A Muccia viene confermato sindaco Mario Baroni, è ufficiale. La percentuale di vittoria è piuttosto alta per il primo cittadino uscente, candidatosi con la lista civica "La Torre", avendo raccolto il 58,06% delle preferenze (324 voti e 7 seggi).
Staccato in maniera piuttosto netta lo sfidante Giuseppe Abruzzo, in corsa con la lista "Muccia verso il futuro", fermo al 41,94% dei consensi (234 voti).
Arriva l'ufficialità del nuovo sindaco a Porto Recanati. A sorpresa, la proiezione definitiva decreta la vittoria di Andrea Michelini, candidato della lista "Progetto Comune", che raccoglie il 35,22% delle preferenze (1965 voti, 11 seggi).
Segue l'ex vicesindaco Rosalba Ubaldi con 1504 preferenze (26,96%, 2 seggi). Terzo gradino del podio per Alessandro Rovazzani, attestatosi al 19,88% (1109 voti). Chiude Salvatore Piscitelli con 1001 voti (17,94%).
Raggiunto ai nostri microfoni il neo sindaco Andrea Michelini ha così commentato, a caldo, il responso delle urne: "Sono felicissimo, non mi aspettavo un risultato simile. Il nostro è un progetto partito da lontano, che mette al centro i cittadini, come dimostra il fatto che molti di noi provengano dal mondo dell'associazionismo. Le priorità ora sono viabilità, sicurezza, cultura e fruibilità dei luoghi".
Fortemente ridimensionata dal risultato delle urne è risultata la lista "Civica per Porto Recanati" con Salvatore Piscitelli candidato Sindaco e che vedeva tra i candidati consiglieri anche il Sindaco uscente Roberto Mozzicafreddo, la civica è risultata infatti la meno votata: "naturalmente ci aspettavamo un risultato diverso" - ci ha spiegato l'ex sindaco Mozzicafreddo - " ma la gente ha votato e fortunatamente siamo in democrazia. Tuttavia non ho nulla da rimproverarmi in questi 5 anni di amministrazione, lasciamo una città con un bilancio sano pur rimanendo naturalmente tanto da fare". E sul nuovo sindaco non si sbilancia: "è un momento fondamentale per il nostro territorio con i fondi che arriveranno dal pnrr, non conosco le sue capacità aministrative nè di creare legami con il territorio. Per il bene della città mi auguro comunque che sia la scelta giusta".
Morrovalle sceglie la continuità. Vince con ampio margine il candidato sindaco del centrodestra, più Italia Viva, Andrea Staffolani.
Sulle 9 sezioni complessive scrutinate Staffolani (Viviamo Morrovalle), espressione dell'amministrazione comunale uscente dove rivestiva il ruolo di vice sindaco, si impone con il 58,79% delle preferenze pari a 2857 voti. A seguire molto distaccato Paolo Manciola (Cura e Partecipazione) 37,12% pari a 1804 voti, e Tonino Quattrini (Più Eco) col 4,09% pari a 199 voti.
A Morrovalle si sono recati alle urne il 57,17% degli aventi diritto e risulta il terz'ultimo Comune in termine di partecipazione al voto (61,04% nel 2016) .
Luigi Nazzareno Bartocci resta sindaco di Esanatoglia: arriva anche l'ufficialità. Il risultato dello spoglio conclusosi alle 18:10 ha decretato la sua vittoria con il 49,51% delle preferenze (612 voti, 7 seggi).
Sconfitti gli sfidanti Nello Tizzoni, che correva con la lista civica "Esanatoglia Bene Comune" (fermo al 26,38% delle preferenze con 326 voti e 2 seggi), e Andrea Cipolletta (ultimo con il 24,11% delle preferenze e 1 seggio ottenunto per 298 voti complessivi).
Rosa Piermattei si conferma sindaco di San Severino Marche. Dopo lo scrutinio completo delle tredici sezioni, il risultato è ormai assodato. La prima cittadina in carica (San Severino Cambia) registra un cospicuo vantaggio ottenendo il 66,80% delle preferenze con 3935 voti ricevuti, rispetto al 19,30% di Tarcisio Antognozzi (1282 preferenze, Insieme per San Severino) e al 13,90% di Francesco Borioni (923 preferenze, San Severino Futura).
San Severino in questa tornata elettorale ha registrato, però, il numero più basso in termini di affluenza rispetto agli altri sei comuni della provincia di Macerata chiamati al voto: il 54,07 % degli aventi diritto (nel 2016 la percentuale era al 58,6)
Cristina Gentili si conferma ufficialmente sindaco di Bolognola. Il risultato dello spoglio conclusosi alle 16:45 ha decretato la sua vittoria con il 70,64% delle preferenze (77 voti, 7 seggi).
Beffato lo sfidante Mauro Angelo Blanchi, che correva con la lista civica "Si Amo Bolognola", fermo al 29,36% delle preferenze (32 voti, 3 seggi).
A Bolognola si è registrata una delle percentuali di affluenza più alte dell'intera tornata elettorale nella regione Marche (leggi qui).
Arrivano i dati definitivi sull'affluenza alle urne per le elezioni comunali 2021. In provincia di Macerata si è votato per decretare Sindaco e Giunta di sette comuni: Morrovalle, Bolognola, Porto Recanati, San Severino Marche, Esanatoglia, Muccia, Castelraimondo).
L'affluenza complessiva nella Regione Marche si è attesta al 57,13% degli aventi diritto: la maggiore partecipazione alle urne si è avuta nella provincia di Pesaro-Urbino (59,90%), mentre in provincia di Macerata si è fermata al 56,41% (5 anni fa era al 61,59%).
Nei sette comuni in cui si svolgono le Amministrative in provincia di Macerata, l'affluenza è stata la seguente: Bolognola (84,21%, 5 anni fa era al 61,79%), Castelraimondo (57,93%, 5 anni fa era al 62,14%), Muccia (85,25%, 5 anni fa era all'83,11%), Morrovalle (55,17%, 5 anni fa era al 61,04%), Esanatoglia (71,82%, 5 anni fa era al 72,36%), Porto Recanati (54,84%, 5 anni fa era al 58,76%), San Severino Marche (54,07%, 5 anni fa era al 58,76%).
A SAN SEVERINO VINCE ROSA PIERMATTEI: LEGGI QUI
TESTA A TESTA A PORTO RECANATI: LEGGI QUI
CONFERMATA CRISTINA GENTILI A BOLOGNOLA: LEGGI QUI
Arrivano i dati sull'affluenza alle urne. Seggi aperti dalle 7 di questa mattina fino alle 15 di domani, lunedì 4 ottobre, per eleggere Sindaco e Giunta di 7 comuni della provincia di Macerata (Bolognola, Castelraimondo, San Severino Marche, Morrovalle, Muccia, Esanatoglia, Porto Recanati ndr).
Nel Maceratese, alle ore 19, l'affluenza è stata del 34,77% degli aventi diritto. Il dato più alto della Regione Marche, dove l'affluenza media si è attestata al 34,12%, lo si registra nella provincia di Pesaro-Urbino (36,28%). Alle scorse amministrative, alla stessa ora, si erano recati alle urne il 47,19% degli aventi ditritto al voto, anche se vi è da dire che nel 2016 si votava in una sola giornata.
Alle 23 l'affluenza si è attestata, invece, al 43, 31%, in calo rispetto al 2016 (63,37%). Nel Maceratese si sono recati alle urne il 43,72% degli aventi diritto.
Questa, nel dettaglio, l'affluenza in ciascuno dei sette comuni del Maceratese chiamati al voto: Bolognola (66,17%), Castelraimondo (45,05%), Esanatoglia (56,13%), Morrovalle (43,22%), Muccia (65,93%), Porto Recanati (42,04%), San Severino Marche (41,83%).
Ricordiamo come lo spoglio inizierà subito dopo la chiusura dei seggi (lunedì 4 ottobre alle 15:00).
Arrivano i primi dati sull'affluenza alle urne. Seggi aperti dalle 7 di questa mattina fino alle 15 di domani, lunedì 4 ottobre, per eleggere Sindaco e Giunta di 7 comuni della provincia di Macerata (Bolognola, Castelraimondo, San Severino Marche, Morrovalle, Muccia, Esanatoglia, Porto Recanati ndr).
Nel Maceratese l'affluenza è stata del 13,37% degli aventi diritto, il dato più alto della Regione Marche dove l'affluenza media si è attestata al 12,80%, sebbene alle Comunali del 2016, alla stessa ora, avesse già votato il 17,62% degli elettori.
Questa, nel dettaglio, l'affluenza in ciascuno dei sette comuni chiamati al voto: Bolognola (25,56%), Castelraimondo (14,09%), Esanatoglia (17.07%), Morrovalle (11,24%), Muccia (18,88%), Porto Recanati (13,80%), San Severino Marche (10,86%, leggi qui l'affluenza a Cesolo).
Ricordiamo come lo spoglio inizierà subito dopo la chiusura dei seggi (lunedì alle 15:00).
Siamo al rush finale. I residenti del Comune di San Severino Marche sono pronti ad eleggere (da oggi alle ore 7 fino alle 23, e domani 4 ottobre quando i seggi chiuderanno alle ore 15) il loro prossimo sindaco. In particolare, nella Scuola dell’Infanzia di Cesolo (piazzale Bianconi, che ospita per l’occasione i seggi n. 12 e n.13) ci si aspetta nel corso della giornata un incremento dell’affluenza: nelle prime ore dall’inizio delle votazioni, infatti, la struttura ha registrato solo il 10% (su 900 abitanti, considerando anche le frazioni di Cucchiaio, Torrone, Barbiato e Colmone). Non sono mancati, comunque, i primi commenti a caldo di chi si è recato presto alle sezioni, testimoniando anche una certa sicurezza sia sulle proprie scelte, sia sul risultato finale delle elezioni. “È molto importante oggi venire a votare – ha dichiarato una residente, poco dopo aver lasciato le urne – perché quando si ha fiducia in un candidato e in quello che può fare è giusto dimostrarlo anche attraverso questo diritto e, insieme, impegno civile”.
Anche la sindaca uscente, Rosa Piermattei si è presentata stamattina di buon ora per compiere il proprio dovere. In elegante completo blu elettrico, sorridente e fiduciosa, la candidata per la lista “San Severino Cambia” ha salutato tutti gli addetti ai lavori e anche alcuni concittadini, concedendosi con loro persino qualche battuta prima di recarsi ad un altro impegno personale. “Lo scopo principale è fare bene per San Severino e i suoi abitanti – ha commentato Piermattei, che spera nel bis del primo mandato – al di là della politica e delle tante chiacchiere”.
Si conferma la geografia degli altri seggi scelti per le elezioni amministrative di San Severino Marche: nella sede provvisoria dell’Istituto Tecnico Tecnologico Statale “Eustachio Divini”, ex scuola elementare di piazzale Alessandro Luzio, sono aperte le sezioni 1 – 2 – 3 – 4 – 5 – 6 – 7; mentre presso la scuola dell’Infanzia di via Gentili sono collocate le n. 8 – 9 – 10 – 11.
LEGGI ANCHE: L'AFFLUENZA ALLE URNE ALLE ORE 12
Tornata elettorale in diversi comuni marchigiani. Il 3 e il 4 ottobre si voterà infatti per il rinnovo dei sindaci e del consiglio comunale in 28 comuni situati in tutte le provincie marchigiane. Non particolarmente popolosi i comuni in cui si andrà alle urne, difatti in soltanto due casi, San Benedetto e Castelfidardo, in caso di parità fra i candidati, si andrà al Ballottaggio. Tutti gli altri comuni sono infatti esclusi dallo stesso, essendo al di sotto della soglia di legge fissata a 15.000 abitanti.
Nel maceratese si voterà a Porto Recanati, Esanatoglia, Morrovalle, Muccia, Bolognola, Castelraimondo e a San Severino Marche. Particolare attesa per i risultati nei due comuni più popolosi, San Severino e Porto Recanati. Nel primo di essi tre sono i candidati sindaci e 40 i candidati consiglieri. Ricandidatura per la sindaca uscente Rosa Piermattei che, alla guida della Lista San Severino Cambia" è pronta a raccogliere la sfida governativa per i prossimi 5 anni, con l'intenzione di portare avanti i progetti già intrapresi per affrontare la ricostruzione post sisma e la pandemia. A lanciarle la sfida, l'ex assessore al bilancio Tarcisio Antognozzi, che dopo esser uscito dalla maggioranza, ha creato la lista "Insieme per San Severino" appoggiato da tutti i partiti del centrodestra. A chiudere il terzetto il bancario Francesco Borioni a capo della lista San Severino Futura, appoggiato invece dal centro sinistra, il Pd, e il m5s.
A Porto Recanati invece sono in quattro a contendersi il titolo di Sindaco. A partire dalla lista civica, che comprende il sindaco uscente Roberto Mozzicafreddo, "Civici per Porto Recanati" che candida l'ex senatore di Forza Italia Salvatore Piscitelli. I partiti di centrodestra sostengono tuttavia la volata di Rosalba Ubaldi, ex dirigente sanitaria ora a capo della lista "Centrodestra unito Porto Recanati". Sul fronte del centrosinistra altrettanto spaccate risultano le liste: c'è infatti "Progetto Comune" che sostiene l'ex funzionario Inps Andrea Michelini, e "Porto Recanati 21-26 che candida l'avvocato Alessandro Rovazzani. I candidati consiglieri comunali sono invece 64.
Tanti nomi e liste, spesso divise, a volte assolutamente indipendenti e volutamente apartitiche. Difficile riconoscere chiaramente destra e sinistra, in nome di schieramente, magari civici, che vivono il disagio molto attuale della precarietà. Spetterà alla volontà dei cittadini, oggi come allora, portare un po' di ordine nel caos, ristabilire gerarchie e priorità sempre in nome di un futuro migliore.
"L’ottimismo con cui si parla in questi giorni di un’imminente ripresa dell’economia stona con le notizie che appaiono nei mezzi d’informazione. Molte, infatti, sono le crisi aziendali che il nostro territorio sta conoscendo: da Elica a GKN, fino ad arrivare ad iGuzzini". È quanto sottolinea Michele Verolo, portavoce del coordinamento provinciale di Sinistra Italiana, a seguito della notizia dell'apertura della procedura di licenziamento per 103 dipendenti dell'azienda recanatese (leggi qui).
"La IGuzzini, oggi di proprietà del gruppo svedese Fagerhult, nasce come ditta a conduzione familiare capace di conquistare nel tempo una fama mondiale - aggiunge Verolo -. L’acquisizione di Fagerhult sembra aver cambiato le carte in tavola: il rapporto con il territorio si fa meno solido, l’acquisizione del know how pare l’unica cosa interessante agli occhi del nuovo proprietario svedese e si arriva a pochi giorni fa, quando l’azienda ha avviato la procedura di licenziamento collettivo di oltre cento lavoratrici e lavoratori. A loro vanno tutta la nostra solidarietà e la nostra vicinanza. È, purtroppo, una storia già vissuta in un territorio che, in passato, era visto come un modello da seguire e che oggi appare in difficoltà, a causa della crisi che ha colpito molte industrie locali".
"Condividiamo la richiesta della Cgil di ritirare la procedura e auspichiamo che tutte le istituzioni si schierino senza se e senza ma dalla parte del lavoro - puntualizza l'esponente maceratese di Sinistra Italiana -. La libera circolazione dei capitali è un pilastro dell’Unione europea. Pare evidente, però, che troppe volte questa libertà va a colpire le persone che vivono del proprio lavoro. Non si tratta di essere sovranisti né di voler tornare agli stati nazionali: la pandemia può essere l’occasione di costruire un’Unione Europea che pensi alla vita delle persone prima che ai bilanci delle sue banche e dei suoi Stati".
"Un lavoro che torni ad essere quello definito dalla Costituzione; un reddito minimo che sappia accompagnare serenamente e dignitosamente la persona nella ricerca di una nuova occupazione; un salario minimo che chiuda la brutta parentesi del lavoro povero: queste, a nostro avviso, sono alcune delle sfide da raccogliere in questi tempi complessi che stiamo vivendo. A volte il fatturato diminuisce e proseguire l’attività è impossibile; altre volte la stella polare della proprietà è il dividendo ed è in sua funzione che si gestisce l’azienda: crediamo che in nessun caso il conto debba essere pagato da lavoratrici e lavoratori e che la politica debba dare risposte serie e concrete a queste persone" conclude Michele Verolo.
Ultime ore di campagna elettorale per Patrizio Leonelli, il candidato sindaco per la lista di “Castelraimondo il futuro”. In attesa dell’appuntamento conclusivo previsto per oggi alle ore 19 in piazza Della Repubblica, Leonelli si è presentato ieri sera sotto il Cassero al fianco dei diversi politici di livello regionale e nazionale che lo stanno sostenendo nella campagna. «Sono orgoglioso del mio team – ha commentato Leonelli – un gruppo unito composto da persone con esperienze amministrative e che conoscono eventuali problematiche comunali e allo stesso tempo le relative soluzioni, insieme ad altre persone giovani e piene di entusiasmo e competenze. Il nostro programma è vasto e si fonda su pilastri come il lavoro, il turismo, i tanti lavori pubblici, i giovani, le persone fragili e l’associazionismo».
Non sono mancate le note di biasimo da parte del candidato sindaco di Castelraimondo nei confronti degli altri competitors: «In queste settimane i nostri avversari hanno creato polemiche su polemiche, dichiarando di essere scesi in campo perché c’era il rischio che si fosse presentata una sola lista. Anche io sono sceso in campo, ma perché amo il mio paese e i suoi abitanti. Quando abbiamo affermato che nella loro lista mancavano esperienze e competenza ci hanno risposto che per queste cose ci sono i tecnici degli uffici comunali. Allo stesso tempo però sul loro programma dicono che per cogliere le opportunità provenienti dall’Unione Europea servono competenze specifiche e focalizzazioni personali che il nostro Comune al momento non sembra avere. Loro non hanno mai parlato di quello che vorrebbero fare, hanno solo parlato male di quello che abbiamo fatto noi».
A fare da eco alle parole di Leonelli sono intervenuti i vari ospiti, a partire dal vicepresidente del consiglio regionale ed ex sindaco di Camerino Gianluca Pasqui, che ha esaltato il candidato in quanto, a suo dire, «persona giusta come esperto e competente amministratore, umile e con al fianco una squadra di grande qualità». Insieme a Pasqui, anche il senatore della Lega Giuliano Pazzaglini, ex sindaco di Visso, e l’on. Tullio Patassini si sono espressi a favore di Leonelli, sottolineando l’importanza di mantenere collegamenti stretti con tutta la filiera amministrativa del territorio e dello stato, non solo per intercettare fondi, ma anche per condividere opportunità ed esperienze.
«È stata una campagna elettorale intensa e ricca di emozioni – ha concluso Leonelli - ci siamo spesi con serietà e passione, la politica è fatta di idee e di programmi, ma anche di rapporti umani. Grazie a tutti per il supporto che ci avete dato finora».
Il candidato sindaco Tarcisio Antognozzi, che correrà per la lista civica “Insieme per San Severino”, sostenuta dalle forze dell'intero centrodestra settempedano, torna a sottolineare la necessità di ritrovare la “buona politica”, coinvolgendo i cittadini e riavvicinandoli all'impegno civico, alla partecipazione democratica che poggia anche sui partiti e sui movimenti.
“Il sindaco uscente Rosa Piermattei si dichiara apolitica e si fa forte di una lista civica lontana dagli schieramenti o dalle coalizioni politiche - ha dichiarato Antognozzi - ma, poi, si è ritrovata in mezzo al deserto nel momento in cui i partiti si sono seduti ai tavoli decisionali e hanno preso direzioni molto distanti da San Severino. Basti pensare al Cosmari, oggi presieduto dal sindaco tolentinate Pezzanesi e governato da un CdA in cui non c' neppure l'ombra di settempedani, quando invece negli anni passati proprio il nostro Comune ebbe la presidenza (con l'ingegner Fabio Eusebi) e poi la presenza nel Collegio dei Revisori dei conti. Riteniamo, quindi, che sedersi ai tavoli politici sia fondamentale, per battere i pugni quando occorre e far sentire il peso della nostra città, che deve tornare a essere un forte punto di riferimento della media e alta valle del Potenza. Pensiamo soprattutto al nuovo Piano sanitario delle Marche e alla viabilità, materie in cui la Regione è il principale interlocutore dei Comuni. Bisogna saper parlare la stessa lingua e avere un contatto continuo, di vicinanza con la città, in modo tale da non far precipitare la nostra San Severino in un pericoloso limbo - ha concluso il candidato Sindaco.
In arrivo un miliardo e 780 milioni di euro per ricostruire e rivitalizzare le aree colpite dai terremoti del 2009 e del 2016/2017 nel Centro Italia.Nelle Marche, oltre 100 milioni di euro dei fondi complessivi per diverse voci di spesa che saranno destinati alla Regione in base alla percentuale dei danni subiti nel corso dei due eventi, saranno impiegati per liberare le aree del cratere dall’isolamento infrastrutturale.La Cabina di coordinamento integrata per la gestione della Ricostruzione ha approvato oggi il Pacchetto Sisma con i programmi unitari di intervento per l’utilizzo dei fondi stanziati che dovranno perseguire obiettivi di transizione energetica e sostenibilità ambientale, puntando sulla formazione del capitale umano e la valorizzazione delle risorse del territorio. Si tratta di misure aggiuntive rispetto a quelle previste dal Piano di ripresa e resilienza da 191 miliardi di euro finanziato con il Recovery Fund europeo, che riguarda l’intero territorio nazionale.“Il Pacchetto Sisma doveva essere approvato entro oggi – ha spiegato l’assessore alla Ricostruzione Guido Castelli che insieme al presidente della Regione Francesco Acquaroli ha partecipato alla riunione in videoconferenza –. Con senso di responsabilità abbiamo dato il nostro assenso, ma non prima di aver chiesto diverse correzioni, in particolare quelle dirette a sostenere la grande viabilità. Riteniamo essenziale per il nostro cratere poter disporre di collegamenti viari che consentano di uscire da quella prigionia infrastrutturale che da sempre affligge queste zone verso nord e verso sud. Siamo riusciti ad ottenere a questo scopo oltre 100 milioni di euro per realizzare collegamenti trasversali alla SS77 della Val di Chienti, che connettano il territorio facilitando scambi e servizi a rete, fondamentali per la rigenerazione sociale ed economica delle aree interne”.In particolare è stato previsto un finanziamento a stralci così suddiviso:- 6 milioni per la progettazione e 30 milioni per realizzazione di un primo stralcio esecutivo del collegamento Caldarola - Sarnano- 4 milioni per la progettazione e 20 milioni per la realizzazione di un primo stralcio esecutivo del collegamento Sarnano - Amandola-6 milioni per la progettazione e 30 milioni per la realizzazione di un primo stralcio esecutivo del collegamento Amandola – Servigliano- 6 milioni per la progettazione della Ascoli-Teramo“Questo tipo di fianziamento– ha proseguito Castelli - è stato imposto dalla regola in base alla quale tutti i lavori e le opere del PNRR dovranno essere indefettibilmente realizzato entro il 31.12.21. Il pacchetto approvato oggi, contiene risorse importantissime per la gestione delle quali abbiamo chiesto al Commissario Legnini un protagonismo specifico delle Regioni in termini di governance e procedimenti per il loro impiego”.Il Pacchetto sisma prevede due linee di azione. Gli interventi finanziati con il programma (1.080 milioni di euro) relativo a “Città e paesi sicuri, sostenibili e connessi”, riguarderanno la progettazione urbana (illuminazione sostenibile, impianti per il recupero dell’acqua, strade ecocompatibili, sistemi verdi), l’efficienza energetica degli edifici pubblici ed in particolare delle scuole, piani integrati di mobilità e trasporto sostenibile, le “smart cities”, la telemedicina, la teleassistenza, il sostegno alla prevenzione dei rischi, la promozione delle infrastrutture digitali.
La seconda linea di interventi finanzia con 700 milioni di euro il progetto “Rilancio economico e sociale”, attraverso la valorizzazione delle vocazioni territoriali, delle risorse ambientali, del sistema agroalimentare, e il rafforzamento della formazione tecnica, il sostegno alle imprese culturali, turistiche e creative.E’ prevista anche la realizzazione di quattro centri di alta formazione universitaria, un centro per la formazione della pubblica amministrazione, lo sviluppo delle attività di volontariato, la creazione di nuove associazioni fondiarie per lo sviluppo della filiera del legno.
La guida turistica delle discordie: potrebbe intitolarsi così la vicenda che coinvolge un'apparentemente innocua guida storica della città di Corridonia.
Commissionata nel 2008 dall'amministrazione guidata dall'ex sindaca di Corridonia Nelia Calvigioni, insieme all'allora Assessore alla Cultura Avv. Massimo Cesca ha avuto un periodo piuttosto lungo di gestazione, tanto che la prima stampa risale solamente al 2010. Fatto sta che la guida storica, come succede ai migliori bestsellers, riporta le dichiarazioni originali dell'ex sindaco Nelia Calvigioni e dell'Assessore alla Cultura Massimo Cesca, i quali sottolineavano la necessità di far conoscere, grazie alla stessa, una città, come quella di Corridonia, caratterizzata da una forte contraddizione ma anche da una viva dinamicità che non può certamente lasciare indifferenti quanti la visitano.
Ebbene, le cose sono due: o i costi tipografici sono aumentati a dismisura negli ultimi anni, oppure il lavoro voluto e realizzato dall'amministrazione Calvigioni è particolarmente prezioso ( e non avendolo letto, sulla fiducia sarà sicuramente così). Sembra infatti che la misteriosa guida della discordia circoli ancora oggi, nel 2021, in occasione degli eventi "mondani" corridonensi, nello stesso formato e contenuto voluto dall'amministrazione Calvigioni. Fin qui nulla di troppo strano, direte voi, ci si può certamente appropriare, in modo onesto, di un buon lavoro fatto da altri. Ma c'è un però. Sembra infatti che sopra le firme che accompagnavano le dichiarazioni dell'ex Sindaco e dell'Assessore Cesca sia stata apposta un'etichetta, anch'essa apparentemente inccocua come la guida storica, che riporta il nome dell'attuale sindaco di Corridonia Paolo Cartechini. Probabilmente anche quelle innocue dichiarazioni erano particolarmente incisive e c'è chi ha pensato bene di appropriarsene. Un po' come quando a scuola vieni interrogato ma non hai studiato e speri che quella del primo banco ti trasferisca il suo sapere.
Insomma se fossimo in un giallo, il fatto suonerebbe più o meno così: una guida turistica è l'oggetto della contesa, mentre la pericolosa arma del delitto è un'etichetta. Uniche testimoni sono le dichiarazioni, ma sembra che non abbiano così intenzione di collaborare. Neppure il genio di Camilleri avrebbe potuto immaginare una scena così grottesca.
"Ho presentato la mia candidatura forte dell' appoggio di tanti cittadini e dei consiglieri di maggioranza, tutti ben consci che se fossi stato eletto come consigliere regionale non avrei più potuto fare il sindaco perchè le due cariche sono incompatibili" ha dichiarato l'ex sindaco di Castelraimondo Renzo Marinelli - " hanno condiviso questa scelta oltre 1000 concittadini sui quasi 4000 della provincia che mi hanno eletto, e li ringrazio ancora per la fiducia che mi hanno accordato sapendo che, da Consigliere Regionale, mi sarei speso per Castelraimondo e il territorio con l'impegno che tutti conoscete.
Appena eletto - ha insistito Marinelli - ho valutato a lungo, anche con i consiglieri di maggioranza, se fosse più funzionale alla città che io dessi le dimissioni o aspettare di decadere dal ruolo di consigliere comunale. Anche in quel caso ho ricevuto piena fiducia sulla mia scelta, quale che fosse, anche da chi oggi mi critica senza aver avuto nè il coraggio nè la sincerità di esprimere la sua opinione quando richiesta.
Non è mia abitudine tenere i piedi in due staffe, ancor più se la legge parla chiaro. Sapendo che tutti i progetti erano in via di completamento e che, per questo, l'amministrazione del Commissario sarebbe durata solo qualche mese senza provocare rallentamento nè intoppi nell' operato degli uffici comunali, ho scelto le dimissioni. I fatti, compreso lo slittamento della data fissata per le amministrative che non ha creato problema alcuno alla macchina comunale, hanno confermato che ho fatto la scelta giusta continua l'ex sindaco.
E sulla nuova guida al comune di Castelraimondo l'ex Sindaco ha speso parole di elogio:" il commissario straordinario Dott. Costantino Francesco Senesi è un eccellente professionista, è indubbio che però ha potuto svolgere con serenità il suo mandato grazie anche alla trasparenza e correttezza dell'operato della precedente amministrazione che ha lasciato un comune in piena salute. Io, dal mio canto, ho lasciato in piena serenità la carica di Sindaco, conscio del fatto che questo non avrebbe avuto ripercussioni sul nostro amato comune, ma al contrario avrebbe rappresentato una possibilità in più per la salvaguardia di tutto il territorio".
“C’è un comitato che vuole salvaguardare l’ospedale di Camerino raccogliendo firme. Adesso? Come mai? C’entra forse la campagna elettorale? Le garanzie di potenziamento della sanità di territorio ci sono già e l’ospedale di Camerino è considerato presidio centrale”. Lo afferma il consigliere regionale Renzo Marinelli, in una nota in cui si ribadisce l’impegno della Regione Marche a favore dell’ospedale di Camerino.
“Insieme all’assessore alla Sanità Saltamartini sono state date rassicurazioni fin dai mesi scorsi durante l’incontro al Lanciano Forum - prosegue Marinelli - In più sono già in corso concorsi e assunzioni per dotare l’ospedale di specialisti, infermieri e nuovi primari. Possibile che nessuno del comitato se ne sia accorto?”
“Difficile crederlo, visto che tra loro ci sono anche ex amministratori comunali. Basta con le strumentalizzazioni di un tema serio come la sanità. Ci stiamo lavorando da un anno esclusivamente per ridare servizi ai cittadini. Chi tiene veramente a loro bada ai fatti, non a mettere firme sul nulla”. Così conclude il consigliere regionale Renzo Marinelli.
Il CSER centro diurno socio educativo riabilitativo per l’accoglienza di persone con disabilità di Recanati, riaperto dopo il primo lockdown e purtroppo richiuso a causa della seconda ondata di pandemia, torna a garantire i servizi con un’offerta più ampia e con una nuova organizzazione convalidata dall'Asur in base alle richieste inoltrate dal Comune, in collaborazione con la Pars e in accordo con i familiari degli utenti, a partire dalla settimana prossima.
La riapertura è prevista indicativamente per lunedì 4 ottobre, ma la data potrebbe slittare di qualche giorno perché i frequentanti devono effettuare tutti il tampone che è stato già sollecitato all'Asur, per garantire una piena sicurezza anticontagi.
Dopo mesi di interruzione dovuti alla pandemia, ad alcuni casi di positività e relative quarantene, alla sospensione volontaria della frequenza per precauzione da parte di alcuni frequentanti, prima delle ferie ferragostane è stato discusso con le famiglie un nuovo assetto, che in base alle norme vigenti, permetta una frequenza almeno per tre giorni alla settimana agli utenti, divisi in due gruppi.
“In attesa del superamento dei problemi connessi alla pandemia ci siamo impegnati per ripristinare una parte dei servizi del Centro per garantire un aiuto alle famiglie e la ripresa delle attività terapeutiche agli ospiti accolti - ha affermato il Sindaco Antonio Bravi - I frequentanti sono stati tutti vaccinati e questa è una garanzia accanto al distanziamento, all'uso di mascherine e di disinfettanti. Dietro la riapertura del Centro c’è un grande lavoro di regia da parte delle assistenti sociali comunali, sempre in prima linea per assicurare i diritti alle fasce di popolazione più marginale e fragile”
Saranno quindi una decina gli utenti che, a turno, divisi in due gruppi, potranno riprendere la frequenza al centro, che offre opportunità di attività utili al mantenimento di funzioni cognitive e sociali ai partecipanti.
"Non è facile comprendere i motivi per cui il servizio non possa ancora riprendere a pieno regime, per chi non conosce le norme di sicurezza e il rispetto delle caratteristiche che rendono accessibile un luogo anche a persone con disabilità' – ha affermato l'Assessora alle Politiche Sociali Paola Nicolini - oltre al fatto che è necessario tener conto degli orari di lavoro e di turnazione del personale educativo addetto alla conduzione del servizio, della possibilità di erogare i pasti, delle disponibilità del veicolo attrezzato per i trasporti. Anche mettere insieme le necessità e le aspettative delle famiglie, non è semplice, ma l'impegno di tutti gli attori coinvolti ha permesso questo passo in avanti”.
L’adeguamento in più fasi, necessario per la riattivazione del servizio CSER, già da tempo presente in città, ha richiesto molta disponibilità e impegno ad una lunga filiera: gli utenti e le loro famiglie in primo luogo, l'Ufficio servizi sociali del comune per il necessario coordinamento, l'Asur per permessi relativi a norme igienico-sanitarie e architettoniche, la Pars per il personale addetto a trasporto e attività educativo-ricreative, la Serenissima per l'erogazione dei pasti seguendo norme igieniche e anti-contagio.
"La politica di oggi ha rinunciato all’ambizione del suo primato e non è legata all’idea di futuro, ma è invece condizionata e assillata da un costante "presentismo" e non è per caso tra l’altro che la descriviamo - insisto - non più intorno a una teoria, a un’immaginazione, a una speranza, ma sull’esegesi dei diversi personaggi che si autoproclamano leader e salgono da soli su un palco. Se guardiamo poi ciò che viene espresso da chi è eletto in qualche consiglio comunale, regionale o nazionale, in difesa della propria posizione rimaniamo “basiti” come diceva un’ex prefetta che ho conosciuto a Macerata".
È quanto afferma Deborah Pantana, ex candidata sindaco di Macerata, nel constatare "tanto livore e astio" per un intervento dell'assessore Sacchi sotto un suo post pubblicato su Facebook: "Epiteti pieni di malanimo e inutili per chi pensa di amministrare oggi la cosa pubblica e difendere il suo ruolo in questo modo, senza affatto argomentare il progetto di insieme che ha per Macerata e cosa intende fare per portarlo avanti. Questo è l’ennesimo esempio che ci fa capire come rimane il problema della politica che non c’è, della programmazione che manca, del lavoro quotidiano che non viene fatto da parte di un amministratore che ha chiesto i voti alla sua comunità per essere eletto.
"Sarebbe stato semplice per me, se avessi voluto mettermi su questo piano di inutilità, rispondere: 'come mai in questo anno di assessorato hai portato avanti solo i progetti firmati dalla Monteverde e da Carancini?' Ma non avrei risolto il problema, resta che niente appare di nuovo all’orizzonte" attacca l'ex candidata sindaco.
"La stessa ostilità e inimicizia l’ho trovata anche nelle affermazioni che ho letto da un imprenditore bravo com’è il figlio del Sindaco di Macerata e la consigliera Ninfa Contigiani - aggiunge Pantana -. Purtroppo su questo ci possiamo fare poco perché è un problema di sempre di chi da imprenditore decide di fare politica, i primi ad essere messi sotto la lente d’ingrandimento sono le proprie attività. Io che milito da sempre in Forza Italia, perché credo che ad oggi sia l’unico movimento liberale ancora esistente in Italia (anche se a livello locale ho tante perplessità su alcuni personaggi), non posso non citare Berlusconi, che seppur da alcuni ancora tanto odiato da chiederne addirittura l’interdizione, invece da grande imprenditore che è stato, ha sempre affermato una grande verità: “come sono sceso in politica sono diventato per i miei oppositori incompatibile e chi ne ha fatto di più le spese sono state le miei aziende ed i miei figli”. Così è, se vi pare, si recita in teatro".
"Una nazione senza politica è una gallina priva di testa che corre per l’aia senza un perché fino ad accasciarsi a terra, morta. A ben vedere forse la malattia italiana è proprio questa: tutti considerano la politica “altro” rispetto a quel che dovrebbe essere, tutti scappano retoricamente dalla faticosa responsabilità del governare un paese - sottolinea ancora Pantana -. Negli ultimi anni, da Monti in poi, tutti hanno governato con tutti, hanno fatto compromessi, hanno collaborato. Tutti però lo hanno fatto cercando di nasconderlo sotto una montagna di retorica elettorale, di urli identitari, di slogan pubblicitari. E allora siamo arrivati all’assurdo che bisogna giustificare una grande alleanza patriottica con la scusa dell’emergenza sanitaria. E già, oggi l’Italia sta affrontando gli anni forse più importanti e difficili della sua storia repubblicana, con un’alleanza di governo di cui quasi tutti si vergognano per colpa di una declinazione muscolare del confronto politico che diventa gabbia mentale e blocco psicologico.
"Oggi abbiamo il pragmatismo di Draghi, ma domani? Cosa manca? Un sano partito che si riprenda il sacrosanto diritto di prendere decisioni anche difficili senza doversi vergognare e che non vi sia ancora qualcuno che sale su un palco da solo con un microfono e così diventa un personaggio politico" conclude Pantana.