"Il Comune di Macerata si attenga alle regole perché l’emergenza da Covid19 non è a singhiozzo - sono queste le parole espresse tramite un comunicato dal consigliere comunale di minoranza Andrea Marchiori- inutili i videopromo #iorestoacasa se poi si sollecita la consegna a mano del plico con le offerte per la gestione del Bar della Rotonda perché scade il termine della gara. Un’assurdità che ho segnalato questa mattina all’Amministrazione la quale, per tutta risposta, ha postato un messaggio di conferma della scadenza e delle modalità di consegna. E non ci si venga a dire che non è il tempo delle polemiche politiche se invitiamo al rispetto delle regole chi è chiamato a farle rispettare. La collaborazione è anche richiamare al buonsenso civile e amministrativo. Il Covid19 non è e non può essere la scusa per abbassare la guardia e tacitare voci critiche”.
Ecco il testo integrale della lettera che il consigliere Andrea Marchiori ha inviato all'attenzioni dei vertici della giunta comunale:
Al Sindaco di Macerata Romano Carancini
all'Assessore ai Lavori Pubblici Narciso Ricotta
- Premesso che con Deliberazione di Giunta Comunale n. 444 del 18-12-2019 avente ad oggetto “ESPERIMENTO ASTA PUBBLICA PER LA CONCESSIONE DEL LOCALE SITO ALL'INTERNO DELL'IMMOBILE DENOMINATO "LAROTONDA" ANTISTANTE I GIARDINI DIAZ” è stato emanato il bando per la concessione, tramite asta pubblica, dei locali della Rotonda dove verrà realizzato un bar;
- che nel sito istituzionale del Comune è indicato che: “L’area dei Giardini Diaz, afferma l’assessore al Patrimonio Narciso Ricotta, torna a essere un luogo di attrazione come lo è stato per tanto tempo in passato. Il bar che verrà allestito spazio nei locali della Rotonda, oltre che da servizio di ristoro, indirettamente, fungerà anche da presidio che restituirà ai cittadini il senso di sicurezza.”L’asta pubblica, ad unico incanto, si terrà il prossimo 19 marzo alle ore 12 nei locali del servizio Servizi tecnici, piaggia della Torre 8. Il canone annuo a base d’asta è di 10.000,00 euro.Gli interessati in possesso dei requisiti indicati nell’avviso e nel modello di domanda di partecipazione, dovranno far pervenire al Comune di Macerata – Ufficio Protocollo, viale Trieste, 24, entro le ore 12 del prossimo 16 marzo un plico sigillato con la dicitura “Asta pubblica ad unico incanto per la concessione del locale denominato ‘La Rotonda’”.
- Che il termine per la presentazione delle domande risulta incompatibile con l’emergenza sanitaria in atto anche in considerazione dei numerosi provvedimenti governativi e dell’Ente locale che hanno sospeso e/o prorogato termini e scadenze di vario genere,
si chiede di valutare l’opportunità di rinviare il termine di scadenza per la presentazione delle domande nell’interesse di tutti coloro che potrebbero aver interesse a partecipare e non ne hanno la possibilità entro la data odierna.
Si chiede cortese messaggio di ricevimento e cenno di riscontro.
Cordiali saluti,
Andrea Marchiori
“Il Sindaco di un paese o città è la prima Autorità Sanitaria del suo territorio, ha il dovere di garantire l’integrità delle norme igieniche e tutelare la salute dei suoi concittadini. Appare quindi assurdo che proprio il Primo cittadino non venga messo a conoscenza dell’esistenza o meno, tra gli abitanti del suo Comune, di uno o più casi di Coronavirus. Non par avviare una caccia all’untore, assolutamente da escludere ed evitare, ma per avere una situazione puntuale e attenta ed agire nel rispetto soprattutto dei tanti volontari che si stanno mettendo a disposizione dei più deboli per garantire beni di prima necessità”.
A far emergere questo paradosso è il Sindaco di Caldarola Luca Maria Giuseppetti che - sentiti i colleghi di altri Comuni toccati dal CoViD 19 - ha potuto confermare quello che in un primo momento era solo un sospetto: nell'eventualità della presenza di uno o più casi di Coronavirus in un Comune, i Sindaci e gli uffici comunali non ne verrebbero informati, in barba al ruolo di autorità sanitaria.
Giuseppetti non ci sta e punta i piedi: “Dobbiamo tutelare la salute di tutti, anche di chi va nelle case a portare farmaci e viveri, le precauzioni non sono mai abbastanza. In situazioni di contagio accertato il rispetto della privacy deve subire una deroga e il Sindaco deve sapere i nomi dei contagiati, ovviamente sarà suo dovere rispettare la segretezza dell’informazione”.
E’ capitato invece, in altri Comuni del territorio, che la notizia del contagio sia arrivata per via traverse, ben poco ufficiale e non sempre attendibili, ciò può creare ancora più confusione e psicosi.
A tal proposito alcuni esponenti politici nazionali hanno anche presentato un’Interrogazione Parlamentare a dimostrazione di quanto la problematica sia sentita da molti Primi cittadini.
"Questa mattina al nostro pronto soccorso sono arrivati pazienti COVID 19, prima della data stabilita dalla determina del 13 marzo che stabiliva il trasferimento per martedì prossimo, con il personale medico e infermieristico lasciato all'oscuro della decisione e delle dovute informazioni. In questa situazione drammatica ho ricevuto centinaia di messaggi e telefonate allarmate da tutto il personale medico e paramedico". Così il sindaco di Civitanova Marche Fabrizio Ciarapica torna a lamentare, attraverso un post apparso sui social, la mancanza di informazioni preventive adeguate da parte della Regione Marche sulla gestione dell'emergenza sanitaria.
Il primo cittadino civitanovese sottolinea come gli operatori sanitari si muovano "secondo indicazioni ricevute al telefono da superiori che dicono tutto e il contrario di tutto".
"Gran parte dei medici e del personale sanitario non è stato ancora formato su come trattare pazienti contagiati ma, soprattutto, non ha ricevuto dispositivi di protezione individuale per fronteggiare l'eventuale contaminazione - denuncia ancora il sindaco -. Ricordiamo che la nostra rete sanitaria è sotto un grande stress. In questo momento gli operatori sanitari sono i veri eroi di questa guerra e i primi che devono essere tutelati per il bene di tutti e io sono in prima linea dalla loro parte".
"Il tutto è assai grave, e di questo ho informato la Prefettura - sottolinea Ciarapica -, perché il nostro Ospedale ancora è saturo di pazienti NO COVID (la dislocazione verso gli altri ospedali è appena iniziata), e come ho già detto alcuni di queste persone è molto grave e non se ne conosce ancora la sorte. Solo ora che stiamo vivendo questo dramma possiamo toccare con mano cinque anni di mala gestione regionale del PD che ha smantellato 13 ospedali sul nostro territorio".
Il sindaco chiede con forza anche la nomina di un commissario straordinario per gestire in maniera migliore l'emergenza: "La Lombardia ha nominato Guido Bertolaso; l'Emilia Romagna, Sergio Venturi. Le Marche appaiono come terzo caso più grave di contaminazione in Italia dopo queste due regioni, ma non c'è all'orizzonte purtroppo la nomina di nessun commissario straordinario".
"Faccio un appello al mio Presidente della Provincia , ai tutti i Sindaci ma soprattutto agli imprenditori locali affinchè si adoperino per trovare dei fondi o fare delle donazioni per portare i “Presidi” necessari nelle strutture ospedaliere del territorio". Così il consigliere provinciale Deborah Pantana richiede supporto per personale e strutture sanitarie del Maceratese, viste le quotidiane difficoltà che si trovano a fronteggiare a seguito dell'emergenza coronavirus.
"Viviamo una situazione difficile - ricorda Pantana, ma la solidarietà che da sempre ha contraddistinto il popolo Italiano in questo momento si sta dimostrando la vera forza motrice per affrontare questa Pandemia, che ci mette di fronte ad una realta’ che da decenni facciamo finta che non esista: la fragilita’ del nostro sistema sanitario, sopperito negli anni dal privato e dal volontariato sociale".
La consigliera pone l'accento su uno dei temi principali sollevati dagli operatori sanitari: la necessità di ulteriori Dispositivi di Protezione Individuale.
"Gli infermieri evitano di andare al bagno per non sprecare tutto il materiale di vestizione che hanno in dotazione per ogni turno - evidenzia Pantana -. Gli infermieri delle strutture ospedaliere di Macerata, Camerino e Civitanova Marche, si sono ingegnati, creando mascherine , con stoffa, carta da forno e garze, tutte cose poco efficaci ma utili per avere una minima protezione per i pazienti. Ascoltare il dolore e la confusione che regna tra gli operatori sanitari di Camerino, Macerata e Civitanova Marche, fa piangere il cuore".
"Cari colleghi che fate politica come me, cerchiamo insieme di coinvolgere la nostra straordinaria imprenditoria locale, penso a Giulianelli della Lube, a Germano Ercoli a Civitanova Marche ed altri dell’entroterra come Lino Rossi, affinchè il gesto del nostro Vescovo di Camerino non sia un gesto isolato ma di coinvolgimento per tanti altri. Chiediamo di fare delle donazione ai nostri i ospedali affinche’ i nostri operatori sanitari possano avere almeno piu’ Dispositivi di Protezione Individuale" conclude nel suo appello la consigliera provinciale.
"Il Governo ha emanato un nuovo decreto. Un provvedimento che va con ulteriori misure a restringere le attività economiche, in particolare quelle commerciali non essenziali, con l’obiettivo di arginare il Coronavirus, che sta assumendo anche nella nostra regione proporzioni importanti". Così il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli, in un video-messaggio nel quale espone le misure che verranno adottate in ambito lavorativo nel territorio regionale.
"Tra le novità ce ne è una particolarmente significativa che riguarda le attività produttive: le aziende possono restare aperte ma devono garantire ai lavoratori le distanze di sicurezza e tutti i presidi necessari per non essere contagiati. Il luogo di lavoro non può diventare un luogo di contagio - sottolinea il governatore -. Quindi, se da una parte non viene prevista la chiusura, dall’altra, se il datore di lavoro non è in grado di garantire la sicurezza dei suoi dipendenti, è sostanzialmente invitato a sospendere l’attività e a rinviarla a quando questo periodo difficile terminerà".
"Per quanto riguarda l’economia, l’Europa ha dato il via libera a 25 miliardi di aiuto di cui 12 immediatamente disponibili. Sono risorse che aiuteranno le imprese che in questo momento stanno facendo grandissimi sacrifici. Ma prioritario per noi è continuare a dare risposte sulla salute. Quindi ora la palla passa alle imprese e al loro senso di responsabilità. Noi faremo i controlli, andremo a visitare gli stabilimenti per vigilare sull’applicazione del decreto, perché ci teniamo alla salute dei lavoratori e vogliamo che la nostra regione possa superare nel miglior modo possibile questo momento così difficile".
Verso la proroga della scadenza del 18 marzo per le certificazioni per il CAS. “Avevamo formalizzato già da lunedì la nostra richiesta di rinviare la scadenza fissata al 18 marzo, termine entro il quale i comuni del cratere dovranno attestare la persistenza dei requisiti in capo ai beneficiari del CAS – ha affermato il deputato di Fratelli d’Italia, Francesco Acquaroli –. Un’iniziativa che fa parte di una serie di proposte all’attenzione del Governo, alle quali ho lavorato assieme ai colleghi deputati Paolo Trancassini ed Emanuele Prisco e al responsabile autonomie locali Fdi, Guido Castelli, per mitigare gli effetti che la pandemia in corso rischia di produrre a livello comunale.
Sindaci e amministratori comunali sono in prima linea in questo frangente così complicato ed è necessario allestire una serie di misure di garanzia per tutelare, nell’interesse delle comunità locali, sia i bilanci che i servizi comunali. Questo vale ancor più per i comuni del cratere resi già vulnerabili dalle pregresse vicissitudini connesse al sisma”. Resta alta l’attenzione del Gruppo parlamentare di Fratelli d’Italia per l’evolversi della situazione legata al Coronavirus. “Fratelli d’Italia è consapevole della grande rilevanza del ruolo dei comuni nella gestione di una crisi che richiede la massima coesione sociale – ha aggiunto Guido Castelli, responsabile nazionale Autonomie Locali di FdI – I Sindaci sono i terminali di richieste e di sollecitazioni continue da parte di cittadini sempre più preoccupati. In questi giorni stiamo lavorando per garantire alle istituzioni comunali di poter svolgere nel modo migliore questa insostituibile funzione di sostegno”.
“Gianni Mercorelli è il candidato giusto per portare finalmente un cambiamento nelle nostre Marche. Una persona che ha già dimostrato grandi capacità e soprattutto un attaccamento vero e genuino al nostro territorio. Non mi stupisce che sia risultato il candidato più votato su Rousseau alle regionali che lo hanno indicato come nostro candidato governatore”. Ad affermarlo in una nota è Mirella Emiliozzi, parlamentare marchigiana e facilitatrice regionale per le relazioni esterne.
“Mercorelli è un attivista del Movimento fin dai primi tempi e uno che non si è mai risparmiato in nessuna delle battaglie che ha intrapreso. Lo ricordo - scrive Emiliozzi - in prima linea, sia a Tolentino che in tutta la regione, per la tutela dell’ambiente, del territorio, della sanità. Nella questione terremoto e ricostruzione ha profuso un impegno senza pari e soprattutto ha dimostrato di incarnare quello spirito onesto e laborioso che è proprio delle Marche. Sono sicura che sia la persona giusta per portare un reale cambiamento al nostro territorio. Quando sarà terminata questa tragica emergenza legata al Coronavirus e ci sarà da far ripartire la nostra regione insieme al resto dell’Italia sono certa che tutti potremo contare sul suo contributo”, conclude Emiliozzi.
È Gian Mario Mercorelli il candidato governatore della Regione Marche nelle fila del Movimento 5 Stelle.
Il consigliere comunale tolentinate ha battuto nel ballottaggio sulla piattaforma Rousseau l'anconetano Andrea Quattrini, con un totale di 454 voti (58%). Quattrini ha ottenuto invece 329 voti (42%) .
A votare sono stati gli iscritti M5S da almeno sei mesi e con documento certificato. Le votazioni sono iniziate alle ore 12 di ieri e terminate alle ore 12 della giornata odierna.
Ancora in bilico, invece, la data delle elezioni regionali. Vista l'emergenza che il Paese sta vivendo, c'é la possibilità che vengano posticipate al prossimo autunno. (Leggi qui per saperne di più)
Si è tenuto oggi il congresso regionale della Lega Marche per Salvini Premier che ha deliberato all’unanimità di eleggere il Senatore Paolo Arrigoni come Segretario Regionale.
Ad annunciarlo sono Massimo Agostinelli, Amministratore regionale, e gli altri due soci fondatori dell'Associazione, gli Onorevoli Giorgia Latini e Tullio Patassini, che hanno provveduto alla deliberazione.
"Ringrazio l’Amministratore Regionale, Massimo Agostinelli, e gli altri due soci fondatori dell’Associazione Lega Marche per Salvini Premier, Tullio Patassini e Giorgia Latini, per aver confermato la fiducia che lo scorso 17 febbraio il Segretario Federale Matteo Salvini e l'intero Consiglio Federale della Lega per Salvini Premier mi hanno accordato indicando il mio nome” dichiara Arrigoni.
“Continuerò determinato sulla strada tracciata dal nostro Segretario Federale Matteo Salvini, che ringrazio per la rinnovata fiducia accordatami, proseguendo le battaglie che da anni la Lega porta avanti per i marchigiani: dalla ricostruzione, al sostegno al territorio e al suo sistema economico e produttivo, alla realizzazione di un sistema sanitario efficiente e rispondente alle necessità della popolazione. Il nostro primo obiettivo è portare il buon governo nelle Marche liberando la regione dalla pessima gestione del partito democratico e della sinistra. Un grande lavoro di squadra frutto dell'impegno dei militanti storici e di tutti coloro che in questi ultimi mesi si sono avvicinati con passione alla Lega".
"Il popolo della Famiglia sin dal 20 febbraio sta consigliando di prendere misure restrittive in tutto il Paese per contenere il virus. Ora, dopo venti giorni, sembra che il Governo ci sia arrivato. Adesso però si tenga conto delle necessità dei più vulnerabili".
Questo ha dichiarato Fabio Sebastianelli, Coordinatore Regionale del Popolo della Famiglia dopo l'annuncio del Presidente del Consiglio, dell'ampliamento delle misure restrittive a tutto il territorio nazionale.
"Disabili, anziani, persone in quarantena senza il sostegno di una rete familiare, tanto per citarne alcuni, sono oggi più che mai, in una situazione di grande difficoltà, - continua Sebastianelli -non potendo provvedere da soli alle necessità basilari per la loro sopravvivenza. Addirittura, da quanto mi è arrivato, ci sono disabili gravi senza sostegno della famiglia, che rischiano di non avere l'assistenza necessaria a causa della paura del contagio".
"Il Popolo della Famiglia - conclude- richiama l'attenzione delle Istituzioni sul problema e invita fortemente la Regione, nella persona del Presidente Ceriscioli, e i Sindaci dei Comuni Marchigiani, a prendere provvedimenti urgenti per creare una rete solidale, coordinata dagli stessi, che si occupi di individuare le categorie più deboli e sopperire alle loro necessità. Insieme all'ashtag #IORESTOACASA noi chiediamo sia lanciato anche: #NESSUNORESTISOLO".
“Al di fuori delle considerazioni di natura tecnica sulla scelta di riconvertire l’ospedale di Camerino in presidio di riferimento provinciale per il Coronavirus, che comunque andranno spiegate con chiarezza alla popolazione, ritengo che la scelta di destituire il presidio montano sia quantomeno infelice”. Ad affermarlo, in una nota stampa, è Francesco Acquaroli, deputato marchigiano di Fratelli d’Italia, il quale si esprime riguardo l’approvazione del piano regionale per l’emergenza Coronavirus, che vede l’ospedale di Camerino tra le strutture scelte come punto di riferimento per i contagiati da Covid-19.
“Ritengo che sia il messaggio più brutto che oggi le istituzioni possano dare ad un territorio già penalizzato dal terremoto e fortemente in crisi: privarlo di tutti i servizi è un pessimo segnale. L’ospedale di Camerino è punto di riferimento di un importante comprensorio, sorge nel cuore del vero cratere sismico ed è a servizio di una popolazione già in difficoltà. Pur comprendendo le necessità di individuare un presidio di riferimento per il Coronavirus, credo sia inopportuno che questa struttura possa essere asservita ad un’altra emergenza, che va ad aggiungersi a quella già in essere dal 2016 ad oggi. Certamente, una volta conclusa l’emergenza Covid-19, non dovrà essere neanche lontanamente in discussione la restituzione di tutti i servizi ad oggi presenti all’ospedale di Camerino e già da ora andrebbero messe in essere delle garanzie concrete per questo presidio, in termini economici e di destinazione d’uso. Mi sento di dare voce alla forte preoccupazione espressa dai territori e dai tanti sindaci, che ancora una volta dimostrano solidarietà e sollecitudine ma non meritano un ulteriore affronto da parte delle istituzioni, conclude Acquaroli”.
Dello stesso avviso il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Elena Leonardi.
“Ho formalizzato questa mattina al presidente, Luca Ceriscioli, inviandogli una lettera, le istanze del territorio montano che in queste ore sta affrontando la decisione di riconvertire l’ospedale di Camerino in punto di riferimento provinciale per il Covid-19 – così Elena Leonardi, capogruppo in Regione di Fratelli d’Italia e vicepresidente della commissione sanità –. Ho chiesto alla Giunta regionale che nel prendere questa decisione dia contemporaneamente delle reali garanzie per il futuro della struttura una volta terminata la fase critica, con la certezza della ripresa di tutte le normali attività oggi in essere nel presidio e di prevedere già da ora la possibilità di un potenziamento. A tal fine sarebbe opportuno indicare fondi economici accantonati a garanzia concreta per l’ospedale di Camerino. Parimenti ho chiesto un potenziamento dei servizi territoriali anche di assistenza domiciliare per la popolazione coinvolta da tale riorganizzazione del Sistema Sanitario Regionale, tenuto conto dell'elevata percentuale di persone anziane e delle difficoltà orografiche del territorio già fortemente colpito dal sisma, valutando il possibile potenziamento della presenza dei medici di medicina generale ed un supporto alle associazioni di mutua assistenza, ai comitati di CRI impegnati nel supporto alla popolazione e garantire un efficiente sistema di trasporto di chi deve effettuare prestazioni sanitarie negli altri nosocomi dopo la trasformazione di quello camerte. Non da ultimo – ha concluso Elena Leonardi – il ruolo della comunicazione e dell'informazione sulla riorganizzazione sanitaria in atto per l'emergenza Covid-19 sarà essenziale sia per informare tutti coloro che avevano in questi giorni già programmate delle prestazioni all'ospedale di Camerino che per chi dovesse trovarsi a dover ricorrere a prestazioni sanitarie non avendo ancora consapevolezza dell'avvenuta trasformazione dell'ospedale. Non possiamo dimenticare infatti che la zona dell’entroterra, che oggi viene caricata di un ulteriore aggravio, stia lottando da tre anni con il terremoto e l’incertezza per il futuro".
“Da tutte le parti le raccomandazioni sono univoche, le parole d'ordine sono: evitate ogni forma di contatto, restate a casa, se potete non frequentate posti affollati e limitate il più possibile luoghi di aggregazione. Allora perché? Che senso ha? A cosa serve la riunione che il Commissario Straordinario per la Ricostruzione Giovanni Legnini e il Presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli hanno convocato per la giornata di domani a Camerino con tutti i sindaci coinvolti dal sisma del 2016?". Lo ricorda il sindaco di Caldarola Luca Maria Giuseppetti a seguito delle nuove disposizioni contenute nel decreto del Governo per contenere il contagio del coronavirus (leggi qui).
"Sono passati quasi 4 anni dagli eventi sismici e poco è stato fatto, le riunioni convocate non hanno portato a decisioni determinanti, quindi qual’è l’utilità della convocazione di domani, in piena emergenza coronavirus, se non mettere a rischio i primi cittadini che poi potrebbero diffondere il contagio nei loro paesi - sottolinea Giuseppetti -. Oltretutto alla riunione è prevista la presenza del Presidente Ceriscioli, proveniente da Pesaro, zona arancione, dove i residenti non possono uscire se non per motivi urgenti di salute. Anche il Commissario per la Ricostruzione in questi giorni praticamente sta girando mezza Italia ed è a contatto diretto anche con cittadini a rischio contagio".
"Non mi tiro indietro, non l'ho mai fatto e non lo farò in futuro, ogni mio dovere di Primo cittadino l’ho sempre sostenuto con forza e coraggio, ma trovo irresponsabile, nonostante le tante raccomandazioni, convocare questa riunione assolutamente non urgente. Mi aspettavo un rinvio, com'è logico che fosse, visto che sono state rimandate cose molto più impellenti, non capisco come mai questa conferenza sia ancora confermata e non posticipata di qualche settimana - conclude il sindaco di Caldarola -, e soprattutto mi stupisce come mai nessuno fino a questo momento abbia sollevato il problema. Quindi, ancora una volta faccio il “bastian contrario” e, in attesa di avere riscontri da parte di chi ci amministra, mi riservo la facoltà di partecipare”.
“Stiamo monitorando l’evolversi della situazione Coronavirus in Italia e nelle Marche non senza apprensione – ha affermato il capogruppo in Regione di Fratelli d’Italia, Elena Leonardi –. Le ultime vicende non contribuiscono ad un clima di unità e di coesione che sarebbe necessario in questo momento".
"La fuga di notizie e le informazioni contrastanti hanno generato lo spostamento di persone in luoghi dove ci sono seconde case e la conseguente preoccupazione di residenti e cittadini – ha aggiunto il consigliere Leonardi –. Ritengo che questo debba essere monitorato e auspico che laddove non ci sia ancora un provvedimento che impone l’auto-quarantena per chi si è spostato venga adottata autonomamente, come presidio di tutela nei propri confronti e nei confronti delle persone più fragili. Ci troviamo di fronte ad una situazione seria che non va minimizzata né sottovalutata ed è dovere di ciascuno di noi essere accorti e prudenti anche al di sopra delle nostre percezioni".
"Non possiamo mettere a rischio le persone più fragili, gli anziani, gli immunodepressi e chi in questo periodo soffre di patologie particolari, a causa di informazioni circolate in maniera sicuramente pasticciata fra Stato e Regione. Un richiamo al senso di responsabilità di ciascuno di noi è necessario e doveroso, rispetto ai tanti operatori della sanità marchigiana e italiana che stanno non solo lavorando sopra le proprie forze ma anche esponendo a rischi eventuali di contagio per tutelare la nostra salute. Invito anche la Regione Marche a ragionare su un provvedimento che possa prevedere almeno un obbligo di segnalazione per chi è fuggito dalle zone a rischio contagio venendo nelle Marche".
"Per questo l’invito che anche io voglio rivolgere ai cittadini è quello di restare in casa il più possibile e di attenersi alle raccomandazioni che arrivano dalle istituzioni e dagli esperti, perché il sacrificio di poche settimane può prevenire conseguenze ben più gravi. Rinnovo la mia disponibilità a collaborare e di supporto per qualsiasi iniziativa sia nei confronti delle istituzioni regionali che delle amministrazioni locali”, conclude Elena Leonardi.
"Nella serata di ieri è trapelata la bozza del decreto con le nuove disposizioni per il Covid-19. Misure molto importanti per la popolazione, che mi risultano anche non essere state pienamente condivise con le Regioni. Ora le polemiche non servono perché bisogna restare uniti, ma il Governo centrale e quelli regionali devono coordinarsi perché abbiamo già sprecato troppo tempo. Invece il Governo chiede coesione ma non rispetta le Istituzioni locali e, anzi, a volte sembra addirittura ostacolarle". Lo dichiara il deputato di Fratelli d'Italia e candidato del centrodestra alla Presidenza della Regione Marche, Francesco Acquaroli.
"Dopo la fuga di notizie di ieri - prosegue Acquaroli -, ci raccontano della stazione centrale di Milano presa d’assalto da centinaia di persone per rientrare al centro-sud. Se a gennaio e febbraio si è sottovalutata la situazione, tacciando per allarmisti e razzisti coloro che chiedevano controlli più ferrei e quarantena per chi arrivasse dalle zone a rischio contagio, oppure definendo il Coronavirus una normale influenza che non avrebbe potuto mettere in crisi il nostro sistema sanitario, tanto che qualcuno è andato addirittura nei ristoranti cinesi per esprimere solidarietà e vicinanza contro le 'paure' degli italiani razzisti,oggi ci troviamo ad arginare la diffusione di un virus che rischia davvero di mettere in crisi il sistema sanitario nazionale.
"Alla superficialità e all’ipocrisia dei mesi di gennaio e febbraio, sono seguite le incertezze e la confusione di queste settimane, durante le quali abbiamo dimostrato e mostrato il livello di adeguatezza di una classe dirigente che non riesce a maturare neanche davanti ad una situazione così delicata. Unione e coesione devono fare il paio con certezza, chiarezza e condivisione delle norme, altrimenti si rivelano essere solo espressione di supponenza e presunzione. L'Italia è una grande Nazion - conclude il deputato di Fratelli d'Italia -, ce la potremo fare se saremo uniti, coesi e veloci nelle risposte ai bisogni dei cittadini, delle famiglie e delle imprese".
Giunta indegna quella che si nasconde dietro all’epidemia: la Lega al fianco di commercianti ed esercenti del Centro al collasso.
“Non è degna di Macerata e dei maceratesi una giunta che, per bocca dell’assessore Ricotta arriva a nascondersi dietro il coronavirus per tacitare le voci contrarie sul PUMS (Piano Urbano Mobilità Sostenibile). Priorità alle conseguenze dell’epidemia? Subito apertura del Centro almeno fino alla fine dell’emergenza con possibilità di sosta veloce e parcheggio in piazza della Libertà per dare una mano ai commercianti. Il controllo del contagio sta portando a zero il numero di chi si serve degli ascensori ed acuisce una crisi ad un passo dall’essere irreversibile”.
Il consigliere leghista Andrea Marchiori, candidato a sindaco di Macerata, sorvola sulle offese personali ricevute dallo sfidante Ricotta e rilancia in chiave politico-amministrativa:
“Ricotta si loda per aver fatto solo il suo dovere di amministratore nel supporto agli anziani, ma lascia soli commercianti ed esercenti al collasso per i danni economici dell’epidemia. Le mascherine non possono e non devono essere usate come bavaglio e strumento di distrazione di massa. Perché anche ieri è stata convocata la commissione sul PUMS senza che ci fosse alcuna urgenza e senza che si adottasse alcuna precauzione sanitaria? – sottolinea Marchiori – Chiederò in consiglio di sospendere ogni decisione sul PUMS come è giusto ed opportuno che sia, e di attuare alcuni provvedimenti per le attività del centro storico. La chiusura dell’università e delle scuole, unico ossigeno di una ZTL al collasso, impone un’urgenza di cui non c’è mai stata né c’è traccia nelle azioni della giunta PD”.
È stato presentato. negli scorsi giorni, un nuovo progetto politico nella realtà maceratese per una nuova concezione della realtà cittadina.
"Macerata Sovranista - si legge nel comunicato - nasce dalla volontà di offrire una alternativa politica e culturale al grigiore che incombe sulla classe dirigente locale e nazionale
Agiamo nella società circostante con una sola volontà che si esprime in mille voci: mostre, conferenze, gruppi di studio, sperimentazioni artistiche, concerti, centri di aggregazione, comunità giovanili, palestre, volontariato, sindacalismo, provocazioni mediatiche.
Macerata Sovranista declina la politica come volontariato al servizio della polis. I suoi militanti sono uomini e donne mosse da un forte amore verso la loro città e la loro Nazione che vogliono torni ad essere forte, sovrana e libera dai vincoli UE".
Al momento rimane avvolta nel mistero la possibile partecipazione alla prossima tornata elettorale, mistero che ad oggi nessuno vuole svelare.
Il tolentinate Gian Mario Mercorelli e l'anconetano Andrea Quattrini sono i due candidati del Movimento 5 Stelle, che andranno al ballottaggio per la corsa alla presidenza della Regione Marche. Nel voto sulla piattaforma Rousseau, non si è raggiunta la maggioranza assoluta tra i sei in lizza e quindi si andrà al ballottaggio tra i due più votati. Mercorelli e Quattrini sono "due figure storiche del Movimento nella nostra regione che saranno comunque due risorse preziose per portare avanti il cambiamento nel nostro territorio", è il commento del facilitatore marchigiano,Giorgio Fede ,che ha comunicato l'esito della votazione chiusa alle 12 di oggi.
Al ballottaggio su Rousseau basterà la maggioranza semplice. "Grazie a chi si è candidato, grazie ai tanti che hanno votato - osserva Fede - l'M5s è l'unica forza politica che, grazie alla piattaforma Rousseau, dà ai suoi iscritti la possibilità di partecipare attivamente alle decisioni politiche, in tempo reale e conformemente alle disposizioni di sicurezza sanitaria".
"Combattere il Coronavirus proteggere le persone e riaccendere l’economia. Queste sono le sfide che dovrebbero unire l’Italia e le Marche. Invece la Lega fa sciacallaggio politico sulla pelle dei marchigiani. Questo non è un tema da propaganda. Questo è il tempo della responsabilità".
È la risposta del segratario regionale del Pd Giovanni Gostoli alla Lega Marche, che aveva accusato i dem di aver gestito male l'emergenza Coronavirus per via di guerre interne al partito. (Leggi qui)
“La Giunta Ceriscioli ha gestito l'emergenza Coronavirus con ritardo, lasciando i nostri medici, i nostri infermieri e gli operatori socio sanitari senza disposizioni e a rischio contagio. Le guerre interne al PD hanno ritardato la predisposizione di un piano di prevenzione efficace, con Ceriscioli che ha subito i diktat di Conte, Boccia e Ricci, posticipando quelle misure straordinarie che la Lega aveva richiesto. La Giunta regionale, inoltre, è priva di idee per sostenere le imprese e le famiglie marchigiane in difficoltà”. Il commissario regionale della Lega Sen. Paolo Arrigoni, insieme ai consiglieri regionali Sandro Zaffiri, Luigi Zura Puntaroni, Marzia Malaigia e Mirco Carloni, attaccano duramente la gestione dell'emergenza Coronavirus operata dalla Giunta Ceriscioli e dal Partito Democratico. “La Lega già il 21 febbraio, ben prima dell’inizio della fase di emergenza, aveva invitato Ceriscioli ad informare medici, infermieri e operatori socio-sanitari sulle procedure di prevenzione da attuare, nonché a predisporre un piano di emergenza che tenesse conto di misure anche drastiche, come già avevano fatto altri governatori”, sottolineano gli esponenti leghisti. “Ceriscioli invece ha preferito ignorare il nostro appello e ha rimandato per giorni i primi provvedimenti. Il risultato di questo ritardo è sotto gli occhi di tutti: sono evidenti le falle nella sicurezza del sistema sanitario territoriale, a cominciare dalla mancanza di un piano operativo di emergenza, dall’assenza di risorse aggiuntive per le assunzioni di supporto, dall’assenza di kit di sicurezza che sono risultati insufficienti rispetto alle necessità, come hanno giustamente denunciato i sindacati in questi giorni”.
“L'assenza di indirizzi e disposizioni precise da parte della direzione sanitaria regionale e dell’ASUR ha avuto come risultato ben 116 medici e operatori sanitari che oggi sono in isolamento, impossibilitati a svolgere il loro lavoro. Questo oltre ai medici contagiati, tra cui anche un primario ricoverato in rianimazione a Pesaro che sta rischiando la vita per aver aiutato la nostra comunità”.
“Complessivamente – continua la Lega - sono saliti a 159 i tamponi positivi al Coronavirus nelle Marche su 585 complessivamente analizzati finora. L'auspicio è che la Dr.ssa Di Furia, oltre alla passerella odierna nel territorio di Pesaro-Fano martoriato dall'emergenza, abbia fornito per tempo e fornisca tutti gli strumenti idonei per tutto il personale addetto all'emergenza. Appare però totalmente assente un coordinamento della dirigente Di Furia, su tutte le strutture sanitarie (ASUR - Ao Marche Nord - AO Torrette) che stanno letteralmente scoppiando, con medici e infermieri stremati e in assenza di posti letto! Qui c'è in ballo la salute dei marchigiani”.
“D'altra parte, nei giorni in cui occorreva predisporre un’efficace azione di prevenzione - attaccano il Sen. Arrigoni ed i consiglieri regionali della Lega - Ceriscioli e il PD erano impegnati in uno scontro interno tra correnti che ha danneggiato i cittadini. Il PD ha preferito occupare il proprio tempo per riunire la direzione regionale e discutere di candidature e non per prevenire e affrontare l’emergenza. Le trappole politiche di Matteo Ricci contro Ceriscioli non sono certamente utili, né sono utili le sue continue apparizioni nei talk-show tese a minimizzare un'epidemia in corso. Il Governatore è stato isolato dal suo stesso partito che non solo non è mai intervenuto per difendere le sue scelte, ma ha giocato con la salute dei marchigiani, sospendendo le decisioni della giunta in diretta tv, impugnando attraverso Conte l’ordinanza regionale al TAR e denigrando la nostra Regione con il ministro Boccia in tutte le trasmissioni televisive”.
“Ceriscioli, impallinato dai suoi amici, ha cercato di difendere la salute dei marchigiani ma ha dimostrato la sua incapacità di farsi valere nei confronti del Governo, esattamente come in questa legislatura era già capitato con la gestione del terremoto, con la vicenda di Banca Marche e con l’assenza di investimenti nazionali nelle infrastrutture regionali”, insiste la Lega. “Va sottolineato, inoltre, il ritardo della Giunta Ceriscioli nel mettere in campo azioni incisive capaci di sostenere l'economia regionale in profonda sofferenza. Ancora oggi non c'è alcun provvedimento a sostegno delle imprese che lavorano con l’export, del sistema di trasporti regionale, degli operatori del turismo e di tutto il settore del commercio che sta vivendo giorni di vera preoccupazione per il proprio futuro. Non c'è, ad oggi, alcuna garanzia neppure per i comuni che si trovano da soli a dover fronteggiare una crisi senza precedenti”.
“Su questo aspetto – concludono gli esponenti della Lega - Ceriscioli conferma l’atteggiamento di inerzia avuto in questi anni che ha fatto declassare l’economia della nostra regione. Sono necessari provvedimenti shock e non basta solamente attendere che il Governo vari misure economiche di cui beneficiare. Alle Marche servono idee concrete, ma evidentemente chi ci governa non ha alcuna strategia”.
In serata è arrivata la replica di Giovanni Gostoli, segretario regionale del Partito Democratico (Leggi qui)
Il segretario regionale Giovanni Gostoli dichira: "Per il Partito democratico le pari opportunità tra uomini e donne, la rimozione di ogni forma di disuguaglianza, è una delle più grandi questioni del nostro tempo. Vogliamo fare delle Marche una terrà all’avanguardia sulla parità di genere che per noi rappresenta anche uno straordinario motore per un nuovo sviluppo sostenibile, economico e sociale. La sfida è grande e possiamo vincerla insieme.Dalla Costituente delle Idee, grazie alla Conferenza regionale delle donne democratiche, abbiamo iniziato a lavorare a un “Piano per le Marche” per dare risposte concrete ai bisogni e alle speranze della nostra regione.Un progetto per il futuro delle Marche che tiene insieme le cose fatte in questi anni con le tante cose ancora da fare. Un Patto con le marchigiane e i marchigiani articolato su cinque linee di azione: per il lavoro, il fare impresa e la rigenerazione delle Marche; per la ricostruzione post terremoto e un nuovo sviluppo delle aree interne; per la salute e la buona sanità pubblica; per proteggere le persone e un welfare di comunità; per prenderci cura dell’ambiente e del territorio. Il tutto all’insegna dello sviluppo sostenibile e del benessere orientato agli obiettivi di Agenda 2030".Procede Gostoli: "In questi anni la Regione Marche ha messo in campo tante misure. Dallo stanziamento di risorse importanti per la conciliazione dei tempi di vita e lavoro al sostegno alla creazione di nuove imprese a guida femminile. Dal raddoppio dei fondi per i centri antiviolenza al protocollo della rete regionale antiviolenza sottoscritto da molti interlocutori istituzionali. Dall’istituzione di un tavolo regionale per la valutazione delle politiche di genere alla conquista della “doppia preferenza” per il voto dalle prossime elezioni regionali. Insomma, non partiamo da zero e c’è stato un lavoro prezioso.
La parità di genere sarà un tema cruciale ancora di più nella prossima legislatura e richiede un approccio sistemico - spiega i segretario - Noi vogliamo essere protagonisti di una nuova agenda di iniziative e politiche capaci sempre più di ridurre le diseguaglianze di genere. E’ tempo di agire ancora con più forza per realizzare nei fatti la piena parità, dal lavoro alla vita nelle istituzioni, al fine di migliorare l’intera società.
Vogliamo dare vita a un “bilancio regionale di genere” come strumento per migliorare le azioni concrete rivolte alle marchigiane che può dotarsi del Tavolo regionale per le statistiche di genere, istituito nel 2019, per valutare in maniera più puntuale le scelte da fare per migliorare l’azione di governo e ridefinire le priorità d’intervento rispetto ai bisogni e le speranze dei cittadini. Ciò può contribuire a intervenire sui bilanci pubblici, tutelando i diritti individuali, ma in una prospettiva di interesse generale, con effetti positivi per tutta la società. Serve una maggiore trasparenza sulla destinazione delle risorse di bilancio e sul loro impatto su uomini e donne. A livello europeo, già nella risoluzione del Parlamento Europeo del 3 luglio 2003, si suggerisce l’adozione del “bilancio di genere” poiché consente di "adottare una valutazione d’impatto di genere a tutti i livelli delle procedure di bilancio e ristrutturando le entrate e le uscite al fine di promuovere l’uguaglianza tra uomini e donne". Per il Pd delle Marche le priorità sono quelle di promuovere la parità salariale tra uomini e donne: è inaccettabile la diversità di trattamento salariale a parità del lavoro svolto. Vogliamo continuare a sostenere l’occupazione femminile e incentivare le donne che vogliono fare impresa. Una strada irrinunciabile per la crescita della regione se si considera, inoltre, che negli atenei marchigiani ci sono 6 mila iscritte donne in più rispetto agli uomini. C’è bisogno di un welfare capace di conciliare lavoro e famiglia. Così come più prestazioni sanitarie per la salute e la prevenzione delle malattie, come ad esempio lo screening.
La tutela dei diritti delle donne lungo tutto l’arco della vita riproduttiva ci chiede maggiore attenzione assicurando su tutto il territorio regionale la piena applicazione della legge 22 maggio 1978 n. 194, potenziando i consultori familiari che devono diventare anche luoghi per la tutela della salute della comunità Lgbti. E poi la lotta alla violenza di genere: una battaglia prima di tutto culturale che bisogna sostenere con più risorse il prezioso lavoro del mondo dell’associazionismo e dei centri antiviolenza, anche attraverso una grande sensibilizzazione culturale per superare gli stereotipi di genere.
Conclude Gostoli: "Siamo grati a tutte le donne che in questi anni hanno lottato per i diritti della loro generazione e di quelle future. Questo 8 marzo noi vogliamo dedicarlo a tutte le bambine che saranno le donne di domani. L’impegno delle democratiche e dei democratici, a tutti i livelli istituzionali, tutti i giorni e non solo nella ricorrenza dell’otto marzo, è rivolto a loro alle quali dobbiamo lasciare una società migliore di come l’abbiamo ereditata. Nella consapevolezza che un mondo capace di fare un passo avanti sulla parità di genere è un luogo più giusto e migliore per tutti".