"La Lega in prima linea contro il caro bollette previsto nei prossimi mesi e, a maggior ragione, continuiamo ad essere parte attiva nella difesa di famiglie e attività economiche. Abbiamo depositato una mozione di maggioranza per chiedere al governo interventi immediati per mitigare i pesanti aumenti di luce e gas, annunciati per l'ultimo trimestre dell'anno, operando attraverso una diversa allocazione degli oneri di sistema e la riduzione dell'IVA in bolletta che incide significativamente sul costo finale".
Così i deputati della Lega Diego Binelli, capogruppo in commissione Attività produttive, e Tullio Patassini, del dipartimento Energia del Partito.
Inoltre, in una dichiarazione congiunta rilasciata all'Ansa, chiedono "la difesa delle famiglie più povere incrementando il bonus sociale elettrico e l'utilizzo della parte eccedente delle somme rinvenienti dalle aste ETS (CO2), salvaguardando comunque la parte che è impiegata per finanziare gli interventi di decarbonizzazione dei settori industriali. La Lega è impegnata nella ridefinizione degli oneri di sistema (che incidono per 15 miliardi) e delle altre voci in bolletta non strettamente legate al costo dell'energia, a attuare misure per ridurre la dipendenza energetica dell'Italia e diversificare le fonti di approvvigionamento".
"È nostro interesse individuare un percorso equilibrato per la revisione del PNIEC e delle politiche energetiche nazionali/europee per i target 2030 e 2050, tutelando cosi le famiglie e le imprese da futuri ed improvvisi aumenti delle bollette energetiche" concludono Patassini e Binelli.
Proseguono gli incontri CNA con i candidati Sindaci delle principali città della provincia che andranno a rinnovo i prossimi 3 e 4 ottobre.
Ieri è toccato ai tre candidati a San Severino Marche, teatro dell’incontro il Bar Centrale sotto il loggiato della splendida piazza del popolo. Temi caldi proposti dal Presidente CNA Maurizio Tritarelli ai contendenti ricostruzione post-sisma, sanità e imprese: “San Severino è tra i maggiori Comuni colpiti dagli eventi sismici del 2016 e del 2017. Oggi il ‘Team Sisma Cna Marche’, formato da professionisti ed esperti, rappresenta un’ottima risorsa, disponibile con di idee e analisi, per i necessari progetti di sviluppo. È nostra convinzione che al grande progetto della ricostruzione occorra far partecipare le migliori menti disponibili e ascoltare preventivamente i fabbisogni del tessuto produttivo locale”. Il Presidente CNA ha potuto quindi condividere la preoccupazione per la riduzione delle prestazioni sanitarie disponibili sul territorio: “Nonostante dai dati emerga chiaramente l’invecchiamento della popolazione in corso e la massiccia presenza di persone anziane, soprattutto a San Severino dove l’età media è tra le più alte della provincia, assistiamo da alcuni anni alla diminuzione dei servizi sanitari sul territorio. Crediamo quindi sia necessario da parte di tutti gli attori e le istituzioni coinvolte, compiere il massimo sforzo possibile per scongiurare questo depauperamento del territorio e che, anzi, vengano potenziate tutte le strutture sanitarie presenti nelle aree interne”. Le proposte CNA sono state accolte favorevolmente da tutti i candidati.
Tarcisio Antognozzi ha sottolineato la coincidenza delle proposte CNA con quelle della sua compagine, rilanciando un pieno coinvolgimento nell’azione amministrativa di tutti i corpi intermedi di rappresentanza. La parola chiave per il rilancio della città, secondo il candidato, è “turismo”, con la necessità di una valorizzazione delle tante emergenze e potenzialità presenti sul territorio comunale. Per far questo, secondo Antognozzi, occorre coinvolgere la sopita società civile e un confronto costante con i cittadini.
Rosa Piermattei ha ricordato innanzitutto gli eccezionali numeri del sisma e della ricostruzione in atto, con 7.000 persone fuori casa e 1.113 edifici inagibili, denunciando una ricostruzione degli edifici pubblici più lenta a causa di una burocrazia che prevede molteplici pareri prima di poter intervenire. La Sindaca uscente ha quindi presentato i progetti in ballo: la realizzazione di 7 opere pubbliche presentate all’interno dei Programmi Straordinari per la Ricostruzione (tra cui la fibra ottica e strada intervalliva) e altri progetti preminentemente turistici nell’ambito dei Contratti Istituzionali di Sviluppo. Piermattei ha infine assicurato il suo impegno per bloccare il declassamento di tre strutture complesse presenti all’interno dell’ospedale di San Severino come l’oncologico, l’hospice e radiologia, rilanciando la sua battaglia per la riapertura del punto nascite.
Francesco Borioni ha posto l’accento sulla necessità di collaborazione sulla gestione dei fondi europei in arrivo innanzitutto tra gli attuatori, regione, unione montana e Comuni, sottolineando la mancanza di risorse professionali all’interno dei Comuni e quindi la necessità di coinvolgimento delle associazioni. Borioni ha proposto quindi l’istituzione di un “matching” costante tra associazioni di rappresentanza delle imprese e Comune per far incontrare domanda e offerta di lavoro. Sulla riorganizzazione sanitaria, il candidato, propone infine di utilizzare il criterio della complementarità in modo che tutti i servizi sanitari possano essere accessibili dai cittadini delle comunità montane.
L'amministrazione comunale di Camerino è entrata a gamba tesa nelle decisioni assunte da un'altra amministrazione mettendone in discussione la scelta. È quanto accaduto pochi giorni fa con il parere contrario espresso dalla giunta di Camerino nei confronti di quella di Fiastra, colpevole, secondo il sindaco Sandro Sborgia, di aver chiesto, per la propria scuola, di poter entrare a far parte dell'istituto comprensivo Monsignor Paoletti di Pieve Torina.
"Chi si comporta in questo modo - dichiara il sindaco di Fiastra, Sauro Scaficchia - dimostra di non avere chiaro cosa significhi amministrare seguendo principi di democrazia. Dimostra un assoluto non rispetto della libera scelta di una comunità, quella che rappresento in qualità di sindaco, che ha espresso un chiaro intento per quanto riguarda la questione. Se abbiamo fatto questa scelta l'abbiamo fatta per buone ragioni e in modo ponderato, non per fare dispetto a qualcuno.
Il comune di Fiastra – prosegue Scaficchia - ha esigenze differenti rispetto a quelle di una cittadina come Camerino, e sono le medesime esigenze degli altri comuni che fanno parte della strategia per le aree interne, per i quali la scuola ha un valore fondamentale in ottica ripartenza post sisma. Non a caso, dell'istituto comprensivo di Pieve Torina fanno già parte le scuole di Muccia, Valfornace e Visso. Non tollereremo alcuna intromissione in scelte che riguardano i bambini di Fiastra e le loro famiglie, scelte fatte in modo responsabile per tutelarne la dignità come alunni oggi, e come cittadini domani".
Incontro partecipato e dibattuto quello che si è tenuto stamattina a Pieve Torina nella sala Rubner. Presenti i funzionari dell’agenzia Invitalia chiamati a presentare le opportunità per l’imprenditoria, in particolare Resto Qui e ON Nuove Imprese a tasso zero. Soddisfatto il presidente dell’Unione Montana Marca di Camerino, Alessandro Gentilucci, per la risposta del territorio: “imprenditori, sindaci, associazioni di categoria sono intervenuti in rappresentanza di un tessuto produttivo che può ottenere, grazie agli incentivi statali, uno slancio importante. È questo il senso delle iniziative di informazione che stiamo portando avanti come Unione Montana attraverso lo sportello Europe Direct, favorendo anche incontri individuali con esperti per approfondimenti tecnici”.
Ad aprire i lavori l’assessore regionale al Bilancio e alla Ricostruzione, Guido Castelli, che ha salutato l’iniziativa lodando il dinamismo dei sindaci dell’area sisma per l’impegno continuamente profuso a favore delle proprie comunità e invitando i presenti a considerare le tante opportunità che si stanno aprendo sul fronte economico finanziario a livello nazionale e regionale.
“Resto Qui è una misura importante per sviluppare l’imprenditorialità dei nostri territori perché offre una opportunità in più” ha sottolineato Gentilucci: “per 24 comuni dell’area sisma nei quali la percentuale di edifici inagibili supera il 50% non vi sono limiti di età per accedere ad incentivi fino al 50% a fondo perduto”. Un invito, dunque, a sviluppare idee imprenditoriali e progettualità per giovani e meno giovani che vogliano scommettere sul loro futuro. Lo sportello Europe Direct, già attivo a Pieve Torina e nel territorio dell’Unione Montana, sarà a disposizione per fornire informazioni e contatti: info@fondazioneitinera.org.
Mercoledì 22 settembre, alle ore 19:15, presso il 'Bar Guido 1970', il candidato sindaco Salvatore Piscitelli per la lista 'Civici per Porto Recanati', nel corso degli appuntamenti della campagna elettorale, incontrerà Simone Crolla, consigliere delegato della Camera di Commercio Americana in Italia e Presidente dell’associazione civica 'L’Italia in Movimento'.
L'iniziativa, dal titolo "Idee e proposte per una città in movimento", affronterà temi legati al mondo giovanile, della formazione e del lavoro. In particolare, verranno messe a confronto esperienze imprenditoriali, anche di livello internazionale, in vari settori, tra i quali il turismo ed il commercio, e si porranno le basi per attivare una serie di progetti su start up e nuove tecnologie che possano coinvolgere i giovani con il supporto di aziende e enti universitari.
"Parliamo di cose da fare, concrete per una Porto Recanati che mette al centro i giovani e che guarda anche fuori dai propri confini territoriali per migliorare e rilanciarsi, con l'obiettivo di crescere e creare nuova occupazione". Così Piscitelli sull'evento elettorale di mercoledì.
Il meeting sarà anche trasmesso in diretta sulla pagina Facebook di "Civici per Porto Recanati - Salvatore Piscitelli Sindaco"
"La Regione Marche intende potenziare il servizio di assistenza domiciliare per i casi di Covid19 evitando inutili ospedalizzazioni", è quanto dichiarato dall'assessore Regionale alla sanità Saltamartini a seguito del provvedimento approvato dalla giunta su proposta dell’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini che lo ha poi illustrato alla stampa insieme al presidente della Regione Francesco Acquaroli.
Si tratterà di un meccanismo che vedrà il coinvolgimento sinergico dei Medici di Medicina Generale, delle Usca ( unità di continuità assistenziale) e dei medici ospedalieri specialisti nelle diverse branche coinvolte ( neurologi, pediatri, cardiologi, pneumologi, oncologi).
Lo schema di trattamento vedrà quindi il coinvolgimento dei diversi attori, a partire dal medico di medicina generale che si occupa dell'anamnesi, l'Usca che interviene a domiclio e in base ai sintomi e alla fase della malattia sarà in grado di indirizzare il paziente allo specialista
In campo 84 medici specialisti provenienti dalle aziende ospedaliere e aree vaste marchigiane per le cure domiciliari ai malati Covid in tutta la regione.
“Le cure domiciliari sono innanzitutto una richiesta che ci viene rivolta dal territorio e da tutti coloro che vivono con apprensione l’avvicinarsi dell’autunno e dell’inverno - ha detto Acquaroli -. In questo modo potremo evitare l’ospedalizzazione ed essere comunque vicini ai cittadini contagiati nelle loro case. Consolidare il legame di cura tra struttura sanitaria e territorio, finalizzato ad una gestione clinica a domicilio sempre più tempestiva, appropriata ed efficace dei pazienti COVID costituisce, inoltre, una strategia molto importante per far sì che i nostri ospedali possano tornare ad occuparsi di tutte le altre patologie”.
“Mettiamo a disposizione tutte le risorse a nostra disposizione per combattere questa pandemia – ha proseguito Saltamartini -. È possibile ridurre la pressione sulle strutture ospedaliere e residenziali territoriali gestendo efficacemente a casa i pazienti con forme di malattia da lievi a moderate . Si è imposta, pertanto, la necessità di elaborare, sulla base della letteratura scientifica e dell’esperienza clinica maturate nel corso dell’epidemia, le indicazioni operative più aggiornate sulla gestione del paziente a domicilio anche in termini di teleconsulto e telemedicina, ferma restando la centralità del medico di famiglia o pediatra di libera scelta che, conoscendo le patologie pregresse, i fattori di rischio e il contesto socioambientale del paziente, può intervenire prescrivendo i farmaci più appropriati con un timing corretto".
A questo scopo l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini, ha anche dato mandato agli enti del SSR di definire entro il 1° ottobre prossimo un protocollo di intesa per regolamentare le forme di collaborazione tra medici ospedalieri e medici delle cure primarie, come espressamente stabilito in sede di “ Cabina di Regia “ regionale per il contrasto all’emergenza COVID in data 6 settembre 2021.
Il protocollo definirà quindi le modalità e i criteri per fornire ai medici delle cure primarie che agiscono a domicilio dei pazienti Covid, il supporto dei medici specialisti di varie branche messi a disposizione dalle Aziende Sanitarie e/o Ospedaliere della Regione Marche. Le modalità organizzative per garantire questo supporto possono includere sia il teleconsulto anche in modalità di videoconsulenza sia, qualora ritenuto necessario, una consulenza.
Il teleconsulto è un’indicazione di diagnosi e/o di scelta di una terapia senza la presenza fisica del paziente. Si tratta di un’attività di consulenza a distanza fra medici che permette ad un medico di chiedere una “second opinion” ad uno o più medici specialisti, in ragione della loro specifica competenza, sulla base di informazioni mediche legate alla presa in carico del paziente. I soggetti abilitati ad attivare il teleconsulto e la visita di consulenza a domicilio sono i MMG, i PLS e i medici delle USCA.
Al via le attività della nuova Rete per welfare culturale nelle Marche per promuovere l’incontro e la co-progettazione tra il sistema della cultura e quello socio-sanitario e che coinvolge le organizzazioni pubbliche e private marchigiane in attività di formazione, riflessione e progettazione integrata tra i due sistemi.Si è tenuto oggi il primo incontro on line di presentazione e di pianificazione delle importanti iniziative in programma tra le principali realtà della Regione che hanno aderito alla Rete nata grazie alla collaborazione tra la Regione Marche e il Comune di Recanati, con il supporto tecnico scientifico di Promo PA Fondazione, guardando ai principi dell’OMS che individuano nella cultura una delle determinanti del benessere e della qualità della vita.La spinta propositiva e sinergica, derivante dall’indagine svoltasi tra aprile e maggio 2020 sullo stato dell’arte riguardante le progettualità tra cultura e benessere esistenti sul territorio, è stata recepita dalla Regione, che ha inserito il tema nella proposta del nuovo “Piano Triennale Cultura 2021-2023”.La rete per il welfare culturale nelle Marche è presieduta dall’Assessore alla Cultura della Regione Marche Giorgia Latini e coordinata per l'avvio del progetto dall’Assessora alla Cultura del Comune di Recanati Rita Soccio che ha maturato esperienza nel settore.“Stiamo allargando la rete ad altre Amministrazioni e soggetti Istituzionali - spiega l’assessore regionale alla Cultura Giorgia Latini - Sono convinta, non solo per questo tema, che l’intersettorialità, tra sociale, sanità e cultura, come tra altri ambiti, possa dare risultati migliori e possa produrre nuove soluzioni ai problemi della nostra società. A fronte di questa saldatura fra settori la cosa che trovo molto importante è la capillarità e l’eterogeneità degli interlocutori che ad oggi hanno sottoscritto il protocollo e che andranno via via a condividere strategie e azioni”.Sono circa 40 al momento i soggetti pubblici e privati aderenti alla Rete per il welfare culturale nelle Marche; tra cui Comuni, Associazioni, Università, Cooperative sociali, imprese, molte di esse già impegnate in progetti riconosciuti come modello a livello nazionale.“Il primo obiettivo di creare una Rete di nuovo welfare culturale è stato raggiunto con l’aiuto di tanti e per questo sono grata a tutti coloro che come noi hanno creduto e aderito a questo progetto innovativo. - Ha affermato l’Assessora alla Cultura del Comune di Recanati Rita Soccio - ora la scommessa che dobbiamo vincere è riuscire ad avviare una serie di proposte concrete dove le azioni culturali possano impattare positivamente sul ben-essere delle nostre comunità. La riunione di oggi segna l’avvio di un percorso virtuoso che ci vede protagonisti sulla scena nazionale per ricerca e capacità progettuale su cultura e benessere e puntiamo a presentare nei prossimi incontri i primi risultati frutto di queste collaborazioni nate tra Enti pubblici e privati.”“Mai come oggi l’alleanza tra cultura e salute è necessaria per la tenuta delle comunità, per questo servono policies regionali e nazionali: la Rete da un lato e le misure del Piano dall’altro posizionano le Marche in primo piano in termini di competitività e possibilità di crescita sul tema” ha detto Francesca Velani, Vicepresidente di Promo PA Fondazione e curatrice di indagini e progetti tra cultura e salute a livello nazionale.
Alla rete possono partecipare comuni, organizzazioni no profit, enti della pubblica amministrazione, istituzioni accademiche, imprese, etc. che intendano promuovere azioni nell’ambito del welfare culturale. L’adesione, gratuita e senza oneri per l’organizzazione, avviene tramite sottoscrizione formale del protocollo d’intesa. Per maggiori informazioni è possibile scrivere una mail alla segreteria tecnico-scientifica all’indirizzo welfareculturale@promopa.it.
"La Regione, attraverso l’Ufficio speciale per la Ricostruzione, intende favorire la traduzione concreta delle prescrizioni contenute nei provvedimenti commissariali. In seguito all’ordinanza speciale numero 26 che sarà presto operativa, mettiamo quindi in campo una vera e propria task force per la parte attuativa del provvedimento, che è la più complessa e difficile. Questo è un nostro modus operandi da sempre, e lo è ancora di più a Visso, uno dei Comuni più devastati dal sisma. Vogliamo una ricostruzione sicura in modo che certi eventi non debbano più ripetersi".
Così l’assessore alla Ricostruzione Guido Castelli, a margine del sopralluogo che ha visto impegnati oggi a Visso, in particolare nella piazza principale e nelle zone circostanti, il direttore dell’Usr delle Marche Stefano Babini e i dirigenti dell’Usr Andrea Crocioni e Marco Trovarelli.
Sotto esame la situazione del Comune in provincia di Macerata tra i più colpiti dalle scosse di terremoto del 2016, che hanno causato l’inagibilità pressoché totale dell’intero centro storico. Secondo le relazioni dei tecnici, infatti, la percentuale di edifici inagibili è pari al 94,75% dell’esistente.
L’ordinanza 26 prevede che l’Usr si occupi della demolizione e dello smontaggio di alcuni edifici, della creazione di aree per il deposito delle macerie, della cantierizzazione di alcune opere e dello spostamento provvisorio delle linee elettriche.
Tra le azioni per cui l’Ufficio Ricostruzione è stato designato come soggetto attuatore vi sono quindi anche la realizzazione delle linee elettriche provvisorie delle frazioni limitrofe di Borgo San Giovanni e Villa Sant’Antonio (importo previsionale di spesa, 756.500 euro); inoltre, la viabilità provvisoria di cantiere, la creazione di aree di stoccaggio e le occupazioni temporanee di suolo privato nel capoluogo Visso (649.000 euro).
Saranno competenza della Regione Marche, invece, le demolizioni e la messa in sicurezza degli edifici pericolanti di Visso, Borgo San Giovanni e Villa Sant’Antonio.
"Dal sopralluogo è emersa una situazione estremamente complessa – ha spiegato il direttore dell’Usr Babini -. In sostanza si è visto che il sisma ha danneggiato nuovamente in maniera grave gli edifici su cui si era già intervenuto in occasione dei precedenti terremoti, su tutti quello del 1997, quindi la cosa importante è quella di non riutilizzare quelle stesse tecniche ma di cercare qualcosa di risolutivo. È molto importante che ci sia unità di vedute su questo aspetto, bisogna che proprietari siano disponibili a valutare anche tipologie di intervento da mettere in atto utilizzando tecnologie non tradizionali - conclude Babini -. Fondamentale pure che enti ed organismi collaborino con l’obiettivo di raggiungere questo nodale risultato: non si possono più adottare vie di mezzo ma è necessario pensare e poi mettere in pratica soluzioni definitive".
"Trasparenza questa sconosciuta. La gestione dell’Albo Pretorio comunale a Civitanova, già oggetto di numerosi esposti, offre in questi giorni un’altra perla: i provvedimenti pubblicati non sono visibili ai cittadini. Una cinquantina di atti pubblici, delibere di giunta e determine dirigenziali, emessi dal 10 settembre ad oggi da Palazzo Sforza e con i quali vengono anche assegnate decine di migliaia di euro di contributi a iniziative private, non sono accessibili".
A segnalarlo è Giulio Silenzi, consigliere comunale e capogruppo del Partito Democratico.
"Nella sezione online dell’Albo Pretorio, dove le delibere vengono pubblicate, gli allegati non si aprono e quindi non se ne può leggere il contenuto - spiega Silenzi -. È l’ennesima violazione al principio di trasparenza amministrativa e quindi alla legge. Non solo le delibere vengono pubblicate con ritardo di settimane ma si verificano anche queste disfunzioni e non si capisce perché dopo 3 anni questo problema non sia stato risolto. Ora, da dieci giorni, l’Albo Pretorio è ‘chiuso’ e tutti zitti, e nessuno del Palazzo che si sia accorto (possibile?) e sia intervenuto a correggere. Meno che mai il segretario generale che dovrebbe garantire proprio il rispetto della legge e del principio della trasparenza amministrativa".
"L’Albo pretorio consente di controllare tempestivamente l’uso che la politica fa delle tasse pagate dai cittadini ma l'amministrazione Ciarapica tiene in pochissimo conto il diritto dei Civitanovesi di sapere in tempo reale quanti soldi vengono spesi, per cosa e a chi vengono assegnati. Cinquanta provvedimenti sono stati inseriti all’Albo pretorio ma non sono consultabili. C’è qualcuno a Palazzo Sforza che vuol provvedere a ripristinare la legalità o vogliono continuare a far finta di niente? Dopo tre anni si vogliono risolvere queste problematiche o si continua così?" conclude Silenzi.
"Come candidato sindaco della lista 'Ecologisti Confederati più Eco Partito Valore Umano' a nome di tutti i candidati consiglieri della lista propongo e invito gli altri due candidati sindaco, Staffolani e Manciola, a sottoscrivere l'Istituzione della 'Consulta dei Cittadini', un organismo riconosciuto dalla Costituzione Italiana, consultivo e propositivo. Un organismo democratico, libero dove tutti i cittadini di Morrovalle, volontariamente possono partecipare ed esprimere le loro opinioni".
Ad affermarlo è Tonino Quattrini, in vista delle prossime elezioni amministrative previste nel comune di Morrovalle per il 3 e 4 ottobre.
"Il sindaco, la giunta e tutta l’amministrazione comunale, ascolterebbero le istanze, i suggerimenti e le proposte che i cittadini liberamente esprimono nella assemblea aperta della 'Consulta dei Cittadini'. Ciò ci permetterebbe di conoscere - spiega Quattrini -, le reali esigenze o desideri di tutta la comunità Morrovallese, e di realizzare nei giorni successivi, in consiglio comunale, i giusti provvedimenti amministrativi. La Consulta si svolgerà, obbligatoriamente ogni sei mesi, nulla impedendo che in casi urgenti e importanti possa essere convocata in tempi più brevi".
"Si tratterebbe di un accordo sottoscritto da noi candidati, a dimostrazione che ciò che diciamo in campagna elettorale è reale, un accordo che rasserenerebbe gli animi del confronto elettorale, un accordo fatto prima del risultato delle urne, chi vince, vince, chi non vince non vince. Ed ognuno nel ruolo che i cittadini con il loro voto ci assegneranno, renderà operativo l’accordo siglato" conclude il candidato sindaco Tonino Quattrini.
''Sono ormai più di 30 giorni che abbiamo consegnato due petizioni con oltre 600 firme di cittadini residenti, proprietari di seconde case, operatori turistici e imprenditori che sono interessati alla ricostruzione di Ussita, alla sue bellezze naturali e al suo futuro".
Lo scrive, in una dura nota alla stampa, il consigliere di minoranza del Comune di Ussita, Guido Rossi mettendo in luce alcuni atteggiamenti ''goffi e provocatori'' e "incongruenze" dell'amministrazione guidata da Silvia Bernardini.
"Due petizioni che riguardano, la prima l'acquisizione definitiva da parte del comune, delle aree e le strutture, SAE; che sono state realizzate in aree rilevanti e particolarmente sensibili, sia per accessibilità, che per la visibilità di Ussita oltre che per la prossimità con i nuclei storici che contraddistinguono l'insediamento del fondovalle. Le Sae non contribuiscono alla valorizzazione del paesaggio, ma al contrario tendono a generare un effetto di straniamento e standardizzazione con conseguente impatto ambientale per Ussita e per il territorio interno al Parco Nazionale dei Monti Sibillini - afferma Rossi -. La seconda è relativa alla realizzazione presso la frazione di Tempori, di un'area dotata di tutte le opere di urbanizzazione finalizzate all'istallazione delle strutture mobili temporanee con funzioni di alloggi per le maestranze che opereranno nella ricostruzione di Ussita e Paesi limitrofi per una capienza di circa 200/300 operai''.
''Per quanto riguarda le SAE - ricorda Guido Rossi - la Sindaca Bernardini con tutta la sua maggioranza , con delibera di Consiglio Comunale nr. 10 del 29 marzo ha approvato l'acquisizione delle Sae e dei terreni, anche privati, dove le stesse sono state realizzate. La Bernardini da subito ha incolpato la Protezione civile poi ha dato segno di pentimento ma non ha mai voluto annullare quella delibera nonostante le varie richieste dai consiglieri di minoranza e dei cittadini''.
Tutto nasce nel mese di marzo 2021, (''mese particolarmente nefasto per Ussita'' afferma Rossi), quando in Consiglio Comunale si approva l'acquisizione delle Sae e in Giunta (delib. nr.12) si dà mandato alla Responsabile del Servizio – Lavori Pubblici di formulare una proposta di programma straordinario di ricostruzione dopo che l'Amministrazione ne aveva predisposto un preliminare, all'interno del quale aveva individuato i principali obiettivi ed azioni," senza nessuna informativa e confronto con l'opposizione".
''Naturalmente - fa notare il consigliere di opposizione - tutte e due le delibere sono state portate in Consiglio senza avere conoscenza degli argomenti da parte della minoranza, mancanti di dati esplicativi e con delle diciture diverse dalla realtà. Abbiamo scritto a tutto il “mondo” politico Nazionale e Regionale ma tutto tace. La sindaca non informa i consiglieri, non informa la cittadinanza sulle petizioni e tacciono il Parco Nazionale e le Sovraintendenze che vigilano attentamente e intervengono sempre su ogni piccola variazione edile a difesa e integrità del territorio. Siamo in attesa di risposte e - conclude Guido Rossi - più che in attesa, pretendiamo delle risposte''.
Sono ripresi i lavori per il completamento della variante della strada statale 4 “Salaria” nel tratto compreso tra la frazione di Trisungo e la galleria Valgarizia, in provincia di Ascoli Piceno. Gli interventi erano stati avviati e successivamente interrotti a causa del fallimento della precedente impresa appaltatrice. A fine luglio è stata effettuata la consegna alla nuova impresa esecutrice S.A.L.C. SpA, sono state quindi completate tutte le attività preliminari di riapprestamento del cantiere ed è stato riavviato lo scavo della galleria principale, lunga 1,8 km.
All’incontro istituzionale di questa mattina, sul cantiere dell’imbocco della galleria Trisungo, sono intervenuti il Commissario Straordinario di Governo Fulvio Maria Soccodato, il Presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, l’Assessore alle Infrastrutture della Regione Marche, Francesco Baldelli, l’assessore alla Ricostruzione Guido Castelli. “Quella odierna è una giornata importante, contraddistinta dalla ripresa di un cantiere strategico per il collegamento delle Marche tra Ascoli e Roma. Una infrastruttura fondamentale che può ridare centralità a un territorio tra i più belli del Paese e che rappresenta un patrimonio per la nostra regione su cui puntare – ha evidenziato il presidente Acquaroli – È anche uno dei territori più colpiti dal sisma del 2016 che, nella fase della ricostruzione, deve vedere la realizzazione di infrastrutture necessarie a renderlo maggiormente fruibile, per esaltarne le potenzialità economiche, turistiche e sociali che lo connotano”.
“Il completamento dell’adeguamento della Salaria è una delle missioni strategiche della Regione Marche – ha rimarcato l’assessore alla Infrastrutture Francesco Baldelli – L’obiettivo è riservare la massima attenzione ai nostri territori interni, specie quelli colpiti dal sisma, per riequilibrare le potenzialità tra costa ed entroterra. I territori interni torneranno a essere centrali con le infrastrutture e contribuiranno al rilancio economico della regione”. “In questi mesi ci stiamo molto concentrando sull’utilizzo dei finanziamenti disponibili che, oltre la ricostruzione fisica, garantiscano la rivitalizzazione economica e sociale del nostro cratere. Del resto non avrebbe senso una ricostruzione solo materiale, per consegnarla a una comunità nel frattempo desertificata.
“L’opera - ha affermato il Commissario Soccodato - migliorerà significativamente la viabilità dell’area contribuendo al rilancio del territorio delle aree interne dell’Appennino gravemente impattate dal sisma del 2016. L’intervento, eliminando le criticità legate alla tortuosità del tracciato di questo tratto della Salaria, configura un innalzamento degli standard di sicurezza e del confort di viaggio per le comunità dell’area. D’intesa con la Regione Marche, l’Anas e l’impresa esecutrice - ha aggiunto il Commissario - stiamo programmando ulteriori azioni di accelerazione per il completamento dei lavori, attualmente previsto in circa due anni.
L’intervento rientra nel piano di potenziamento dell’intera direttrice, che prevede un investimento complessivo di 1,3 miliardi di euro”. Il tratto da realizzare si sviluppa per circa 2,6 km, prevalentemente in galleria, in variante al tracciato attuale tra l’abitato di Trisungo e l’esistente galleria “Valgarizia”. L’intervento comprende la realizzazione di due gallerie naturali: la galleria “Trisungo”, lunga 1,8 km, e la galleria “Monte Castello”, di circa 190 metri. La piattaforma stradale sarà di 10,5 metri di larghezza, con una corsia per ogni senso di marcia oltre alle banchine laterali. Sarà inoltre realizzato lo svincolo di Trisungo per l’interconnessione della nuova infrastruttura con la viabilità esistente e con l’attuale tracciato della Salaria che avrà funzione di viabilità locale. Lo svincolo comprende una rampa di 350 metri in direzione Trisungo parzialmente in galleria, una rampa in direzione Ascoli di 210 metri e una bretella bidirezionale di circa 530 metri. Per la costruzione delle rampe saranno necessarie numerose e impegnative opere minori come muri di sostegno, paratie di pali con tiranti e opere idrauliche. Alla cerimonia odierna hanno partecipato anche il Soggetto Attuatore ANAS dell’intervento Paolo Testaguzza, l’Amministratore Apostolico della Diocesi di Ascoli Piceno, Monsignor Domenico Pompili, il Vicesindaco del Comune di Arquata del Tronto Michele Franchi e il Sindaco di Acquasanta Terme Sante Stangoni. Hanno partecipato le autorità civili e militari, il Dipartimento della Protezione Civile Nazionale e i sindaci dei comuni limitrofi.
"Ci troviamo di nuovo costretti a dover far chiarezza su alcune affermazioni diffuse negli ultimi giorni via social". Così i membri della Lista "Castelraimondo, il futuro per Patrizio Leonelli Sindaco" che aggiungono: " questa volta siamo stati accusati di voler smantellare il campetto adiacente al plesso scolastico Nazzareno Strampelli. Ciò nasce dal fatto che nei progetti di riqualificazione di viale Europa è prevista una riorganizzazione degli spazi circostanti alla scuola per garantire una maggiore sicurezza agli studenti e agli accompagnatori, agevolandone il passaggio. Questo non significa cancellare un luogo di sport e di ritrovo come il campetto (per pallavolo, basket e calcio a 5), anzi la nostra intenzione è quella di dargli ancora più valore e importanza", concludono.
Non si è fatta attendere poi la secca smentita del candidato sindaco Patrizio Lionelli, che nell’ultima amministrazione aveva la delega ai lavori pubblici : «abbiamo in mente un progetto per traslarlo e riqualificarlo, mai ci è passato nella testa di cancellarlo. Addirittura abbiamo intenzione di fare in modo che le dimensioni dello stesso possano garantire in futuro un impiego regolamentare per gare ufficiali, come ad esempio per il calcetto under19 a livello nazionale - ha rilanciato Lionelli.
Al momento nel progetto attuale non si parla del campetto perché è studiato solo per garantire maggiori spazi e maggiore sicurezza all’esterno della scuola. C’è un eccesso di preoccupazione ingiustificato su questo tema. Il campetto rimarrà e sarà rinnovato, non c’è nessuna volontà né da parte nostra né dei progettisti che hanno realizzato il piano di eliminarlo. Tra l’altro un’operazione del genere non rientrerebbe neanche nei finanziamenti possibili, per cui non capiamo proprio da dove provengano queste preoccupazioni» ha concluso il candidato Sindaco.
Non si è affatta attendere la risposta della Giunta Comunale, guidata dal sindaco Mariano Calamita, nei confronti del consigliere del Gruppo consiliare "Su la Testa Appignano", Luca Buldorini, in seguito alle dichiarazioni di alcuni giorni fa sulla questione della ricostruzione della sede INRCA.
"Questa volta - ha dichiarato l'amministrazione comunale - l'intervento di Buldorini è avvenuto dopo aver già presentato un’interrogazione nell’ultimo consiglio comunale nel corso del quale erano state date esaurienti risposte alle sue domande.
Tuttavia, nonostante ciò, il consigliere Buldorini, nel rivolgersi alle cronache è stato dimentico di enunciare tutti i termini della questione così come gli sono stati detti proprio durante il predetto Consiglio comunale, peraltro strumentalizzandoli al solo di fine di tentare di mettere in cattiva luce l’amministrazione comunale stessa e la persona del sindaco Calamita.
In primo luogo - continua l'amministrazione comunale - dobbiamo ricordare al Consigliere Buldorini che la procedura di ricostruzione dell’INRCA si è fermata solo ed esclusivamente a causa della dichiarazione di fallimento della ditta aggiudicataria dell’appalto avente ad oggetto la ricostruzione dell’INRCA e non per atti imputabili al Comune o al suo Sindaco, come invece lo stesso vorrebbe far credere.
Si ricorda anche che il Comune, che come in seguito si dirà non è parte contrattuale, ha sempre seguito attentamente e da vicino la questione, tant’è che si è giunti ad appaltare i lavori.
Ciò premesso, in estrema sintesi, in Consiglio comunale si è ribadito, per l’ennesima volta al consigliere capogruppo del gruppo consiliare Su la Testa, che il Comune di Appignano, a seguito della trasformazione dell’Ente Falconi da IPAB (ente di diritto pubblico) a ente di diritto privato, non ha più poteri e funzioni di controllo né di natura preventiva né di natura successiva sull’attività istituzionale e sugli atti della Fondazione Falconi.
Ed ancora, appare necessario ribadire, dato che il consigliere Buldorini non ha chiaro quali siano le parti contrattuali della vicenda sulla ricostruzione Inrca, che il Comune di Appignano non è parte contrattuale non avendo stipulato alcun contratto (di ricostruzione), per cui purtroppo lo stesso non ha poteri diretti di sindacare sull’attività in corso di svolgimento, né tantomeno ha la facoltà di presentare ricorsi o azioni in sede giudiziaria, non avendo alcuna legittimazione attiva al riguardo.
Tuttavia - tuona l'amministrazione - evidentemente per una sua troppa assenza dalle cronache, il capogruppo del Gruppo consiliare Su la Testa Appignano, torna a ripetere cose e fatti – in modo distorto – peraltro ampiamente trattati e discussi anche nell’assemblea aperta a tutta la cittadinanza del 13/02/2021, nel corso della quale si è trovato in seria difficoltà di fronte alla trattazione dei punti, che è avvenuta con documenti alla mano.
Si torna a ribadire che, nonostante gli aspetti formali della questione come sopra riferiti, il Comune continuerà a svolgere la sua competenza di tipo amministrativo riguardo la questione INRCA, come sempre fatto nel corso degli anni.Tanto è vero che l’INRCA con sua nota, già portata a conoscenza del consigliere Buldorini in sede di Consiglio Comunale, riferisce che <<esperiti infruttuosamente i tentativi di far proseguire nelle opere il secondo e il terzo soggetto in graduatoria per ragioni riconducibili alle attuali condizioni di mercato (…), in data 09/08/2021 è stata richiesta a tutti i partecipanti alla procedura di gara la disponibilità ad essere consultati per la formulazione di un’offerta ai sensi dell’art. 110 del D.Lgs. n. 50/2016. Rispetto ai 14 partecipanti alla gara originaria sono pervenute 4 manifestazioni di interesse. E’ in corso la procedura di valutazione del primo tra i soggetti interessati (4° nella graduatoria originaria) …>>
Palese è quindi che la procedura amministrativa e burocratica legata all’aggiudicazione dell’appalto non è ancora terminata, ma ancora in corso di esecuzione.
Da ultimo, ma di non minore importanza, si sta procedendo ad inviare una specifica richiesta alla Fondazione Falconi volta ad avere aggiornamenti in merito alle azioni che la stessa ha intrapreso o che ha intenzione di intraprendere, nonché volta a chiedere di esaminare la concreta possibilità di agire, anche per le vie legali, al fine di studiare e valutare la situazione inerente al cantiere INRCA, allo scopo di tutelare gli interessi dei cittadini Appignanesi in primis ed anche della Fondazione stessa.
In merito all’affermazione - conclude l'amministrazione - di Buldorini secondo cui il Sindaco Calamita non sarebbe un buon amministratore, si invita lo stesso a riflettere attentamente anche in considerazione dell'esito delle elezioni di oltre 2 anni fa in cui un la sua lista non ha portato a casa neanche i voti del loro potenziale bacino di preferenze.
Un buon amministratore non si giudica di certo per una questione, su cui non ha poteri decisionali, su cui non può intervenire perché non è parte contrattuale e non può essere legalmente coinvolto. Questione però che, da buon Primo cittadino, sta seguendo, insieme alla sua Amministrazione, in modo costante, preciso, attento. Sarebbe bene giudicare l’operato del Sindaco al termine del suo mandato, in base alla capacità di fare delle scelte lungimiranti, che accrescano il paese da un punto di vista economico, sociale, culturale, ambientale".
Si è svolto ieri nella bellissima cornice offerta dal Bar Giorgio nella centrale piazza Brancondi, il secondo appuntamento “Un caffè con il candidato”, l’iniziativa di CNA Macerata finalizzata a condividere proposte programmatiche in favore delle imprese. Ad accogliere ed interloquire con i 4 contendenti alla fascia tricolore, il Presidente CNA Maurizio Tritarelli: “Questa nostra iniziativa si sta dimostrando efficace e molto apprezzata dai candidati in lizza. Noi portiamo i dati relativi alla città elaborati dal nostro Centro Studi CNA, da questi e dalla relazione con i nostri associati costruiamo le proposte”. Presenti all’incontro anche la Presidente CNA Balnerari Macerata Mara Petrelli e il Presidente CNA competente per zona Fabrizio Sarnari.
Proprio i dati relativi a Porto Recanati dicono che i settori del commercio e del turismo comprendono da soli quasi la metà delle 1.306 imprese di Porto Recanti (47,1%) e che la città costiera è seconda in provincia per età media più bassa: “Qualsiasi progetto amministrativo deve tener conto di questi indicatori – commenta Tritarelli. Abbiamo proposto ai candidati di agevolare la nascita di imprese condotte da giovani e da donne e per quanto riguarda il settore turistico riteniamo necessari interventi coordinati e permanenti che favoriscano il miglioramento delle strutture ricettive, l’aumento qualitativo e la diversificazione dell’accoglienza, la formazione costante degli operatori turistici, la promozione integrata tra i territori della provincia”. Le proposte CNA sono state accolte favorevolmente da tutti i candidati. Andrea Michelini ha sottolineato come il programma della sua compagine sia stato costruito insieme a tanti giovani e prevede, tra le altre iniziative, la costituzione di un tavolo sul turismo finalizzato anche ad allargare l’offerta turistica a tutto l’anno e non solo d’estate. Fondamentale, per Michelini, allargare la platea dei potenziali fruitori della città migliorando l’accessibilità alle informazioni e ai servizi. Necessari, secondo il candidato, investimenti strutturali per valorizzare le tante attività culturali presenti in città. Alessandro Rovazzani ha auspicato che il confronto con le associazioni di categoria possa essere sviluppato anche in futuro, sottolineando come dal rapporto pubblico-privato possano nascere interessanti stimoli reciproci. Secondo Rovazzani, Porto Recanati dovrà puntare sulla qualità, creando un’offerta turistica diversificata, risolvendo l’annoso problema dell’erosione costiera nella parte nord e facendo sinergia con i Comuni limitrofi per progetti di sviluppo territoriali. Il candidato vede la Porto Recanati futura come un grande centro commerciale naturale all’aperto. Salvatore Piscitelli si è detto disponibile a far proprie tutte le proposte CNA sottolineando che anche da questo rapporto nasce la conoscenza delle diverse situazioni, delle problematiche e delle possibili soluzioni. Piscitelli propone un ampio progetto di riqualificazione delle strutture ricettive che dovrà avvenire nell’arco di dieci anni ed è pronto a sostenere i giovani che intendono fare impresa nel settore dei servizi turistici. Il candidato ha condiviso infine la necessità di promuovere la città insieme con tutto il territorio e facendo sinergia con altri Comuni.
Rosalba Ubaldi ha invece ricordato come il Comune ha potuto aiutare le famiglie portorecanatesi messe in difficoltà dal lockdown con fondi propri di bilancio, sottolineando come questo aspetto sia preliminare a qualsiasi altro discorso e progetto. Ubaldi ha posto poi l’accento sugli eccezionali numeri del turismo nel corso dell’appena trascorsa stagione estiva, frutto di un’ottima promozione da parte degli assessorati competenti. La candidata ha quindi evidenziato la necessità di incrementare la ricettività soprattutto alberghiera ed ha annunciato una dura battaglia per risolvere in modo definitivo l’erosione costiera nella zona Scossicci. A conclusione degli incontri, il Presidente CNA ha ribadito la disponibilità dell’Associazione a collaborare con la futura amministrazione comunale attraverso la costituzione di una cabina di regia per gestire al meglio i fondi europei in arrivo; risorse giudicate indispensabili per realizzare qualsiasi progetto di sviluppo locale o territoriale. I prossimi “caffè con i candidati” saranno il 21 settembre a San Severino Marche dalle ore 18 e il 23 a Castelraimondo dalle ore 17.
“È fondamentale difendere le produzioni agricole locali, puntando sulla qualità delle filiere corte tra produttore e consumatore”. È quanto hanno chiesto le Regioni al commissario europeo per l’agricoltura Janusz Wojciechowski e al ministro delle Politiche agricole alimentari forestali Stefano Patuanelli, a Firenze, nel corso dei lavori della Commissione politiche agricole della Conferenza delle Regioni.
L’incontro si è svolto nel capoluogo toscano, dove successivamente si è tenuto - nell’ambito della presidenza italiana - l’Open Forum sull’agricoltura sostenibile con la partecipazione dei ministri dell’Agricoltura del G20.
“Le Regioni hanno chiesto garanzie sulla prossima programmazione dei fondi europei e sul ruolo che va loro riconosciuto in questo ambito”, riferisce il vicepresidente Mirco Carloni, assessore all’Agricoltura. Un tema particolarmente dibattuto è stato quello della difesa delle indicazioni geografiche locali.
“Il riconoscimento e la valorizzazione della qualità va portata al centro della produzione agricola e delle politiche europee, senza scorciatoie e false illusioni per i consumatori. Ho personalmente posto la questione della difesa della Mozzarella STG (specialità tradizionale garantita), altri colleghi quella del Prosek che richiama impropriamente il Prosecco italiano. Come grande è la preoccupazione per l’etichetta semaforo per gli alimenti che bolla come a rischio prodotti di provenienza agricola, magari eccellenze marchigiane, e promuove altri a produzione industriale”.
Carloni riferisce, che, da parte del Commissario, si è registrata disponibilità sulle questioni sollevate che, evidenzia il vice presidente, “saranno comunque oggetto della prossima programmazione e ulteriormente portate alla discussione della Conferenza delle Regioni”.
Ben 52 scuole marchigiane nelle aree colpite dal sisma saranno finanziate ex novo con circa 141 milioni di euro. A queste si aggiungono altri 65 interventi pronti a ricevere un adeguamento dei fondi, passando così dagli iniziali 275.500.000 milioni ad oltre 333 milioni. Quindi, sommando le risorse, si arriva complessivamente a circa 474 milioni.
La partita sul rilancio delle scuole lesionate dal sisma è alle strette finali. D’altronde, l’edilizia scolastica costituisce una delle principali priorità nei Piani di Ricostruzione Pubblica post sisma 2016. A breve, infatti, uscirà la terza e ultima ordinanza commissariale sul tema, che viaggerà su due linee. Finanziare le scuole del cratere rimaste fuori dai primi due stanziamenti; in parallelo, poi, adeguare i fondi a quelle che ne hanno giù fruito ma che non riescono a coprire tutte le spese ed hanno bisogno di un surplus.
«Per questo motivo, dopo aver portato a termine la ricognizione dello stato di attuazione delle progettazioni in corso e la prima fase di censimento - spiega l’assessore regionale alla Ricostruzione, Guido Castelli- la Regione Marche proporrà al commissario Legnini l’approvazione di un Nuovo Programma di Edilizia Scolastica Al tempo stesso stiamo informando Comuni e Province sull’iter che le pratiche stanno seguendo con una comunicazione ad hoc. Un passaggio nodale a livello di raccordo ma anche utile a informare e tenere aggiornati gli amministratori sui vari passaggi».
Dunque, alla base ci sono l’approvazione del Nuovo Programma di Edilizia Scolastica e quella del Piano di rifinanziamento degli interventi di Edilizia Scolastica.
Nel dettaglio, l’Elenco Unico delle Opere Pubbliche approvato a fine 2020 dal commissario Legnini con l’ordinanza numero 109, ha visto confluire tutti gli elenchi, rimodulati e aggiornati, delle ordinanze approvate dai commissari che lo hanno preceduto; risultano quindi finanziati 109 interventi, per un ammontare complessivo di circa 272.500.000 euro. Per questi è stata condotta una ricognizione circa lo stato d’attuazione della progettazione, da cui è emerso che la dotazione finanziaria originariamente non risulta sufficiente per 65 istituti. Ecco quindi l’ulteriore step che porterebbe all’adeguamento della lista, vedendo così salire la cifra a 333.672.840 euro.
Lo scorso maggio, contestualmente a tale ricognizione, il commissario, d’intesa con le Regioni del cratere, ha altresì avviato il censimento degli edifici scolastici, delle opere pubbliche e delle infrastrutture danneggiate che restano ancora da finanziare. Un processo oramai avviato a conclusione, che si pone come primo obiettivo appunto l’approvazione di un Nuovo Programma di Edilizia Scolastica nel quale ricomprendere tutte le strutture ancora fuori dai piani di ricostruzione, il tutto con uno stanziamento di 141.148.723 euro.
“Il Rapporto Export 2021 dell’Ufficio Studi di Sace ha mostrato una crescita incredibile dell’export del Made in Italy, con un aumento del 24,2% rispetto all’anno passato, meglio anche del 2019, cioè prima della pandemia. Nella regione Marche il trend di crescita è più che positivo con una cifra che supera i 6 miliardi di Euro contro i 5 del 2020. Il Patto per Export, voluto caldamente dal ministro Di Maio e sostenuto con forza da tutto il Movimento 5 Stelle, si è quindi dimostrato uno strumento efficace e prezioso”. Ad affermarlo Mirella Emiliozzi, deputata marchigiana del Movimento 5 Stelle e segretaria della Commissione Affari Esteri della Camera.
A questa buona notizia, continua Emiliozzi, se ne aggiunge un’altra: ieri pomeriggio in Commissione Esteri alla Camera sono stata relatrice del decreto di riforma del Ministero degli esteri, che contiene un’importante novità, cioè l’istituzione della Direzione Generale per la diplomazia pubblica e culturale, si tratta di una svolta epocale che conclude quel ciclo di riforme di politica estera cominciato proprio con il Patto per l’Export e il passaggio delle competenze sul commercio estero dal ministero dello Sviluppo Economico a quello degli Esteri, un tema su cui insieme al ministro Di Maio, al sottosegretario Di Stefano e ai colleghi di commissione abbiamo lavorato tantissimo”.
“La nuova Direzione Generale - prosegue la Parlamentare Cinquestelle - nasce infatti con l’obiettivo di raggiungere con maggiore efficacia la società civile nazionale e internazionale, coinvolgendola nella riflessione sulla politica estera e valorizzando le sinergie con uno dei fattori chiave del soft power italiano nel mondo, cioè la diplomazia culturale. L’Italia potrà quindi finalmente avere e mettere a disposizione di imprese e professionisti che operano sui mercati internazionali una regia unica che permetta un armonico potenziamento dei diversi strumenti di diplomazia pubblica e culturale, fondamentali anche per il sostegno ai nostri esportatori”, conclude Emiliozzi.
“Il servizio di trasporto scolastico è partito senza intoppi o problemi, i pulmini hanno coperto le tratte di competenza senza particolari problemi o rallentamenti e nel rispetto degli orari d’inizio delle lezioni.
Il servizio di refezione scolastica parte il giorno 16 settembre e copre tutte le classi delle scuole primaria a tempo pieno e d’infanzia, nonché le altre classi della primaria che non fanno il tempo pieno. Queste ultime potranno contare anche sul servizio di assistenza a mensa e l’Ufficio Scuola si coordinerà con le dirigenze scolastiche per sapere numero e nominativi degli alunni che restano a mensa. Il personale di cucina, quello addetto allo scodellamento e gli assistenti a mensa sono pronti a partire e non c’è nessun ostacolo sulla loro individuazione e nomina. Anche gli assistenti del pre-scuola sono operativi; già dal primo giorno di scuola sono pronti ad accogliere gli alunni che fruiscono del trasporto scolastico”. Così la Giunta Parcaroli replica in merito a presunte inefficienze dei servizi scolastici lamentate dall’opposizione (Leggi qui). Nel mirino dei consiglieri di minoranza soprattutto il servizio mensa non in funzione il primo giorno di scuola.
“In merito ai lavori d’installazione del nuovo ascensore presso la scuola Fermi – spiega nella nota l’Amministrazione Comunale - occorre precisare che il relativo finanziamento statale è arrivato alla fine di agosto. Immediatamente il Servizio Tecnico si è attivato per affidare i lavori che, al più tardi, dovranno avere termine entro il 29 ottobre. Com’è intuibile la mancanza dell’ascensore pregiudica il servizio di refezione scolastica perché non è possibile portare in altro modo i pasti ai piani superiori dove sono collocati i refettori. A questo punto si è deciso, in accordo con il Preside, di utilizzare provvisoriamente la palestra come refettorio. Con il Dirigente scolastico si è ritenuto, infatti, che gli alunni avrebbero potuto fare attività ginnica all’aperto, nell’ampio spazio retrostante la scuola, anche in considerazione del fatto il periodo meteorologico ancora lo consente. Tra l’altro in questo modo viene data effettività alla raccomandazione ministeriale di spostare il più possibile attività didattiche all’esterno della scuola. In verità l’obiezione dell’opposizione lascia un po’ spiazzati. Ci saremmo attesi che avrebbe apprezzato la rapidità con cui l’Ufficio Tecnico ha afferrato al volo l’occasione di aggiudicarsi un finanziamento ministeriale per eseguire un intervento di miglioramento assolutamente necessario. A questo si aggiunge il fatto che l’Ufficio Scuola è riuscito a contenere al minimo i problemi, addirittura cogliendo l’opportunità di svolgere outdoor l’attività fisica in orario scolastico”.
“È vergognoso – continua la Giunta Parcaroli - che l’opposizione strumentalizzi in questo modo i bambini. Ancora una volta i consiglieri firmatari della nota stampa hanno travisati i fatti con l’intento di ingenerare nelle famiglie tensioni infondate proprio nel giorno della ripresa delle attività scolastiche in presenza, giorno tanto atteso dagli studenti. Con le loro esternazioni dimostrano ancora una volta di voler strumentalizzare ogni occasione con l’unico fine di distogliere l’attenzione dal lavoro fatto dall’Amministrazione".
"Che fine farà la costruzione della sede Inrca di Appignano? Il comune dice di non essere tenuto a rispondere e lo mette nero su bianco dopo la mia interrogazione. Dopo il silenzio assordante quando l’aggiudicataria, Montagna costruzioni di Pesaro, aveva depositato i libri in tribunale, il sindaco Calamita e i suoi si chiamano fuori dalla questione, guarda caso, ora che le altre imprese concorrenti rinunciano all’appalto". Lo dichiara Luca Buldorini, capogruppo di 'Su la Testa' e coordinatore cittadino della Lega.
“Non è un buon amministratore pubblico chi si comporta come Calamita e la sua giunta - spiega Buldorini - La risposta alla nostra interrogazione certifica che avevamo ragione fin dal primo momento. Perché era chiaro che il cantiere dell’Inrca ha visto la luce solo per tagliare un nastro".
"Perché per raccattare voti la nuova Inrca è stata presentata come un successo della giunta e del PD e adesso che Appignano resta col cerino in mano giocano a scaricabarile? – si chiede con amarezza Buldorini – Hanno preso in giro gli appignanesi chiamando Genga in consiglio comunale per giustificare i ritardi con il lockdown e garantire la ripartenza veloce del cantiere bloccato per il fallimento dell’impresa aggiudicataria".
"Addirittura l’ex sindaco Messi, protagonista principale dell’operazione, in quel consiglio si sperticò in lodi per il direttore Genga volendo che tutti i cittadini lo riconoscessero come ‘la persona che si è impegnata e ha portato a questo risultato’ – cita testualmente Buldorini – Un risultato clamoroso, non c’è che dire: le giunte Messi-Calamita, hanno promesso la consegna dell’opera per ottobre 2020 mentre ora non c’è nemmeno chi la realizzi e bisogna ricominciare daccapo il percorso per l’assegnazione dei lavori. Per il bene della città abbiamo teso più volte la mano a quelli che ora scappano dalle responsabilità: chi di questi signori restituirà ad Appignano gli anni e la fiducia nelle istituzioni persi?”.