Il dott. Mario Properzi, amministratore delegato della Municipalizzta Azienda Speciale di Potenza Picena, a precisazione dell’articolo pubblicato dal PD locale risponde riguardo la gestione delle Farmacie Comunali con una nota stampa:
“Il dovere di chi amministra di lasciare l’Azienda Farmacie meglio di come la si e’ ricevuta mi trova pienamente d’accordo. E’ quello che stiamo facendo in questi ultimi cinque anni di gestione dopo averla ricevuta nel 2014, dal precedente governo locale di centro sinistra, con un bilancio negativo di quasi 29 mila euro”.
Cosi’ esordisce la replica dell’A.D. della Municipalizzata A.S.P.P., Mario Properzi, oggetto nei giorni scorsi, di un attacco a mezzo stampa da parte del Pd potentino. “Ci si sorprende che la municipalizzata, totalmente proprieta’ del Comune e quindi dei cittadini, sostenga iniziative locali, forse perche’ prima il governo targato Pd non lo faceva nonostante sia previsto dal contratto di Azienda. Quello che per il Pd e’ una mancanza per noi significa vicinanza alla collettivita’.
Rivendichiamo con orgoglio - continua Properzi - i contributi ad iniziative sociali, culturali e sportive ricordando, ad esempio, quelli per la ristrutturazione della scuola elementare alla Fondazione Divina Provvidenza, la realizzazione della casetta dell’acqua pubblica nella ex Piazza del Mercato.
A questo, proprio per venire incontro alle esigenze delle fasce di popolazione che hanno maggiore bisogno di supporto, si unisce la forte scontistica delle Carte Oro per gli anziani e delle Carte Rosa per le donne in stato di gravidanza e neo mamme, applicate dal 2015 per circa 80 mila euro l’anno.
Vorrei, inoltre, ricordare – aggiunge l’Amministratore Delagto di Aspp, Properzi – che i miei predecessori non avevano indicizzato l’affitto dell’Azienda al Comune, passato da 80 mila euro a 114 mila euro annui. In piu’ abbiamo dovuto pagare la differenza dei cinque anni precedenti, non pagati e lasciatici in eredita’, per ulteriori 98 mila euro.
Nonostante cio’ il buon lavoro dell’Aspp, a cui l’Amministrazione Comunale attuale e la precedente ha lasciato la gestione di somme che prima invece finivano nel calderone del bilancio generale del Comune, sta garantendo servizi di alta qualita’ e di supporto alla collettivita’.
Chiudo rivolgendo una domanda a chi ha governato questa azienda nei mandati amministrativi precedenti: come mai in concomitanza delle scadenze elettorali il bilancio delle Farmacie Comunali risultava sempre in perdita (vedi 2009 con meno 38 mila euro e 2014 con meno 29 mila euro) a differenza degli anni intermedi nei quali vi era un leggero attivo?”
Oggi il Segretario generale della Federazione dei Pensionati Cisl delle Marche, Mario Canale, ha incontrato il Direttore dell'Area Vasta ASUR 3 di Macerata Alessandro Maccioni.
Nell'incontro si è discusso della situazione dell'Unità Operativa di Chirurgia Generale dell'Ospedale di Macerata, oggetto di ripetute e gravi segnalazioni da parte di diversi iscritti alla FNP Cisl di Macerata che sono stati degenti presso la struttura.
"Nonostante l'Unità Operativa vanti un Direttore ed un'equipe medica e paramedica eccellenti (risorse che vanno preservate e valorizzate) numerose e gravi sono le carenze e le inadeguatezze riscontrate durante le degenze - spiegano i sindacati -. Struttura fatiscente. Anestesisti insufficienti, per cui diversi pazienti sono costretti a restare ricoverati diversi giorni in più del previsto per il posticipo dell’intervento. Un solo bagno a disposizione di 6 degenti, con la conseguenze che gli assistenti erano costretti a provvedere alla pulizia per renderlo utilizzabile. Mancanza di sedie, sia negli ambulatori che nelle camere. Materiale vario accumulato in stanze visibili (climatizzatori ecc.)."
"Diverse le mancanze riscontrate anche sul fronte assistenziale, in particolare relative alla presa in carico del paziente al momento delle dimissioni, quando allo stesso viene consegnata una lettera con indicato il giorno in cui dovrà tornare per la medicazione ma non l'orario, per conoscere il quale l'interessato deve rivolgersi al CUP, presso il quale si accumulano attese che durano più di un'ora - continua Canale -. Il dottor Maccioni si è assunto l’impegno di porre rimedio a tali problematiche, assicurando che subito dopo le Festività Natalizie inizieranno i lavori, che si concluderanno entro 90 giorni, di adeguamento dei locali dell'ex Oncologia, dove l'Unità Operativa di Chirurgia Generale sarà trasferita. Ha inoltre assicurato che provvederà ad impartire disposizioni per la totale presa in carico del paziente dimesso, evitando così la fila al CUP, e ad ovviare quanto prima alla carenza degli anestesisti, nonché ad intervenire anche in merito a tutte le altre segnalazioni" concludono.
Il Dipartimento di Prevenzione dell’Area Vasta n.3, in coerenza con quanto previsto dal Piano di Prevenzione Regionale 2015-2019, ha elaborato e reso noto lo scorso giovedì 18 dicembre, il documento annuale di pianificazione degli interventi finalizzati alla promozione di stili di vita e ambienti favorevoli alla salute nei contesti locali di comunità, da attuare nel corso del 2020.
Il Direttore dell’AV3, Dott. Alessandro Maccioni, il direttore del Dipartimento di Prevenzione, Dr. Alberto Tibaldi, e la Responsabile della Struttura Dipartimentale di “Epidemiologia e Promozione della Salute”, Dr.ssa Roberta Stopponi, evidenziano come il Piano di Prevenzione collochi al centro della mission l’obiettivo di ridurre il carico prevenibile ed evitabile di morbosità e mortalità attribuibile alle malattie croniche non trasmissibili, attraverso la pianificazione degli interventi di promozione della salute previsti sulla base degli indirizzi regionali.
Lo stesso Direttore dell’AV3 spiega come l’obiettivo sia quello di consentire, nel lungo periodo, un effettivo e misurabile “guadagno di salute” della popolazione: "Per perseguirlo è fondamentale uscire dall’ottica ospedale-centrica dando impulso ad una estensione capillare degli interventi di promozione della salute sul territorio, nello specifico nei diversi setting di vita comunitaria quali la scuola, i luoghi di lavoro, le comunità locali e gli ambienti sanitari e socio sanitari".
La dr.ssa Stopponi e il dr. Tibaldi hanno evidenziato come gli interventi di promozione della salute, per essere efficaci, devono saper promuovere negli individui la capacità di cambiamento, favorendo scelte di salute consapevoli e orientando al mantenimento di uno stato di benessere psicofisico, relazionale e sociale. Per ottenere ciò è ormai scientificamente assodato che oltre a porre in essere interventi di tipo informativo e divulgativo occorre attuare, all’interno della comunità stessa e in modo partecipativo, azioni in grado di attivare nel concreto i cambiamenti sociali, ambientali ed economici. Proprio per questo all’interno del documento denominato Piano integrato locale (PIL) gli interventi sono declinati su un modello di prevenzione integrata, basata su criteri di intersettorialità e trasversalità.
Il documento è stato predisposto in un’ottica di integrazione interdipartimentale e in condivisione con tutti i settori interni ed esterni al Sistema Sanitario. Per favorire la pianificazione condivisa all’interno della rete sanitaria locale nonché lo sviluppo di azioni e interventi trasversali, il Dipartimento di Prevenzione ha individuato, come strategico strumento di confronto e di lavoro, il “gruppo tecnico di coordinamento del Piano Regionale della Prevenzione” a cui partecipano operatori del Dipartimento di Prevenzione, del Dipartimento delle Dipendenze Patologiche, dei Distretti Sanitari, delle Direzioni Mediche Ospedaliere e degli Ambiti Sociali.
Il gruppo condivide le scelte programmatiche adottate nel PIL 2020, la metodologia scientificamente validata e coerente con gli indirizzi regionali, l’omogeneità di azione sull’intero territorio di competenza nonché l’equità individuata per il contrasto alle disuguaglianze e il rafforzamento dell’attenzione verso i gruppi fragili.
Gli interventi pianificati riguardano i seguenti quattro programmi:
- Promozione di stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali nei primi 1.000 giorni di vita;
- Promozione di stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali nei contesti scolastici;
- Promozione di stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali negli ambienti di lavoro;
- Promozione di stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali nelle comunità locali.
Sotto il profilo metodologico, per ogni intervento sono individuati gli specifici obiettivi di risultato atteso e gli indicatori necessari per una misurazione in termini di qualità, d’impatto e di efficacia.
"Che l'Ospedale di Cingoli meriti un'attenzione specifica lo ripeto da anni – esordisce così la capogruppo regionale di Fratelli d'Italia Elena Leonardi – tanto che è stato oggetto di atti da me presentati nel corso di questa legislatura in particolare sulle problematiche legate al personale ed al conseguente taglio di servizi e posti letto."
Durante una conferenza stampa che fa seguito ad una nuova visita al nosocomio cittadino Leonardi che, da vice presidente della Commissione sanità ha seguito tutto l'iter del nuovo Piano socio sanitario in arrivo al voto in Aula ad inizio del nuovo anno, racconta i passaggi che hanno riguardato la struttura di Cingoli e le previsioni per la struttura.
"Il testo approvato dalla Giunta a gennaio 2019 e arrivato in Commissione per l'esame non indicava l'ospedale di Cingoli fra quelli posti in aree disagiate o particolarmente disagiate per le quali il D.M. 70/15 prevede delle possibili deroghe, per questo ho presentato uno specifico emendamento, tra gli oltre cinquanta che ho depositato, per inserire Cingoli al pari degli ospedali di Amandola e Pergola. È indispensabile, a questo punto, fare una cronistoria sullo specifico caso di questo Ospedale durante tutto l'iter di discussione in Commissione Sanità per vedere come si è arrivati all'attuale situazione. Rammento che – prosegue la Leonardi – sono stata l'unica e la prima a depositare un emendamento specifico per Cingoli nell'ambito del settore dedicato alla 'Assistenza Ospedaliera e all'Emergenza-Urgenza' che tenesse conto della necessità di un presidio ospedaliero con pronto soccorso. A questo punto è pervenuto un subemendamento a firma Pd che toglieva tutti i riferimenti alle località dell'interno sede di ospedali, compresa la mia richiesta per Cingoli. Solo dopo varie fasi di ulteriori emendamenti si è pervenuti all'approvazione di un ulteriore di questi che però contiene una dicitura che definirei ambigua per gli ospedali di Cingoli, Cagli e Sassocorvaro per i quali si prevede l'equiparazione ad aree disagiate o particolarmente disagiate previste per Amandola e Pergola ma 'tenendo anche conto dei percorsi sanitari già avviati'. Ho voluto sollevare l'attenzione sulle problematiche dell'entroterra – prosegue la Leonardi che è anche Vicepresidente della Commissione Sanità – attraverso altri emendamenti che interessano non solo Cingoli ma anche molte altre aree interne colpite dal sisma del 2016 o ubicate in zone orograficamente difficili o con condizioni metereologiche invernali avverse. Ricordo anche che con uno di questi ho cercato di ovviare alla problematica dei tempi di percorrenza dei soccorsi del 118 ma anche in questo caso, si è scelta la strada di un atto che da troppo spazio alle decisioni della Giunta Regionale e poco alle problematiche concrete dei territori.
"È evidente che la battaglia in Aula su questi argomenti dovrà essere serrata al fine di far recepire alcuni aspetti che, come recita anche il D.M.70, sono legati a peculiarità del territorio ma di cui, in questo Piano, ancora non si è voluto tenere conto - continua la Leonardi -. Proprio mentre visitavo i reparti dell’ospedale confrontandomi col personale su problematiche e necessità arriva la notizia che lo spostamento dall’Area Vasta 2 all’Area Vasta 3 verrà inserito in un articolo di una legge “omnibus” portata insieme al bilancio il prossimo lunedì 23 dicembre, una forzatura per me che contesta questo metodo che non coinvolge il territorio, non è condiviso e soprattutto non dà le necessarie garanzie sul futuro dei servizi sanitari e sociali coinvolti."
"Ringrazio tutti i presenti, ringrazio in particolar modo Elena per la presenza fattiva sempre al nostro fianco - ha dichiarato David Branchesi coordinatore cittadino di FDI -comunicando che da ora sono aperte le adesioni a Fratelli d’Italia. A Cingoli, secondo comune del maceratese con la più alta percentuale di consensi, Fratelli d’Italia assume una struttura organizzativa composta da cinque figure, alla quale sarà affidato il coordinamento della linea politica, delle iniziative e delle attività locali. Un contenitore serio, affidabile e da sempre coerente coi valori espressi, al quale invitiamo tutti i simpatizzanti ad entrare a farne parte, alimentando così il trend che vede il partito in continua crescita, sia a livello nazionale ma soprattutto nei nostri territori. Fratelli d’Italia pone il suo interesse su tematiche importanti per Cingoli ed è uno strumento al servizio della tutela e del miglioramento della qualità della vita dei cittadini, la prima è quella che tratteremo in questa occasione, la sanità, come pure poi la Casa di Riposo, la discarica, la costruzione ancora ferma del nuovo Istituto Scolastico, sempre con uno spirito costruttivo e di collaborazione – aggiunge Mauro Marrocchi membro dell’esecutivo provinciale."
"Come da qualche anno accade, in prossimità delle vacanze natalizie, ma solo se queste precedono un appuntamento elettorale, gli amministratori sollevano il tanto 'caro' tema dell'ospedale di Cingoli - continua Branchesi -. Da un lato il PD, vero e unico responsabile del progressivo smembramento dell'intero sistema socio-sanitario regionale, dall'altro l'amministrazione comunale che oramai da un decennio non è in grado di avanzare le istanze del territorio nelle sedi competenti. Inutile stracciarsi le vesti e invocare una fantomatica mobilitazione popolare illudendo e disinformando i cittadini su un tema che dovrebbe essere in modo trasversale preso in carico e con determinazione portato avanti. Assistiamo ad una corsa alla visibilità sulla pelle dei cittadini, in nome di prese di posizioni politiche e tornaconti personali che nulla hanno a che fare con il mandato istituzionale conferito dal territorio. Fratelli d'Italia Cingoli crede ancora una volta e con forza che le manifestazioni di sabato pomeriggio, ma come in passato anche di mattina, i presìdi col camper, i viaggi con un po’ di neve, le finte petizioni, a nulla servono in concreto anzi, ed è nei fatti, acuiscono solamente l'ormai enorme divario tra le istituzioni. Quindi non parteciperemo alla manifestazione, ritenendola pretestuosa e dannosa, e rifiutando le solite chiacchiere da bar che vogliono far passare il messaggio che se non vi partecipi nei modi imposti allora non hai a cuore la questione; noi vogliamo che la sanità sia fruibile con facilità dai cittadini e sostenibile dagli enti locali. Crediamo che proporre soluzioni semplicistiche a temi così complessi sia sbagliato, e che tale tema in particolare richieda la cooperazione di tutte le parti causa; chi ha il dovere di governo abbia l'obbligo di coinvolgere tutte le rappresentanze locali proponendo dialogo, ascoltando proposte e promuovere una sintesi nel solo interesse dei cittadini, non in funzione di una continua rincorsa al facile consenso. Questo non è mai avvenuto in questi anni, e la storia si ripete; siamo a fianco dei cittadini stanchi di promesse non mantenute, logori nel vedere una continua corsa al ribasso su un tema così fondamentale."
"Fratelli d'Italia si unisce a quanto espresso dal comitato 'Ancora non è notte a Cingoli' e ne è al suo fianco; riteniamo irricevibili allo stato attuale le richieste che da più parti arrivano sulla valutazione del passaggio da AV2 a AV3, in assenza di chiari e concreti impegni sui servizi programmati; siamo consapevoli e aperti ad accogliere tutte le eventuali proposte migliorative indipendentemente dall'Area Vasta competente. Chiediamo un servizio sanitario congruo al nostro territorio, non siamo interessati a condividere facili slogan e non vogliamo scegliere tra due scatole vuote. Auspichiamo un vero dialogo tra tutte le forze politiche cingolane, i comitati, i cittadini, dal quale possano nascere azioni unitarie serie nel solo e reale interesse della salvaguardia del nosocomio - conclude il rappresentante locale -. Ciò detto crediamo che per migliorare l'attuale pessima situazione in cui versa la sanità regionale nel suo insieme sia giusto promuovere e valorizzare fin d'ora lo schieramento di centro-destra alle prossime elezioni, di cui Fratelli d'Italia si accinge ad esserne protagonista, dando così finalmente discontinuità e un cambio di gestione alle Marche."
L'ex direttore generale dell'Asur Piero Ciccarelli è stato assolto dall'acusa di corruzione nell'inchiesta della procura dorica sui presunti scambi di favori tra gli ex vertici Asur e la Medilife spa di Roma.
Ciccarelli è stato assolto perché il fatto non sussiste dal gup di Ancona Paola Moscaroli. Assoluzione, sempre con l'abbreviato, anche per l'ex direttore amministrativo Asur Alberto Carelli e Gabriele Neri, membro della commissione di collaudo.
Rinvio a giudizio per gli altri imputato che non avevano chiesto il rito abbreviato.
Una famiglia che cresce. L’Hotel Cosmopolitan di Civitanova per il terzo anno consecutivo ha ospitato la cena di Natale organizzata dal Gruppo Medico Associati Fisiomed.
Introdotta dal Direttore Sanitario Gianfranco Bonfili, la conviviale è stata l’occasione per riunire e far conoscere meglio tra di loro le tantissime figure che lavorano per l’importante realtà della sanità privata maceratese con base a Sforzacosta ed altre sedi fra Corridonia, Tolentino, Civitanova con due punti prelievi a Porto Potenza Picena e a Morrovalle
Circa 200 i partecipanti con l’amministratore Enrico Falistocco che ha ripercorso gli ultimi 12 mesi d’attività illustrando gli eccellenti numeri di Fisiomed. Un riferimento ormai assoluto, in ascesa continua e capace di espandersi di un ulteriore 15% anche nel 2019.
“Siamo arrivati ormai a 45mila pazienti annui nelle nostre strutture e con i nostri professionisti – ha dichiarato Falistocco, che ha anche ricordato i compianti dottori Ciccioli e Saveriano - dati che si sommano alla soddisfazione da parte dei pazienti che ha raggiunto il 97.8% nel 2019. Viene gratificato il lavoro che svolgiamo con passione ed efficacia, investendo sulle migliori tecnologie disponibili. Qui davanti a me vedo, anche se sempre più numerosa, una grande famiglia. Lo spirito della famiglia è da sempre alla base del nostro gruppo e non c’è famiglia che non voglia ritrovarsi a Natale. Non scordiamoci mai il nostro motto: insieme si vince”.
Falistocco, infine, ha descritto il progetto “Baby Fisiomed”, novità del 2020 che vedrà la realizzazione di una sezione all’interno della sede di Corridonia destinata all’area tematica materno - pediatrica. In dettaglio il servizio sarà dedicato al mondo della gravidanza, al neonato, alla prima infanzia ed alla crescita.
Negli ultimi giorni nell’ospedale di Civitanova Marche si sono svolte due attività di prelievo multiorgano e multitessuto. Tutto questo, grazie alla grande generosità dei familiari delle persone scomparse, che hanno dato il via libera alla donazione nella speranza di poter aiutare altre vite.
In particolare nei giorni 4 e 5 dicembre da un giovane, deceduto per esiti di anossia cerebrale all’ospedale di Civitanova, dopo averne accertato la morte con criterio neurologico, secondo la normativa vigente, e con l’assenso dei familiari l’equipe medica ha trapiantato: il fegato portato al Centro Trapianti di Ancona, i reni trapiantati uno al Centro Trapianti di Antona, l’altro al Centro Trapianti del Careggi di Firenze, le cornee inviate alla Banca degli Occhi di Fabriano ed altri Tessuti prelevati dall’equipe della Banca dei Treviso.
Inoltre, in seguito al decesso di una signora, per emorragia cerebrale massiva, (anche in questo caso, dopo averne accertato la morte con criterio neurologico ed in assenza di opposizione da parte dei familiari che hanno espresso verbalmente una volontà donativa) durante la notte tra l’8 e il 9 dicembre è stato possibile prelevare dall’equipe medica: il cuore trapiantato al Centro Trapianti di Padova; i polmoni trapiantati al Centro Trapianti del Policlinico di Milano; il fegato trapiantato al Centro Trapianti di Padova; i reni trapiantati entrambi al Centro Trapianti di Ancona; il pancreas prelevato per insule e inviato al Niguarda di Milano; le cornee inviate alla Banca degli Occhi di Fabriano ed altri tessuti prelevati dall’equipe della Banca dei Tessuti di Treviso.
Un ruolo molto importante, oltre a quello fondamentale dei familiari delle persone scomparse, è stato svolto dai tanti professionisti che sono stati coinvolti nelle due operazioni di prelievo. Per questo la direzione dell’Area Vasta 3 ha voluto ringraziare quanti, in questi giorni, hanno dato il loro fondamentale contributo per questo grande e straordinario risultato. “In particolare l’equipe dell’U.O.C. di Anestesia e Rianimazione, diretta dalla Dottoressa Daniela Corsi, il coordinatore locale trapianti Dottoressa Anna Monaco, Anestesista e Rianimatore, il personale della sala operatoria, della Radiologia, del Laboratorio Analisi, i consulenti delle specialità cardiologica, pneumologica e chirurgica. “Un grazie – scrivono in una nota - ai medici legali, agli autisti e al personale del 118. Anche in questo caso è da sottolineare la preziosa collaborazione con l’U.O.C. di Neurologia dell’Ospedale di Macerata diretta dal Dottor Francesco Logullo e dei suoi collaboratori medici e tecnici che hanno consentito l’avvio di tutte le procedure previste dalla normativa con tempestività e professionalità”.
“Come Direttore dell’Area Vasta 3 – afferma Alessandro Maccioni - ancora una volta voglio esprimere un sincero e commosso ringraziamento ai familiari per l’alto gesto di generosità che hanno voluto compiere nonostante il grande dolore sofferto per la perdita dei loro cari”.
Due importanti riconoscimenti sono stati conseguiti da due Ospedali dell’Area Vasta 3, diretta da Alessandro Maccioni.
L’Ospedale Provinciale di Macerata è stato premiato con 3 Bollini Rosa e l’Ospedale di Civitanova Marche con 2 Bollini Rosa, sulla base di una scala da uno a tre, da Fondazione Onda, Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere, per il biennio 2020-2021. I Bollini Rosa sono il riconoscimento che Fondazione Onda, da sempre impegnata sul fronte della promozione della medicina di genere, attribuisce dal 2007 agli ospedali attenti alla salute femminile e che si distinguono per l’offerta di servizi dedicati alla prevenzione, diagnosi e cura delle principali malattie delle donne.
La premiazione si è svolta a Roma l’11 dicembre 2019 presso l’Auditorium del Ministero della Salute e rispetto al bando precedente, gli ospedali italiani premiati sono aumentati, passando da 306 a 335.
Oltre a una crescita in termini numerici, assistiamo a un miglioramento della qualità: gli ospedali che hanno ottenuto il massimo riconoscimento, tre bollini, sono infatti passati da 71 a 96.
“La 9a edizione dei Bollini Rosa, che ha visto la partecipazione di 344 ospedali italiani e il patrocinio di 23 società scientifiche – afferma Francesca Merzagora, Presidente Onda - rinnova l’impegno di Onda nella promozione di un approccio “gender-oriented” all’interno delle strutture ospedaliere riconoscendo l’importanza della sua promozione attraverso servizi e percorsi a misura di donna, in tutte le aree specialistiche. Qualità e appropriatezza delle prestazioni erogate dal Servizio Sanitario Nazionale, elementi indispensabili per assicurare uniformità di accesso alle prestazioni, sono evidenziate dagli ospedali con i Bollini Rosa che vengono valutati e premiati mettendo in luce le specialità di maggior impatto epidemiologico nell’ambito della salute femminile, i servizi e i percorsi dedicati nonché l’accoglienza e l’accompagnamento alle donne.
I 335 ospedali premiati costituiscono una rete di scambio di esperienze e di prassi virtuose, un canale di divulgazione scientifica per promuovere l’aggiornamento dei medici e degli operatori sanitari e per la popolazione rappresentano l’opportunità di poter scegliere il luogo di cura più idoneo alle proprie necessità, nonché di fruire di servizi gratuiti in occasione di giornate dedicate a specifiche patologie, con l’obiettivo di sensibilizzare e avvicinare a diagnosi e cure appropriate”.
Nell’ambito di un accordo con la Regione Marche siglato dal Presidente Ceriscioli, una delegazione dalla Cina di rappresentanti dell’Health Human Resources Development Service of the Development Center (HHRDC), istituzione nazionale che offre il suo servizio a milioni di medici e infermieri in tutta la Cina, è stata ricevuta oggi in Regione per stringere formalmente la collaborazione in diversi campi della sanità. Un incontro basato su un reciproco scambio di informazioni durante il quale la dirigente regionale del Servizio Salute, Lucia Di Furia ha illustrato le articolazioni e le caratteristiche del sistema sanitario regionale, l’organizzazione manageriale nonché la struttura della popolazione marchigiana anche con riferimento alle condizioni patologiche, agli ospiti cinesi. La delegazione guidata da Zhang Junhua , direttore generale HHRDC e membro della Commissione nazionale Salute e composta da Yang Fang , direttore della Divisione del personale HHRDC e dalla responsabile della Divisione Cooperazione Internazionale HHRDC, ha fatto visita anche ad alcune strutture sanitarie del nostro territorio.
Tali incontri fanno seguito anche all’accordo internazionale di collaborazione sanitaria tra Italia e Cina sottoscritto lo scorso novembre tra il presidente cinese Xi Jinping,, il Presidente della Commissione salute cinese “Health Human Resources Development Center” (HHRDC) e il Ministro della Salute italiano per sviluppare sinergie in nuovi importanti settori quali l’oncologia, la cardiologia e le cure primarie. Nell’approfondimento sulle principali sfide in materia sanitaria con le quali si confrontano tutti i governi, a partire dal management sanitario, all’assistenza primaria e agli anziani, è emerso, da parte del Ministro cinese, come il Sistema Sanitario Nazionale Italiano rappresenti per la Cina un punto di riferimento essenziale. Da qui la volontà di rafforzare il confronto e la collaborazione con le regioni italiane che rappresentano modelli virtuosi di sanità pubblica.
Quella di oggi si aggiunge alle numerose occasioni di collaborazione con la Cina che le Marche hanno stretto in ambito sanitario, soprattutto per quanto riguarda la formazione degli operatori e gli scambi reciproci di buone pratiche. L’interscambio di conoscenze e saperi, coinvolge sia il livello manageriale e istituzionale, con proficue sinergie nell’ambito della formazione del personale medico.
La Sindrome delle Apnee Ostruttive nel Sonno (Obstructive Sleep Apnea Syndrome, OSAS) è un disturbo respiratorio caratterizzato da ripetuti episodi di completa (apnea) o parziale (ipopnea) ostruzione delle vie aeree superiori associati a riduzioni dei valori della saturazione di ossigeno nel sangue. I sintomi notturni sono rappresentati da russamento, pause respiratorie nel sonno, sonno agitato, risvegli con sensazione di soffocamento, frequente necessità di andare al bagno o eccessiva sudorazione notturna. Le conseguenze diurne dell’OSAS, che incidono negativamente sulla qualità di vita, sono rappresentate da sensazione di sonno non ristoratore, cefalea, sonnolenza diurna (con riduzione dei riflessi e conseguente aumentato rischio di incidenti stradali), disturbi della memoria, deficit cognitivi, ridotta perfomance lavorativa e, in misura minore, depressione ed impotenza. Le ripetute apnee ed ipoapnee determinano, inoltre, modificazioni della frequenza cardiaca e dei valori della pressione arteriosa sistemica e polmonare, mentre la riduzione dei livelli di ossigeno del sangue si traduce in un rilascio di marcatori di infiammazione con un incremento del rischio di sviluppare patologie croniche come malattie cardiovascolari tra cui infarto del miocardio, fibrillazione atriale, ictus, diabete mellito, insufficienza renale e cancro.
Secondo i dati degli ultimi studi europei e mondiali, circa il 49% degli uomini e il 24% delle donne è affetto da questa patologia e si stima che in Italia, a fronte di almeno 7 milioni di persone affette, circa 4 milioni soffrano della forma moderata-grave. Una patologia, tanto diffusa quanto poco diagnosticata, tale da avere un enorme impatto sia economico che sociale, con costi totali per il SSN stimati in circa 31 miliardi di euro annui, di cui ben il 96% prevenibili da un corretto trattamento.
All'interno dell'Area Vasta 3, l'Unità Operativa Complessa di Pneumologia dell'Ospedale di Macerata, diretta dalla dottoressa Francesca Marchesani, ha attivato un ambulatorio specialistico per la diagnosi ed il trattamento dei disturbi respiratori del sonno che, grazie all'attività del personale medico ed infermieristico, provvede annualmente all'esecuzione di oltre 1200 visite ambulatoriali, per i pazienti che afferiscono con impegnativa del proprio curante, e circa 800 esami strumentali rappresentati in gran parte da esami poligrafici svolti a domicilio e adattamenti a ventiloterapia notturna. La competenza del centro, rapidamente diventato un punto di riferimento regionale per la patologia, dimostrata dall'esperienza e dai numeri, è testimoniata dal recente accreditamento della struttura da parte dell'AIMS (Associazione Italiana di Medicina del Sonno), la principale società scientifica italiana multidisciplinare dedicata alla diagnosi e al trattamento delle patologie del sonno, a seguito di un percorso di valutazione e certificazione della conformità agli standard più elevati dell'attività svolta nel nosocomio maceratese. Un risultato di eccellenza reso possibile grazie alla competenza della dottoressa Marchesani, tra le pochissime nella regione Marche ad essere iscritta all'albo degli esperti nazionali della materia, e al lavoro di equipe che consente all'Ospedale di proporre un servizio di qualità ai suoi utenti.
Avere a disposizione tutta la propria storia clinica e di salute con un semplice “clic” è ormai una realtà. Documenti, dati sanitari, referti radiologici e di laboratorio, nonché diagnosi, visite e quant’altro potranno essere contenuti nel Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) personale.
Questo strumento, in caso di bisogno e da qualunque terminale, tablet, P.C. ecc., permette ai cittadini marchigiani, ovunque si trovino, di accedere direttamente ai propri dati sanitari o di consentirne l’accesso ai professionisti della salute che li prendono in cura. Il tutto in modo sicuro e nel rispetto della normativa sulla privacy.
Attivare il Fascicolo Sanitario Elettronico è semplice: basta rilasciare il proprio consenso privacy presso le strutture della propria Area Vasta, oppure seguire da sé la procedura online indicata dal sito istituzionale dell’ASUR: https://www.asur.marche.it nella sezione “Cittadini”, alla voce appositamente indicata e nel portale della Regione Marche: https://fse.sanita.marche.it
A queste stesse sezioni dei siti si rimanda per tutte le informazioni necessarie. Nel portale della sanità elettronica della Regione Marche ogni cittadino può trovare tutte le informazioni per l’accesso, la fruizione e la gestione dei servizi socio-sanitari messi a disposizione dal Sistema Sanitario Regionale (SSR) in via telematica. Per la registrazione del consenso è necessario disporre di strumenti di “autenticazione forte” riconosciuti dalla Regione Marche quali “PIN cohesion”, “OTP cohesion”, “Smart Card”.
Per ogni ulteriore necessità, ci si può rivolgere agli Uffici Relazioni con il Pubblico delle Aree Vaste.
Tutto pronto per il taglio del nastro all’elisuperficie “Carlo Urbani” di Belforte del Chienti che avverrà domenica 15, alle ore 19.00, a seguito dei lavori per l’omologazione al volo notturno. L’ammodernamento della piazzola esistente è stato finanziato con fondi degli SMS solidali per la ricostruzione e della sanità regionale per un importo totale di circa 24.000 euro.
I lavori hanno interessato principalmente il rifacimento del fondo, delle strisce, l’installazione di luci di avvicinamento e di sistemi di ausilio all’atterraggio necessari per permettere all’eliambulanza l’approccio in qualsiasi orario e anche in condizioni di scarsa visibilità. Grazie a questo passaggio, portato avanti anche dalla precedente amministrazione capitanata dall'ex primo cittadino Roberto Paoloni, anche i cittadini di Belforte del Chienti e delle zone limitrofe potranno usufruire, in caso di emergenza, di un collegamento H24 verso l’ospedale di Torrette, il quale rappresenta l’eccellenza della sanità nelle Marche.
Soddisfatto il sindaco Alessio Vita che ha commentato: “Ritengo che la scelta di destinare questi fondi agli interventi per il volo notturno dell’eliambulanza rappresenti un segnale di vicinanza alle persone colpite dal sisma. Avere la certezza che in caso di necessità esiste una via diretta verso l’ospedale di Torrette ci permette di ridurre le difficoltà legate alla nostra posizione geografica e di poter accedere ad un servizio imprescindibile come quello dell’elisoccorso. Questo rappresenta un passaggio fondamentale per abbattere la discriminazione territoriale di cui spesso i piccoli comuni delle aree interne, martoriati dal sisma del 2016, sono vittima”.
Alla cerimonia di inaugurazione saranno presenti le più alte cariche della Regione Marche, della Protezione Civile e della sanità regionale e il Commissario per la ricostruzione.
In occasione della Giornata di prevenzione e promozione del benessere, e nell’ambito dei Laboratori di prevenzione e promozione alla salute che coinvolgono le classi superiori delle scuole settempedane, domani, mercoledì 11 dicembre, il teatro Italia ospita la presentazione di “Psyche Lab”, a cura dei Servizi Sollievo sul tema della percezione del disagio patologico.
L’iniziativa, patrocinata dal Comune, è promossa dalla Cooss Marche, dagli Ambiti Territoriali Sociali, dall’Unione Montana Potenza Esino e Musone, dall’Area Vasta 3 dell’Asur Marche.
Dopo i saluti delle autorità intervista in mezz’ora su: “La società che cambia e modifica relazioni ed emotività”, modera Paolo Nanni. Intervengono Maria Grazia Pirani, direttore del Dipartimento Salute Mentale Av3, Anna Ricci, direttore Dipartimento Prevenzione Av3, Valerio Valeriani, coordinatore Ambiti Territoriali Sociali 16, 17 e 18. A seguire Valeria Tinti, psicologa e psicoterapeuta, parlerà di “Hikikomori Itali”. A seguire proiezione video a cura degli studenti dell’Ipsia e dell’Itts di San Severino Marche. Le conclusioni della giornata saranno affidate a un dibattito nel corso del quale gli esperti risponderanno alle domande del pubblico.
“La funzione di Internal Audit quale ulteriore strumento per garantire la Trasparenza dei processi”, è il titolo della 5a Giornata della Trasparenza organizzata dall’ASUR Marche (Azienda Sanitaria Unica Regionale della Regione Marche), che si terrà giovedì 12 dicembre 2019, dalle ore 14.00 alle 17,30, presso le sedi della Direzione Generale e delle cinque Aree Vaste nel territorio
Visto l’apprezzamento delle precedenti giornate tenute in teleconferenza, si conferma la modalità seguita dall’ASUR Marche, al fine di permettere la più ampia partecipazione possibile della cittadinanza.
L’incontro si svolgerà contemporaneamente nelle 6 aule multimediali regionali: nella Direzione Generale- in Via Oberdan, 2 ad Ancona; per l’Area Vasta 3, a Macerata in via Santa Lucia 26; nell’Area Vasta 1 di Fano, in via Ceccherini 38. Presso l’aula multimediale di Fabriano Area Vasta 2, in via Scala 26, a Fermo, Area Vasta 4, in via Zeppilli 18 ed infine ad Ascoli, Area Vasta 5, in via degli Iris1.
Anche in questa occasione -come nelle precedenti-, le associazioni dei consumatori e utenti sono state molto attive nel collaborare con l’ASUR all’organizzazione dell’evento, grazie anche all’accresciuta sensibilità sui temi della legalità e trasparenza.
Nel corso della giornata saranno presentati i documenti principali adottati dall’ASUR: il Piano Triennale per la Prevenzione della Corruzione e Trasparenza e il Piano Triennale della Performance, oltre alla Relazione della Performance, con particolare riferimento ai risultati delle singole Aree Vaste.
L'associazione Cittadini in Cammino, presieduta da Flavio Corradini, sta organizzando per sabato 14 dicembre, alle ore 8,30, presso l' Auditorium dell'IIS Leonardo Da Vinci in via Mandela a Civitanova Marche, un convegno dal titolo "La Sanità che Vorrei - Analisi, Proposte e Soluzioni per la Salute nelle Marche ".
Per l'occasione mecoledi 11 dicembre, alle ore 12, presso il Bar Ternana in via Deca degli Abruzzi sempre a Civitanova si terrà una conferenza stampa di presentazione dove si parlerà dell'incontro e verranno anticipati i progetti dell'associazione nell'ambito della sanità regionale.
L'evento vuole essere un momento di riflessione sulla realtà sanitaria invitando a mettersi in cammino insieme, dare tempo, spazio, energie su quanto ci accade, utilizzando gli strumenti che abbiamo a disposizione con la stessa serietà metodologica, scientifica, con cui affrontiamo il lavoro di aggiornamento e ricerca in ospedale, sul territorio, in università e con il gusto di arrivare a vedere brillare lo scopo del nostro lavoro - la “cura” della persona - nella pratica quotidiana e nell’organizzazione dei luoghi della cura.
Oggi la situazione che molte persone che lavorano in sanità si trovano a vivere è pesante e contraddittoria e l’unico dialogo rimane spesso un cedere al comune lamento. Chi a vario titolo opera in Sanità sta sperimentando un periodo di grande incertezza, che riguarda lo scopo stesso del proprio lavoro, le modalità attraverso le quali questo si realizza e le risorse disponibili. Tale incertezza è ancora più amplificata in chi esprime il bisogno di salute, i nostri pazienti, spesso disorientati: la quantità di sanità è esplosa richiedendo risorse crescenti e paradossalmente può capitare di avere una sanità al servizio del suo apparato, piuttosto che al servizio della salute dei cittadini.
"Crediamo che questo momento storico rappresenti l’occasione per una sfida radicale ai professionisti della salute e ai cittadini che chiedono salute - spiegano gli organizzatori -. Per questo motivo abbiamo deciso di chiederci esplicitamente “Quale Sanità vorresti?”, nel tentativo di comprendere come sia possibile, nonostante le difficoltà, riprendere a costruire qualcosa di positivo, stabile e gratificante. Come garantire che continui a funzionare in termini di appropriatezza, efficacia e sostenibilità? Analisi dei bisogni (identificando le criticità e le possibili cause), allocazione delle risorse, appropriatezza e ricerca; questi sono a nostro parere i temi da cui ripartire, ad un’unica condizione: qualsiasi nuova intrapresa acquista un valore se la Persona nella sua interezza e complessità è posta al centro."
"Il lavoro di cura a favore delle persone anziane affette da Alzheimer o patologie di decadimento cognitivo - sottolinea il dottor Agostino Basile Presidente dell’Asp Paolo Ricci - interessa e investe molte famiglie presenti nel nostro territorio." L’ASP Paolo Ricci, grazie al contributo della Fondazione Cariverona, in questo anno ha accompagnato gratuitamente più di 50 famiglie che si trovano ad assistere a domicilio un anziano fragile. Il progetto, denominato “Home Training – formazione domiciliare per care givers”, ha previsto azioni di formazione, informazione ed orientamento ai familiari.
Varie figure professionali sono state coinvolte nel progetto (fisiatra, neurologo, psicologo, assistente sociale, fisioterapista, operatore socio sanitario e terapista occupazionale) e la famiglia è stata quindi supportata da un’equipe multidisciplinare che ha elaborato un Piano Formativo Domiciliare calibrato sulle singole esigenze. La formazione si è svolta principalmente a domicilio e, rispetto ai servizi più tradizionali, l’attenzione si è focalizzata sulla formazione/informazione e orientamento dei care givers che spesso vengono messi da parte e considerati già preparati e in grado di soddisfare le necessità della persona malata. La presa in carico è di tutto il nucleo famigliare.
Gli operatori che hanno svolto l’attività a domicilio, principalmente psicologo, operatori socio sanitari, fisioterapisti e terapista occupazionale, hanno concretamente riorganizzato, quando necessario, la gestione del paziente attraverso attività ponderate sullo specifico caso. Il sentirsi parte di un’organizzazione, dove ogni professionista ha messo in campo la propria competenza per un obiettivo comune, ha permesso alle famiglie di “sopportare” meglio il peso della malattia. Nella maggior parte dei casi i nuclei familiari presi in carico grazie al rapporto di fiducia creatosi con gli operatori si sono lasciati guidare, nonostante momenti di crisi e sconforto. Le conoscenze apprese e l’addestramento alle varie tecniche, ad opera delle figure professionali, hanno permesso ai care givers di acquisire una maggiore consapevolezza nei confronti della demenza ed evitare pratiche e modalità di gestione sbagliate e non funzionali. A conclusione del progetto l’Asp Paolo Ricci intende fare una riflessione insieme alle famiglie che hanno usufruito del servizio, rispetto al valore aggiunto apportato da un servizio domiciliare, attraverso i loro feedback.
L’incontro fissato per il prossimo 7 dicembre alle ore 9:00 presso la sala meeting del Paolo Ricci in Via Einaudi, 144 a Civitanova Marche, ha valenza formativa ed è aperto a tutta la cittadinanza.
“Una giornata particolare: come gestire la quotidianità nella demenza”
PROGRAMMA
09:00 registrazione partecipanti
09:15 saluti istituzionali
09.30 interventi
Direttore Medico Elita Di Stefano: “La presa in carico dell’anziano affetto da demenza”.
Assistente Sociale Vanessa Beni: “I servizi domiciliari dell’Asp Paolo Ricci nel territorio dell’ATS 14”.
Psicologa Letizia Coluccini: “Dalla malattia alla persona”.
Fisioterapista Maria Grazie Mogetta “L’importanza del movimento e dell’attività fisica”.
Operatore Socio Sanitario Laila Hadir “L’importanza dell’igiene, della cura di sé e della mobilizzazione”.
L’incontro e gratuito e aperto a tutti. Per info e prenotazioni chiamare lo 0733/78361.
Il Centro medico Blugallery di San Severino è sempre più all'avanguardia nel campo della diagnostica per immagini, grazie a una nuovissima “Tac” a 128 strati, la prima installata in Italia (la seconda in Europa, dopo quella di Monaco) dal colosso tecnologico giapponese Hitachi. È in funzione da un paio di mesi ed è stata già utilizzata per 482 esami. Tanto che il Centro, per presentare ai medici di base i vantaggi della radiologia moderna e le applicazioni di questo macchinario di ultima generazione, ha promosso una giornata di studio - nella sua sede di Taccoli - con il coordinamento scientifico del dottor Umberto Negro, medico radiologo del “Blugallery” e della Clinica Villa Maria di Rimini.
E proprio a lui abbiamo chiesto perché una “Tac” del genere può definirsi rivoluzionaria: “Aumenta tantissimo la qualità delle immagini riducendo notevolmente la dose radiante. E questo – sottolinea il dottor Umberto Negro – è fondamentale per la salute del paziente. Nelle apparecchiature non così performanti si hanno delle immagini qualitativamente inferiori; di conseguenza la capacità diagnostica è ridotta. Con questo macchinario a 128 strati, disponibile al Blugallery, abbiamo invece la possibilità di fare un esame molto accurato con una dose di radiazioni molto più bassa e con tempi assai rapidi di acquisizione delle immagini”.
E, avendo a disposizione un macchinario del genere, il Centro medico di San Severino ha messo in piedi un'equipe di prim'ordine per effettuare ogni tipo d'esame, anche quelli con il mezzo di contrasto. Ci sono quindi un anestesista, un infermiere, dei tecnici esperti di “Tac” e dei radiologi specializzati. Un servizio così importante è rarissimo trovarlo in un Centro medico, magari solo in qualche Clinica privata di assoluto livello.
“Facciamo esami di tutti i distretti corporei – spiega il dottor Umberto Negro – anche se, ovviamente, la fa da padrone l'acquisizione delle 'cardiotac' perché le alte prestazioni di questa macchina ci consentono di 'catturare' la volumetria del cuore e quindi di studiare la pervietà delle coronarie. Aspetto fondamentale per prevenire l'infarto. Ma, ripeto, qui si opera a 360 gradi: dalle angiotac all'analisi di aorta e vasi del collo, fino dal calcolo del calcio coronarico, che è un esame senza mezzo di contrasto grazie al quale possiamo indicizzare la percentuale di possibile malattia coronarica in un paziente. E così via... Siamo partiti il 25 settembre, abbiamo ovviamente tutto ciò che occorre anche per la rianimazione in caso di reazione allergica. Abbiamo già all'attivo un centinaio di esami con il mezzo di contrasto, fra cui una sessantina a livello cardiaco”.
La giornata di studio ha toccato un po' tutte le branche della tomografia computerizzata. Sono intervenuti importanti relatori come la dottoressa Nathalie Herber, dirigente di Neuroradiologia al Torrette di Ancona, il dottor Giorgio Marchetti, dirigente di Radiodiagnostica sempre al Torrette, il chirurgo Marco Massi della clinica Montanari di Cattolica, il cardiologo Raul Brambatti dell'Asur Marche, il radiologo dell'Inrca di Ancona, Leonardo Costarelli (moderatore del convegno), nonché il rappresentante dell'Hitachi, Vincenzo D'Angelo, e il Tsrm del Blugallery, Leonardo Devito. Ha chiuso i lavori la relazione del dottor Umberto Negro.
“Per il territorio è importante avere un'apparecchiatura del genere – ha detto il cardiologo Raul Brambatti – perché si può utilizzare in diversi modi, anche senza mezzo di contrasto: penso ad esempio alle persone di mezza età che vogliono fare sport e sono apparentemente sani. Questi soggetti, facendo una Tac 128 strati, sena contrasto, possono valutare la concentrazione di calcio nelle proprie coronarie e capire così se sono o meno pazienti a rischio. Se il livello fosse alto, occorreranno approfondimenti per evitare una patologia cardiovascolare”.
Accompagnati dal Direttore Generale dell’Area Vasta 3 Alessandro Maccioni e dal Direttore Amministrativo Massimo Palazzo, l’Onorevole. Francesco Acquaroli unitamente al vice Presidente della Commissione Sanità della Regione Marche Consigliere Elena Leonardi, hanno fatto visita all’Ospedale Civile di Civitanova Marche. Il Deputato ha trascorso l’intera mattinata visionando I reparti del nosocomio ed incontrando anche il personale medico.
“Una visita istituzionale che avevamo calendarizzato da tempo e a cui tenevamo molto – ha sottolineato l’Onorevole Acquaroli – l’ospedale di Civitanova, per il suo bacino di utenza sempre più ampio e per I servizi messi a disposizione alla cittadinanza, è una struttura importante all’interno dell’assetto della sanità pubblica marchigiana. Insieme al Consigliere Regionale Elena Leonardi abbiamo avuto modo di confrontarci con i vertici dell’Area Vasta 3 per capire come implementare ed ottimizzare I servizi al pubblico cercando di conciliare le varie esigenze e lavorando sulle criticità, ma tenendo sempre come punto di riferimento il cittadino utente. Un pensiero non può non andare all’amico Enrico Costantini, che ci ha lasciato pochi giorni fa, con il quale avevamo pianificato proprio questa visita all’Ospedale di Civitanova e alla quale doveva essere presente anche lui”, ha concluso Acquaroli.
Nei giorni scorsi, presso la sede dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Macerata ed in presenza del Presidente Nazionale CIVES Maurizio Fiorda, del Vicepresidente CIVES Fabio Cellini, del Segretario CIVES Marco Ricci e del Presidente OPI Macerata Dr. Sandro Di Tuccio, si è costituita la nuova Associazione Provinciale CIVES di Macerata. Dopo i saluti di rito del Presidente Nazionale CIVES, l’Assemblea dei Soci ha assegnato le cariche sociali che per il prossimo quadriennio prevedono il seguente organico:
CONSIGLIO DIRETTIVO: Presidente Tamagnini Sistino, Vice Presidente Baldoni Emiliano, Segretario Tarquini Fabrizio, Tesoriere Chiarastella Paolo, Direttore Operativo Sclavi Mauro, Consigliere Pigliacampo Massimo, Consigliere Sgamma Rita.
COLLEGIO DEI SINDACI REVISORI DEI CONTI: Coppari Antonella, Marcelletti Gigliola, Andreotti Samanta.
COLLEGIO DEI GARANTI: Di Tuccio Sandro, Ciccarelli Gloria, Tedeschi Alessandro.
Il CIVES è un’associazione di volontariato nazionale articolata su base provinciale formata esclusivamente da infermieri regolarmente iscritti agli Ordini provinciali OPI.
La finalità del CIVES è quella di organizzare lo spirito di solidarietà dei professionisti costruendo un sistema di intervento volontario che sappia esaltare la competenza e le specializzazioni che gli infermieri sono in grado di esprimere. Nell’ottica di valorizzazione di tutte le professionalità infermieristiche, si può parlare di un intervento a tutto campo di professionisti volontari che possono garantire una presenza qualificata in tutti i settori della sanità.
Tra gli scopi principali del CIVES c’è quello di attuare attività informative e formative rivolte alla popolazione al fine di affrontare le emergenze che possono verificarsi nella quotidianità ed in caso di eventi straordinari.
Possono iscriversi al CIVES tutti gli infermieri inseriti nell’Albo provinciale OPI di Macerata. Chi lo desiderasse può chiedere di essere accreditato nell’elenco dei soci operativi, disponibili cioè ad essere mobilitati in caso di necessità alle attività di Protezione Civile in Italia ed all’estero.
Il neo Presidente sottolinea che la nascita del Nucleo Provinciale CIVES di Macerata evidenzia ancor di più che il mondo infermieristico è da sempre, per propria cultura, attento e sensibile al tema della solidarietà e dell’aiuto alle fasce deboli ed alle popolazioni vittime di disastri e calamità.
Non a caso, nonostante la recente costituzione, il sodalizio maceratese ha fornito piena disponibilità per un eventuale intervento coordinato dalla Protezione Civile Nazionale, in favore della popolazione albanese, recentemente colpita dal sisma.
Come riferisce il Presidente dell’Ordine degli Infermieri, Sandro Di Tuccio, si è trattato di "un percorso lungo due anni che ci ha impegnato molto ma che alla fine ha dato i suoi frutti. Infatti il Cives provinciale rappresenta una grande opportunità di crescita per i colleghi infermieri, di qualsiasi età ed esperienza, che vogliono mettersi in gioco, nonché una grande risorsa per la comunità. Esso rappresenta infatti un organo operativo in grado di intervenire prontamente in caso di calamità e necessità importanti al fianco della Protezione Civile ed alla Prefettura di Macerata".
Tra gli obiettivi vi è anche quello di implementare la cultura dell’emergenza tra la popolazione, sia scolastica che non, organizzando corsi gratuiti per insegnare la rianimazione cardio-polmonare in caso di arresto cardiaco e le manovre di disostruzione in caso di ingestione di corpo estraneo, sia nei bambini che negli adulti. Nel caso si trovassero sponsor ed aiuti economici altro obiettivo ambizioso è quello di dotare la città di defibrillatori semiautomatici in maniera di renderla come Piacenza, Osimo e Pesaro una città arresto cardiaco-free. Il lavoro è tanto ma gli infermieri sono pronti, come sempre.
“Marcangolo XI, il congresso annuale itinerante nelle Marche, ha fatto un bilancio delle novità in oncologia dell’anno che sta volgendo al termine . Relatori di prestigio nazionale ed internazionale si sono confrontati sulle nove frontiere terapeutiche e su altre importantissime tematiche”
Illustri relatori di fama nazionale ed internazionale si sono ritrovati a Civitanova Marche in occasione dell'undicesima edizione di Marcangolo. Un appuntamento itinerante ideato dalla Professoressa Rossana Berardi Direttore della Clinica di Oncologia Medica dell’A.O. Ospedali Riuniti di Ancona- Università Politecnica delle Marche e dal Dottor Renato Bisonni Primario di Oncologia dell’Ospedale Murri di Fermo.
Certamente Marcangolo - ha detto la Professoressa Berardi - è un'occasione per fare il punto della situazione sulle novità emerse in ambito oncologico nel corso dell'anno. Abbiamo lavorato tanto, soprattutto per cercare di ottimizzare i percorsi di presa in carico del paziente oncologico ed ottimizzare quelle che sono le opportunità che il paziente deve ricevere in ogni Oncologia presente in tutte le strutture della regione. Parlando di novità, ciò che è emerso è la possibilità di introdurre nuovi farmaci sia a bersaglio biomolecolare sia di tipo immunoterapico che possano anche variamente essere integrati con le terapie disponibili come ad esempio nel tumore del polmone in stadio terzo: una patologia dove non avevamo grandi armi a parte la chemioterapia e la radioterapia e dove invece oggi sappiamo che integrare queste due armi all'immunoterapia ci permette di raggiungere la potenziale guarigione. Il paziente - ha proseguito la Berardi - deve essere sempre al centro e il percorso che noi attiviamo è assolutamente un percorso che deve essere riproducibile in ogni ospedale e per ogni paziente e la sua famiglia. E' di conseguenza importantissimo che la presa in carico ovunque avvenga in ambito della regione sia efficace nei tempi, nei modi e nelle terapie che offre. E questa oggi è pura realtà".
"Se noi pensiamo soltanto a cinque anni fa troveremo qualcosa di molto diverso - ha detto il dottor Renato Bisonni - per cui è importante il continuo aggiornamento ed è ancora più importante che sia comune a tutti quanti gli oncologi delle Marche. Le terapie innovative si basano sull'immunoterapia che pian piano è entrata, prima in punta di piedi con il melanoma e con il polmone, e adesso sta sempre di più interessando tutte le aree. Abbiamo grandi speranze sulla riattivazione delle nostre difese per combattere il tumore. È qualcosa che sta sconvolgendo completamente il panorama a cui eravamo abituati e cioè il ricorso alla chemioterapia, adesso invece riattiviamo le nostre difese per combattere il tumore. È qualcosa di straordinario che sta dando dei grandissimi successi".
"Marcangolo è un congresso molto importante per le Marche e siamo molto contenti sia approdato a Civitanova Marche che è l'unità operativa dipartimentale di oncologia che io dirigo - ha sottolineato il dottor Giovanni Benedetti. Quest'anno ci sono molte novità sia per gli approcci diagnostici che sono sempre più specifici e meno invasivi sia per le terapie. Abbiamo fatto grandi passi in avanti ma c'è un aspetto che mi piace sottolineare e che riguarda sia il paziente che i medici. E'un nuovo atteggiamento da considerare soprattutto per i pazienti con malattia avanzata, con malattia metastatica inoperabile e che fino a pochi anni fa avevano pochissime possibilità di sopravvivere a lungo termine. Ora con i nuovi farmaci biologici e in particolare con l'immunoterapia la possibilità di vivere negli anni diventa concreta".
Nel corso della giornata di studio si è parlato anche del tumore alla mammella che purtroppo come ha detto il Dottor Nicola Battelli Direttore di Oncologia dell'Ospedale di Macerata "colpisce circa una donna su 8 in Italia e nelle Marche. Dopo l'intervento - ha proseguito Battelli - la cosa di cui le donne hanno più paura di dover fare è la chemioterapia. Oggi ad esempio esistono dei macchinari che ci dicono se dopo l'intervento la chemioterapia è obbligatoria o la si può evitare dopo aver valutato dal punto di vista molecolare il tumore della mammella.
Delle novità per quanto riguarda il tumore alla prostata ha parlato il dottor Roberto Sabatini, Responsabile delle Attività di Uro-ginecologia dell'Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico di Modena. "Le novità - ha detto - sono numerosissime. Intanto abbiamo nuovi agenti ad attività ormonale che sono in grado di impattare in maniera significativa su quella che è la patologia prostatica in diverse fasi della malattia. Ci sono almeno tre molecole ad attività ormonale che sono in grado di ritardare la comparsa di metastasi. Abbiamo inoltre nuovi trattamenti per quanto riguarda una categoria del tumore alla prostata estremamente aggressivo in quei pazienti che esordiscono cioè con questa neoplasia ed hanno già le metastasi a distanza e riusciamo ad aumentare la loro sopravvivenza.
Massimo Di Maio Professore presso il Dipartimento di Oncologia dell'Università di Torino e Direttore dell'Oncologia dell'Ospedale Mauriziano di Torino ha sottolineato come "per l'immunoterapia sia stato un anno di importanti novità in quanto il numero delle indicazioni dimostrate di efficacia per i farmaci immunoterapici sta aumentando rapidamente e quindi nel prossimo futuro aumenterà di conseguenza anche il numero dei pazienti che riceveranno questa pratica clinica non soltanto in ionoterapia, cioè come agenti singoli, ma anche in combinazione con la chemioterapia o farmaci immunoterapici. Abbiamo imparato - ha proseguito Di Maio - che quando un farmaco viene introdotto nella pratica clinica spesso il percorso della conoscenza è tutt'altro che compiuto. C'è tanta ricerca ancora da fare per meglio definire la selezione dei pazienti e l'incontro di oggi è stato anche l'occasione per ribadire l'importanza della sperimentazione non soltanto prima della registrazione clinica del farmaco ma anche quando diventa disponibile per la pratica clinica".
"Per la dottoressa Domenica Lorusso - Ginecologia Oncologica e Direzione Scientifica Fondazione Policlino Gemelli RCCS - il 2019 è stato un grande anno per i tumori ginecologici. Conoscevamo già un'importante classe di farmaci che sono i parp inibitori e che usavamo però solo nei momenti di recidiva della malattia. Invece l'anno scorso abbiamo scoperto che possono essere usati anche in prima linea solo nelle pazienti con mutazioni BRCA ma quest'anno abbiamo scoperto che possono essere usati anche nelle pazienti senza mutazione BRCA e quando sono dati come terapia di mantenimento al termine della chemioterapia prolungano in maniera significativa il tempo e la successiva ripresa della malattia.
"Marcangolo - ha detto il dottor Michele Caporossi Direttore Generale dell'Azienda Ospedali Riuniti di Ancona - in questi anni rappresenta il segno di una rete in crescita, una rete che è regionale in una regione da un milione e mezzo di abitanti ma il cui territorio è abbastanza vasto. Una regione nella quale ci sono delle complessità e ci sono anche le condizioni ideali per concepire un sistema a rete oncologica che non è semplicemente il sistema dell'offerta - dei punti di erogazione delle prestazioni -, ma è un sistema che coinvolge fino in fondo tutti i cittadini all'interno di quello che è il concetto della presa in carico delle persone. Nelle Marche – ha concluso Caporossi – oggi credo che ci sia molto di più rispetto al passato anche grazie a Marcangolo".