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Ballottaggio Civitanova. Ciarapica meglio del 2017, ma Paglialunga fa tremare la destra

Ballottaggio Civitanova. Ciarapica meglio del 2017, ma Paglialunga fa tremare la destra

Civitanova si spacca (quasi) a metà per la seconda volta: cinque anni fa ci volle il ballottaggio per decretare sindaco della città Fabrizio Ciarapica (FI), dopo un primo turno che lo aveva visto raggiungere circa il 34% delle preferenze rispetto al 33% del suo diretto avversario Tommaso Claudio Corvatta (PD). Per le Comunali 2022 la coalizione di centrodestra migliora, ma non abbastanza da sfangarla al primo giro di boa: Ciarapica ottiene il 46,70% contro il 31,24% di Mirella Paglialunga (PD), rimandando al 26 giugno l’esito finale (leggi qui).

Un plus del 12% rispetto al 2017, quello del sindaco forzista, che se da una parte vuole render conto di un trend positivo, dall’altro apre nuovamente alle riflessioni su "cosa sia esattamente la politica" oggi. Non fosse altro che per le dichiarazioni rilasciate dalla stessa Paglialunga già a poche ore dalla fine dello spoglio (leggi qui): “La nostra società non ha ancora ben chiaro quale sia il valore della democrazia rispetto al voto, perché continuano ad avere grande risalto altre situazioni che pagano probabilmente molto di più rispetto ai programmi più decisi e forti”.

Parole che, inevitabilmente, fanno da èco al già discusso calo di affluenza alle urne (-5%) rispetto al 2017:  “Sull’assenteismo, credo che si tratti di un dato in linea con la situazione nazionale, non vedo un’esclusività solo per Civitanova. Che ci sia una disaffezione dei cittadini è una realtà, ma la vedo piu collegata a un sistema culturale che negli ultimi anni è cresciuto. Andare tutti al mare di domenica è perfettamente in linea con la cultura degli ultimi decenni, e ad alcuni fa comodo che cresca ancora e ponga una distanza rispetto anche ai giovani”.

Un’analisi ineccepibile quella di Paglialunga, forte senz’altro di una serie di priorità programmatiche abbastanza convincenti da averle permesso di screditare i 'rumors' che prima del 12 giugno la davano al massimo al 25% delle preferenze. In senso prettamente più politico, l’ex dirigente scolastica ha dimostrato quanto l’ultima amministrazione Ciarapica abbia sì attuato una serie di scelte e interventi volti a migliorare la qualità di vita dei cittadini, ma in qualche modo non abbastanza validi da persuadere l’elettorato in quest’ultima tornata elettorale.

Il centrosinistra, insomma, può ancora giocarsela fino all’ultimo, come è già successo cinque anni fa. Nelle prossime due settimane conteranno gli argomenti, la fattibilità di taluni progetti, l’attenzione verso i residenti - che si tratti degli imprenditori preoccupati dei propri introiti (ma con le loro agevolazioni statali) o dei residenti meno abbienti “in fila in piazza per prendere il bonus 100 euro” – e non ultimo, il destino di alcuni voti emersi in questo giro di amministrative. Come quelli, ad esempio, che non hanno permesso a Silvia Squadroni (“SìAmo Civitanova”) di andare oltre il 13,83%, ma che potrebbero fare la differenza nel prossimo ballottaggio. Questo, naturalmente, in virtù di un’alleanza con questo o quel candidato. O magari nulla di tutto ciò. In ogni caso, l’esito finale sulle Comunali di Civitanova appare tutt’altro che scontato.

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