Affluenza alle urne che si conferma in calo rispetto al primo turno, anche a Tolentino dove alle 12 era stato registrato un dato opposto (leggi qui). I seggi sono aperti dalle 7 di questa mattina, e resteranno a disposizione degli elettori sino alle 23, per scegliere il nuovo sindaco nei tre comuni andati al ballottaggio in provincia di Macerata: Civitanova Marche,Tolentino e Corridonia.
Nel Maceratese alle ore 19 l'affluenza è del 28,40% degli aventi diritto (36,83% al primo turno), in linea col dato regionale che si ferma al 28,82%.
Questa, nel dettaglio, l'affluenza in ciascuno dei tre comuni chiamati al voto: Civitanova Marche (25,53%, contro il 35,91% del primo turno), Tolentino (35,42% contro il 39,50% della prima tornata), Corridonia (26,85%, contro il 35,80% primo turno). Lo spoglio inizierà a partire dalle ore 23.00, subito dopo la conclusione delle operazioni di voto e l’accertamento del numero dei votanti.
Arrivano i primi dati sull'affluenza alle urne. Seggi aperti dalle 7 di questa mattina fino alle 23 per eleggere il nuovo sindaco nei tre comuni andati al ballottaggio in provincia di Macerata: Civitanova Marche,Tolentino e Corridonia.
Nel Maceratese alle ore 12 l'affluenza è del 14,38% degli aventi diritto (15,19% al primo turno), in linea col dato regionale che si ferma al 14,75%.
Questa, nel dettaglio, l'affluenza in ciascuno dei tre comuni chiamati al voto: Civitanova Marche (12,85%, contro il 15,30% del primo turno),Tolentino (19,10% contro il 17,02% della prima tornata),Corridonia (12,6%, contro il 12,51% primo turno). Lo spoglio inizierà a partire dalle ore 23.00, subito dopo la conclusione delle operazioni di voto e l’accertamento del numero dei votanti.
“In considerazione delle tante e importanti questioni che necessitano di essere affrontate con estrema urgenza, invitiamo il sindaco e la giunta a procedere con speditezza all’approvazione dei piani attuativi redatti e consegnati dallo studio Karrer. L’adozione dei piani consentirà ai tanti cittadini proprietari di abitazioni ubicate nelle aree perimetrate di poter finalmente avviare le attività necessarie alla ricostruzione delle loro abitazioni e al Comune di affidare la progettazione dei lavori necessari a mettere definitivamente in sicurezza il centro storico della città”. Il gruppo consiliare di minoranza – guidato da Sandro Sborgia – si rivolge così alla nuova Giunta Lucarelli appena insediata.
“Auspichiamo che la nuova amministrazione – prosegue in una nota la minoranza - in considerazione dei tempi ristrettissimi per la presentazione dei progetti volti all’acquisizione dei fondi del Pnrr, faccia proprie le proposte avanzate dall’amministrazione uscente con particolare riguardo ai progetti relativi alla misura B2.2 dei fondi integrativi sisma per la sistemazione e la riqualificazione degli impianti sportivi e per la creazione di spazi e strutture per il Coworking”.
“Con l’occasione desideriamo esprimere un sincero ringraziamento al commissario prefettizio Paolo De Biagi per il lavoro svolto e per la considerazione rivolta ai progetti di rigenerazione urbana relativi all’interramento degli elettrodotti di “Vallicelle”, alla ristrutturazione delle mura storiche con relativa messa in opera di un sistema per la loro illuminazione artistica, alla realizzazione di un impianto di risalita meccanizzato al parcheggio “Malatesta”; progetti avviati dalla passata amministrazione e di recente presentati per essere ammessi a finanziamento”.
Il gruppo Ripartiamo, forte del consenso ricevuto, “continuerà a profondere il massimo impegno perché il lavoro fatto in questi anni non vada perduto. Consapevoli delle difficoltà legate alla rigenerazione del nostro territorio, ci dichiariamo fin da subito disponibili a collaborare nella direzione di una velocizzazione del processo di ricostruzione secondo gli obiettivi fissati e nel solco del lavoro fatto”.
“Allo stesso modo contrasteremo con forza ogni tentativo di cancellare o modificare sostanzialmente il Programma Straordinario di Ricostruzione, la revisione dei Piani Attuativi o altre iniziative che dovessero portare ad ulteriori quanto inutili e dannose perdite di tempo”. “Il Gruppo Ripartiamo continuerà a profondere tutto il suo impegno per il bene della città e nell’interesse dei cittadini a garanzia dell’esercizio corretto dell’azione amministrativa esercitando il controllo politico-amministrativo che le compete. Buon lavoro alla nuova giunta e viva la città di Camerino”.
Tutto pronto – o quasi – per il rush finale di queste elezioni Comunali 2022 nella Provincia di Macerata. Appurato il calo di affluenza alle urne rispetto alla tornata del 2017, il caos nei seggi imputato alla concomitanza con il voto per il Referendum Giustizia e la conclamata sfiducia da parte dei cittadini nei confronti di istituzioni e figure politiche, l’attenzione ora è tutta riversata sul ballottaggio dei Comuni di Corridonia, Civitanova Marche e Tolentino.
Un’altra domenica di votazioni quella del 26 giugno, divisa fra dovere civico e voglia di svago estivo: visti i precedenti, tutto lascia presupporre un’ulteriore incremento degli astenuti, a fronte dei pochi ma decisi simpatizzanti di una certa fazione politica o di quell’altra. Perché, alla fine, la competizione – seppur sul piano locale – sarà ancora una volta fra Centrodestra e Centrosinistra.
Il primo, forte sul piano nazionale della cavalcata estremista di Giorgia Meloni (leader FdI), abbastanza da deviare l’attenzione rispetto la caduta libera di Matteo Salvini (Lega) e le timide incursioni di Silvio Berlusconi (FI). Il secondo, fermo sulle posizione moderate di Enrico Letta – che con il suo PD ha registrato un consolidamento generale dei consensi grazie anche ai risultati finora ottenuti con le Comunali -, ma ancora più indeciso sulle alleanze da stringere in vista delle Politiche 2023. Soprattutto, dopo l’addio ai 5 stelle da parte di Luigi di Maio.
Un’analisi questa che, indubbiamente, avrà il suo peso a Civitanova nel confronto finale tra Fabrizio Ciarapica (FI) e Mirella Paglialunga (PD). Il sindaco uscente ha sicuramente convinto di più il proprio elettorato rispetto a 5 anni fa, ma non abbastanza da evitare un altro ballottaggio (leggi qui). Fatto interessante, se si considera una candidata Paglialunga che molti hanno definito “a digiuno di politica”: ma, a quanto pare, persuasiva nei suoi argomenti quel tanto che basta per provare a rovinare la festa a Ciarapica e soci (leggi qui). Va da sé che a giocare un ruolo decisivo saranno anche le possibili alleanze processate in queste ultime due settimane (da una parte piuttosto che dall’altra) con i candidati flop della prima tornata (leggi qui).
Fari puntati anche su Tolentino, dove i cittadini sono chiamati a scegliere fra Silvia Luconi (“Tolentino nel Cuore”, coalizione centrodestra) e Mauro Sclavi (Polo Civico). La favorita ed ex braccio destro di Giuseppe Pezzanesi (sindaco uscente) ha puntato per tutto il corso della propria campagna elettorale su argomenti come “ricostruzione e rilancio” della città. Di fatto, raccoglie un’eredità che – a detta di molti – rischia di far passare in secondo piano le urgenze del centro storico rispetto a quelle della periferia più industriale, sulla quale convergeranno buonissima parte dei fondi Sisma e del Pnrr. Dall’altro lato, ci sarà uno Sclavi che con ogni probabilità potrà godere dell’appoggio di Massimo D’Este e soci (oltre che dei suoi, già sbilanciati a destra), e per il quale il futuro di Tolentino dipende in primis dalla partecipazione attiva dei suoi abitanti (leggi qui).
In ultimo, saranno le coalizioni di Centrodestra e Centrosinistra – guidate rispettivamente da Giuliana Giampaoli e Manuele Pierantoni – a contendersi la prima poltrona di Corridonia. Sicuramente, la leader di “Cambiamo Corridonia” potrà contare sul pacchetto di voti che il cognato-deluso Sandro Scipioni vorrà cedergli, qualora fosse scemato nel frattempo il potere persuasivo degli argomenti elettorali (concentrati su comunicazione, marketing e brandizzazione della città). Sull’altro fronte, non sarà semplice per Pierantoni farsi carico ulteriormente delle aspettative dei gruppi consiliari di maggioranza che nei mesi passati ne avevano promosso la canidatura (leggi qui). Sicuramente, i voti di questo ballottaggio restituiranno una volta per tutte anche il 'feedback' popolare nei confronti dell’ultima amministrazione Cartechini: e quindi, anche la sincera volontà di dare o meno continuità a tutta una serie di progetti e investimenti messi (per il momento) sotto naftalina.
Il sindaco di Camerino Roberto Lucarelli ha nominato la Giunta che lo affiancherà nell’azione amministrativa. Le deleghe degli assessorati sono stati assegnate a tre donne e un uomo. In particolare: la vicesindaca sarà Antonella Nalli (409 preferenze), già assessora dal 2014 al 2019 a cui sono state affidate le deleghe alla Cultura, i Servizi Sociali, Rapporti con le frazioni e la Protezione civile.
A Silvia Piscini (che ha ottenuto 395 preferenze) vanno le deleghe all’Istruzione, il Turismo, lo Sport, le Politiche giovanili e i Rapporti con la popolazione studentesca; Erika Cervelli (274 preferenze) già assessora dal 2014 al 2019 avrà le deleghe al Bilancio, la Programmazione economica e finanziaria, i Tributi, l’Ambiente, l’Agricoltura e le Attività produttive; a Stefano Falcioni ( 248 preferenze) sono state affidate le deleghe all’Urbanistica, i Lavori pubblici e la Manutenzione. Il sindaco Roberto Lucarelli ha tenuto per sé le deleghe alla Ricostruzione, alla Sanità, alla Polizia Locale e al personale.
“Il criterio utilizzato nella scelta nella Giunta, come preannunciato – ha spiegato il sindaco Roberto Lucarelli - è stato in base alle preferenze, posto che da sempre ho sostenuto di poter contare su una squadra formata da persone qualificate. Ne abbiamo quindi discusso insieme, prendendo le decisioni di comune accordo”. Il gruppo consiliare di Maggioranza sarà composto da: Gianluca Pasqui, Alessandro Salvetti, Giovanni Fedeli e Cesare Pierdominici. Nei prossimi giorni saranno individuati tra i consiglieri di Maggioranza anche i referenti del Sindaco. Il primo Consiglio comunale è stato fissato per mercoledì 29 giugno alle ore 21.15 e sarà trasmesso anche in diretta streaming sul canale YouTube del Comune di Camerino.
"Sono stati giorni difficili. Per chi è rimasto nel Movimento 5 Stelle, come me, e per chi è uscito come Luigi Di Maio. Voglio esprimere tutta la mia amarezza per quello che è successo. Sessanta persone, sessanta parlamentari che escono dalla loro storia, dal movimento che hanno creato, sono un fatto umano e politico gigantesco". Ad affermarlo, in una nota, è Mirella Emiliozzi, unica parlamentare maceratese dei 5 Stelle.
"Io ho fatto la mia scelta. Rimango all'interno del Movimento, ma questo non mi impedisce di dire che ciò che è successo ci impone la responsabilità di un’analisi profonda e sincera degli errori che evidentemente sono stati fatti anche nella gestione del movimento stesso", aggiunge la deputata.
"Rimanere per correggere gli errori, è questo lo scopo che mi sono data, rendere più precise, più incisive, più chiare le nostre battaglie, comunicarle alla popolazione - spiega Emiliozzi -. Se solo si pensa all’enorme stimolo economico che abbiamo impresso all’economia nazionale con il Superbonus, all'opportunità di risparmio nelle bollette offerta a tutti con la possibilità di fare le comunità energetiche, a quanto poco si sappia in realtà sul reddito di cittadinanza".
"E come dimenticare il baluardo alzato in difesa delle donne col Codice Rosso o all’argine imposto alla corruzione con lo Spazzacorrotti. Io voglio continuare a fare questo. Voglio mantenere il mio impegno per il bene dei cittadini e per farlo dobbiamo cambiare marcia. Io continuo a credere che lo si possa fare dentro al Movimento 5 Stelle" conclude Emiliozzi.
"Mai parole come quelle scritte da Zeno Meriggi calano come una pietra tombale sulla dignità umana e civile dei dem maceratesi. Impossibile sottrarsi a conseguenze legali di pari impatto". A denunciarlo, citando Carlo Levi, sono il commissario della Lega Marche, Riccardo Augusto Marchetti e il referente provinciale della Lega Macerata, Luca Buldorini.
Nel mirino degli esponenti del ‘Carroccio’ è finito un post sui social di Zeno Meriggi, componente del direttivo del circolo del Partito democratico, ex presidente dell’associazione Anteas e componente del collegio dei probiviri dell’Anffas.
Meriggi, infatti, ha titolato "Rievocazione della marcia su Roma" la foto che ritrae il corteo istituzionale con il nuovo gonfalone cittadino seguito da sindaco, vescovo, autorità politiche, militari e civili.
“È ignobile e civilmente irricevibile il richiamo alla marcia su Roma per un corteo rappresentativo di un evento pensato e realizzato per unire gioiosamente tutte le anime della città - dichiarano Marchetti e Buldorini - Ancora una volta il PD si mostra vittima della superbia intellettual-ideologica che gli ottunde ogni capacità di equilibrato giudizio”.
"Prova ne è che l’autore del post, proteso a denigrare l’indenigrabile, finisce per dare del ‘marciatore su Roma’ al proprio capogruppo (Narciso Ricotta, ndr) dando luogo ad un doppio, clamoroso autogoal - aggiungono i due esponenti della Lega -. La proposta del presidente del Consiglio maceratese, il leghista Francesco Luciani, di avviare l’iter che ha portato al titolo di Città è stata condivisa all’unanimità, quindi anche dal gruppo consiliare Pd, nonostante nei vent’anni in cui ha amministrato abbia lasciato la pratica languire in un cassetto".
"Quella di Meriggi, e di coloro che hanno entusiasticamente condiviso il suo post, è un’esternazione grave e da condannare: per la circostanza, il periodo storico in cui è maturata, con una guerra alle porte, e per aver colpito non solo gli uomini, ma il patto stesso tra i cittadini, Macerata e l’Italia intera" concludono Marchetti e Buldorini
"Trascorso poco più di un mese dal concretizzarsi dell’ottenimento del contributo pubblico di circa 2,5 milioni di euro per la ricostruzione degli edifici pubblici adibiti a residenza economica popolare, l'amministrazione comunale di Sefro comunica la consegna dei progetti finanziati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per le Aree Sisma 2009 e 2016, per un ammontare complessivo che supera il milione di euro". A comunicarlo è il consigliere con delega ai lavori pubblici Corrado Carminelli.
"Si tratta del finanziamento, destinato ad opere per la collettività, più importante e mai intercettato nel comune capoluogo della trota e dell’acqua - aggiunge il consigliere -. Infatti sono oggetto dei tre progetti, conclusi e approvati, il rifacimento e ammodernamento dell'impianto sportivo campo di calcetto Enrico Fracassini, la riqualificazione e rifunzionalizzazione della pista di pattinaggio e parco pubblico, Bosco Incantato incluso, e la creazione di un'area di sosta e interscambio tra mobilità dolce e classica. Inoltre rientrano nel finanziamento anche la messa in sicurezza ed il rifacimento di tre importanti tratti di strade comunali del capoluogo e delle frazioni di Sorti e Agolla".
I tempi dettati dal Ministero sono stretti: dovranno ora iniziare le operazioni di gara ed, entro dicembre 2022, dovranno essere affidati e quindi avviati i lavori.
"Questo importante traguardo" sottolinea il sindaco Pietro Tapanelli “funge da giusta cornice dell’operato dell’amministrazione comunale tutta. Maggioranza e minoranza hanno sempre collaborato con grande spirito d’iniziativa per il bene comune. Ormai non manca molto alla fine del mandato e i progetti avviati sono davvero molto importanti per il Comune di Sefro, ma anche per tutta l’alta valle del Potenza e dello Scarzito. Il lavoro è appena iniziato e i prossimi mesi saranno ancora più impegnativi".
Il Comune di Sefro è un cantiere a cielo aperto. Molte sono le opere in corso e molte altre sono in partenza. Spiega il Sindaco: "Un lavoro di questo tipo è possibile quando si mettono insieme alcuni essenziali fattori. Il primo è quello della squadra: quando tutti lavorano per l’obiettivo comune, come sta succedendo a Sefro, tutto è realizzabile. Il secondo: il lavoro dei dipendenti. Senza l’impegno e l’abnegazione degli impiegati e degli operai non si raggiunge alcun obiettivo. L’ultimo tassello è il divertimento. Sembra banale, ma bisogna divertirsi, con serietà, in ciò che si fa. Politica inclusa. Quando il fare diventa un peso è il caso di smettere, anche perché niente dura in eterno".
"Una foto che vale più di mille parole". Così il candidato sindaco di Tolentino Mauro Sclavi ha commentato l'immagine che ritrae la stretta di mano con Massimo D'Este, a margine dell'incontro tenutosi nella giornata di ieri durante il quale si sono confrontate le rispettive coalizioni: terzo polo civico e centrosinistra.
"Dopo una costruttiva e amichevole discussione è emersa la convergenza su cinque punti programmatici" sottolinea Sclavi. Nello specifico: necessità di mantenere la scuola Don Bosco in centro storico; sistemazione più dignitosa per gli studenti, i docenti e il personale scolastico del Campus; gestione Assm e comunità energetiche; cultura e turismo; servizi sociali.
"Tengo a sottolineare come la discussione non abbia riguardato incarichi istituzionali, ma si sia basata esclusivamente sui programmi, nel pieno interesse di Tolentino. La novità del nostro modo di fare politica è proprio questa: non è dove ti trovi a definirti, ma quello che fai", puntualizza Sclavi che aggiunge: "Massimo voleva cambiare come me. Non c'è riuscito da solo, ci riusciremo in due".
L'armonia raggiunta si evince anche dall'esplicita dichiarazione dei due coordinatori del gruppo "Dipende da noi", Nazzareno Tiranti e Barbara Salcocci: "Invitiamo tutti i cittadini e le cittadine che hanno a cuore il futuro di Tolentino, a votare Mauro Sclavi al ballottaggio del 26 giugno prossimo".
All'incontro, infatti, non erano presenti solo i leader ma anche i rappresentanti delle liste: Partito Democratico (Matteo Pascucci), Tolentino Rinasce (Martina Cicconetti), Civico22 (Paolo Dignani) e Dipende Da Noi (Nazzareno Tiranti) per la coalizione di D'Este; Tolentino Civica e Solidale (Stefano Servili), Tolentino Popolare (Alessandro Massi) e Riformisti Tolentino (Diego Aloisi) per la coalizione di Sclavi.
In merito ai giorni rimanenti di campagna elettorale, il candidato civico evidenzia: "Faccio una campagna elettorale diversa da quella della Luconi. Personalmente ritengo che se le persone hanno voglia di ascoltarmi, possono venire a farlo nel corso dei dibattiti pubblici. Mi metto a disposizione dei cittadini, non li vado a disturbare". Proprio nella serata di lunedì si è tenuto il primo appuntamento in piazza Maurizi che Sclavi definisce "molto partecipato. Ogni sera ci sarà un incontro (quest'oggi al Parco d'Isola d'Istria, ndr)".
Sempre nella giornata di ieri D'Este ha però avuto un colloquio, stavolta individuale, con Silvia Luconi. La candidata sindaco della coalizione di centrodestra lo ha definito "un incontro sereno e disteso, abbiamo condiviso alcune tematiche che sono sentite indistintamente da tutta la comunità (sisma, le scuole, la sanità, il sociale). Ci siamo lasciati con il reciproco impegno di dialogare in maniera costruttiva tra maggioranza e minoranza, pur rimanendo nel rispettivo perimetro politico".
"Non abbiamo assolutamente parlato di ruoli, di accordi e di poltrone perchè svilire tematiche importantissime come quelle amministrativo-politiche ad un semplice ruolo credo che sia quanto di più negativo per la comunità - spiega Luconi -. Una comunità che, in questo periodo di ricostruzione, ha bisogno di punti fermi e di toni pacati, ma al contempo di fermezza nell'esecuzione delle progettualità".
"Sono in giro per la città cercando di raggiungere quante più persone possibili - conclude Luconi -, i cittadini vogliono capire chi sia Silvia. Vogliono comprendere la mia personalità e il mio atteggiamento, oltre alla volontà di portare avanti una serie di questioni importanti per Tolentino. Sicuramente è finita un'epoca amministrativa fondamentale per il nostro comune e se ne apre una nuova con la mia figura, che la città sta studiando".
Editoriale. Vi è un luogo nel quale la politica risulta ancora essere terreno fertile per idee e proposte sane: scambi utili da valutare per il bene della comunità. Per visioni future da condividere e attuare soprattutto con l’arrivo dei fondi del PNRR. Un identikit che però non sembra rimandare al Comune di Civitanova Marche.
Il principale centro della provincia maceratese, insieme a Tolentino e Corridonia, sarà chiamato al voto domenica 26 giugno per il ballottaggio tra il sindaco uscente, Fabrizio Ciarapica, e la candidata del centrosinistra, Mirella Paglialunga.
Da questi due nomi uscirà il prossimo primo cittadino che amministrerà il comune rivierasco per un lustro, chiamate dalla Regione e da Roma permettendo… E se al primo turno la coalizione di centrodestra ha sensibilmente migliorato la percentuale di voti con i quali presentarsi al ballottaggio rispetto a cinque anni fa - quando Ciarapica si impose su Corvatta - si può dire essere andata oltre le previsioni anche la Paglialunga.
Con una sfida che, nonostante i 15 punti percentuali di differenza tra i due, risulta al momento del tutto aperta. E fin qui tutto bene. A lasciare perplessi però sono i buoi che gridano cornuti agli asini, utilizzando tematiche che dovrebbero appartenere allo schieramento politico opposto. Appartiene di certo alla lista Francesco Micucci, capolista del Partito Democratico, eletto consigliere comunale con 330 preferenze.
Micucci, che secondo vari rumors sarebbe stato in competizione con la Paglialunga come prescelto del centrosinistra per la candidatura a sindaco, si è scagliato contro Ciarapica sul tema della sicurezza, punto forte concreto proprio dell’amministrazione uscente e tematica sulla quale il sindaco ha spesso fatto leva nel corso della campagna elettorale.
Poi vi è Vinicio Morgoni, candidato sindaco in una lista civica finita sotto il 3%, che dopo vari screzi neppure tanto celati con la Paglialunga, ha scelto di favorire Ciarapica per il ballottaggio in perfetto stile democristiano. Ma lui non si presentava come ex? O forse ha percepito odore di promesse? Quali, al momento, non è dato sapere.
Perplessi ha lasciato la conferenza stampa tenuta dalla prof Paglialunga lo scorso 17 giugno all’insegna del volemose bene tutti purché non sia Ciarapica il prossimo sindaco. Un modus operandi simile a quello che ha portato avanti nel corso della propria campagna elettorale anche Silvia Squadroni. Spoiler: non le è andata granché bene.
Non tutta la colpa è da attribuire alla capolista di SiAmo Civitanova e prossima consigliera comunale, intendiamoci: il telefono di Mirella Emiliozzi e della sua addetta stampa è rimasto sordo alle chiamate della nostra redazione nel post voto. E non è un caso. Prendere appena poco più del 2%, dopo aver addirittura smosso l’ex premier Giuseppe Conte in un incontro flop in quel di piazza XX settembre, è una figuraccia che in politica dovrebbe portare a far saltare un po’ di teste.
Ma torniamo alla conferenza della Paglialunga. Nessun apparentamento ufficiale in ottica ballottaggio, ha tenuto a specificare. Ma un - anche in questo - neppure tanto celato strizzare l’occhio agli scontenti della Squadroni “che continuerà a portare avanti la sua battaglia contro Ciarapica”, ha aggiunto la prof.
Si parla oggi di forte unità di intenti nel centrosinistra in previsione del ballottaggio, ma in realtà il Partito Democratico, per tramite di vari emissari, ha a più riprese cercato un accordo in ottica ballottaggio proprio con la Squadroni già nel corso della campagna elettorale, come pubblicato da Picchio News. Ipotesi smentita a mezzo stampa dal Pd ma non esclusa - de facto - dalla stessa Emiliozzi che ha spaccato il centrosinistra in città.
Una campagna elettorale, come detto, con i buoi che hanno dato dei cornuti agli asini. Ma una riflessione la merita un eventuale apparentamento Paglialunga - Squadroni, coinvolta negli ultimi giorni di campagna elettorale nell’inchiesta pubblicata da parte di Picchio News ai cui microfoni ha però scelto di non parlare. E poi ci sono i fascisti veri, travestiti da agnelli, che potrebbero entrare di diritto all’interno di Palazzo Sforza.
Almeno due i nuovi possibili consiglieri comunali che, in caso di vittoria di Ciarapica, riporteranno “Faccetta nera” a risuonare nelle stanze in cui nulla accade ma tutto succede. A testimoniarlo, anche in questo caso, svariati messaggi diffusi nelle chat di WhatsApp con immagini inequivocabili. Ma non è il caso di smetterla di dare dei cornuti agli asini, buoi che non siete altri? Io lascio qua: da buon asino, metto le ali e volo via.
"Tra i tanti proclami postati sui social in questi giorni dagli esponenti del governo Ciarapica, leggiamo anche di enfatizzazioni del loro risultato elettorale, con cui si vorrebbe far credere che il 46,58% dei cittadini civitanovesi abbia votato per Ciarapica. Niente di più falso, perché sappiamo bene che, con un'astensione al voto del 48.29%, la percentuale attribuita alla coalizione di Ciarapica, va parametrata al 51,71% di votanti e non al totale della popolazione civitanovese avente diritto".
È quanto afferma Mirella Paglialunga, candidata sindaco del centrosinistra alle prossime elezioni amministrative di Civitanova Marche, nel commentare i dati del primo turno della tornata elettorale.
"Ciò sta a significare che poco più del 23% dei cittadini civitanovesi ha scelto Ciarapica - puntualizza la candidata del centrosinistra -. Chi non ha votato è più che mai importante che lo faccia ora perchè non è accettabile delegare a meno di 1/4 della popolazione civitanovese scelte così determinanti per il futuro della città".
"L’espressione di voto è la ragione e la manifestazione suprema della democrazia, conquistata con sacrificio dalle generazioni precedenti e io faccio appello a tutte le donne e a tutti gli uomini civitanovesi perchè vadano a votare, per il bene della nostra città e delle future generazioni", aggiunge Paglialunga.
La candidata del centrosinistra pone l'attenzione anche su un altro dato: "Ho ricevuto 400 preferenze personali, oltre ai voti corrispondenti alla sommatoria dei voti dati alle liste. Ciarapica ha ricevuto invece solo 176 preferenze personali. La partita, quindi, è ancora tutta da giocare ed è una partita decisiva per il futuro della nostra città".
Altra riflessione riguarda l’esito del voto riferito a ciascuna lista della coalizione di centrodestra di cui Ciarapica è candidato sindaco: "Faccio notare che il suo elettorato non ha premiato due sue liste che non avranno consiglieri comunali e che Ciarapica entrerà in consiglio comunale con 5 liste anzichè 7 anche in caso di sua vittoria. La mia coalizione, in caso di mia vittoria, manterrà invece forti e salde tutte le 6 liste che entreranno tutte con rappresentanti qualificati, in consiglio comunale", evidenzia Paglialunga.
"Il suo elettorato, con il voto, ha premiato le posizioni più estreme della sua coalizione - prosegue la candidata -. Credo che l'elettore moderato della coalizione di centrodestra di Fabrizio Ciarapica debba riflettere molto e decidere di favorire invece un impegno che eviti lo slittamento ideologico e culturale del governo della città verso posizioni estreme. Diversamente, potranno esserci conseguenze impattanti sul futuro della nostra città rispetto ai valori fondativi della nostra democrazia".
"Voglio segnalare ai cittadini civitanovesi una questione riferita alla par condicio: ad oggi non risulta che il Sindaco uscente abbia accettato di aderire a confronti pubblici con me che sono l'altra candidata sindaca, come solitamente avviene nella campagna elettorale per il ballottaggio - dichiara Paglialunga -. Confronti proposti da televisioni locali e/o giornali".
"Pertanto lo invito - giovedì 23 giugno, alle 18:30 - ad un confronto pubblico e trasparente, nel luogo simbolo della democrazia cittadina che è la sala del consiglio comunale. Propongo questo modello: senza giornalisti, solo cittadini liberi che vogliano essere presenti senza applaudire e senza poter intervenire a favore dell'uno o dell'altra. Ci rivolgeremo reciprocamente 5 domande, non conosciute, a cui ciascuno di noi avrà 2 minuti per rispondere. Spero che il sindaco uscente mi risponda positivamente" conclude Mirella Paglialunga.
"Una sinistra asfittica e perdente continua una campagna di odio e di violenza mediatici nei miei confronti, da oltre 4 anni, con le solite insignificanti e menzognere accuse di maschilismo, sessismo e razzismo". A dichiararlo è il vicesindaco uscente di Civitanova Marche Fausto Troiani, alla vigilia della settimana che porterà al ballottaggio del 26 giugno, giorno in cui si conoscerà il nome del nuovo primo cittadino.
"Chi mi conosce sa che sono accuse infondate, chi non mi conosce ne ha le scatole piene - aggiunge -. A sostegno delle loro accuse, questi campioni della democrazia e del diritto citano mie presunte affermazioni comparse sui social e per le quali sono finito sotto processo per tre procedimenti, per il primo di questi, anche se nessuno lo ha detto, sono già stato assolto e, confidando in una giustizia senza 'pressioni', confido che anche gli altri due procedimenti abbiano la stessa conclusione".
"Poi ci saranno i risarcimenti per danno all’immagine - precisa Troiani -. Detto ciò, tutto questo odio rappresenta il segno palese che non hanno argomenti politici, non hanno idee amministrative, non hanno progetti per la città".
"Sicuramente non possono accusarmi di assenteismo, corruzione, malagestio et similia e di questo ne vado fiero; poi se l’obiettivo politico della sinistra è battere Troiani (e non Ciarapica) allora possiamo dire che questa sinistra è alla canna del gas" conclude il vicesindaco uscente.
"Ingiustificato e penalizzante". È netta la contrarietà del vice presidente della Regione Marche Mirco Carloni, assessore al commercio, in merito al mantenimento dell’obbligo di indossare, fino al 30 giugno, dispositivi di protezione individuali da parte dei lavoratori della ristorazione.
Nella giornata di venerdì, in qualità di coordinatore della Commissione Sviluppo Economico, ha inviato una nota al presidente Massimiliano Fedriga della Conferenza delle regioni e province autonome e a tutti gli assessori regionale allo Sviluppo Economico, “perché, prima possibile, si intervenga sul Governo per eliminare immediatamente l’obbligo delle mascherine. Non si comprende per quale ragione questo obbligo continui a permanere nei confronti dei lavoratori del settore privato, essendo decaduto negli ambienti di lavoro del settore pubblico in cui resta solo la raccomandazione di utilizzo dei dispositivi di protezione delle vie aeree individuali negli ambienti chiusi, in cui non è possibile osservare la distanza interpersonale”.
Carloni ricorda come la stessa Federazione italiana pubblici esercizi (Fipe) sia “sul piede di guerra ed è intervenuta presso il Governo per rivedere la regola, degradando l’obbligo a raccomandazione, come nel settore pubblico”.
La decisione del permanere dell’obbligo era stata presa agli inizi di maggio, dopo la conferma del protocollo di sicurezza anti Covid che il Governo aveva firmato insieme ai sindacati, all’Inail, ai ministeri della Salute e dello Sviluppo economico e alle organizzazioni delle imprese.
“Non è accettabile la previsione di due pesi e due misure tra il settore pubblico e privato: la regola imposta ai privati appare ingiustificata nonché discriminatoria e sproporzionata, soprattutto in contesti ampiamente areati o senza contatto con il pubblico in cui i lavoratori osservano la raccomandazione del distanziamento sociale; la stessa regola, inoltre, alla luce delle altre disposizioni nazionali e dell’andamento dell’epidemia, risulta non più attuale”, conclude Carloni.
Nessun appoggio politico ufficiale in vista del ballottaggio da parte di Silvia Squadroni nei confronti di Mirella Paglialunga. Sarebbe questo il rumorso, confermato nel corso delle ultime ore, per la corsa alla poltrona di primo cittadino nel comune di Civitanova Marche.
Un accordo che per i più sembrava ormai raggiunto dopo i ripetuti incontri tra esponenti appartenenti al gruppo della Paglialunga e a quello della Squadroni nel corso della campagna elettorale che però sarebbero terminati in un nulla di fatto. Determinante il faccia a faccia avvenuto nel pomeriggio di giovedì proprio tra le due aspiranti sindaco.
Pende ancora sul gruppo della Squadroni la cocente delusione per l'andamento della tornata elettorale dello scorso 12 giugno durante la quale, nonostante l'imponente campagna elettorale condotta negli ultimi sei mesi, la candidata civica non è riuscita neppure a raggiungere il ballottaggio attestandosi al 13,88%.
E' andata ben oltre le aspettative invece Mirella Paglialunga, candidata proposta dal centrosinistra che è rimasto compatto intorno al nome dell'ex dirigente dell'Istituto Comprensivo Via Tacito raccogliendo a sorpresa il 31,18% delle preferenze cittadine. A fungere da spartiacque nella scelta di lasciare libero il proprio elettorato sarebbe giunta una decisione consensuale da parte delle candidate che comunque faranno parte del prossimo Consiglio comunale di Civitanova Marche. Nessuna quadra e il desiderio di non tingere di colori politici il proprio elettorato.Una scelta a sorpresa dopo la corsa - con tanto di arrivo dell'ex premier Conte in una piazza XX settembre semideserta - fatta dal Movimento Cinque Stelle per la Squadroni e non per la Paglialunga, a differenza dell'alleanza del centrosinistra compatto presente in Parlamento in funzione governativa.
Una notizia di certo positiva per il sindaco uscente, Fabrizio Ciarapica, forte del suo 46,70% ma che dovrà comunque passare attraverso la votazione del prossimo 26 giugno per tentare la scalata ai prossimi cinque importanti anni di amministrazione nel corso dei quali svolgeranno un ruolo centrale i fondi derivanti dal PNRR.
Di questi giorni gli incontri tra i candidati minori come Paolo Maria Squadroni e Vinicio Morgoni con la Paglialunga. Lunghe riunioni dalle quali potrebbe trovare conferma l'appoggio degli scontenti nei confronti della candidata del centrosinistra e in funzione anti - Ciarapica.
"Le tante parole rivolte ai giovani di San Severino evidentemente sono solo slogan da sbandierare in campagna elettorale, poi, quando se ne presenta l’occasione, si preferisce umiliarli con una dimostrazione di forza".
A dichiararlo è Leonardo Simoncini, nel commentare quanto accaduto in occasione dell’Assemblea straordinaria della Pro Loco per il rinnovo delle cariche sociali: "Si vedevano contrapposte due liste - ricorda -, una che riproponeva la precedente composizione, e un’altra rappresentata da 16 giovani intenzionati a mettere a disposizione le proprie idee e le proprie forze per la città". "È l’ennesima occasione persa", commenta Simoncini, candidato proprio nella seconda lista.
"L'Amministrazione Comunale ha deciso di schierarsi nettamente, tradendo quelli che sono sempre stati i principi sfoggiati, secondo i quali i giovani sono una risorsa da trattenere - aggiunge -. Bisogna prendere atto che in tutto ciò non vi è un reale interesse di attuare un ricambio generazionale per sperimentare nuove idee e mettere in campo forze nuove, ma la tendenza è quella conservatrice, per cui, sarcasticamente, i giovani possono entrare in campo quando non sono più giovani".
"La paura maggiore è che a forza di pacche sulla spalla e schiaffi (metaforicamente parlando) tutte le giovani risorse del nostro paese rivolgano le proprie forze altrove, quando è necessario riconoscere che qui, invece, ce n’è reale bisogno. Un augurio al “nuovo” direttivo della Pro Loco, certi che possano attuare le buone intenzioni dimostrate, ma San Severino ha bisogno di cambiare paradigma prima che sia troppo tardi", conclude Simoncini.
"Vergognoso che i soldi pubblici vengano utilizzati per massimizzare i profitti personali". Lo afferma la senatrice Donatella Agostinelli del Movimento 5 Stelle commentando la notizia degli appalti truccati nella Regione Marche.
"Inoltre, al di là di eventuali reati - continua Agostinelli – con la scusa della pulizia degli argini è evidente, anche agli occhi di un profano, che negli anni è stata fatta un’operazione quanto meno troppo radicale e si sia proceduto a tagli indiscriminati".
"È inaccettabile che venga fatto un danno all’ecosistema dei fiumi marchigiani, che è un bene della collettività – conclude la senatrice pentastellata – auspico che la magistratura faccia il suo corso e che venga fatta giustizia".
In vista del ballottaggio del prossimo 26 giugno, si profilano due scenari possibili riguardo la composizione del nuovo Consiglio comunale di Tolentino. Dirimente sarà il risultato delle urne.
Le prime proiezioni, ufficiose, in caso di vittoria di Silvia Luconi prevedono, per la sua coalizione, l'assegnazione di 10 consiglieri, 2 consiglieri più il candidato sindaco alla coalizione che ha sostenuto Mauro Sclavi e 2 consiglieri più il candidato sindaco alla coalizione che ha sostenuto Massimo D’Este.
Questi i consiglieri spettanti alle liste: Fratelli d’Italia 3 consiglieri, Tolentino nel Cuore 4 consiglieri, Lega 1 consigliere, Tolentino è Viva 2 consiglieri, Tolentino Popolare 2 consiglieri, Partito Democratico 1 consigliere e Civico 22 1 consigliere.
Pertanto il Consiglio comunale, in base alle preferenze riportate dai candidati sarà composto, oltre che da Silvia Luconi, da Francesco Pio Colosi, Stefano Salvatori e Flavia Capitani per Fratelli d’Italia, Monia Prioretti, Silvia Tatò, Andrea Crocenzi e Mirco Mancini per Tolentino nel Cuore, Giovanni Gabrielli per la Lega, Stefano Gobbi e Gabriella Accoramboni per E’ Viva Tolentino, Mauro Sclavi (candidato sindaco) Alessandro Massi e Alessia Pupo per Tolentino Popolare, Massimo D’Este (candidato sindaco), Luca Cesini per il Partito Democratico e Cinzia Pucciarelli per Civico 22.
In caso di vittoria del candidato sindaco Mauro Sclavi spettano 10 consiglieri alla coalizione che ha sostenuto lo stesso Sclavi, 3 consiglieri più il candidato sindaco alla coalizione che ha sostenuto Silvia Luconi e 1 consigliere più il candidato sindaco alla coalizione che ha sostenuto Massimo D’Este.
Questi i consiglieri spettanti alle liste: Tolentino Civica e Solidale 2 consiglieri, Tolentino Popolare 7 consiglieri, Riformisti Tolentino 1 consigliere, Fratelli d’Italia 1 consigliere, Tolentino nel Cuore 2 consiglieri, Partito Democratico 1 consigliere.
Pertanto il Consiglio comunale in base alle preferenze riportate dai candidati sarà composto, oltre che da Mauro Sclavi, da Flavia Giombetti e Stefano Servili per Tolentino Civica e Solidale, Alessandro Massi, Alessia Pupo, Benedetta Lancioni, Fabiano Gobbi, Samanta Casali, Fabio Borgiani, Antonio Trombetta per Tolentino Popolare, Diego Aloisi per Riformisti Tolentino, Silvia Luconi (candidato sindaco) Francesco Pio Colosi per Fratelli d’Italia, Monia Prioretti, Silvia Tatò per Tolentino nel Cuore, Massimo D’Este (candidato sindaco) Luca Cesini per il Partito Democratico.
"Si tratta di un risultato storico, mai era capitato che una lista di una terza coalizione fosse il partito più votato. Allo stesso modo, è storico anche il ballottaggio raggiunto da Mauro Sclavi, che con il suo entusiasmo, la sua serietà e la sua voglia di fare ha trainato tutti noi. Abbiamo lavorato tanto per arrivare sin qui".
A dichiararlo è Alessandro Massi Gentiloni Silveri, il candidato consigliere più votato alle elezioni amministrative di Tolentino con i suoi 545 voti. Un exploit che, confida Massi, "non mi aspettavo. Ringrazio la mia famiglia e i cittadini". 'Tolentino Popolare', di cui era capolista, è passata dal 12,36% delle preferenze raggiunto alle elezioni del 2017 al 17,61% del 2022, con una crescita quantificabile in oltre 400 voti.
Le 545 preferenze totalizzate da Massi unite alle 447 di Alessia Pupo, anche lei candidata con 'Tolentino Popolare' (la seconda più votata nel Comune), sommate fanno un totale maggiore dei voti ottenuti dall'intera lista del Partito Democratico: 962 contro 823. "Credo che la flessione del Pd a Tolentino sia un processo in atto da tempo - sottolinea Massi - ma anche il risultato di Lega, Forza Italia e della lista di Stefano Gobbi (È Viva Tolentino n.d.r.) deve far riflettere", evidenzia.
"Abbiamo dimostrato che un nuovo modo di far politica è possibile anche a Tolentino, prendendo esempio dal successo riportato dalle coalizioni civiche in altri comuni italiani - aggiunge -. Dopo essere stati cacciati da Pezzanesi, io e Alessia (Pupo) abbiamo continuato ad impegnarci in maniera attiva per la città, pur senza ricoprire ruoli in Giunta", continua Massi che, in vista del ballottaggio del 26 giugno non nasconde l'entusiasmo presente nella coalizione, ma avverte: "Ci sono ancora 900 voti di distacco da recuperare".
Per farlo bisognerà lavorare anche sull'astensionismo. A Tolentino si è recato alle urne solo il 55,60% degli aventi diritto (dato inferiore rispetto a 5 anni fa): "Il modo di fare politica di Pezzanesi, che ha accentrato tutto su di sé, ha allontanato le persone - spiega Massi -. Tanti cittadini hanno avvertito la sensazione che andare a votare fosse diventato inutile. Noi dobbiamo convincerli che voltare pagina e cambiare questo modo di fare, dopo 10 anni, è possibile".
E D'Este che ruolo avrà? "È prematuro parlare di alleanze, ma siamo pronti a dialogare. Su alcuni temi programmatici abbiamo visioni comuni. Pur essendo alla sua prima candidatura, si è dimostrato davvero corretto per tutta la durata della campagna elettorale. Ha giocato la partita così come va fatto, ovvero anteponendo l'amore per Tolentino a tutto il resto. Di questo gli va dato atto".
È arrivato notte fonda il dato definitivo delle 40 sezioni totali scrutinate sull'intero territorio comunale. Il verdetto delle urne ha decretato il ballottaggio tra il sindaco uscente di centrodestra, Fabrizio Ciarapica, e la candidata del centrosinistra, Mirella Paglialunga. In sintesi i top e i flop della prima tornata elettorale, in attesa del secondo turno in programma domenica 26 giugno.
Fratelli d’Italia è risultato essere il primo partito in città, nonché, unica lista ad andare sopra il tetto delle 2 mila preferenze (2.115), seguito dal Pd (11,8%) e dalla sorprendente performance della civica in appoggio a Ciarapica Civitanova Unica (11,6%), unici altri due gruppi a sfondare il tetto del 10%.
Nella lista Civitanova Unica spicca l’exploit dell’assessore ai lavori pubblici uscente Ermanno Carassai, recordman di preferenze con 389. All’interno della coalizione di centrodestra, il risultato meno convincente è quello della Lega, che non va oltre il 5,9% e che finisce dietro pure al partito del sindaco uscente Forza Italia (7,6%) che dalla civica di Fausto Troiani Vince Civitanova (8,1%), con il vicesindaco che però viene battuto nella sfida interna dall’assessore al bilancio Roberta Belletti (234 a 220).
In quota FdI, l’assessore ai servizi social Barbara Capponi risulta essere la seconda più votata in coalizione con 335 preferenze, che precede con ampio divario l’assessore al commercio Francesco Caldaroni (191 voti) e il consigliere uscente Roberto Pantella (168). Nel partito Forza Italia bene il presidente del consiglio comunale Claudio Morresi (186 voti), mentre all’interno della lista Insieme per Civitanova, dove il più votato risulta Ferdinando Nicoletti (104 voti). Buon risultato anche per il candidato di Vittorio Sgarbi Gianluca Crocetti che ottiene 129 preferenze (ma potrebbero non bastare per sedere in Consiglio comunale).
Nel centrosinistra exploit del leader di Dipende da Noi Roberto Mancini che totalizza, infatti, ben 368 preferenze, secondo assoluto. Bene anche l’ex consigliere regionale Francesco Micucci del Pd (330 voti) Alle loro spalle ci sono l’ex sindaco Tommaso Corvatta (244 preferenze a fare da traino alla sua creatura, Futuro in Comune) e il capolista de La nuova città Piero Gismondi (240), segue Letizia Murri (198 voti) per Ascoltiamo la città.
Nei dem macina voti il consigliere uscente Yuri Rosati (207 preferenze), più staccate la segretaria cittadina del Pd Lidia Iezzi e Vera Spanò (134 voti a testa). Fuori a prescindere da come andrà il ballottaggio Pier Paolo Rossi, leader di Civitanova Cambia, sorpassato in casa da Paola Formica (124 voti a 112).
Nella coalizione di Silvia Squadroni, emerge il flop del Movimento 5 Stelle, cui non è bastata nemmeno la visita in città di Giuseppe Conte a far invertire la rotta. La lista totalizza appena 433 voti, per un misero 2,6%: 74 le preferenze ottenute dal consigliere uscente Stefano Mei. Nella coalizione a sostegno di Silvia Squadroni due soli candidati superano quota 100: Lavinia Bianchi (165) e Giuseppe Lepretti (125).
Civitanova si spacca (quasi) a metà per la seconda volta: cinque anni fa ci volle il ballottaggio per decretare sindaco della città Fabrizio Ciarapica (FI), dopo un primo turno che lo aveva visto raggiungere circa il 34% delle preferenze rispetto al 33% del suo diretto avversario Tommaso Claudio Corvatta (PD). Per le Comunali 2022 la coalizione di centrodestra migliora, ma non abbastanza da sfangarla al primo giro di boa: Ciarapica ottiene il 46,70% contro il 31,24% di Mirella Paglialunga (PD), rimandando al 26 giugno l’esito finale (leggi qui).
Un plus del 12% rispetto al 2017, quello del sindaco forzista, che se da una parte vuole render conto di un trend positivo, dall’altro apre nuovamente alle riflessioni su "cosa sia esattamente la politica" oggi. Non fosse altro che per le dichiarazioni rilasciate dalla stessa Paglialunga già a poche ore dalla fine dello spoglio (leggi qui): “La nostra società non ha ancora ben chiaro quale sia il valore della democrazia rispetto al voto, perché continuano ad avere grande risalto altre situazioni che pagano probabilmente molto di più rispetto ai programmi più decisi e forti”.
Parole che, inevitabilmente, fanno da èco al già discusso calo di affluenza alle urne (-5%) rispetto al 2017: “Sull’assenteismo, credo che si tratti di un dato in linea con la situazione nazionale, non vedo un’esclusività solo per Civitanova. Che ci sia una disaffezione dei cittadini è una realtà, ma la vedo piu collegata a un sistema culturale che negli ultimi anni è cresciuto. Andare tutti al mare di domenica è perfettamente in linea con la cultura degli ultimi decenni, e ad alcuni fa comodo che cresca ancora e ponga una distanza rispetto anche ai giovani”.
Un’analisi ineccepibile quella di Paglialunga, forte senz’altro di una serie di priorità programmatiche abbastanza convincenti da averle permesso di screditare i 'rumors' che prima del 12 giugno la davano al massimo al 25% delle preferenze. In senso prettamente più politico, l’ex dirigente scolastica ha dimostrato quanto l’ultima amministrazione Ciarapica abbia sì attuato una serie di scelte e interventi volti a migliorare la qualità di vita dei cittadini, ma in qualche modo non abbastanza validi da persuadere l’elettorato in quest’ultima tornata elettorale.
Il centrosinistra, insomma, può ancora giocarsela fino all’ultimo, come è già successo cinque anni fa. Nelle prossime due settimane conteranno gli argomenti, la fattibilità di taluni progetti, l’attenzione verso i residenti - che si tratti degli imprenditori preoccupati dei propri introiti (ma con le loro agevolazioni statali) o dei residenti meno abbienti “in fila in piazza per prendere il bonus 100 euro” – e non ultimo, il destino di alcuni voti emersi in questo giro di amministrative. Come quelli, ad esempio, che non hanno permesso a Silvia Squadroni (“SìAmo Civitanova”) di andare oltre il 13,83%, ma che potrebbero fare la differenza nel prossimo ballottaggio. Questo, naturalmente, in virtù di un’alleanza con questo o quel candidato. O magari nulla di tutto ciò. In ogni caso, l’esito finale sulle Comunali di Civitanova appare tutt’altro che scontato.