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Politica Macerata

"Uso improprio di fondi pubblici per iniziative di stampo fascista": nuovo presidio contro 'Letture Maceratesi'

"Uso improprio di fondi pubblici per iniziative di stampo fascista": nuovo presidio contro 'Letture Maceratesi'

Si accende lo scontro politico attorno alla "Rassegna Esplicita: Letture Maceratesi", l’iniziativa che - secondo il comunicato diffuso da cittadine e cittadini antifascisti insieme a Rifondazione Comunista e ai Giovani Comunisti - vedrebbe la partecipazione di "case editrici e ospiti vicini a CasaPound Italia all’interno dello Sferisterio". Un evento che, sottolineano, sarebbe «realizzato con fondi pubblici dell’amministrazione regionale e comunale» e destinato a «tematiche di stampo fascista».

Nel documento, i firmatari parlano apertamente di «preoccupazione per l’utilizzo improprio di fondi pubblici» e annunciano un nuovo momento di mobilitazione: domenica 14 dicembre alle 16 in piazza Vittorio Veneto, dove si terrà un presidio cittadino «contro l’utilizzo improprio dei soldi delle cittadine e dei cittadini marchigiani».

Dopo l’iniziativa antifascista "Non Ci Si Rassegna", organizzata nei giorni scorsi come risposta alla manifestazione culturale sostenuta da Regione Marche e Comune di Macerata, gli aderenti sentono «la necessità di creare un altro momento di partecipazione», ritenendo la vicenda «così grave» da richiedere una risposta pubblica e unitaria.

Il comunicato si inserisce in un clima di crescente critica verso le politiche culturali dell’amministrazione maceratese: «Macerata sta soffrendo il costante definanziamento e impoverimento culturale e sociale effettuato da parte della Giunta comunale di destra – si legge – che vede sempre più eventi traslocare, subire tagli o chiudere definitivamente». I firmatari citano casi specifici: il festival Ratatà trasferito a Jesi, Musicultura definanziato, e «lo Sferisterio stesso» oggetto di contrazioni economiche.

La critica principale, però, riguarda la scelta di finanziare l’associazione “Castello di Carta” - organizzatrice della rassegna - con 15 mila euro, mentre «alle associazioni culturali cittadine si concedono miseri 20 mila euro complessivi, 1.500 euro ciascuna». Una decisione che, secondo il comunicato, risponderebbe unicamente a «affinità ideologiche con la Giunta Parcaroli».

Sul piano politico e costituzionale, il comunicato richiama direttamente la XII disposizione transitoria e finale della Costituzione, ricordando che «in nessun modo il partito fascista deve essere ricostituito né – aggiungiamo – i suoi punti programmatici diffusi, men che meno a carico delle contribuenti e dei contribuenti».

Il messaggio si conclude con la firma collettiva: “Cittadine/i Antifasciste/i Maceratesi”, sostenuti da Rifondazione Comunista e dai Giovani Comunisti, decisi a contestare quella che definiscono «una programmazione culturale incoerente con i valori costituzionali» e a rivendicare una città «che investa in cultura, partecipazione e libertà».

"Come Rifondazione Comunista e Giovani Comuniste/i Macerata, abbiamo sentito la profonda urgenza di sollecitare la convergenza politica anche alla giornata del 14, oltre che alla contro-iniziativa antifascista 'Non ci si rassegna'. La risposta di piazza, necessaria a chiudere la mobilitazione, ha trovato sponda nel coordinamento antifascista “Cittadine/i Antifasciste/i Maceratesi", sottolinea Gianmarco Mereu di Rifondazione Comunista Macerata.

"Sosteniamo il presidio e la denuncia contro la mala gestione di fondi, perché questa città da troppo tempo sta vivendo un impoverimento culturale ed associativo, tale da vedersi sottratti momenti di incontro, socialità, dialogo e anche solo mero intrattenimento essenziali per riconoscere la vivacità di un capoluogo. Proprio nel mentre che viene a morire il fermento culturale per cui era tanto nota la nostra città, ci viene imposta una presenza sgradita e provocatoria che fa scempio di Macerata. Non possiamo che rispondere con i valori civili della resistenza e con la convergenza di tutte/i le/gli antifasciste/i maceratesi in piazza", conclude Mereu.

 

 

 

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