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E se l'omicidio di una donna...avviene per mano di un'altra donna?

E se l'omicidio di una donna...avviene per mano di un'altra donna?

L’assassina è una donna ma soprattutto una madre di tre bambini, 7,8 e 12 anni: Chiara Alessandri, 44 anni. Dava una mano in chiesa e faceva la rappresentante dei genitori a scuola.

Rea confessa di aver ucciso Stefania Crotti, la moglie del suo ex amante, anche lei madre di una bambina piccola.

Lui, Stefano del Bello, aveva scelto di tornare dalla moglie per tentare di recuperare il loro matrimonio. Quella con la Alessandri era stata una breve relazione, una convivenza di due mesi nel periodo estivo; da parte di lei invece, un attaccamento morboso.

Un disegno perseguito con ferocia anche nei minimi particolari. “Un piano diabolico che appare spiegabile con un intento violento e vendicativo di distruzione e annientamento dell’antagonista”, scrive la Corte nella motivazione della sentenza .

L’assassina “ha covato, per un considerevole lasso temporale, una volontà soppressiva della rivale in amore” scrive ancora il giudice di Brescia Alberto Pavan, nelle motivazioni della sentenza che ha condannato la Alessandri a 30 anni per l’imputazione di omicidio volontario premeditato.

E lei, la vittima? Stefania?

Visualizzare il suo profilo commemorativo su facebook è “entrare in contatto” con una donna che aveva messo al centro del mondo la sua famiglia, sua figlia. Una donna sorridente, un sorriso luminoso, semplice, anche in frangenti che sicuramente, oggi sappiamo, così semplici non erano. Uno sguardo pieno d’amore per la sua bambina; sempre circondata dalla natura, mare o sentieri di montagna.  

Chissà di cosa parlerebbe oggi Stefania, se potesse farlo? Forse parlerebbe dei tatuaggi....

“Believe" ."Liberi di sbagliare, liberi di ricominciare". Si erano tatuati queste scritte, lei e Stefano, solo un mese prima che venisse uccisa. Ci credevano.

Per loro, dice il marito, quelle scritte avevano un significato preciso. Avevano avuto un periodo difficile, si erano allontanati. Poi le cose negli ultimi tempi erano andate meglio,ed avevano deciso di ricominciare la vita insieme.

La loro era stata una storia d’amore, e, con la loro piccola, avrebbero potuto essere di nuovo sereni e felici. “Believe”. Credevano fortemente in questa possibilità, come diceva la scritta tatuata sulla loro pelle. 

Certamente se potesse parlare Stefania lo farebbe e, pensando alla sua bambina, si chiederebbe con angoscia...come farà senza di lei, senza la sua mamma? Non la avrà accanto il primo giorno scuola, così importante per i bambini ed i genitori, non la avrà accanto ad ogni nuovo inizio importante, ad ogni traguardo raggiunto, in ogni momento di difficoltà in cui avrebbe più bisogno di lei.

Non la avrà accanto perchè qualcuno si è arrogato il diritto di decidere che tutto questo non doveva essere.

Quei lividi, quei graffi sulle braccia e al volto dell’assassina sono i segni dell’ultimo, disperato tentativo da parte di Stefania di scampare alla morte, alla violenta furia dei colpi di martello inferti dall’assassina.

Stefania, in tempi immediatamente precedenti l’omicio, veniva appellata in modo volgare ed offensivo dalla Alessandri: "B******a, p*****a e che muoia domani mattina, che sarei la prima a ballare sulla sua tomba.” (da audio originale reso pubblico sui media). Nonostante i ripetuti tentativi dell’amante di suo marito di contattarla, Stefana aveva dignitosamente ignorato ogni sollecitazione in questo senso.

Tra le  28 pagine di motivazioni della sentenza emerge che, da quando Stefano aveva detto addio alla sua amante ,l’unico scopo nella vita della Alesandri sia stato cercare e provare a mettere in atto tutti i modi per farlo cadere in tentazione.

Ma non ci è riuscita, anzi lui aveva chiuso subito ogni possibile via di comunicazione.

Per lei, Stefania ero l’ostacolo che le impediva di riallacciare la sua relazione con Stefano. 

Il figlio più piccolo della Alessandri è compagno di scuola della bambina della vittima; nella sua spontanea innocenza, commuove il gesto che ha rivolto alla figlia di Stefania: le ha chiesto scusa “per quello che la mia mamma ha fatto alla tua mamma”.

Altro che vittime secondarie, vittime collaterali...sono loro le vere grandi vittime di queste tragedie. Come si puo’ spiegare ad un bambino simili accadimenti? Come li spiegheranno alla bambina di Stefania? E la Alessandri...cosa spieghera’ ai suoi figli?

 

 

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