Nella sala Ricci di Palazzo delle Marche, sede del Consiglio regionale, la SO.R.RI Srl di Recanati ha ricevuto un prestigioso attestato di encomio, simbolo di un percorso imprenditoriale lungo cinquant’anni nel settore della ristorazione e dell’organizzazione eventi. L’azienda, nota al grande pubblico come Villa Anton, è stata premiata "per il merito di rappresentare da cinquant'anni una realtà imprenditoriale marchigiana di eccellenza nel settore della ristorazione e realizzazione di eventi, con grande attenzione alla soddisfazione dei clienti".
Il riconoscimento, promosso dal presidente del Consiglio regionale Dino Latini, è stato pensato per valorizzare il contributo delle imprese al tessuto economico e sociale del territorio. La cerimonia, partecipata e sentita, ha visto la presenza del sindaco di Recanati Emanuele Pepa, che ha voluto accompagnare personalmente le aziende premiate, sottolineando come la città sia “una realtà fertile non solo dal punto di vista culturale, ma anche economico”.
Villa Anton è oggi un punto di riferimento per chi cerca eleganza, qualità e professionalità nel settore della ristorazione. Con la sua lunga esperienza, la SO.R.RI Srl è riuscita a coniugare la tradizione con una visione innovativa, mantenendo sempre alta l’attenzione verso la soddisfazione del cliente.
Oltre alla SO.R.RI Srl, sono state premiate altre realtà d’eccellenza legate al territorio di Recanati: Castagnari Srl, produttrice di articoli d’arredo; Cs Plastic Stampi, specializzata in stampi ad alta precisione; Forno Regina di Giacomo, Carla e Enzo Mengoni, che coniuga tradizione e innovazione nella panificazione; Olmet Snc, esperta in lavorazioni meccaniche di precisione; Frenexport, attiva nel commercio internazionale di strumenti musicali, e Fa.pi. di Pierino Amichetti, specializzata nella lavorazione di tubi e lamiere.
Mattinata speciale al Comune di Camerino. L'Amministrazione comunale con il sindaco Roberto Lucarelli e la giunta al completo, il Segretario generale Paolo Cristiano e tutti i colleghi degli uffici hanno salutato Maurizio Francucci, dipendente dell’Ufficio economato e servizi cimiteriali, che oggi ha preso servizio per il suo ultimo giorno di lavoro. A salutarlo anche il sindaco di Bolognola, Cristina Gentili.
“Ringrazio Maurizio Francucci, che è un amico oltre che un ottimo dipendente, per il lavoro svolto in tanti anni di servizio – dichiara il sindaco di Camerino, Roberto Lucarelli – Ha sicuramente dato un contributo fondamentale per le attività degli uffici comunali. A Maurizio va l’augurio dell’Amministrazione comunale per il raggiungimento di questo traguardo e per la sua vita futura”.
A Urbisaglia, ogni mercoledì, accade qualcosa di speciale. Non è una sagra, non è un evento sponsorizzato, né un’esperienza gourmet da catalogo. È molto di più: un rituale conviviale nato dall’anima e dalla memoria, grazie a Mirko Salvatori, che apre casa e cucina per dare vita a un pranzo collettivo fatto di sorrisi, aneddoti, forchette che tintinnano, e il profumo autentico di una vita lenta e condivisa.
Mirko Salvatori non è un nome qualsiasi. È il figlio di Duilio Salvatori, leggendario chef locale che ha gestito la Filarmonica, noto per aver cucinato per personaggi del calibro di Tognazzi, Maradona, Katia Ricciarelli e molti altri. Oggi, Mirko raccoglie quella tradizione culinaria familiare e la trasforma in qualcosa di nuovo e al tempo stesso antico: un pranzo da “Ciocchetta”, come il soprannome della sua famiglia.
A Urbisaglia, ogni mercoledì, accade qualcosa di speciale. Non è una sagra, non è un evento sponsorizzato, né un’esperienza gourmet da catalogo. È molto di più: un rituale conviviale nato dall’anima e dalla memoria, grazie a Mirko Salvatori, che apre casa e cucina per dare vita a un pranzo collettivo fatto di sorrisi, aneddoti, forchette che tintinnano, e il profumo autentico di una vita lenta e condivisa.
Mirko Salvatori non è un nome qualsiasi. È il figlio di Duilio Salvatori, leggendario chef locale che ha gestito la Filarmonica, noto per aver cucinato per personaggi del calibro di Tognazzi, Maradona, Katia Ricciarelli e molti altri. Oggi, Mirko raccoglie quella tradizione culinaria familiare e la trasforma in qualcosa di nuovo e al tempo stesso antico: un pranzo da “Ciocchetta”, come il soprannome della sua famiglia.
E in effetti, ogni mercoledì, quel pranzo prende forma in modo imprevedibile. Nessuna lista degli invitati, nessuna prenotazione. Solo un motto che è già tutto un programma: “Chi c’è, c’è".
“Non sappiamo mai quanti saremo. Si parte con un chilo di pasta, poi diventano due, magari cinque. Chi passa davanti casa può fermarsi. E così, senza pensarci troppo, ti ritrovi con 18, 20, 22 persone attorno al tavolo”.
Esempi? Una settimana fa, Mirko e l’amico Giampiero Cartechini hanno servito un’impepata di cozze e 5 kg di gnocchi al salmone. “Nella pentola facevano la scarpetta con il pane”, racconta sorridendo. “Segno che era tutto gradito”.
Questa settimana, invece, è toccato a delle tagliatelle con asparagi e salsiccia. Ma quando sono arrivati amici in ritardo, è nata al volo una carbonara improvvisata con quello che era rimasto in cucina. “Dalle piccole cose, a volte, nascono intuizioni geniali. Piatti che non avresti mai pensato e che invece diventano memorabili”. E durante il pranzo amici di tutti i tipi come l'illusionista Mr. Magic.
E se il pranzo è all’insegna della condivisione e della creatività, il pomeriggio si conclude con una tradizione: una partita a briscola. Stavolta erano gli esponenti di Urbisaglia contro quelli di Colmurano. La frase di chiusura, che suona come un brindisi goliardico e locale: “Bastoni va agli st****i e a Cingoli si fa a cazzotti per perde la prima!”.
Un momento che unisce, fa ridere, e rafforza legami. Proprio come i pranzi da Ciocchetta. E allora l’invito è semplice, spontaneo e sincero: “Vi aspetto a Urbisaglia, da Ciocchetta. Corsi per la vita”. Non un ristorante, non una scuola, ma una tavolata dove si cucina, si parla, si impara. Dove la lentezza è un valore e l’improvvisazione diventa arte.
Da oggetti tabù a strumenti di benessere: l’evoluzione del mercato dei sex toy racconta un cambiamento culturale profondo. Dati, analisi e la testimonianza di un imprenditore marchigiano attivo nel settore dal 1988.
Dallo stigma alla normalità: i numeri di un settore in crescita
Fino a qualche anno fa, parlare apertamente di sex toy era ancora considerato un tabù. Nascosti lontano da occhi indiscreti, nelle vetrine oscurate dei sexy shop, erano visti soprattutto come prodotti per un pubblico maschile e legati a un consumo di natura pornografica. Oggi, invece, questi oggetti sono entrati a far parte del lessico quotidiano sul tema del benessere e delle relazioni di coppia.
Secondo i dati raccolti dal Sole 24 Ore nella seconda puntata del podcast “Sex & the Economy”, intitolata Il gioco è la miglior medicina, il mercato globale dei sex toy è quadruplicato in pochi anni: da 10 miliardi di dollari nel 2016 a oltre 40,6 miliardi nel 2023. Non si tratta più di una nicchia, ma di un’industria in piena espansione: come riporta il podcast sopra citato, nel mondo almeno 3 persone su 10 comprano vibratori e altri attrezzi erotici.
Un cambiamento che non riguarda solo i numeri, ma anche le motivazioni. Il sex toy oggi non è più percepito come un oggetto da usare in solitudine o per trasgredire, ma sempre più come uno strumento per esplorare il proprio corpo, migliorare la complicità di coppia, coltivare la sfera intima con consapevolezza.
La svolta culturale (e locale): la testimonianza di chi lavora nel settore
Lo conferma anche Armando Sparapani, titolare del Sexy Shop Number One, un'attività nata ad Ancona nel 1988 e che da poco si è espansa anche online, entrando con successo nel mondo dell'e-commerce. «All’inizio vendevamo quasi esclusivamente a uomini, e i prodotti più richiesti erano i DVD o comunque articoli legati alle fantasie maschili», racconta. «Negli ultimi anni, invece, abbiamo assistito a una svolta: sempre più clienti cercano oggetti pensati per il piacere femminile, come ovetti vibranti, stimolatori per il punto G e succhia clitoride. La pandemia ha segnato un passaggio fondamentale: trascorrere più tempo in casa ha spinto le coppie a riscoprire la propria sessualità e a viverla come parte del benessere personale. Oggi il sex toy è visto come uno strumento di self-care, non come qualcosa da nascondere.». Chi vuole approfondire può trovare il sito internet dell’azienda a questo link.
Consapevolezza, informazione e desiderio: come cambiano le abitudini di consumo
A sostenere questa trasformazione ci sono anche i dati italiani. La Stampa, in un articolo pubblicato nel 2021, ha riportato un aumento del 148% nelle vendite di sex toy nel nostro Paese durante il primo anno della pandemia, citando dati raccolti dall'azienda Lelo, uno tra i leader internazionali del settore (fonte).
Il profilo dei consumatori è cambiato insieme al mercato: sempre più donne, spesso in coppia, acquistano questi prodotti senza imbarazzo, sia online che offline. Crescono l’attenzione alla qualità e sicurezza dei materiali, e la domanda di funzioni hi-tech, come il controllo delle vibrazioni tramite smartphone. E cresce anche l’informazione: blog, podcast e social network affrontano il tema con un linguaggio nuovo, più aperto, meno giudicante.
Oggi il piacere fa parte della quotidianità ed è sempre più riconosciuto come un aspetto naturale della cura di sé e del proprio benessere. In questo contesto, l’industria dei giocattoli erotici non è solo un settore in espansione, ma anche lo specchio di un cambiamento culturale profondo, che riguarda tutti.
Un accordo per promuovere la biodiversità nei boschi, con la consapevolezza che si tratta di infrastrutture naturali fondamentali per la qualità dell'ambiente e per il contrasto al cambiamento climatico. Con queste intenzioni, la giunta regionale ha approvato il protocollo firmato da Regione Marche, Unione Montana Potenza Esino Musone e Snam Rete Gas.
Il progetto pilota, fa sapere la Regione, prenderà il via sul Monte San Vicino, in una faggeta di circa 40 ettari, parte della Rete Natura 2000 e della Riserva naturale regionale Monte San Vicino e Canfaito.
L'obiettivo " migliorare la biodiversità vegetale e faunistica, l'ecosistema dal punto di vista ecologico, e verificare i crediti di sostenibilità, cioè i benefici concreti generati da interventi specifici.
“Con questo progetto facciamo qualcosa di molto concreto: ci prendiamo cura dei nostri boschi in modo attivo e intelligente – ha affermato l’assessore all’Ambiente, Stefano Aguzzi –. La biodiversità non è una parola vuota: significa più vita nei nostri ecosistemi, più resistenza ai cambiamenti climatici, più valore per il territorio. Trasformiamo un'area forestale poco diversificata in un laboratorio a cielo aperto per la sostenibilità. E lo facciamo con metodo scientifico, misurando i risultati e capendo quanta anidride carbonica viene assorbita e quanta biodiversità viene recuperata. È un investimento sul futuro delle Marche, fatto insieme e con responsabilità".
Ha riaperto al traffico il ponte di Passatempo, infrastruttura situata al km 14+240 della Strada Regionale 361 "Septempedana", nel territorio del comune di Osimo. L’intervento, parte di un più ampio piano regionale di manutenzione straordinaria, ha riguardato l’adeguamento statico del ponte e ha comportato un investimento complessivo di circa 2,33 milioni di euro.
Il completamento dei lavori è stato verificato nel pomeriggio di oggi alla presenza del presidente della regione Marche Francesco Acquaroli, accompagnato dal sindaco di Osimo Michela Glorio, dalla sindaca di Montefano Angela Barbieri, dal presidente del Consiglio Regionale Dino Latini e dai tecnici del Settore Infrastrutture e Viabilità della Regione.
Il ponte, realizzato in muratura con sei archi (di cui uno parzialmente coperto), era stato oggetto di un sopralluogo da parte dei tecnici regionali nel febbraio 2022, a seguito di una segnalazione dell’Anas. L’ispezione aveva evidenziato un generale stato di degrado strutturale, ritenuto tale da classificare il rischio come "medio-alto" e rendere necessario un intervento di messa in sicurezza.
Il progetto esecutivo è stato approvato a luglio 2023 e, nello stesso mese, è stata avviata la procedura per l’affidamento dei lavori, che sono stati consegnati a novembre 2023. Gli interventi hanno previsto il recupero delle strutture murarie nel rispetto dell’architettura originale, il rinforzo delle travi in calcestruzzo, il ripristino delle pile e la sostituzione di ferri ammalorati. Inoltre, è stata realizzata una nuova soletta per l’impermeabilizzazione, installati giunti strutturali, rifatto il piano viabile, costruito un nuovo marciapiede e installate nuove barriere di sicurezza.
Durante la visita al cantiere, il presidente Acquaroli ha sottolineato l’importanza dell’infrastruttura per la viabilità locale, trattandosi di un collegamento strategico tra il territorio di Osimo e la provincia di Macerata. "Restituire funzionalità e sicurezza a quest’opera – ha dichiarato – rappresenta un passo importante per il miglioramento della rete infrastrutturale regionale".
Con la riapertura del ponte di Passatempo, dopo quelli di Muccia e Serravalle del Chienti, prosegue dunque l’attuazione del piano regionale per la messa in sicurezza delle infrastrutture viarie, che comprende oltre 1.300 opere pubbliche tra cantieri in corso e interventi di prossima partenza.
Hai mai sentito parlare del decreto dignità? Magari hai già sentito questo nome ma non sai esattamente di che cosa si tratta. In questo articolo vogliamo parlare del decreto e cercare di capire quali conseguenze e quali effetti ha avuto nel settore del gioco d’azzardo, e in modo particolare sulle strategie di marketing portate avanti dai casinò e dai siti online come verde casino italia.
Per certi versi questa scelta è stata abbastanza drastica e sul momento ha destato un grande dibattito. Le critiche continuano ancora oggi ma senza dubbio questo tema ha un valore molto importante a livello sociale. Il gioco d’azzardo e le scommesse si sono espanse in maniera rapidissima grazie alle nuove tecnologie, destando preoccupazioni e creando anche problemi concreti. Il gioco d'azzardo può creare dipendenza e in alcuni casi nuoce gravemente alla salute fisica e mentale delle persone, con ricadute anche sulla società intera. Iniziamo però dando un po’ di contesto.
Le premesse
Il decreto dignità risale al luglio del 2018. Per capire il suo significato dobbiamo accennare alla situazione di quegli anni e in particolare degli ultimi anni precedenti al 2018. In quel periodo c’è stata una diffusione esponenziale del gioco d’azzardo ma soprattutto un aumento preoccupante di casi di ludopatia. Il gruppo politico italiano chiamato movimento 5 stelle ha preso la lotta alla ludopatia come uno dei suoi pilastri di riferimento e ha quindi lottato tenacemente per far passare il decreto.
Lo Stato Italiano si trovava in una situazione molto particolare. Da un lato le entrate generate con le tasse sul gioco d'azzardo arricchivano molto le casse dello stato e costituivano quindi una fonte di guadagno importante. Dall’altro lato però i casi di dipendenza patologica richiedevano attenzione e cure e quindi spese da parte dello stato, con numerose proteste da parte dei cittadini.
Le novità
Che cosa è cambiato con il decreto dignità? Il decreto impone un divieto assoluto molto chiaro e molto netto per qualsiasi tipo di pubblicità sia diretta che indiretta, su qualsiasi mezzo. Che si tratti di TV, radio, stampa o social media, qualsiasi tipo di pubblicità o sponsorizzazione è assolutamente vietato. Prima era comune vedere dei loghi dei siti di scommesse, oppure leggere anche sui social le pubblicità dei casinò e dei giochi d’azzardo.
Dal 2018 qualunque persona o istituzione che compie una pubblicizzazione del genere va incontro a severe sanzioni, che partono da un minimo di 50 mila euro per il committente della pubblicità. L’agenzia delle dogane e dei monopoli è incaricata di controllare l’applicazione e il rispetto delle norme del decreto. Le sanzioni poi possono anche essere di gran lunga superiori quando la pubblicità è rivolta ai minori, protetti maggiormente dalla legge in questo ambito. I soldi ricavati da queste sanzioni sono spesso indirizzati a iniziative per combattere la ludopatia.
Alcune critiche
Il decreto è stato criticato da alcuni non tanto perché contrari all’obiettivo in sé, ma perché considerato inefficace. Perché? In effetti il decreto ha favorito la diffusione di piattaforme e siti illegali oppure esteri, che non sono sotto la giurisdizione dell’ADM e non possono essere facilmente controllati. Molti giocatori italiani hanno infatti spostato i loro fondi su altri casinò che purtroppo sono facilmente accessibili online. In questo modo il settore italiano ne risulta molto danneggiato e allo stesso tempo il problema non viene eradicato alla base. Così abbiamo assistito negli ultimi anni alla diffusione del mercato nero del gioco d’azzardo con tantissime persone che si iscrivono a siti illegali e che non hanno le licenze approvate dall’ADM e dallo stato italiano.
Anche i giocatori ne risentono in quanto a volte questi siti illegali non sono sicuri e possono essere fraudolenti. Inoltre tanti siti e piattaforme hanno cercato metodi alternativi per sponsorizzarsi e pubblicizzarsi. Non potendo farlo sui canali più famosi utilizzano dei metodi per aggirare le norme, come ad esempio la creazione di siti informativi che fungono da “maschera”.
Il decreto verrà cambiato?
Viste le critiche ricevute e gli effetti sortiti non è da escludere che il decreto venga rivisto nel prossimo futuro. Ci sono già state tante proposte alternative che non vogliono abolire del tutto la legge o cambiare completamente approccio, ma cercano di tenere conto di tutti gli aspetti che abbiamo menzionato per trovare un approccio efficace ed equilibrato.
La sfida per oggi e domani
Dobbiamo parlare non solo di sfida per il futuro, ma anche di sfida per oggi stesso. Il problema della dipendenza da gioco d’azzardo richiede un’azione immediata. Forse misure drastiche come quella del decreto dignità possano avere ricadute e aspetti negativi, ma senza dubbio è importantissimo fare qualcosa per regolamentare il gioco e le scommesse, che stanno dilagando. Bisogna trovare un equilibrio tra tutela e crescita. I cittadini e la società hanno bisogno di una tutela e il divieto della pubblicità è un buon metodo per evitare che troppe persone cadano nel gioco. Però il solo divieto di sponsorizzazione non può fare sì che le scommesse scompaiano del tutto.
Inoltre è nell’interesse dello stato continuare a guadagnare dalla tassazione sul gioco. Lo stato italiano deve riuscire con l’aiuto delle istituzioni a limitare l’espansione del mercato nero e deve investire tanto sull’educazione e sulla sensibilizzazione dei cittadini. Esistono già tante organizzazioni destinate all’educazione dei giocatori e alla sensibilizzazione riguardo al gioco responsabile che vanno potenziate aiutate nel loro compito.
È possibile presentare domanda fino al 31 luglio 2025 per richiedere l’ottenimento del voucher idrico, una misura deliberata dell’ATO 3 Marche Centro-Macerata che permette la concessione di uno sconto sugli importi dovuti per la fornitura del Servizio Idrico Integrato. L’importo del voucher idrico è di 30 euro per ciascun componente del nucleo familiare come risultante dall’autocertificazione contenuta nell’istanza.
Possono presentare domanda gli intestatari di utenze domestiche residenti e le utenze domestiche residenti indirette (ovvero i nuclei familiari residenti in un’unità abitativa all’interno di un’utenza condominiale). I richiedenti devono, inoltre, essere intestatari di un regolare contratto di fornitura del Servizio Idrico Integrato o di una parte dei servizi che lo compongono e avere un indicatore ISEE del nucleo familiare relativo all’anno di imposta precedente non superiore a 20.000,00 euro per nuclei familiari fino a 4 componenti e non superiore a 30.000,00 euro per nuclei familiari composti da 5 o più persone.
La graduatoria verrà formata dando priorità ai richiedenti con valore dell'indicatore Isee più basso, ordinati in valore crescente. In caso di parità del valore ISEE, si applicheranno i seguenti criteri di precedenza, secondo l’ordine indicato: coppia genitoriale con figlio/figli minori con riguardo al loro numero; nucleo familiare monoparentale con uno o più figli minori, con riguardo al loro numero; nucleo familiare con presenza di una persona con disabilità con invalidità pari o superiore al 67% come certificato dalle competenti autorità, avuto riguardo al grado di invalidità; richiedente (o coniuge del richiedente) di età superiore ai settanta anni.
Il voucher non può essere cumulato e non può essere assegnato a utenze che godono delle agevolazioni concesse da Arera a seguito degli eventi sismici del 2016 ma è cumulabile con il bonus idrico.
Le domande dovranno pervenire al Comune entro il 31 luglio 2025 nelle seguenti modalità: consegna a mano lunedì, mercoledì o venerdì dalle 9:00 alle 12:30 presso Ufficio Protocollo in viale Trieste 24; consegna tramite raccomandata A/R (in questo caso fa fede la data del timbro postale di spedizione); consegna tramite Pec all'indirizzo comune.macerata@legalmail.it (in caso di invio tramite pec, il mittente, in virtù di un’autorizzazione ottenuta dall’Agenzia delle Entrate, può assolvere l’imposta di bollo in modo virtuale: andrà indicato, come previsto dalla stessa autorizzazione, sugli atti e documenti inviati il modo di pagamento e gli estremi della citata autorizzazione, ai sensi dell’art. 15 del Dpr 642/1972.
In assenza dell’autorizzazione deve essere resa dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà in cui il richiedente attesta, sotto la propria personale responsabilità ai sensi del D.P.R. 445/2000, di aver assolto al pagamento dell’imposta in questione indicando tutti i dati relativi all’identificativo della marca; tale dichiarazione deve essere corredata da copia del documento di identità del dichiarante. Per scaricare la domanda e consultare l’avviso: https://www.comune.macerata.it/novita/concessione-del-voucher-idrico-2025/.
Si è concluso lo scorso venerdì 18 luglio a Pollenza il progetto estivo di cittadinanza attiva giovanile "Ci Sto? Affare Fatica! – Facciamo il bene comune", finanziato dalla Regione Marche e coordinato da CSV Marche ETS. Il progetto "Ci Sto? Affare Fatica" quest’anno ha visto coinvolti 18 giovani e 2 tutor che per una settimana, suddivisi in due gruppi, sono stati impegnati in attività di volontariato e miglioramento della comunità.
Nello specifico il progetto, iniziato il 14 luglio, ha visto la partecipazione attiva di ragazzi e ragazze tra i 14 e i 21 anni, che si sono messi in gioco per rendere il proprio paese più bello. I ragazzi sono stati impegnati in attività di carteggio e ripristino di panchine, tavolo, altalena e staccionata del Parco Pubblico Rione Pollenza Scalo e in attività di pittura delle balaustre interne dell’osservatorio del quartiere "Il Colle".
Questa esperienza ha permesso ai giovani di acquisire competenze pratiche, imparare l'importanza del lavoro di squadra e sviluppare un forte senso di appartenenza alla loro comunità.
Ad ogni ragazzo il Vicesindaco del comune di Pollenza Antonella Menichelli, coadiuvato da un rappresentante del CSV, ha consegnato l’attestato di partecipazione ed un "buono fatica" da spendere in attività della zona, a riconoscimento dell’impegno profuso.
I ragazzi si sono detti soddisfatti dell’esperienza svolta, che gli ha permesso di imparare molto sul lavoro di squadra e sull’importanza di prendersi cura dell'ambiente. La conclusione del progetto "Ci Sto? Affare Fatica" rappresenta solo l'inizio di un percorso. Il vicesindaco, con delega alle politiche sociali, si è dichiarata soddisfatta dei risultati ottenuti, ed ha espresso l'intenzione di replicare l'iniziativa nei prossimi anni, coinvolgendo un numero ancora maggiore di giovani e ampliando le attività proposte.
Il progetto ha lasciato un segno positivo nella comunità di Pollenza, mostrando come l'energia e l'entusiasmo dei giovani possano fare la differenza. Grande apprezzamento e soddisfazione anche da parte del sindaco Mauro Romoli che ha dimostrato gratitudine ai ragazzi partecipanti e a coloro che hanno ricoperto il ruolo di Tutor, mettendo a disposizione il proprio tempo e le proprie competenze al servizio dei ragazzi.
Importante passo in avanti per la realizzazione di una rotatoria nei pressi dell’intersezione tra via Piero Gobetti, l’ex S.P. 485 Maceratese e via Fonte Giulia, uno degli snodi principali della Zona Industriale "A", a Civitanova Marche. Ieri sera, infatti, il Consiglio Comunale ha approvato la variante urbanistica necessaria per espropriare e quindi acquisire le proprietà private sulle quali dovrà sorgere la rotatoria.
"L’approvazione di questa variante è un passo fondamentale per migliorare la sicurezza in una zona strategica per il nostro territorio – ha detto il sindaco di Civitanova Fabrizio Ciarapica - . L’incrocio è interessato da un notevole flusso di veicoli e, purtroppo, negli ultimi anni si sono verificati numerosi incidenti in questo punto critico. La rotatoria rappresenta quindi una risposta concreta e attesa per mettere fine a queste situazioni di pericolo. Proseguiamo con determinazione nel nostro impegno per infrastrutture più sicure e funzionali, a beneficio di cittadini e imprese".
La zona in questione è attraversata da due strade ad alto scorrimento: via Piero Gobetti, principale accesso alla Zona Industriale “A”, e l’ex S.P. 485 Maceratese, strada alternativa alla S.S. 77 per il collegamento tra i Comuni di Civitanova Marche e Montecosaro. Considerata l’intensa presenza di traffico pesante e la complessità dell’intersezione, l’intervento mira a migliorare la sicurezza stradale e la visibilità, riducendo il rischio di incidenti in un’area particolarmente sensibile.
Continua il monitoraggio diretto da parte del sindaco di Civitanova Marche Fabrizio Ciarapica sui numerosi cantieri aperti in città. L’ultimo sopralluogo ha interessato l’area ex Micheletti, dove sono in corso due interventi strategici: la costruzione del nuovo asilo nido comunale e il completamento della viabilità che collegherà via Zavatti con via Nelson Mandela.
"Stiamo lavorando concretamente sul futuro dei nostri bambini, puntando su strutture moderne, sicure e sostenibili - ha dichiarato il sindaco -. Il nuovo asilo e la viabilità annessa sono parte di una visione più ampia di rigenerazione urbana e sviluppo dei servizi".
Il nuovo nido, finanziato con fondi PNRR, FOI e comunali per un totale di 2 milioni e 450mila euro, potrà accogliere fino a 28 bambini. Sarà una struttura ad alta efficienza energetica, realizzata su un unico livello, con due aule dotate di servizi igienici, una zona mensa con cucina interna, un locale dormitorio, spazi per l’accoglienza e ambienti polifunzionali. Non mancheranno lavanderia e locali per il personale.
Il fabbricato sarà dotato di impianto fotovoltaico, ventilazione meccanica centralizzata e sistemi di climatizzazione per garantire comfort e sostenibilità. La realizzazione è stata affidata alla ditta "Appalti e Servizi Società S.R.L." di Itri (LT), con conclusione dei lavori prevista per ottobre 2025. Responsabile unico del procedimento è l’ingegner Marco Orioli.
Accanto alla struttura scolastica, si sta completando un importante intervento sulla viabilità dell’ex area Micheletti, per un investimento di 900 mila euro (di cui 600 mila a carico del Comune e 300 mila da fondi regionali). Il progetto prevede la costruzione di una nuova strada a senso unico tra via Zavatti e via Nelson Mandela, che sarà affiancata da una pista ciclabile e da un marciapiede pedonale.
I lavori, realizzati dalla ditta "Papa Nicola Srl" di Macerata, comprendono anche l’installazione dei sottoservizi: fognature, raccolta acque bianche, illuminazione pubblica, nonché linee elettriche e telefoniche. Responsabile unico del procedimento per quest’opera è il geometra Mirko Mari.
Il sindaco ha inoltre annunciato che entro settembre sarà consegnata anche la nuova mensa scolastica della scuola dell’infanzia “Lo Scoiattolo” in via Guerrazzi: “Un altro tassello importante per le famiglie e per il nostro sistema educativo”, ha sottolineato Ciarapica.
Anche quest’estate il Comune di Tolentino scende in campo per contrastare la proliferazione delle zanzare e dei virus da esse trasmessi. È stato infatti avviato in questi giorni un nuovo ciclo di monitoraggio entomologico, che prevede l'installazione di 14 ovitrappole distribuite strategicamente su tutto il territorio comunale.
L’iniziativa, già sperimentata lo scorso anno, ha l'obiettivo di tenere sotto controllo la presenza delle zanzare, in particolare della zanzara tigre (Aedes albopictus) e di altre specie esotiche potenzialmente pericolose. I campioni raccolti settimanalmente verranno analizzati presso l’Istituto Zooprofilattico di Tolentino, grazie alla collaborazione con il Servizio Veterinario locale.
"Si tratta - spiega il sindaco Mauro Sclavi - di un’azione concreta per prevenire la diffusione di malattie trasmesse da insetti vettori, come il virus West Nile, che fortunatamente non ha ancora interessato il nostro territorio. Dopo la pulizia delle caditoie e l’uso di prodotti larvicidi per eliminare le acque stagnanti, proseguiamo con un sistema di sorveglianza mirata per intervenire in modo tempestivo e mirato".
Il monitoraggio rappresenta un valido supporto tecnico-scientifico agli interventi di disinfestazione. Non solo permette di valutare l’efficacia dei trattamenti effettuati, ma consente anche di rilevare eventuali resistenze genetiche agli insetticidi.
Importante, sottolinea l'amministrazione comunale, è anche il contributo dei cittadini: "Ognuno può fare la propria parte adottando semplici comportamenti, come evitare ristagni d’acqua in giardini, sottovasi o grondaie, che rappresentano l’habitat ideale per la deposizione delle uova".
Il progetto di monitoraggio si inserisce in un più ampio piano di prevenzione coordinato tra Istituto Zooprofilattico Sperimentale, Dipartimenti di Prevenzione e Uffici Tecnici comunali. Un esempio virtuoso di collaborazione tra enti e comunità per affrontare in modo efficace e scientificamente fondato il rischio sanitario legato alle arbovirosi.
Per rendere l’esperienza di gioco più coinvolgente, molti casinò online stanno adottando meccaniche di gamification. Grazie a questo approccio, il gioco non si limita più alla semplice puntata e all’attesa dell’esito. Gli esperti di Posido sottolineano che la gamification trasforma il gioco in un’esperienza dinamica, motivando gli utenti a progredire attraverso vari livelli e a migliorare costantemente i propri risultati. In questo articolo vi spiegheremo cos'è la gamification nei casinò online e dove potete potenziare efficacemente il vostro account.
Livelli, missioni e premi per l'attività
Per rendere il gioco più emozionante, i casinò online offrono i seguenti elementi di gamification:
- Superamento dei livelli, guadagnando così progressi che possono portare a bonus più grandi.
- Missioni in cui all'utente vengono assegnati determinati compiti, completando i quali è possibile accumulare punti.
- Ricevere premi per una maggiore attività.
Ogni cosa stimolerà i giocatori, ai quali la gamification può dare maggiori opportunità e, di conseguenza, l'opportunità di ottenere risultati migliori.
Classifiche e raggiungimento degli obiettivi
Inoltre, secondo l'opinione degli esperti di Posido, un altro elemento importante della gamification sono le classifiche, che introducono un aspetto sociale. Grazie a esse, i giocatori possono vedere i risultati degli altri utenti, il che a sua volta favorisce la nascita di un effetto competitivo. Queste classifiche possono mostrare le seguenti informazioni:
- Numero di scommesse e loro importo.
- Numero di livelli superati.
- Numero e importo delle vittorie.
- Numero di punti guadagnati.
- Livello di progresso.
Tutto questo è uno strumento efficace per aumentare l'entusiasmo degli utenti che vogliono ottenere risultati migliori dei loro avversari.
Perché gli elementi RPG rendono il gioco più interessante
La meccanica RPG è prevista per il potenziamento dei personaggi, che è un altro componente importante della gamification. In questo caso, l'utente diventerà un personaggio che avrà quanto segue:
- Un determinato livello.
- Il numero di risultati raggiunti.
- Un arsenale bonus.
- Il livello di progresso.
Gli esperti di Posido assicurano che, completando le linee narrative, è possibile migliorare tutti questi punti, il che consentirà di ottenere risultati migliori e grandi vittorie. In questo modo l'utente si immerge completamente nel gioco grazie all'aumento dell'adrenalina e al desiderio di diventare il migliore tra gli altri partecipanti. Ma nonostante il coinvolgimento, è importante ricordare sempre di giocare in modo responsabile per ridurre tutti i rischi.
Dove è possibile potenziare davvero il proprio account di gioco
Se siete interessati a queste possibilità di gamification, ecco alcuni consigli degli esperti di Posido per potenziare il vostro account:
- Aumentate il suo livello con il numero e l'importo delle scommesse.
- Aumentate lo status VIP dell'utente, che offre privilegi e bonus generosi.
- Raccogliere collezioni di simboli, personaggi, oggetti che possono poi essere scambiati con offerte bonus.
- Partecipare a tornei o competizioni in un gioco specifico.
Una maggiore attività garantisce sempre offerte bonus più interessanti e maggiori possibilità di ottenere una grande vittoria.
Nuovo intervento per la disinfestazione contro le zanzare sulle aree pubbliche della città. La seconda erogazione del prodotto specificamente studiato per impedire la proliferazione degli insetti con l’arrivo della nuova ondata di caldo, partirà la notte tra domenica 27 e lunedì 28 luglio nella Città Alta e proseguirà la notte successiva, quella del 28 luglio, nella zona centro e borgo marinaro.
La zona Risorgimento sarà raggiunta dagli operatori nella notte tra martedì 29 e mercoledì 30 luglio e la zona di San Marone nella notte tra mercoledì 30 e giovedì 31 luglio. Giovedì 31 luglio sarà la volta della zona Maranello e Santa Maria Apparente e tra venerdì 1 e sabato 2 agosto toccherà a Fontespina e IV Marine.
Le operazioni per la diffusione del prodotto saranno eseguite dalla mezzanotte alle ore 06.00
Il servizio è organizzato dall’Ufficio Igiene Urbana con il coordinamento del Cosmari.
"L’insetticida utilizzato non è nocivo per le persone - si legge in una nota del Comune - fatti salvi particolari casi di allergie e intolleranze agli agenti chimici che si consiglia di segnalare per tempo, per evitare di irrorare le zone abitate da chi è a rischio. Per precauzione si invita la cittadinanza a seguire alcuni accorgimenti durante la notte interessata dal trattamento: non sostare fuori dalle proprie abitazioni; non lasciare le finestre aperte; non lasciare panni stesi; non lasciare esposti al trattamento alimenti o bevande; lavare accuratamente frutta e verdura prima di consumarla. Inoltre, non lasciare animali da compagnia all’esterno e rovesciare le ciotole di cibo e acqua per gli stessi".
"Per una lotta efficace alle zanzare è comunque necessario che la cittadinanza svolga un proprio ruolo consapevole nella gestione degli spazi di loro pertinenza, in sinergia con gli interventi programmati dall’Ufficio Ambiente Comunale, evitando di lasciare contenitori (sottovasi, ciotole d’acqua per cani e gatti, ecc.) per più di un giorno senza ricambio d’acqua".
"Inoltre, il Comune provvede anche alla disinfestazione larvicida, effettuata tramite rilascio di apposite pastiglie nei tombini, che impediscono lo sviluppo delle larve degli insetti".
L'estate porta con sé lunghi e pigri pomeriggi, lasciando alle spalle le frenetiche giornate di una quotidianità conosciuta e rassicurante. La mente, nella sua folle corsa, di colpo, precipita nel vuoto assoluto: nessun impegno, nessuna urgenza.
Ci troviamo nel non fare, si comincia ad avvertire un senso di nullità generatrice di irrequietezza, una sorta di disconnessione dalla realtà che ci spaventa.
Subentra, così, la tanto temuta noia: uno stato mentale spesso frainteso, a volte considerato un fastidio, ma che in realtà nasconde una spiegazione psicologica del nostro rapporto con il tempo e con noi stessi.
La noia può costituire una fonte di creatività, un momento di riflessione. Lontani da distrazioni esterne, ci spinge ad esplorare il nostro mondo interiore, per cercare soluzioni di vita più stimolanti e riconsiderare scelte passate che non ci motivano più.
Quando cominciamo ad avvertire disinteresse nei confronti di ciò che ci circonda, probabilmente la nostra realtà non ci rispecchia come prima. Nel momento in cui la noia diventa costante e non limitata a una situazione contingente, ci sta mettendo in contatto con una mancanza.
Questo malessere è uno strumento evolutivo, che ci indica il bisogno di nuovi stimoli. Ci spinge a cambiare per riportarci sulla strada, ci dice che abbiamo perso il senso delle nostre scelte.
La realtà attuale con solleciti continui ed immediati, ha reso sempre più difficile comprendere e vivere la noia. Tendiamo a riempire ogni momento, senza una reale consapevolezza, pur di non avvertire il peso del silenzio.
Invece di chiederci perché ci sentiamo annoiati e cosa desideriamo fare o essere, cerchiamo l’azione senza una vera motivazione. La noia non è nemica, ma una risorsa, ci allontana dal dover agire per dare spazio all’essere.
Essa genera la spinta per oltrepassare quella soglia che altrimenti non avremmo mai varcato. Un ponte verso un nuovo modo di percepire noi stessi nel mondo.
L’assenza di stimoli esterni ci costringe a confrontarci con una sorta di solitudine in un tempo non definito che normalmente evitiamo di sperimentare.
L’essere umano ha bisogno di questo vuoto per far emergere il potenziale che è in lui. La noia va ad infrangere abitudini e pensieri ripetitivi, facendoci assaporare una mancanza di direzione: tutto ciò che prima sembrava rassicurarci ora appare inutile ed insoddisfacente.
Quello che prima aveva un senso ora non ha più significato. Arriva il momento di cambiare frequenza, per sintonizzarci su una realtà più consona a noi.
È importante non combattere la noia ma ascoltarla per permetterle di darci nuovi suggerimenti. Dall’insofferenza del silenzio e dell’attesa, possiamo passare ad un risveglio con una presenza più autentica nel presente.
Torna come ogni domenica la rubrica curata dall’avv. Oberdan Pantana "Chiedilo all'Avvocato". Questa settimana, le numerose mail arrivate hanno interessato principalmente la tematica relativa alla convivenza e la sua regolamentazione giuridica. Ecco la risposta dell’avv. Oberdan Pantana, alla domanda posta da una lettrice di Porto Recanati che chiede: "I conviventi di fatto possono regolare i rapporti patrimoniali relativi alla loro vita in comune?".
Il contratto di convivenza è un accordo grazie al quale una coppia di conviventi, che non sono uniti in matrimonio e che non formano un'unione civile, disciplinano gli aspetti patrimoniali del loro rapporto. I contratti di convivenza, in risposta alla nostra lettrice, sono possibili da quando, il 5 giugno 2016, sono entrate ufficialmente in vigore le nuove regole sulle unioni civili e le convivenze di fatto, introdotte nel nostro ordinamento dalla legge Cirinnà, n. 76/2016.
Il comma 50 della legge menzionata dispone infatti che: "I conviventi di fatto possono disciplinare i rapporti patrimoniali relativi alla loro vita in comune con la sottoscrizione di un contratto di convivenza."
Un aspetto importante da segnalare riguarda la legge da applicare ai contratti di convivenza. La legge Cirinnà prevede infatti che agli stessi si applichi la legge nazionale comune dei conviventi, se però i conviventi hanno una diversa nazionalità, allora la legge da applicare è quella del luogo in cui la convivenza è localizzata in via prevalente.
I contratti di convivenza consentono alle coppie conviventi di disciplinare, come abbiamo visto, gli aspetti patrimoniali del loro rapporto. I diritti che possono vantare i conviventi però non sono legati solo a quanto stabilito da detti contratti, ma anche dalla disciplina generale prevista per le coppie di fatto.
Chi convive gode infatti di alcuni diritti: il diritto reciproco di visita del convivente, assistenza e accesso alle informazioni personali in caso di malattia o ricovero ospedaliero; i permessi lavorativi retribuiti se si assiste l'altro convivente; la designazione dell'altro convivente come proprio rappresentante per le decisioni sanitarie in caso di incapacità; il diritto di subentro nel contratto di locazione della casa di comune residenza intestato al convivente defunto; infine, il diritto agli alimenti nel caso in cui la convivenza venga a cessare.
Con i contratti di convivenza le parti disciplinano principalmente il regime patrimoniale della coppia, che può essere di comunione legale, comunione convenzionale o separazione dei beni. I conviventi, come previsto dal comma 4, possono modificare il regime patrimoniale scelto in qualunque momento, purché la modifica rispetti la forma scritta e venga autenticata da avvocato o notaio, che provvederanno anche all’iscrizione all’anagrafe.
Ci sono altri dati obbligatori da indicare nell'accordo. Il comma 53 stabilisce che, oltre al regime patrimoniale, il contratto debba contenere l’indicazione della residenza della coppia e le modalità di contribuzione alle necessità della vita in comune, in proporzione alle risorse e capacità lavorative di ciascun convivente.
Con i contratti di convivenza inoltre si possono anche disporre trasferimenti immobiliari. Lo prevede il comma 60, secondo cui: "Resta in ogni caso ferma la competenza del notaio per gli atti di trasferimento di diritti reali immobiliari comunque discendenti dal contratto di convivenza."
I contratti, secondo il comma 51, devono essere redatti per iscritto, come atto pubblico o scrittura privata, anche per quanto riguarda modifiche o risoluzioni successive.
Avvocati e notai hanno un ruolo molto importante in questi contratti. Sono i garanti della correttezza dell’accordo, in quanto ogni sottoscrizione, modifica o cessazione deve avvenire con la loro autenticazione delle firme.
Una volta stipulato il contratto di convivenza, avvocati o notai sono tenuti a trasmetterne copia entro 10 giorni al Comune di residenza dei conviventi, per procedere all’iscrizione nell’anagrafe, rendendo così il contratto opponibile ai terzi.
Come già ricordato, la forma scritta è essenziale: la mancata osservanza comporta la nullità del contratto. La nullità può verificarsi anche in altri casi: se il contratto è concluso da un minore, un interdetto o da chi è stato condannato per l’omicidio (anche tentato) del coniuge dell’altro convivente. Il contratto è nullo anche se stipulato tra non conviventi, oppure in presenza di un altro contratto di convivenza, un’unione civile o un vincolo matrimoniale.
I contratti di convivenza si possono risolvere per accordo tra le parti, recesso unilaterale, matrimonio o unione civile tra i conviventi o con terzi, oppure per morte di uno dei due. Se la coppia ha adottato il regime di comunione legale, la risoluzione del contratto comporta lo scioglimento del regime e, se compatibili, si applicano le stesse regole previste per lo scioglimento della comunione legale nel matrimonio, come da codice civile, sezione III, capo VI, titolo VI del libro primo.
Rimango in attesa come sempre delle vostre richieste via mail, dandovi appuntamento alla prossima settimana.
Visita ufficiale, nella giornata di giovedì, del governatore del Distretto 2090, Roberto Calai, originario di Spoleto, al Rotary Club Tolentino, presieduto da Iole Rosini. Un appuntamento di grande rilievo, che rappresenta uno dei momenti più importanti nella vita rotariana di un club. Calai era insieme alla consorte Simona.
La mattinata si è aperta con la visita alla Basilica di San Nicola, dove la delegazione è stata accompagnata da padre Marziano Rondina. Insieme al presidente Rosini, all’assistente del governatore Giorgio Piergiacomi e ad alcuni componenti del direttivo del club, Calai ha potuto ammirare la spiritualità e la storia del luogo simbolo di Tolentino. A seguire, la delegazione, alla quale si è aggiunto Stefano Gobbi governatore anno rotariano 2026-2027, si è recata al municipio per un incontro istituzionale con il sindaco Mauro Sclavi, anch’egli socio rotariano. Durante il colloquio si è parlato dei probabili prossimi service che il Rotary Club Tolentino potrà realizzare a favore della comunità locale. Non sono mancati i consueti momenti di scambio del gagliardetto e di pubblicazioni. Nel pomeriggio, all’Hotel Interno Marche, il governatore ha incontrato il direttivo del club per conoscere le attività programmate per la nuova annata rotariana. Un confronto ricco e costruttivo con l’obiettivo comune di “servire al di sopra di ogni interesse personale”.
La giornata è proseguita con una tappa a Treia, dove Calai è stato ricevuto all’Accademia Georgica dal sindaco Franco Capponi, anch’egli rotariano, e dalla presidente dell’Accademia, Cinzia Cecchini, che ha raccontato la storia e le iniziative culturali della prestigiosa istituzione. Anche in questo contesto si è svolto il tradizionale scambio di doni, segno di amicizia e collaborazione. In serata, a Villa Spada di Treia, Calai ha incontrato i soci e con l’occasione c’è stata l’accensione ufficiale delle luci nel giardino da parte del comune che è stata preceduta da una presentazione dei lavori. E’ stato ricordato Franco Moschini, figura simbolo dell’imprenditoria italiana, autentico mecenate, uomo di straordinaria cultura e intelligenza, scomparso lunedì mattina. Era socio onorario del Rotary Tolentino. E’ seguito il saluto del presidente Rosini.
"Vogliamo continuare a lavorare “insieme per fare del bene” come si evince dal messaggio del presidente del Rotary internazionale Francesco Arezzo" Di seguito il governatore Calai ha parlato dei principi del Rotary. Al termine della serata, Calai ha consegnato a Rosini una cornice con un disegno realizzato da un partecipante al Campus Marche per ragazzi con disabilità, simbolo di inclusione e solidarietà. Il Rotary Club Tolentino ha ricambiato con una busta attestante un versamento alla Rotary Foundation e con diverse pubblicazioni alcune curate dal club. Una seconda cornice è stata donata da Calai a Stefano Gobbi governatore 2026-2027, un mazzo di fiori da Rosini alla consorte di Calai, Simona. All’evento erano presenti, tra gli altri, anche il sindaco di Treia Franco Capponi e di Tolentino Mauro Sclavi, l’assistente del governatore Giorgio Piergiacomi, Stefano Clementoni Emga Regione 15 responsabile per la Rotary Foundation dei lasciti grandi donatori e fondo designazione, il governatore 2024-2025 Massimo De Liberato, il governatore 2027-2028 Stefano Quarchioni e numerosi presidenti di altri Rotary club. Una giornata intensa, che ha rafforzato i legami tra i club e le istituzioni, nel segno della cooperazione e dei valori rotariani.
Mangiare in modo sano è spesso associato a piatti preparati nella tranquillità di casa, a una spesa ben pianificata e alla cura nella scelta degli ingredienti. Ed è vero: una buona alimentazione comincia proprio da una buona spesa. Tuttavia, per molte persone questa condizione ideale non è sempre possibile. Impegni di lavoro, turni variabili, pranzi al volo tra una riunione e l’altra, viaggi frequenti o semplicemente il desiderio di socializzare intorno a un tavolo fuori casa, rendono i pasti “on the go” una realtà quotidiana. Questo significa dover rinunciare a mangiare bene? Assolutamente no.
Seguire un’alimentazione equilibrata anche quando si è lontani dalla cucina di casa è possibile. Non si tratta di rigidità o perfezionismo, ma di consapevolezza e organizzazione. Il primo passo è cambiare prospettiva: non serve controllare tutto, ma scegliere con criterio ciò che è disponibile.
Quando si ha il tempo di prepararsi i pasti da portare, anche solo due o tre volte a settimana, è già un buon investimento sulla propria salute. Preparazioni semplici come un’insalata di cereali integrali con verdure e legumi, una frittata con contorno, oppure un panino integrale con hummus e verdure grigliate, possono essere gustose, bilanciate e facili da trasportare. Avere in frigo o in dispensa ingredienti “salva-pasto” come legumi già cotti, uova, frutta fresca, noci, pane integrale o yogurt bianco, aiuta a comporre velocemente pasti sani anche quando il tempo è poco.
Ma cosa succede quando non si riesce a preparare nulla e si deve mangiare fuori casa, magari tutti i giorni? Qui entrano in gioco alcune strategie pratiche. Innanzitutto, la scelta del locale. Sempre più ristoranti, tavole calde, bar e mense aziendali stanno ampliando le loro proposte con opzioni più leggere, vegetali e bilanciate. Saper leggere il menù con attenzione è fondamentale: prediligere piatti con verdure, fonti proteiche magre (come pesce, uova, legumi o carni bianche), cotture semplici (griglia, vapore, forno) e condimenti serviti a parte è un ottimo punto di partenza.
Anche i piatti unici, se ben bilanciati, sono un alleato prezioso. Un esempio? Un poke con riso integrale, salmone, avocado e verdure; oppure un piatto di pasta integrale con pomodorini, rucola e ceci. Sono scelte pratiche che nutrono con gusto e senza eccessi. Se il menù non offre alternative soddisfacenti, si può combinare un secondo piatto con due contorni, oppure chiedere una porzione ridotta di primo e un’aggiunta di verdure.
Un aspetto spesso sottovalutato è l’ascolto del proprio corpo. Quando si mangia fuori casa, si tende a seguire ritmi esterni o abitudini sociali, dimenticando di ascoltare il senso di fame e sazietà. Fermarsi, respirare, gustare lentamente ciò che si mangia e non sentirsi obbligati a finire tutto il piatto sono piccoli gesti di cura che fanno una grande differenza. Anche chiedere un contenitore per portare via ciò che avanza è un’abitudine intelligente e sempre più accettata.
Infine, va ricordato che la qualità della dieta si misura sull’arco di giorni, settimane, mesi: non dipende da un singolo pasto. A volte si potrà scegliere il meglio possibile, altre volte si opterà per ciò che è disponibile. E va bene così. L’alimentazione non è una prova da superare, ma una relazione da coltivare nel tempo, con flessibilità e rispetto verso sé stessi.
Mangiare fuori casa può rimanere un momento conviviale, piacevole, persino rigenerante, se affrontato con un approccio equilibrato. Più che cercare la perfezione, impariamo a cercare la coerenza: piccoli gesti ripetuti nel tempo, anche fuori casa, possono contribuire a un benessere autentico e duraturo.
La frazione di Serripola, nel cuore delle colline settempedane, sabato 19 luglio si trasformerà in un vibrante crocevia per gli amanti del turismo lento e della scoperta del territorio, ospitando “Ultimo Kilometro”, il festival ideato dall'associazione "Pranzo al Sacco", già promotrice del celebre Cammino dei Forti.
L'evento, promosso con il patrocinio del Comune, è frutto dell'iniziativa di tre giovani settempedani: David Dignani, Guido Pacella e Alessio Ancillani, uniti dall'idea di valorizzare l'Alta Marca come destinazione ideale per un turismo consapevole e attento alle unicità locali.
Il festival si è aperto stamattina all'insegna dell'esplorazione, con una suggestiva camminata lungo la quinta tappa del Cammino dei Forti, un'escursione che ha condotto i partecipanti da Pitino a Serripola. All'arrivo, gli escursionisti sono stati accolti presso l'azienda Campagna Magna, dove hanno potuto degustare piatti autentici del territorio, celebrando i sapori genuini della tradizione locale.
Per tutta la giornata di sabato, fino a notte inoltrata, Serripola sarà un borgo vivo e aperto al mondo dei cammini, con un programma ricco e diversificato pensato per tutte le età. Sono previsti laboratori per bambini, famiglie e adulti, attività di bushcraft per imparare a vivere a contatto con la natura, e numerosi talk e incontri con camminatori esperti, scrittori, influencer e professionisti del settore del turismo lento. Questi momenti di confronto offriranno spunti e racconti di viaggio, ispirando nuovi percorsi e nuove avventure.
Non mancheranno escursioni guidate e passeggiate sensoriali, pensate per immergersi completamente nei paesaggi e nelle atmosfere dell'Alta Marca. Il festival sarà arricchito da musica, racconti e folklore, che accompagneranno le degustazioni e la conoscenza approfondita dei prodotti tipici locali.
“Ultimo Kilometro” è un'intera giornata dedicata alla cultura del turismo lento, alle sue storie, ai suoi paesaggi e alla sua forza trasformativa. L'obiettivo degli ideatori è far conoscere le peculiarità di questo territorio a chi è pronto a guardare oltre l'ovvio, promuovendo un modo di viaggiare che privilegia l'autenticità, il contatto con la natura e il ritmo delle comunità locali.
"È possibile che a Macerata, perfino in un caldissimo pomeriggio di fine luglio, alle 15, quando in giro si sentono solo frinire le cicale e non c'è anima viva, un automobilista lasci 3 minuti (dicasi tre minuti cronometrati) l'auto con le 4 frecce, per prendere il pane al volo in un noto negozio di alimentari situato a 10 metri dalle strisce blu, e si veda multare con 9 euro e 40?". È lo sfogo di un automobilista, di passaggio a Macerata, che denuncia, "con rammarico, l'inospitalità della città, perfino in una stagione in cui non abbondano di certo i turisti".
"Ho fatto presente all'ausiliario del traffico che ovviamente era ancora nei paraggi, visti i pochissimi minuti della sosta, che avevo lasciato appositamente le 4 frecce, perché si trattava di una questione di pochi secondi. Peraltro erano da poco passate le 15, orario a partire dal quale il parcheggio torna ad essere a pagamento. Mi ha risposto che le 4 frecce non contano", aggiunge il conducente.
"E si noti che, non solo quasi tutte le altre strisce blu erano vuote, ma che avevo già sostato tutta la mattinata e fino a pochi minuti prima, sempre a pagamento, in un altro parcheggio cittadino. Dovendo andarmene da Macerata, ho pensato, appunto, di fermarmi un attimo a prendere il pane...che mi è costato quasi 15 euro, al netto di tutto. Che dire? Grazie Macerata!", conclude l'automobilista.