La Giunta regionale, nella seduta odierna, su proposta del vice presidente Mirco Carloni, assessore regionale alla Caccia e Pesca Sportiva, ha approvato il Piano annuale di gestione della coturnice per la stagione venatoria 2020/21.
La Coturnice è presente, nelle Marche, nell’area del Parco dei Monti Sibillini e territori limitrofi , con un nucleo di popolazione nell’area del Monte Catria. Il provvedimento interessa l’ATC MC2 (Ambito territoriale di caccia Val di Chienti), in quanto in quello pesarese (ATC PS2) la caccia alla specie è già vietato dal Calendario venatorio.
Il Piano dell’ATC MC2 è stato sottoposto all’approvazione dell’ISPRA (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale). La presenza della coturnice è stimata attualmente in 315 capi in epoca post-riproduttiva. Il Piano prevede, dal 31 ottobre al 29 novembre 2020, un prelievo programmato del 5 per cento della popolazione, pari a 14 capi (ripartiti nei tre distretti indagati: 9 – 3 – 2).
I cacciatori autorizzati sono 59, selezionati tra coloro che hanno collaborato ai censimenti, avendo partecipato a un corso con esame e cane abilitato con prova Enci (Ente nazionale cinofilia italiana). La normativa prescrive la coturnice come specie cacciabile con particolari precauzioni, nell’ambito di un Piano di gestione. L’ISPRA ha espresso parere favorevole con alcune prescrizioni.
Per garantire di non eccedere il prelievo massimo di 14 capi e, nel contempo, autorizzare tutti i 59 cacciatori (molti dei quali solo appassionati cinofili), sono state previste in alternativa le seguenti modalità e prescrizioni: i cacciatori autorizzati devono comunicare giornalmente a un numero verde dell’ATC l’uscita di caccia; ogni abbattimento deve essere comunicato immediatamente all’ATC; l’ATC deve essere dotato di sistema computerizzato che segnala in tempo reale ai suoi tecnici gli abbattimenti: al raggiungimento del Piano di prelievo, i tecnici devono comunicare con messaggio la sospensione del prelievo ad ogni cacciatore autorizzato, agli addetti di vigilanza e alla Regione Marche.
Negli ultimi anni, le Nuove Tecnologie hanno avuto un ruolo sempre più centrale nella vita di tutti i giorni. Gli studenti di oggi, infatti, sono definiti “nativi digitali”: la tecnologia per loro è qualcosa di naturale e immediato. Proprio per questo, sono sempre più utilizzate tecnologie adoperate nella didattica e nella divulgazione chiamate Information and Communications Technology (ICT).
Sulla scia di questa “rivoluzione tecnologica”, il Centro Commerciale Val di Chienti propone: Art Revolution. Attraverso la realtà aumentata, l’animazione 3D e l’interazione AI, i capolavori dell’arte svelano i propri misteri.
Una volta posizionati davanti al quadro, l’immagine raffigurata comincerà ad interagire con il visitatore raccontando la sua storia. Sarà un viaggio che, dal Cinquecento di Leonardo Da Vinci al Novecento di Andy Warhol, permetterà di ascoltare e osservare l’arte nelle sue diverse sfaccettature.
Art Revolution presenta 10 fra i più famosi quadri: dalla Gioconda alle Fours Marilyns passando dal Bacco di Caravaggio e dall’Urlo di Munch.
L’installazione sarà presente in galleria dal 24 ottobre al 7 novembre.
Si è svolto questa mattina, sulla piattaforma zoom, l'incontro tecnico annuale per Comuni Bandiera Blu, avente adoggetto la Bandiera Blu 2021, organizzato dalla FEE Italia (Fondazione per l'Educazione Ambientale).
Il Comune di Civitanova Marche era rappresentato dal referente Sergio Morosi, Segretario Generale, insieme ai responsabili dell'Ufficio turistico comunale, mentre per la Fee Italia sono intervenuti il presidente Claudio Mazza e altri responsabili che hanno fornito informazioni tecniche sulla compilazione dei questionari, illustrando le novità di massima riguardanti le procedure da seguire per concorrere alla certificazione.
Nel corso dell'incontro telematico, ai referenti dei Comuni italiani collegati sono stati riferiti gli aspetti particolari che dovranno seguire le Amministrazioni virtuose, ed è stato ribadito che i metodi ed i criteri di idoneità utilizzati dalla FEE Italia sono divenuti nel tempo sempre più selettivi.
La città di Civitanova Marche, lo scorso 4 luglio, ha festeggiato la sua diciassettesima Bandiera Blu, con una cerimonia ristretta organizzata al Club Vela, dove il Sindaco Fabrizio Ciarapica e la Giunta hanno consegnato i riconoscimenti ai rappresentanti di stabilimenti balneari, strutture ricettive, associazioni e Forze dell’ordine.
Il Comune di Recanati, da sempre attento ai temi della solidarietà e della collaborazione tra i cittadini con la promozione di nuovi processi di costruzione della comunità, aderisce al progetto “Città amica della persona con demenza”.
Un progetto che coinvolge Comunità Amiche: paesi e città d’Italia e d’Europa che hanno accolto con convinzione e impegno la sfida della Federazione Alzheimer di avviare sul proprio territorio un percorso dove i cittadini abbiano la possibilità di trasformarsi in una rete attiva capace di accogliere e coinvolgere le persone con demenza.
“Il progetto verte a creare una comunità sensibilizzata dove ogni cittadino è “preparato” a conoscere e sostenere le persone malate e le famiglie - ha dichiarato il Sindaco Antonio Bravi - è necessario creare un’atmosfera di particolare attenzione, che tenga conto delle fragilità e renda i cittadini comprensivi e consapevoli verso le differenti capacità delle persone, l’obiettivo è rendere Recanati una città dove tutti, indipendentemente dallo stato di salute o dall’età, possano essere inclusi nelle varie attività, un cambiamento culturale che, partendo dal singolo, trasforma la comunità.”
Un percorso già avviato dal Comune di Recanati grazie alla collaborazione con il Circolo Acli di Castelnuovo per l'istituzione e la promozione dell’“Alzheimer Cafè”, un’esperienza psico - sociale altamente specializzata per ridurre l'isolamento e potenziare i contatti sociali delle persone con diagnosi di demenza, supportandone i familiari.
“In tempi di pandemia, sono i soggetti più fragili a pagare le conseguenze in termini di possibilità di vivere in modo qualitativamente buono - ha detto l’Assessora alle Politiche Sociali Paola Nicolini - per questo ci siamo impegnati nell'adozione di questo progetto, tanto impegnativo quanto necessario. L'obiettivo principale è rendere la Città di Recanati ospitale e accogliente, anche per le persone con demenza, cittadini e cittadine a pieno titolo come qualsiasi altro".
Tra le principali attività che verranno sviluppate: l’avvio di una campagna di ascolto dei bisogni delle persone con demenza e dei loro familiari; la promozione di incontri con le varie categorie di operatori potenzialmente impegnate per illustrare, discutere e dettagliare meglio il progetto (medici, sindacati, associazioni di volontariato, protezione civile, operatori del settore, ecc.); la ricerca di esperti per incontri informativo-formativi e l’organizzazione di momenti di scambio rivolti a tutta la cittadinanza, per raccontare il progetto e le sue finalità, suscitare l'interesse, promuovere l’adesione e la partecipazione attiva; la predisposizione di percorsi cittadini per la fruizione in autonomia e sicurezza da parte delle persone con demenza e per la fruizione con caregiver, così come orti urbani, fattorie o qualsiasi cosa sia di interesse e fruibile in sicurezza e tranquillità.
L’attività fisica aiuta molto per migliorare sensibilmente in poco tempo la forma fisica e la salute generale del corpo. Ma i risultati possono essere raggiunti con maggiore facilità, se si adoperano attrezzi specifici, come la cyclette, in palestra come a casa.
Questo particolare attrezzo per l’allenamento fisico intenso di tipo cardio si chiama cyclette poiché imita in tutto e per tutto il movimento e quindi il tipo di esercizio fatto con la bicicletta. Può essere infatti definita anche una bicicletta di tipo stazionario da usare anche dentro casa, oltre che in palestra, ma comunque al chiuso, poiché la sua base è fissa al pavimento, non ha davvero delle ruote per il movimento.
Non è dunque un mezzo di trasporto, ma un vero e proprio attrezzo da palestra domestico, che la gente può tranquillamente comprare, pure su internet a un prezzo non eccessivamente alto.
Molti italiani infatti ammettono di possedere una cyclette, e persino nei film americani, anche quelli anni ‘80 e ‘90, vediamo molti personaggi che la utilizzano nel loro soggiorno, facendo esercizio mentre guardano la tv oppure parlano al telefono.
Insomma, si tratta di uno strumento molto importante e facile da usare per riconquistare la forma fisica perfetta e perdere più facilmente quei tanto detestabili chili di troppo. Se non ne hai ancora una, allora ti consigliamo questo: visita il portale mondocyclette.org per le offerte e scopri qual è la più adatta a te. In questo portale è possibile leggere e consultare le offerte e le recensioni di tantissimi modelli e tipologie di cyclette!
Ma come si deve usare, affinché riusciamo a raggiungere il traguardo tanto atteso?
Modelli e tipi di cyclette: sono tanti e incredibilmente utili, per molte cose diverse
La cyclette è uno strumento inventato addirittura due secoli fa. Possiamo dire che è stato uno dei primi attrezzi per l’allenamento esistenti al mondo. Insieme al tapis roulant rappresenta anche uno degli strumenti più acquistato, oltre che più usato, da gente di tutte le età e di tutte le estrazioni sociali. Si può trovare all’interno di molte case, dal momento che ci sono sul mercato sia modelli grandi e fissi, sia modelli più piccoli e maneggevoli, facili da spostare e conservare in un ripostiglio.
Le cyclette più grandi, e soprattutto quelle fissate a terra, vogliono farci imitare il movimento che facciamo quando corriamo con la bicicletta. Quelle piccole e mobili servono soprattutto per fare piccoli sforzi, andare lentamente e permettere alle gambe di sciogliersi (un semplice riscaldamento, in pratica) e sono quelle maggiormente scelte dalle persone anziane, che devono fare movimento, almeno una volta al giorno, per contrastare i problemi alle articolazioni.
Benefici della cyclette: ecco quali sono i miracoli che compie
Usare la cyclette è molto utile e l’esercizio su questo attrezzo risulta abbastanza completo, dal momento che mette in gioco le articolazioni degli arti inferiori e tutti i muscoli dalla vita in giù, oltre ad aiutare la circolazione, esattamente come succederebbe se facessimo una passeggiata su una bicicletta vera.
Riassumiamo dunque tutti i benefici che questo attrezzo procura qui di seguito:
- il tono muscolare ha un netto miglioramento
- si tratta di una vera e propria terapia per le articolazioni, come abbiamo già accennato sopra
- se sei a dieta, l’uso della cyclette aumenta a dismisura le possibilità di raggiungere i tuoi obiettivi nel minor tempo possibile
- la muscolatura si rafforza e questo si può notare a vista d’occhio
- Poi non bisogna sottovalutare un altro aspetto relativo al fatto che usare la cyclette aiuta pure dal punto vista dell’umore: alcuni studi affermano infatti che quasi tutte le attività motorie stimolano le endorfine, le quali sono degli ormoni responsabili del benessere generale
Molte persone non sanno quale modello comprare e quindi può essere molto utile consultare per esempio la guida alla scelta delle cyclette orizzontale.
Ricordiamo un’altra cosa molto importante che riguarda la cyclette:essa è uno dei pochi strumenti che dal punto vista del fitness viene usato nella terapia e nella prevenzione dei problemi geriatrici delle persone di una certa età.
Un anziano infatti sviluppa in maniera naturale delle patologie ma con alcuni accorgimenti li può rallentare o alleviare moltissimo e tra queste sono molto importanti sia lo sport che l’alimentazione.
La società internazionale di consulenza Deloitte, in collaborazione con l’Università Luiss, ha pubblicato lo scorso anno uno studio dedicato al mondo del gioco, inteso anche nella sua declinazione online, dove molte piattaforme - come ad esempio Campobet - permettono di tentare la fortuna. Le dimensioni del fenomeno sono diventate ormai talmente rilevanti da richiamare l’attenzione dei maggiori attori nazionali e internazionali, governativi e non. Un mercato che è arrivato a far guadagnare nel 2019 più di 700 milioni di Euro a livello globale giustifica in effetti una tale attenzione, anche da parte degli Stati: le ludopatie, sia dell’iGaming che dell’iGambling, sono sempre dietro l’angolo.
Come ogni settore legato alla tecnologia, le evoluzioni sono molte e avvengono a ritmi abbastanza serrati. Fino a qualche anno fa era praticamente impensabile l’idea di entrare in un sito per poter effettuare scommesse sportive e giocare al casinò in tutta sicurezza: oggi è quello che succede regolarmente, grazie alla presenza sul web di portali che tra l’altro organizzano anche dei veri e propri tornei tra giocatori.
Nel mondo del virtuale però quello che oggi è una novità domani può essere ormai obsoleto, ed è per questo che analisi e studi del settore vengono effettuati abbastanza frequentemente. Lo studio prima citato ha portato alla luce degli elementi interessanti legati al fenomeno dei casinò virtuali e delle scommesse sportive in relazione a partecipazione e regolamentazione. Ad esempio è emersa una maggiore partecipazione femminile al gioco virtuale, anche se più focalizzata sui cd giochi di fortuna, ovvero le slot e le lotterie (giochi di abilità come Poker e Blackjack rimangono ancora appannaggio più degli uomini che delle donne).
Un altro elemento rilevato è che tra casinò, online, scommesse sportive e lotterie, sono queste ultime a fare la parte del leone: 38%, 32% e 30% sono le rispettive percentuali di incidenza sul totale dei guadagni. Nel caso delle lotterie quindi si escludono quelle classiche che avvengono per beneficenza (e che rientrano nelle tipologie di giochi preferiti dalle donne), e si fa riferimento a quelle che comportano un rischio per il giocatore.
Le criptovalute: un’altra novità del settore
Con un po’ di ritardo rispetto agli altri Paesi, anche in Italia si sta gradualmente diffondendo la criptovaluta, soprattutto quando si tratta di effettuare pagamenti online, come avviene nei casinò. Tutto ciò che è dematerializzato crea all’inizio un po’ di incertezza: i freni che vengono posti all’inizio riguardano sia l’aspetto della sicurezza che quello della fruibilità. Oggi molte case da gioco virtuali consentono di effettuare prelievi e pagamenti con questa nuova valuta; alcune la offrono come unica opzione.
È un’opportunità per il giocatore? In linea di massima sì, a condizione che si abbia un po’ di dimestichezza con le valute digitali. I vantaggi che hanno portato a un utilizzo sempre più intensivo di questa moneta sono diversi:
- Per prima cosa l’anonimato: la criptovaluta, di cui i bitcoin sono l’esempio più conosciuto, sono per definizione anonimi, in quanto sono detenuti in portafogli che non sono depositati presso banche o altre istituzioni economiche. I portafogli infatti sono contraddistinti da indirizzi virtuali, che non devono necessariamente contenere informazioni sul titolare del conto;
- I minori costi: avere un conto corrente comporta dei costi, sia per il mantenimento del conto che per le varie operazioni. I bitcoin, non facendo riferimento a banche o altro, comportano costi molto ridotti - praticamente trascurabili - rispetto ad altri tipi di portafogli virtuali;
- Il fattore investimento: i bitcoin possono arrivare a raggiungere un valore molto elevato. Rispetto a quando sono stati introdotti, i bitcoin hanno aumentato vertiginosamente il loro valore, che non continua a crescere. Quello che oggi può valere 10 quando convertito, domani può arrivare a 1000.
L’idroterapia è un trattamento per la cura e il benessere del corpo sempre più gettonato, soprattutto tra gli atleti agonistici famosi. Non si tratta però di un’invenzione moderna, tutt’altro. Ecco cosa bisogna sapere al riguardo...
L'uso dell'acqua per la terapia non è una procedura moderna. In effetti, è stato effettuato per centinaia di anni e ora è parte integrante delle pratiche di medicina tradizionale. Tuttavia, molti di noi non hanno familiarità con il concetto di idroterapia e in che modo esattamente può giovare alla nostra salute e al nostro benessere.
Come dice esattamente il termine “idroterapia”, questa è alla lettera la “cura dell’acqua” ed è un tipo di trattamento che risale all’antichità. Abbiamo testimonianze di idroterapia effettuata nei centri termali dell’Antica Roma, e persino a Pompei, prima che venisse divorata dal magma del vulcano. Si tratta dunque, e non è un modo di dire, del rimedio più vecchio del mondo, ma anche di quello più funzionale ed economico.
Hai presente quando ti fai una doccia fredda o ti immergi in una vasca piena di acqua caldissima ricoperta di bollicine e schiuma profumata? Ecco, anche in questi due casi stai facendo una sorta di idroterapia, sebbene casalinga.
Dall'Europa ai Caraibi, molte delle migliori vacanze termali di lusso del mondo offrono suite per l'idroterapia che ti danno l'opportunità di sfruttare i numerosi effetti positivi della terapia dell'acqua. Molte delle località termali da non perdere in Toscana ti offrono proprio questo e sono famose per la qualità dei trattamenti proposti.
L'idroterapia comprende una varietà di trattamenti, compreso l'uso di piscine per idroterapia, bagni termali e circuiti d'acqua, saune, bagni turchi, "docce emozionali" e altro ancora, che possono tutti contribuire a migliorare una serie di condizioni.
Le terapie moderne sono anche migliorate con servizi extra come aromaterapia o sali di Epsom. I circuiti di acqua termale hanno una serie di getti e giochi d'acqua che massaggiano il corpo, stimolando il sistema linfatico e sciacquando via le tossine, mentre le piscine fredde o le stanze del ghiaccio e della neve artificiali attiveranno la circolazione del corpo.
I 5 benefici salutari e curativi dell’idroterapia
Come abbiamo detto, l’idroterapia è talmente utile per il benessere del corpo che è una cura presente in tutte le spa e gli atleti sono soliti sottoporsi a questo trattamento almeno una volta alla settimana, per aumentare le prestazioni fisiche e allo stesso tempo non stressare troppo i muscoli. Ecco quali sono i suoi benefici, per l’esattezza.
1. Riduce la tensione muscolare e allevia il dolore
L'assenza di gravità che senti sott'acqua allevia la tensione degli arti, sostiene i muscoli doloranti e facilita il movimento rispetto a quando sei a terra. Inoltre, l'idroterapia stimola il rilascio di endorfine, agendo come un analgesico naturale che ridurrà ulteriormente il dolore muscolare. Incorporare l'idroterapia come parte della tua vacanza fitness è un ottimo modo per recuperare dopo una giornata di allenamento.
2. Riabilita i muscoli feriti
Essere immersi in acqua calda o addirittura bollente aumenta la temperatura corporea (questo è chiaro), aumentando il flusso sanguigno intorno al sistema circolatorio e alleviando così il dolore. Il miglioramento della circolazione aiuterà a sua volta a guarire i tessuti danneggiati e a riabilitare i muscoli o le articolazioni doloranti a causa dell’immane sforzo dopo una lunga e dura giornata di lavoro.
3. Rafforza il sistema immunitario
L'aumento del flusso sanguigno e della circolazione dei globuli bianchi intorno al corpo consente alla linfa (un fluido del sistema immunitario che aiuta a raccogliere ed eliminare i materiali indesiderati dal corpo) di essere spostata attraverso il corpo in modo più efficiente e quindi rafforza il sistema immunitario, aiutando a combattere raffreddori e malattie.
4. Incoraggia la disintossicazione
Saune e bagni turchi inducono una notevole sudorazione, il modo principale del corpo per eliminare le tossine. Elimina le impurità e le tossine dalla pelle durante una vacanza disintossicante e aiuta a purificare il tuo corpo.
5. Allevia lo stress
Il trattamento idroterapico può essere utilizzato efficacemente durante una vacanza antistress aiutando a ridurre la pressione sanguigna causata dalla stanchezza. Può anche rallentare la reazione del corpo all'ansia e rilasciare endorfine, un combattente naturale dello stress. Ecco perché, in sostanza, questa cura è l’ideale sia per chi fa sport, sia per chi non pratica allenamenti rigorosi, ma si sente comunque affaticato dopo una giornata di duro lavoro in ufficio o a casa.
Torna, come ogni domenica, la rubrica curata dall’avv. Oberdan Pantana, “Chiedilo all'avvocato”.
In questa settimana, le numerose mail arrivate hanno interessato tematiche riferibili al rapporto tra locatore e conduttore oltre a quello riferibile anche ai vicini di abitazione. Il caso di specie scelto è di una lettrice di San Severino Marche che chiede: “E’ motivo di inadempimento contrattuale il comportamento del conduttore che reca molestia ai vicini?”
A tal proposito risulta utile riportare il trattato caso giuridico con il quale un locatore intentava azione di risoluzione per inadempimento, nel corso di un rapporto locatizio ad uso abitativo, nei confronti di una conduttrice, per essere quest’ultima inadempiente per comportamenti molesti, e, pertanto, a rilasciare l’immobile in ottemperanza a quanto previsto dell’art. 2 del contratto di locazione sottoscritto dalle parti, che vietava al conduttore di compiere atti e tenere comportamenti che potessero recare molestie agli altri abitanti dello stabile.
Tale vicenda, approdata in Cassazione a seguito del ricorso della conduttrice dopo essere stata condannata sia in I° che in II° al rilascio dell’immobile, la stessa motivava la propria decisione di rigetto richiamando anche il mutato orientamento giurisprudenziale che aveva interessato l’art. 1587 c.c..
A riguardo sosteneva infatti che la giurisprudenza avrebbe dapprima individuato la ratio dell’art. 1587 c.c. nell’abuso del godimento del bene locato solo nel momento in cui venivano modificati lo stato di fatto e la destinazione d’uso dell’immobile e nella misura in cui dette modifiche comportassero un danno economico al locatore o alterassero la conservazione del bene locato che deve essere restituito nelle identiche condizioni in cui è stato ricevuto.
Successivamente si assiste ad una interpretazione estensiva del dettato normativo, individuando l’abuso anche in assenza di modificazione di fatto dell’immobile o cambio della destinazione d’uso, qualora l’uso vada comunque a pregiudicare il valore dell’immobile stesso. Viene, introdotto, quindi un altro criterio ovvero il comportamento del conduttore che molesta i vicini a seguito del quale si configura l’inadempimento contrattuale per abuso della cosa locata nei confronti del locatore, il quale dovrebbe rispondere verso gli altri inquilini come di fatto proprio, se tollerasse tali molestie.
Quindi il contratto può essere risolto non solo se vi è diminuzione del bene locato, ma anche quanto ipoteticamente il locatore potrebbe diventare responsabile nei confronti dei vicini per le molestie del conduttore.
Pertanto, in risposta alla nostra lettrice di San Severino Marche risulta corretto affermare che: “La condotta del conduttore è motivo di abuso di bene locato, se rinviene da atti molesti volti a recare danno agli altri abitanti dello stabile. E’ oltremodo ravvisabile l’inadempimento contrattuale qualora, anche in assenza di modificazione di fatto dell’immobile o cambio della destinazione d’uso, l’utilizzo possa comunque pregiudicare il valore dell’immobile stesso, ciò in applicazione dell’art. 1587 c.c..” (Cass. Civ., Sez. III, ordinanza n. 22860/20, depositata il 20 ottobre).
Rimango in attesa come sempre delle vostre richieste via mail, dandovi appuntamento alla prossima settimana.
Una questione da tempo in discussione quella dell’opportunità di intervenire con la chirurgia e la medicina estetica sugli adolescenti, recentemente tornata alla ribalta in seguito alla vicenda di un personaggio televisivo resasi protagonista della cronaca mondana per aver raccontato senza remore di aver portato la figlia 14enne a rifarsi il naso, facendo anche pubblicare da un noto settimanale le foto della ragazzina prima e dopo l’intervento.
Un episodio che ha scatenato non poche polemiche: in molti hanno criticato, soprattutto attraverso i social, sia la decisione in sé sia la scelta di condividerne ogni dettaglio esponendo una minorenne su pubblica piazza. Dal suo canto, l’ex gieffina si è difesa dichiarando che la sua decisione era dettata dal desiderio di far superare un complesso alla figlia, di aver precedentemente consultato una psicologa che le avrebbe dato il via libera per il rinofiller e che pertanto la sua scelta andrebbe premiata anziché biasimata.
Al di là del caso specifico, esiste davvero un aumento del numero di adolescenti che negli ultimi tempi esprimono l’intenzione di sottoporsi a un intervento di chirurgia plastica per inseguire un’idea effimera di perfezione imposta da social? La tendenza sarebbe testimoniata dai dati statistici riportati dall’American Society of Aesthetic Plastic Surgery (ASAPS) che già nel 2018 aveva rilevato come, solo negli Stati Uniti, sono stati eseguiti oltre 30 mila interventi su pazienti minorenni, fra procedure chirurgiche e trattamenti estetici.
Secondo un recente studio della Società Italiana di Medicina Estetica il desiderio di cambiare una o più parti del proprio corpo si confermerebbe anche fra i ragazzi italiani di età compresa fra i 13 e i 18 anni, tuttavia va precisato che nel nostro Paese le richieste di interventi da parte degli adolescenti sono molto meno numerose che all’estero. In una recente intervista il Presidente dell’Aicpe Mario Pelle Ceravolo, ha precisato che i numeri in ascesa si riferiscono più che altro agli interventi minimi ambulatoriali mentre, ad esempio, il fenomeno di richiesta di trattamenti con tossina botulinica, molto diffuso tra i teenager americani, da noi risulta pressoché inesistente.
Ma quali sono i principali rischi della chirurgia estetica per gli adolescenti? Cosa si può fare per limitare questo fenomeno a casi realmente necessari? Come dovrebbe comportarsi un medico di fronte a richieste immotivate? Abbiamo affrontato quest’argomento più che mai attuale, insieme al Prof. Mario Dini, fra i chirurghi estetici più ricercati in Italia, specialista di grido per gli interventi di rinoplastica e mastoplastica additiva a Firenze, Roma e Milano.
Professor Dini, a quali pericoli possono andare incontro gli adolescenti che si sottopongono a un intervento di chirurgia estetica?
Innanzitutto devo fare una premessa: dalla mia esperienza, posso dire che la maggior parte degli adolescenti che arrivano dal chirurgo accompagnati dai genitori non lo fanno mai per ragioni effimere e superficiali: di solito i genitori sono ben consapevoli che si tratta di un intervento chirurgico e pertanto non assecondano i figli per un semplice capriccio, ma solo in presenza di un disagio importante. Certo l'adolescenza è un momento di crescita che va maneggiato con cura: è quella fase della vita in cui personalità e aspetto fisico si vanno definendo e bisogna capire se il desiderio di voler migliorare una parte del proprio corpo celi un malessere interiore che nulla ha a che vedere con il difetto fisico. In questo caso l’intervento si rivelerebbe inutile se non controproducente e spetta anche al chirurgo saper dire no.
Cosa ne pensa della recente decisione di oscurare ai minorenni tutti i contenuti promozionali riguardanti le diete e gli interventi chirurgia plastica per impedire che i più giovani si sentano indotti ad adeguarsi a canoni estetici imposti dal mercato?
Mi sembra una decisione saggia: impedire la visione di certi contenuti professionali al pubblico minorenne porterà certamente i ragazzi a decidere in maniera più lucida e consapevole se e quando intervenire sul proprio corpo. Quando si è “bombardati” da certe immagini diventa più difficile discernere se la decisione di sottoporsi a un intervento di chirurgia estetica, come quella di seguire una dieta, sia mossa da un reale imbarazzo o indotta artificialmente da spregiudicate campagne di marketing. Ripeto però che non rilevo un allarme in tal senso.
Professor Dini, lei che è al momento è considerato un chirurgo plastico fra i più validi sia professionalmente sia umanamente, può dirci qual è secondo lei il giusto atteggiamento di un medico di fronte a questo genere di richieste?
Il dovere di un chirurgo plastico è innanzitutto quello di accertarsi della reale convinzione del giovane paziente, per cui si rende consigliabile una consulenza iniziale. Gli interventi di chirurgia estetica dovrebbero essere eseguiti sui minorenni in casi particolari, vale a dire in presenza di un difetto che ha realmente una ripercussione negativa sulla condizione psicologica del ragazzo compromettendo la sua vita relazionale, come possono esserlo le orecchie “a sventola”, un naso particolarmente prominente o un seno molto asimmetrico.
Oltre che aprirsi sempre al dialogo e al confronto con i nostri ragazzi per conoscere e comprendere le loro motivazioni, cosa possiamo fare noi adulti per guidarli verso una giusta e sana percezione di sé?
Bisognerebbe innanzitutto cercare di trasmettere loro l’idea che “la bellezza” non si ottiene inseguendo canoni predefiniti e validi per tutti, ma piuttosto ricercando un’armonia dell’insieme e una propria unicità. Una caratteristica estetica anche quando non fosse “perfetta” ma in armonia con tutto il resto può risultare ben più gradevole e interessante della perfezione stereotipata dei singoli elementi di un volto, così come una caratteristica fisica che ci piace tanto su una persona può non essere assolutamente donante se riprodotta senza discernimento su qualcun altro.
Si alza il sipario sullo store di Trevi: un ambiente luminoso, elegante ed accogliente, in linea con il design che caratterizza la filosofia Med Store, che rende la tecnologia protagonista e mette a proprio agio il cliente, libero di toccare con mano tutte le novità Apple, come l’attesissimo iPhone 12 ed il meglio dell’Hi-Tech.
Altro elemento caratterizzante lo stile Med Store è lo staff giovane e preparato, assunto e formato appositamente per Trevi, seguendo gli altissimi standard dell’azienda maceratese, sempre più protagonista nello scenario del centro Italia e che, grazie a questo ventunesimo negozio, consolida la propria presenza sul territorio.
Un punto vendita di 257 metri quadri, di cui 130 dedicati agli spazi espositivi, affiancati da uffici, experience center dedicati al mondo della scuola e del business ed il laboratorio tecnico.
Al taglio del nastro, presenti il sindaco di Trevi, Bernardino Sperandio, ed il Amministratore Delegato Med Store, Stefano Parcaroli, oltre al tanto pubblico presente, disposto ordinatamente in coda secondo le disposizioni di sicurezza.
“Per noi è molto importante questa apertura“ afferma un raggiante Stefano Parcaroli, Direttore Generale Med Store, “non solo perché rafforza la nostra presenza in Umbria e nel Centro Italia, andando a coprire delle zone che prima erano meno servite dalla nostra rete commerciale, ma anche perché avviene in un momento particolare, con la pandemia ancora in corso. Sappiamo che dobbiamo muoverci con molta cautela, ma allo stesso tempo restiamo convinti di dover continuare il nostro percorso aziendale, offrendo un servizio costante ai nostri clienti, a maggior ragione oggi che la tecnologia è di vitale importanza per le attività quotidiane e lavorative.”
Lo smart working rimane un tema caldo del momento. “Smart working e didattica a distanza sono due elementi fondamentali in questo periodo storico. Noi abbiamo offerto ai nostri clienti questi servizi già durante il periodo del lockdown di marzo, e siamo pronti a farlo nuovamente nei mesi a venire qualora ce ne fosse bisogno”.
Una nuova apertura che porta con sè grandi novità. “C'è grande entusiasmo e voglia di scoprire le ultime novità in ambito tecnologico, primo tra tutti il nuovo modello di iPhone, che proprio ieri è stato lanciato sul mercato da Apple. Oltre a questo va sottolineato il grande successo delle offerte che Med Store ha attivato per l’occasione. Una selezione di sottocosto su prodotti Apple ma anche sul mondo dell’Hi-Tech come droni e cuffie wi-fi ad alta fedeltà”.
Parcaroli conclude con uno sguardo al futuro dell’impresa: “L’imprenditoria italiana sta vivendo sicuramente un momento difficile e molti imprenditori potrebbero vedersi frenati dall'incertezza del domani. Noi abbiamo preferito muoverci con un'idea diversa, andando avanti per la nostra strada con un programma di aperture, assunzioni e sviluppo del business. Parallelamente a questo stiamo potenziando tanti altri settori, soprattutto legati al mondo online e digitale, grazie ai quali porteremo i nostri servizi a tutti gli utenti con un progetto che si fonda sul nostro sito, www.medstore.it, non solo con l’inserimento di prodotti sempre nuovi, ma anche servizi digitali in via di sviluppo a livello di informazione e supporto all’acquisto online. Vi aspettiamo al nuovo Med Store Trevi, al Centro Commerciale Piazza Umbra”.
Con il coordinamento dell'Amministrazione Comunale di Caldarola, prosegue l’attività del Laboratorio per la Ricostruzione guidato dall’area urbanistica dell’Università Politecnica delle Marche, con l’avvio dell’attività di approfondimento nei nuclei frazionali e nei presidi abitativi sparsi sul territorio comunale.
Gli obiettivi del lavoro sono illustrare gli esiti delle attività svolte dal gruppo tecnico, classificare gli interventi edilizi diretti, da attuare per singola unità strutturale o in forma di aggregato edilizio (Ord. Comm. n.19), e discutere criticità ed opportunità di intervento per delineare fasi e sequenze attuative di ricostruzione nei singoli nuclei frazionali.
Nel pomeriggio di ieri, le attività per la fase progettuale, già previste in presenza presso il Centro Polivalente Tonelli, sono state rimodulate e svolte in via telematica da remoto, in ottemperanza alle disposizioni dei recenti DPCM emanati in materia di misure per il contenimento e la gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19.
L’attività di partecipazione è stata orientata a coordinare tecnici e proprietari, ai sensi dell’Ordinanza Commissariale n.36, per arrivare alla definizione degli interventi in forma aggregata volontaria e funzionale.
Durate l’incontro sono stati illustrati anche gli strumenti innovativi di rilievo digitale utilizzati per il coordinamento delle azioni di ricostruzione, strumenti che saranno messi a disposizione dei tecnici incaricati dei singoli interventi, per agevolare e velocizzare la redazione dei progetti edilizi e arrivare con maggiore rapidità alla cantierizzazione coordinata degli interventi di ricostruzione.
L’attività che si sta svolgendo rappresenta anche un tassello importante per la costruzione del PSR – Programma Straordinario di Ricostruzione (Ord. Comm. n.107), in fase avanzata di predisposizione, necessario non solo per la ricostruzione del patrimonio edilizio danneggiato, ma anche e soprattutto per la messa in campo di programmi e azioni per attivare nuove economie legate alla ricettività, all’accoglienza e all’introduzione di funzioni ed attività innovative per la valorizzazione del prezioso patrimonio storico, rurale e del capitale naturale.
Il prossimo tavolo di lavoro, sviluppato sempre mediante piattaforme web di condivisione a distanza, è previsto per il 30 ottobre.
Inaugurata sabato la nuova casetta Astea collocata nel piazzale Kelebia (anche conosciuto come parcheggio di via Bramante) a ridosso del centro storico di Montecassiano. Dalla casetta sarà possibile avere acqua liscia, oppure gasata o ancora refrigerata.
L'inaugurazione, alla quale hanno partecipato l’Amministratore Delegato di Astea, Fabio Marchetti e il Sindaco di Montecassiano, Leonardo Catena, è stata effettuata all'aperto in uno spazio ampio, osservando tutte le misure disposte in materia di contenimento della diffusione del Covid - 19.
Le modalità di erogazione dell'acqua saranno le seguenti: dal 24 ottobre al 15 novembre 2020 i cittadini potranno recarsi presso la fontana dell'acqua e fare un prelievo libero senza obbligo di possesso di tessera.
Dal 16 novembre al 31 dicembre 2020, invece, il prelievo sarà possibile solo tramite un'apposita tessera, pur rimanendo gratuito (non verranno addebitati costi in bolletta e si potrà prelevare fino ad un massimo di 12 litri di acqua al giorno per ogni tessera ).
Dal primo gennaio 2021 il servizio sarà erogato a regime ovvero con prelievo a pagamento ed esclusivamente tramite tessera (addebitati costi in bolletta pari ad 1 euro + iva al mese). Le tessere dell'acqua saranno distribuite da un dipendente Astea all'ufficio della Pro loco all'interno del Comune di Montecassiano, in via Rossini n.5 dal 26 ottobre al 13 novembre 2020, nelle giornate di lunedì e venerdì dalle ore 8.30 alle ore 10.30 ed il mercoledì dalle ore 12 alle ore 14. Poi dal 16 novembre al 5 dicembre 2020 nel solo giorno di mercoledì, ma dalle ore 8.30 alle ore 10.30.
Ricordiamo che lo scorso mese è stata installata una nuova casetta dell’acqua anche in via Aldo Moro a Recanati. Le nuove installazioni rispondono ad un’ interesse marcato da parte della comunità verso questo servizio.
“ I dati evidenziano che dall’inizio del servizio, le prime 12 fontane sono state aperte nel 2010, hanno complessivamente erogato oltre 27milioni litri di acqua, che corrispondono ad altre 18 milioni di bottiglie di plastica risparmiate - ha osservato Fabio Marchetti, amministratore delegato del Gruppo Astea - Messe in fila le bottiglie risparmiate coprirebbero una distanza di 5950 chilometri”. I 27 milioni di litri di acqua erogati dalle prime 12 fontane installate sono suddivisi tra Osimo (11,57 milioni) Loreto (3,34milioni), Recanati (4,72milioni), Potenza Picena (1,2milioni), Montelupone (1,49milioni), Porto Recanati (4,72milioni). I 18 milioni di bottiglie di plastica da un litro e mezzo risparmiate complessivamente dal 2010 sono equivalenti a 5.360 quintali di Pet.
Uno dei settori più colpiti dalle misure anti-Covid è stato quello equestre. Maneggi e circoli ippici hanno dovuto interrompere le loro attività con gravi ripercussioni di natura economica. Curare e nutrire i cavalli richiede ingenti spese e, senza sostentamento e soprattutto senza corse, è difficile reggere l’urto della pandemia da Coronavirus.
Buona parte dei maneggi trae linfa vitale proprio dalle corse ippiche che sono state interrotte durante il lockdown, come tutte le altre attività sportive e ricreative. Sono tantissimi in Italia i giocatori appassionati di scommesse ippiche online che popolano le principali piattaforme del settore, come sitiscommesse.info, e anche per loro la chiusura degli ippodromi ha rappresentato un duro colpo. Fortunatamente ad agosto c’è stata una graduale riapertura che ha concesso ai centri ippici di respirare un po’.
La ripresa dell’ippodromo San Paolo di Montegiorgio
Nel nostro territorio, dove l’ippica ha sempre rivestito un ruolo importante poiché connette l’uomo con la natura e gli animali, i cavalli hanno ripreso a correre nel mese di agosto. Proprio durante il lockdown si è verificato un curioso episodio a testimonianza del forte legame tra uomo e cavallonelle Marche. Nel mese di maggio a Corridonia un uomo ha attraversato il paese in sella ad un cavallo, con tanto di mascherina e nel pieno rispetto delle normative vigenti.
L’evento più importante si è svolto venerdì 14 agosto, dedicato al compianto fantino Roberto Petrini di Monte Urano scomparso nel 2006 in seguito ad un incidente stradale. Petrini era uno dei fantini più conosciuti del settore, tanto da scalare le classifiche fino a raggiungere il 36° posto nelle graduatorie nazionali. Tra i fantini marchigiani è una sorta di leggenda, per questo la corsa a lui dedicata ha assunto nel tempo un grande valore.
Il 16 agosto invece si è svolto il Premio Prestige Sulky e Wheels, dedicato alla prestigiosa selleria dei fratelli Scarpa di Torre Annunziata.
La mozione della Lega a sostegno gli ippodromi nelle Marche
Le corse dei cavalli nelle Marche sono riprese grazie alla mozione del Consigliere della Lega, Marzia Malaigia, sulla riapertura degli ippodromi. Con questa mozione, proposta nel mese di luglio, la giunta si impegnava ad intervenire in sede di Conferenza Stato-Regioni per stabilire una volta per tutte in quale ambito normativo andasse inserita l’ippica.
L’ippica è in effetti un’attività piuttosto complessa, tanto da essere associata a seconda dei casi allo spettacolo, allo sport o all’agricoltura. Questa scarsa chiarezza normativa però ha avuto un impatto negativo sul mondo dell’ippica che non sa esattamente a quale organo rivolgersi per avere informazioni o richiedere agevolazioni e bonus per portare avanti le attività.
Come sostiene Malaigia la riapertura degli ippodromi è sicuramente un passo avanti, ma è necessario che l’ippica si veda riconosciuta uno specifico codice ATECO per avere una sua dignità come movimento.
Quanto hanno speso gli italiani tra gennaio e luglio sull’ippica?
Gli italiani sono sempre stati grandi appassionati di ippica, ma questa passione giocoforza è andata scemando nei mesi tra gennaio e luglio. In questo periodo, come era facile prevedere, c’è stato un calo sensibile delle giocate. Secondo gli ultimi dati di spesa, quindi tenendo conto del rapporto tra raccolta e vincite, gli italiani hanno investito circa 9,5 milioni di euro.
Milano, con poco più di 8 milioni di euro, è la città che ha fatto registrare la maggiore raccolta. A seguire Napoli, con 6,8 milioni di euro. Sono numeri che preoccupano nonostante la parziale riapertura delle corse agli ippodromi.
Al di là delle difficoltà logistiche di recarsi presso un ippodromo e scommettere, in un periodo in cui il virus da Covid-19 corre ancora velocemente, bisogna anche considerare l’aspetto economico. Purtroppo molte attività commerciali sono state colpite duramente dalla pandemia, quindi c’è poca liquidità ed anche poca voglia di spendere soldi in scommesse in un periodo così incerto da un punto di vista economico.
Le ultime innovative scommesse nel palinsesto dell’ippica
Anche se i giocatori “vecchio stampo” preferiscono recarsi personalmente agli ippodromi per testare l’aria che tira e scegliere con maggiore oculatezza i cavalli su cui scommettere, le giocate online stanno diventando sempre più diffuse anche per cause di forza maggiore.
In quest’ottica i siti online, per dare maggiore adrenalina e brio alle scommesse, hanno introdotto nuove modalità di gioco. La novità principale, lanciata nel mese di luglio, si chiama palinsesto complementare sui cavalli. I clienti hanno maggiori opportunità di gioco ed infatti possono scommettere sulle corse internazionali. Inizialmente le giocate erano limitate solo alle corse americane, ma successivamente sono state integrate anche le corse negli altri paesi in concomitanza con le aperture degli ippodromi.
Una buona notizia esce dall’Assemblea dei soci AATO3: la tariffa dell’acqua subisce una diminuzione sia per il 2020 che per il 2021 per un valore del 2,2% e con effetto retroattivo. Ciò significa che i gestori devono parametrare al ribasso le tariffe con effetto retroattivo dal 1° gennaio 2020. L’effetto della riduzione si calcola sulla tariffa applicata nel 2019.
L’AATO3 di Macerata è uno dei pochissimi ambiti territoriali nei quali si riscontra una riduzione tariffaria del prossimo biennio e tutto questo senza penalizzare gli investimenti attesi che risultano essere di quasi 25 milioni di euro/annui in media per i prossimi quattro anni.
La decisione della struttura unica dei corrispettivi è stata approvata nell’anno 2018 e prevede sia un’omogeneità di tariffa su tutto l’AATO3 sia la copertura dei costi dei singoli gestori. Viene assicurato un meccanismo di perequazione interna tra le società interessate.
Con la costituzione del gestore unico d’ambito si prevede di dare avvio anche ad ulteriori ribassi tariffari.
L’Assemblea ha approvato, oltre all’adeguamento delle tariffe per il prossimo biennio, anche l’aggiornamento del piano degli interventi per il prossimo quadriennio 2020/2023, l’aggiornamento del piano economico e finanziario, l’avvio semplificato della gestione nelle zone montane.
Al termine dell’assemblea il Presidente AATO3 Avv. Stefano Montemarani ha dichiarato: “Con questa decisione, l’assemblea dei comuni soci dell’AATO3 mette in atto una riduzione della tariffa dell’acqua dell’ordine del 2,2% e tutto questo senza che gli impegni dell’Ente siano venuti meno dal punto di vista degli investimenti. I finanziamenti che l’AATO3 distribuisce ai nostri gestori pubblici per infrastrutture fognarie e depurative che consentono di mantenere alti standard qualitativi stanno procedendo secondo i programmi. Per quest'anno gli investimenti saranno di 25 milioni di euro annui per i prossimi quattro anni”.
Ad un mese esatto dalle Amministrative di Macerata e in seguito al grande successo ottenuto dalla coalizione di centro destra, unita dopo molti anni, e soprattutto visto il risultato registrato dalla lista civica “Sandro Parcaroli Sindaco” che ha raggiunto il 9,9 per cento delle preferenze, si costituisce l’associazione “Pensiero e Azione”.
Il progetto nasce dal grande lavoro messo a punto durante la campagna elettorale dalla lista civica “Sandro Parcaroli Sindaco” che ha dimostrato, con un gruppo unito e coeso, di saper ascoltare i cittadini e di impegnarsi per rispondere fattivamente ai reali bisogni di Macerata e di chi in questa città vive e lavora. Nasce così l’idea di costituire un’associazione politica e culturale, aperta a tutti, che possa rappresentare non solo un punto di riferimento per il sindaco, Sandro Parcaroli, per l’amministrazione e i consiglieri eletti, ma anche per fare da tramite tra il Palazzo e la città.
"Il 20 e 21 settembre i cittadini di Macerata hanno votato per il cambiamento. Hanno eletto una coalizione che ha messo al centro del programma politico il cittadino e le sue necessità. In particolar modo quasi il 10 per cento dei votanti ha dato fiducia alla lista civica "Sandro Parcaroli Sindaco" come espressione di quelle figure professionali che potessero dare con il proprio impegno un input innovativo alla città. In questa momento storico sarebbe stato un peccato dissipare nel nulla la volontà degli elettori – commenta il presidente dell’associazione Stefano Settimi -. Pertanto in molti ci hanno chiesto di strutturare il tutto in una associazione politica che potesse supportare nel loro operato il sindaco e i propri rappresentanti eletti: 4 consiglieri, 2 assessori e un candidato presidente della partecipata più grande del Comune. Essere eletto come presidente di questa nuova figura politica è una grande emozione, ma soprattutto una grande responsabilità verso tutti coloro che credono in noi ed ai quali dobbiamo dare risposte serie, trasparenti ed incisive. La mia presidenza sarà incentrata sulla collaborazione con le altre forze politiche della maggioranza e sul confronto costruttivo con l'opposizione, perché il bene comune di tutti deve essere Macerata ed i suoi cittadini."
Tra le altre cariche è stato nominato vice presidente il dottor Mauro Grelloni, Erika Mariniello nel ruolo di segretario e Patrizia Pagnanelli, tesoriere.
Sabato 24 ottobre lo Sferisterio sarà illuminato di rosso in occasione della Giornata mondiale della poliomelite.
Si tratta di un’iniziativa organizzata dal Rotary Club Matteo Ricci di Macerata a sostegno dell’eradicazione della polio e patrocinata dal Comune di Macerata.
La poliomelite, oltre che invalidante è una malattia incurabile ma prevenibile con il vaccino e l’iniziativa del Rotary va proprio in questo senso, ovvero sensibilizzare la cittadinanza sul service “End Polio Now".
L’Unione Montana Potenza Esino Musone va in aiuto alle famiglie con anziani non autosufficienti. L’ente comunitario ha pubblicato un avviso pubblico per la concessione di assegni di cura per i nuclei residenti nei Comuni di Castelraimondo, Esanatoglia, Fiuminata, Gagliole, Matelica, Pioraco, San Severino Marche e Sefro.
Ne sono destinatari coloro i quali permangono nel proprio contesto di vita e di relazioni attraverso interventi di supporto assistenziale gestiti direttamente dalle loro famiglie o con l’aiuto di assistenti familiari privati e in possesso di regolare contratto di lavoro, iscritti nell’apposito elenco regionale.
Nel caso di compresenza di più persone non autosufficienti nello stesso nucleo familiare verrà concesso un massimo di due assegni di cura. Sono ammesse al bando anche persone facenti parte di ordini religiosi e sacerdoti. Sono escluse dall’assegno di cura le persone non autosufficienti che vivono in strutture sociali e socio-sanitarie.
Tra i requisiti di accesso l’aver compiuto i 65 anni di età, la certificazione di invalidità pari al 100%, il riconoscimento dell’indennità di accompagnamento, l’essere residenti in uno dei Comuni dell’Ambito Territoriale Sociale XVII di San Severino Marche. Possono presentare domanda le stesse persone anziane, purché in grado di farlo, i familiari o i soggetti delegati, i soggetti incaricati della tutela degli anziani.
Le domande, redatte su apposito modello, vanno inviate esclusivamente con le seguenti modalità:
- consegna a mano durante l’orario di ufficio dell’Ats 17 (viale Mazzini 29, San Severino Marche) dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 13;
- posta raccomandata con ricevuta di ritorno (non farà fede la data di spedizione ma solo quella di ricezione), solo ed esclusivamente presso la sede dell’ente capofila dell’Ats XVII Unione Montana Potenza Esino Musone - viale Mazzini n. 29, 62027 San Severino Marche;
- tramite pec all’indirizzo ats17@pec.umpotenzaesino.it
La scadenza delle domande è stata fissata per le ore 14 del 30 novembre 2020.
Le domande devono essere obbligatoriamente corredate, pena l’esclusione, dalla seguente documentazione: attestazione Isee ordinario, riferita all’ultimo periodo di imposta e in corso di validità, completa di dichiarazione sostitutiva unica, copia di un valido documento di identità del richiedente e del beneficiario se non coincidenti, copia fronte-retro dell’ultimo verbale di invalidità civile, con riconoscimento dell’indennità di accompagnamento percepita al momento della consegna della domanda (non sono ammesse a contributo le persone che hanno in corso di valutazione la domanda per il riconoscimento dell’indennità di accompagno o siano state sospese per revisione).
L’Italia è un paese di giocatori. I giochi di carte sono molto presenti sulla nostra penisola e a conferma di ciò, abbiamo una vasta gamma di tipi di carte differenti: sono oltre 15, quasi uno per ogni regione, più altri che sono invece ormai in disuso, come quelle nuoresi o baresi. Riscopriamo alcuni giochi della tradizione marchigiana.
Bestia a cinque carte e petrangola La bestia a cinque carte è un gioco molto diffuso nelle Marche, si tratta di una variante della briscola, anche se inizialmente somigliava molto di più al tressette. Si gioca a quattro o cinque persone con un mazzo di 40 carte. Se così possiamo dire, il montepremi somiglia molto a un jackpot progressivo, come molti dei giochi che si possono trovare a questo link: https://casino.betfair.it/ poiché a ogni turno, in mancanza di un vincitore, si effettua una nuova puntata e così via.
Un altro gioco molto caratteristico della regione Marche è petrangola. In tal caso, a differenza della bestia a cinque carte, il gioco si effettua con tanti giocatori e con l’utilizzo di uno o più mazzi di carte piacentine. Lo scopo della petrangola è quello di ottenere il punteggio più alto: la partita si conclude con una sfida fra gli ultimi due giocatori rimasti. Si possono utilizzare le fiche che indicano sia la quota del singolo giocatore, sia la sua “vita”, in tutto se ne hanno tre a disposizione. La petrangola per definizione è la combinazione di tre carte uguali o una scala di carte dello stesso seme, in alternativa si può vincere comunque facendo il punteggio più alto possibile con tre carte dello stesso seme. Per approfondimenti sulle regole del gioco, questo articolo è molto dettagliato: http://giochi-di-carte.lotoflaughs.com/.
Trucco, cispa e sette e mezzo Il gioco del trucco è un gioco argentino, ma alcune fonti dicono che siano stati addirittura gli arabi ad inventarlo e poi, successivamente, fu esportato in Argentina da migranti liguri. Il gioco, che somiglia molto a un poker Texas Hold’em, ha avuto larga diffusione soprattutto nella zona costiera delle Marche: Recanati, Fermo, Porto Sant’Elpidio e Porto San Giorgio.
L’abilità dei giocatori consta soprattutto nell’arte del bluff, si gioca in coppia e con un mazzo di 40 carte e la sfida può essere composta da due, tre o quattro coppie. Al sette e mezzo invece non servono presentazioni, è uno dei giochi di Natale fra i più diffusi in tutta la penisola, ma in particolare nelle Marche. Chi di noi non ha mai “sballato”, facendo un punteggio più alto di sette e mezzo, lasciando la vittoria al banco? Ultimo dei giochi molto presenti su territorio marchigiano è la cispa. Il nome deriva dalle iniziali della carta cinque di spade, da cui nasce appunto cispa: tale carta è fondamentale poiché è la carta dal valore più alto all’interno del gioco. Si gioca con un mazzo di carte spagnole e i concorrenti possono variare da due a sei singoli, oppure in quattro con due coppie.
Si parte con cinque carte a testa e lo scopo ultimo del gioco è quello di raggiungere quanto prima il punteggio di 35, come spiegato bene in questa guida al gioco della cispa qui: http://www.regoledelgioco.com/.
Il gioco accompagna l’uomo da sempre e da sempre le Marche hanno una relazione molto stretta con i giochi di carte, soprattutto nelle zone costiere, dove le influenze di altre culture erano molto più forti.
“Sandro Parcaroli sindaco di tutti, deciso a valorizzare Macerata e il suo territorio in tutti gli aspetti, non da ultimo quello artistico culturale, che lo rende meta elettiva di un turismo nazionale e internazionale”: queste, in sintesi, le dichiarazioni di intenti con cui il neoeletto sindaco domenica 18 ottobre ha salutato i volontari del FAI, impegnati a gestire l’apertura nelle Giornate FAI d’autunno dell’Istituto di Medicina legale in seno all’Ateneo maceratese. Una visita a sorpresa, quella di Parcaroli, che si è messo in fila con gli altri cittadini per misurarsi diligentemente la temperatura alla postazione della Croce rossa partner del Fondo ambiente Italiano e per accedere all’atrio di Giurisprudenza a Piaggia della Torre per poi, una volta guadagnata la postazione FAI, sottoscrivere generosamente una tessera da socio sostenitore della Fondazione.
Il sindaco, dopo aver svolto la visita del FAI guidata dalle Guide turistiche delle Marche, e dopo essersi soffermato con commozione sui documenti del prezioso fondo archivistico sulle Fosse Ardeatine custodito dall’Università di Macerata, ha rivolto parole di apprezzamento sia a i visitatori sia ai volontari del Fondo ambiente italiano che rendono possibili ogni anno le aperture dei beni culturali del territorio, lodando molto soprattutto il coinvolgimento dei giovani volontari, quasi tutti studenti o laureati dell’Ateneo maceratese, e indicando in loro il motore e i destinatari primi della politica culturale che intende portare avanti sul territorio. Il sindaco ha poi sottolineato l’importanza di garantire la continuità della già pluriennale collaborazione fra il Comune di Macerata e la Delegazione FAI di Macerata garantendo a quest’ultima un più saldo radicamento negli spazi comunali e impegnandosi anche in prima persona a risolvere l’annosa questione della sede della Delegazione, da tempo vacante.
La Capodelegazione, prof.ssa Maria Paola Scialdone, ha consegnato personalmente la tessera FAI al sindaco e la prof.ssa Annalù Rinaldi, volontaria FAI, lo ha decorato con la consueta spilla del Fondo Ambiente Italiano.
Inaugurata, alla presenza del Vescovo Marconi, domenica 18 ottobre la riapertura ai fedeli della chiesa di San Michele di Treia. La bellissima chiesa longobarda di San Michele, danneggiata dal sisma 2016 e’ stata riaperta ieri sera ai fedeli alla presenza del Vescovo di Macerata Marconi, del Sindaco Franco Capponi, del Parroco della Parrocchia di Treia Centro Don Alejandro e dai titolari della ditta Fiorelli che ha realizzato i lavori.
Dopo il sisma infatti su interessamento del Comune di Treia e della Diocesi di Macerata la Chiesa era stata inserita tra gli interventi di immediata riparazione e finanziata nella prima ordinanza Utile del Commissario Errani.
Con l’Ordinanza n. 32 del 21 giugno 2017 veniva avviato il programma di messa in sicurezza delle chiese danneggiate dagli eventi sismici iniziati il 24 agosto 2016 con interventi finalizzati a garantire la continuità dell’esercizio del culto. Relativamente agli interventi, l’Ufficio speciale per la ricostruzione con a capo all’Arch. Crocioni, ha curato l’istruttoria sul progetto presentato, ha verificato la congruità dei costi previsti anche ai fini dell’autorizzazione all’effettuazione di interventi di natura definitiva e provvede a determinare l’importo massimo ammissibile. Il progetto, essendo la Chiesa di San Michele sottoposto a tutela ai sensi del d.lgs. n. 42 del 2004, è stato sottoposto anche al parere della soprintendenza delle Marche.
I lavori sono stati ultimati da alcuni mesi, ma dapprima un'interruzione richiesta dalla Sovrintendenza per verificare la possibilità di riportare alla luce ulteriori brandelli di dipinti e poi il Covid-19 ha fatto ritardare ulteriormente ad oggi la riapertura.
L’origine della chiesa si può collocare anteriormente all’anno Mille, sotto la dominazione longobarda, ne è indizio la dedica all’arcangelo Michele, protettore di questo popolo. Era costume dei Longobardi che ogni castello avesse la sua chiesa: lo testimonia il fatto che a Montecchio, al Castello dell'Elce (dove ora si trova l'ospedale) fu annessa la Chiesa di San Giacomo, andata successivamente in rovina. Il Cassero ebbe la chiesa di Santa Maria a Mare, ossia dell'Assunta (più o meno al posto che oggi occupa il Teatro Comunale), il castrum inferius ebbe la chiesa di San Giovanni Battista (l'attuale cattedrale), tutti santi protettori del popolo longobardo. Nel 1357, con i proventi di un’enfiteusi stipulata con il comune, si ricostruisce la chiesa che prende le forme attuali.
E’ un impianto planimetrico a tre navate di uguale altezza,scandito da pilastri rettangolari ad arcate a sesto acuto, copertura a capriate lignee. Le absidi quadrate concludono le navate ospitando gli altari disposti parallelamente secondo una matrice cistercense, sono coperte con volte in muratura ed illuminate da alte finestre trilobate. Le pareti interne furono reintonacate nel 1828 e, nel corso dei restauri successivi, sono tornati alla luce lacerti di affreschi di epoca tre/quattrocentesca. L’altare infine è costruito a colonnine e ad archi, animati da due tipi di motivi geometrici ispirati agli affreschi scoperti nelle pareti.
Per l’inaugurazione e’ stato posto al centro dell’Abside il quadro che l’amministrazione comunale aveva fatto restaurare raffigurante proprio il santo San Michele. Sull’altare di destra la Madonna di Loreto mentre a sinistra, sull’altare del Santissimo, la Madonna delle Grazie, porzione di affresco che staccandosi accidentalmente dalla parete rimase miracolosamente intatto. Sono ad esso legati fatti prodigiosi sul finire dell’Ottocento come lo spegnimento di risse o la conversione di coloro che si prostravano ai suoi piedi.
Alla chiesa di San Michele sono legati anche alcuni versi della famosa scrittrice Dolores Prato, del libro "Giù la piazza non c'è nessuno", in quasto questa era la chiesa ufficiata da suo zio prete.