Civitanova si spacca (quasi) a metà per la seconda volta: cinque anni fa ci volle il ballottaggio per decretare sindaco della città Fabrizio Ciarapica (FI), dopo un primo turno che lo aveva visto raggiungere circa il 34% delle preferenze rispetto al 33% del suo diretto avversario Tommaso Claudio Corvatta (PD). Per le Comunali 2022 la coalizione di centrodestra migliora, ma non abbastanza da sfangarla al primo giro di boa: Ciarapica ottiene il 46,70% contro il 31,24% di Mirella Paglialunga (PD), rimandando al 26 giugno l’esito finale (leggi qui).
Un plus del 12% rispetto al 2017, quello del sindaco forzista, che se da una parte vuole render conto di un trend positivo, dall’altro apre nuovamente alle riflessioni su "cosa sia esattamente la politica" oggi. Non fosse altro che per le dichiarazioni rilasciate dalla stessa Paglialunga già a poche ore dalla fine dello spoglio (leggi qui): “La nostra società non ha ancora ben chiaro quale sia il valore della democrazia rispetto al voto, perché continuano ad avere grande risalto altre situazioni che pagano probabilmente molto di più rispetto ai programmi più decisi e forti”.
Parole che, inevitabilmente, fanno da èco al già discusso calo di affluenza alle urne (-5%) rispetto al 2017: “Sull’assenteismo, credo che si tratti di un dato in linea con la situazione nazionale, non vedo un’esclusività solo per Civitanova. Che ci sia una disaffezione dei cittadini è una realtà, ma la vedo piu collegata a un sistema culturale che negli ultimi anni è cresciuto. Andare tutti al mare di domenica è perfettamente in linea con la cultura degli ultimi decenni, e ad alcuni fa comodo che cresca ancora e ponga una distanza rispetto anche ai giovani”.
Un’analisi ineccepibile quella di Paglialunga, forte senz’altro di una serie di priorità programmatiche abbastanza convincenti da averle permesso di screditare i 'rumors' che prima del 12 giugno la davano al massimo al 25% delle preferenze. In senso prettamente più politico, l’ex dirigente scolastica ha dimostrato quanto l’ultima amministrazione Ciarapica abbia sì attuato una serie di scelte e interventi volti a migliorare la qualità di vita dei cittadini, ma in qualche modo non abbastanza validi da persuadere l’elettorato in quest’ultima tornata elettorale.
Il centrosinistra, insomma, può ancora giocarsela fino all’ultimo, come è già successo cinque anni fa. Nelle prossime due settimane conteranno gli argomenti, la fattibilità di taluni progetti, l’attenzione verso i residenti - che si tratti degli imprenditori preoccupati dei propri introiti (ma con le loro agevolazioni statali) o dei residenti meno abbienti “in fila in piazza per prendere il bonus 100 euro” – e non ultimo, il destino di alcuni voti emersi in questo giro di amministrative. Come quelli, ad esempio, che non hanno permesso a Silvia Squadroni (“SìAmo Civitanova”) di andare oltre il 13,83%, ma che potrebbero fare la differenza nel prossimo ballottaggio. Questo, naturalmente, in virtù di un’alleanza con questo o quel candidato. O magari nulla di tutto ciò. In ogni caso, l’esito finale sulle Comunali di Civitanova appare tutt’altro che scontato.
A trionfare, nelle preferenze, sono state le due liste civiche "Cambiano Corridonia" e "Corridonia Insieme", capaci di trainare le rispettive coalizioni. Questo quanto emerge dai risultati definitivi del primo turno per le elezioni del sindaco e del consiglio comunale della città di Corridonia, che hanno decretato il ballottaggio tra la coalizione di Giuliana Giampaoli (3.355 voti, 48,93%) e quella di Manuele Pierantoni (2.440 voti, 35.58%). Terzo posto per Sandro Scipioni (1.061 voti, 15,47%).
Nessuno dei principali partiti nazionali correva con un proprio simbolo nella tornata elettorale. Questi tutti i voti di lista e le relative percentuali: Corridonia Insieme, 1.495 voti (24,42%); Pensare Corridonia 616 voti (10,06%); Corridonia Rinasce 515 voti (8,4%); Noi Cittadini 440 voti (7,18%); Cambiamo Corridonia 1.865 voti (30,46%) e Centrodestra Corridonia 1.191 (19,45%).
Regina delle preferenze, tra i candidati consiglieri, è Nelia Calvigioni con 652 voti (Cambiamo Corridonia), seguita da Francesco Andreozzi (261 voti, Corridonia Insieme). Terza più votata è Donatella Batocchi (193 voti, Corridonia Insieme), mentre in top five ci sono anche Gioele Giaché (187 voti, Cambiamo Corridonia) e Monica Segretti (184 voti, Corridonia Insieme). Nella liste a sostegno del candidato Sandro Scipioni i più votati, invece, sono stati Lina Agostinelli (74 voti) e Michele Perfetti (72).
Roberto Lucarelli è il nuovo sindaco di Camerino. Battuto sul fil di lana l’ex sindaco Sandro Sborgia con il 50,66 % delle preferenze (pari a 1766 voti), contro il 49,34% (pari a 1720) dello sfidante della coalizione Camerino Ripartiamo (leggi qui tutti numeri). La città ducale ritorna al centrodestra, dopo il commissariamento. Lucarelli ottiene 8 seggi, contro i 4 di Sborgia.
Ecco il nuovo consiglio comunale, per la lista di maggioranza Camerino Insieme sono stati i più votati Antonella Nalli 409, Gianluca Pasqui 401, Silvia Piscini 395, Erika Cervelli 274, Stefano Falcioni 248, Alessandro Salvetti 177, Giovanni Fedeli 165, Cesare Pierdominici 132.
Per l’opposizione Camerino Ripartiamo è eletto il candidato sindaco Sandro Sborgia, oltre ai consiglieri Lucia Jajani 378 preferenze, Roberta Fattoretti 244, Luca Marassi 241.
Le preferenze totali della lista Camerino Insieme: Erika Cervelli 274, Stefano Falcioni 248, Giovanni Fedeli 165, Marcello Maccari 47, Chiara Marsili 84, Antonella Nalli 409, Alessandro Paoloni 110, Gianluca Pasqui 401, Cesare Pierdominici 132, Silvia Piscini 395, Alessandro Salvetti 177, Tiziano Siviglia 64.
Le preferenze totali della lista Ripartiamo: Gionata Bentivoglia 49, Alberto Cavallaro 207, Roberta Fattoretti 244, Lucia Jajani 378, Vincenzo Luzi 51, Luca Marassi 241, Rosella Paggio 142, Sonia Santacchi 137, Stefano Sfascia 239, Alessia Tavoloni 98, Mario Tesauri 162, Sauro Tromboni 71.
"C'è delusione per aver conseguito soltanto il 35% delle preferenze, però sappiamo che al ballottaggio si aprirà un altro discorso. Quasi un cittadino su due non è andato a votare, abbiamo molto su cui poter far leva". A dichiararlo è Manuele Pierantoni, candidato sindaco del centrosinistra nonché vicesindaco uscente nell'amministrazione Cartechini.
Sarà lui a sfidare Giuliana Giampaoli nel ballottaggio in programma il prossimo 26 giugno. Decisivi sono risultati circa 60 voti, quelli che hanno diviso la candidata del centrodestra dalla vittoria al primo turno (leggi qui le sue dichiarazioni).
"Sicuramente la gran parte di coloro che sono rimasti a casa appartenevano al nostro elettorato. Dovremo lavorare molto sull'astensionismo, c'è margine. Possiamo recuperare", spiega fiducioso Pierantoni.
"Di certo il fatto di aver perso ben 8 punti percentuali di affluenza rispetto al 2017 fa riflettere - prosegue il vicesindaco uscente -. La campagna elettorale condotta dalla lista della Giampaoli, con attacchi e critiche continue, ha avvelenato il clima e di certo non ha aiutato in questo senso. In ogni caso, il giudizio dei cittadini va sempre rispettato".
Riguardo le prospettive di un'alleanza con Sandro Scipioni, Pierantoni si mostra possibilista: "Domani, a mente fredda, inizieremo le analisi. Di certo siamo aperti al dialogo, sebbene sino a questo momento non lo abbia mai valutato. Non perché pensassi di vincere, ma perchè eravamo concentrati sul nostro progetto e sul nostro programma. Nell'ultimo loro comizio prospettavano addirittura una festa. Di certo l'abbiamo rimandata".
Vicini ormai alla chiusura degli scrutini, parlano gli esclusi dal possibile ballottaggio: "La lista 3V a Civitanova finora ha preso più della metà dei voti dei 5 stelle, 1/8 di quelli del PD e 1/8 di quelli della Meloni - commenta con un post sui social la candidata del Movimento 3V Alessandra Contigiani, ultima in termini di preferenze nel comune della riviera -. E ci siamo candidati da soli. Gli unici. Per la prima volta. Direi che il risultato per ora, nonostante tutto, sia abbastanza soddisfacente".
Si dice deluso dai civitanovesi il candidato della coalizione "Nova Urbs, Parola ai cittadini", Paolo Maria Squadroni, che con la sua lista civica puntava a risultati migliori del 3,81% ottenuto a dieci seggi dalla chiusura ufficiale dei conteggi. "Si è preferita la continuità alla novità. Per il ballottaggio ancora nulla di deciso".
Insoddisfatto anche Vinicio Morgoni, candidato sindaco della coalizione "La Nostra Città" al momento penultimo con un dato al di sotto del 3%, ben lontano dalle aspettative iniziali: “Il risultato elettorale vede i partiti tradizionali assolutamente vincenti, uniti sono imbattibili. Le liste civiche si sono dimostrate nuovamente marginali, nonostante anche noi avessimo progetti importanti, armonizzati e ben delineati. Ma la volontà popolare è sovrana".
A cosa imputa il record negativo di affluenze per questa giornata di elezioni? “Il cittadino non va a votare quando sta talmente bene da non sentire la necessità di andare a esprimere la propria condizione. Oppure, al contrario, è talmente disamorato da non trovare più motivo per andare a votare. Sono due facce di una stessa medaglia che, sinceramente, non so valutare. Personalmente credo che i quesiti referendari potessero essere accorpati in un’unica scheda: hanno reso difficile anche l’operazione stessa del voto”.
Quali sono i progetti per il futuro? “Se dovessimo entrare in consiglio comunale avremmo una visibilità tale da poter dare maggiore spessore alla nostra proposta. Nell’altro caso continueremo a svolgere la nostra attività, per quanto marginale”.
La vera sorpresa in negativo di questa tornata elettorale su Civitanova Marche è stata nettamente Silvia Squadroni. La candidata della lista civica SiAmo Civitanova, nonostante una arrembante campagna elettorale, non è riuscita neppure ad arrivare al ballottaggio. Non oltre il 15% la stima dei voti finali a lei attribuiti, oltre 30 punti percentuali in meno rispetto al sindaco uscente Fabrizio Ciarapica.
Malissimo anche il Movimento Cinque Stelle, che avrebbe dovuto supportarla con l'arrivo in città di Giuseppe Conte e che invece si è spaccato intorno al nome dell'ex esponente del centrodestra locale. Squadroni che, come fatto nel corso di tutta la campagna elettorale, ha deciso di non rispondere alle domande poste da parte della redazione di Picchio News.
“Eravamo arrivati al traguardo e mi dispiace non portare a casa il risultato per 50 - 60 voti. Ci avevo creduto ma siamo comunque in fase di verifica per quanto riguarda i voti di un seggio che non sono ancora stati ufficializzati. Temo però non sposteranno così tanto”. E’ visibilmente delusa Giuliana Giampaoli, candidata civica con il centrodestra per la prima poltrona di Corridonia.
E’ stata la più votata nel comune che maggiormente ha risentito dell’astensionismo dei cittadini: nei seggi elettorali: “L’enorme astensionismo si riflette sul trend nazionale e su tutta la provincia. Credo che anche il periodo pandemico abbia giocato un ruolo importante. E ci si è disamorati un po’ della politica”, spiega la Giampaoli.
“Sono soddisfatta perché abbiamo portato avanti una proposta nuova, una coalizione civica partitica che poteva avere tante variabili ma che si è dimostrata vincente. Nonostante non fossi al di dentro della politica, a parte gli ultimi cinque anni, i cittadini credo abbiano capito la proposta”, ha spiegato ancora la candidata sindaca.
Appuntamento allora per il prossimo 26 giugno, quando dall’altra parte delle schede elettorali per il ballottaggio ci sarà il vicesindaco uscente, Manuele Pierantoni. “Nei prossimi cinque anni non vogliamo solo riportare a casa dei risultati ma anche le persone ad appassionarsi alla politica. Per il ballottaggio voglio convincere gli indecisi e sappiamo che il ballottaggio è più difficile rispetto a un primo turno. Ma noi vogliamo andare avanti senza curarci delle polemiche”.
"Se dicessi che non mi sento deluso dall'esito delle elezioni, direi una falsità, ma lo accettiamo e faremo tesoro di questo percorso. Continueremo a lavorare sull'idea di un centrosinistra nuovo". A parlare è Massimo D'Este, il grande sconfitto della tornata elettorale, a Tolentino.
I risultati del primo turno, infatti, hanno decretato il ballottaggio - in programma il prossimo 26 giugno - tra i candidati Silvia Luconi e Mauro Sclavi (leggi qui le loro dichiarazioni), con l'esclusione della coalizione di centrosinistra.
D'Este, alla prima partecipazione attiva in politica, definisce il suo approccio a questo mondo "fin troppo positivo. Pensavo che la nostra visione sarebbe stata assimilata in meno tempo. La mia delusione nasce proprio da questo, ma dalle sconfitte e dai momenti di caduta dobbiamo rialzarci".
"Il nostro è un lavoro lungo e faticoso - ribadisce D'Este -. Vogliamo un rapporto di reciprocità tra il cittadino e chi amministra. Non bisogna pensare che il politico dall'alto decida, ma deve esserci partecipazione, e ormai le persone si sono abituate a non partecipare".
Uno dei temi principali delle elezioni, a Tolentino così come in gran parte d'Italia, è stata proprio la scarsa affluenza alle urne. "Dobbiamo porci degli interrogativi importanti, c'è da ricreare un percorso motivazionale nei confronti dell'elettorato che, molto probabilmente, non riconosce più l'importanza del voto. Non ci sono più scuole di politica in ambito territoriale né i circoli, dove la politica si respira ed entra dentro le vene".
"Forse ha giocato anche la paura che tutti i numeri e le cifre che sono stati dati non saremmo stati in grado di gestirli così come l'attuale amministrazione ha garantito - confida D'Este -. Credo che il timore che qualcosa sarebbe potuto cambiare in modo negativo, abbia avuto il suo ruolo".
E, infine, su eventuali accordi in vista del ballottaggio, il candidato del centrosinistra lascia le porte aperte al dialogo: "Ora lasciamo decantare questo briciolo di amarezza che ci pervade - afferma -. La scelta non la farò io, ma tutti insieme decideremo. Penso possano esserci delle basi su cui poterci confrontare con Mauro (Sclavi, ndr). Molti aspetti del programma possono anche coincidere. Ne parleremo serenamente, a bocce ferme".
“Sono soddisfatta perché è un buon risultato considerando che la coalizione ha fatto un percorso tutto sommato breve dallo scorso gennaio. Abbiammo una squadra forte, non ho mai pensato di arrivare alla vittoria immediata, il ballottaggio era scontato. E’ ancora presto per parlare in termini percentuali ma abbiamo comunque riscontrato un dato positivo”.
E' sorridente Mirella Paglialunga, intercettata questa sera di fronte la propria sede elettorale in via Corridoni a Civitanova Alta. in trepidante attesa, insieme a tanti sostenitori delle varie liste in suo sostegno. Tra questi, anche il consigliere uscente Pier Paolo Rossi. Da capire se sarà ballottaggio e in che percentuale tutto il centrosinistra sarà stato in grado di tracciare un solco alle proprie spalle rispetto alla terza candidata, che rischia un distacco di oltre 15 punti percentuali dall'ex dirigente scolastica del Via Tacito.
In chiave ballottaggio “mi hanno sorpreso i risultati di tutti, in particolare di Silvia Squadroni che visto il lavoro determinato e forte che ha fatto non ha avuto il successo che si pensava. Altrettanto se non di più Morgoni: delusione totale. Anche gli altri due candidati; questo dimostra che non bisogna disperdere i voti in campagna elettorale e rinforza una mia convinzione: restare forti intorno ai propri valori e non disperdersi dietro piccole questioni quotidiane”, sottolinea la Paglialunga.
“Non mi riferisco né ai Cinque Stelle né a nessun altro, perché il nostro programma che ho voluto identificare come progressista dove ci sono valori forti come antifascismo, partecipazione e trasparenza, li ribadisco: sono condizioni sine qua non che continueremo a portare all’elettorato per convincerlo a sostenerci", ha aggiunto la candidata del centrosinistra.
Magro il dato degli elettori, in netto calo rispetto alle precedenti amministrative ma in linea con il dato nazionale: “Che ci sia una disaffezione è una realtà, ma la vedo piu collegata a un sistema culturale che negli ultimi anni è cresciuto. Nel nostro programma è prevista una crescita della cultura democratica puntando molto sui giovani. Va da sé che la città deve occuparsi della scuola per abituare i giovani a una vita cittadina".
Ad aver forse penalizzato la candidata sindaca di centrosinistra, andata comunque oltre le aspettative con gli scrutini ancora in corso, la location della propria sede elettorale, lontana dal centro cittadino: “Ho scelto volutamente Civitanova Alta come quartier generale perché ho pensato che dovevo dare un segno simbolico. Dal punto di vista elettorale può darsi che abbia sbagliato, ma serviva un segnale: questo è un borgo dove non mettono mano da anni, a parte gli ultimi due mesi con qualche strada asfaltata. Però ci sono interessi molto forti”.
“Ripartire dai posti dimenticati, ma non solo. Dalla politica dimenticata: dalle situazioni da migliorare per aumentare la qualità della vita delle persone. Ripartiamo dai servizi sociali, non intesi come l’obolo delle persone che fanno la fila in piazza per essere umiliate e prendere 100 euro per il Covid, ma partiamo dai servizi delocalizzati nei quartieri, per sostenere le famiglie, gli anziani, non lasciare nella solitudine persone che non sanno nemmeno come raggiungere l’ospedale perché non hanno mezzi propri”, ha concluso la candidata sindaca del centro sinistra.
A Tolentino si va al ballottaggio per decretare il nome del nuovo primo cittadino (leggi qui i risultati dello scrutinio in diretta). A sfidarsi, tra due settimane, saranno la candidata della coalizione del centrodestra - nonché vicesindaco uscente - Silvia Luconi e il candidato del terzo polo civico, Mauro Sclavi.
Intercettati a caldo sulla scalinata che conduce alla sala stampa allestita dal Comune presso la Sala Riunioni dell'Ufficio Urbanistica, entrambi i candidati mostrano fiducia in vista dell'appuntamento decisivo del 26 giugno.
"Bisogna affrontare questi giorni con serenità - la stessa che mi accompagna oggi -, fermezza, e con la voglia di spiegare ai cittadini tutto quello che non è stato capito e compreso in termini di obiettivi e di risultati", dichiara Silvia Luconi che ammette, comunque, come ci sia un po' di delusione per la mancata vittoria al primo turno, ma ribadisce: "Siamo in largo vantaggio, sono fiduciosa".
"La scarsa affluenza alle urne? Ripercorre un trend nazionale, credo che prima di tutto si debbano interrogare i partiti a vario titolo. Qui a Tolentino credo che sia stata fatta una campagna elettorale per certi versi troppo avvelenata, che non ha fatto bene a nessuno e mette nelle condizioni l'elettore di allontanarsi o magari votare diversamente", conclude Luconi.
Estrema soddisfazione per il risultato raggiunto, traspare dalle parole di Sclavi: "Tre liste contro dieci era una missione da David contro, non uno, ma dieci Golia. Però non abbiamo avuto paura - dice -, siamo stati dritti e fermi anche quando la tramontana tirava forte. Il traguardo è stato raggiunto grazie alla coalizione, e non grazie al singolo. Ha vinto il nostro modo di essere e di pensare. Speriamo che questa sia solo la prima delle due vittorie".
Sul ballottaggio, il candidato civico apre le porte alla coalizione di centrosinistra: "D'Este? Il dialogo non si nega a nessuno. Sarebbe intelligente parlare con persone che non hanno un programma troppo distante dal nostro". Infine, un parere sull'affluenza, attestatasi soltanto al 55%: "Tolentino storicamente, dal 2012, non ha avuto mai un'affluenza superiore al 60% degli aventi diritto. La campagna elettorale urlata e buttata sul personale credo non paghi e il voto di oggi lo ha dimostrato. Chi è moderato e parla di temi, come abbiamo fatto noi, viene più gradito".
Pronostico rispettato a Civitanova Marche, dove il sindaco uscente Fabrizio Ciarapica si impone per il momento con ampio margine sugli sfidanti, tanto da non escludere la vittoria già al primo turno.
"Siamo primi su tutte le sezioni, c'è stato un riconoscimento positivo da parte della città sull'azione amministrativa - ha affermato il sindaco uscente Ciarapica - per questo la lista che porta il mio nome è prima. Per adesso i risultati raggiunti sono ottimi, se miglioreranno, saremo ancora più soddisfatti".
"E' anche un premio alla nostra campagna elettorale, sempre a favore dei cittadini, a differenza di chi ha avuto l'obiettivo di mettersi contro di noi usando la calunnia e la diffamazione - ha puntualizzato ancora l'esponente di Forza Italia. - Questo ci ha differenziato e ci ha fatto raggiungere un risultato soddisfacente."
Procede nel frattempo a rilento la conta dei voti nelle sezioni elettorali al momento mancanti. A complicare la situazione non soltanto l'elevato numero di candidati presenti nelle singole liste elettorali ma soprattutto una importante disorganizzazione all'interno delle sezioni. Ormai consolidato il vantaggio di Ciarapica e della candidata del centrosinistra Mirella Paglialunga sugli altri quattro sfidanti.
Non si esclude un clamoroso fotofinish, con Fabrizio Ciarapica che potrebbe addirittura riuscire a imporsi al primo turno. Risulta al momento migliorato in modo netto la rilevazione rispetto a cinque anni fa, quando con Corvatta andò al ballottaggio forte di un 37%.
Cambio di rotta per Camerino: Roberto Lucarelli (“Camerino Insieme”) ha prevalso sull’uscente Sandro Sborgia (“Ripartiamo”) dopo un testa a testa che ha portato allo scarto finale di appena 46 voti, e si attesta nuovo sindaco della città (leggi qui). Una felicità rimandata, però, come spiega lo stesso Lucarelli: “è doveroso oggi rispettare il lutto cittadino per il nostro giovane concittadino Samuele Micarelli, scomparso la scorsa notte”.
E sulle ragioni del successo elettorale, afferma: “La nostra è stata una campagna elettorale condotta tra la gente, dove abbiamo cercato di incontrare più persone possibili e cercato di spiegare quelle che erano le nostre proposte e linee programmatiche. Ringrazio tutti i cittadini: fra poche ore saremo già al lavoro con tutta la squadra”.
“Inizieremo – prosegue - da quelli che sono i documenti e le carte amministrative per capire cosa va migliorato nell’immediato. Sicuramente coinvolgeremo da subito il Commissario Straordinario Legnini e le varie istituzioni: un passaggio fondamentale del nostro piano di riscostruzione. E' troppo tempo che Camerino aspetta di ripartire, soprattutto per quel che riguarda i cantieri del centro storico".
“Parallelamente – aggiunge il neo sindaco camerte - punteremo alla rigenerazione e alle potenzialità attrattive della nostra città: a lungo le sue bellezze sono rimaste nascoste, soprattutto in virtù del fatto che ospita una delle università più prestigiose a livello nazionale e internazionale”.
A dispetto delle percentuali di affluenza alle urne da parte dei cittadini aventi diritto al voto (il 55,09 %, in calo di 4 punti rispetto al 2017), c’è grande attesa in tutta la regione delle Marche per conoscere i risultati di queste Elezioni Comunali 2022. Anche nella provincia di Macerata, rappresentanti di lista e scrutatori distribuiti fra i seggi di Civitanova, Tolentino, Corridonia, Camerino e Valfornace si sono attivati dalle ore 14, procedendo al conteggio delle schede, che entro la giornata decreteranno i vincitori immediati (come Massimo Citracca e Roberto Lucarelli) di quest’ultima tornata elettorale e i ‘rimandati’ al ballottaggio previsto per domenica 26 giugno.
Già dalle prime battute dello spoglio, si respira una forte aria di tensione e aspettativa legata non solo ai nomi dei sindaci che guideranno le città della provincia maceratese per i prossimi 5 anni, ma anche quelli dei nuovi membri dei rispettivi consigli comunali. Per alcuni la sfida fra i contendenti si giocherà tutta sul filo sottile della credibilità e delle promesse fatte durante la campagna elettorale, oltre che della bandiera politica cui – in un modo o nell’altro – si è scelto d’esser rappresentati. Con conseguente risonanza sul piano nazionale legata all’esito delle amministrative nelle altre regioni.
Massimo Citracca si conferma sindaco di Valfornace. Dopo lo scrutinio delle due sezioni cittadine, il primo cittadino uscente, candidato della lista "Valfornace Impegno Comune", ottiene una larga vittoria con 120 voti di scarto e il 60,14% delle preferenze sullo sfidante Sandro Luciani, fermo al 39,86% (Valfornace impegno comune).
Valfornace in questa tornata elettorale ha registrato un numero più basso in termini di affluenza rispetto a cinque anni fa, tendenza che si riscontra in tutti i cinque comuni del Maceratese chiamati ad eleggere sindaco e Consiglio comunale: ha votato il 76,75% degli aventi diritto (nel 2017 la percentuale era all'80,25%).
Giungono i dati definitivi dallo spoglio elettorale a Camerino. Dopo lo scrutinio delle otto sezioni totali, Roberto Lucarelli, candidato della lista "Camerino Insieme" (1766 voti, 50,66%) ha battuto Sandro Sborgia candidato della lista "Ripartiamo" (1720 voti, 49,34%). Si è vissuto un testa a testa sino all'ultima scheda, con 46 voti di differenza tra i due sfidanti.
Camerino in questa tornata elettorale ha registrato un numero più basso in termini di affluenza rispetto a cinque anni fa, tendenza che si riscontra in tutti i cinque comuni del Maceratese chiamati ad eleggere sindaco e Consiglio comunale: ha votato il 63,76% degli aventi diritto (nel 2017 la percentuale era al 71,39%).
Corridonia, tutto come previsto: si andrà al ballottaggio per l’elezione del primo cittadino che governerà il comune per i prossimi 5 anni. A sfidarsi nuovamente alle urne domenica 26 giugno saranno il candidato e la candidata sindaca dal centrodestra, Giuliana Giampaoli (48%) e il candidato primo cittadino del centrosinistra Manuele Pierantoni (35%).
Il vicesindaco e assessore al bilancio uscente, appoggiato da Corridonia insieme e Pensare Corridonia e figlio politico del sindaco uscente Cartechini, era dato per favorito nella bagarre elettorale che ha visto coinvolto il comune nelle ultime settimane. Giuliana Giampaoli, consigliera comunale di opposizione nel corso dell’ultima amministrazione e espressione locale del centrodestra moderato, è stata appoggiata dalle liste Cambiamo Corridonia e Centrodestra Unito.
A pendere come ago della bilancia sarà Sandro Scipioni, cognato della Giampaoli e grande deluso della competizione elettorale. Il pacchetto di voti che potrebbe mettere a disposizione di Pierantoni o della Giampaoli risulterà decisivo per l’elezione del prossimo primo cittadino di Corridonia.
Era stata la stessa candidata del centrodestra, nel corso di una delle ultime interviste prima del voto rilasciate ai microfoni di Picchio News, ad aprire a una possibile alleanza in previsione del ballottaggio proprio nei confronti di Sandro Scipioni. Al momento i giochi restano comunque aperti.
Giungono i dati definitivi dello spoglio elettorale a Corridonia. Dopo lo scrutinio delle 15 sezioni cittadine, Giuliana Giampaoli (3355 voti) candidata sindaco della coalizione di centrodestra, che ha sfiorato la vittoria al primo turno, dovrà confrontarsi al ballottaggio con Manuele Pierantoni (2440), candidato della coalizione di centrosinistra (espressione dell'amministrazione uscente), il prossimo 26 giugno. Decisiva una manciata di voti, ancora da quantificare con esattezza. Più staccato Sandro Scipioni (15%, 1061 voti), candidato della coalizione "Corridonia Rinasce".
Corridonia in questa tornata elettorale ha registrato un numero più basso in termini di affluenza rispetto a cinque anni fa, tendenza che si riscontra in tutti i cinque comuni del Maceratese chiamati ad eleggere sindaco e Consiglio comunale: ha votato il 50,77% degli aventi diritto (nel 2017 la percentuale era al 59,41%).
Tolentino va al ballottaggio. Arrivano i dati definitivi sullo scrutinio delle 19 sezioni cittadine, stando ai quali la vicesindaco uscente Silvia Luconi, candidata della coalizione di centrodestra, chiude avanti (4.040 preferenze, il 42,37% delle preferenze) su Mauro Sclavi, candidato del terzo polo civico (3.176 voti, il 32,95% delle preferenze), mentre Massimo D'Este, candidato del centrosinistra, si ferma a 2379 voti (il 24.68% delle preferenze) e rimane fuori dal ballottagio del 26 giugno prossimo.
Tolentino in questa tornata elettorale ha registrato un numero più basso in termini di affluenza rispetto a cinque anni fa: ha votato il 55,60% degli aventi diritto (nel 2017 la percentuale era all'80,25%).
Giungono i dati dello spoglio elettorale a Civitanova Marche. Dopo lo scrutinio della prime 12 sezioni sulle 40 totali, Fabrizio Ciarapica, candidato della coalizione di centrodestra è in vantaggio con il 46,70% delle preferenze (2,299 voti), rispetto al 31,24% di Mirella Paglialunga, candidata della coalizione di centrosinistra (1538 voti) e il 13,83% di Silvia Squadroni (681voti), candidata della coalizione "Sìamo Civitanova".
Più staccati Vinicio Morgoni, candidato sindaco della coalizione "La Nostra Città" con il 3,27% (161 voti), Paolo Maria Squadroni, candidato della coalizione "Nova Urbs, Parola ai cittadini" (3,66%), seguito da Alessandra Contigiani, candidata del Movimento 3V (1.30%).
Civitanova in questa tornata elettorale ha registrato un numero più basso in termini di affluenza rispetto a cinque anni fa, tendenza che si riscontra in tutti i cinque comuni del Maceratese chiamati ad eleggere sindaco e Consiglio comunale: ha votato il 51,69% degli aventi diritto (nel 2017 la percentuale era al 59,41%).
Aggiornamento 16:20
Si consolida il vantaggio di Ciarapica, avanti con ampio margine in tutte le sezioni scrutinate fino a questo momento (2, 7, 14, 16, 17, 19, 23, 29, 32, 34, 35). A seguire Mirella Paglialunga, candidata del centrosinistra con la quale si prefigura un ballottaggio. Molto più staccata la candidata si SiAmo Civitanova, Silvia Squadroni. Dato importante quello di Civitanova Alta, dove ha sede il quartier generale della Paglialunga e dove si è imposto in modo netto (sez. 29 e 32) il sindaco uscente Fabrizio Ciarapica.
Aggiornamento 17:30
Allunga il proprio vantaggio il primo cittadino uscente, Fabrizio Ciarapica, nelle prime 13 sezioni scrutinate, poco meno di un terzo delle 40 totali (2, 7, 14, 16, 17, 19, 21, 23, 29, 32, 34, 35, 37), a conferma di un trend che va consolidandosi ora dopo ora. Seconda resta la candidata del centrosinistra, Mirella Paglialunga. Sempre più staccata Silvia Squadroni, candidata di SiAmo Civitanova. Molto ravvicinati invece gli altri due candidati civici Vinicio Morgoni e Paolo Squadroni. Ultimi, al momento, per preferenza la candidata del movimento di protesta 3V, Francesca Contigiani.
Aggiornamento 21:30
Nonostante gli eclatanti ritardi registrati in diversi seggi elettorali, Fabrizio Ciarapica continua a risultare in ampio vantaggio rispetto a Mirella Paglialunga, espressione del centrosinistra civitanovese. Come confermato dal centrodestra cittadino, il trend che vede il sindaco uscente in prima linea per il ballottaggio non ha scalfito i pensieri di un possibile colpo di scena addirittura al primo turno.
Aggiornamento 22:00
Civitanova Marche resta l'ultimo comune tra quelli chiamati al voto nel fornire i risultati elettorali definitivi provenienti dalle varie sezioni. Con Camerino e Valfornace che hanno già eletto i loro primi cittadini e con Tolentino e Corridonia chiamate al ballottaggio, resta dietro solo il più numeroso comune del Maceratese. Con 27 sezioni scrutinate su 40 (pari a un avanzamento del 64,03%), Ciarapica conduce in testa con il 48,16% dei voti, seconda la Pagialunga con il 32,79%. Dietro, più staccati Silvia Squadroni con il 14,08%, Paolo Maria Squadroni con il 3,87%, Vinicio Morgoni con il 2,93% e Alessandra Contigiani con l'1,64%.
Aggiornamento 23:00
Quando si è giunti a un avanzamento del 69,52%, tiene ancora botta il sindaco uscente Fabrizio Ciarapica con il 47,83% dei consensi pari a poco meno di 6000 voti nelle attuali 29 sezioni scrutinate sulle 40 totali. Segue Mirella Paglialunga con il 32,74%. Per la Squadroni ci si attesta al 14,26%. Più staccati Paolo Maria Squadroni(3,81%), Vinicio Morgoni (2,92%) e Alessandra Contigiani (1,64%).
Aggiornamento 23.30
Mentre prosegue con 'singolare' lentezza lo spoglio, gli ultimi dati pervenuti dalle 35 sezioni scrutinate su 40 totali confermano il primato di Fabrizio Ciarapica con il 46,30% delle preferenze (6.948 voti), seguito da Mirella Paglialunga con il 31,32% (4.700 voti). A chudere la tornata elettorale, già proiettata verso il ballottaggio del 26 giugno, Silvia Squadroni con 13,94% (2.092 voti), Paolo Maria Squadroni (3,86%), Vinicio Morgoni (2,97%) e Alessandra Contigiani (1,61%)
Aggiornamento 01:00
Arriva a notte fonda il dato definitivo delle 40 sezioni totali scrutinate sull'intero territorio comunale. Sarà ballottaggio tra il sindaco uscente, Fabrizio Ciarapica, e la candidata del centrosinistra, Mirella Paglialunga. Nonostante l'ampio vantaggio costruito dal primo cittadino (46,59%) sull'ex dirigente scolastica (31,18%), e assottigliatosi ora dopo ora, tutti i giochi restano aperti per il 26 giugno. A deludere in questa prima tranches soprattutto Silvia Squadroni (13,88%) e Vinicio Morgoni (2,85%). Tutto sommato positivo l'esordio di Paolo Maria Squadroni (3,93%). Chiude Alessandra Contigiani del movimento di protesta 3V (1,57%).
Editoriale. E’ record, ma in negativo. Dal 1946 a oggi non si erano mai raggiunti nella storia della Repubblica livelli così bassi di partecipazione popolare a un referendum. 20,9%, questo il dato definitivo giunto dal Ministero dell’Interno. Solo poco più di un elettore su cinque di quelli aventi diritto si è recato alle urne per esprimere una preferenza sul referendum per la giustizia promosso da Lega e Radicali.
Un raggiungimento del quorum del 50% che già nei mesi passati era parso come una chimera a giornalisti e analisti politici. Per quanto il tonfo fosse pronosticabile, risulta inatteso per le ampie proporzioni che registrano di fatto una pesante sconfitta per i suoi promotori. Più in generale, segnando una ulteriore sconfitta nei confronti del mondo della politica, incapace ancora una volta di prendere delle decisioni riversate su un popolo sovrano a fasi alterne.
Inutile è stato l’accorpamento con le amministrative che si sono svolte in oltre 1000 comuni italiani - 5 quelli interessati nel Maceratese - il referendum non è proprio andato giù agli elettori, che in molteplici casi hanno rifiutato le schede elettorali. E più in generale molto male sono andati i dati sull’affluenza in piccoli e grandi centri chiamati al voto, altro segnale di una disaffezione sempre più tangibile nei confronti di una classe politica mai attenta alle esigenze della popolazione, messa in ginocchio dal binomio guerra - pandemia.
Il precedente record negativo in termini referendari spettava al 2009, con la consultazione sulla legge elettorale che fu votata solo dal 23,7% degli aventi diritto. Altro tema considerato non di prim’ordine dal popolo italiano, evidentemente spinto a chiedere maggiore concretezza su tematiche di più stretta quotidianità.
Non si discosta dalla media nazionale neppure il Maceratese, dove l'affluenza complessiva si è attestata al 54,03% degli aventi diritto per quanto riguarda le comunali: oltre 6 punti percentuali in meno rispetto alla precedente tornata elettorale (60,09%). Bassa in provincia anche l'affluenza per il referendum, che supera di poco la soglia del 26%, andando però oltre la media nazionale.
A Corridonia il tonfo maggiore invece per quanto riguarda le amministrative: -8,64% di elettori. Seguono a ruota anche gli altri quattro comuni coinvolti in provincia, tutti in rosso, altro segnale di come la proposta politica non abbia fatto breccia negli elettori, che hanno preferito affollare le spiagge al posto delle cabine elettorali.
A Civitanova Marche - 7,72%; a Camerino, sconvolta dalla tragedia della morte del giovane Samuele Micarelli, -7,63%; a Tolentino -4,8%. Valfornace, il comune più piccolo tra quelli coinvolti e nel quale si è votato più per presenza sul territorio che non per affezione politica, è anche quello che ha risentito meno del contraccolpo: -3,5%.
Tutto in attesa dello spoglio per le elezioni amministrative che avrà inizio a partire dalle 14 di oggi e che porterà all’elezione nei comuni di Camerino e Valfornace o a un probabile ballottaggio nei comuni di Civitanova Marche, Corridonia e Tolentino. Ma a prescindere da come andrà e senza troppi giri di parole: la destra, promotrice dei cinque quesiti referendari sulla giustizia, ha già perso. E ha perso male. Segnali di nervosismo tangibili da parte di Silvio Berlusconi, presentatosi in favore di telecamere violando il silenzio elettorale nella giornata di domenica. Più in generale, è comunque tutto il mondo della politica a non passarsela particolarmente bene.
Le Marche si sono allineate al dato nazionale sull'affluenza alle urne per i 5 referendum sull'ordinamento giudiziario di domenica 12 giugno: è andato a votare il 20,72% degli aventi diritto (un milione 166mila marchigiani). Si tratta dell'affluenza più bassa della storia.
La provincia dove si è votato di più è stata quella di Macerata con il 26,66%, quella con la minore affluenza Ascoli Piceno con il 15,26%. Quanto ai quesiti referendari, il sì ha raccolto il 75,42% per la separazione delle carriere dei magistrati, il 73,65% per l'elezione dei componenti togati del Csm, il 72,89% per quello sui membri laici dei consigli giudiziari, il 55,81% per la limitazione delle misure cautelari, il 53,47% per la modifica della legge Severino e l'incandidabilità dopo la condanna.