevoli vediamo l’ansia come un mostro da sconfiggere, contro cui lottare; in tal caso proviamo a rovesciare la prospettiva e immaginiamola, invece, come un’amica fedele che ci vuole mandare un messaggio ben chiaro per aiutarci a vedere un aspetto di noi che non riusciamo a cogliere.
Potrebbe essere il nostro inconscio che vuole comunicarci che c’è qualcosa nella nostra vita che non ci piace, è come se fosse la nostra energia vitale che chiede di essere ascoltata per farci vivere liberi, esprimendo la nostra vera natura che in qualche modo stiamo reprimendo.
Non è un caso che l’ansia sia spesso presente nelle persone che prediligono il pensiero, la razionalità e il controllo; infatti essa rappresenta il grido di ribellione della nostra parte più istintiva e primordiale che implora di essere ascoltata, è un inno alla vita, un messaggio della nostra anima che vuole condurci a un’esistenza degna di essere vissuta.
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