Ecco le dichiarazioni dei consiglieri comunali di maggioranza sull'Ospedale unico.
Il presidente del comitato regionale << pro ospedali pubblici >> Carlo Ruggeri pone una domanda precisa sull’ ospedale unico e adesso ci attendiamo che i signori Corvatta, Micucci e Silenzi diano una risposta anch’essa precisa senza divagare troppo: loro vogliono l’ospedale unico purchè sia vicino a Civitanova oppure non lo vogliono perchè inutile, costoso e lontano dai bisogni veri dei cittadini? Sempre solleciti ad intervenire su tutto, aspettiamo che lo siano anche nel rispondere al comitato.
Il timore che Silenzi e compagnia abbiano abilmente manipolato la comunicazione per addossare al sindaco Ciarapica colpe inesistenti è forte e anche noi condividiamo le accuse di Ruggeri. Non è stato Ciarapica a programmare dall’alto l’ ospedale unico ma Ceriscioli con il consenso passivo e timido del PD. Ciarapica, come altri che si fossero opposti, non avrebbe mai potuto cambiare le cose anche se avesse abbandonato la conferenza dei sindaci per evitare, solo temporaneamente, la scelta della Pieve. Ora che l’operazione va avanti nel silenzio generale, la domanda che si pone il comitato regionale dei cittadini, da noi condivisa, è una sola: l’ ospedale unico da 300 milioni ( ma sicuramente costerà di più ) è la soluzione reale per gli utenti del servizio sanitario e quindi va fatto, oppure è meglio potenziare gli ospedali di vicinanza? Su questo si devono pronunciare Corvatta, Micucci e Silenzi, non su dove realizzarlo.
La verità è che Ceriscioli ha imposto a tutti la scelta sua e del PD pesarese, mentre il PD civitanovese nella fattispecie non ha contato niente e ora cerca di intorbidare le acque facendo credere che le colpe sono di Ciarapica, come se lui e il centrodestra potessero cambiare qualcosa. Una soluzione che piace solo a Carancini, che fa e disfa come vuole pur di avere l’ ospedale vicino. Punto e basta!
Ritorniamo allora al quesito iniziale: Corvatta, Micucci e Silenzi vogliono questa nuova milionaria sede ospedaliera difficile da raggiungere in un territorio vallivo come quello della nostra provincia o per loro l’ unico problema è che non si scelga la vicina Montecosaro? Vogliono l’ ospedale unico oppure i problemi vanno risolti meglio mantenendo e potenziando gli ospedali di Camerino, Macerata e Civitanova? Lo dicano con linguaggio chiaro e rispondano al comitato, a noi consiglieri di maggioranza e ai cittadini di Civitanova, senza troppi giri di parole.
Dal canto nostro, li invitiamo a condividere con noi e con il comitato stesso la condanna di una scelta assolutamente verticistica, e a dar seguito al documento unitario anche da loro sottoscritto contro l’ ospedale unico. Tutto il resto son chiacchiere e non conta, come non conta la paradossale uscita del consigliere regionale civitanovese Micucci che chiede di realizzare anche nel maceratese una DEA di secondo livello, al pari di Torrette e Pesaro. Una sortita, la sua, che conferma la debolezza di questo PD il quale, per sviare il sospetto di contare come il due di briscola rispetto al diktat di Ceriscioli e alla silenziosa e furba condiscendenza di Carancini, evita di rispondere se l’ ospedale da 300 milioni in provincia serve.
riceviamo e pubblichiamo
Desidero, innanzitutto, ringraziare il coordinatore locale della Lega per avermi informato che l' Assessore delegato alla funzionalità dei bagni pubblici non è G. Cognigni, anche se da oltre un anno mi sono continuamente confrontato con lui e sempre da Cognigni ho avuto garanzie sulle " prossime aperture" con necessaria custodia dei nostri servizi igienici, promesse tuttora inevase, e mai ha citato l' eventuale assessore competente.
Parlare poi del mio intervento funzionale ad un' ipotetica campagna elettorale è semplicemente ridicolo: evidentemente non mi conosce, come molti cittadini di Civitanova, con particolare riferimento ai 227 miei elettori alle ultime amministrative. A me interessa impegnarmi per la mia città, le poltrone le lascio agli altri, penso che con la tua esperienza sai a chi mi riferisco!
Tornando al problema dei bagni pubblici ti dico, e gli atti lo dimostrano, che sono intervenuto ogni volta che i vari assessori competenti, a prescindere dal loro colore politico, non si interessavano per la loro funzionalità e, soprattutto, per la loro vigilanza e assistenza, ciò al fine di evitare quei problemi di sicurezza a cui si riferiva. Gli vorrei ricordare inoltre che durante il mio assessorato i bagni pubblici erano aperti e custoditi da apposito personale, evitando situazioni di pericolo e di degrado.
Disporre di un' unica struttura pubblica e non renderla usufruibile è un danno all' immagine di una città turistica e accogliente come Civitanova. Io sono stato eletto in questa maggioranza e penso di aver contribuito, insieme ad altri, alla vittoria di Ciarapica, ma far parte di questa coalizione non significa accettare passivamente ciò che oggettivamente è sbagliato: questo lo lascio a chi deve conservare i privilegi avuti pur facendo parte di coalizioni avversarie.
Per concludere, Beruschi, una domanda: visto che la mia critica era rivolta espressamente all' Assessore Cognigni, per quale motivo non è intervenuto lui? Penso che avrebbe potuto dare risposte più esaurienti non tanto per me quanto per tutti i potenziali fruitori dei fantomatici bagni pubblici.
Sergio MarzettiConsigliere Comunale
Riceviamo e pubblichiamo una nota del commissario cittadino della Lega Giuseppe Cognigni e del commisario provinciale Maria Letizia Marino:
"Carancini, l’ormai famigerato sindaco di Macerata, prima del periodo delle trascorse festività ha ritenuto opportuno limitare i diritti politici di partiti e movimenti a Macerata negando qualsiasi manifestazione all’interno del centro storico.Non abbiamo protestato anche se limitare il diritto di manifestare rappresenta pur sempre un atto di imperio del potere in odio a chi deve subirlo.
Poi però, proprio all’interno del Centro Storico, quel Sindaco organizza un aperitivo in favore di gente legata alla gestione dell'immigrazione a spese dell’amministrazione comunale! Cioè a spese nostre.Verrebbe da arrabbiarsi! Verrebbe da stimolare la gente a reagire.
Invece, sui social è comparso il Sindaco che si è messo a cantare “aggiungi un posto a tavola”. Da rotolarsi dalle risate! Non a casa propria, ma sempre a casa nostra e con i soldi di tutti noi!Noi, Segretario Provinciale e Commissario Cittadino Lega, ci siamo confrontati a lungo ed abbiamo concluso di lasciar fare, perché non c’è modo migliore di spiegare ai cittadini in che mani siamo!Noi crediamo nel popolo e in noi che ne facciano parte. Siamo sicuri che a nessuno sfuggirà la manovra cattocomunista che cerca di rifondare il potere di associaziani, quale il GUS. Per adesso invitiamo il Comune ad organizzare un aperitivo per tutti i cittadini che chiedono all’amministrazione sicurezza e rassicurazioni sul proprio futuro.
Cittadini Maceratesi italiani, ovviamente. Quelli che per capirci hanno avuto genitori, nonni e bisnonni che hanno combattuto per un futuro migliore per i propri figli.Ragionate, maceratesi… ragionate!"
Nota del consigliere comunale di Sarnano Giacomo Piergentili riguardo alla chiusura della maggior parte degli impianti sciistici dell'alto maceratese.
Delle quattro stazioni di sport invernali di sci alpino che, soprattutto dal punto di vista turistico, la Provincia di Macerata può vantare tra le sue variegate peculiarità, con l’80% degli impianti scioviari e funiviari dell’intera Regione Marche, resta per fortuna a rispondere “presente”, ad oggi, la sola realtà di Bolognola.
Ferme purtroppo “al palo” per il terzo anno consecutivo, a causa del terribile sisma del 2016, le stazioni sciistiche di Ussita e Castelsantangelo sul Nera, l’accoglienza degli appassionati di sci provenienti, in particolare, da Marche ed Umbria, avrebbe dovuto interessare esclusivamente le Stazioni di Sarnano (loc. Sassotetto e Maddalena) e di Bolognola (loc. Pintura).
I presupposti per una stagione invernale di autentico rilancio, soprattutto durante le vacanze natalizie, che vogliono significare metà stagione, ci sono stati tutti, dalla nevicata di metà dicembre, indispensabile per l’apertura degli impianti durante il Natale, a quella dei giorni scorsi utile a rimpinguare il manto nevoso sulle piste da sci.
È accaduto purtroppo quello che non t’aspetti!! Bolognola, grazie anche alla passione e lungimiranza dei gestori degli impianti, si è trovata prontissima all’appuntamento con le prime precipitazioni nevose di metà dicembre, cui ha aggiunto, in maniera intelligente, una parte di neve artificiale facendo sì che, dal 15 dicembre, una parte degli impianti iniziassero a funzionare; da quella data ad oggi gli impianti del piccolo comune, ancorché parzialmente, hanno funzionato quasi tutti i giorni, per la soddisfazione di migliaia di sciatori!
Sarnano, da sempre stazione “principe” del Comprensorio Montano Maceratese, per contro, è rimasta letteralmente al palo, anche alla vigilia dell’Epifania, per motivi sconosciuti alla maggior parte dei Sarnanesi ed, in particolare, agli operatori economici che, dopo una stagione estiva piuttosto avara di turisti, avevano riposto le proprie speranze su quella invernale.
Anche oggi in piazza tanti si chiedevano se gli impianti di Sassotetto e della Maddalena fossero, almeno in parte, fruibili senza avere alcuna risposta, anche perché l’ufficio regionale “informazioni ed accoglienza” nei fine settimana e nei giorni festivi è purtroppo “chiuso”.
Se il gestore degli impianti non adempie il contratto o è lasciato solo nell’affrontare le tante problematiche di gestione, l’amministrazione comunale deve intervenire, anche con un’apposita ordinanza se dovesse essere necessario per aprire gli impianti.
Il Sindaco di Sarnano, in un recente discorso sui social, ad emulazione del nostro Presidente della Repubblica, ha affermato: ….. per poter continuare questo percorso di crescita che abbiamo iniziato da dieci anni a questa parte …”.L’abbandono delle nostre bellissime montagne, anche nel periodo invernale è la testimonianza delle sciocchezze politiche raccontate dall’amministrazione Ceregioli, che ha distrutto il turismo sarnanese e l’intera economia del paese.
Oggi, invitato da diversi cittadini, mi sono recato a verificare la situazione nei nostri impianti scioviari: solo desolazione a Sassotetto, sulla sciovia mancano addirittura le corde di traino degli ski-lift; alla Maddalena una pista battuta ed impianti chiusi, funzionante solo la manovia (tapirulant). Schierati tutti i cannoni di innevamento con lago pieno, ma non funzionanti. Temperature sotto lo zero ormai da giorni. Inutile illustrare la situazione di Pintura di Bolognola: pienone inimmaginabile.
Ogni attività prevede un’adeguata preparazione per preparare la stagione lavorativa in qualsiasi campo la si svolga. Non si possono affrontare le problematiche quanto invece si dovrebbe avviare l’attività.
Qualsiasi spiegazione l’amministrazione volesse addurre sarebbe comunque ingiustificabile ed insufficiente per capire le ragioni per un “flop” di tale portata!
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa del coordinatore comunale della Lega Civitanova Marche Giuseppe Beruschi:
"È mia volontà controbattere al Consigliere Marzetti in merito alla sua uscita del 02.01.19, nella quale attacca l'Assessore Cognigni della Lega. Le prossime votazioni sono lungi dal divenire. Iniziare, ora, la campagna elettorale appare un tantino eccessivo.
Sconcertano i toni usati, sconcertano le analogie con personaggi lontanissimi, nel pensiero e nell' agire. Conosce bene il motivo della chiusura di quei bagni pubblici, che tanto critica, eppure fa finta di non sapere.
Sono stati chiusi, ricordo, per motivi di sicurezza, su svariate segnalazioni dei cittadini. Ormai ricettacolo di spacciatori, drogati e sbandati di ogni genere, persino dimora per alcuni di loro. E non sto qui a citare altri atti, perfettamente immaginabili.
Di sicuro il Consigliere è al corrente, in caso contrario lo apprendera' qui, che l'’Assessore in questione non ha delega per i bagni pubblici. Il suo intervento era mirato esclusivamente alla chiusura, per motivi di sicurezza, di concerto con il Sindaco. Se Marzetti ne pretende la riapertura è ad altri che si deve rivolgere.
Attacca l'operato ai bagni pubblici, poi passa ai parchi, alle fontane, agli alberi, al decoro. Parla come se fino ad oggi non si fosse fatto nulla. Allibisce che il Consigliere , pur appartenendo alla stessa coalizione di maggioranza, non si sia rivolto al diretto interessato, persona indubbiamente collaborativa e pronta al dialogo. Col suo atteggiamento, nasce il dubbio, legittimo, miri ad una poltrona più comoda della sua.
Tira in ballo il presente, il futuro, ma ricordo che i cittadini giudicheranno per la correttezza, il rispetto che terrà nei loro riguardi della maggioranza, di cui, avrà dimenticato forse, fa ancora parte".
Il sindaco di Macerata Romano Carancini conferma la proprio contrarietà al decreto legge sulla sicurezza firmato da Matteo Salvini. La legge sta infuocando in queste ore il dibattito politico in particolare nella parte relativa all'accoglienza dei migranti.
Come dichiarato già un paio di mesi fa in un'intervista esclusiva rilasciata a "La Repubblica", il sindaco ha nuovamente esposto all'Adnkronos la propria visione: "Quel decreto convertito in legge grida vendetta al cospetto di Dio ed è pessimo sotto ogni punto di vista".
A differenza dei sindaci italiani che hanno annunciato di voler sospendere l’attuazione del DL Sicurezza come Orlando (sindaco di Palermo, ndr) e De Magistris (sindaco di Napoli, ndr), Carancini si assesta però su posizioni maggiormente concilianti: "Io penso che occorre comunque rispettare la legge - dichiara all'Adnkronos - e il principio di legalità".
I punti contestati al decreto sicurezza di Salvini
Quello che viene contestato al decreto sicurezza del Governo da alcuni sindaci italiani è in particolare l'articolo 13, che impedisce di concedere la residenza ai richiedenti asilo in possesso di un regolare permesso di soggiorno.
Secondo il nuovo articolo, infatti, il permesso di soggiorno vale come documento d'identità ma non garantisce automaticamente il diritto d'iscrizione all'anagrafe comunale, come avveniva in passato.
Inoltre, da decreto, il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar) ha subito una forte restrizione degli aventi diritto: è stato riservato unicamente ai richiedenti di protezione umanitaria e ai minori accompagnati.
Il sindaco di PetrioIo Domenico Luciani interviene in merito alle problematiche emerse sul personale assunto post sisma con un documento inviato alle autorità competenti per la ricostruzione. Destinatari della lettera il sottosegretario Vito Crimi, il commissario straordinario Piero Farabollini e il vice commissario, nonché presidente della Regione Luca Ceriscioli, l’Usr della Regione Marche e gli onorevoli Mauro Coltorti, Patrizia Terzoni, Sergio Romagnoli, Giorgio Fede, Tullio Patassini e Mario Morgoni.
Nel dettaglio, tra le richieste, il sindaco Luciani chiede al commissario Farabollini la possibilità di abrogare il comma 6 dell’articolo 4 dell’Ordinanza n. 22 del 4 maggio 2017 che introduce una equivalenza tra i contratti di lavoro a tempo parziale e i contratti di lavoro a tempo pieno ai fini del rispetto dei limiti di personale assegnabile a ciascuna Regione. «Al vice commissario Ceriscioli - aggiunge invece Luciani - chiedo di autorizzare quanto prima la proroga dei contratti in essere per gli anni 2019 e 2020 secondo quanto previsto dalla legge di bilancio 2019».
Stavolta rivolto a entrambi, Farabollini e Ceriscioli, il Primo cittadino di Petriolo invita inoltre a provvedere affinché siano trasferite ai Comuni le somme relative alle assunzioni effettuate e ai contratti di lavoro autonomo di tipo coordinato e continuativo sottoscritti ai sensi e per gli effetti dell’articolo 50-bis del decreto legge n. 189 del 2016 determinate, in via presuntiva, sulla base del numero di unità assegnate a ciascuno di essi e di una categoria ipotizzata senza doverle rendicontare.
«Trovo inutilmente dispendiosa la procedura della rendicontazione e del suo controllo ai fini del trasferimento delle risorse assegnate - afferma Luciani - in quanto le stesse sono facilmente deducibile dalle tabelle del C.C.N.L vigente».
Due le modifiche richieste alla vigente legislazione inoltrate all’attenzione del sottosegretario alle aree del sisma Crimi e ai parlamentari marchigiani: prevedere una ulteriore deroga per i Comuni colpiti dal sisma ai vincoli di contenimento della spesa di personale aggiuntiva rispetto a quella prevista per le unità assegnate ai sensi e per gli effetti dell’art. 50-bis del decreto legge n. 189 del 2016, sia per gli anni a venire che per quelli precedenti, nel rispetto degli altri vincoli di bilancio; oltre che intervenire in modo tale che le somme assegnate ai Comuni eventualmente non utilizzate rimangano nella disponibilità degli stessi Enti e possano essere impiegate senza vincoli di destinazione.
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa del consigliere regionale Sandro Bisonni in risposta al sindaco di Tolentino Giuseppe Pezzanesi:
"Voglio ringraziare Pezzanesi che mi dà lo spunto e l'opportunità di ricordare le decine di atti istituzionali da me prodotti in tema sisma (concernenti ad esempio i provvedimenti per l'emergenza abitativa, la sicurezza sismica per scuole e ospedali, le agevolazioni fiscali per le imprese del cratere, ecc) e far sapere alla popolazione il mio impegno per il territorio e in particolare per la città di Tolentino.
Prima però vorrei ricordargli che essendo lui il Sindaco di Tolentino spetta a lui adoperarsi per risolvere i problemi dei Tolentinati, sue sono le responsabilità dei disagi che i Tolentinati a distanza di due anni ancora vivono, sue sono le colpe per le cose non ancora fatte.
A chi come me, in Regione, sta all'opposizione oltre alle funzioni legislative spetta il compito di denunciare le inefficienze, segnalare i disagi, dare voce a quelle persone che non sono ascoltate da chi governa per contribuire a far si che si risolvano problemi importanti per le Comunità.
Detto questo vorrei ricordare al Sindaco, ad esempio, la mia mozione depositata e discussa a maggio del 2017 con la quale si chiedeva, e si è ottenuta, la deroga al mantenimento, a causa degli eventi sismici, dei punti di primo intervento di Tolentino e Recanati che rischiavano di essere declassati a PAT e che invece grazie anche al sottoscritto sono stati entrambi mantenuti; in quell'occasione infatti il presidente Ceriscioli prese un impegno formale in tal senso, impegno poi effettivamente mantenuto.
E prima ancora quando nell'imminenza del sisma, vista la popolazione costretta a dormire nel palazzetto dello sport sopra a sdraio da mare, mi sono impegnato e ho trovato ben 600 lettini con comodi materassi che la protezione civile era pronta a consegnare a Tolentino, ma il Sindaco (conservo tutta la chat di WhatsApp) rifiutò l'offerta e preferì continuare a far dormire la popolazione sulle sdraio; chissà, forse perché tutto sommato era bello per lui andare su tutti i notiziari nazionali?
Molte volte ho offerto il mio contributo, ma il Sindaco evidentemente crede di saper fare tutto da solo e i risultati si vedono; Tolentino è la città in assoluto più indietro con la ricostruzione post sisma, il confronto con qualsiasi altro Comune del cratere è impietoso eppure le norme sono le stesse per tutti. Di questi ritardi il principale colpevole è Giuseppe Pezzanesi che con la sua autoreferenzialità non riesce a fare quello che gli altri hanno già fatto da tempo.
La vicenda dei container, sulla quale ho prodotto una interrogazione e che mi auguro si rivolva e non si tramuti invece in tragedia, è solo la punta dell'iceberg di una gestione disastrosa dovuta all'inconcludenza, incapacità e mancanza di visione dell'azione politica di un Sindaco che, invece di regalare inutili abbracci, farebbe bene a non piangere aiuto o tentare di scaricare le colpe dei suoi fallimenti sugli altri.
Farebbe bene a crescere come politico e amministratore, aprendosi al confronto con le minoranze, accogliendo i suggerimenti, permettendo agli altri di aiutarlo e assumendosi le sue responsabilità. Se non ci riuscirà, magari perché troppo preso dal suo ego, non gli rimarrà altro, se solo amasse la sua città, che scusarsi e farsi da parte al più presto perché mentre lui cerca capri espiatori per le sue colpe e le sue responsabilità molti cittadini passeranno, contro la loro volontà, ancora un altro inverno dentro ad umidi container e questo sinceramente non è giusto".
Forza Italia dalla parte dei sindaci, lasciati sempre più soli nella gestione del terremoto.
È di oggi l’ennesima denuncia di un primo cittadino, Armando Altini di Falerone, su tutte le carenze gestionali e normative del Governo e della Regione che stanno, da due anni e quattro mesi a questa parte, creando danni incalcolabili alle economie e alle comunità dell’entroterra marchigiano e fermano.
Per il Governo e la Regione i marchigiani sono cittadini di serie B. Eventi come il crollo del ponte Morandi o il sisma in Sicilia non hanno fatto altro che rilegare i terremotati marchigiani, oltre 27 mila persone, ancor più nel dimenticatoio, senza alcuna semplificazione normativa per avviare una vera ricostruzione. Ai sindaci, abbandonati al loro destino e a quello delle loro comunità, viene chiesto di attivare contratti a 36 ore per la gestione delle pratiche, contratti che di fatto mettono alla porta professionisti e tecnici.
Dove sono le agevolazioni alle aziende? Dove sono quelle per la nascita di nuove attività? Uno scandalo che Forza Italia denuncia da due anni a questa parte con una ricostruzione mai partita e assente dall’agenda di Governo. Fondi risibili per il sisma, ritardi nella consegna delle casette, e quelle che sono arrivate sono ammuffite, con pensili che crollano, insomma indecorose, le macerie ancora da rimuovere, i Cas pagati con gravi ritardi e senza puntuali controlli nell’assegnazione, black out che lasciano al freddo e senza luce gli sfollati. Non un provvedimento nemmeno in queste ore, con l’allerta meteo e i terremotati costretti ad affrontare da soli il freddo e la neve di un nuovo inverno.
Le Province svuotate, senza soldi, nemmeno per gli spazzaneve. Hanno fallito su tutti i fronti. Le Marche e il Fermano hanno il diritto di risollevarsi, sostenute da una classe politica adeguata. Impediremo con ogni mezzo, e in ogni sede, che le Marche sia spinte verso il baratro.
“I tempi di discussione della legge di bilancio non ci hanno permesso di replicare alle tante inesattezze espresse dall’opposizione, non da meno quella dell’On. Alessia Morani del Partito Democratico che, evidentemente male informata, accusa il governo di non aver prorogato la Zona Franca Urbana per il Sisma Centro Italia.
È l’ennesima fake news, che ci dà l’occasione per parlare della ripresa economica del Centro Italia. La Zona Franca per le imprese già beneficiarie, infatti, non solo è stata prorogata, ma sono stati riaperti i termini per l'apertura di nuove iniziative economiche fino al 31 dicembre 2019". Così in una nota la parlamentare marchigiana Patrizia Terzoni.
"Le imprese - continua Terzoni - saranno esentate da tasse e contributi fino a 100mila euro di fatturato. Una norma fortemente voluta dal Movimento 5 Stelle grazie al lavoro del Sottosegretario Crimi, per sostenere la ripresa economica”.
Ieri sera prima della nevicata alcuni militanti del gruppo Macerata ai Maceratesi hanno dato vita a un volantinaggio notturno contro il "business dell' accoglienza" nella zona della Stazione, recentemente teatro di innumerevoli episodi di criminalità extracomunitaria.
Tra le varie notizie che abbiamo letto in questi giorni abbiamo dovuto annoverare anche gli auguri sui social del sindaco Carancini per il 2019 al ritmo di “Aggiungi un posto a tavola”.
Beh, se il nuovo anno si prospetta come quello passato scusate se facciamo i dovuti scongiuri, rispondiamo “ma anche no” e siamo certi che per il futuro Macerata possa non solo sopravvivere, ma molto probabilmente rinascere anche senza le sue risorse e la sua amministrazione.
Il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli torna a parlare attraverso un post apparso sulla sua bacheca Facebook della gestione delle macerie post terremoto 2016 dopo la polemica innescata ieri contro la manovra di bilancio del Governo: "Le Marche hanno gestito in maniera virtuosa le macerie del sisma: oltre la metà di quelle stimate sono state raccolte (600mila tonnellate), da dicembre 2017 non ci sono più né sulle strade pubbliche né nelle piazze ma ci sono solo quelle frutto di demolizioni disposte dai sindaci per la pubblica incolumità. Il 99% è stato avviato a recupero e riutilizzato. L'Aquila per fare gli stessi numeri ci ha messo 5 anni".
"L'attività doveva continuare dal 2 gennaio con la raccolta delle macerie provenienti dalla demolizione di edifici di Pretare di Arquata del Tronto. - continua il governatore - I cittadini proprietari delle case, che erano stati avvisati della raccolta, sono stati poi informati dalla Regione della sospensione per il mancato rinnovo da parte del Governo, dell'articolo 28 della legge sul terremoto".
"Dev’essere posto un limite alla commercializzazione delle vite dei nostri figli, dev’essere chiaro che incoraggiare i giovanissimi a vivere la notte come fossero adulti è innaturale. Perciò ho depositato un disegno di legge che fissa alle ore 24 il limite massimo di apertura di discoteche, concerti e sale da ballo per i minori di 16 anni. In caso di violazioni sono previste sanzioni dai 5mila ai 20mila euro per gli organizzatori”.
Lo annuncia il senatore di Forza Italia Andrea Cangini, eletto nelle Marche. “All’indomani della tragedia che si è consumata nella discoteca la Lanterna di Corinaldo e dell’inaccettabile morte di cinque ragazzini tra i 14 e i 16 anni e di una giovane madre che aveva accompagnato la figlia undicenne, annunciai una legge ‘in difesa dei nostri figli’. L’ho depositata nei giorni scorsi, non per comprimere la libertà di alcuno, ma per reagire al pessimo andazzo di aprire ben oltre la mezzanotte i battenti dei locali notturni rivolti a un pubblico di adolescenti. Il concerto previsto alla Lanterna doveva iniziare alle 22, all’una di notte il cantante Sfera Ebbasta non era ancora arrivato.
Se quell’orario fosse stato rispettato le famiglie delle vittime avrebbero passato il Natale sereno cui avevano diritto”.
In data odierna, presso il Palazzo del Governo di Macerata, Il Prefetto di Macerata, Iolanda Rolli, ha ricevuto una delegazione delle organizzazioni sindacali rappresentative dei pensionati SPI-CGIL Marche, FNP-CISL e UILP-UIL Marche che nell’ambito di una mobilitazione nazionale promossa contro la legge di bilancio dello Stato, hanno anche effettuato opera di volantinaggio in alcune zone della città.
Nel corso dell'incontro, i rappresentanti sindacali hanno espresso preoccupazione per la mancata rivalutazione, dall'anno 2019, delle pensioni chiedendo al Prefetto di farsi portavoce della richiesta di apertura di un tavolo di confronto con il Governo.
''Il terremoto ha fatto emergere con maggior forza le debolezze e le criticità territoriali già esistenti nelle aree interne.È chiaro, quindi, che, in assenza di una rapida e valida proposta di rilancio, c’è il rischio di un rapido spopolamento e una delocalizzazione delle attività produttive nelle Marche e ad Ussita in particolare. Credo quindi opportuno lavorare tutti insieme, maggioranza e opposizione e lavorare tutti con il buonsenso uniti per il bene di Ussita e dei suoi cittadini''.
Così l'on. Mario Morgoni (Pd), della commissione Ambiente di Montecitorio in visita oggi ad Ussita, accompagnato dal suo concittadino di Porto Potenza Picena, il tecnico Angelo Cipro e dal segretario regionale di Federcontribuenti Marche, Maria Teresa Nori. "Il sisma ha in qualche modo accelerato - ha sottolineato Morgoni - alcuni processi di abbandono e degrado del tessuto produttivo e sociale già in atto nelle zone interne.
Pertanto, lo sviluppo futuro di queste aree - ha continuato il parlamentare marchigiano del Pd - deve prevedere una programmazione che non sia il semplice ripristino dell’esistente, ma la risoluzione delle problematiche caratteristiche delle aree interne regionali, supportate da una serie di misure specifiche per il rilancio delle attività del territorio colpito dal sisma". Morgoni, dopo aver salutato ed elogiato i dipendenti del comune di Ussita per l'alto senso di responsabilità e aver parlato e scambiato opinioni al telefono con il sindaco Vincenzo Marini Marini, ha fatto un sopralluogo sugli impianti sciistici di Frontignano, dove era ad attenderlo Tonino Falconetti responsabile comunale degli impianti il quale ha fatto visitare e illustrato a Morgoni gli impianti di risalita, di ultima generazione ma ad oggi ancora fermi in quanto si è in attesa del nuovo direttore di esercizio già individuato e nominato che sta già predisponendo un progetto di ripristino degli impianti stessi.
''Se si riesce entro la primavera a rimettere in sesto almeno un impianto - ha fatto presente Morgoni - c'e' la concreta possibilita' di rilanciare Frontignano almeno in parte sia in estate che per la programmazione della stagione invernale 2019-2020''. Morgoni ha poi fatto visita all' allevatrice Silvia Bonomi che nei giorni scorsi ha lanciato un appello alla Regione e alla Protezione Civile per avere un alloggio adeguato e non un container classificato come Mapre (modulo abitativo provvisorio rurale di emergenza) dove in 40 metri quadri vivono sua mamma anziana, lei e il compagno. Silvia Bonomi nei giorni scorsi è stata contattata dal Capo della Protezione Civile Angelo Borrelli il quale ha subito incaricato il dott. Piccinini della Protezione Civile delle Marche di incontrarla e cercare di risolvere la sua annosa quanto mai anomala situazione abitativa. Morgoni si è fatto carico di incontrare anche lui il responsabile della Protezione Civile delle Marche Piccinini ''per fare in modo - ha tenuto a precisare Morgoni - di accelerare il progetto e la nuova costruzione per la sistemazione in un nuovo mapre ma più grande, possibilmente in legno, e non in un container''.
Morgoni ha incontrato inoltre il nuovo assessore alla sanità e protezione civile del comune, il consigliere Sante Basilli.
Piazze piene a Macerata, Fermo, desolatamente vuota quella di Civitanova. Cenerentola la notte dell'ultimo dell'anno la nostra città, per scelta di una amministrazione comunale che ha deciso di non investire in uno spettacolo e in una festa in piazza. Un appuntamento che gli altri sindaci invece non hanno mancato, perché attraverso esso si costruisce anche un senso di comunità e di speranza, per ciò che il nuovo anno può portare di migliore e più bello per ognuno di noi.
La giunta di Civitanova invece, come chiusa in se stessa, ha scelto il nulla. La piazza ridotta a parcheggio l'ultimo dell'anno è un'immagine che ci restituisce un volto che non appartiene a Civitanova, da sempre luogo aperto e accogliente. E non serve nemmeno rinvangare le spettacolari immagini del Natale e del Capodanno 2016, quando grazie alla diretta trasmessa da Canale 5 le immagini di piazza XX Settembre entrarono nelle case di tutti gli italiani. Quella fu un'occasione particolare, che vide Civitanova centro e fulcro dell'azione di solidarietà nei confronti delle popolazioni colpite dal sisma. Ma da quella serata, che sublimò il senso di comunità, al deserto di oggi ce ne passa. Già nel 2015 ci fu uno spettacolo in piazza bello, partecipato con la presenza delle Iene e di altre attrazioni, nonostante la temperatura gelida.
Civitanova e i civitanovesi non lo meritano. le immagini del buio e del vuoto nel cuore di Civitanova devono servire come monito per il prossimo anno, affinché il sindaco si senta in dovere di offrire di più e di meglio alla città che governa. Non ha nemmeno la scusa economica, perché il bilancio che ha ereditato offre la possibilità di lavorare e organizzare per il meglio e per il bello. Si sono spesi (molte volte male), quasi due milioni per cultura e turismo. Mai più un Capodanno e un Natale nella desolazione che Ciarapica, Gabellieri e company hanno offerto l'anno scorso e quest'anno.
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa del sindaco di Tolentino Giuseppe Pezzanesi in risposta al Consigliere Sandro Bisonni (leggi qui le accuse di Bisonni):
"Non fa proprio piacere dover iniziare l’anno rispondendo a una pretestuosa polemica più volte sollevata da un Consigliere regionale del gruppo misto che in questi anni di mandato, a quanto ci risulta nulla ha fatto per il bene della Città se non qualche foto a qualche inaugurazione o manifestazione ufficiale, tralasciando poi le denunce avanzate più per disappunto personale che non per interesse della Comunità
A proposito dei container prefigura uno “scenario complicatissimo” laddove la Regione Marche dovesse interrompere i trasferimenti dei fondi destinati agli affitti dei container che ospitano circa 240 persone, è bene precisare che questa amministrazione ha già risposto a tempo debito e sollevando le giuste obiezioni.
Infatti già all’inizio dello scorso anno ci eravamo detti disponibili ad acquistare una parte dei moduli abitativi che però, è bene precisarlo ancora una volta, prevedono la manutenzione a carico del nostro Comune con spese anche importanti proprio a causa dei diversi problemi finora riscontrati.
Inoltre stante le note ristrettezze economiche degli Enti Locali, cui purtroppo non si sottrae anche la nostra Amministrazione, è evidente come non sia possibile l’accollo a carico del bilancio comunale di questa ulteriore spesa, per un’esigenza la cui durata è al momento impossibile prevedere.
Ovviamente, come più volte dichiarato, siamo disponibili a valutare possibili soluzioni alternative che il servizio di Protezione Civile vorrà suggerire.
Del resto, voglio sottolineare con forza, il sostegno che la Protezione Civile eroga in favore della popolazione terremotata ed ospitata nell’area container di Tolentino, non diverge per concretezza ed ispirazione da tutte le altre forme di sostegno rientranti nell’emergenza (CAS, SAE, ecc.) e attualmente finanziate direttamente, motivo per cui riteniamo che sia doveroso proseguire da parte della medesima Protezione Civile nazionale, regionale e locale, ognuna nel proprio ruolo, sono state fin dal primo istante vicine come nessun altro alle popolazioni colpite, questo forse il Consigliere Bisonni non lo sa perché il suo di supporto alle popolazioni terremotate non è pervenuto in nessuna forma e in nessuna sostanza.
In conclusione quindi il Consigliere regionale Bisonni avrebbe dovuto passare, fin dai primi giorni del sisma, dai selfie e acerrime critiche al supporto concreto delle Amministrazioni e ai terremotati ma siccome questo passaggio non gli è mai riuscito ci sarebbe sembrato strano che avesse iniziato ora, l’unica consolazione per la nostra Comunità è che nel 2020 si rivota per le regionali, a brevissima distanza e questo ci fa sperare a bel altri autentici cavalieri, difensori del territorio e delle sue popolazioni, e quindi ci auguriamo un cambiamento sostanziale con nuovi rappresentanti che dimostrino con fatti concreti il reale attaccamento al territorio di cui sono espressione, indipendentemente dai raggruppamenti politici".
"E' sbagliato non rinnovare misura per lo smaltimento macerie”. Queste le parole del Presidente della Regione Luca Ceriscioli verso la nuova finanziaria approvata: "L'attuale esecutivo continua a sottovalutare le conseguenze del terremoto, si rischia il blocco delle attività".
“Il fatto che nella finanziaria il governo abbia deciso di non proseguire con la misura che ci consente di gestire in maniera efficace le macerie del sisma dimostra come l’attuale esecutivo continui a sottovalutare le conseguenze del terremoto che ci ha messo in ginocchio due anni fa.
A causa di questa ennesima scelta profondamente sbagliata siamo in una situazione di grande difficoltà perché dal primo gennaio non abbiamo più la possibilità di lavorare in maniera organica le macerie provenienti da demolizioni".
"Ci sono infatti delle operazioni che non sono state concluse e la mancata proroga del contenuto normativo dell’articolo 28 della prima legge sul terremoto crea delle criticità molto pesanti – sottolinea il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli – e chiediamo pertanto al governo di intervenire per risolvere la situazione perché dal primo giorno del 2019 abbiamo dei depositi che non hanno più una legge di riferimento, rischiando di essere configurati così come illegittimi. Tutto questo comporta, conseguentemente, il blocco delle attività“.
(fonte: Regione Marche)
Proficuo l’incontro e costruttivo il clima questa mattina a Rieti dove si sono riuniti per l’ultima cabina di regia del 2018 i rappresentanti delle 4 regioni e il commissario Piero Farabollini.
Presenti per la Regione Marche Angelo Sciapichetti Assessore alla protezione civile e Cesare Spuri direttore dell’ufficio speciale di ricostruzione.
Importanti e di grande interesse i provvedimenti adottati:
- Proroga fino al 31.12.2019 dei termini per la presentazione delle domande per la ricostruzione leggera (ordinanza n.13 - (scadenza 31.12.2018)
- Proroga fino al 31.12.2019 dei termini per la presentazione delle domande per la ricostruzione pesante (ordinanza n.19 – (scadenza 31.12.2018)
- Scongiurata la chiusura degli uffici della ricostruzione. Dal 2 gennaio potranno regolarmente riprendere la loro attività tutti i tecnici assunti a tempo determinato dislocati nei vari uffici.
I rappresentanti delle quattro regioni interessate e il commissario Farabollini hanno avuto modo di verificare reciprocamente la volontà di proseguire insieme la collaborazione per accelerare il più possibile i tempi della ricostruzione.
Il Consiglio Comunale di Pollenza riunitosi venerdì sera 28/12/2018 ha approvato il Bilancio di previsione per il 2019, l’ultimo di competenza dell’Amministrazione guidata da Luigi Monti, che porta a compimento diversi impegni presi con i cittadini di Pollenza nel programma presentato dalla lista “Con la Gente” 5 anni fa.
Il piano degli investimenti prevede una spesa di oltre 2,5 milioni di euro con la realizzazione di un numero consistente di opere pubbliche.
· Il miglioramento sismico ed adeguamento funzionale ed energetico della Scuola Secondaria di primo grado "V. Monti", con il contestuale recupero e riqualificazione dello storico Palazzo dell'Orfanotrofio Monsignor Marinozzi, di proprietà dell’omonima fondazione, da anni abbandonato al degrado, che diventerà una delle sedi provvisorie della stessa scuola.
· La conclusione dei lavori di adeguamento funzionale della Bocciofila Comunale danneggiata dal terremoto, con il miglioramento sismico, l'adeguamento degli impianti e della superficie di gioco, nonché l'adeguamento alle norme di prevenzione degli incendi.
· La realizzazione di un nuovo parcheggio, con strada di accesso e percorso pedonale di collegamento con via Giovanni XXIII°, al servizio degli impianti sportivi e della Scuola Secondaria di primo grado “V. Monti”.
· Il recupero e la riqualificazione, con il contributo economico del GAL e della Fondazione Carima, dei locali dell'ex sala cinema in via Roma che potranno essere utilizzati come sala prove per la banda musicale, sala convegni e per iniziative di aggregazione e a carattere didattico.
· L'asfaltatura della sede stradale e dei nuovi marciapiedi lungo via Menichelli a Casette Verdini.
· I lavori di sistemazione della strada comunale di Cantagallo e di altre strade comunali (Cegli e Canale).
· Il completamento delle opere di urbanizzazione e la sistemazione delle aree adiacenti il complesso Casali-Battaglia.
· Il totale ammodernamento dell’illuminazione pubblica su tutto il territorio comunale, con la sostituzione di tutti i corpi illuminanti con lampade a led a basso consumo e la riqualificazione e la messa in sicurezza delle linee più vetuste.
· La realizzazione di una nuova illuminazione artistica, con apparecchiature a basso consumo, per le due porte principali del Centro Storico e per la Torre Civica.
· L’acquisto di nuove attrezzature e giochi per i parchi esistenti.
· La sistemazione dei locali annessi agli spogliatoi del campo di calcio di Casette Verdini.
· L’ampliamento del percorso pedonale di Rambona.
· La ristrutturazione, previa demolizione, di alcuni lotti di loculi al Cimitero.
Non tutte le opere potranno essere iniziate o completate nei primi mesi del 2019, prima del termine del mandato che scadrà a fine maggio 2019. L’effettiva realizzazione e conclusione di alcune di queste opere dipenderà dalla volontà e dagli indirizzi della nuova amministrazione che si insedierà a giugno del prossimo anno.
Per noi del gruppo di maggioranza “Con la gente” rimane l’impegno a realizzare tutte queste opere qualora i cittadini di Pollenza ci rinnovassero la loro fiducia ad amministrare il Comune.
Questo corposo programma di opere verrà realizzato con risorse certe, già nella disponibilità del Comune, senza aumentare nessuna imposta o tassa locale, senza dover ricorrere a mutui e a debiti per le future generazioni, come in passato, con altre amministrazioni, accadeva negli anni che portavano alle elezioni Comunali.
Nel predisporre il nostro ultimo bilancio non ci siamo fatti condizionare dalle elezioni del prossimo anno, ma siamo rimasti coerenti ai principi che hanno sempre ispirato la nostra gestione del denaro pubblico quali:
- Il contenimento della spesa corrente che, ad esclusione della gestione dei fondi del terremoto e dei servizi che sono stati ampliati come la casa di riposo, è rimasta invariata negli ultimi 5 anni.
- La riduzione dell’indebitamento, che vuol dire meno interessi da pagare e maggiori risorse da investire senza farle pagare alle future generazioni. Siamo l’unica amministrazione nella storia di Pollenza a lasciare un debito più basso dopo la propria gestione, portandolo dai 6,2 milioni di euro che abbiamo trovato nel 2009 ai 4,5 milioni attuali, con una riduzione del 28%.
- L’azzeramento, per il terzo anno consecutivo, degli oneri di urbanizzazione e delle risorse straordinarie utilizzati per coprire la spesa corrente. Anche questo un risultato mai ottenuto da nessuna amministrazione del Comune di Pollenza in precedenza.
- La riduzione di tutti gli elementi di rischio nella gestione del bilancio attraverso l’abbattimento radicale (quasi l’80% in 10 anni) dei residui attivi e passivi e l’accantonamento ed il vincolo di fondi consistenti che tutelino il Comune da eventuali rischi sui contenziosi e/o somme non riscosse.
Inoltre, proprio perché ci potrebbe essere un cambio di amministrazione, abbiamo adottato un atteggiamento ancora più prudente, sottostimando alcune entrate e sovrastimando alcune spese, che vuol dire nuove risorse disponibili nel corso dell’anno. Oltre alla certezza delle risorse per la gestione ordinaria e per la realizzazione delle opere pubbliche programmate, lasceremo alla nuova amministrazione queste risorse libere da qualsiasi vincolo, che si andranno ad aggiungere a quelle già certe del fondo di riserva e dell’avanzo 2018.
Crediamo che questo sia coerente con la credibilità e la correttezza che hanno sempre contraddistinto la nostra amministrazione.
In questo modo, in maniera completamente opposta a quanto successe a noi nel 2009, diamo la possibilità alla nuova amministrazione di essere operativa sin dal primo giorno, senza nessun problema dal punto di vista economico e finanziario, con parecchie risorse nelle proprie disponibilità, senza nessun alibi rispetto alla tempestività e alla capacità di concretizzare gli impegni presi.