Sonia Dignani, consigliere comunale di Tolentino, è il secondo rappresentante della Lega Salvini Premier a sedere nell’assise della Provincia di Macerata per la lista "Centrodestra Macerata".
Prenderà il posto di Paolo Renna, a seguito dell'incompatibilità della carica di consigliere provinciale con quella di assessore comunale di Macerata. Dignani lavorerà fianco a fianco con Rossella Ruani, già rappresentante della Lega nel consesso provinciale.
Lo comunicano il responsabile provinciale della Lega, Simone Merlini, e l’assessore tolentinate Giovanni Gabrielli, responsabile del tesseramento sottolineando come "l’ingresso di una leghista di esperienza quale è Sonia Dignani potrà dare un apporto qualificato all’attività provinciale in uno scorcio di legislatura vissuto anche tra i mille problemi della pandemia".
“È surreale dovere aspettare le conferenze stampa di Conte per venire a sapere ufficialmente che le Marche sono in zona gialla". È il commento del presidente della regione Marche Francesco Acquaroli, che per altro, non avendo potuto seguire la diretta del premier, apprende dall'Ansa della collocazione della regione nella fascia che prevede uno scenario di minor gravità rispetto alla pandemia da Covid 19.
Acquaroli aveva saputo però informalmente che per le Marche "non ci sarebbe stato bisogno di ordinanze specifiche". "Non si possono accentrare i dati della sanità, che vengono dai territori. Speriamo che sia un sistema che funzioni - conclude -, intanto ci prendiamo questo giallo".
(Fonte Ansa)
In una conferenza stampa, il premier Giuseppe Conte ha illustrato le misure contenute nel nuovo Dpcm firmato nella notte. Il decreto entrerà in vigore da venerdì 6 novembre fino al 3 dicembre prossimo.
"Rispetto alle persone contagiate sale il numero degli asintomatici, diminuisce in percentuale il numero di persone ricoverate ma c'è l'alta probabilità che molte regioni superino le soglie delle terapie intensive e mediche", ha detto il premier Giuseppe Conte nella conferenza stampa serale in cui ha illustrato le misure del nuovo dpcm. "Se introducessimo misure uniche in tutta Italia produrremmo un duplice effetto negativo, non adottare misure veramente efficaci dove c'è maggior rischio e imporremo misure irragionevolmente restrittive dove la situazione è meno grave".
La regione Marche viene inserita nella zona gialla con criticità moderata insieme ad Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Liguria, presenti anche Toscana, Molise, Sardegna e Friuli Venezia Giulia, come pure il Veneto e le provincie di Trento e Bolzano.
Nella zona gialla sono valide le misure stabilite dal Governo per tutto il territorio nazionale, senza le ulteriori restrizioni, dunque, volute per differenziare queste regioni da quelle considerate più a rischio. Tra le norme essenziali ci sono: l’obbligo di indossare la mascherina quando si esce di casa e il divieto di uscire da casa tra le 22 e le 5 (si può uscire esclusivamente per motivi di lavoro, di salute o casi di necessità). Stabilita anche la chiusura dei centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi, ma rimangono aperti al loro interno i negozi alimentari, le farmacie, parafarmacie ed edicole. Chiuse anche mostre, musei e sale bingo. Per quanto riguarda i mezzi pubblici, confermata su tutto il territorio la capienza ridotta del 50%, mentre la scuola sarà in didattica a distanza dalle superiori. Restano consentiti gli spostamenti sia all’interno del proprio Comune sia fuori.
Permesso anche raggiungere un’altra regione purché anch’essa inserita in fascia gialla. Per quanto riguarda lo sport, è consentito svolgere attività sportiva o attività motoria all'aperto, anche nelle aree attrezzate e parchi pubblici, ovviamente dove questi siano accessibili e comunque nel rispetto della distanza di sicurezza. Restano aperti nella fascia gialla anche i circoli sportivi, ma è vietato l'uso degli spogliatoi. Restano chiuse, invece, piscine e palestre.
"Nell'area arancione, con criticità medio alta, ci sono Puglia e Sicilia". "Lombardia, Piemonte, Calabria, Valle D'Aosta rientrano nell'area rossa", ha spiegato Conte.
"Le ordinanze del ministro della Salute non saranno arbitrarie o discrezionali perché recepiranno l'esito del monitoraggio periodico effettuato congiuntamente" con i "rappresentanti delle Regioni", ha sottolineato il premier in conferenza stampa.
"Già questa settimana porteremo in Consiglio dei ministri, dovremo farcela già domani sera, un nuovo decreto legge" per i ristori.
"Una volta condiviso l'impianto" delle misure restrittive "le conseguenze sono automatiche, perché basate su criteri predefiniti e oggettivi che sfuggono da qualsiasi contrattazione. Non si può negoziare o contrattare sulla pelle dei cittadini, non lo farà Speranza né i presidenti delle singole regioni, il contraddittorio ci sarà, perché le ordinanze vengono fatte sentito il presidente, ma non negoziato con il presidente".
"In questo momento non le anticipo una cifra, è chiaro che alla Ragioneria stanno lavorando ma sicuramente ci sono adeguati stanziamenti per il decreto. Potrebbero essere in un ammontare di 1,5-2 miliardi", ha detto Conte in conferenza. "Se ci fosse necessità di disporre ulteriore risorse dobbiamo essere pronti anche a presentarci in parlamento per un eventuale nuovo scostamento ma non lo abbiamo ancora deciso perché, a quanto mi hanno detto, gli stanziamenti ci sono", aggiunge.
"L'autocertificazione è collegata ai divieti. Nelle zone rosse quando si esce di casa va l'autocertificazione, così come tra Regioni e Comuni", ha spiegato il presidente del Consiglio in conferenza stampa da Palazzo Chigi.
"La scuola deve essere un presidio, quindi tra quelle misure il fatto di mandare in Dad degli studenti è un fatto che pesa molto al governo. E appena la curva rientrerà sotto controllo una delle prime misure sarà restituire la didattica in presenza a quanti più alunni possibili", ha detto ancora il premier.
"Devo dire che il passaggio di lunedì alle Camere hanno offerto qualche segnale di novità. Le opposizioni hanno fatto una scelta di rifiutare un tavolo di confronto, non parlo di cabina di regia - ha spiegato Conte -, che potrebbe far pensare alla condivisione di tutte le responsabilità invece ho detto che se ci ripensano il tavolo di confronto ci sarà ma il governo si assume le proprie responsabilità, state tranquilli. Con piena distinzione dei ruoli". "Ma avvertiamo l'esigenza che in una sfida così drammatica tutti possano quantomeno condividere informazioni, cogliere lo spirito e le finalità delle proposte poi spetta alle opposizioni decidere, l'invito è sempre lì", aggiunge.
"Se, all'esito delle misure, una Regione dovesse rientrare in condizioni di stabilità per 14 giorni, con rischio più basso, potrà essere assoggettata a un regime di misure meno restrittive, ce lo auguriamo tutti".
Nelle zone rosse "è l'uscita di casa che va motivata ma in ogni caso, al di là del divieto, c'è sempre la raccomandazione nelle aree gialle di non andare in altre abitazioni dove ci sono non conviventi", ha concluso il presidente del Consiglio.
"Macerata non è don Leonesi. Siamo molto più di questo". Così Alberto Cicarè, capogruppo della lista civica "Strada Comune" in Consiglio Comunale, interviene in merito alle parole pronunciate da don Andrea Leonesi, vicario del vescovo Nazzareno Marconi e parroco della frequentata chiesa dell'Immacolata.
"Le sue affermazioni sono assolutamente inopportune - evidenzia Cicarè -: è di cattivo gusto il richiamo alla Polonia; è terribile l'attacco frontale contro il diritto all'aborto, che garantisce la libertà di scelta della donna e la sua tutela contro gli abusi; ma fin qui, potremmo dire che non condividiamo la posizione ma non sorprende che un membro della curia decida di usare il proprio pulpito per fare politica e proselitismo".
"Ma altre cose le troviamo semplicemente inaccettabili per una comunità come quella che abita la nostra città. Una città, Macerata, che da troppi anni vede politici e personaggi pubblici speculare con aggressività e odio - aggiunge Cicarè -. Inaccettabile è il tono con cui Leonesi si rivolge a cittadine e cittadini trattati alla stregua di stupidi ignoranti. Inaccettabile è la banalizzazione prossima all'insulto con cui si colpisce il movimento femminista e che da decenni lotta per i diritti delle donne e delle minoranze. Inaccettabile è sostenere che l'aborto sia peggiore della pedofilia: un paragone che sembra fatto proprio per “alleggerire” crimini commessi contro i bambini dentro l'istituzione ecclesiale. Crimini che proprio Papa Francesco sta piano piano facendo emergere senza paura".
"Ancor di più, se possibile, è inaccettabile quanto dichiarato rispetto alla figura della donna, che “deve essere sottomessa al marito” - rincara il capogruppo di "Strada Comune" -. Un'affermazione che nessuna donna può accettare. La donna sottomessa al marito: un'idea che è la matrice di ogni violenza contro le donne, la pretesa di inferiorità e subalternità a una figura maschile da cui dipendere. In questo senso, le dichiarazioni del vescovo Marconi risultano alla stessa stregua totalmente inconcepibili, perché giustificano e legittimano la violenza verbale di Leonesi, tacendo la gravità delle affermazioni sulla donna e sulla pedofilia".
Alla luce di tutto questo, gli attivisti di Strada Comune e Potere al Popolo, assieme al loro consigliere comunale Alberto Cicaré, chiedono alle istituzioni cittadine di dissociarsi e condannare fermamente le dichiarazioni di Leonesi contro le donne. In particolare, si chiede al sindaco Sandro Parcaroli e all'assessore Francesca D'Alessandro (assessore con delega alle pari opportunità) di esporsi pubblicamente condannando l'accaduto che sta macchiando l'immagine della città di Macerata in tutta Italia.
"Invitiamo le cittadine e i cittadini a partecipare al presidio indetto da Non Una di Meno per sabato 7 novembre alle ore 15:30 a Piazza Vittorio Veneto. Inoltre, invitiamo cittadine e cittadini a isolare e disertare la parrocchia dell'Immacolata in ogni modo finché non saranno formalizzate delle scuse all'intera comunità cittadina: cambiamo parrocchia, rifiutiamoci di cambiare, non ascoltiamo omelie pronunciate da Leonesi" conclude Cicarè.
“Nessuno dice che 3 rianimatori del nostro nosocomio verranno trasferiti a Civitanova, quindi noi rimarremo sprovvisti di queste unità”.
Si espresso così, in un post facebook, il consigliere comunale di maggioranza Riccardo Pennesi in merito alla decisione presa dalla Regione Marche di non riconvertire l’ospedale di Camerino per aprire un nuovo modulo al Covid Hospital di Civitanova (Leggi qui).
"Tale scelta è stata presa anche grazie all’intervento del nostro Sindaco Sandro Sborgia - scrive Pennesi – il quale ha incontrato la direttrice generale dell’Asur Nadia Storti".
Riccardo Pennesi nel post chiama in causa anche il consigliere regionale camerte Gianluca Pasqui:
“Ora, ciò che devono fare i nostri rappresentanti in Regione, è evitare che qualcuno (in tutto il territorio della zona montana) abbia bisogno di essere rianimato, oppure, di garantire almeno la rianimazione a Camerino e farsi dare la garanzia che non ci siano futuri ridimensionamenti”, conclude.
"Nelle Marche non è esclusa al momento la creazione di zone rosse in quei territori particolarmente colpiti dal Covid-19.
Lo ha detto il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, a margine della seduta odierna del consiglio regionale. "Le Marche non sono considerate nelle fasce con contagio piu' alto, ma questo non deve tranquillizzarci- dice Acquaroli-. Nel Dpcm o anche in valutazione degli uffici regionali ci potrebbe essere la possibilita' di chiudere i centri commerciali sabato e domenica per evitare assembramenti e ci potrebbero essere limitazioni alla viabilita' per alcune realta' dove l'indice puo' essere piu' elevato quindi la creazione di micro zone rosse dove si accede e si esce solo per motivi di lavoro o salute".
Il governatore marchigiano specifica però che al momento non e' stata presa alcuna decisione ufficiale: "Sono ancora ipotesi che se sara' necessario potranno essere messe in campo- conclude Acquaroli-. Speriamo di no perche' significherebbe avere zone con rischio contagio piu' elevato".
(Fonte: Agenzia Dire)
Il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli ha firmato una nuova ordinanza per il contenimento del contagio da Covid-19.
In vigore dal 4 novembre al 4 dicembre incluso, l’ordinanza prevede la didattica a distanza al 100% nelle Università e per la formazione professionale oltre che il 50% della capienza consentita nei mezzi del Trasporto Pubblico Locale.
“L’obiettivo è quello di rafforzare le misure di contenimento già prese - ha affermato il governatore -. Le Marche sono per ora sotto controllo secondo i parametri previsti dall’ISS, ma non possiamo permettere che si alzi l’indice di rischio. Monitoriamo ora per ora la situazione e non è escluso che nei prossimi giorni si interverrà ulteriormente”.
Le condizioni che hanno determinato il prolungamento dello stato emergenziale conseguente alla diffusione pandemica di SARS-CoV-2 si manifestano ad oggi con rilevante livello di espressione e significatività anche nella regione Marche, come rilevabile anche dal progressivo aumento dei casi diagnosticati. È questo il principale motivo che ha indotto il presidente della Regione, Francesco Acquaroli, ad adottare nuove misure di contenimento attraverso un’ordinanza, la n. 41, che entrerà in vigore dalla mezzanotte del 4 novembre fino al 4 dicembre.
Ecco in dettaglio le disposizioni:
Attività didattiche delle Università
La didattica e le attività curriculari, comprese quelle di verifica (esami di profitto e verifiche intermedie), delle Università dovranno svolgersi con modalità a distanza al 100 per cento rimettendo al Comitato Universitario Regionale di riferimento i relativi piani di organizzazione.
Sono esclusi dalla formazione a distanza i tirocini formativi abilitanti e sono fatte salve le specifiche esigenze degli studenti con disabilità. Le disposizioni di cui al presente articolo si applicano, per quanto compatibili, anche alle Istituzioni di alta formazione artistica musicale e coreutica.
Formazione professionale
Le agenzie formative e gli istituti professionali statali in regime di sussidiarietà adottano, per i percorsi di Istruzione e formazione professionale (IeFP) anche in modalità duale finalizzati al conseguimento di qualifica e diploma professionale, la didattica digitale integrata al 100 per cento delle attività con la possibilità di svolgere in presenza le attività pratiche, laboratoriali, le verifiche scritte e gli esami finali.
É in ogni caso garantita la frequenza per gli alunni con bisogni educativi speciali e per gli alunni con difficoltà di collegamento telematico dal proprio domicilio.
I soggetti che erogano percorsi di formazione professionale non in diritto dovere sono di seguito elencati:
- percorsi di formazione superiore nell’ambito del sistema educativo regionale (IFTS e ITS);
- percorsi di educazione degli adulti e formazione permanente
- percorsi di formazione regolamentata erogati nell’ambito del sistema educativo regionale;
- percorsi di formazione continua erogati nell’ambito del sistema educativo regionale;
- percorsi di formazione in materia di sicurezza e salute sul lavoro ai sensi del D. Lgs. 81/2008;
- percorsi di formazione linguistica e musicale;
adeguano la propria didattica a quanto previsto dal presente articolo. Sono pertanto consentite in presenza le sole attività pratiche, laboratoriali, le verifiche scritte e gli esami finali.
Queste disposizioni non si applicano per le attività formative che possono essere svolte in forma individuale tra docente e discente.
Trasporto pubblico locale automobilistico regionale
Sui mezzi adibiti a trasporto pubblico locale automobilistico urbano ed extraurbano, nonché sui servizi sostitutivi ferroviari mediante autobus, è consentito un coefficiente di riempimento non superiore al 50% dei posti previsti dalla carta di circolazione dei mezzi stessi.
Ogni variazione sull’organizzazione dell'eventuale didattica in presenza, delle entrate e delle uscite da scuola, inerenti orari e quantità di studenti che abbia effetti sulla domanda potenziale di mobilità, andrà preventivamente concertata con i soggetti esercenti i servizi di trasporto pubblico regionale.
Sono revocate le disposizioni delle precedenti ordinanze regionali inerenti il trasporto pubblico passeggeri, laddove in contrasto con le disposizioni di cui al presente atto. Si richiamano i gestori del servizio del Trasporto Pubblico Locale ad un puntuale rispetto delle misure di sanificazione indicate nell’allegato 5 al DPCM del 13 ottobre 2020.
Deroga consegna tesserini riepilogativi relativi al prelievo in deroga delle specie storno
La “restituzione” delle schede riepilogative contenute nel tesserino venatorio regionale, relative al prelievo venatorio in deroga dello Storno (Sturnus vulgaris) per l’anno 2020, agli Ambiti territoriali di Caccia da parte dei cacciatori abilitati, da svolgere in data 6 novembre 2020, come già previsto dalla DGR 834 del 29 giugno 2020, dovrà essere effettuata esclusivamente per via telematica (scansione/immagine) o a mezzo FAX ai recapiti dell’ATC competente.
La trasmissione potrà essere realizzata anche da soggetti terzi. Ugualmente, la restituzione delle schede riepilogative per il prelievo venatorio in deroga delle specie Colombo di città (Columba livia forma domestica) e Tortora dal collare (Streptotelia decaocto) per l’anno 2020, agli Ambiti territoriali di Caccia da parte dei cacciatori abilitati, da svolgere in data 4 dicembre 2020, dovrà essere effettuata esclusivamente per via telematica.
Sanzioni
Il mancato rispetto delle misure di contenimento è punito, salvo che il fatto costituisca reato, con la sanzione amministrativa del pagamento della somma di € 400,00.
Abbonamenti al Trasporto Pubblico Locale per gli studenti costretti in didattica a distanza: la Regione sta valutando la possibilità di mettere in campo delle misure di ristoro con la collaborazione delle aziende.
“Purtroppo la seconda ondata dei contagi – afferma l’assessore ai Trasporti, Guido Castelli – ci ha imposto l’adozione di misure di cautela che hanno ulteriormente ridotto l’utilizzo del trasporto pubblico nelle Marche. Questo scenario, a prescindere da quello che deciderà il Governo, ci impone di ristorare le famiglie che si trovano nella condizione di non poter usufruire degli abbonamenti precedentemente acquistati”.
“Le misure adottate dalla Giunta infatti – spiega Castelli – hanno portato alla riduzione della didattica in presenza per le scuole secondarie di secondo grado e della capacità massima di carico del sistema del trasporto pubblico locale. Queste misure, a prioritaria tutela della salute dei marchigiani, hanno portato nuovamente ad un non pieno utilizzo degli abbonamenti scolastici che le famiglie avevano acquistato ad inizio anno scolastico, dimostrando un buon livello di fiducia verso il settore. La Regione non vuole tradire questa fiducia e, pertanto, si stanno già valutando misure di ristoro degli utenti, nonostante si sia ancora nella scia dei rimborsi disposti dal DL Rilancio dello scorso maggio per il primo lockdown. A prescindere da quello che il Governo deciderà la Regione intende riconoscere un ristoro”.
Al fine di sollecitare il panorama nazionale sull’argomento, vista l’entità delle risorse messe in gioco, l’Assessore Castelli nel suo intervento nell’audizione delle Regioni presso la Commissione competente della Camera dei Deputati dello scorso mercoledì, ha già posto il problema sollecitando soluzioni nazionali. Inoltre ha chiesto che di questa problematica venga discusso nella prossima Commissione Trasporti della Conferenza delle Regioni per confrontarsi con i colleghi.
“In ambito regionale – aggiunge l’assessore Castelli – si sono invece attivate le interlocuzioni con i gestori dei servizi di trasporto per quantificare meglio l’entità del fenomeno, anche per valutare coperture locali qualora dovesse mancare l’intervento del Governo”. La raccomandazione per tutti gli utenti è di conservare gli abbonamenti che nel frattempo fossero scaduti.
“Il discorso di questa mattina del presidente Conte è stato chiarissimo: gli interventi anti-pandemia saranno commisurati al rischio, non c’è più bisogno di misure generali come a marzo, quando non sapevano quasi nulla di questo virus, e soprattutto serve la collaborazione di tutti per far fronte alla situazione causata dal Covid-19. Giusto quindi l’appello all’unità e la scelta di parametrare gli interventi sulle necessità dei singoli territori”. Ad affermarlo è Mirella Emiliozzi, deputata del M5S e facilitatrice regionale Marche.“Questo virus è un nemico insidioso e pericoloso, ma lo sviluppo di una malattia prescinde la volontà delle persone: il Covid 19 - sottolinea Emiliozzi - ha infettato tutto il mondo, questa ormai è la situazione reale, il resto sono dietrologie. Ora dobbiamo mettere in campo delle iniziative per fronteggiare la situazione e su questo sfido chiunque a far qualcosa di diverso o di migliore da quanto indicato da Conte. Riguardo alle manifestazioni di piazza di questi giorni, invece, ripenso a chi, anche la scorsa settimana a Civitanova, era in piazza a protestare contro l’ultimo Dpcm: non mi riferisco ai cittadini o agli operatori economici preoccupati, ma a quegli esponenti politici che in maniera becera continuano a soffiare sul fuoco del malcontento e della paura, come se il loro obiettivo fosse sobillare la piazza contro la pandemia. Non si può fare manifestazioni contro un virus. Per capirci: preferisco che le persone protestino perché non possono uscire la sera, piuttosto che perché non trovano posto in ospedale: questo è il punto”.
“Non è questo il momento del gioco al rinfaccio: è tempo di far fronte all’emergenza, di tutelare i cittadini, di ristorare le attività economiche e anche la cultura, che è il comparto strategico che sta pagando il prezzo più alto di tutti a questo virus. Il governatore delle Marche, Francesco Acquaroli, ha parlato di ‘via della prevenzione da percorrere’ e di ‘confronto costruttivo avviato’: ben venga, peccato che sia l’unico o quasi nel centrodestra a dirlo. Questo - conclude Emiliozzi - è l’atteggiamento che il Movimento 5 Stelle mantiene di fronte a ogni scelta: tutelare il bene dei cittadini in ogni circostanza anche a costo di perdere consensi elettorali”.
Il Sindaco Fabrizio Ciarapica ha provveduto questa mattina alla nomina del nuovo assessore al Commercio e Attività produttive, in sostituzione di Pierpaolo Borroni, primo degli eletti in Fratelli d'Italia nel 2017, dimessosi ad ottobre per ricoprire la carica di consigliere regionale con la Giunta Acquaroli.
Borroni sarà sostituito da Francesco Caldaroni, consigliere comunale di FdI dal 27 giugno 2017, di professione pescatore, nato il 12 agosto del 1973 e residente nel quartiere di Fontespina.
Caldaroni è anche presidente del Consiglio direttivo Marinerie d'Italia e d'Europa e membro del Consiglio di Amministrazione Associazione produttori piccola pesca e pesca costiera.
Il Sindaco Ciarapica ha aggiunto il "Porto", alle deleghe Sviluppo Economico e Attività Produttive (Coordinamento delle politiche e delle progettualità per lo sviluppo economico – Commercio e attività produttive – Pesca – Politiche giovanili – Gemellaggi) a riprova di dove punterà la bussola di fine mandato, chiedendo unità e coesione alla squadra amministrativa per porre a segno importanti risultati sul fronte dello sviluppo economico e commerciale della città.
Su questo settore, che già distingue in maniera rimarchevole la città Civitanova da altre realtà regionali per l'elevato numero di nuove licenze ed investimenti, si focalizzerà in particolare l'attività del 2021 dell'Amministrazione, in vista di una florida ripresa al termine della terribile pandemia ancora in atto.
"Nel dare il benvenuto a Francesco Caldaroni, uomo concreto e di esperienza che sono certo sarà determinante nel farsi portavoce di un comparto chiave come quello che oggi va a guidare – ha dichiarato Ciarapica – torno a ringraziare l'ex assessore Borroni per la collaborazione fattiva alla Giunta e l'impegno instancabile nel portare alto il nome della sua città. Una volta individuati i programmi e gli obiettivi da portare avanti, c'è stato subito l'accordo sul nome di Caldaroni che dovrà pilotare, con la nuova delega al Porto, la riqualificazione sia sul fronte commerciale che turistico, con conseguente messa in sicurezza e ammodernamento della struttura, intercettando fondi regionali e ministeriali".
Caldaroni nella seduta del prossimo Consiglio comunale, lascerà il posto in consiglio a Roberto Pantella, coordinatore comunale del gruppo consiliare di Fratelli d'Italia, al quale vanno i miei migliori auguri per questo nuovo ruolo.
"Ci tengo ad esprimere gratitudine al sindaco Ciarapica per la fiducia che mi ha accordato e al mio partito – ha detto Caldaroni – Sono onorato di ricoprire questo ruolo, per il quale mi impegnerò al massimo sin da ora. Sono felice di mettermi al servizio, insieme al sindaco e agli altri assessori, di Civitanova e dei miei concittadini, che mi auguro di non deludere".
Gli incontri con le forze di maggioranza proseguiranno in questi giorni per la messa a punto della nuova giunta.
"Come comunità di Appignano abbiamo assistito con moltissimo dispiacere alla disinstallazione della gru avvenuta mercoledì 21 ottobre presso il cantiere INRCA di Appignano, cantiere che era stato aperto a Febbraio 2019 e di cui era stata richiesta la sospensione da parte dell’impresa aggiudicatrice del bando per l’adeguamento del progetto alle ultime norme antisismiche".
Il fatto ha allertato il Sindaco Mariano Calamita che ha immediatamente richiesto per le vie brevi al Direttore Generale INRCA una relazione esplicativa in merito. Tale relazione è giunta al protocollo del Comune di Appignano il giorno seguente. Il Direttore dell'INRCA, dott. Gianni Genga, nella lettera scrive che: “l’impresa Costruzioni che si era aggiudicata il lavoro ha visto accolte dal Tribunale di Pesaro le proprie istanze di ammissione alla procedura di fallimento, ad oggi la pratica relativa è presso il Tribunale di Pesaro. La Ditta medesima è stata autorizzata dal Giudice a “smontare” l’impalcatura e la relativa Gru per motivi di sicurezza. In ogni caso, l’impianto sarà reinstallato con il riavvio del cantiere da parte dell’Impresa che seguirà. Ci si rammarica molto per tutto quanto sopra, tanto più alla luce dell’approvazione dell’Ufficio competente regionale (ex Genio Civile) del progetto di riadeguamento e variante dello stesso. Ogni aggiornamento successivo, verrà puntualmente trasmesso”.
Considerata l’assoluta importanza della ricostruzione dello stabile INRCA per tutta la comunità Appignanese, l’Amministrazione Comunale si adopera con il massimo impegno per poter far ripartire il cantiere. Come Sindaco: “ho cercato i riferimenti di chi stesse seguendo l’istanza di fallimento e successivamente mi sono messo in contattato telefonico con il Curatore nominato dal Tribunale di Pesaro che ha in mano la procedura fallimentare dell’impresa di costruzioni, per chiedere chiarimenti e aggiornamenti”. Alla telefonata ha dato poi seguito una richiesta scritta ufficiale da parte del Comune inviata via pec al Curatore fallimentare, in merito “all’eventuale autorizzazione all’esercizio provvisorio di impresa e a fornire informazioni sullo stato di avanzamento dei lavori secondo quanto risultante dai libri contabili della ditta o della documentazione contrattuale”.
Nei prossimi giorni, alla luce di tutte le informazioni assunte, il Comune di Appignano si confronterà con la Fondazione Falconi, titolare del rapporto di compravendita e di convenzione con INRCA e legittimata a intraprendere tutte le azioni necessarie per la tutela dei propri diritti e degli interessi di tutta la comunità Appignanese: "Sarà nostra premura - conclude il Sindaco Mariano Calamita - tenere costantemente informata la cittadinanza sulle iniziative che andremo ad avviare nei confronti di tutti i soggetti coinvolti nella ricostruzione della stabile".
"Oggi è arrivato l’esito del tampone, il secondo dopo 13 giorni di quarantena per infezione da Covid. Il risultato è negativo e quindi da domani si torna al lavoro". Ad annunciarlo è il sindaco di Treia, Franco Capponi, attraverso un post pubblicato sui social.
"A dire il vero, essendo asintomatico, ho sempre lavorato da casa - aggiunge il primo cittadino -, seguendo soprattutto la crescita esponenziale del virus, i disguidi della contabilizzazione dei contagi, contattando le famiglie coinvolte perché mi sono accorto che sono state un po’ abbandonate dai servizi sanitari dell’Area Vasta (proprio perché la crescita dell’infezione, a questi ritmi, non farà reggere nessuna organizzazione sanitaria)".
Nel comune di Treia, ad oggi, vi sono 105 persone in quarantena e di queste 70 hanno contratto il Covid: "La buona notizia - scrive Capponi - è che solo 3 concittadini sono ricoverati in ospedale. Abbiamo avuto purtroppo anche una grave perdita di una signora, non ancora molto anziana, che non ce l’ha fatta e ci ha fatto capire subito che anche questa seconda ondata non è diversa dalla prima".
Il sindaco esprime un sentito ringraziamento agli Uffici Comunali, agli Assessori e ai Consiglieri che - coadiuvati dalla Protezione Civile - hanno continuato a lavorare incessantemente, anche in sua assenza: "Ora bisognerà concentrarci ancor di più su questa fase pandemia, aiutando il sistema sanitario a rafforzarsi soprattutto per migliorare il sistema di tracciamento dei contatti stretti dei contagiati, che se non subito messi in quarantena rischiano di amplificare la circolazione del virus".
A seguito dell'elezione a Presidente di ANCI Marche del Sindaco di Ancona Valeria Mancinelli, esponente di spicco del Partito Democratico marchigiano, avvenuta anche grazie al contributo del Sindaco di San Severino Marche Rosa Piermattei, candidata nella lista a supporto della stessa Mancinelli, la sezione settempedana di Fratelli d'Italia prende atto di come la prima cittadina abbia "effettuato una netta scelta di campo, posizionando sé stessa e tutta la giunta comunale nel perimetro della Sinistra".
"Va detto che le avvisaglie di questa decisione erano già state messe in luce dal caloroso messaggio di supporto della Piermattei a favore del candidato Presidente del Centrosinistra alle scorse Regionali, Maurizio Mangialardi" dichiara la segretaria locale di Fratelli D'Italia Tiziana Gazzellini, che aggiunge: "Dopo l’ottimo risultato elettorale in termini di percentuale conseguito dal mio partito, frutto di un lavoro costante di ascolto e vicinanza ai cittadini e di una efficace strutturazione partitica locale, siamo intenzionati a proporre un progetto alternativo all'attuale Amministrazione cittadina che, avendo gettato la maschera, ha palesato la sua anima di sinistra".
"Un progetto che veda coinvolte tutte le forze politiche di Centrodestra e le realtà civiche che vorranno lavorare insieme a noi ad un ambizioso e concreto programma elettorale necessario per il rilancio di tutto il territorio settempedano - continua la segretaria Gazzellini -. Siamo inoltre confortati dall’elezione del Presidente Acquaroli con il quale siamo certi di avere, in futuro, un proficuo rapporto di collaborazione.
"Nei prossimi giorni inviteremo tutti i responsabili dei partiti di Centrodestra per una campagna di ascolto, volta ad aprire un confronto in vista delle prossime elezioni cittadine in primavera" conclude Gazzellini.
Questo pomeriggio a palazzo Raffaello della Regione si è tenuto un incontro in videoconferenza tra il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, l’assessore regionale alla Ricostruzione Guido Castelli, il Commissario Straordinario alla Ricostruzione, Giovanni Legnini, e i sindaci del cratere. All’ordine del giorno le prospettive importanti del Ricovery Fund che prevedono risorse specifiche per la rivitalizzazione delle aree colpite dal terremoto, l’approvazione dell’elenco delle opere pubbliche da realizzare in ciascun Comune e la stabilizzazione del personale impiegato nella ricostruzione. A questo incontro si è aggiunto, nel tardo pomeriggio, quello con i rappresentanti delle professioni tecniche.
“La ricostruzione – ha sottolineato Acquaroli - è una priorità assoluta per l’amministrazione regione, che non dimentica le migliaia di cittadini ancora fuori casa. per la realizzazione delle opere pubbliche, ma in particolar modo per il rilancio della nostra regione e il nostro bellissimo territorio penalizzato dal sisma del 2016. Attraverso la volontà convergente di tutti i sindaci si può avviare un’adeguata accelerazione alla ricostruzione. I primi cittadini sono i principali protagonisti nel rappresentare quella filiera istituzionale più legata al territori. Occorre anche una strategia complessiva con Regione, Struttura Commissariale e Ufficio Speciale per la Ricostruzione per definire e concertare insieme il Piano di Sviluppo Rurale quale importante strumento di rilancio per le Marche”.
“Rispetto al quadro attuale della ricostruzione – ha rimarcato Castelli - come nuova giunta regionale abbiamo ritenuto opportuno concentrarci su due metodologie: quella di tenere coesa e compatta la squadra istituzionale che veda la posizione dei Comuni in condizione di massimo privilegio e quella di effettuare una interlocuzione più scrupolosa con gli ordini professionali, perché siamo convinti che sono i tecnici a realizzare la ricostruzione. Per questo l’importanza di incontrare subito i professionisti per raccogliere le loro opinioni, per conoscere dove è necessario limare e correggere e far si che l’impianto possa produrre gli effetti desiderati”
“Ieri le passerelle, oggi la doccia gelata. Che fine ha fatto la nuova sede Inrca? Oggi dove avremmo dovuto trovare l’opera conclusa abbiamo avuto il dispiacere di trovare il nulla: è stata persino rimossa la gru di cantiere e apprendiamo che la società Montagna costruzioni di Pesaro ha depositato i libri in tribunale. Il tutto nell’assordante silenzio dell’amministrazione comunale e di quel che resta del partito Democratico. Per quanto ancora voglio prendersi gioco degli appignanesi che non lo meritano e, soprattutto, non possono perdere l’opportunità di vedere ricostruito il presidio ospedaliero.
A denunciare l’incredibile circostanza è Luca Buldorini, responsabile cittadino e capogruppo Lega ad Appignano ricordando come due mesi fa il direttore dell’Inrca dott. Giani Genga abbia rassicurato la cittadinanza addirittura in consiglio comunale sulla prosecuzione dei lavori dopo un primo impasse. Genga aveva giustificato i ritardi con il lockdown e garantito che, entro i primi giorni di luglio, sarebbe arrivata, con l’autorizzazione antisismica del Genio Civile e ‘salvo sorprese’, la ripartenza del cantiere.
“La sorpresa invece c’è stata e pure grossa: da tutto a nulla. L’ex sindaco Messi, protagonista principale dell’operazione, in quel consiglio si sperticò in lodi per il direttore dell’Inrca volendo che tutti i cittadini sapessero che ‘non per piaggeria, il dottor Genga è stata la persona che si è impegnata e ha portato a questo risultato’ – cita testualmente Buldorini – Un risultato clamoroso, non c’è che dire, di cui giunta Ceriscioli e giunte Messi-Calamita, dopo aver promesso la consegna dell’opera per ottobre 2020, hanno tutta la responsabilità”.
Uscire dalle sabbie mobili in cui la nuova sede Inrca è caduta non sarà semplice, ma la Lega è disposta a tendere una mano.
“Ci interessa il bene di Appignano e l’Inrca ne è un elemento importante. Il comune instauri da subito un tavolo tecnico con la Regione Marche che, finalmente, oggi è guidata da persone serie e competenti che hanno come obiettivo quello di rispondere alle istanze dei territori in realtà e non dispensare promesse a puro scopo elettorale – conclude Buldorini – La Lega Appignano è pronta a rispondere al mandato ricevuto dai cittadini nell’ultima tornata elettorale mettendoci la faccia in prima persona e lavorando al fianco della giunta a garanzia dei cittadini. Senza un doveroso cambio di rotta, attiveremo una raccolta firme per chiedere le dimissioni di chi ha strumentalizzato senza scrupoli la buona fede e le legittime aspettative degli appignanesi pur di tenersi la poltrona”.
"Il quarto anniversario della grande scossa del 30 ottobre segna l’ennesimo fallimento della gestione PD del terremoto. Come Lega abbiamo appena presentato un’interrogazione urgente al Ministro dello Sviluppo Economico sulla sospensione di bollette e assicurazioni: entro il 31 ottobre i cittadini devono presentare la richiesta di ulteriore proroga per le utenze dei fabbricati dichiarati inagibili. Invece mancano adesioni perché non è stata pubblicizzata adeguatamente l’opzione. Insomma: il Governo, come al solito, ha dimenticato il sisma 2016. Il Ministro Patuanelli, preveda subito una nuova data per la comunicazione e la possibilità per tutti i cittadini di una rateizzazione più lunga, per un minimo di 60 mensilità”.
Lo chiedono l’onorevole leghista Tullio Patassini, primo firmatario dell’interrogazione presentata con il Commissario Marche on. Riccardo Augusto Marchetti.
“Non basta che, senza interventi, da domani i gestori torneranno a fatturare canoni per immobili inagibili. Il 31 marzo 2021 è prevista l’emissione delle fatture di conguaglio: è lampante che l’importo di tutte le utenze sospese sarà troppo alto da pagare per le famiglie, imprese e professionisti tormentati dalla ricostruzione che ancora stenta a partire e la crisi economica conseguente al sisma aggravata dal Covid – aggiungono i parlamentari marchigiani - La rateizzazione di 36 mesi è insostenibile: che fine ha fatto la volontà espressa dal Ministro il 24 luglio 2020, in risposta ad un’altra interrogazione Lega, ‘di rendere meno difficoltosa la corresponsione delle fatture sospese in parola, al fine di garantire una piena e rapida ripresa della situazione economica delle famiglie e imprese colpite dal sisma del 2016’? Se corrisponde a verità è il momento di dimostrarlo”.
Patassini sottolinea come le uniche risposte concrete in ambito fiscale, tecnico, ed economico siano venute dalla Lega che ha messo da subito la ricostruzione tra le sue priorità con oltre 70 interventi legislativi.
“Perché il governo annuncia fantomatici miliardi domani, ma non consente ai terremotati di sopravvivere oggi? – concludono Patassini e Marchetti - Facile scaricare su cittadini e professionisti ritardi e inadempienze chiedendo loro di sostituirsi a compiti e doveri degli uffici pubblici. Cominci dalla proroga e rateizzazione lunga delle bollette a dimostrare che vuole davvero lavorare per la ricostruzione anche economica dei territori e non per sfilare le competenze a regioni e comuni riconducendo le attività al solito dipartimento-carrozzone”.
Con un provvedimento adottato ieri ai sensi dello Statuto comunale, il presidente del Consiglio comunale Francesco Luciani ha nominato i componenti delle quattro Commissioni consiliari permanenti. Tra i loro compiti, l’esame delle proposte di atti deliberativi e di mozioni sottoposte all’approvazione del Consiglio e lo svolgimento di attività conoscitive e consultive su temi di interesse comunale.
Commissione consiliare 1°: Affari istituzionali. Lorella Benedetti di Fratelli d’Italia, Alessandro Bini di Sandro Parcaroli Sindaco, Roberto Cherubini di Movimento 5 Stelle, Ninfa Contigiani di Partito Democratico, Maurizio Del Gobbo di Partito Democratico, Roberto Fabiani di Lega Salvini Macerata, Francesco Luciani di Lega Salvini Macerata, Paola Pippa di Lega Salvini Macerata.
Commissione consiliare 2°: Programmazione economica, Organismi partecipati e Attività produttive. Pierfrancesco Castiglioni di Fratelli d’Italia, Alberto Cicarè di Strada Comune e Potere al Popolo, Antonella Fornaro di Unione di Centro, Romina Leombruni di Sandro Parcaroli Sindaco, Sandro Montaguti di Forza Italia, Ulderico Orazi di Italia Viva – PSI - DEMOS, Giovanni Pianesi di Lega Salvini Macerata, Narciso Ricotta di Partito Democratico.
Commissione consiliare 3°: Ambiente, Territorio e funzioni di Polizia locale. Aldo Alessandrini di Lega Salvini Macerata, Andrea Blarasin di Lega Salvini Macerata, Andrea Boccia di Movimento 5 Stelle, Claudio Carbonari di Lega Salvini Macerata, Cristina Cingolani di Sandro Parcaroli Sindaco, Stefania Monteverde di Macerata Bene Comune, Andrea Perticarari di Partito Democratico, Paolo Virgili di Fratelli d’Italia.
Commissione consiliare 4°: Servizi sociali, Cultura e Istruzione. Barbara Antolini di Forza Italia, Marco Bravi di Fratelli d’Italia, Sabrina De Padova di Sandro Parcaroli Sindaco, Elisabetta Garbati di Macerata Rinnova, Alessandro Marcolini di Partito Democratico, David Miliozzi di Macerata Insieme, Laura Orazi di Lega Salvini Macerata, Giordano Ripa di Lega Salvini Macerata.
Le quattro commissioni, convocate per la prossima settimana dal presidente del Consiglio Francesco Luciani, si riuniranno nella sala consiliare del Comune in piazza della Libertà 3, alle ore 18 in prima convocazione e alle 18.30 in seconda, per procedere al loro interno all’elezione del presidente e del vice presidente.
In particolare, la Commissione prima si riunirà martedì 3 novembre, la seconda mercoledì 4, la terza giovedì 5 e la quarta venerdì 6. Le quattro sedute saranno trasmesse in diretta nella web tv del sito comunale all’indirizzo www.webtv.comune.macerata.it
"Riteniamo opportuno fornire all’opinione pubblica quelle che sono le nostre opinioni in relazione a quanto si sta verificando nella frazione di Valle Cascia". Così il consigliere comunale di minoranza del comune di Montecassiano Ludovico Giaconi interviene in merito alla realizzazione di un nuovo insediamento produttivo nella frazione.
"È oramai visibile da qualche settimana come siano iniziati i lavori di sbancamento - osserva Giaconi -. Lo stupore della gente e anche nostro è stato tanto, anche se dobbiamo ammettere tutti che di tale situazione si incominciava a parlarne già da molto tempo".
Il consigliere della lista "Centro destra unito per Montecassiano" fa due osservazioni all'Amministrazione Comunale: una di natura politica e l'altra di natura tecnica.
A livello politico viene ritenuto non giustificabile "il comportamento che il primo cittadino ha tenuto nei riguardi degli abitanti di Valle Cascia".
"Se già il 25 settembre 2019 è stata presentata una domanda telematica al SUAP di Montecassiano - aggiunge Giaconi -, è gravemente immorale che il Sindaco non abbia in alcun modo informato i residenti della zona fino a quando proprio questi ultimi hanno richiesto chiarimenti a riguardo (famoso incontro dei 15 residenti ammessi all’incontro pubblico). Inoltre, consideriamo infondate e decisamente mistificatorie tutte le dichiarazioni che il Sindaco ha rilasciato nei diversi mezzi di comunicazione con le quali ha sempre cercato di sgravarsi da qualsiasi responsabilità usando la frase “le carte sono tutte apposto”. Tale affermazione ci è sembrata fin troppo riluttante perché è impensabile che un Sindaco non abbia le competenza e non possa dare un proprio parere in un discorso del genere. Comunque se qualcuno crede a questo è libero di farlo".
"In realtà ci sono tante cose che il sindaco avrebbe potuto provare a fare, e non ha fatto - dice Giaconi -. Per prima cosa nel momento in cui, i committenti dell’opera hanno presentato la domanda il 25 Settembre 2019 al SUAP e/o sono venuti a chiedere la fattibilità di tale intervento prima della presentazione della domanda telematica al SUAP, lei avrebbe dovuto mettere in primo piano le problematiche della frazione di Valle Cascia (ex. Fornace, Giustozzi, Dalmazi) e indicare altre aree più idonee e lontane da un centro abitato. In secundis al rifiuto di tale invito avrebbe potuto provvedere immediatamente ad una variante al PRG facendo arretrare l’area di completamento in area agricola. Infine, avrebbe potuto mettersi dalla parte dei cittadini, convocarli appena questa possibilità gli è stata resa nota e trovare tutti insieme una soluzione alternativa mediante la forza della collaborazione".
A livello tecnico il consigliere di minoranza ritiene "doveroso far chiarezza sulla legittimità della procedura e sulla normativa vigente inerente, che ha portato l’amministrazione di Montecassiano a rilasciare il suddetto atto autorizzativo".
Secondo Giaconi "il Sindaco, il Responsabile dello Sportello Unico Attività Produttive e l’ufficio Urbanistica hanno dato un’interpretazione personale all’art. 20 (Zone di Completamento) DB che va contro a quello che è espressamente scritto nello stesso articolo. Nel suddetto articolo, infatti, al comma 1 si parla di insediamenti produttivi esistenti, mentre nel secondo comma sono citati ampliamenti di strutture esistenti o nuove strutture ma sempre riferite a insediamenti produttivi esistenti (comma 1). In poche parole se la fornace Smorlesi fosse stata ancora in attività e avesse voluto ampliarsi o costruire un nuovo capannone in quell’area lo avrebbe potuto fare, in quanto sarebbe stata un insediamento produttivo già esistente in quella zona, ma in questo caso a richiedere questa nuova edificazione è stato un insediamento produttivo non esistente nella zona".
"Sempre per quanto riguarda l’aspetto tecnico - prosegue Giaconi - facciamo notare che il Comune di Montecassiano, a differenza della maggior parte dei comuni della provincia di Macerata, ha inserito ed individuato all’interno del proprio territorio delle aree per industrie insalubri. Da tali considerazioni, non possiamo far altro che osservare come l’amministrazione che continua a sventolare la bandiera di una Montecassiano più green ed ecologica, nel concreto ha seguitato a tollerare situazioni pregresse e peggio ancora a legittimarne delle nuove in barba alle normative vigenti che regolano la materia".
"Invitiamo il Sindaco a revocare in autotutela il titolo unico e garantire nel concreto il suo appoggio a tutta la frazione di Valle Cascia - conclude il consigliere -. Sbagliare è umano, ammettere di aver sbagliato è per pochi".
Giovedì prossimo (29 ottobre) torna a riunirsi il Consiglio dell’Unione Montana Potenza Esino Musone di San Severino Marche. Tra gli argomenti all’ordine del giorno della seduta convocata dal presidente, Matteo Cicconi, figurano la presa d’atto della convenzione con il Comune di Castelraimondo per il conferimento delle funzioni relative alle entrate di natura tributaria, l’approvazione dello schema di convenzione con il Comune di Castelsantangelo sul Nera per il conferimento sempre delle funzioni relative alle entrate di natura tributaria, la salvaguardia degli equilibri di bilancio e le variazioni di assestamento dell’esercizio finanziario 2020, la presa d’atto dell’insussistenza dell’obbligo di redazione del bilancio consolidato relativo all’anno 2019, l’estinzione anticipata di un mutuo acceso con la Cassa depositi e prestiti per l’impianto fotovoltaico di Apiro e, in conclusioni, alcune comunicazioni del presidente dell’ente comunitario
Nella puntata di "Striscia la Notizia" andata in onda nella serata di ieri su Canale Cinque, l'inviato Pinuccio è tornato ad occuparsi dell'inchiesta "Candidopoli" e della civica "L'altra Italia" che, nelle amministrative del 2019, ha presentato 27 liste in tutta Italia "con la maggior parte dei candidati residenti nel salentino e nel foggiano".
A sottolinearlo, nel corso del servizio, è Massimo Bosco, esperto e studioso di “liste civetta”. Tra queste 27 liste, 3 sono state quelle presentate - a poche ore dalla scadenza dei termini di legge - nei comuni della provincia di Macerata: Camporotondo di Fiastrone, Poggio San Vicino e Cessapalombo.
Tra i vari candidati presenti sotto le insegne de "L'Altra Italia", è saltato all'occhio il caso di una signora di 91 anni, residente a Lecce, candidata ed eletta a Camporotondo di Fiastrone in provincia di Macerata. Come sottolinea Bosso nel servizio di Striscia, "è piuttosto strano che una signora così anziana scenda in campo per andare ad amministrare un comune che non è il suo".
Purtroppo, la donna è venuta a mancare ad agosto scorso e al suo posto in consiglio comunale è subentrata un’altra signora di 82 anni, che vive a Uggiano la Chiesa, in provincia di Lecce, ben a 600 chilometri di distanza dal Comune che dovrebbe amministrare.
L'inviato di "Striscia La Notizia" nel suo servizio ha calcolato come, per arrivare a Camporotondo la signora dovrebbe sostenere ben 16 ore di viaggio.
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