Vertice istituzionale nei giorni scorsi in Regione tra il Governatore delle Marche, Luca Ceriscioli, e il sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei, in tema di sanità. Al confronto, chiesto dal primo cittadino settempedano per affrontare la situazione dell’ospedale “Bartolomeo Eustachio”, hanno preso parte anche il direttore sanitario dell’Asur Marche, Nadia Storti, e il direttore generale dell’Area Vasta 3 dell’Asur, Alessandro Maccioni.
Si è parlato dell’attuale e del futuro assetto del nosocomio, dei lavori in corso nelle due ali del terzo piano per ospitare il nuovo reparto di Lungodegenza, di quelli per dare l’avvio definitivo alla Week Surgery con le nuove specialistiche ma anche del personale necessario.
Dal direttore dell’Area Vasta 3 e dal direttore sanitario dell’Asur Marche sono stati forniti, nel corso dell’incontro alcuni dati: “Le risorse assegnate e utilizzate all’interno dell’ospedale sono aumentate del 4,48% nel corso del 2018 rispetto al 2017, con una valorizzazione di più di 15 milioni/anno – ha spiegato Maccioni -. Tale incremento economico si è avuto principalmente per la medicina fisica e riabilitativa (+30% del 2018 rispetto al 2017), per la chirurgia oculistica (+ 20% dello scorso anno rispetto all’anno precedente), per il reparto di medicina (+20% nel 2018 rispetto ai dati del 2017), per la chirurgia day surgery (+24% la differenza tra 2018 e 2017) e per le attività di oncologia (+ 17% sempre tra il 2018 e il 2017)."
"A fronte di questo maggiore investimento - hanno spiegato Maccioni e Storti - si è avuto una attività sanitaria di maggior peso e di qualità: la degenza media, ovvero la permanenza dei pazienti ricoverati è di 5,87, valore molto buono per una medicina dove il ricovero deve essere rapido, possibile solo quanto vi è una effettiva efficienza e qualità, ciò per poter utilizzare i posti letto per altri cittadini e, soprattutto, per ridurre i rischi legati al prolungamento di ricovero quali infezioni ospedaliere o eventi avversi. Il tasso di occupazione è del 68% circa, questo permette una buona attività e contemporaneamente la possibilità di rispondere alla necessità di ricoveri urgenti”.
Sempre secondo i dati forniti dall’Asur anche l’attività operatoria sarebbe incrementata negli ultimi due anni: l’Oculistica, quale Unità operativa complessa unica di Area Vasta, ha fatto registrare il 170% di interventi in più nel 2018 rispetto al 2017, la Dermatologica addirittura un 250% di interventi complessivi in più. Consistenti gli interventi di chirurgia della parete addominale con ernie e laparocele.
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa del sindaco di Civitanova Marche Fabrizio Ciarapica in merito alle dichiarazioni di Alessandro Maccioni riportate ieri da Picchio News:
"Sono felice che Maccioni prenda carta e penna e risponda alle domande che io ho posto sull’Ospedale Pubbico di Civitanova Marche. Erano risposte dovute alle migliaia di cittadini che ogni giorno fanno pervenire al mio indirizzo, segnalazioni e lamentele sul malfunzionamento della struttura.
Poco importa se le determine relative all’indizione di avvisi pubblici per il conferimento degli incarichi di primario nelle Unità di Otorino e Medicina Interna, portino la data del 5 febbraio. L’importante, per me e per gli utenti è che finalmente l’Asur si sia mossa.
Ora però, al di là delle polemiche di Micucci che non pensa al bene dei suoi cittadini, molti dei quali lo hanno votato portandolo in Regione, vorremmo veder scritte: per primo la determina dell’avviso pubblico per il conferimento dell’incarico di primario di Ostetricia e Ginecologia, che a nostro avviso, doveva essere addirittura anteriore a quelli di Otorino e Medicina Interna.
Perché fin qui Maccioni ha risposto solo parzialmente e genericamente dicendo che ‘il professionista che sarà individuato per la direzione del reparto di Ostetricia e Ginecologia avrà l’obiettivo di aumentare i parti al di sopra dei 600 l’anno’, precondizione per far rimanere attivo il reparto e di conseguenza la continuità del reparto di Pediatria, strettamente legati. Per secondo, ma ben più importante, vorremmo rassicurazioni sulla ripresa e continuata attività della TAC.
Su questo argomento, ormai annoso e che riguarda le malattie più gravi e sensibili, urgono risposte più che mai certe. La nota più triste è che il PD locale su questo tema non batte colpo, come se tutto andasse bene".
Continua il botta e risposta a distanza tra il direttore dell'ASUR Area Vasta 3 Alessandro Maccioni e il sindaco di Civitanova Marche Fabrizio Ciarapica. Dopo l'ennesimo affondo del primo cittadino civitanovese raccontato da Picchio News (leggi qui) e le sue recenti dichiarazioni apparse sui quotidiani locali, Maccioni ha scelto di affidare ad una nota stampa a sua firma la replica ufficiale: "Avendo oggi letto le dichiarazioni del sindaco, secondo il quale le determine n. 160 e 161, relative all’indizione di avvisi pubblici per il conferimento degli incarichi di primario nelle Unità Operative di Otorinolaringoiatria e Medicina sarebbero il frutto delle sue sollecitazioni, è bene chiarire che questo non corrisponde al vero".
"Su questi atti la Direzione dell’ASUR dell’Area Vasta 3 lavora da mesi. La predisposizione dei documenti necessari - puntualizza Maccioni - a queste procedure richiede tempo e la data del 5 febbraio 2019 rappresenta soltanto la chiusura di un iter amministrativo cominciato molto tempo prima, come la maggior parte degli atti amministrativi di tutte le amministrazioni pubbliche, ivi compresi i Comuni"
Il comunicato stampa termina con un sibillino: "Siamo disponibili a fornire al Sindaco le singole email che dimostrano quanto sopra".
Riceviamo e pubblichiamo una nota di risposta del sindaco di Civitanova Fabrizio Ciarapica al consigliere Francesco Micucci sulla questione riguardante l'ospedale Civile.
"Ciò che mi interessa sopra ogni cosa, è il mantenimento e il potenziamento dell’Ospedale Civile di Civitanova Marche, come già espresso da una mia nota domenica. Questo deve essere chiaro, al di là dalle polemiche pretestuose e tutte politiche del Consigliere Micucci, che dovrebbe preoccuparsi quanto me - anzi di più, visto che lui siede in uno scranno in Regione - del suo territorio, perché lui è di Civitanova. Al momento su quest’argomento ci sono solo chiacchiere, ma nessuno ha risposto alle mie domande.
Che fine faranno i reparti su cui ci sono primari che stanno andando in pensione? Quali sono i tempi dei concorsi e delle loro sostituzioni? Ematologia, Otorino, Ostetricia, rimarranno a Civitanova? Quali i tempi di sostituzione di apparecchi che non ci sono più o sono obsoleti? Saranno messi solo primari che faranno capo all’Area Vasta 3 con base a Macerata, per depotenziare l’Ospedale di Civitanova Marche? I tempi e i modi su questi argomenti sono di assoluta priorità. Non posso e non voglio lasciare l’Ospedale di Civitanova Marche a un lento e inesorabile svuotamento, io devo rispondere alle tante istanze che mi arrivano dai cittadini preoccupati. È di ieri, infatti, la notizia che il Pronto soccorso, come già detto nella mia nota di domenica, non riesce a far fronte alle molte emergenze, tanto che ieri sono stati cancellati i ricoveri non urgenti e, gli interventi programmati, parola di Massimo Palazzo, direttore Sanitario, e la criticità è sottolineata proprio sul nostro Ospedale, non solo sugli altri. Si sa, un Sindaco, può poco rispetto a un argomento di cui ha il potere di decidere la Regione.
Quindi il mio appello è rivolto anche al PD, a quella parte ‘che ancora ragiona su un argomento di primaria importanza come quello della salute dei cittadini e della salvaguardia di un Ospedale importante per bacino di utenza come quello di Civitanova Marche. Micucci vuole mettermi contro Carancini, ma io sono un sindaco come lui e nessuno dei due può decidere, purtroppo, su questi, argomenti, ognuno deve fare il meglio per i propri cittadini e per il proprio territorio. Dalla sua Carancini, certo, ha un’area politica che coincide con quella regionale. Del resto Carancini, come responsabile della Conferenza dei Sindaci, non ha voluto mai ascoltare i miei appelli e non ha letto le mie lettere di richiesta per la riconvocazione della Conferenza dei sindaci.
Micucci e il PD devono assumersi le proprie responsabilità: hanno consentito a Carancini di non ascoltare le richieste, ignorando il Consiglio Comunale e, appunto, le mie lettere. Micucci e il PD locale hanno consentito al Governatore di smembrare la sanità non solo qui, ma anche in altre zone nevralgiche per la tutela e l’assistenza della salute dei cittadini. Ma non posso pensare che Micucci in cuor suo, invece, si possa girare dall’altra parte assistendo allo smembramento del nostro e del suo Ospedale, senza interessarsi di quale sarà il suo destino. Lui è stato eletto anche dai cittadini della costa e questo non può dimenticarlo. Io chiedo chiarimenti, certezze di continuità ma soprattutto rafforzamento della nostra struttura ospedaliera. La mia città e tutto l’indotto che usufruisce del nostro Ospedale chiedono questo. Il Governatore Ceriscioli, nella Conferenza dei sindaci, mi aveva garantito, su mia richiesta, che il nostro Ospedale non sarebbe stato smantellato, anzi, sarebbe stato potenziato, a prescindere dalla decisione della realizzazione dell’Ospedale Unico di primo livello. Oggi però, vorrei che Ceriscioli me lo mettesse per iscritto, rispondendo alle mie domande che sono le domande di tutti e non solo dei civitanovesi, ma di tutti gli utenti del litorale e delle zone collinari limitrofe che hanno come punto di riferimento Civitanova con una popolazione e un’utenza molto vasta aggravata dai molti cittadini ‘terremotati’ che ha deciso di trasferirsi sulla costa.
Esattamente un anno fa, l’opposizione comunale, Ghio in testa, chiedeva con una mozione sottoscritta dal PD, che l’Ospedale di Civitanova ‘non fosse cancellato, evitando di ridurlo a un pronto soccorso potenziato, svuotandolo dei servizi essenziali e vanificando gli investimenti fatti’. Parole sue che io ho condiviso e che condivido. Il consiglio comunale di allora ha approvato una mozione che bocciava la scelta dell’Ospedale unico a Macerata. Preciso, inoltre, che io alla Conferenza dei Sindaci del Luglio 2017 votai contro l’algoritmo che avrebbe indicato nella Pieve la sede dell’Ospedale unico. Oggi, visto che il depotenziamento del nostro Ospedale è effettivamente in atto, le responsabilità sono prevalentemente di Micucci, proprio perché è in Regione, e per la sua inerzia. Ma bando alle polemiche, oggi richiamo l’attenzione di tutti perché l’Ospedale di Civitanova ha bisogno di risposte e tempi certi e risposte, soprattutto, da dare a tutti quei cittadini – e sono moltissimi – che hanno nel nostro Ospedale un punto di riferimento cruciale. Anzi vitale".
In mattinata il sindaco di Civitanova Marche, Fabrizio Ciarapica, ha incontrato presso Palazzo Sforza, il Presidente del comitato regionale ‘Pro ospedali pubblici’, Carlo Ruggeri. L’incontro che ha avuto un tratto informale ha la finalità di approfondire le posizioni del Comitato rispetto al Piano Socio Sanitario Regionale delle Marche, di cui si parla ormai dal 2014, e che con una serie di ‘stop and go’ verrà presentato lunedì 28 gennaio.
“Del resto gli argomenti ‘salute’ e ‘salvaguardia dei diritti dei cittadini’ sono temi di primaria importanza – ha affermato il Sindaco Ciarapica - e a questo punto non più derogabili, almeno non per la nostra area.
"Come sindaco della città più popolosa della Provincia di Macerata e soprattutto della riviera, è mia intenzione – ha continuato il Sindaco - ascoltare tutte le opinioni per arrivare ad una sintesi che sia condivisa da tutti gli attori interessati unicamente per il rispetto e per la tutela della salute dei cittadini. Mi sono impegnato con il Presidente Ruggeri di riascoltare su questo argomento anche altri colleghi della Provincia. Non faccio mistero – conclude il Sindaco - del fatto che gli impegni presi dal Presidente Ceriscioli e dal PD rimangono disattesi, e mi preoccupa che la realizzazione dell’Ospedale Unico provinciale possa drenare risorse economiche depotenziando, giorno dopo giorno, l’Ospedale Civile di Civitanova Marche”.
Carlo Ruggeri, ha giudicato positivo l'incontro odierno ribadendo che “in base a notizie esternate dallo stesso Presidente della Regione e dalla stampa, si sta delineando nettamente un quadro molto preoccupante della sanità prossima futura nelle Marche, basato su un Unico Ospedale per provincia, sulla chiusura degli ospedali attuali e sulla conferma della chiusura già avvenuta dei 13 ospedali della Regione. Le due parti si sono trovate d'accordo, oltre alla netta contrarietà sull'unico ospedale in provincia, sul fatto che non possa essere questa la sanità per le popolazioni marchigiane e quindi, non baricentrismo ma policentrismo ospedaliero, dove il fulcro con ramificazioni ‘filtro’ per acuti, siano solo gli ospedali attualmente esistenti."
Era stata proclamata per venerdì 25 gennaio la giornata di sciopero del comparto medico ma, dopo l'incontro con la Ministra della Salute Giulia Grillo, l'Anaao Assomed e le sigle dell'intersindacale hanno deciso di sospendere la mobilitazione.
L’accordo che ha convinto le sigle a desistere sono: il ripristino del tavolo di contrattazione 2016/2018 attraverso una modifica del comma 687; il tavolo di confronto con i ministeri interessati per trovare una soluzione sull’utilizzo della Retribuzione Individuale di Anzianità; lo sblocco del limite di spesa per le assunzioni nel SSN; il recupero dei contratti di formazione non assegnati; risorse aggiuntive sul contratto 2019 per incrementare l’indennità di esclusività.
Oriano Mercante, Segretario Regionale Anaao Assomed, c’è ottimismo stavolta?
“Il Servizio sanitario nazionale sta vivendo uno dei momenti più difficili della sua quarantennale storia. Mancano dottori, infermieri e medici di famiglia. Il ricambio è fermo e l'allarme è lanciato già da tempo. La Ministro Grillo ha annunciato il suo impegno per una riforma completa anche della formazione post laurea impostata sul modello formazione/lavoro. Qualcosa si sta muovendo. Stiamo alla finestra sperando che finalmente alle parole seguano i fatti.”
Il 17 gennaio siete andati a Roma per un sit-in: cos’è cambiato da allora?
“L’incontro con la Ministra ha portato a importanti aperture. Noi siamo medici e operatori sanitari. Vogliamo fare il nostro lavoro. Non ci divertiamo a scendere in piazza ma siamo stati costretti per manifestare il disagio di un’intera categoria. E’ inaccettabile l’indifferenza di fronte ai problemi sollevati in difesa della sanità pubblica e della dignità del nostro lavoro. Quello che chiediamo è semplicemente dignità, perché le condizioni di lavoro sono ormai inaccettabili; Assunzioni per far fronte alla carenza di medici e la sottoscrizione di un nuovo contratto atteso ormai da dieci anni”.
Nelle Marche è stato presentato il Piano Sanitario regionale: soddisfatti?
“Diciamo che è un inizio. La struttura generale del Piano è buona ma i contenuti hanno importanti margini di miglioramento ai quali siamo disponibili a contribuire a lavorare, soprattutto nell’affrontare le criticità già più volte dibattute come quelle per la gestione delle emergenze e delle cure domiciliari. Il Piano andrà in giunta il prossimo 28 gennaio e quindi ne aspettiamo l’approvazione. Il nostro auspicio è che sia l’occasione per fare una programmazione vera ed efficace che indichi strategicamente la strada che la sanità marchigiana vuole perseguire difendendo la sanità pubblica e lavorando alla prevenzione ed alla cronicità. Contiamo che il Piano faccia un buon inquadramento della situazione complessiva e preveda un’azione programmatoria efficace nel medio periodo così da mantenere la nostra sanità regionale di buon livello come è stata in questi anni e definendo il ruolo dei privati attraverso chiare regole di committenza e un progetto strategico generale del loro coinvolgimento”.
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa di Antonio Pettanari, presidente della Provincia di Macerata:
Si dice spesso che la sanità sia sotto tiro. Forse sarebbe meglio dire che è continuamente sotto “attenzione”. Del resto, è comprensibile. I servizi legati alla salute sono, ovviamente, quelli su cui è maggiore l’interesse di tutti i cittadini. Nessuno, infatti, vuole correre il rischio di incappare in situazioni di malasanità. Di conseguenza, quando capitano episodi negativi – e purtroppo capitano – la loro eco sulla stampa è destinata a fare rumore e, a volte, è giusto che sia così.
Ciò che invece non fanno rumore sono i tanti (per fortuna la grande maggioranza) casi di “buona sanita”.
Il lavoro quotidiano di medici, paramedici, tecnici e personale che ogni giorno lavorano nelle sale operatorie, nelle corsie di ospedali, negli ambulatori pubblici e privati, dove i cittadini trovano premure e cure adeguate.
Tutto questo ricade nella normalità e, di conseguenza, non fa rumore. Si osserva che la “buona sanità” è - e dovrebbe essere sempre - la norma. Giusto, ma non per questo essa deve essere sottaciuta o addirittura nascosta.
Il lavoro compiuto giornalmente con professionalità, scrupolo e amorevole assistenza dai tanti operatori del sistema sanitario merita di essere portato ad esempio. In primo luogo per “isolare” coloro che non fanno fino in fondo il loro dovere, ma non solo per questo. Anche per far sapere che la sanità “eccellente” non è solo quella che viene spesso associata ai nomi di alcuni centri clinici di grandi città.
Anche in città di provincia e lontane dai centri maggiori, ci sono professionisti di alta specializzazione, professionalità e competenza.
“Lo affermo perché posso portare in questo senso una mia personale e diretta testimonianza. Contrariamente al consiglio di molti, che per un delicato intervento ortopedico di protesi all'anca mi suggerivano di recarmi addirittura fuori le Marche, ho scelto di farmi operare all’ospedale civile di Macerata, potendo fare affidamento sulle capacità e competenze di chi mi avrebbe operato. L'intervento è stato effettuato dall'equipe formata dal dott. Remo Di Matteo, primario dell'ospedale di Camerino e dal Dott. Gabriele Caraffa, primario dell'ospedale di Macerata i quali – in virtù dell’organizzazione territoriale sanitaria unica a livello provinciale – una volta a settimana mettono a disposizione dei pazienti le loro diverse e complementari specializzazioni nel settore ortopedico. Due grandi professionisti che portano avanti il loro lavoro con grande serietà e in perfetta armonia,componenti indispensabili per la migliore riuscita delle prestazioni e per la stessa serenità di coloro che ricorrono alle loro cure.
Un’atmosfera di grande collaborazione che si respira in tutto il reparto, anche durante l’intero periodo di degenza, grazie alla professionalità e alla grande umanità di tutto il personale medico e paramedico. Straordinaria professionalità che ho riscontrato anche nell'Unità di Anestesia e Rianimazione".
Ho voluto portare questa testimonianza per far sapere ai maceratesi quello che hanno a livello sanitario e che molti ignorano di avere. Anche come strutture di riabilitazione il nostro territorio non ha nulla da invidiare ad altre province. Personalmente ho potuto sperimentare l'ottimo centro di Treia, guidato dal dott. Giordio Caraffa, ma nel territorio ce ne sono anche altri dove un sempre rassicurante “contatto umano” si assomma la sensibilità e professionalità degli operatori.
Spesso cerchiamo lontano quello che non sappiamo di avere vicino a noi.”
Medici, veterinari e dirigenti sanitari manifesteranno giovedì 17 gennaio a Roma dalle ore 11.00 davanti il Ministero della Pubblica Amministrazione in Corso Vittorio Emanuele II. L’iniziativa alla quale parteciperà anche una delegazione di Anaao Assomed Marche guidata dal segretario regionale Oriano Mercante, porterà a due giornate di sciopero, la prima il prossimo 25 gennaio, la seconda entro la prima decade di febbraio.
“Siamo pronti a scendere ancora una volta in piazza per manifestare il disagio di un’intera categoria. E’ inaccettabile l’indifferenza di fronte ai problemi sollevati dalle categorie in difesa della sanità pubblica e della dignità del nostro lavoro” ha detto Mercante.
Anaao Assomed manifesterà a fianco alle altre sigle sindacali "Quello che chiediamo unitariamente è: Dignità, perché le condizioni di lavoro sono ormai inaccettabili; Assunzioni per far fronte alla carenza di medici; Chiediamo anche di giungere finalmente alla sottoscrizione di un nuovo Contratto atteso ormai da dieci anni” ha concluso il segretario regionale di Anaao Assomed Marche.
''Il dott. Franco Cencetti, oltre che uno stimato professionista della salute, e' stato un punto di riferimento importante per Visso, Castelsantangelo sul Nera e Ussita non solo per i residenti ma anche per i villeggianti.
E dopo il terremoto andava dai suoi pazienti che erano sfollati sulla costa. Una persona splendida, con una umanita' specchiata. Come lui spesso dice, 'questa montagna mi ha dato molto', ma noi diciamo che lui ha superato di molto le vette della montagna, le ha superate con la pazienza, la disponibilita', l'alta professionalita'. ''.
Cosi' Maria Teresa Nori, segretario di Federcontribuenti Marche, sulla situazione creatasi a Visso, Castelsant'Angelo e Ussita senza medico di base dopo il trasferimento di Franco Cencetti a Pieve Torina.
''Si dice che ora ci sono problemi per la mancanza del medico a Visso e Ussita - tiene a precisare Maria Teresa Nori - mentre si sapeva che da un mese il dott. Cencetti era in predicato di un trasferimento. In un mese si poteva porre rimedio consultando gli organi competenti della sanita' marchigiana''.
Il Questore di Macerata, sensibile ai problemi connessi al fenomeno della ludopatia, ha predisposto in data odierna il controllo degli esercizi pubblici nella città di San Severino Marche con particolare attenzione alla presenza o meno di minori ed al rispetto degli orari di utilizzo degli apparecchi da gioco.
Tale iniziativa è stata adottata a seguito della recente pubblicazione della nuova tabella dei giochi proibiti contenente tutte le indicazioni da rispettare da parte dei titolari degli esercizi pubblici, fra cui quella di non consentire l’accesso e l’uso di tutti gli apparecchi da gioco fino alle ore 13,00 ai minori di anni 18.
In tale ambito l’attività del personale di polizia è stata diretta a tutelare le giovani generazioni, quale massima prerogativa che il Questore Pignataro ha perseguito sin dalla sua nomina a Macerata.
Questa mattina la Squadra Amministrativa della Questura è stata inviata nella città Settempedana, ove ha controllato tre bar ed una tabaccheria del centro cittadino.
All’esito dei controlli, non veniva riscontrata la presenza di minori all’interno di tali esercizi, ma venivano accertate, in tuti i casi, violazioni di carattere penale per la mancata esposizione della vigente tabella dei giochi proibiti.
Sono tuttora in corso ulteriori accertamenti al fine di verificare la regolarità delle autorizzazioni rilasciate dai vari enti (Monopoli di Stato – Comune – Questura) per le specifiche materie di competenza.
Il Questore ha assicurato una assidua e continua attività di controllo inerente il settore in argomento che sarà effettuata nell’intero territorio provinciale.
Il numero dei casi di influenza in Italia inizia lentamente a crescere e il picco epidemico è previsto nel periodo delle festività natalizie. C'è ancora tempo per correre ai ripari, ma bisogna affrettarsi. Per sottolineare questa opportunità, la Regione Marche mette a disposizione dei suoi dipendenti e di chiunque voglia vaccinarsi una ulteriore opportunità. Da lunedì 10 a venerdì 14 dicembre, dalle 11 alle ore 14, davanti Palazzo Raffaello, sede principale della Regione sarà possibile vaccinarsi in un ambulatorio mobile, dove sarà presente un medico dei Servizi vaccinali Asur. All'iniziativa parteciperà anche la Scuola di Specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva dell'Università Politecnica delle Marche.
L'influenza è un problema molto rilevante di sanità pubblica, con un considerevole impatto dal punto di vista epidemiologico, clinico ed economico. Inoltre, è rilevante la possibilità di complicanze gravi in alcune categorie di soggetti (anziani e persone con malattie croniche).
Fonte e credit foto: ANSA
Oggi 5 dicembre 2018 si è tenuta la cerimonia di posa della targa in ricordo del dottor Nicola Comi presso la struttura ospedaliera di Tolentino. Di seguito si riporta il discorso tenuto dal Direttore dell’Area Vasta 3 Dr. Alessandro Maccioni in occasione dell’evento.
"Il 30 agosto scorso, dopo una lunga e terribile malattia, Nicola Comi si è arreso, non senza lottare, e ci ha lasciati. Un vuoto enorme per tanti: tutti quelli che lo hanno conosciuto, stimato e apprezzato; un vuoto enorme per la sua adorata famiglia, i suoi amici, i colleghi di lavoro, i compagni e gli avversari di partito, i suoi pazienti, i cittadini di Tolentino.
Per molti, i più, sarà ricordato come uno dei Sindaci di Tolentino, più amati e stimati, ovvero il Sindaco delle grandi opere: dalla piscina al palazzetto, dalle scuole dell’infanzia agli asili comunali, dal parco isola d’Istria alla urbanizzazione dei quartieri King, Nenni, Papa Giovanni XXIII. Altri lo ricorderanno come il presidente delle case popolari della Provincia di Macerata che nel 1997 si fece carico di avviare la ricostruzione post sisma e realizzare, in tempi record, tante strutture abitative provvisorie per i terremotati.
Qualcun altro invece lo ricorderà come un uomo di partito, colto, generoso, appassionato, dalla coinvolgente retorica, capace di vedere le cose prima degli altri, di sognare, di immaginare, di anticipare, di sperimentare, di costruire progetti ambiziosi e di sviluppo della propria città e del proprio territorio. In tanti ed in modi diversi ricorderanno Nicola Comi.
Noi però vogliamo ricordarlo nel modo che lui sicuramente avrebbe apprezzato di più: come il “dottore Comi”, così come lo chiamavano i suoi pazienti, i suoi stessi colleghi, i cittadini di Tolentino, e non potrebbe essere diversamente.
La sua professione di medico, che mai aveva sospeso, neppure durante la sua esperienza da amministratore, era la sua vita. L’Ospedale di Tolentino, dove era entrato giovanissimo, era la sua seconda casa, i suoi pazienti ed i suoi collaboratori la sua famiglia allargata, i suoi colleghi gli amici più stretti. Tutti lo chiamavo nello stesso modo: il dottore Comi.
Nicola Comi è stato uno studente modello con formazione classica presso le scuole di Tolentino, successivamente si è laureato con il massimo dei voti alla facoltà di medicina di Roma e specializzato in cardiologia. Giovanissimo e brillante neolaureato, dopo una breve ed intensa esperienza come medico della mutua, era entrato di ruolo nell’ospedale di Tolentino, dove ha scelto di rimanere per tutta la sua vita professionale svolgendo il suo lavoro per oltre 40 anni.
Non ha mai voluto lasciare l’ospedale della sua città, neppure quando, all’inizio degli anni ‘90, con il processo di riorganizzazione del servizio sanitario, l’Ospedale di Tolentino è stato notevolmente ridimensionato. Lui preferì rimanere anche quando molti suoi colleghi scelsero, giustamente, di andare a Macerata per avere maggiori prospettive di carriera.
Non voleva lasciare la sua città ed i suoi pazienti, non voleva lasciare il suo ospedale, anche se sempre più piccolo e meno prestigioso: l’ospedale di Tolentino è stato per oltre 40 anni il suo luogo di lavoro, la sua seconda casa e mai lo ha abbandonato.
Andare in pensione, ricordano i familiari, non fu facile per lui. Soffrì anche nel vedere danneggiato ed evacuato l’ospedale con il terremoto del 2016, quando perse in un attimo la sua casa e il suo luogo storico di lavoro: due colpi durissimi per il dottore Comi.
Noi oggi vogliamo ricordare la persona che più di ogni altra è vissuta dentro questo ospedale, e attraverso il suo ricordo assumerci l’impegno di ricostruirlo. Tolentino e la sua comunità meritano servizi di eccellenza e noi ci impegniamo, anche nella memoria di Nicola Comi, a ripristinarli e conservarli con cura”.
Banca Macerata ha donato al reparto di Oncologia dell'Ospedale di Macerata un sistema Dignicap, strumento finalizzato alla prevenzione e riduzione della caduta dei capelli dei pazienti durante trattamento chemioterapico. La donazione è stata accettata dal direttore dell'Area Vasta Alessandro Maccioni lo scorso 8 agosto.
Il problema è particolarmente avvertito dalle donne operate di tumore alla mammella per via dell'utilizzo di trattamenti che provocano la totale o parziale perdita dei capelli con conseguente impatto psicologico negativo. Il Dignicap è un macchinario in grado di evitare o ridurre sensibilmente questo fenomeno e si presenta come un caschetto di forma molto simile alle cuffie che si utilizzano in piscina.
Questo caschetto-cuffia viene utilizzato durante l'infusione della chemioterapia e porta il cuoio capelluto ad una temperatura di circa 0 gradi centigradi. Il meccanismo d'azione è legato alla vasocostrizione che si crea nel cuioi capelluto con le basse temperature e permette di avere una minore concetrazione della chemioterapia nella parte sottastante il caschetto-cuffia.
La Regione ha 'bocciato' un "piano strategico" elaborato dalla direzione degli Ospedali Riuniti di Ancona "per le necessità dell'ospedale, finalizzato a garantire il mantenimento e lo sviluppo delle eccellenze" e ha intimato alla direzione "il taglio del personale di 57 unità per 1.700.265 euro a causa del superamento dei costi previsti". Lo affermano in una nota i sindacati Anaao Assomed Marche, Aaroi-Emac, Cgil, Cimo, Cisl Medici, Fassid-Snr, Fvm che chiedono alla Regione di rivedere i tagli. Il piano serviva a sviluppare ancora "eccellenze che hanno sempre contraddistinto questa realtà", attaccano le sigle sindacali, secondo cui non accettarlo "significa non considerare il raggiungimento degli obiettivi prefissati, la produttività oltre le previsioni, e il fatto che buona parte dei costi deriva dal lavoro dell'ospedale per i marchigiani, per esami di alta specialità e soprattutto in quanto ospedale di riferimento per acuti, come da programmazione regionale, con un incremento delle centralizzazioni".
Ansa
Un progetto innovativo che fonde insieme benessere, sanità, estetica e comfort. Borgo Pilotti Beauty Clinic, presentata ieri sera a Borgo Pilotti dova la clinica e Spa aprirà le porte il prossimo marzo, offrirà ai clienti la possibilità di seguire percorsi personalizzati di medicina e chirurgia estetica, all'interno di un lussuoso complesso alberghiero.
"La nostra convinzione - racconta Corrado Pilotti, fondatore del progetto e direttore generale di Borgo Pilotti beauty clinic - hotel & SPA - è che i pazienti debbano poter ricevere un servizio ed un'assistenza totale, con l'impiego delle migliori capacità professionali ma anche dei comfort e dell'accoglienza. Da qua l'idea di creare una struttura con 12 camere e suite, confortevoli ed eleganti a disposizione sia di chi vuol fare un semplice check-up, ma anche dei pazienti che decidono di sottoporsi ad un trattamento di chirurgia estetica o dei clienti che vogliono rilassarsi nella spa".
"La SPA & Wellness - continua Corrado - è l'ideale per rinforzare le energie degli ospiti e sarà immersa in una meravigliosa struttura, a Penna San Giovanni, con vista mozzafiato sui Monti Sibillini. Il percorso benessere sarà programmato a seconda delle esigenze di tempo e piacere dei clienti che potranno disporre di una piscina interna con idromassaggio, una piscina emozionale, la sauna finlandese, il bagno turco, il bagno mediterraneo e le docce emozionali, un'area relax ma anche una sala ristorante interna ed esterna, in grado di deliziare i palati. Per chi invece ci sceglierà per i trattamenti di chirurgia va detto che nella nostra struttura c'è una sala operatoria di eccellenza, chirurghi di fama internazionale e un reparto di rianimazione".
Presenti ieri sera, oltre al presidente Ceriscioli, Angelo Sciapichetti, l'onorevole Mirella Emiliozzi e al sindaco di Penna San Giovanni, Burocchi anche i soci di Pilotti il cavalier William A. Thys presidente della società capogruppo Svizzera, Claude Feltrin direttore generale del gruppo svizzero e Maxime rocafort socio e avvocato del gruppo .
Le sigle sindacali unite di medici, veterinari e dirigenti sanitari si mobiliteranno nella giornata di venerdì con un sit-in di fronte a Palazzo Raffaello, sede della Regione Marche a partire dalle ore 10.30 circa. In tutte le regioni è prevista una manifestazione spontanea a difesa della sanità pubblica e contro il disinteresse della politica perché la questione riguarda tutti i territori. I numeri dell’adesione allo sciopero saranno importanti nonostante le carenze di organico ampiamente denunciate, ma le persone che fisicamente scenderanno in piazza non potranno esserlo altrettanto. “Siamo poco considerati, sfruttati e sottopagati, però poi siamo indispensabili -ha detto Oriano Mercante, Segretario regionale di Anaao Assomed Marche - perché la gran parte di noi saranno precettati a restare in servizio per garantire l’assistenza minima e non potranno esercitare legittimamente il diritto allo sciopero che è sancito dalla Costituzione. Sarebbe bello che anche i cittadini scendessero in piazza con noi e sostenessero le nostre rivendicazioni che non sono a difesa di presunti privilegi ma a tutela della salute di tutti. Sarebbe anche opportuno che i cittadini non si recassero in ospedale venerdì se non per le urgenze ovviamente, proprio per solidalizzare con questa mobilitazione che è fatta soprattutto per continuare ad offrire loro servizi adeguati. Occorre una maggiore coscienza civile anche in questi casi. Non si può pretendere assistenza dal Servizio Sanitario Nazionale senza interessarsi delle condizioni nelle quali questo è finanziato o nelle quali il personale è chiamato ad operare”. “Sventoleremo solo le nostre bandiere sindacali perché in questa vicenda la politica è considerabile un soggetto unico”.
“E’ in atto da oltre 10 anni lo smantellamento del sistema sanitario nazionale – ha aggiunto Mercante – ed è una situazione inaccettabile perché non fa che acuire le differenze sociali”. “Finora nessun partito né a livello nazionale né regionale, ci ha offerto un sostegno vero e concreto. Ci si è limitati alla solidarietà personale di alcuni rappresentanti e ad un rimpallo di responsabilità che è veramente stucchevole”.
“Non è più sufficiente prendere atto del peggioramento delle condizioni di lavoro nelle strutture sanitarie, che mette a rischio la sicurezza delle cure, così come non lo è esprimente solidarietà per l’assenza da 10 anni del contratto di lavoro, con gravi danni organizzativi, economici e previdenziali. E’ imbarazzante il disinteresse nei confronti della perdita di valore economico e professionale del lavoro, almeno quanto la mancanza delle assunzioni necessarie a far fronte all’esodo in corso e l’incertezza del futuro dei giovani lasciati fuori dalla formazione post laurea” – ha concluso il segretario regionale di Anaao Assomed Marche. “Le rivendicazioni sono le stesse ormai da anni ma finora nulla è successo e temiamo che poco succederà anche dopo questa iniziativa”.
Dal Luca Marconi, consigliere regionale Popolari Marche - UdC, riceviamo e pubblichiamo
Apprendo con soddisfazione la notizia, comunicata dal direttore dell'Area Vasta 3, che dal 4 gennaio prossimo per due volte al mese (primo e terzo venerdì del mese) sarà attivo all'ospedale di comunità di Recanati l'ambulatorio di pneumologia con la presenza del dott. Yuri Rosati di Civitanova.
Ciò conferma come stia andando avanti velocemente la riorganizzazione del nosocomio recanatese secondo la tabella di marcia più volte ribadita dalla Regione.
Ringrazio il dott. Maccioni per l'impegno profuso nel garantire l'efficienza e la presenza sul territorio della rete dei servizi sanitari.
Come già detto in occasione della stesura del nuovo Piano Socio-Sanitario Regionale, in corso di preparazione, il mio impegno sarà non solo per consolidare l'esistente ma anche per allargare il campo dei servizi per anziani, lungodegenti, riabilitati e post-operati.
Si potenzia la fornitura dei servizi da parte dell'Area Vasta 3 per rendere un migliore e piu capillare servizio al cittadino.
A partire dal 4 gennaio 2019, infatti, per due volte al mese sarà attivo presso l'ospedale di Comunità di Recanati, un ambulatorio di Pneumologia.
L'ambulatorio, gestito dal Dott. Yuri Rosati di Civitanova, resterà aperto ogni primo e terzo venerdì del mese.
"Un sanitario che rifiuta le vaccinazioni secondo me non solo è un ignorante non scusabile, ma è qualcosa di vicinissimo a un criminale. La presenza di una persona non vaccinata in un reparto come quello dove si seguono le donne gravide e dove si partorisce è letteralmente come avere un fiammifero acceso dentro un deposito di benzina". Così Roberto Burioni sulla sua pagina Fb commenta il caso dell'ostetrica licenziata a Macerata perché ha rifiutato di vaccinarsi. "Un'ostetrica non vaccinata può contrarre morbillo, varicella, rosolia e trasmettere queste malattie alle future mamme e ai neonati con conseguenze devastanti - incalza -. Tollerare la presenza di un'ostetrica non vaccinata dentro un reparto ospedaliero è come tollerare che a guidare un autobus sia un autista completamente ubriaco. Entrambi a causa di un comportamento folle e sconsiderato mettono in pericolo loro stessi e la vita degli altri. Entrambi devono essere cacciati per difendere la sicurezza di persone innocenti". "Ha fatto benissimo il mio collega Alessandro Maccioni che dirige l'Asur di Macerata a licenziare in tronco questa ostetrica incosciente - aggiunge - e voglio proprio vedere se i sindacati avranno il coraggio e la spudoratezza di difendere questa irresponsabile. Orgoglioso della mia Regione" conclude il medico, originario di Pesaro, che nei mesi scorsi aveva criticato alcune scelte della Regione Marche.
(fonte ANSA)
Gia da oggi e fino al 18 Novembre, in piu di 200 farmacie marchigiane sarà possibile fare uno screening gratuito del diabete, verificare la propria situazione e ricevere informazioni e consigli.
Per effettuare la visita gratuita, è sufficiente presentarsi in una delle farmacie aderenti preferibilmente digiuni. Tuttavia, nel caso si abbia consumato un pasto od una colazione, basterà riferirlo al medico presente che valuterà l'opportunità di svolgere comunque l'esame o concorderà un altro appuntamento
L'iniziativa rientra nellla programmazione in vista della "Giornata Mondiale del Diabete" di domenica 18 Novembre ed è patrocinata dalla Regione Marche e “Si tratta di un’importante iniziativa dedicata ai cittadini che potranno gratuitamente fare un’attività di screening per il diabete, una malattia cronica con molti effetti collaterali che colpisce una larga fetta della popolazione e molti non sanno neanche di averla - commenta il Presidente della Regionale Luca Cerescioli - Fare questo passaggio in farmacia permette, nel caso la malattia venga diagnosticata, di ridurre l’impatto sulla salute gestendo nel modo più corretto ed efficace le cure. L’invito ai cittadini è quello di partecipare quindi a questa campagna. Un ringraziamento va innanzitutto alle farmacie che costituiscono un baluardo del servizio sanitario sul territorio anche in tempi difficili come quelli del sisma che ha colpito le Marche”.
“Prevenire è certamente un discorso di salute ma anche un investimento appropriato – consigliere alla Sanità Federico Talè – Le farmacie sono sempre più protagoniste nel sistema sanitario: sottoscriviamo dunque questa lodevole iniziativa con l’auspicio di ritrovarci anche su altri progetti come l’abbattimento delle liste di attesa“
Espressioni a cui fa eco Ida Maria Kaczmarek, rappresentante di Federfarma per la provincia di Macerata : “Siamo uno degli ultimi presidi sempre presenti anche nei paesi più piccoli dove il cittadino trova sempre un consiglio”.
Nelle Marche sono più di 75.000 le persone che dichiarano di avere il diabete, il 4,9% della popolazione. Oltre il 30% degli assistiti da centri specialistici diabetologici ha più di 75 anni con la necessità di assistenza particolare, dal punto di vista sanitario e della terapia ipoglicemizzante.
Un milione di italiani tuttavia è affetto da diabete mellito senza saperlo, nonostante sia una patologia grave e, per la sua grande diffusione, una delle principali cause di morte.