Una politica a colpi di etichette: la guida storica di Corridonia pomo della discordia
La guida turistica delle discordie: potrebbe intitolarsi così la vicenda che coinvolge un'apparentemente innocua guida storica della città di Corridonia.
Commissionata nel 2008 dall'amministrazione guidata dall'ex sindaca di Corridonia Nelia Calvigioni, insieme all'allora Assessore alla Cultura Avv. Massimo Cesca ha avuto un periodo piuttosto lungo di gestazione, tanto che la prima stampa risale solamente al 2010. Fatto sta che la guida storica, come succede ai migliori bestsellers, riporta le dichiarazioni originali dell'ex sindaco Nelia Calvigioni e dell'Assessore alla Cultura Massimo Cesca, i quali sottolineavano la necessità di far conoscere, grazie alla stessa, una città, come quella di Corridonia, caratterizzata da una forte contraddizione ma anche da una viva dinamicità che non può certamente lasciare indifferenti quanti la visitano.
Ebbene, le cose sono due: o i costi tipografici sono aumentati a dismisura negli ultimi anni, oppure il lavoro voluto e realizzato dall'amministrazione Calvigioni è particolarmente prezioso ( e non avendolo letto, sulla fiducia sarà sicuramente così). Sembra infatti che la misteriosa guida della discordia circoli ancora oggi, nel 2021, in occasione degli eventi "mondani" corridonensi, nello stesso formato e contenuto voluto dall'amministrazione Calvigioni. Fin qui nulla di troppo strano, direte voi, ci si può certamente appropriare, in modo onesto, di un buon lavoro fatto da altri. Ma c'è un però. Sembra infatti che sopra le firme che accompagnavano le dichiarazioni dell'ex Sindaco e dell'Assessore Cesca sia stata apposta un'etichetta, anch'essa apparentemente inccocua come la guida storica, che riporta il nome dell'attuale sindaco di Corridonia Paolo Cartechini. Probabilmente anche quelle innocue dichiarazioni erano particolarmente incisive e c'è chi ha pensato bene di appropriarsene. Un po' come quando a scuola vieni interrogato ma non hai studiato e speri che quella del primo banco ti trasferisca il suo sapere.
Insomma se fossimo in un giallo, il fatto suonerebbe più o meno così: una guida turistica è l'oggetto della contesa, mentre la pericolosa arma del delitto è un'etichetta. Uniche testimoni sono le dichiarazioni, ma sembra che non abbiano così intenzione di collaborare. Neppure il genio di Camilleri avrebbe potuto immaginare una scena così grottesca.
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