La società internazionale di consulenza Deloitte, in collaborazione con l’Università Luiss, ha pubblicato lo scorso anno uno studio dedicato al mondo del gioco, inteso anche nella sua declinazione online, dove molte piattaforme - come ad esempio Campobet - permettono di tentare la fortuna. Le dimensioni del fenomeno sono diventate ormai talmente rilevanti da richiamare l’attenzione dei maggiori attori nazionali e internazionali, governativi e non. Un mercato che è arrivato a far guadagnare nel 2019 più di 700 milioni di Euro a livello globale giustifica in effetti una tale attenzione, anche da parte degli Stati: le ludopatie, sia dell’iGaming che dell’iGambling, sono sempre dietro l’angolo.
Come ogni settore legato alla tecnologia, le evoluzioni sono molte e avvengono a ritmi abbastanza serrati. Fino a qualche anno fa era praticamente impensabile l’idea di entrare in un sito per poter effettuare scommesse sportive e giocare al casinò in tutta sicurezza: oggi è quello che succede regolarmente, grazie alla presenza sul web di portali che tra l’altro organizzano anche dei veri e propri tornei tra giocatori.
Nel mondo del virtuale però quello che oggi è una novità domani può essere ormai obsoleto, ed è per questo che analisi e studi del settore vengono effettuati abbastanza frequentemente. Lo studio prima citato ha portato alla luce degli elementi interessanti legati al fenomeno dei casinò virtuali e delle scommesse sportive in relazione a partecipazione e regolamentazione. Ad esempio è emersa una maggiore partecipazione femminile al gioco virtuale, anche se più focalizzata sui cd giochi di fortuna, ovvero le slot e le lotterie (giochi di abilità come Poker e Blackjack rimangono ancora appannaggio più degli uomini che delle donne).
Un altro elemento rilevato è che tra casinò, online, scommesse sportive e lotterie, sono queste ultime a fare la parte del leone: 38%, 32% e 30% sono le rispettive percentuali di incidenza sul totale dei guadagni. Nel caso delle lotterie quindi si escludono quelle classiche che avvengono per beneficenza (e che rientrano nelle tipologie di giochi preferiti dalle donne), e si fa riferimento a quelle che comportano un rischio per il giocatore.
Le criptovalute: un’altra novità del settore
Con un po’ di ritardo rispetto agli altri Paesi, anche in Italia si sta gradualmente diffondendo la criptovaluta, soprattutto quando si tratta di effettuare pagamenti online, come avviene nei casinò. Tutto ciò che è dematerializzato crea all’inizio un po’ di incertezza: i freni che vengono posti all’inizio riguardano sia l’aspetto della sicurezza che quello della fruibilità. Oggi molte case da gioco virtuali consentono di effettuare prelievi e pagamenti con questa nuova valuta; alcune la offrono come unica opzione.
È un’opportunità per il giocatore? In linea di massima sì, a condizione che si abbia un po’ di dimestichezza con le valute digitali. I vantaggi che hanno portato a un utilizzo sempre più intensivo di questa moneta sono diversi:
- Per prima cosa l’anonimato: la criptovaluta, di cui i bitcoin sono l’esempio più conosciuto, sono per definizione anonimi, in quanto sono detenuti in portafogli che non sono depositati presso banche o altre istituzioni economiche. I portafogli infatti sono contraddistinti da indirizzi virtuali, che non devono necessariamente contenere informazioni sul titolare del conto;
- I minori costi: avere un conto corrente comporta dei costi, sia per il mantenimento del conto che per le varie operazioni. I bitcoin, non facendo riferimento a banche o altro, comportano costi molto ridotti - praticamente trascurabili - rispetto ad altri tipi di portafogli virtuali;
- Il fattore investimento: i bitcoin possono arrivare a raggiungere un valore molto elevato. Rispetto a quando sono stati introdotti, i bitcoin hanno aumentato vertiginosamente il loro valore, che non continua a crescere. Quello che oggi può valere 10 quando convertito, domani può arrivare a 1000.
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