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Il volto nascosto del traditore seriale: tra vuoti affettivi e paura dell’ intimità, un viaggio nella mente dell’infedele abituale

Il volto nascosto del traditore seriale: tra vuoti affettivi e paura dell’ intimità, un viaggio nella mente dell’infedele abituale

Approfondirò la figura dell’infedele, spostando l’attenzione dal giudizio morale, per concentrarmi soltanto su un’analisi delle dinamiche emotive ed identitarie che spingono una persona a tradire abitualmente il proprio partner. Non si tradisce soltanto per noia o per attrazione nei confronti di un’altra persona, la spinta può anche arrivare da un senso di incompletezza e vuoto psichico. In realtà non si cerca un altro ma si insegue un’ esperienza  che ci faccia sentire ancora vivi e amati. Se da un lato l‘amante può costituire quell’ alternativa che ci permette di uscire da una relazione ormai finita che altrimenti non avremmo il coraggio di troncare, dall’altra invece può anche succedere che si manchi di fedeltà senza alcun desiderio di porre fine alla propria storia. In questo caso si avverte un bisogno ancora più profondo e complesso, cioè quello di scappare da sé stessi. Si cerca di sfuggire dal disagio di non riuscire a stare totalmente in una relazione seria e totalizzante, perchè questa comporterebbe un ‘intimità troppo forte ed una profondità emotiva che farebbe paura, ingestibile con i propri mezzi. La persona vive un conflitto interno, dovuto a dinamiche di attaccamento infantile che lo portano a fuggire quando il legame diventa profondo e stabile. Si ha timore di attraversare fino in fondo un amore perchè  da bambini si è sperimentato un rifiuto o una freddezza che hanno portato a difendersi da eventuali esperienze simili che ci porterebbero ad un dolore troppo intenso da affrontare. In fondo il traditore è una persona fragile, che teme l’abbandono; avere altre storie gli permette, invece, di tenere alta la propria autostima alimentando una visione  grandiosa del proprio io. Quali potrebbero essere i motivi che portano, nonostante tutto, l’infedele  a professare amore nei confronti della/ del  propria/o compagna/o? Alla base del suo comportamento ci può essere un  affetto sincero condito con la paura della solitudine, un porto sicuro da cui tornare ogni volta, ma non supportato da una scelta totale e definitiva. L’infedele decide di non scegliere totalmente il suo partner, egli tiene accanto la persona senza mai donarsi pienamente. Ha  bisogno di credere di avere una routine rassicurante, cercando poi fuori attenzioni e forti emozioni quando desidera sentirsi vivo. La frattura interiore è un peso con cui prima o poi la persona dovrà fare i conti, perché nel tradire l’altro in realtà inganna se stesso. Chi tradisce più volte non ama realmente né il compagno, né se stesso, cerca sollievo al proprio vuoto, senza voler guardare le proprie fragilità e bisogni per lavorarci e superarli. Non costruisce ma distrugge. Si sente libero ma in realtà vive uno stato di disconnessione interiore: da un lato la necessità di sentirsi amato e dall’altro il terrore di sperimentare l’amore puro Si alimentano esigenze che poco hanno a che fare con un sentimento vero, si parlerà di dipendenza affettiva, di una narrazione irreale della relazione in cui ci si convince che sia la storia della vita, o di paura di essere lasciati mascherata da disinteresse. Meccanismi molto distanti dal concetto di un amore adulto che richiede, invece, presenza, verità e scelta reciproca.

13/07/2025 12:15
Castelraimondo, Crispiero protagonista del docufilm Rai dedicato a Nazareno Strampelli

Castelraimondo, Crispiero protagonista del docufilm Rai dedicato a Nazareno Strampelli

Crispiero diventa protagonista nel panorama nazionale grazie alle riprese di un docufilm finanziato dalla RAI, interamente dedicato alla figura di Nazareno Strampelli, tra i più importanti genetisti agrari del Novecento, nato proprio in questa frazione del Comune di Castelraimondo. Il progetto è diretto dal celebre regista Maurizio Zaccaro, vincitore di due David di Donatello e tra i nomi più apprezzati del cinema italiano per sensibilità narrativa e rigore storico. La produzione è affidata ad Ocean Production, guidata da Antonio Stefanucci, con una troupe altamente qualificata che ha lavorato con grande cura e rispetto per i luoghi coinvolti. La casa natale di Nazareno Strampelli è stata il fulcro delle riprese, diventando set naturale e simbolico di un racconto che parte proprio da questo borgo immerso nel verde dell’entroterra marchigiano. Qui è nata la sua passione per il mondo rurale, qui si sono gettate le basi di una rivoluzione agricola che avrebbe avuto un eco internazionale. Particolarmente suggestive le scene girate in un campo di grano nei pressi del paese, gentilmente concesso dalla famiglia Leoni, che ha collaborato attivamente alle riprese offrendo anche una ricostruzione di falciatura tradizionale come si faceva un tempo. Un gesto di grande generosità e attaccamento alla memoria storica del territorio. Il sindaco del Comune di Castelraimondo Patrizio Leonelli ha sottolineato l’importanza di Nazareno Strampelli: “Rappresenta una delle figure più luminose nate nel nostro territorio e veder riconosciuto il valore della sua opera in un progetto nazionale è motivo di grande soddisfazione per tutta la comunità. Questo docufilm rafforza il nostro impegno a tutelare e promuovere il patrimonio culturale e identitario di Crispiero”. Il consigliere regionale Renzo Marinelli ha aggiunto: “Nazareno Strampelli è una delle figure eccellenti del nostro territorio. È stato un grande genetista, originario di Crispiero, tra l’altro è stato anche riconosciuto come pioniere della ricerca ma anche dell’innovazione scientifica. Un personaggio che ha dedicato gran parte della sua vita proprio ad accrescere il sapere”. Non poteva mancare l’intervento di Elisabetta Torregiani, assessore alla Cultura del Comune di Castelraimondo: “Come amministrazione comunale crediamo profondamente nella valorizzazione della figura di Strampelli e del legame indissolubile con il suo paese natale. Accogliere una produzione così importante è per noi motivo di orgoglio e un’opportunità straordinaria per far conoscere Crispiero, la sua storia e le sue radici. Stiamo lavorando per restituire alla comunità e al pubblico nazionale il giusto riconoscimento a questo luogo e alla sua eredità scientifica e culturale”. Crispiero si conferma così luogo identitario della figura di Strampelli, punto di partenza di una storia che ha saputo unire ricerca scientifica, innovazione agricola e cultura del lavoro. Il docufilm pertanto restituirà al grande pubblico il valore profondo di questi luoghi e delle radici che hanno dato vita a un’eredità ancora oggi attuale.  

13/07/2025 11:40
"Rinascimento Marchigiano": a San Severino l’ultima tappa della mostra sulla rinascita post sisma

"Rinascimento Marchigiano": a San Severino l’ultima tappa della mostra sulla rinascita post sisma

La Città di San Severino Marche dal 12 luglio al 19 ottobre ospita l’ultima significativa tappa della mostra itinerante “Rinascimento marchigiano. Opere d’arte restaurate dai luoghi del sisma lungo i cammini della fede”. Dopo aver incantato il pubblico a Roma, Ascoli Piceno e Ancona, l’esposizione trova la sua degna conclusione nel Piano Nobile del Palazzo Comunale, nella suggestiva piazza Del Popolo, offrendo un percorso culturale e spirituale che restituisce al pubblico capolavori rinascimentali strappati alle macerie del sisma del 2016 e tornati a risplendere grazie a importanti interventi di restauro. L’iniziativa, promossa da Anci Marche e dal Pio Sodalizio dei Piceni con il sostegno della Regione Marche, del Ministero della Cultura e di numerosi enti locali, in collaborazione con la Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Ascoli Piceno, Fermo e Macerata e la Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Ancona e Pesaro e Urbino, con il contributo del Commissario straordinario alla Ricostruzione sisma 2016, del Comune di Ancona, del Comune di Ascoli Piceno e del Comune di San Severino Marche e con il patrocino della Fondazione Marche e Cultura, rappresenta un'occasione unica per ammirare opere di inestimabile valore artistico e simbolico. “La mostra rappresenta un simbolo tangibile della resilienza e della determinazione delle nostre comunità nel preservare e valorizzare il patrimonio artistico e culturale colpito dal sisma - sottolineato il sindaco della Città di San Severino Marche, Rosa Piermattei, che aggiunge - Le opere esposte, tra cui importanti capolavori, testimoniano non solo la ricchezza artistica delle Marche, ma anche l'impegno profuso nel loro restauro e nella loro restituzione alla collettività”. Curata da Stefano Papetti e Pierluigi Moriconi, l'esposizione si inserisce in un dibattito più ampio sulla “restanza”, un concetto evocato dal senatore Guido Castelli, Commissario alla Ricostruzione Sisma 2016: “La restanza non è sinonimo di 'restare' - spiega Castelli, citando Vito Teti, che prosegue - Non si resta o si fugge: si resta e si fugge. Nella 'restanza' c’è un movimento e una radice, c’è un viaggio dentro e un viaggio fuori”. Le grandi tragedie, come il terremoto, “aiutano spesso a capire meglio le cose, sé stessi e ciò che ci appartiene (e a cui apparteniamo). In questo l’arte aiuta. L’arte è sempre un viaggio”. Il patrimonio artistico e culturale, gravemente ferito dal sisma del 2016, è una "prodigiosa sintesi" del territorio e delle sue comunità. “Non c’è nostalgia o compiacimento di qualcosa che è stato perduto e che si vorrebbe recuperare – invano – ma c’è la consapevolezza che in quello che si è perso si produce qualcosa di nuovo, per tutti” - aggiunge Castelli, rimarcando come la mostra sia “uno di quei 'ponti' che Papa Francesco reclamava nell’azione dell’uomo”. Francesco Acquaroli, presidente della Regione Marche, ha descritto la mostra come “molto più di un evento espositivo, ma l’occasione per scoprire attraverso le opere d’arte i meravigliosi territori del nostro entroterra, duramente colpito dal sisma del 2016. Questo progetto - prosegue Acquaroli - rappresenta un segno concreto e tangibile della volontà collettiva di recuperare, proteggere e soprattutto valorizzare il patrimonio culturale che è stato danneggiato. Ogni opera restaurata porta con sé non solo una bellezza artistica inestimabile, ma anche il racconto delle storie e delle tradizioni che legano indissolubilmente le comunità marchigiane ai loro luoghi d’origine, rafforzando il legame tra l'arte e i Cammini della Fede, itinerari spirituali che attraggono migliaia di visitatori”. Anche Marco Fioravanti, presidente di Anci Marche, nel catalogo che accompagna l’esposizione ha ribadito l'importanza di non disperdere l'enorme patrimonio artistico danneggiato dal sisma: “Grazie al grande impegno di Anci Marche e del Pio Sodalizio dei Piceni... non solo si sono recuperate tante opere che rappresentano la storia e la cultura della nostra comunità ma si sono realizzati eventi espositivi che hanno prodotto una significativa valorizzazione e promozione del territorio”. Come evidenziato dai curatori Stefano Papetti e Pierluigi Moriconi, il sisma del 2016 ha causato “danni materiali ed immateriali, determinanti per la disgregazione dell’identità stessa di una vasta area”. La mostra nasce proprio per arginare questo effetto a lungo termine, selezionando opere che provengono dai luoghi colpiti dalle scosse e che si collocano lungo i cammini percorsi dai pellegrini. Tra i capolavori esposti, si possono ammirare il trittico di Valle Castellana di Carlo Crivelli, di cui è stata recuperata la preziosità degli smalti e la delicatezza dei dettagli, il Cristo sul sepolcro di Pietro Alamanno e il polittico di Funti di Nicola Filotesio detto “Cola dell’Amatrice”. Spiccano anche il San Rocco del palazzo comunale di Caldarola, oltre a dipinti seicenteschi di Giuseppe Puglia e Ludovico Trasi, e una monumentale pala d’altare del fiorentino Cesare Dandini. Il restauro, affidato a restauratori e tecnici marchigiani, ha permesso di “restituire continuità alle immagini, pur non nascondendo lo stato di degrado della pellicola pittorica”, e di ritrovare la ricchezza del patrimonio storico-artistico dell'entroterra marchigiano. La Soprintendenza ABAP per le province di AP-FM-MC e il Segretariato Regionale delle Marche hanno attivato depositi attrezzati e laboratori di restauro, dimostrando un impegno costante nella salvaguardia di questi beni. L’allontanamento delle opere d’arte dai paesi danneggiati dal sisma era stato accompagnato dalla comprensibile apprensione dei cittadini. “Era fondamentale, pertanto, far ritornare alla luce l’eredità di quella gente” - sottolineano i curatori. “È un dovere perché l’arte, in quanto rappresentazione estetica della bellezza, ha il potere di sollevare, di alleviare e di curare le ferite, materiali e spirituali, della natura umana. Ma al contempo è capace di dare un contributo fondamentale alla rinascita e alla crescita”. La mostra “Rinascimento marchigiano” a San Severino Marche non è solo un'esposizione di opere d'arte, ma un profondo messaggio di rinascita, un inno alla capacità di una comunità di risorgere dalle proprie ceneri, custodendone e valorizzandone la bellezza e l’identità. La mostra sarà visitabile presso la Galleria d'Arte Moderna "Filippo Bigioli" del Palazzo Municipale nei seguenti orari: martedì, mercoledì, giovedì e venerdì dalle 15 alle 18, sabato dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18 e la domenica e festivi dalle 11 alle 19.

13/07/2025 11:20
Un’estate meno salata: consigli per difendersi dal sodio in eccesso

Un’estate meno salata: consigli per difendersi dal sodio in eccesso

Con l’arrivo dell’estate, le nostre abitudini alimentari cambiano: cerchiamo piatti freschi, veloci e pratici, spesso a base di formaggi, affettati o insalate già pronte. Se da un lato questi alimenti sembrano ideali per affrontare il caldo, dall’altro possono diventare una fonte nascosta – e spesso sottovalutata – di sale. Il sale è uno dei condimenti più conosciuti e utilizzati nelle cucine di tutto il mondo, ed è una sostanza fondamentale per l’organismo umano. È coinvolto nella regolazione dell’equilibrio idrico, nella trasmissione degli impulsi nervosi e nella contrazione muscolare, compresa quella del cuore. Tuttavia, come spesso accade in nutrizione, è la quantità a fare la differenza tra beneficio e rischio. Secondo le raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, non dovremmo superare i cinque grammi di sale al giorno, una quantità che corrisponde a circa un cucchiaino da tè. Eppure, nella realtà quotidiana, il consumo medio della popolazione italiana si aggira tra i nove e i dodici grammi, più del doppio del limite suggerito. Il paradosso è che solo una piccola parte del sale che assumiamo proviene dalla saliera: la maggioranza è già presente nei cibi industriali e trasformati che consumiamo ogni giorno. Pane, grissini, formaggi stagionati, salumi, snack confezionati (sia dolci che salati), salse pronte, piatti precotti possono contribuire in modo significativo all’introito di sodio, spesso a nostra insaputa. Le conseguenze di un’assunzione eccessiva di sale sono ben documentate dalla letteratura scientifica. Numerosi studi, hanno dimostrato che una riduzione del consumo di sale può portare a una significativa diminuzione della pressione arteriosa, sia in soggetti ipertesi che normotesi. Anche una modesta riduzione, nell’ordine di 4-5 grammi al giorno, può abbassare la pressione sistolica di diversi millimetri di mercurio, con benefici concreti in termini di prevenzione cardiovascolare. In alcuni casi, l’effetto può essere paragonabile a quello di un farmaco antipertensivo, ma senza effetti collaterali. L’eccessivo consumo di sale può favorire, oltre all’aumento della pressione arteriosa, anche fenomeni come la ritenzione idrica, la sensazione di gonfiore. Va poi considerato che, con il caldo, aumenta la sudorazione e con essa la perdita di sali minerali: ciò può indurre alcune persone a ricercare inconsciamente cibi più saporiti, accentuando ulteriormente l’apporto di sodio. Cosa possiamo fare, dunque, per ridurre l’eccesso di sale senza rinunciare al piacere del cibo? Innanzitutto, è utile abituarsi gradualmente a sapori meno salati, perché il palato si adatta facilmente. Chi è abituato a salare tutto rischia di non percepire il gusto naturale degli alimenti. Un primo passo è quello di ridurre il sale aggiunto in cottura o a crudo, utilizzando invece erbe aromatiche, spezie, succo di limone, aceto o scorza di agrumi, che possono esaltare il gusto senza aggiungere sodio. È fondamentale poi leggere attentamente le etichette degli alimenti confezionati, soprattutto per quelli che sembrano insospettabili: pane e i suoi sostituti, cereali da colazione, zuppe pronte, formaggi, salse da condimento e perfino dolci! Molti prodotti riportano il contenuto di sodio invece che di sale, ma il calcolo è semplice: per sapere quanti grammi di sale ci sono, basta moltiplicare i grammi di sodio per 2,5. Un altro accorgimento utile è quello di scegliere pane e prodotti da forno a ridotto contenuto di sale, ormai presenti in molti supermercati e forni artigianali. Anche limitare il consumo di salumi, formaggi stagionati e pesce conservato (come il tonno in lattina) a non più di una o due volte a settimana può fare la differenza. In alternativa, si possono preferire formaggi freschi e naturalmente meno salati, come la ricotta. Inoltre, privilegiare la cucina casalinga rispetto ai piatti pronti consente un maggiore controllo su ciò che si mangia, evitando condimenti eccessivi o nascosti. Infine, ricordiamoci che una dieta ricca di frutta e verdura, cereali integrali e legumi non solo aiuta a ridurre il sodio, ma apporta potassio, un minerale che bilancia gli effetti del sodio sull’organismo e protegge la pressione arteriosa. Anche l’idratazione gioca un ruolo chiave: bere a sufficienza, soprattutto nei mesi caldi, favorisce l’eliminazione del sodio in eccesso attraverso l’urina e aiuta a mantenere l’equilibrio idrosalino. Il messaggio, in conclusione, è semplice ma potente: il sale non va demonizzato, ma va usato con consapevolezza. In una società in cui i gusti forti e decisi sono esaltati dall’industria alimentare, imparare a ridurre il sale diventa un gesto di attenzione verso sé stessi, il proprio cuore e la propria salute. Anche in estate, con pochi accorgimenti e un pizzico di creatività in cucina, è possibile mantenere il piacere della tavola senza eccedere con il sodio. La salute, in fondo, comincia proprio da ciò che mettiamo nel piatto ogni giorno.

12/07/2025 17:22
Macerata, via Mattei: proroga ordinanza per i lavori al sottovia ferroviario

Macerata, via Mattei: proroga ordinanza per i lavori al sottovia ferroviario

È stata prorogata l’ordinanza emessa nei giorni scorsi dal Comando della Polizia Locale relativa alla regolamentazione temporanea della circolazione per consentire l’esecuzione dei lavori di manutenzione straordinaria al sottovia situato in via Mattei (linea ferroviaria Civitanova Marche – Albacina, km 29+430) della Rete Ferroviaria Italiana. Il provvedimento sarà in vigore nei giorni 14 e 15 luglio, nella fascia oraria compresa tra le 8 e le 18. In base allo stato di avanzamento dei lavori, la ditta incaricata provvederà alla chiusura alternata di una corsia per volta del tratto interessato. Nel dettaglio, nel tratto di via Mattei compreso tra via Roma e via Tucci, è prevista la chiusura della carreggiata in direzione via Tucci con divieto di transito, eccetto che per i residenti di via Mattei e contrada Fontescodella (dal civico 42 al 44) e per i veicoli della ditta incaricata dei lavori. La circolazione sarà consentita esclusivamente ai soggetti autorizzati per raggiungere le rispettive proprietà private. Sarà comunque in vigore un divieto di transito con sbarramento fisico nell’area interessata dal cantiere. In via Roma, sarà obbligatorio proseguire dritto, con la conseguente chiusura della corsia di canalizzazione per tutti i veicoli provenienti da Collevario con direzione Macerata. Sempre nel tratto di via Mattei tra via Roma e via Tucci, è prevista anche la chiusura della carreggiata in direzione via Roma, con divieto di transito eccetto per i veicoli della ditta incaricata dei lavori e per i proprietari dei terreni situati prima del sottovia. Anche in questo caso, sarà consentito l’accesso solo agli autorizzati per il raggiungimento delle proprietà private, con divieto di transito e sbarramento fisico nell’area di cantiere. Come percorso alternativo in caso di chiusura di via Mattei in direzione via Roma, si potrà utilizzare via Tucci, la galleria delle Fonti, contrada Fontezucca (esclusi gli autocarri) e via dei Velini, oppure via Tucci, galleria delle Fonti, via Martiri delle Foibe e via dei Velini.

11/07/2025 13:25
Civitanova, riqualificazione del Palas Risorgimento: lavori in corso per 410 mila euro

Civitanova, riqualificazione del Palas Risorgimento: lavori in corso per 410 mila euro

Procedono spediti i lavori di riqualificazione del Palazzetto del Quartiere Risorgimento.  Questa mattina il Sindaco Fabrizio Ciarapica, l’Assessore ai Lavori Pubblici Ermanno Carassai, il dirigente Marco Orioli e il RUP ing. Simone Salciccia hanno effettuato un sopralluogo per verificare l’andamento degli interventi. Il progetto, che punta al rinnovamento delle componenti impiantistiche obsolete e all’adeguamento funzionale dei locali, prevede un investimento complessivo di 410 mila euro. Si tratta di un intervento strategico, articolato in tre stralci funzionali, per restituire alla cittadinanza una struttura all’altezza degli standard attuali in materia di sicurezza, efficienza energetica e qualità degli spazi sportivi.  “Il nostro obiettivo è offrire spazi pubblici sempre più sicuri, accessibili e moderni –ha dichiarato il Sindaco Fabrizio Ciarapica. – Questo intervento, insieme a molti altri che abbiamo già approvato, a partire dall’ultima variazione di bilancio da 3 milioni di euro, rappresenta un investimento concreto nel futuro della città e dei nostri giovani. Strutture come questa sono fondamentali per promuovere lo sport, l’inclusione e la socialità”. Le opere in corso comprendono l’adeguamento e l’ammodernamento dell’impianto idrico antincendio con relativo ampliamento, il risanamento del bagno per persone con disabilità, l’adeguamento della centrale termica e dell’impianto di estrazione aria, oltre alla messa a norma delle uscite di emergenza con la sostituzione di alcuni infissi. Sono inoltre previsti l’adeguamento dell’impianto di allarme acustico, l’adeguamento e l’ampliamento dell’impianto di illuminazione di sicurezza, il ripristino della scala esterna in cemento armato e la sostituzione della pavimentazione sportiva in legno nella zona palestra, con una nuova superficie conforme alla normativa CONI e al Regolamento FIP (Federazione Italiana Pallacanestro). Ulteriori interventi includono la sostituzione del parapetto tra l’area spettatori e quella riservata all’attività sportiva, il revamping dell’illuminazione dell’area sportiva con l’installazione di nuovi proiettori a tecnologia LED e la realizzazione di un sistema di gestione e controllo dell’illuminazione stessa. Le opere sono eseguite dalla ditta CEM di Elisei Carlo & C. srl di Montelupone, mentre la sostituzione della pavimentazione sportiva è affidata alla Dalla Riva di Caerano di San Marco. La progettazione e la direzione lavori sono a cura della Ercoli Ingegneria STP Soc. Coop., con il RUP ing. Simone Salciccia.

10/07/2025 13:45
Macerata, tarlo asiatico individuato in zona Collevario

Macerata, tarlo asiatico individuato in zona Collevario

AMAP (Agenzia Marche Agricoltura Pesca) e Comune di Macerata contro gli effetti del tarlo asiatico del fusto (Anoplophora glabripennis Motschulsky) sul territorio. Riunione operativa in mattinata a Palazzo Conventati tra il sindaco Sandro Parcaroli e il presidente di AMAP Marco Rotoni e i tecnici competenti a seguito dell’individuazione dell’insetto infestante su alcune specie arboree in zona Collevario. Gli esemplari malati accertati sono per il momento 4 aceri di monte su 78 complessivi da sottoporre a taglio e cippatura (tra questi, esemplari di ippocastano, frassino, pioppo e olmo). Si tratta di piante individuate all’interno di un’area del raggio di 100 metri secondo quanto previsto dalla normativa europea come luogo soggetto a controllo specifico, al fine di scongiurare la presenza di ulteriori infestazioni. L’azione di AMAP si tradurrà ora nella nuova piantumazione con esemplari resistenti all’organismo nocivo, dopo aver provveduto, a partire dalla metà di luglio, al preventivo abbattimento e alla cippatura delle piante ormai compromesse.  Da sottolineare come abbia funzionato anche in questo caso la catena di pronto intervento prevista, grazie alla quale è stato già messo in moto il programma di interventi elencati. La segnalazione pervenuta da una cittadina maceratese all’Ufficio Ambiente della città è in tal senso l’ennesimo positivo riscontro pratico delle iniziative di divulgazione e formazione attuate da AMAP su impulso della Regione Marche.  I costi di abbattimento e cippatura del legname delle piante nelle aree interessate, sia pubbliche che private, saranno sostenuti dall’Agenzia, grazie ai fondi già messi a disposizione dall’Assessorato all’Agricoltura della Regione. AMAP si farà inoltre carico anche della spesa necessaria per i nuovi impianti destinati all’interno delle aree pubbliche.  «Voglio sottolineare la sinergia tra AMAP e Comune per garantire gli interventi necessari nel più breve tempo possibile – ha detto il presidente dell’Agenzia Marco Rotoni –, il tarlo asiatico è sotto stretta osservazione da parte della Regione Marche e dei nostri esperti: a Macerata, come in altre zone del territorio, stiamo già provvedendo a debellare il problema per contenerlo all’interno dell’aree individuata. Non solo, forniremo al quartiere di Collevario un progetto di ripiantumazione botanica che ne garantisca la salvaguardia del suo polmone verde». «Ringrazio AMAP per le azioni già messe in moto e la collaborazione dimostrata – ha ribadito il sindaco Parcaroli –, un plauso soprattutto va alla cittadina che prontamente ha saputo riconoscere e segnalare il problema agli uffici preposti, evitando altri ulteriori danni al nostro patrimonio arboreo. È importante per questo garantire una corretta informazione per proseguire l’opera di prevenzione rispetto ai danni causati dal tarlo asiatico e, come avvenuto efficacemente in questo caso, l’avvio repentino delle azioni di contrasto per bloccarne l’espandersi». AMAP ricorda e ribadisce come l’insetto non comporti alcuna problematica diretta per gli esseri umani. Se non sottoposte al taglio, le piante scavate all’interno del proprio fusto (siamo in presenza di un parassita xilofago, che si nutre di legno) potrebbero però altresì cedere, creare danni alla viabilità, ai mezzi in circolazione o mettere a rischio l’incolumità delle persone che possano trovarsi nelle vicinanze. Nei prossimi giorni, a seguito degli esiti della sorveglianza fitosanitaria sul territorio, utili anche per rafforzare gli interventi di prevenzione, i tecnici di AMAP effettueranno la demarcazione e la delimitazione delle zone attaccate dal tarlo asiatico. Dal punto di vista formale, infatti, l'apertura di un nuovo focolaio da parte del Servizio Fitosanitario Regionale avviene dopo la conferma con analisi biomolecolari della specie a cura di un laboratorio accreditato a cui sono stati inviati campioni degli stadi vitali dell'insetto. Tra i compiti di AMAP c’è proprio quello di garantire la tempestività degli interventi, di aggiornare la cittadinanza e le Istituzioni, fornire assistenza e la verifica sui tagli effettuati attraverso informative specifiche su zone, modalità dei tagli e della cippatura, depositi, piantumazioni, oltre alla programmazione di appositi incontri pubblici. 

10/07/2025 12:40
Civitanova in lutto per la scomparsa del dottor Giuseppe Paolucci

Civitanova in lutto per la scomparsa del dottor Giuseppe Paolucci

È venuto a mancare all’età di 78 anni Giuseppe Paolucci, ex chirurgo dell’ospedale di Civitanova, stroncato da un infarto improvviso mentre si trovava nella sua abitazione. Il malore lo ha colpito mentre era in giardino. Inutili i tentativi di soccorso. Figura molto conosciuta e stimata in città, Paolucci era apprezzato non solo per la sua lunga carriera medica, ma anche per il suo stile di vita sano e la passione per lo sport. Aveva seguito le orme del padre, storico medico condotto di Civitanova Alta, iniziando la propria attività a Recanati per poi proseguire come chirurgo all’ospedale di Civitanova, dove ha lavorato fino al pensionamento. La notizia della sua scomparsa si è rapidamente diffusa in città, suscitando profondo cordoglio tra colleghi, amici e cittadini. In tanti si sono stretti attorno alla moglie Daniela, alla figlia Claudia e alla nipotina Frida, a cui era profondamente legato. I funerali si terranno domani, venerdì, alle ore 15.45 nella chiesa di San Gabriele, con partenza dalla casa funeraria "Terra e Cielo". La Direzione Medica dell’Ospedale di Civitanova si stringe intorno alla famiglia in questo momento di dolore, insieme a tutti i colleghi che hanno condiviso insieme al Dottor Paolucci il cammino professionale.

10/07/2025 11:10
Fisiomed, Rhutten e l’Orchestra Insieme per gli altri uniscono le forze nel progetto "Musica, Sport, Inclusione"

Fisiomed, Rhutten e l’Orchestra Insieme per gli altri uniscono le forze nel progetto "Musica, Sport, Inclusione"

Un’iniziativa che mette al centro la persona e il suo benessere, partendo da tre pilastri fondamentali: musica, sport e inclusione. È stato presentato questa mattina, presso la sala presentazioni di Fisiomed, il nuovo progetto promosso in collaborazione con Rhutten e l’Orchestra di Fiati “Insieme per gli altri”. Lo slogan scelto è potente e diretto: “Musica, sport, inclusione: il farmaco migliore”. Alla conferenza stampa erano presenti Enrico Falistocco, amministratore di Fisiomed, Mario Marinelli, co-amministratore di Rhutten, Francesco Di Mauro, ideatore dell’orchestra, e il professor Giuseppe Luchetti, oncologo, che ha chiuso l’incontro con un apprezzatissimo intervento sul potere terapeutico della musica. Francesco Di Mauro ha raccontato l’evoluzione dell’Orchestra di Fiati “Insieme per gli altri” dal 2019 a oggi, evidenziando come il nuovo slogan racchiuda in sé la missione dell’ensemble: unire musica, sport e inclusione sociale per sostenere concretamente realtà del terzo settore. “La nostra media è di circa 50 eventi all’anno – ha spiegato – grazie al sostegno di tante associazioni e aziende che credono nella nostra visione. Voglio ringraziare il presidente Gianni Silvi, assente oggi per altri impegni, il vicepresidente Matteucci e tutti i musicisti, che con grande dedizione portano avanti un messaggio di solidarietà. Il nostro orgoglio più grande è aver creato qualcosa che lascia un segno sul territorio”.   Enrico Falistocco ha sottolineato l’impegno di Fisiomed nel promuovere una cultura del benessere che vada oltre la sola dimensione clinica: “Il nostro compito è fare diagnosi e curare, ma la salute dell’anima si coltiva anche altrove. Lo sport e la cultura sono strumenti fondamentali. Questo progetto è l’occasione per parlare di benessere in senso più ampio, quello che nasce dalla partecipazione, dalla musica e dall’inclusione”. Mario Marinelli ha raccontato come è nato lo slogan del progetto e ha ribadito l’importanza di sostenere chi opera per il bene collettivo: “Francesco mi ha proposto l’idea e ci siamo subito ritrovati. ‘Musica, sport e inclusione è il farmaco migliore’ non è solo uno slogan: lo afferma anche Silvio Garattini, grande scienziato che sottolinea il valore terapeutico di musica, teatro, socialità e movimento. I valori che ci accomunano sono la solidarietà e l’attenzione al sociale. Aiutare questi ragazzi non è solo facile: è doveroso”. A concludere la conferenza è stato il professor Giuseppe Luchetti, che ha portato una riflessione scientifica e umana sul legame tra musica e benessere mentale: “Spesso si parla di benessere attraverso lo sport, ma poco si riflette sul potere della musica. È importante, soprattutto per prevenire il decadimento cognitivo legato all’invecchiamento. Abbiamo di fronte a noi sempre più persone che, anche a 60 anni o poco più, iniziano a manifestare segni di Alzheimer, demenza senile o Parkinson. La musica, soprattutto quando viene praticata, sembra rallentare questo processo fisiologico. Per questo ho grande stima verso Fisiomed, che ha deciso di sostenere questo progetto, e verso l’Orchestra di Fiati ‘Insieme per gli altri’, una realtà preziosa per tutto il territorio e oltre. È un bellissimo approccio che porta bellezza, salute e comunità. E questa, oggi più che mai, è la cura migliore”. Un progetto che nasce dalla collaborazione tra mondi apparentemente diversi – medicina, industria e arte – ma che trovano un terreno comune nella promozione del benessere umano. Un messaggio chiaro e condiviso: la musica, lo sport e l’inclusione non sono solo passioni, ma vere e proprie terapie.

09/07/2025 18:10
Montefano: Al via "Ci Sto? Affare Fatica!", i giovani si rimboccano le maniche per il nostro paese!

Montefano: Al via "Ci Sto? Affare Fatica!", i giovani si rimboccano le maniche per il nostro paese!

Ha preso il via oggi a Montefano, per il secondo anno consecutivo, il progetto " Ci Sto? Affare Fatica! – Facciamo il bene comune". Siete pronti a vedere i nostri ragazzi e ragazze impegnarsi per rendere il nostro paese ancora più bello? Sarà un'estate all'insegna dell'azione e della collaborazione! Il progetto è iniziato ufficialmente questa mattina con la presenza del Vice Sindaco Mirco Monina e dell'Assessore Nicola Caporaletti , a testimonianza del forte supporto istituzionale all'iniziativa. Il Vice Sindaco Mirco Monina ha sottolineato l'importanza di iniziative come questa: "Mettono al centro i nostri giovani, offrendo loro l'opportunità di essere protagonisti attivi nella cura e nella valorizzazione del nostro paese, un vero investimento per il futuro di Montefano". A fargli eco, l'Assessore Nicola Caporaletti ha evidenziato come "Ci Sto? Affare Fatica! sia un esempio virtuoso di cittadinanza attiva, dove l'impegno dei ragazzi non solo migliora gli spazi comuni, ma rafforza anche il senso di appartenenza e la collaborazione all'interno della nostra comunità." Questo progetto speciale, nato grazie al sostegno della Regione Marche – Politiche Giovanili e della Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale , e coordinato dal CSV Marche ETS , vuole coinvolgere i giovani nella cura del nostro territorio. Non si tratta solo di sistemare un muro o imbiancare una panchina, ma di riscoprire il valore del "fare insieme", di imparare un mestiere manuale e di sentire la soddisfazione di contribuire al bene di tutti. Un'esperienza che va oltre il semplice lavoro, un vero e proprio percorso di crescita personale. Ragazzi e ragazze montefanesi, dai 14 ai 21 anni , si daranno da fare in due punti strategici del nostro paese. La mattina, dal lunedì al venerdì, dalle 8:30 alle 12:30, saranno all'opera con entusiasmo. Alla Scuola Olimpia , in via delle Foibe, si occuperanno di dare una rinfrescata agli ambienti: immaginate sedie e banchi con nuovi tappini antiscivolo, finestre e veneziane pulite e tanti nuovi fiori a rallegrare le fioriere. Sarà un bel modo per preparare la scuola ad accogliere al meglio gli studenti a settembre! Non solo, si impegneranno anche nella carteggiatura dei banchi, un lavoro che richiede precisione e dedizione. Poi, al Bocciodromo/Campi da calcetto , in via Imbrecciata (su strada chiusa), si dedicheranno alla manutenzione di una parte della staccionata, un piccolo ma importante gesto per mantenere i nostri spazi sportivi sempre in ordine e accoglienti per tutti. Non saranno da soli in questa avventura! Ogni squadra sarà affiancata da tutor, giovani tra i 22 e i 35 anni che li guideranno e li motiveranno. E per le attività che richiedono un tocco più tecnico, ci saranno i nostri " maestri d'arte ", veri e propri handyman volontari, pronti a condividere le loro competenze e ad insegnare ai ragazzi i segreti del mestiere. Sarà un'opportunità unica per imparare sul campo! Sappiamo bene che la fatica va riconosciuta, e per questo, a ciascun partecipante sarà consegnato un "buono fatica" settimanale del valore di 75 euro. Per i tutor, il riconoscimento sarà di 150 euro a settimana. Questi buoni potranno essere spesi per abbigliamento, libri, materiale informatico o articoli per il tempo libero. Un piccolo grazie per un grande impegno!   Siamo davvero entusiasti di questa iniziativa e non vediamo l'ora di vedere i nostri giovani all'opera. " Ci Sto? Affare Fatica! " è un'occasione preziosa per la nostra comunità, un esempio concreto di come, unendo le forze, si possano raggiungere grandi risultati e costruire un futuro migliore per Montefano.

08/07/2025 16:55
Gli Alpini di Recanati e Castelfidardo ospiti del gruppo di Crespano del Grappa

Gli Alpini di Recanati e Castelfidardo ospiti del gruppo di Crespano del Grappa

Il gruppo Alpini di Recanati e Castelfidardo è stato ospite a Pieve del Grappa in occasione della tradizionale festa alpina al parco Castagner dea Madoneta promossa dal 1975 dal locale gruppo di Crespano del Grappa. Una delegazione di penne nere guidata dal capogruppo Samuele Galassi è stata accolta a braccia aperte dalla piccola cittadina che sorge ai piedi del Monte Grappa. L'evento ha consolidato l'amicizia tra i due gruppi, nata lo scorso mese di ottobre quando all'Aula Magna del Comune di Recanati si esibì il coro alpino Monte Castel di Pieve del Grappa. Un concerto coinvolgente e suggestivo al termine del quale fu fatta la promessa di restituire quanto prima l'ospitalità ricevuta all'ombra del colle. Una parola mantenuta con puntualità tanto che lo scorso fine settimana gli alpini recanatesi hanno raggiunto il veneto per vivere insieme momenti di convivialità ma anche commemorativi, come in occasione della visita guidata al Sacrario del Monte Grappa dove sono sepolti oltre 22mila soldati caduti in guerra. Il gemellaggio è stato suggellato anche istituzionalmente alla presenza del Sindaco di Pieve Annalisa Ranpin, e del Consigliere Comunale Pierluca Trucchia che da anni è tesserato con il gruppo di Recanati e Castelfidardo. Alla delegazione hanno preso parte, oltre al capogruppo Samuele Galassi, anche Osvaldo Nardi e Carlo Cipolloni, accompagnati dalle rispettive mogli e dall'amico degli alpini Gianluca Grufi. Presenti anche il vice Presidente della sezione Marche Simone Vissani, affiancato nell'occasione dal socio Giancarlo Beccacece. La gita si è conclusa domenica con la partecipazione alla santa messa celebrata dal Vescovo della Diocesi. In archivio una tre giorni che resterà per sempre nel cuore degli alpini recanatesi che hanno tastato con mano la calorosa accoglienza del gruppo veneto che si è distinto in simpatia, disponibilità e in una minuziosa organizzazione che non ha lasciato nulla al caso. Due gruppi tanto diversi tra loro, quello pievesino conta più di 200 iscritti e ben due sedi operative, ma che da oggi condividono ancor di più i medesimi valori dell'amicizia, della fedeltà alla patria, del senso del dovere e soprattutto della solidarietà essendo entrambi impegnati in molteplici attività di volontariato.

08/07/2025 16:20
Castelsantangelo, il Forum della Montagna celebra la Madonna della Cona e il turismo d’altura

Castelsantangelo, il Forum della Montagna celebra la Madonna della Cona e il turismo d’altura

Ha preso il via domenica 6 luglio a Castelsantangelo sul Nera il Quarto Forum della Montagna, un evento che fino a domenica 20 luglio trasformerà il comune appenninico in un palcoscenico di storia, incontri e spettacoli. La manifestazione è promossa dal Comune di Castelsantangelo sul Nera e gode del patrocinio e del sostegno della Regione Marche, grazie al rifinanziamento della Legge Regionale n 23 del 6 ottobre 2022, “Celebrazioni dell’anniversario della Battaglia del Pian Perduto”. Il Forum quest'anno pone un'enfasi particolare sul turismo in montagna come motore di sviluppo e, in un gesto di profonda valorizzazione delle radici territoriali, celebra la Madonna della Cona, simbolo secolare di pace e coesione tra le comunità di Castelsantangelo sul Nera e Castelluccio di Norcia, dunque di terre al confine tra due regioni: le Marche e l’Umbria. Sul tema della coesione della comunità è anche incentrato il laboratorio teatrale che porterà alcuni residenti ad essere i protagonisti dello spettacolo che rievoca la Battaglia del Pian Perduto. Il Forum si è aperto con l'emozionante Festa della Madonna della Cona, un'antica tradizione che ha unito le comunità di Vissani e Norcini nel nome della pace dopo il 1522, anno della "Battaglia del Pian Perduto". Gli abitanti sono soliti ringraziare la Madonna per aver fatto terminare una lunghissima guerra di confine.  A 1.500 metri di altitudine, domenica 6 luglio, la processione, l'incontro delle Confraternite del Santissimo Sacramento di Gualdo e Castelluccio di Norcia, la Santa Messa e il momento conviviale, hanno riconfermato un patto di amicizia e collaborazione che resiste ai secoli e persino agli eventi più drammatici, come il terremoto che ha colpito duramente questi territori. La celebrazione, organizzata con il contributo della Pro Loco Valli Castellane e di Castelluccio di Norcia, ha visto la presenza di alcuni residenti dei due comuni ed anche dei Sindaci di Castelsantangelo sul Nera Alfredo Riccioni, (intervenuti anche gli assessori e alcuni consiglieri comunali) e del Sindaco di Norcia Giuliano Boccanera. Ad officiare la Santa Messa Don Marco Rufini, parroco di Norcia, che ha ricordato che “Il patrimonio della qualità delle relazioni di cui godono le aree interne non lo ha nessuno”, e che “Questi territori sono ancora una risorsa per questo Paese”.  Cultura identitaria, tradizioni, lavoro, opportunità economiche e la valorizzazione di luoghi straordinari nel cuore dell’Appennino e del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, naturalmente vocati verso forme di “turismi” di qualità, rivolti ad un pubblico attento e consapevole, saranno tra i temi del convegno del Forum: "Il turismo in montagna, opportunità e sviluppo futuro", in programma sabato 12 luglio alle ore 16,00 al Capannaccio, nei Giardini pubblici. Un'occasione unica per affrontare il tema alla luce dei cambiamenti in atto e della ricostruzione post-terremoto, con la partecipazione di figure istituzionali tra cui il Presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, e il Commissario Straordinario Ricostruzione Sisma 2016, Guido Castelli. La Madonna della Cona non è solo un'icona religiosa, ma un vero e proprio simbolo dell'identità della montagna. Anche questo tema verrà affrontato nella proiezione del documentario CAI: “500 anni dopo: la rinascita di un simbolo della Montagna”, accolto domenica pomeriggio 13 luglio alle ore 17,30  nella sala polivalente Amici del Trentino. Venerdì 18 luglio al tramonto, ancora una volta il Piazzale della Madonna della Cona protagonista con il Concerto dei Tranceltic con Maurizio Serafini e Luciano Monceri, un omaggio alla armonia della musica e alla straordinaria bellezza del paesaggio. Una delle novità più significative di questa edizione è il laboratorio teatrale rivolto ai residenti, che culminerà con la messa in scena, sabato 19 luglio,  de "La Battaglia di Pian Perduto: 'na storia nostra!", una operazione culturale e sociale che trasforma gli abitanti di Castelsantangelo sul Nera in protagonisti attivi della narrazione, per promuovere un percorso di riscoperta identitaria e di rafforzamento del senso di comunità, che si inserisce pienamente nello spirito di collaborazione e unità che il Quarto Forum intende promuovere. L’evento serale sarà preceduto alle ore 18,30 dall’incontro con esperti e qualificati relatori:  "La Battaglia del Pian Perduto: quando il confine unisce". Saranno ben 3 le escursioni inserite nel programma. Domenica 13 luglio il mattino, due distinte escursioni porteranno gli appassionati a conoscere “Il Sentiero Natura di Castelsantangelo sul Nera -n 11” e il "Monte Patino da Castelluccio di Norcia", mentre domenica 20 luglio l’Escursione spettacolo sulla Battaglia del Pian Perduto, chiuderà il programma del quarto Forum che coinvolgerà anche i bambini domenica 13 luglio dalle ore 15,00 ai Giardini pubblici con le tante attività della Compagnia Grifone della Scala. Il programma del forum, i cui eventi organizzati dal Comune di Castelsantangelo sul Nera sono coordinati dalla giornalista Barbara Olmai, sono a ingresso gratuito, alcuni su prenotazione. Per maggiori informazioni sul programma completo, visitare il sito del Comune di Castelsantangelo sul Nera: https://www.comune.castelsantangelosulnera.mc.it/vivere-il-comune/eventi/forum-della-montagna-4-edizione/ e seguire i canali social "Forum Della montagna".

08/07/2025 15:30
Treia riscopre il suo orto pomario: un omaggio ai frutti antichi a villa spada

Treia riscopre il suo orto pomario: un omaggio ai frutti antichi a villa spada

A Treia, il passato incontra il futuro nel progetto di recupero dell’antico Orto Pomario di Villa Spada. Questo spazio, simbolo di cultura e biodiversità, si è arricchito ulteriormente con la messa a dimora di alberi da frutto di varietà storiche. Il Sindaco Franco Capponi ha annunciato che, nell’ambito del recupero dell’antico Orto Pomario di Villa Spada, sono stati ripiantati alberi da frutto di varietà antiche, veri e propri tesori della biodiversità. "Preservare i frutti antichi significa custodire un patrimonio che racconta la nostra storia e i legami profondi con il territorio - ha sottolineato il Sindaco Franco Capponi - Sono un tesoro da proteggere e valorizzare. Questi frutti rappresentano un bene prezioso, non solo per il loro valore storico, ma anche per la loro importanza culturale e ambientale. È nostro dovere salvaguardarli e tramandarli alle future generazioni» ha dichiarato il primo cittadino. Questo progetto si inserisce in un più ampio contesto di iniziative che promuovono la biodiversità e la cultura del territorio. In collaborazione con enti di ricerca e istituzioni accademiche, il recupero dell’Orto Pomario si propone di diventare un esempio virtuoso di integrazione tra tradizione e innovazione. Attraverso il sostegno alla formazione, alla ricerca e alla sperimentazione, Treia vuole valorizzare le varietà autoctone, promuovendone la fruizione. Questo approccio non solo celebra la ricchezza della tradizione agricola, ma ribadisce l’importanza della sostenibilità, confermando che i frutti antichi possono essere il simbolo di un futuro rispettoso del passato. Villa Spada, con la sua storia e il suo rinnovato legame con la natura, continua a rappresentare un faro di cultura e innovazione per tutta la comunità.

08/07/2025 15:10
Appennino Foto Festival, successo per la prima settimana

Appennino Foto Festival, successo per la prima settimana

Successo per la prima settimana di eventi dell’Appennino Foto Festival, la rassegna di fotografia naturalistica che si svolge tra i Comuni di Belforte del Chienti, Caldarola, Camporotondo di Fiastrone, Cessapalombo e Serrapetrona (MC). Da mercoledì a domenica scorsi sono state inaugurate altre quattro mostre fotografiche (altrettante avevano aperto nel weekend precedente) e si sono tenuti incontri con personaggi di spicco del mondo fotografico e non solo, che hanno affrontato in maniera diversa il tema dell’edizione 2025 del festival, la fragilità: dall’importanza di riabitare i borghi dell’entroterra alla scoperta del lato selvaggio degli Appennini, dal coraggio di rischiare tutto per inseguire i propri sogni in cima alle vette più alte del pianeta all’invito a rallentare con le immagini prodotte grazie alla tecnica stenografica sull’Himalaya fino alla fragilità degli uccelli e dell’uomo. Il teatro di Caldarola ha ospitato le premiazioni del 19esimo Concorso internazionale di fotografia naturalistica Asferico dell’Afni (vincitrice assoluta la fotografa russa Catherine Milyakhina) che ha radunato sul territorio i più grandi fotografi italiani e stranieri. Per ritirare il premio sono arrivati non solo fotografi da tutta Italia, ma anche dalla Spagna (Merche Llobera) e dal Lussemburgo (Guy Conrady), partecipando poi agli incontri che si sono svolti il giorno seguente.  Ora, dopo qualche giorno di pausa, tocca alla seconda settimana: giovedì 10 luglio alle 18, l’associazione Sineglossa, in piazza Garibaldi a Belforte del Chienti, affronterà il tema delle redazioni di comunità e guide Nonturistiche che hanno l’obiettivo di raccontare un luogo senza trasformarlo in un prodotto di consumo. La sera alle 21, in piazza Umberto I, sempre a Belforte del Chienti, appuntamento con il climatologo Luca Mercalli che porrà l’accento sulla crisi climatica. Venerdì gli eventi si concentreranno nell’ex chiesa di San Sebastiano a Belforte del Chienti, attuale sede del Midac diretto da Alfonso Caputo, con un aperitivo musicale in compagnia del Duo Doria alle 18 e la presentazione del libro Mediae Terrae del commissario alla ricostruzione Guido Castelli.  Sabato sarà una giornata di sinergie, sempre a Belforte del Chienti, a partire dal mattino alle 11 quando al Campus Simonelli Group si terrà la premiazione del concorso Ibc Photo Awards a cura di Wild Ita e dalle 18 il festival si sposterà nel capoluogo in collaborazione con l’evento MagnaForte. Per le vie del borgo, l’associazione Occhio nascosto dei Sibillini terrà un laboratorio di educazione ambientale per bambini e l’associazione I Nuovi Amici di Macerata esporrà i dipinti realizzati dai ragazzi del centro. Le settimane clou del festival termineranno domenica a Caldarola, nel campetto dell’oratorio di San Gregorio dove alle 18 si terrà l’incontro dell’Occhio nascosto dei Sibillini “Uomo e natura: parola alle associazioni” e alle 21 l’incontro con Marco Granata “Fantasmi selvaggi. I piccoli carnivori, la crisi climatica e noi”. L’obiettivo - principale novità di quest’anno - è quello poi di continuare con gli appuntamenti del festival legati al tema della fragilità per tutto l’anno. «Siamo molto soddisfatti della risposta del pubblico - commentano il presidente dell’associazione PH3 che organizza il festival, Marco Gratani, e il direttore artistico Stefano Ciocchetti - poiché la continua crescita della manifestazione dimostra come non si tratti di un appuntamento legato solo all’ambiente e alla fotografia, ma di una manifestazione che offre in ogni incontro spunti per riflettere sui tanti temi che interessano l’entroterra, l’Appennino e borghi come quelli in cui viviamo. Incontro dopo incontro, ospite dopo ospite, ci rendiamo conto che sta prendendo forma un puzzle di grande valore, capace di fornire diverse chiavi di lettura per affrontare la rinascita dei nostri luoghi».

08/07/2025 14:30
Come segnali il tuo deposito temporaneo di rifiuti pericolosi?

Come segnali il tuo deposito temporaneo di rifiuti pericolosi?

Un elemento spesso trascurato, ma di fondamentale importanza, è la corretta segnalazione delle aree destinate al deposito temporaneo dei rifiuti pericolosi. L'Art. 183, comma 1, lett. bb) del D.Lvo n.152/2006 e s.m.i. definisce con precisione il deposito temporaneo come "raggruppamento dei rifiuti ai fini del trasporto degli stessi in un impianto di recupero e/o smaltimento, effettuato, prima della raccolta ai sensi dell'articolo 185-bis". Questa definizione chiarisce che si tratta di aree specifiche dove i rifiuti pericolosi vengono temporaneamente stoccati prima del loro invio agli impianti autorizzati per il trattamento finale. Perché segnalare queste aree? Anche quando i rifiuti sono stati svuotati o parzialmente trattati, potrebbero persistere residui di sostanze pericolose che rappresentano un rischio concreto per la sicurezza. La presenza di vapori, residui, liquidi o contaminazioni superficiali può esporre a pericoli non immediatamente evidenti. Una segnalazione chiara e visibile delle aree di deposito temporaneo previene errori operativi e accessi non autorizzati, facilita le operazioni di controllo e ispezione, contribuisce alla gestione sistematica della sicurezza aziendale e riduce i rischi di contaminazione accidentale tra materiali incompatibili. I rischi di una segnaletica non uniforme Molte aziende non adottano una segnaletica specifica per le aree di deposito temporaneo di rifiuti pericolosi, affidandosi a soluzioni improvvisate o a segnalazioni generiche che non forniscono informazioni adeguate sui rischi specifici e sulle precauzioni da adottare. Questa mancanza di uniformità nella comunicazione può generare confusione tra gli operatori, aumentare i rischi operativi e complicare le attività di controllo e audit, sia interni che esterni. La soluzione Serpac: comunicazione chiara e professionale Per rispondere a questa esigenza, Serpac ha sviluppato un cartello specifico per la segnalazione delle aree di deposito temporaneo di rifiuti pericolosi, progettato per garantire una comunicazione uniforme all'interno dell'azienda. Il cartello definisce chiaramente le aree temporanee di stoccaggio, illustrando in modo immediato e comprensibile gli obblighi e i divieti normativi che caratterizzano questi spazi. Include inoltre uno spazio compilabile "IDENTIFICATIVO AREA" che permette di aggiungere un riferimento specifico all'area che si vuole segnalare, consentendo una gestione organizzata e sistematica degli spazi aziendali. Caratteristiche tecniche e praticità d'uso Il cartello è dotato di quattro fori posizionati sugli angoli per consentire un fissaggio sicuro e stabile a porte di accesso, pareti o recinzioni. Realizzato con materiali leggeri, ma resistenti, garantisce durabilità nel tempo sia in ambienti interni sia esterni. La scelta dei materiali e del design assicura una perfetta leggibilità delle informazioni anche in condizioni di scarsa illuminazione, mentre la resistenza agli agenti atmosferici ne consente l'utilizzo in qualsiasi contesto operativo. Un approccio sistematico alla sicurezza Questo cartello rappresenta un ulteriore esempio dell'impegno costante di Serpac nel garantire la sicurezza di chi deve gestire e trasportare merci pericolose. L'azienda non si limita a fornire prodotti conformi alle richieste di tutti i regolamenti, ma supporta i propri clienti con strumenti pratici e innovativi per garantire i più alti standard di sicurezza. La gamma completa Serpac include imballaggi omologati e conformi per ogni tipologia di merce pericolosa, etichette e marchi di pericolo conformi alle normative, placche e pannelli per la segnalazione delle unità di trasporto  oltre a video corsi formativi gratuiti disponibili sul sito aziendale per l'aggiornamento continuo del personale. Adottare una segnaletica professionale per le aree di deposito temporaneo di rifiuti pericolosi è una scelta strategica che dimostra responsabilità nella loro gestione e contribuisce a creare un ambiente di lavoro più sicuro e organizzato.

08/07/2025 09:12
Elisa Orpello, delegata Coldiretti Giovani Macerata, ha sposato Marco Rossolini: una cerimonia tra amore e tradizione

Elisa Orpello, delegata Coldiretti Giovani Macerata, ha sposato Marco Rossolini: una cerimonia tra amore e tradizione

Si è sposata ieri, domenica 6 luglio, Elisa Orpello, imprenditrice agricola e delegata provinciale di Coldiretti Giovani Impresa Macerata, con Marco Rossolini, originario di Matelica, il coronamento di una storia d’amore dopo due anni di fidanzamento. La cerimonia religiosa si è tenuta nella Chiesa di Morro, nel Comune di Camerino. Ad accogliere la calorosa festa per i neo sposi Villa Castellani, a Mogliano.    La giovane camerte è l’emblema di chi ha scelto di restare e puntare sull’azienda agricola di famiglia per vivere la propria vita nel cuore dell’entroterra maceratese, nonostante il terremoto del 2016, anzi, in questo periodo di grande difficoltà Elisa Orpello ha capito il legame indissolubile tra lei ed il mondo dell’agricoltura. Elisa, 28 anni, si occupa in particolare della valorizzazione del territorio con il suo agriturismo “Il Raggio di Sole” e del punto vendita connesso all’azienda agricola, dividendo così la sua attività tra Camerino e Pieve Torina. Lo scorso ottobre, per la categoria “Campagna Amica” è stata premiata all’Oscar Green Coldiretti. Ai neo sposi vanno i migliori auguri per una vita insieme ricca d’amore.

07/07/2025 09:45
Pieve Torina, i laghetti benessere in primo piano sul Tg3 nazionale

Pieve Torina, i laghetti benessere in primo piano sul Tg3 nazionale

I laghetti benessere di Pieve Torina approdano sui canali RAI. Ieri sera, alle ore 19, un servizio giornalistico è andato in onda sul TG3 nazionale. “Un ulteriore riconoscimento della validità di un’idea vincente sul piano turistico” sottolinea il sindaco, Alessandro Gentilucci. “L’attenzione che i media, a più livelli, stanno dedicando al nostro percorso kneipp testimonia quanto sia alto l’apprezzamento del pubblico per queste nuove vasche e quanto richiamo possa avere il benessere che proviene dalla natura. Abbiamo messo a sistema ciò che ci è stato lasciato dai nostri avi, un ambiente incontaminato, un’acqua pura, la bellezza del contesto e la bontà dei prodotti tipici, un insieme di valori che da sostanza a quel che il territorio di Pieve Torina può offrire oggi ai turisti. Un segnale di speranza per l’economia delle aree interne dell’alto maceratese”. Ma le novità non si fermano qui perché lungo il sentiero delle acque, per tutti i sabati di luglio e agosto, si terrà un mercatino vintage e di modernariato: “ieri abbiamo avuto la prima di questa nuova proposta ed è stata accolta dal pubblico con grande favore. Ma ci saranno altre novità” conclude Gentilucci.  

06/07/2025 16:10
Parola e silenzio: il dialogo invisibile della comunicazione umana

Parola e silenzio: il dialogo invisibile della comunicazione umana

L’interazione ritmica tra parola e silenzio rappresenta il dialogo invisibile nella comunicazione umana. Non sono opposti, ma strumenti complementari del nostro linguaggio. Gli spazi di silenzio tra le parole danno una scansione al nostro discorso, riescono a porre luce su ciò che potrebbe restare in ombra. Sono respiro nell’ascolto dell’altro, attesa nell’aiutare l’interlocutore a cercare dentro se stesso il suo significato più profondo. Dall’altra, le parole che scegliamo raccontano chi siamo, con esse diamo forma a pensieri ed emozioni, creando la nostra realtà. Possiamo dichiarare amore o guerra! Le parole hanno il potere di illuminare, confortare e salvare, oppure ferire come coltelli, farci vivere notti angoscianti o albe da cui risorgere. Quando parliamo, abbiamo la capacità di connettere le persone, avvicinare mondi diversi e apparentemente ostili, creare alleanze e complicità, oppure allontanare, provocare dolore e ferite indelebili. Come genitori, in particolar modo, abbiamo la responsabilità di scegliere con cura le frasi che utilizziamo con i nostri figli. A volte con superficialità diciamo loro: “non sei in grado, non mi fido... “ generando inconsapevolmente enormi insicurezze. Basterebbe eliminare il “non” per rafforzare e motivare le loro azioni. Poi, in mezzo al frastuono delle parole esiste un luogo incantato e sospeso, il luogo del silenzio. Concetto affascinante e profondo che, invece, la società ci ha trasmesso come qualcosa da evitare, associandolo spesso ad imbarazzo. Non siamo abituati a fermarci nella dimensione del non dire e del non fare. Abbiamo paura di stare nel vuoto, perché ci costringerebbe a fare i conti con noi stessi. Ci sono situazioni in cui la meraviglia del momento richiede soltanto l’ascolto delle emozioni che stiamo provando, qui il silenzio diventa un linguaggio molto più sapiente, quello dell’anima. Tacere può rappresentare una soglia, un confine eretto quando ogni parola risulterebbe inutile, oppure il mezzo per disinnescare una discussione nella quale scegliamo l’altro piuttosto che il nostro ego. A volte punisce, altre protegge per custodire una verità più profonda. E’ quel vuoto da colmare con tutte le parole che abbiamo scelto di non dire. Dalla danza armonica tra voce e non detto può nascere un dialogo autentico, dove le parole non sono rumore ed il silenzio non fa più paura.

06/07/2025 10:45
Fine della convivenza: quali diritti per l’ex convivente che ha contribuito all’acquisto dell’immobile?

Fine della convivenza: quali diritti per l’ex convivente che ha contribuito all’acquisto dell’immobile?

Questa settimana, le numerose mail arrivate hanno interessato principalmente la tematica relativa al diritto riconosciuto all’ex convivente della ripetizione di specifiche somme corrisposte al partner durante il periodo di convivenza. Ecco la risposta dell’avv. Oberdan Pantana alla domanda posta da una lettrice di Macerata che chiede: “Terminata la convivenza si può ottenere la restituzione di quanto pagato per la costruzione di quella che sarebbe dovuta essere la casa familiare senza esserne il proprietario?”. Il caso di specie ci offre l’occasione di far chiarezza su una questione estremamente attuale, sulla quale ha avuto modo di pronunciarsi la Corte di Cassazione, con l’ordinanza n.24721/2019, in accoglimento del ricorso posto in essere dall’ex convivente, affermando testualmente quanto segue: “L’accertamento in fatto che la dazione di denaro era rivolta al solo scopo di realizzare la casa familiare, destinata, nelle previsioni della ricorrente, a divenire comune, giustifica, ai sensi dell’art. 2033 c.c., il rimborso delle somme versate a titolo di concorso nelle spese di costruzione del manufatto rimasto in proprietà esclusiva dell’altro ex convivente, risultando tale contribuzione a tutti gli effetti, indebita”(Cass. Civ.; Sez. II; Sent. n. 2973/2016). Difatti, l’art. 2033 c.c. citato nella menzionata sentenza, prevendo espressamente che: “Chi ha eseguito un pagamento non dovuto, ha diritto di ripetere ciò che ha pagato […]”, disciplina l’istituto della ripetizione dell’indebito avente come suo fondamento, l’inesistenza dell’obbligazione adempiuta da una parte, o perché il vincolo obbligatorio non è mai sorto, o perché venuto meno successivamente, a seguito di annullamento, rescissione o inefficacia connessa ad una clausola risolutiva espressa. A tal proposito, occorre rilevare che sebbene la convivenza di fatto rappresenti ormai a tutti gli effetti una formazione sociale riconosciuta e tutelata dal nostro ordinamento giuridico, con la quale sorgono doveri di natura morale e sociale di ciascun convivente nei confronti dell'altro, per cui eventuali contribuzioni e prestazioni economiche eseguite durante il periodo di convivenza vengono sussunte, dalla coscienza sociale, fra i doveri connessi ad un consolidato rapporto affettivo, essendo generalmente ricondotte nell'alveo delle obbligazioni naturali ex art. 2034 c.c., è tuttavia necessario che tali prestazioni rese, trovino giustificazione nella solidarietà e nella reciproca assistenza fra i conviventi, sussistendo al contrario, un'inconciliabilità logico-giuridica fra convivenza more uxorio e arricchimento ingiustificato, il quale necessariamente investe le circostanze relative all’effettuazione di prestazioni di tipo economico, derivanti da un presunto vincolo obbligatorio, ma che risultino a posteriori non dovute, così giustificando la tutela giuridica e patrimoniale del soggetto leso, in presenza di atti dispositivi posti in essere a vantaggio di uno dei conviventi esulanti dal mero adempimento delle obbligazioni nascenti dal rapporto di convivenza e travalicanti i limiti di proporzionalità e adeguatezza. Pertanto, in risposta alla domanda dalla nostra lettrice e in linea con la più autorevole e consolidata giurisprudenza di legittimità, si può affermare che: “Le attribuzioni patrimoniali a favore del convivente 'more uxorio' effettuate nel corso del rapporto configurano l'adempimento di una obbligazione naturale ex art. 2034 cod. civ., a condizione che siano rispettati i principi di proporzionalità e di adeguatezza; in caso di attribuzioni economico patrimoniali eseguite in corso di convivenza, a titolo di concorso alle spese di costruzione della casa familiare, si ha diritto al rimborso delle somme date se, terminata la convivenza, il conferimento non si concretizza nell’acquisto della proprietà del bene, esulando tale prestazione, dal mero adempimento di suddette obbligazioni” (Cassazione civile sez. VI, 15/02/2019, n.4659). Rimango in attesa come sempre delle vostre richieste via mail, dandovi appuntamento alla prossima settimana.

06/07/2025 09:51
Incendio nei boschi di Capolapiaggia: intervento dei vigili del fuoco con l'elicottero

Incendio nei boschi di Capolapiaggia: intervento dei vigili del fuoco con l'elicottero

Un incendio è divampato nel tardo pomeriggio di oggi in una zona boscosa a Capolapiaggia di Camerino. Le fiamme si sono propagate intorno alle 18:30 e, alle 19:45, erano ancora in corso le operazioni di spegnimento da parte dei vigili del fuoco. Vista la difficoltà di accesso alla zona collinare in cui si è sviluppato il rogo, è stato necessario l’intervento di un elicottero, che sta effettuando lanci d’acqua per cercare di domare le fiamme. Il rogo interessa un’area situata sulla sommità di un versante impervio, rendendo particolarmente complicato l’intervento via terra. Dall’alto, si notano diverse colonne di fumo che si alzano da più punti del crinale, segno che le fiamme si sono diffuse in maniera irregolare e su un’area estesa.  

05/07/2025 19:56
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