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Inrca Appignano, la Giunta Calamita replica a Buldorini: "Il Comune non ha potere d'intervento"

Inrca Appignano, la Giunta Calamita replica a Buldorini: "Il Comune non ha potere d'intervento"

Non si è affatta attendere la risposta della Giunta Comunale, guidata dal sindaco Mariano Calamita, nei confronti del consigliere del Gruppo consiliare "Su la Testa Appignano", Luca Buldorini, in seguito alle dichiarazioni di alcuni giorni fa sulla questione della ricostruzione della sede INRCA.

"Questa volta - ha dichiarato l'amministrazione comunale - l'intervento di Buldorini è avvenuto dopo aver già presentato un’interrogazione nell’ultimo consiglio comunale nel corso del quale erano state date esaurienti risposte alle sue domande.

Tuttavia, nonostante ciò, il consigliere Buldorini, nel rivolgersi alle cronache è stato dimentico di enunciare tutti i termini della questione così come gli sono stati detti proprio durante il predetto Consiglio comunale, peraltro strumentalizzandoli al solo di fine di tentare di mettere in cattiva luce l’amministrazione comunale stessa e la persona del sindaco Calamita. 

In primo luogo - continua l'amministrazione comunale -  dobbiamo ricordare al Consigliere Buldorini che la procedura di ricostruzione dell’INRCA si è fermata solo ed esclusivamente a causa della dichiarazione di fallimento della ditta aggiudicataria dell’appalto avente ad oggetto la ricostruzione dell’INRCA e non per atti imputabili al Comune o al suo Sindaco, come invece lo stesso vorrebbe far credere.

Si ricorda anche che il Comune, che come in seguito si dirà non è parte contrattuale, ha sempre seguito attentamente e da vicino la questione, tant’è che si è giunti ad appaltare i lavori.

Ciò premesso, in estrema sintesi, in Consiglio comunale si è ribadito, per l’ennesima volta al consigliere capogruppo del gruppo consiliare Su la Testa, che il Comune di Appignano, a seguito della trasformazione dell’Ente Falconi da IPAB (ente di diritto pubblico) a ente di diritto privato, non ha più poteri e funzioni di controllo né di natura preventiva né di natura successiva sull’attività istituzionale e sugli atti della Fondazione Falconi.

Ed ancora, appare necessario ribadire, dato che il consigliere Buldorini non ha chiaro quali siano le parti contrattuali della vicenda sulla ricostruzione Inrca, che il Comune di Appignano non è parte contrattuale non avendo stipulato alcun contratto (di ricostruzione), per cui purtroppo lo stesso non ha poteri diretti di sindacare sull’attività in corso di svolgimento, né tantomeno ha la facoltà di presentare ricorsi o azioni in sede giudiziaria, non avendo alcuna legittimazione attiva al riguardo.

Tuttavia - tuona l'amministrazione - evidentemente per una sua troppa assenza dalle cronache, il capogruppo del Gruppo consiliare Su la Testa Appignano, torna a ripetere cose e fatti – in modo distorto – peraltro ampiamente trattati e discussi anche nell’assemblea aperta a tutta la cittadinanza del 13/02/2021, nel corso della quale si è trovato in seria difficoltà di fronte alla trattazione dei punti, che è avvenuta con documenti alla mano.

Si torna a ribadire che, nonostante gli aspetti formali della questione come sopra riferiti, il Comune continuerà a svolgere la sua competenza di tipo amministrativo  riguardo la questione INRCA, come sempre fatto nel corso degli anni.Tanto è vero che l’INRCA con sua nota, già portata a conoscenza del consigliere Buldorini in sede di Consiglio Comunale, riferisce che <>

Palese è quindi che la procedura amministrativa e burocratica legata all’aggiudicazione dell’appalto non è ancora terminata, ma ancora in corso di esecuzione.

Da ultimo, ma di non minore importanza, si sta procedendo ad inviare una specifica richiesta alla Fondazione Falconi volta ad avere aggiornamenti in merito alle azioni che la stessa ha intrapreso o che ha intenzione di intraprendere, nonché volta a chiedere di esaminare la concreta possibilità di agire, anche per le vie legali, al fine di studiare e valutare la situazione inerente al cantiere INRCA, allo scopo di tutelare gli interessi dei cittadini Appignanesi in primis ed anche della Fondazione stessa. 

In merito all’affermazione - conclude l'amministrazione -  di Buldorini secondo cui il Sindaco Calamita non sarebbe un buon amministratore, si invita lo stesso a riflettere attentamente anche in considerazione dell'esito delle elezioni di oltre 2 anni fa in cui un la sua lista non ha portato a casa neanche i voti del loro potenziale bacino di preferenze.

Un buon amministratore non si giudica di certo per una questione, su cui non ha poteri decisionali, su cui non può intervenire perché non è parte contrattuale e non può essere legalmente coinvolto. Questione però che, da buon Primo cittadino, sta seguendo, insieme alla sua Amministrazione, in modo costante, preciso, attento. Sarebbe bene giudicare l’operato del Sindaco al termine del suo mandato, in base alla capacità di fare delle scelte lungimiranti, che accrescano il paese da un punto di vista economico, sociale, culturale, ambientale".

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