Per amore, solo per amore. Per amore di Caterina, l'altra metà del cielo che non c'è più ma pure e assieme per amore di tutti gli altri che lottano contro un male oscuro spesso inesorabile talvolta da occultare per un senso di paura o forse di (assurda) vergogna: la sclerosi multipla. Il dolore -che per il greco Eschilo 2.500 anni fa è il grimaldello psicologico della umana comprensione- e l'amore: sono state le armi della 'battaglia' di Sergio Bentivoglio da Muccia. Che domenica scorsa nell'auditorium 'prof. Cesare Lami' ha ottenuto riconoscimento, un primo tangibile successo.
E tante testimonianze -ha ottenuto- che hanno toccato i cuori, dei ragazzi (cui tanto sempre giustamente si tiene) presenti in prima fila all'evento -condotto dal giornalista Maurizio Verdenelli- presenti il sindaco Mario Baroni, il vice Stefano Antonelli e l'assessora Raffaella Troiani.
Ha commosso in particolare la testimonianza di Simona Dottori, presidente dell'Aism maceratese (associazione sclerosi multipla): "Mancava un mese al diploma di infermiera quando ebbi i primi sintomi della Sclerosi Multipla. Non mi scoraggiai, divenni infermiera. E faccio da allora questo meraviglioso mestiere, una missione autentica. Che insieme nell'impegno in Aism offre ogni giorno un profondo senso alla mia vita".
Aism è stata attesa e preziosa protagonista e testimonial a Muccia. Costituita in provincia nel 1998, la benemerita associazione fondata 30 anni prima a Genova conta 129 soci. Settecento sono i malati di Sclerosi Multipla in provincia di Macerata.
"Anch'io sono malata -dice Andrea Sabrina Heukrodt, dalla Germania a Recanati- e lancio un appello. Non nascondiamo la malattia dal suo primo incerto apparire: questo il pericolo maggiore! Non abbiate paura".
A Muccia Aism si è avvalsa pure dei soci consiglieri Letizia e Roberto. Con il sindaco Baroni c'è stata poi la doverosa premiazione alla memoria di benemeriti della comunità muccese colpita dal '97 al 2016 da due devastanti terremoti: siamo ancora in piena ricostruzione con tanti problemi ultimo dei quali la chiusura a breve della banca.
Ritirato dalla sorella Maria Pia Branchesi, il riconoscimento a don Giuseppe Branchesi l'eroico parroco treiese prima vittima (2020) nel Maceratese del Covid, non avendo egli esitato a porre la sua vita a rischio dell'epidemia pur di non interrompere il suo apostolato ovunque. "Cosi su segnalazione di Guido Picchio (direttore di questo giornale, ndr) -ha ricordato Baroni- don Giuseppe venne ad inaugurare e benedire la chiesa del 'villaggio Sae' dedicata a San Biagio. Non lasciandoci mai soli, facendo sentire insieme con il caro amico Guido e pure con altri religiosi, il calore della solidarietà vera".
Oltre a quello per il popolare 'don Peppe' e naturalmente per Caterina Bentivoglio, altri doverosi riconoscimenti alla memoria don Nello Franzocchi, fondatore di 'Vita Nuova'; di Luciano Casoni (Proloco) e Clara Zerani "sempre al servizio della comunità " chiosa il primo cittadino muccese.
Poi l'apertura della 'scatola del cuore' al centro dell'iniziativa per la raccolta fondi pro Aism lanciata a Capodanno proprio dall'auditorium 'prof. Lami'. Una primo confortante partenza, ma la generosità dal centro del 'cratere sismico' non si ferma, non si può fermare.
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