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Politica Civitanova Marche

Editoriale - Elezioni Civitanova, se la politica cambia per non cambiare mai

Editoriale - Elezioni Civitanova, se la politica cambia per non cambiare mai

Editoriale. Vi è un luogo nel quale la politica risulta ancora essere terreno fertile per idee e proposte sane: scambi utili da valutare per il bene della comunità. Per visioni future da condividere e attuare soprattutto con l’arrivo dei fondi del PNRR. Un identikit che però non sembra rimandare al Comune di Civitanova Marche

Il principale centro della provincia maceratese, insieme a Tolentino e Corridonia, sarà chiamato al voto domenica 26 giugno per il ballottaggio tra il sindaco uscente, Fabrizio Ciarapica, e la candidata del centrosinistra, Mirella Paglialunga

Da questi due nomi uscirà il prossimo primo cittadino che amministrerà il comune rivierasco per un lustro, chiamate dalla Regione e da Roma permettendo… E se al primo turno la coalizione di centrodestra ha sensibilmente migliorato la percentuale di voti con i quali presentarsi al ballottaggio rispetto a cinque anni fa - quando Ciarapica si impose su Corvatta - si può dire essere andata oltre le previsioni anche la Paglialunga.

Con una sfida che, nonostante i 15 punti percentuali di differenza tra i due, risulta al momento del tutto aperta. E fin qui tutto bene. A lasciare perplessi però sono i buoi che gridano cornuti agli asini, utilizzando tematiche che dovrebbero appartenere allo schieramento politico opposto. Appartiene di certo alla lista Francesco Micucci, capolista del Partito Democratico, eletto consigliere comunale con 330 preferenze. 

Micucci, che secondo vari rumors sarebbe stato in competizione con la Paglialunga come prescelto del centrosinistra per la candidatura a sindaco, si è scagliato contro Ciarapica sul tema della sicurezza, punto forte concreto proprio dell’amministrazione uscente e tematica sulla quale il sindaco ha spesso fatto leva nel corso della campagna elettorale.

Poi vi è Vinicio Morgoni, candidato sindaco in una lista civica finita sotto il 3%, che dopo vari screzi neppure tanto celati con la Paglialunga, ha scelto di favorire Ciarapica per il ballottaggio in perfetto stile democristiano. Ma lui non si presentava come ex? O forse ha percepito odore di promesse? Quali, al momento, non è dato sapere. 

Perplessi ha lasciato la conferenza stampa tenuta dalla prof Paglialunga lo scorso 17 giugno all’insegna del volemose bene tutti purché non sia Ciarapica il prossimo sindaco. Un modus operandi simile a quello che ha portato avanti nel corso della propria campagna elettorale anche Silvia Squadroni. Spoiler: non le è andata granché bene.

Non tutta la colpa è da attribuire alla capolista di SiAmo Civitanova e prossima consigliera comunale, intendiamoci: il telefono di Mirella Emiliozzi e della sua addetta stampa è rimasto sordo alle chiamate della nostra redazione nel post voto. E non è un caso. Prendere appena poco più del 2%, dopo aver addirittura smosso l’ex premier Giuseppe Conte in un incontro flop in quel di piazza XX settembre, è una figuraccia che in politica dovrebbe portare a far saltare un po’ di teste. 

Ma torniamo alla conferenza della Paglialunga. Nessun apparentamento ufficiale in ottica ballottaggio, ha tenuto a specificare. Ma un - anche in questo - neppure tanto celato strizzare l’occhio agli scontenti della Squadroni “che continuerà a portare avanti la sua battaglia contro Ciarapica”, ha aggiunto la prof.

Si parla oggi di forte unità di intenti nel centrosinistra in previsione del ballottaggio, ma in realtà il Partito Democratico, per tramite di vari emissari, ha a più riprese cercato un accordo in ottica ballottaggio proprio con la Squadroni già nel corso della campagna elettorale, come pubblicato da Picchio News. Ipotesi smentita a mezzo stampa dal Pd ma non esclusa - de facto - dalla stessa Emiliozzi che ha spaccato il centrosinistra in città.

Una campagna elettorale, come detto, con i buoi che hanno dato dei cornuti agli asini. Ma una riflessione la merita un eventuale apparentamento Paglialunga - Squadroni, coinvolta negli ultimi giorni di campagna elettorale nell’inchiesta pubblicata da parte di Picchio News ai cui microfoni ha però scelto di non parlare. E poi ci sono i fascisti veri, travestiti da agnelli, che potrebbero entrare di diritto all’interno di Palazzo Sforza.

Almeno due i nuovi possibili consiglieri comunali che, in caso di vittoria di Ciarapica, riporteranno “Faccetta nera” a risuonare nelle stanze in cui nulla accade ma tutto succede. A testimoniarlo, anche in questo caso, svariati messaggi diffusi nelle chat di WhatsApp con immagini inequivocabili. Ma non è il caso di smetterla di dare dei cornuti agli asini, buoi che non siete altri? Io lascio qua: da buon asino, metto le ali e volo via.

 

 

 

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