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Il Grande divieto sulla pubblicità: come il Decreto Dignità ha trasformato il marketing dei casinò

Il Grande divieto sulla pubblicità: come il Decreto Dignità ha trasformato il marketing dei casinò

Hai mai sentito parlare del decreto dignità? Magari hai già sentito questo nome ma non sai esattamente di che cosa si tratta. In questo articolo vogliamo parlare del decreto e cercare di capire quali conseguenze e quali effetti ha avuto nel settore del gioco d’azzardo, e in modo particolare sulle strategie di marketing portate avanti dai casinò e dai siti online come verde casino italia.

Per certi versi questa scelta è stata abbastanza drastica e sul momento ha destato un grande dibattito. Le critiche continuano ancora oggi ma senza dubbio questo tema ha un valore molto importante a livello sociale. Il gioco d’azzardo e le scommesse si sono espanse in maniera rapidissima grazie alle nuove tecnologie, destando preoccupazioni e creando anche problemi concreti. Il gioco d'azzardo può creare dipendenza e in alcuni casi nuoce gravemente alla salute fisica e mentale delle persone, con ricadute anche sulla società intera. Iniziamo però dando un po’ di contesto.

Le premesse

Il decreto dignità risale al luglio del 2018. Per capire il suo significato dobbiamo accennare alla situazione di quegli anni e in particolare degli ultimi anni precedenti al 2018. In quel periodo c’è stata una diffusione esponenziale del gioco d’azzardo ma soprattutto un aumento preoccupante di casi di ludopatia. Il gruppo politico italiano chiamato movimento 5 stelle ha preso la lotta alla ludopatia come uno dei suoi pilastri di riferimento e ha quindi lottato tenacemente per far passare il decreto.

Lo Stato Italiano si trovava in una situazione molto particolare. Da un lato le entrate generate con le tasse sul gioco d'azzardo arricchivano molto le casse dello stato e costituivano quindi una fonte di guadagno importante. Dall’altro lato però i casi di dipendenza patologica richiedevano attenzione e cure e quindi spese da parte dello stato, con numerose proteste da parte dei cittadini.

Le novità

Che cosa è cambiato con il decreto dignità? Il decreto impone un divieto assoluto molto chiaro e molto netto per qualsiasi tipo di pubblicità sia diretta che indiretta, su qualsiasi mezzo. Che si tratti di TV, radio, stampa o social media, qualsiasi tipo di pubblicità o sponsorizzazione è assolutamente vietato. Prima era comune vedere dei loghi dei siti di scommesse, oppure leggere anche sui social le pubblicità dei casinò e dei giochi d’azzardo.

Dal 2018 qualunque persona o istituzione che compie una pubblicizzazione del genere va incontro a severe sanzioni, che partono da un minimo di 50 mila euro per il committente della pubblicità. L’agenzia delle dogane e dei monopoli è incaricata di controllare l’applicazione e il rispetto delle norme del decreto. Le sanzioni poi possono anche essere di gran lunga superiori quando la pubblicità è rivolta ai minori, protetti maggiormente dalla legge in questo ambito. I soldi ricavati da queste sanzioni sono spesso indirizzati a iniziative per combattere la ludopatia.

Alcune critiche

Il decreto è stato criticato da alcuni non tanto perché contrari all’obiettivo in sé, ma perché considerato inefficace. Perché? In effetti il decreto ha favorito la diffusione di piattaforme e siti illegali oppure esteri, che non sono sotto la giurisdizione dell’ADM e non possono essere facilmente controllati. Molti giocatori italiani hanno infatti spostato i loro fondi su altri casinò che purtroppo sono facilmente accessibili online. In questo modo il settore italiano ne risulta molto danneggiato e allo stesso tempo il problema non viene eradicato alla base. Così abbiamo assistito negli ultimi anni alla diffusione del mercato nero del gioco d’azzardo con tantissime persone che si iscrivono a siti illegali e che non hanno le licenze approvate dall’ADM e dallo stato italiano.

Anche i giocatori ne risentono in quanto a volte questi siti illegali non sono sicuri e possono essere fraudolenti. Inoltre tanti siti e piattaforme hanno cercato metodi alternativi per sponsorizzarsi e pubblicizzarsi. Non potendo farlo sui canali più famosi utilizzano dei metodi per aggirare le norme, come ad esempio la creazione di siti informativi che fungono da “maschera”.

Il decreto verrà cambiato?

Viste le critiche ricevute e gli effetti sortiti non è da escludere che il decreto venga rivisto nel prossimo futuro. Ci sono già state tante proposte alternative che non vogliono abolire del tutto la legge o cambiare completamente approccio, ma cercano di tenere conto di tutti gli aspetti che abbiamo menzionato per trovare un approccio efficace ed equilibrato.

La sfida per oggi e domani

Dobbiamo parlare non solo di sfida per il futuro, ma anche di sfida per oggi stesso. Il problema della dipendenza da gioco d’azzardo richiede un’azione immediata. Forse misure drastiche come quella del decreto dignità possano avere ricadute e aspetti negativi, ma senza dubbio è importantissimo fare qualcosa per regolamentare il gioco e le scommesse, che stanno dilagando. Bisogna trovare un equilibrio tra tutela e crescita. I cittadini e la società hanno bisogno di una tutela e il divieto della pubblicità è un buon metodo per evitare che troppe persone cadano nel gioco. Però il solo divieto di sponsorizzazione non può fare sì che le scommesse scompaiano del tutto.

Inoltre è nell’interesse dello stato continuare a guadagnare dalla tassazione sul gioco. Lo stato italiano deve riuscire con l’aiuto delle istituzioni a limitare l’espansione del mercato nero e deve investire tanto sull’educazione e sulla sensibilizzazione dei cittadini. Esistono già tante organizzazioni destinate all’educazione dei giocatori e alla sensibilizzazione riguardo al gioco responsabile che vanno potenziate aiutate nel loro compito.

 

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