Dagli archivi della Provincia agli scaffali di Palazzo Lazzarini a Morrovalle. Dopo la consegna effettuata nelle scorse settimane al Comune di Matelica, altri 50 libri editi dalla Provincia di Macerata hanno trovato una nuova collocazione e, da ora, potranno essere consultati e sfogliati all’interno della biblioteca civica allestita al piano terra di Palazzo Lazzarini.
A farsi promotore della consegna è stato il consigliere provinciale con delega agli enti locali, Giorgio Pollastrelli, che ha incontrato il sindaco Andrea Staffolani, accompagnato dall’assessore Fabiana Scarpetta e dai consiglieri Emiliano Filippetti e Gabriele Tullio. I 50 volumi che trattano di storia, archeologia, personaggi illustri, territorio e ambiente della nostra provincia troveranno così nuovi spazi in uno dei palazzi storici più belli del nostro territorio. Il sindaco e l’amministrazione comunale si sono detti orgogliosi di poter essere tra i primi enti ad ospitare l’intera collezione edita dalla Provincia di Macerata che rimarrà a disposizione dei cittadini, degli studiosi e dei turisti che visitano ogni anno Palazzo Lazzarini, la sua mostra di quadri d’epoca, le sue stanze e le opere d’arte presenti al suo interno.
Subito dopo la consegna dei libri, la mattinata è stata anche momento di confronto su alcuni temi, con particolare attenzione alla viabilità, con la futura realizzazione della rotatoria a Trodica programmata dalla Provincia, alla raccolta differenziata e alla sicurezza.
Anche la città di San Severino Marche ha preso parte, a Vedano Olona, alla Giornata nazionale dell’associazione "Città per la Fraternità", un evento che ogni anno celebra e promuove le esperienze virtuose delle amministrazioni locali impegnate nella costruzione di comunità solidali.
Cuore pulsante della cerimonia è stata la consegna del XII Premio Internazionale Chiara Lubich per la Fraternità, riconoscimento che ha visto la Città di Soliera, in provincia di Modena, trionfare con il progetto "Community Care – Il fiore e le rose", un esempio tangibile di come la fraternità possa tradursi in cura, vicinanza e ascolto.
Una menzione speciale è stata conferita alla città di San Severino Marche per l’impegno costante e articolato nel promuovere reti di solidarietà e inclusione sociale attraverso un insieme integrato di iniziative, raccolte sotto il titolo "Continuità solidale: un mosaico di iniziative per la fraternità", che oltre al Comune coinvolgono anche la Caritas Vicariale, l’associazione Help S.O.S. Salute e Famiglia Odv, l'Acec Associazione cattolica esercenti cinema, l'Uteam, la Croce Rossa Italiana di San Severino Marche e il comune di Tolentino.
Il progetto presentato da San Severino Marche si fonda su una rete ampia e integrata di interventi, tra cui spiccano l'Emporio Solidale Diocesano, inaugurato nel gennaio 2024 e gestito interamente da volontari, che offre beni di prima necessità alle famiglie in difficoltà e rappresenta un punto di incontro e partecipazione attiva per tutta la comunità; le attività dell’associazione Help S.O.S. Salute e Famiglia Odv, impegnata nel sostegno a donne, minori, anziani e persone fragili, nella prevenzione delle dipendenze e nel contrasto al disagio giovanile e al bullismo, il cine-teatro San Paolo, gestito da giovani volontari e sede di iniziative culturali e scolastiche, divenuto simbolo della resilienza culturale dopo il sisma, e punto di aggregazione per le nuove generazioni oltre al servizio della Croce Rossa, che assiste persone vulnerabili nei bisogni quotidiani di trasporto e accompagnamento, anche nelle aree più isolate del vasto territorio comunale; e alle attività dell’Uteam Università della Terza Età che promuove la crescita culturale, morale e spirituale degli anziani, valorizzando il tempo libero come momento di dignità e formazione permanente.
Queste iniziative rappresentano un autentico "mosaico solidale", che testimonia il profondo radicamento della fraternità nella visione amministrativa e sociale della città. La partecipazione di San Severino Marche alla rete "Città per la Fraternità" si è rivelata nel tempo un terreno fertile per la crescita di esperienze condivise anche con altre città, come Tolentino, con cui esiste una collaborazione attiva. "La menzione speciale ricevuta in occasione del Premio Chiara Lubich 2025 rappresenta un riconoscimento importante di questo cammino collettivo", spiega l’assessore ai Servizi Sociali del Comune, Michela Pezzanesi.
Una comunità educante è, prima di tutto, una comunità che sa educarsi. È da questo presupposto che nasce "Parole che fanno bene", il nuovo Glossario Digitale Intergenerazionale che sarà presentato alla cittadinanza venerdì 11 aprile alle ore 21:00 presso il Cinema Cecchetti, con la partecipazione speciale dello scrittore e filosofo Cesare Catà. Uno strumento innovativo pensato per facilitare il dialogo tra adulti e giovani, attraverso parole chiave condivise che promuovono comprensione, ascolto e benessere relazionale.
Il progetto è stato elaborato e proposto dal gruppo di lavoro nominato dal Tavolo Interistituzionale di concertazione delle attività di prevenzione per la Promozione della Salute e del Ben-Essere delle Nuove Generazioni, coordinato da Andrea Foglia, e subito accolto dal Comune di Civitanova Marche - assessorato alle Politiche Giovanili.
"In un tempo in cui le parole possono diventare strumenti di divisione, abbiamo voluto restituire loro la forza di costruire ponti tra generazioni - dichiara il sindaco Fabrizio Ciarapica -. Crediamo che solo attraverso una comunità educata e consapevole si possa davvero promuovere il benessere dei nostri giovani. Questo evento rappresenta un tassello fondamentale di un percorso partecipato e condiviso che guarda al futuro con responsabilità".
Il glossario si propone come uno strumento operativo per famiglie, educatori, insegnanti e per tutti coloro che hanno a cuore la crescita e il benessere delle nuove generazioni. "Parole che fanno bene è un invito collettivo a fermarsi, ascoltarsi e capirsi - afferma l'assessore alle politiche giovanili Francesco Caldaroni -. L’incontro con Cesare Catà sarà un’occasione speciale per riflettere insieme su come le parole possano diventare cura, legame e consapevolezza. La presentazione del glossario è il primo passo per costruire, insieme, una comunità davvero educante". L'ingresso all’evento è libero fino ad esaurimento posti.
Proseguono a Corridonia le opere di ripristino degli edifici storici lesionati dal sisma del 2016, ed inserite nel Piano Triennale dei Lavori Pubblici 2024-2026. Tra marzo ed aprile, infatti, sono ben quattro i cantieri che sono stati avviati o che sono in fase di avvio.
Lo scorso 17 marzo sono iniziati i lavori di ripristino funzionale del Porticato di ingresso del Cimitero Comunale. Opere ricomprese tra quelle dell’ordinanza OCSR 137 del 29/03/2023 del Commissario Guido Castelli, per le quali è stata assegnata al Comune di Corridonia la somma di 120mila euro. La progettazione delle opere necessarie è stata prontamente affidata il 30 giugno 2023 e a dicembre 2024 si è dato avvio al procedimento di affidamento dei lavori e il cantiere si protrarrà per 72 giorni.
Gli interventi al Porticato non mirano alla sola riparazione del danno, ma si inseriscono in un "sistema" di consolidamento generale, suddiviso per step, che interesserà le volte a crociera e le strutture voltate in mattoni. Inoltre saranno effettuate lavorazioni inerenti la ricostituzione di nervature e cornici di volte laterizie di mattoni. I lavori termineranno con una ripulitura delle superfici interessate, al fine di rendere tutto il portico omogeneo nella colorazione e nella fattezza. Infine, si interverrà sul ripristino e consolidamento della copertura.
Iniziati anche i lavori per il ripristino funzionale di Porta San Pietro, situata all’interno del centro storico di Corridonia, per i quali il Comune ha a disposizione la somma di 50mila euro. A luglio del 2023 venivano assegnati gli incarichi per la progettazione esecutiva e tra novembre e dicembre del 2024 sono stati affidati gli incarichi per la relazione tecnica e per la realizzazione dei lavori, iniziati negli scorsi giorni, che riguardano la struttura muraria lesionata e il restauro dei materiali lapidei. Per il termine dei lavori sono previsti 60 giorni.
Interessata da lavori di rispristino funzionale, a causa dei danni causati dal terremoto, anche la porta castellata denominata Porta Romana, situata in via Mazzini. L’assegnazione della progettazione risale al luglio del 2023, seguita dal progetto definitivo a luglio 2024, la riqualificazione prevede un costo complessivo di 150.000 euro. Attualmente si sta lavorando sui ponteggi, in modo da garantire sicurezza nelle fasi di cantiere e ridurre al minimo il periodo di eventuale interdizione al passaggio, dato che la Porta costituisce un importante varco di accesso al Centro storico.
Per gli interventi su entrambe le porte il Comune ha avuto il via libera dal Ministero della Cultura – Soprintendenza Archeologica Belle Arti e paesaggio. Importante sottolineare anche che, sia per Porta San Pietro che per Porta Romana, una volta terminati i lavori di ripristino si procederà anche un progetto illuminotecnico volto a valorizzare a pieno gli elementi architettonici e il contesto in cui sono inseriti.
Lo scorso dicembre sono stati affidati poi i lavori per gli interventi di ripristino della Palestra di Judo all’interno del complesso Ex-Lanzi, in via Santa Chiara. Un progetto esecutivo approvato a giugno 2024 per il quale il Comune ha a disposizione 150.000 euro, e anche in questo caso è stato necessario attendere il parere favorevole del Ministero della Cultura – Soprintendenza Archeologica Belle Arti e paesaggio. I lavori interesseranno soprattutto la copertura dell’edificio e si protrarranno per 90 giorni.
"Diciotto cantieri nell’area del centro storico, tra pubblici e privati, senza considerare quelli fuori dalla cinta muraria, sono segno di una ritrovata vitalità e di una concreta voglia di rinascita – ha dichiarato il sindaco di Corridonia Giuliana Giampaoli -. Sono segno di un attaccamento convinto alle proprie radici e della speranza che diventa realtà grazie alla determinazione e al lavoro di chi crede con convinzione nel futuro della sua città. Siamo convinti che solo dando impulso, sostenendo e accompagnando la ricostruzione, con la massima collaborazione tra pubblico e privato, si possa invertire la direzione rispetto al fenomeno dello spopolamento che tanti comuni dell’entroterra subiscono da anni".
In occasione del 2 aprile, Giornata Internazionale sulla Consapevolezza dell'Autismo, l'Istituto Comprensivo "Giovanni XXIII" di Mogliano ha organizzato una settimana di lezioni, laboratori, incontri e uscite sul territorio allo scopo di sensibilizzare la popolazione scolastica.
La settimana ha avuto come titolo "Uniti nelle differenze" e si è conclusa con l'evento del 3 aprile al teatro "Apollo" di Mogliano. La serata, realizzata con il patrocinio del comune di Mogliano, ha avuto ampia partecipazione del corpo docente, del genitori e delle associazioni del territorio.
Conoscere le caratteristiche e le problematiche che i ragazzi con disabilità si trovano a vivere quotidianamente è di fondamentale importanza affinché il loro progetto di vita e quello delle loro famiglie, possa essere accolto e realizzato.
L'opportunità di frequentare uno sport di squadra, di partecipare al catechismo, di andare a una festa di compleanno o di paese può rappresentare una situazione complicata a cui spesso le famiglie, non supportate da una rete sociale, rinunciano. Questi ostacoli molto spesso sono dovuti alla non conoscenza sul come coinvolgere questi ragazzi. Un primo passo potrebbe essere quello di avvicinarsi al tema attraverso eventi ed iniziative.
La serata, presentata dal dirigente scolastico Silvio Catalini, dopo la performance iniziale della Banda musicale di Petriolo, è proseguita con gli interventi della dottoressa Elena Bettini, psicologa e analista del comportamento BCBA del Centro Orizzonte, di Cinzia Spataro e Stefano Ricci, di Giuseppe Monaldi, Presidente Anffas Sibillini e di Marco Scarponi, presidente ANFFAS Macerata. Le testimonianze sono state alternate a momenti di spettacolo con la Compagnia "Lucaroni" che ha presentato "Il racconto di Cico" magistralmente interpretato da Pietro Romagnoli ed un breve ma intenso saggio ginnico a tema a cura delI'ASD Ginnastica Mogliano.
Tutti gli elettori già iscritti all’albo degli scrutatori, intenzionati a svolgere la funzione di scrutatore per i referendum abrogativi dell’8 e 9 giugno, possono dare la propria disponibilità presentando domanda entro il prossimo 11 maggio.
La domanda, firmata dall’interessato, accompagnata da fotocopia non autenticata del documento di identità, o da scansione nel caso di utilizzo della posta elettronica, può essere consegnata direttamente all’ufficio Urp-protocollo del Comune di Macerata in viale Trieste 24 dal lunedì al venerdì, dalle 8:30 alle 12:30 - il martedì e il giovedì dalle 14:30 alle 16:30, oppure inviata tramite all’indirizzo pec comune.macerata.demografici@legalmail.it, anche avvalendosi di un indirizzo mail semplice, entro domenica 11 maggio.
Il modulo di domanda è disponibile all’Ufficio Relazioni con il Pubblico di viale Trieste, 24 o lo si può scaricare dal sito del Comune di Macerata all’indirizzo https://www.comune.macerata.it/novita/disponibilita-allo-svolgimento-delle-funzioni-di-scrutatore-nellambito-dei-comizi-elettorali-dell8-e-9-giugno-2025/
Eventuali domande pervenute da cittadini non iscritti all’albo degli scrutatori verranno prese in considerazione per costituire una lista aggiuntiva di carattere sussidiario da cui attingere in caso in cui rimanessero posizioni vacanti in prossimità delle elezioni.
La Commissione Elettorale Comunale procederà tramite sorteggio entro il 19 maggio alla nomina degli scrutatori e delle riserve tra quelli che avranno presentato la domanda.
Le unità cinofile certificate CSEA (Centro Studi di Etologia Applicata) Pierpaolo Pochi, Fabio Cerolini e Matteo Ripa con i loro "cani molecolelari" sabato (5 aprile) hanno tenuto un'esercitazione di mantrailing al castello di Lanciano. Ciò è stato dettato dai sempre più frequenti incidenti, a volte addirittura mortali, causati dall’aggressione di un cane nei confronti di bambini o adulti.
Il Centro Studi di Etologia Applicata (CSEA) diretto dalla dottoressa Giusy Mazzalupi dunque ha organizzato per il mese di maggio un breve corso per conseguire un "patentino" di buona gestione del cane. Per chi fosse interessato al conseguimento del patentino può rivolgersi a segreteriacsea@gmail.com.
Un’iniziativa pertanto di pubblica utilità che segna il rilancio dell’attività di formazione e divulgazione che da sempre ha caratterizzato questo centro. In modo particolare nell’ambito dell’impiego del cane nelle attività di mantrailing ed investigative. Viene pertanto consolidata la stretta collaborazione con l’Università di Camerino ed in particolare con la scuola di Giurisprudenza nelle discipline forensi e criminologia.
Per il prossimo autunno-inverno è in programma un "corso di perfezionamento in scienze forensi" con il coordinamento scientifico della professoressa Giovanna Ricci, docente di criminologia e bioetica di Unicam.
Verranno trattati i più recenti sviluppi normativi, gli indirizzi criminologici più aggiornati, le tecniche investigative relative specialmente alla presenza di animali sulla scena del crimine: siano essi domestici, piuttosto che selvatici, roditori o insetti. Il tutto con la collaborazione ed il contributo di docenti di queste materie provenienti da altri atenei italiani.
In particolare verrà riportato il lavoro di ricerca in corso, condotto dalla professoressa Ricci, dalla dottoressa Mazzalupi e da altri ricercatori e studiosi italiani sulle implicazioni forensi dello "scavenging", ossia delle attività degli animali sul cadavere.
Esso sui resti umani è un fattore piuttosto significativo per il lavoro forense, influenza l’interpretazione degli eventi post-mortem, in considerazione del fatto che quanto avviene in ambienti chiusi rimane ancora un fenomeno poco studiato.
La presenza di animali domestici, cani e gatti, liberi di circolare in caso di morti improvvise di individui socialmente isolati e di spazi abitativi non curati contribuisce al verificarsi di "scavenging" in ambienti chiusi. La comprensione del comportamento degli animali da compagnia e del loro impatto sui resti mortali è fondamentale per migliorare le metodologie forensi e garantire interpretazioni medico-legali accurate.
"Noi abbiamo queste unità cinofile forensi formate - ha detto la dottoressa Giusy Mazzalupi - , esse “servono” per diverse questioni, tra cui la ricerca di persone disperse. Queste unità cinofile hanno appunto i “cani molecolari” da noi istruiti, non vanno alla ricerca di una persona qualsiasi ma sulla base di una molecola, dell’odore specifico di una persona, cercano proprio quella di cui abbiamo perso le tracce. Sabato si è trattata di una semplice esercitazione. In genere queste persone fanno esercitazioni mensilmente e sono a servizio delle emergenze, si formano pertanto per supportare poi la polizia giudiziaria a titolo volontario.
"Questa formazione fa parte di questo progetto. Anche il “patentino” rientra in quelle cose che facciamo di pubblica utilità, si spiega appunto cosa fare per evitare queste aggressioni - ha aggiunto -. Tra i progetti rientra anche la ricerca scientifica. Ora c’è un lavoro anche sullo “scavenging”, un lavoro di ricerca sulle attività degli animali domestici quando muoiono dei familiari, si verificano notevoli cambiamenti nell’interpretazione del caso. Per esempio un criceto mangia mezza testa e ci si fa la tana, se un cadavere era lì da un mese. È ovvio che io non posso lavorare dal punto di vista investigativo perché quelle parti sono state compromesse".
La dottoressa Giusy Mazzalupi ha poi spiegato l’importanza del cane da mantrailing: "Rispetto ad altre forze dell’ordine che non hanno il mantrailing, perché esso è proprio una tecnica di lavorare con il cane sulla base di molecole. Non è altro che un “cane molecolare” con un guinzaglio lungo, ed un conduttore va dietro questo cane che segue una traccia specifica, è più facile ritrovare se l’ambiente non viene compromesso. Meglio quando si perde una persone che si chiama il cane da “mantrailing” piuttosto che quello da “scovo”, perché il cane da superficie, che viene sciolto, ricerca una persona in generale non quella nello specifico".
"Un incontro non è mai casuale", mi ripeteva mia nonna. Ero ancora una bambina e le sue parole, secche e morbide nel contempo, mi attraversavano con un senso di monito misto a magia.
"Lucia ricorda, ogni persona che incrocerà la tua strada, non importa per quanto tempo, un giorno o una vita, sarà lì per un insegnamento. Angeli e, a volte, anche diavoli ti guideranno lungo il cammino. Fai attenzione, perchè dovrai essere tu brava a coglierne il messaggio!".
Sono cresciuta con la sensazione che nella vita nulla sia mai avvenuto per caso, mi sono sempre sentita, in qualche modo, connessa agli altri. Ho creduto in un filo invisibile molto più sapiente di noi, in grado di legare avvenimenti, persone e luoghi, per condurci lungo il percorso che siamo destinati a seguire.
Così accadde quel giorno in una mattina come tante. Il suono della sveglia mi riporta violentemente alla realtà, ancora prima di alzarmi, inizia una personale lotta quotidiana con la mia pressione bassa. Un passo dopo l’altro mi trascino alla moka , mia inseparabile alleata.
Credo che il caffè sia la migliore droga legalizzata e con questa considerazione, un piccolo sorso alla volta, eccomi riconciliarmi con la vita! Milano, con la sua energia frenetica, mi risucchia nel vortice; a volte mentre cammino per strada ho la sensazione di dover essere sempre pronta ad afferrare pezzi di vita, come se mi sfuggissero di mano.
Guardo l’orologio, no!! È tardi! Come al solito mi perdo nei pensieri, mi pongo domande alle quali riesco a dare almeno tre risposte diverse, completamente in antitesi tra di loro. Mente e cuore affollati, una grande confusione dove ognuno vuole dire la sua!
Il suono del clacson mi riporta alla realtà e comincio a correre, arrabbiata con me stessa per essere sempre in ritardo! Scendo le scale della metro, sorpasso l’uomo con il cappello, poi la signora con il passeggino, accelero ed ecco ci ricasco, cavolo, mi sto distraendo di nuovo!
La mia mente è ripartita...sto ammirando, con un pizzico di invidia, la signorina qui davanti a me tutta imbellettata alle otto del mattino che con andamento elegante e pacato cammina sui suoi tacchi dieci. L’unica cosa che io sono riuscita a fare oggi è mettere del gel nei capelli per dar loro un senso di apparente compostezza.
Arrivo trafelata ai binari della linea gialla che mi porterà diretta alla fermata, vicino alla redazione, al display compare la scritta: "Attesa minuti quattro e mezzo". Com’è possibile mi chiedo!! Di solito l’attesa è di un minuto, al massimo uno e mezzo! Sono disperata!
L’ansia sale, poi mi vengono in mente le parole di mia nonna, così respiro a pieni polmoni l’aria grigia e consumata della metro; stranamente comincio a sentire un’unica voce che si fa portatrice sana di tutte le altre che mi ricorda: "Lucia, lascia fluire, essere qui, ora trafelata e sudata ha un suo significato che in questo momento non sei in grado di comprendere, abbi fiducia nel percorso!".
Arriva il mio treno, si aprono le porte, mi precipito verso il primo posto libero, mi siedo e all'istante sento un calore arrivare dalla mia sinistra, mi giro e vedo la luce! Un'anima mi sta osservando, occhi tristi e dolci diretti ai miei, capelli castani spettinati ed un grande sorriso di porpora, disegnato a modo di clown, che stride con la malinconia e la delicatezza che emana.
La sua pelle di porcellana riflette un’aurea intorno a se’ che mi destabilizza. Sto forse sognando mi chiedo? Sarà lui il mio angelo? Non importa, sento una pace ed una serenità mai provati prima.
Lui continua a guardarmi, il suo sguardo va oltre, mi sento completamente scoperta ed indifesa, ma al sicuro. Prossima fermata, lui scende lasciandomi in dono una sensazione di armonia che pervade mente e corpo.
Non c’è più ansia, fretta o senso di inadeguatezza per i miei ritardi...tutto si è placato, la vita si è espressa nella sua essenza in una magia di pochi istanti.
Torna, come ogni domenica, la rubrica curata dall’avv. Oberdan Pantana, "Chiedilo all'Avvocato". In questa settimana, le numerose mail arrivate hanno interessato principalmente la tematica assai attuale della responsabilità nei sinistri stradali.
Di seguito la risposta dell’avv. Oberdan Pantana alla domanda posta da una nostra lettrice di Tolentino, che chiede: "Può essere una prova della responsabilità in un sinistro stradale l’utilizzo del telefonino alla guida da parte del conducente?".
Il caso di specie ci offre la possibilità innanzitutto di ricordare la recente modifica al Codice della Strada riguardo l’utilizzo del cellulare o analoghi dispositivi durante la guida senza l’uso di apparecchi a viva voce o similari, e, precisamente l’articolo 173 prevede: "E' vietato al conducente di far uso durante la marcia di apparecchi radiotelefonici, smartphone, computer portatili, notebook, tablet e dispositivi analoghi che comportino anche solo temporaneamente l'allontanamento delle mani dal volante ovvero di usare cuffie sonore. E' consentito l'uso di apparecchi a vivavoce, o dotati di auricolare purché il conducente abbia adeguate capacità uditive ad entrambe le orecchie che non richiedono per il loro funzionamento l'uso delle mani".
"Chiunque viola tali disposizioni è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 250 a euro 1.000 e alla sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida da quindici giorni a due mesi - si legge ancora nell'articolo -. Qualora lo stesso soggetto compia un'ulteriore violazione nel corso di un biennio, si applicano la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 350 a euro 1.400 e la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida da uno a tre mesi".
Queste sono le sanzioni previste dal Codice della Strada mentre per quanto riguarda l’utilizzo del cellulare in violazione dell’articolo 173 C.d.S. riferito all’evento di un incidente stradale quale fonte di prova di responsabilità del conducente, tale circostanza è stata recentemente affrontata dalla Suprema Corte proprio in un procedimento penale con imputazione di omicidio stradale da parte del conducente durante il quale veniva provato tramite una perizia sul suo cellulare che, durante la guida, l’uomo stava chattando con la fidanzata, avendo scambiato una decina di messaggi nell’arco temporale in cui si avveniva il tamponamento mortale, risultando per il Collegio giudicante prova determinate di responsabilità per una condotta di guida improntata all’imprudenza.
Pertanto, in risposta alla domanda posta dalla nostra lettrice, risulta corretto affermare che "lo scambio dei messaggi tra l’uomo e la fidanzata è avvenuto nell’arco temporale in cui si è verificato l’incidente, ciò risultando dimostrativo, stante la prossimità temporale dell’ultimo messaggio rilevato rispetto al tamponamento, di una condotta di guida improntata alla imprudenza, e valutando la compatibilità del rilevamento del messaggio rispetto all’evento collisione porta alla responsabilità penale del conducente" (Cass. Pen., Sez. IV, sentenza del 12.02.2025 n. 12256).
Rimango in attesa come sempre delle vostre richieste via mail, dandovi appuntamento alla prossima settimana.
Tra i 29 giovani premiati con il titolo di Alfiere della Repubblica dal Presidente Sergio Mattarella, figura anche Michele Barbatelli, giovane marchigiano di Appignano, in provincia di Macerata. Questo prestigioso riconoscimento, conferito ogni anno a chi si distingue per meriti nello studio, nella cultura, nello sport, nel volontariato o in atti di particolare valore civico, celebra oggi il coraggio e l'impegno di Michele, che si è distinto per la sua costante dedizione al volontariato.
Classe 2006, Michele ha ricevuto il premio per la sua “continuità nell’impegno come volontario a favore del suo paese”, un esempio di resilienza che riflette la forza delle piccole comunità italiane. La sua storia, come sottolineato dal Quirinale, è una testimonianza di sensibilità e maturità: nonostante un periodo difficile per la sua famiglia, Michele ha mantenuto un forte impegno scolastico e ha continuato a lavorare attivamente come volontario presso la Pro loco di Appignano, contribuendo a mantenere vive le tradizioni locali e a promuovere la bellezza e la storia del suo territorio.
Il suo esempio si inserisce perfettamente nel tema scelto per l’edizione 2024 del riconoscimento: “Nuove vie per la solidarietà”. Un concetto che sottolinea l’evoluzione della solidarietà moderna, sempre più dinamica, creativa e inclusiva. Michele è uno dei tanti giovani che, lontano dai riflettori, si dedica alla costruzione di una comunità più unita e solidale, utilizzando anche le nuove tecnologie per affrontare le sfide sociali e ambientali contemporanee.
Il titolo di Alfiere della Repubblica va dunque a chi, come Michele, dimostra con i fatti un impegno profondo per il bene comune, diventando un esempio di cittadinanza attiva per le future generazioni.
La scelta di piantare un albero come memoria che vada oltre il ricordo meccanico della tecnologia e che consenta di vivere momenti di incontro e riflessione. Sono solo alcune delle motivazioni che hanno spinto oltre un centinaio di persona a ritrovarsi al Parco della Vita dell’Abbadia di Fiastra nella mattinata di sabato 5 aprile. Una condivisione ripresa nel suo intervento di saluto dal Presidente della Fondazione Giustiniani Bandini, Renato Poletti, nel ringraziare le famiglie intervenute e tutti i presenti, insieme al Vescovo di Macerata, mons. Nazzareno Marconi, e ai Sindaci di Tolentino e Urbisaglia, Mauro Sclavi e Riccardo Natalini.
«Si è trattato della terza piantumazione e per il momento siamo giunti a 370 piante – ha spiegato il Presidente Poletti –, stiamo valutando l’opportunità di continuare a farlo perché la richiesta è ancora tanta. L’iniziativa è attrattiva ma amplia anche le ragioni per le quali si giunge qui all’Abbazia di Fiastra, concedendo a chi si ferma di fronte a una di queste piante di leggerne la dedica e condividerne il ricordo. Ecco perché anche oggi sono intervenute tantissime persone».
La cerimonia ha avuto inizio alle 10.30 con la Santa Messa celebrata all’interno della chiesa dell’Abbazia di Chiaravalle di Fiastra dal Vescovo Marconi. Al termine, un lungo corteo silenzioso ha accompagnato le autorità verso il Parco della Vita, così da individuare sulla mappa la posizione della pianta intitolata al proprio caro all’interno di un’area di circa 2 ettari e mezzo.
«Questa piantumazione sta ormai diventando una tradizione in memoria delle persone care sia viventi che di quelle che ci hanno lasciato – ha aggiunto in tal senso mons. Marconi –, è una festa serena e bella, un bosco che cresce in questo anno giubilare come segno di speranza per tutta la nostra gente. Le persone partecipano a questi momenti – ha poi concluso il Vescovo – perché questo sta diventando un punto significativo nel loro cuore, un’intuizione davvero felice ed è bello che la Fondazione continui a sostenerla con impegno».
Adottare un’alimentazione salutare non significa solo scegliere cibi sani nelle giuste quantità, ma anche imparare a combinarli correttamente. Una buona associazione degli alimenti consente infatti di ottimizzare l’assorbimento dei nutrienti e favorire il benessere generale.
Abbinare gli ingredienti in modo consapevole è utile non solo per trarne il massimo beneficio nutrizionale, ma anche per migliorare la digeribilità dei pasti.
Tra le combinazioni più efficaci troviamo quella tra legumi e cereali. Questi alimenti si completano a vicenda, poiché ciascuno è carente di alcuni aminoacidi essenziali che invece l’altro possiede, fornendo così proteine di elevato valore biologico. Non a caso, fanno parte di molte tradizioni culinarie antiche: rappresentano infatti un’alternativa economica e sostenibile alla carne, contribuendo alla tutela delle risorse naturali.
Un altro abbinamento strategico riguarda la vitamina C e il ferro, un minerale fondamentale per l’organismo. Oltre alla carne rossa, il ferro è presente anche in alimenti vegetali come legumi, rucola o timo secco, ma in una forma meno facilmente assorbibile. Per migliorarne l’assimilazione, è utile consumare nello stesso pasto una fonte di vitamina C, come pomodori o peperoni crudi, oppure del succo di limone o di arancia.
Al contrario, è bene evitare di accompagnare pasti ricchi di ferro con bevande contenenti tannini, come tè nero, caffè o vino rosso. Queste sostanze ostacolano l’assorbimento del minerale, motivo per cui chi ha un fabbisogno elevato di ferro dovrebbe consumare tali bevande lontano dai pasti.
Anche il calcio può essere influenzato da alcune abitudini alimentari. Un’eccessiva assunzione di proteine animali, fosforo, sodio, caffeina o di ossalati (come quelli presenti negli spinaci) può comprometterne l’assorbimento. È quindi importante moderare il consumo di carni, bibite contenenti acido fosforico, alimenti troppo salati e caffè, soprattutto nelle donne in menopausa, il cui fabbisogno di calcio aumenta.
Infine, l’aggiunta di olio extravergine di oliva ai piatti non serve solo a migliorarne il gusto. I grassi che contiene sono fondamentali per favorire l’assorbimento di vitamine liposolubili come la vitamina A e di carotenoidi — tra cui il licopene — presenti in ortaggi come carote, pomodori e peperoni rossi.
In conclusione, saper combinare correttamente gli alimenti è un aspetto fondamentale di un’alimentazione equilibrata e consapevole. Non si tratta solo di scegliere cibi salutari, ma anche di valorizzarne il potenziale nutrizionale attraverso abbinamenti intelligenti. Piccoli accorgimenti, come unire legumi e cereali, accompagnare fonti vegetali di ferro con vitamina C o aggiungere un filo d’olio extravergine a verdure ricche di carotenoidi, possono fare una grande differenza per la nostra salute. Educarsi a queste buone pratiche alimentari significa prendersi cura del proprio benessere quotidiano in modo semplice, efficace e sostenibile.
“Un sogno che, speriamo, diventi realtà. Godere nuovamente, dopo tantissimi anni, dell'area del Capannone Nervi. Un'area ripensata in chiave moderna e funzionale a beneficio dell'intera città. Siamo felici di comunicare che l'Amministrazione comunale, in collaborazione con l'Università politecnica delle Marche, e grazie al prezioso contributo interno dell'architetto Paciarotti e dell'ingegner Cittadini, ha elaborato un piano di riqualificazione urbana dell'area del Nervi.Tale progetto consentirà di partecipare al bando del Consiglio dei Ministri di prossima scadenza che erogherà contributi finalizzato allo scopo. Siamo molto soddisfatti del lavoro svolto da UNIVPM e orgogliosi per tutto quanto potrà scaturire da questa collaborazione. Ma ciò che anima e albeggia nel profondo dei nostri cuori è la speranza, mista a fiducia, di poter ottenere almeno parte dei fondi necessari per realizzare quello che per noi e per tutta la cittadinanza è un sogno. Riqualificare e godere di un'area che storicamente ha sempre fatto parte del nostro territorio nonostante sia inutilizzata e dismessa da troppo tempo”.
Con queste parole il sindaco di Porto Recanati, Andrea Michelini, condivide soddisfazione ed entusiasmo per il nuovo piano che, si spera, diventi finalmente un traguardo. Porre la parola fine all'annosa questione dell'area del Capannone Nervi. Con la delibera n. 79 del 4 aprile 2025, il Comune di Porto Recanati ha approvato la partecipazione al Bando Pubblico per la selezione di piani di sviluppo in aree dismesse o in disuso emanato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri (in attuazione della L. 178/2020).
Il piano è il risultato di una convenzione a carattere tecnico scientifico, stipulata dall’Ente con il Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Architettura (DICEA) dell’Università Politecnica delle Marche. Il Responsabile Scientifico per conto del DICEA è il Prof. Ing. Fabrizio Gara, coadiuvato dai professori Sandro Carbonari, Sara Corvaro e Paolo Bonvini referenti rispettivamente per gli ambiti Strutturale, Idraulico e Architettonico. Ulteriori collaboratori sono: gli Ing. Anna Brunetti, Erica Magagnini e Vanni Nicoletti per l’ambito Strutturale; il professor Carlo Lorenzoni e l’Ingegner Francesco Marini per l’ambito Idraulico. La consulenza consiste nella formulazione di una possibile soluzione, un concept design, per la riabilitazione strutturale, la protezione costiera e la rigenerazione architettonica dell’area dello stabile Nervi.
Il progetto è finalizzato alla partecipazione al Bando della Presidenza del Consiglio dei Ministri e potrà essere la base di indirizzo per una successiva progettazione specifica e dettagliata negli ambiti Strutturale, Idraulico e Architettonico. Nel dettaglio, in ambito Strutturale, viene eseguita una verifica di massima dello stabile nelle condizioni attuali, dei dettagli costruttivi e delle caratteristiche dei materiali in opera. Viene poi ipotizzato un intervento di adeguamento sismico, accompagnato da una stima indicativa dei costi e delle tempistiche necessari per l’esecuzione dello stesso. In ambito Idraulico, viene generato un intervento di protezione dall’erosione costiera per l’area ex-Montedison recuperando quanto già progettato tempo fa dal professor Mancinelli.
Per quanto riguarda l’Architettonico oltre al restauro del paraboloide, viene inserita una struttura ombreggiante che, ripetendo il tema delle arcate strutturali, creerà una metaforica nuova "porta d'ingresso" alla città per chi viene da nord. La riqualificazione delle aree esterne e la rigenerazione dell'area dunale completerà il quadro trasformando un'area degradata in una zona ad alto valore ambientale. L’intento di questa Amministrazione è quello di recuperare il Capannone Nervi in quanto preziosa testimonianza di architettura industriale dei grandi spazi, rara sia nel patrimonio edilizio della Regione Marche che in quello archeologico industriale nazionale.
La rigenerazione complessiva dell’edificio e dell’area attigua darà nuova vita all’intero spazio in quanto sarà una struttura unica nel suo genere sulla costa Adriatica, fruibile a tutti, residenti e turisti.Quella superficie offrirà molteplici servizi alcuni permanenti, altri temporanei e stagionali.L'organizzazione di tali servizi seguirà quattro ambiti omogenei, complementari e fortemente interconnessi tra loro, che potrebbero essere realizzati in fasi temporalmente autonome e tendenzialmente indipendenti.
In definitiva, una volta realizzati i lavori, la rigenerazione dell'area del Capannone e dell'area Nervi contribuirà a disegnare organicamente il nuovo inizio territoriale a nord dell’abitato di Porto Recanati.
È il sindaco di Pieve Torina, Alessandro Gentilucci, ad aver consegnato, per conto del presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, gli attestati di riconoscimento ai volontari della Protezione Civile del comune che si sono distinti per l’impegno profuso nelle occasioni d’emergenza.
“È fondamentale per ogni comunità poter contare sul supporto concreto e fattivo di persone che mettono a disposizione il proprio tempo e la propria disponibilità in occasione di situazioni di difficoltà o per la gestione di eventi di particolare rilievo” ha sottolineato Gentilucci.
“Noi sappiamo che possiamo contare sul prezioso aiuto di queste persone, come accaduto in passato, durante l’esperienza del sisma. Abbiamo avuto modo di sperimentare l’impegno e la determinazione degli uomini e delle donne della Protezione Civile, a livello locale, regionale e nazionale, trovandoli sempre in prima fila nel fronteggiare l’emergenza. Pertanto, a loro va il plauso di tutta la cittadinanza di Pieve Torina e il meritato riconoscimento che la Regione ha voluto assegnargli per le loro azioni. Sono orgoglioso, in qualità di sindaco e, dunque, di autorità comunale di Protezione Civile, di poter rappresentare questo gruppo”.
Da lunedì 7 aprile, e fino all’8 maggio, sarà possibile presentare la domanda per poter usufruire dei contributi economici destinati alle famiglie per la fruizione di servizi extrascolastici e per il sostegno di spese essenziali.
Sono previsti due interventi. Quello destinato al sostegno per la fruizione di servizi extrascolastici prevede quale importo massimo del contributo, 300 euro (erogabile un solo contributo per famiglia - fino a concorrenza della spesa sostenuta).
Il secondo intervento è invece a favore delle famiglie con 3 o più figli (di cui almeno uno minore) e, anche in questo caso, l’importo massimo sarà di 300 euro (fino a concorrenza della spesa sostenuta). In entrambi i casi le spese debbono essere state sostenute da gennaio a maggio 2025.
"Un atto per sostenere le famiglie del nostro comune, specialmente in un periodo in cui le difficoltà economiche possono influire sulla qualità della vita – afferma la vice sindaco e assessore alle Politiche sociali Francesca D’Alessandro -. I contributi potranno essere utilizzati per coprire le spese relative a attività extrascolastiche ma è stato previsto anche un aiuto per le spese essenziali, come ad esempio corsi di musica, teatro, di lingue straniere, lezioni private e per poter usufruire di una baby sitter affinché ogni famiglia possa gestire al meglio i costi quotidiani legati alla crescita e all’istruzione dei propri bambini".
"Questo programma non solo mira a garantire servizi educativi di qualità, ma anche a migliorare la quotidianità delle nostre famiglie, a promuovere il loro benessere e l'inclusione sociale - aggiunge D'Alessandro -. Infatti, ad esempio, dove attualmente la questione dell'equilibrio tra lavoro e vita privata è diventata sempre più centrale, soprattutto per le donne che lavorano e, al contempo, si dedicano alla gestione della famiglia, questo sostegno può favorire questo equilibrio, consentendo loro di affrontare con maggiore serenità le sfide quotidiane".
I requisiti per presentare le domande sono essere residenti nel comune di Macerata, in possesso della cittadinanza italiana, comunitaria ovvero di un regolare titolo di soggiorno, avere un reddito ISEE anno 2025 o ISEE corrente non superiore a 30.000,00 euro, avere figli fiscalmente a carico di età non superiore a 24 anni. Per il secondo intervento “Aiuti di natura economica per sostenere nuclei familiari con 3 o più figli (di cui almeno uno minore)” possono fare richiesta le famiglie che hanno 3 o più figli (di cui almeno uno minore) all’interno del proprio nucleo familiare fiscalmente a carico di età non superiore a 24 anni.
La domanda va presentata esclusivamente in via telematica, con l’utilizzo dello Spid personale o della Carta d’identità elettronica – Cie, accedendo al servizio online tramite il link seguente: clicca qui
Stamattina, presso la sala consiliare del comune di Camerino, sono state illustrate in conferenza stampa le novità che interesseranno gli orari del servizio di raccolta "Porta a Porta" in città. Erano presenti il sindaco di Camerino Roberto Lucarelli, il presidente del Cosmari Srl Paolo Gattafoni, l’assessore all'ambiente del comune di Camerino Erika Cervelli, il direttore generale del Cosmari Srl Brigitte Pellei, la componente del Consiglio di amministrazione del Cosmari Carla Gentili e il capoarea Paolo Domizi.
In pratica a partire dal prossimo 5 maggio cambia, nel centro urbano, l'orario di conferimento dei sacchetti del "Porta a Porta" che dovranno essere esposti la sera antecedente il giorno di raccolta e non più la mattina. Infatti, gli utenti dovranno mettere fuori della porta della propria abitazione il sacchetto giallo (RSU – rifiuti indifferenziati) il sacchetto blu (Multimateriale - plastica, alluminio e barattolame metallico) e il sacchetto di carta (carta, cartone e cartoni per bevande), dalle ore 21:00 alle ore 24:00.
Orario inizio raccolta: ore 3:00. Questi i consueti giorni di raccolta per tipologia dei rifiuti: lunedì - rsu (giallo), martedì – carta e cartone, mercoledì - multimateriale (blu), venerdì - rsu (giallo), sabato - multimateriale (blu). Come è facilmente intuibile, ai fini della raccolta nei giorni stabiliti, il conferimento da parte dell'utente deve avvenire la sera antecedente il giorno fissato per la raccolta. Ad esempio: Rsu (giallo) conferimento domenica e giovedi 21.00 - 24.00; Multimateriale (blu) conferimento martedì e venerdì 21.00 - 24.00; Carta conferimento lunedì 21.00 - 24.00.
Restano invariati i servizi di raccolta nelle frazioni e nelle zone rurali. L’orario di conferimento da parte degli utenti è dalle ore 7.00 alle ore 8.30 con conseguente raccolta diurna. Anche nelle aree universitarie e all’ospedale rimane la raccolta diurna (utenze servite con cassonetti dedicati). Per quanto riguarda la raccolta di prossimità con il contenitore stradale per il vetro e l'organico e laddove presenti per la raccolta di pannolini e pannoloni, "olivia" per gli oli vegetali esausti, contenitori per gli indumenti usati, resta il conferimento libero. Raccolta invariata.
Per illustrare e informare la cittadinanza l’Amministrazione comunale di Camerino e il Cosmari, hanno promosso tre incontri pubblici con la popolazione che si terranno: martedì 8 aprile, alle ore 21.00 al centro Ada in zona Vallicelle; mercoledì 9 aprile, alle ore 21.00 al Centro Sociale di Montagnano; giovedì 10 aprile, alle ore 21.00 al Quartiere delle associazioni “Io non Crollo” Zona San Paolo.
Nel corso delle riunioni si parlerà delle modifiche degli orari di raccolta sul territorio camerte e verrà fatto un focus sull’andamento della raccolta differenziata e delle sinergie da applicare per il miglioramento dei progetti della città per favorire un avvicinamento alla Tarip.
"Dal 5 maggio parte questo nuovo sistema di raccolta notturna che corrisponde ad un conferimento serale da parte degli utenti - illustra il direttore del Cosmari, Brigitte Pellei -. Dalle ore 21 alle 24 potranno conferire in base ai giorni già stabiliti utilizzando il sacchetto corretto, senza associare altri sacchetti. Il Cosmari si occuperà poi della raccolta e entro la mattina il territorio sarà senza materiale a terra. Nelle zone rurali il conferimento e la raccolta non cambiano perché sono presenti ceste o cassonetti, e la raccolta continuerà ad essere diurna. Sono sempre aperti i Centri di Raccolta comunali, di località Scalette e Sfercia, e si ricorda l'utilizzo del Centro del Riuso di Castelraimondo. Si invitano i cittadini a partecipare agli incontri pubblici che potranno dare informazioni più tecniche ma anche più precise".
"Camerino riprende un percorso che aveva già intrapreso con ottimi risultati – rimarca il presidente del Cosmari, Paolo Gattafoni – con la raccolta notturna andiamo a ristabilire un ordine e quindi una condizione già praticata, che aveva dato i suoi frutti. C'è flessibilità, perché oltre alla raccolta notturna viene praticata la raccolta giornaliera per quanto riguarda le frazioni e Camerino è un territorio abbastanza esteso da questo punto di vista. Ovviamente viene chiesto ai cittadini solamente di anticipare il deposito del sacchetto al di fuori dell'abitazione e possibilmente sulla cancellata".
Un legame profondo, fatto di storia, affetto e radici condivise, unisce da 35 anni Civitanova Marche e General San Martín, in Argentina. Per celebrare questo importante anniversario, il Comune di Civitanova Marche, con il patrocinio istituzionale, promuove un’iniziativa culturale dal forte valore simbolico e formativo: un ciclo di conferenze e laboratori dal titolo “Lingua e cultura come promozione internazionale del territorio”, curato dalla prof.ssa Corinne Michetti, insegnante madrelingua e rappresentante del Comitato socio-culturale Italo-Argentino di Civitanova.
Il primo incontro è in programma per lunedì 7 aprile alle ore 18 presso la Biblioteca Comunale “Silvio Zavatti”. Gli appuntamenti, gratuiti e aperti a tutti, proseguiranno ogni lunedì e mercoledì, sempre alle ore 18, fino al 21 maggio. Le attività si svolgeranno sotto forma di laboratori interattivi e tavoli tematici, interamente condotti dalla prof.ssa Michetti con l’obiettivo di offrire un’esperienza coinvolgente, accessibile a tutti, in cui la lingua e la cultura diventano strumenti attivi di scambio, dialogo e crescita reciproca.
“Il gemellaggio tra Civitanova e General San Martín – ricorda il Sindaco di Civitanova Marche, Fabrizio Ciarapica – è stato siglato il 19 maggio 1990 dai sindaci Ivo Costamagna e Carlos Ramon Brown e rappresenta una pagina importante della nostra storia. Con questo ciclo di incontri vogliamo rinnovare quel ponte affettivo e culturale che, nonostante la distanza geografica, continua a unire le nostre due comunità. Allo stesso tempo, è un gesto di vicinanza e accoglienza verso la comunità argentina che oggi vive a Civitanova: persone che hanno scelto di far parte della nostra città e che portano con sé un prezioso bagaglio di cultura, lingua e tradizioni. Questo progetto è anche per loro, per sentirsi sempre più parte di una storia comune”.
Il progetto "Creare Valore", ideato dall’associazione ViviAmo Civitanova, prende vita dopo mesi di incontri, discussioni e un'intensa collaborazione tra le varie realtà del territorio. Un'iniziativa nata dal desiderio di contribuire allo sviluppo del turismo locale, che si è concretizzata grazie al lavoro di squadra e all’impegno del direttivo di ViviAmo Civitanova aps.
Manola Gironacci, presidente dell’associazione, ha sottolineato l’importanza della dedizione e della comunicazione efficace che ha caratterizzato il progetto, costruito passo dopo passo. "Un vero lavoro di squadra che ha visto protagonista il direttivo di ViviAmo Civitanova aps: un team affiatato, capace di valorizzare le competenze individuali per generare risultati collettivi", ha affermato.
L'obiettivo centrale del progetto è stato quello di creare ricchezza sul territorio attraverso un'accoglienza di qualità, frutto di una rete di collaborazione tra le regioni Marche e Umbria. Un modello virtuoso che ha permesso di connettere domanda e offerta in modo semplice e spontaneo, senza alcun costo per le attività coinvolte.
Il progetto ha valorizzato concetti fondamentali come la comunicazione, la collaborazione e il compromesso, promuovendo obiettivi condivisi grazie al sostegno delle numerose associazioni e dei loro volontari. Quasi tutte le realtà associative delle Marche e dell’Umbria sono state coinvolte, rispondendo con entusiasmo all'iniziativa. "Negozi, parrucchieri, B&B, stabilimenti balneari e tante altre attività locali hanno offerto scontistiche dedicate agli associati, sottoscrivendo convenzioni nate dall’entusiasmo di chi ama e vive il territorio", ha spiegato Gironacci.
Il progetto ha avuto un impatto significativo anche dal punto di vista pratico. È stato una proposta a costo zero per chi ha partecipato, con un’organizzazione impeccabile per connettere domanda e offerta senza intermediazioni e senza spese pubblicitarie. Questa modalità ha reso possibile la promozione del territorio in maniera efficace, senza costi aggiuntivi per le attività coinvolte.
“Abbiamo scelto di non rimanere fermi. In un momento storico di incertezza per il turismo e di mancanza di progettualità da parte di chi avrebbe risorse e strumenti, abbiamo risposto con ciò che di più prezioso possediamo: l’associazionismo volontario come forza viva di promozione sociale”, ha concluso la presidente Gironacci.
Il progetto "Creare Valore" si propone come un esempio di come l’impegno delle associazioni, il lavoro di squadra e la collaborazione tra realtà diverse possano generare risultati concreti e positivi per lo sviluppo del turismo locale, contribuendo alla crescita e alla valorizzazione del territorio.
A causa di motivi di salute, Ornella Muti non potrà esibirsi nello spettacolo previsto per giovedì 3 aprile al Teatro Nicola Degli Angeli di Montelupone. Con grande rammarico, l'artista è stata costretta a rinviare l'evento.
Una nuova data per lo spettacolo verrà comunicata al pubblico non appena possibile. I biglietti già acquistati per l'evento rimarranno validi per la data riprogrammata. Per coloro che non potranno partecipare alla nuova data, sarà disponibile una procedura di rimborso. Per ulteriori dettagli o chiarimenti, gli interessati possono contattare il centralino comunale al numero 0733/224911.
Il sindaco della Città di San Severino Marche, Rosa Piermattei, ha ricevuto la visita del presidente dell’Organizzazione Mondiale per la Pace Ompp, Carlos Peralta. L’incontro istituzionale con il primo cittadino settempedano si è svolto a Palazzo Comunale in un clima di grande cordialità e condivisione.
Carlos Peralta, che vanta origini settempedane attraverso la nonna materna Elisa Alessandra Marzioli, trasferitasi in Argentina nel 1906 e sposata con Pietro Fanucchi; mantiene profondi legami familiari con la città. Ad accompagnarlo il segretario della Organizzazione, Giampiero Lembo, e dal vicesegretario Ennio Saccamoneta, che ricopre anche il ruolo di direttore internazionale della Banca Mondiale dell'Alimentazione. All’incontro ha preso parte anche il vice sindaco e assessore comunale alla Cultura, Vanna Bianconi.
Nominato nel 2005 presidente dell’Ompp Peralta, in passato primo Ambasciatore itinerante per la missione di Pace palestino-israeliana e precursore del programma Caschi bianchi dell’Onu, oltre che presidente dell’Organizzazione Mondiale per la Compensazione Umana, in tutti questi anni ha portato avanti con determinazione le iniziative dell’organizzazione in numerosi congressi e conferenze internazionali.
Durante l’incontro, il presidente Peralta ha ribadito i principi cardine dell’Ompp, organizzazione che in linea con gli intenti delle Nazioni Unite e con il supporto di 192 Paesi membri, lavora instancabilmente per favorire il dialogo e la coesistenza pacifica tra le Nazioni.
Il sindaco Rosa Piermattei ha espresso profonda gratitudine per la visita del Presidente peralta, riconoscendo il valore del suo operato e dell’impegno dell’Ompp sui temi della pace e della cooperazione internazionale.
“La presenza di Carlos Peralta nella nostra città – sottolinea il primo cittadino Rosa Piermattei – è motivo di orgoglio per la comunità settempedana. Le sue radici qui testimoniano il legame indissolubile tra San Severino Marche e i valori universali di pace e solidarietà che la sua organizzazione promuove nel mondo”.
Peralta ha ringraziato calorosamente per l’accoglienza ricevuta, confermando la sua vicinanza alla terra d’origine e il desiderio di rafforzare ulteriormente i rapporti tra l’Ompp e le realtà locali impegnate nella promozione della cultura della pace.
Dopo l’incontro istituzionale, la delegazione dell’Ompp che era stata ricevuta nella bellissima piazza Del Popolo, sempre accompagnata dal sindaco e dall’assessore Bianconi ha visitato la cappella di Palazzo Scina Gentili, sede del Marec, dove è custodito il capolavoro della Madonna della Pace del Pinturicchio. Successivamente, si è recata al santuario di San Pacifico, dove è stata ricevuta dal padre guardiano fra Luciano Genga.
L’incontro si è concluso con l’auspicio di future collaborazioni e con la volontà condivisa di diffondere un messaggio di speranza e cooperazione per il bene dell’umanità.