Sono passati 60 anni da uno dei più grandi incidenti sul lavoro che hanno coinvolto gli italiani all’estero. La mattina dell’8 agosto del 1956 a Marcinelle, in Belgio, nella miniera di carbone ci fu un incendio causato da un errore umano in cui persero la vita 262 persone delle 274 presenti.Tra le vittime 136 italiani, di cui 12 provenienti dalla nostra regione, il più anziano aveva 49 anni, il più giovane ne aveva appena 22. Molto giovane anche Nicola Dezi, originario di Macerata, nato il 6 marzo del 1930, con lui anche Dovilio Scortichini di Cingoli, nato il 6 giugno 1914.La Campana di Marcinelle, questa mattina alle 8.10 ha scandito 262 rintocchi, uno per ogni morto nell'incendio nella miniera di carbone di Bois du Caziers, uno anche in memoria del giovane Nicola e uno per Dovilio. Quello di Marcinelle fu “uno dei più sanguinosi incidenti sul lavoro della storia italiana ed europea. Una tragedia assurta a simbolo delle sofferenze, del coraggio e dell’abnegazione dei nostri concittadini che lottavano - attraverso il duro lavoro - per risollevare se stessi e le loro famiglie dalla devastazione del secondo conflitto mondiale” ricorda il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nel messaggio affidato al presidente del Senato Pietro Grasso che ne ha dato lettura nel corso delle celebrazioni dei 60 anni della cittadina Belga, sobborgo di Charleroi.Nel 2001 è stata istituita ogni 8 agosto la Giornata nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondo. Ma nessuno pagò per questa tragedia. Il 1 ottobre del 1959 il tribunale di Charleroi emise un verdetto di assoluzione per gli amministratori e i direttori della miniera: «nessuno è responsabile della tragedia». L'anno seguente, dopo la reazione dell'opinione pubblica e della stampa italiana, nel processo d'appello venne condannato a sei mesi di reclusione un ingegnere. E così, trovato un capro espiatorio, venne chiusa l'intera vicenda."Dopo 60 anni è ancora vivo il ricordo della tragedia di Marcinelle - afferma il presidente della Regione Luca Ceriscioli -. Ci rammenta che siamo stati un popolo di migranti, ci insegna il valore del lavoro e della sicurezza sul lavoro".
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa di Silvia Spinaci responsabile Cisl di MacerataSul filo di lana, si è finalmente sciolto il nodo delle candidature per la nuova Provincia, dopo un bailamme di settimane che ha visto le forze politiche del territorio, non senza tensioni e strappi, concentrate pressoché esclusivamente sull’individuazione dei nomi da candidare alla carica di futuro Presidente.Chiuso il valzer delle poltrone, pensiamo sia necessario che, almeno ora, le forze politiche del territorio si confrontino sui temi che davvero interessano i cittadini, ossia su cosa dovrà fare la nuova Provincia e sul ruolo che essa potrà giocare per rafforzare l’amministrazione locale e la sua capacità di offrire servizi.All’indomani del 28 agosto avremo di fronte, infatti, un nuovo ente di area vasta che avrà poco o nulla a che fare con la “vecchia” Provincia. Un soggetto con limitate, sebbene importanti, funzioni fondamentali in materia di ambiente, strade, trasporti, edilizia scolastica, ma con potenzialità politiche e di governance che spetterà soprattutto alle forze politiche saper cogliere e sviluppare.Per la Cisl, la nuova Provincia si giocherà la sfida dell’innovazione soprattutto in tre aree: dovrà essere il luogo della sovracomunalità in cui i Comuni potranno confrontarsi per costruire progetti di riordino degli enti locali. Un territorio con 56 Comuni, di cui oltre il 70% sono sotto la soglia dei 5.000 abitanti e più del 30% non arriva a mille abitanti, ha l’urgenza di sfruttare a pieno un luogo dove progettare in forma condivisa percorsi di fusione e di gestione associata dei servizi comunali. Discorso analogo vale per l’aggregazione delle aziende del sistema dei servizi pubblici locali, come purtroppo dimostrano i ritardi e le difficoltà del passaggio al gestore unico del servizio idrico che stanno portando l’AATO3 a un passo dal commissariamento; dovrà porsi al servizio degli enti locali, mettendo a disposizione il proprio konw how per supportare i Comuni nell’esercizio delle loro funzioni e potenziarne le capacità: si pensi al ruolo che potrebbe avere la neonata stazione unica appaltante, alle possibilità che potrebbe offrire la creazione di un centro unico provinciale e integrato per la progettazione europea, ma anche al supporto che potrebbe essere offerto ai piccoli Comuni nell’area dei servizi tecnici e amministrativi; dovrà operare come cabina di regia integrata per la governance del territorio, in cui favorire la costruzione di reti tra soggetti politici, istituzionali, economici e sociali dell’area vasta. L’esclusione del maceratese dai Distretti Turistici, le difficoltà di costruire le sintesi politiche necessarie per una vera riorganizzazione sanitaria e per la realizzazione dell’ospedale unico, l’interlocuzione a volte non semplice con la Regione Marche sono solo i più recenti fatti che testimoniano l’esigenza di dotarci di una cabina di regia di questo genere.
Sindaci, assessori, consiglieri comunali del centrodestra insieme per una lista identitaria alle elezioni della nuova provincia di Macerata. Con questo spirito, i sindaci di Cingoli e Potenza Picena, Filippo Saltamartini e Francesco Acquaroli, insieme al segretario regionale della Lega Nord, Rodolfo Paolini, hanno dato vita alla "lista civica di centrodestra" con la quale cercare di ottenere una rappresentanza nella prossima assise provinciale. La lista è stata salutata con "grande soddisfazione"dai suoi promotori, espressione delle anime del centrodestra: Forza Italia, Fratelli d'Italia e Lega Nord. E il senso di questa loro posizione è stato spiegato direttamente nella redazione di Picchio News. "Sono un sindaco con la tessera di Forza Italia, ma al di là delle sovrastrutture dei partiti abbiamo creato un'opportunità. L'idea è quella di dare sostanzialmente un’idea che sia indipendentemente dalle leadership: queste si costruiscono sul territorio con i fatti concreti. Per noi" ha detto Saltamartini "è motivo di grande soddisfazione poter contare su un numero elevato di consensi. Ho trovato negli amici di Fratelli di Italia e della Lega una grande coesione tra le forze politiche per creare un’alternativa al renzismo e al grillismo, che è poi quello che serve all’Italia".Sulla stessa lunghezza d'onda Rodolfo Paolini: "Questo nuovo passo ha un significato politico profondo. Uniti si può e si deve vincere e soprattutto vincere significa dare fiducia a quelli che non votano, perché noi perdiamo non per mancanza di voti ma perché la gente sfiduciata da tante sciocchezze fatte da taluni si rifugia nel non voto o nel grillismo, che forse è anche peggio, perché quest’ultimo, nei fatti, è il miglior amico di Renzi. È un piccolo punto di partenza e siamo certi che l’unità consolidata nei comitati per il no si consoliderà ancora di più alle elezioni politiche".Per Francesco Acquaroli "Questa è una compagine che raccoglie un consenso civico, sempre riferito al popolo del centrodestra, senza però la sottolineatura all’appartenenza ad un determinato partito politico. Il centrodestra viene da anni dove ci sono state disgregazioni che l’hanno penalizzato nella sua conformazione complessiva. Era importante che tutti quelli che si ritengono appartenenti al centrodestra, sia come partiti sia come simpatizzanti dei valori di riferimento della destra, trovassero un’opportunità per stare insieme e creare un’alternativa chiara e definita a quello che è il centrosinistra. Non poteva essere altrimenti quindi, che tutte le esperienze del territorio che si rifanno a questa visione e a questo tipo di appartenenza si sono delimitate in questa lista. È bello perché c’è stato un ritrovarsi insieme anche in maniera spontanea e chiara. Noi siamo aperti al dialogo con tutti nell’agire istituzionale però con una chiara collocazione: noi siamo il centrodestra. In questo momento dove si continua a parlare di alleanze possibili e immaginabili, in cui una parte del centro appoggia Renzi a livello nazionale e con quello che è successo lo scorso anno con le elezioni regionali, c’è stata tanta confusione. Invece in questa occasione il centrodestra, a tutti i livelli è unito, rimanendo aperto comunque agli altri. Oggi si consegnano le liste però le elezioni ci sono il 28 e questa può essere un’occasione per, speriamo, allargare le adesioni e il consenso. Hanno aderito i sindaci, oltre a noi di Potenzia Picena e Cingoli, di Sarnano, Esanatoglia, Montefano e Mogliano, e hanno firmato tanti consiglieri a Civitanova, a Recanati, a Montelupone, Monte San Giusto.Noi appoggiamo chi, anche non stando nei partiti è chiaramente di centrodestra, senza ma nè però. Parliamo con tutti, ci confrontiamo in maniera serena senza però dover scendere a compromessi con l’identità di centrodestra. Non facciamo la stampella degli altri. La nostra è una lista identitaria: alle ultime elezioni abbiamo dimostrato che nella provincia il centrodestra è vivo e ha raggiunto ottimi risultati. La presenza della lista fa definitivamente chiarezza. Questo è il momento per compattarsi, questi sono fatti non più chiacchiere, chi si identifica con questo schieramento si deve fare avanti e unirsi, altrimenti sono scuse, tatticismi e trasformismi, logiche di territorio". All'appello però mancano sindaci eletti con coalizioni di centrodestra come Marinelli a Castelraimondo o Pezzanesi a Tolentino. "Il sindaco di Tolentino è 'Pettinari ma non troppo', ma in questo momento o stai con noi e sei di centrodestra oppure fai tatticismo, quindi il sindaco di Tolentino non è di centrodestra e avrà fatto le sue valutazioni" dicono i "tre moschettieri" aprendo un dibattito che si preannuncia caldo all'interno della coalizione.
E per fortuna che le provincie erano state abolite e non contavano più niente... Spettacolo puro stamattina di fronte all'ufficio del segretario della provincia di Macerata, Silvano Marchegiani, per la presentazione delle liste e delle candidature alla presidenza dell'ente. Ma partiamo dalla cronaca spicciola e dai numeri: i candidati alla presidenza sono due, il sindaco di Colmurano Ornella Formica e il presidente uscente Antonio Pettinari. Le liste presentate, invece, sono quattro: una di riferimento al Partito Democratico in appoggio alla Formica, una di riferimento all'Udc in appoggio ad Antonio Pettinari, una bipartisan dei sindaci dell'Alto Maceratese e una "identitaria" che fa riferimento ad amministratori del centrodestra.Lista "Sindaci Insieme"Capolista Pasqui Gianluca (sindaco di Camerino), Baroni Mario (Muccia), Castelletti Claudio (Fiastra), Cecoli Pietro (Monte Cavallo), Citracca Massimo (Fiordimonte), Falcucci Mauro (Castelsantangelo Sul Nera), Gentili Cristina (Bolognola), Gentilucci Alessandro (Pieve Torina), Luciani Sandro (Pievebovigliana), Pazzaglini Giuliano (Visso), Ricottini Giancarlo (Acquacanina), Santamarianova Gabriele (Serravalle del Chienti).Lista "Per la nostra terra delle armonie"Antognozzi Tarcisio (San Severino), Ceresani Francesco (Tolentino), Ghezzi Valeriano (Monte San Martino), Elisei Giordano (Montecassiano), Lippi Leonardo (Cingoli), Marinelli Renzo (Castelraimondo), Massi Gentiloni Silverj Alessandro (Tolentino), Tacconi Ivano (Macerata), Torresi Giovanni Battista (Pioraco), Ubaldi Rosalba (Porto Recanati).Lista "Territori Maceratesi"Catena Leonardo (Montecassiano), Iezzi Lidia (Civitanova), Micozzi Paolo (Macerata), Marcolini Enrico (Macerata), Acquaroli Francesco (Morrovalle), Montesi Massimo (Matelica), Tamburrini Stefania (Corridonia), Scorcelli Mirco (Recanati).Lista "Civica di centrodestra"Zura Flavio (Mogliano), Bracaccini Francesco (Montefano), Brugnola Debora (Esanatoglia), Farina Giulio (Montecassiano), Leoni Giampiero (Mogliano), Renna Paolo (Macerata), Zura Puntaroni Luigi (San Severino). Ma cosa è successo fra le 11.55 e le 12.30 di oggi negli uffici della provincia? Pare che, ma la cosa sarebbe praticamente certa, in ballo ci fosse una quinta lista capitanata dal sindaco di Treia Franco Capponi. Che però - che sfiga - non sarebbe stata presentata in tempo. Anzi, non sarebbe stata presentata affatto perchè chi doveva portarla entro le dodici in provincia sarebbe arrivato in ritardo. Una lista "fantasma" dunque? Neanche troppo, perchè sembra che a farne parte erano Capponi Franco (Treia), Castellani Edi (Treia), Savi Alessia (Treia), Spolentini Adriano (Treia), Palmieri Fernando (Treia), Roselli Leonardo (Camporotondo). Sei candidati. Il numero minimo per presentare una lista. Al che sorge una domanda: ma perchè la lista di riferimento al Partito Democratico è composta da soli otto nomi? Ma lasciamo gli interrogativi alla fine. Si racconta, per i corridoi della provincia tramutati nel castello di Canterville, che aleggi ancora la presenza di questa fantomatica lista di cui tutti sanno ma nessuno parla. Nessuno, a parte i cavalieri, novelli ghostbusters, dell'Udc. Sì, perchè si mormora neanche troppo a bassa voce, che alle 11.59 nel corridoio antistante l'ufficio del segretario, si sia materializzato il senatore Mario Morgoni (Pd) il quale avrebbe, con una busta in mano, fatto capolino alla porta di Marchegiani come a dire "guarda che sono qua...". Malignità. Senza dubbio. Ma lasciamo il racconto, nella sua versione, all'assessore provinciale Leonardo Lippi."Noi abbiamo presentato la lista abbondantemente nei termini previsti. A quel punto, siamo rimasti per salutare i componenti delle altre liste. In fondo, è una competizione elettorale dove non ci sono nemici ma avversari. Sono arrivati i presentatori della lista di centrodestra, poi la lista dei sindaci della montagna e infine quella del Pd. Alle 12 meno un minuto, la funzionaria della provincia ha chiesto se fossero presenti altre persone che dovevano presentare delle liste, in quanto avrebbe fatto fede l'orario in cui il segretario avesse verificato la loro presenza all'interno della provincia. Alla porta ha bussato il senatore Morgoni chiedendo non so cosa al segretario ed è uscito con una busta in mano. Poi si è messo in un ufficio adiacente quello del segretario con altre due persone che conosco personalmente: l'assessore di Treia Davide Buschittari e il dipendente del Comune di Treia Francesco Foglia che sono arrivati intorno alle 12.10 circa (trafelati, ndr). Nel mentre, il consigliere comunale del Pd di Macerata, Alessia Scoccianti, faceva avanti e indietro dall'ufficio del segretario a quello in cui si trovavano Morgoni e i due treiesi. Posso affermare, anche perchè a sostengo c'è una documentazione fotografica difficilmente confutabile, che all'interno della stanza si stesse facendo attività burocratica come timbrare fogli e mettere firme. Insieme a lei c'era anche il nostro capogruppo Massimo Montesi. Poi è arrivato l'architetto Montalboddi della direzione provinciale del Pd. A un certo punto, la delegata presentatrice dell'Udc, Rosalba Ubaldi, ha fatto protocollare una lettera-esposto al segretario e alla Questura, nella quale si faceva presente che essendo trascorso il termine per la presentazione delle liste, qualsiasi altra presentazione sarebbe arrivata fuori tempo massimo e che non c'era nessuno titolato a presentarne altre. Devo sottolineare che il senatore Morgoni, non essendo consigliere comunale nè tantomeno sindaco, non avrebbe avuto alcun titolo a presentare nessuna lista. Una volta che la Ubaldi ha protocollato il suo esposto, l'assessore Buschittari ha bussato alla porta del segretario chiedendo se poteva presentare la lista, ma essendo trascorsi i termini e non essendoci nessuno prima di mezzogiorno, il segretario non poteva far altro che rispondere che avrebbe accolto la presentazione della lista che, però, poi sarebbe stata inevitabilmente non ammessa essendo decorsi i termini. E' evidente che questa lista faceva capo a Franco Capponi, altrimenti non si spiegherebbe la presenza dell'assessore Buschittari che, fra l'altro, è un iscritto Udc. Saranno loro, non certo io, a dover spiegare cosa sia successo. Però, vedendo che il Pd ha otto candidati, forse viene da pensare che quattordici dentro una lista da dodici non ci sarebbero entrati, quindi era meglio spacchettarla in due... Adesso bisognerà vedere quali teste di serie sono rimaste fuori".Ovviamente, ben diversa la versione del senatore Mario Morgoni, uscito dalle sale della provincia dopo le 13.30. Prima, lo stesso Morgoni era stato protagonista di un vivace faccia a faccia con Lippi che gli chiedeva conto della sua presenza negli uffici della provincia, chiedendo che la porta restasse aperta e arrivando ad invitare il senatore ad uscire, chiedendo l'intervento della Polizia Provinciale. "Io non devo rendere conto a nessuno. Stavo discutendo con delle persone nel rispetto delle regole, mentre qualcuno pretende di sapere quali erano i motivi e l'oggetto dell'incontro aprendo le porte e addirittura chiedendomi di uscire. Finchè si scherza va bene, ma non bisogna superare certi limiti. Io mi sono dato da fare e messo in prima linea per sostenere la lista del Pd e la candidatura alla presidenza dell'area vasta. Non devo spiegare niente: io mi confronto con tutti dal funzionario del Comune di Treia al segretario di Civitanova. Se un senatore della Repubblica del Pd non può parlare con un assessore dell'Udc è una nuova regola. Io non ho messo nè firme nè timbri. La candidatura di Ornella Formica alla guida dell'area vista, insieme alla lista guidata da un sindaco come Leonardo Catena rappresentativo del territorio, esprime il senso più profondo di questa realtà fatta di piccoli Comuni, di questo cambiamento importante che c'è stato dalla provincia all'area vasta. Meno politica e più rappresentazione diretta degli interessi dei territori: noi abbiamo cercato di farlo con le candidature. Ornella Formica, sindaco di Colmurano, capace di portare quelle problematiche che in provincia di Macerata sono le più importanti, diffuse e anche molto serie, è l'emblema di quella che è la nostra idea di area vasta: costruire dentro questo nuovo organismo una collaborazione che sia anche più ampia di quelli che sono i confini di partito. Chi tende ad esasperare la questione sotto l'aspetto politico, ignora che questo cambiamento normativo ha ridimensionato fortemente la connotazione politica della provincia e ha dato invece alla nuova area vasta una configurazione di carattere amministrativo-istituzionale. Ragionare in termini di una realtà che non c'è più, potrebbe essere molto dannoso per il nostro territorio. Bisogna lavorare in termini di collaborazione sui problemi, al di là di quella che è la dialettica politica".
Non crede che quel nipote acquisito abbia potuto uccidersi. Maurizio Poddine non crede che la morte di Mithun sia stata un suicidio. Razionalizza l’idea e razionalmente la rifiuta. Inaccettabile pensare che un banale incidente d'auto possa indurre un brillante giovane pieno di vita a decidere di farla finita. Non è possibile.Lo zio non sembra intenzionato ad accettare l'ipotesi del primo momento, quella che il 27enne di Treia trovato impiccato ieri pomeriggio a Porto Sant'Elpidio, abbia deciso di togliersi la vita. Anzi, non esclude che qualcuno possa aver ucciso il nipote. "Aiutateci a fare chiarezza sulla morte di Mithun Rossetti": questo l'accorato appello che lancia il signor Maurizio, chiedendo chiarezza e, soprattutto, che chi sa qualcosa esca allo scoperto e racconti tutto. "Vogliono far credere che sia un suicidio ma non è cosi. Ci sono vari elementi e circostanze che a mio parere non sono compatibili con questa tesi. Un ragazzo pieno di vita, in procinto di laurearsi all'Università di Camerino non si sarebbe mai tolto la vita solamente per aver spaccato quattro gomme dell'auto... Da quando è stato lanciato l'allarme per la scomparsa, ho partecipato attivamente alle ricerche e fatto piccole indagini vicino al luogo dove io stesso, purtroppo, ho ritrovato il corpo senza vita di Mithun e secondo alcuni racconti di persone venute a contatto con lui prima del terribile episodio ci sono testimonianze che tutto fanno pensare tranne il suicidio. Non racconto questo per rabbia o altro, ma non si può trarre la conclusione che si sia impiccato perché era ubriaco. Se qualcuno sa o ha visto qualcosa, ci faccia sapere. Mithun non si è suicidato". Parole forti, che lasciano il segno. E che certamente indurranno le autorità inquirenti ad ulteriori accertamenti.Mithun era uscito dalla sua abitazione a Camporota di Treia intorno alle 22 di sabato sera. Alla mamma aveva detto che sarebbe andato in discoteca a Civitanova. La sua auto, una Fiat Panda, è stata trovata intorno alle 5 di domenica mattina a Porto Sant'Elpidio, vicino alla rotatoria del camping Holiday.Qui c'è la testimonianza di un giovane che era in sella al suo scooter e dice di aver visto la Panda sbandare e finire sulla rotatoria. Il ragazzo sarebbe tornato indietro per vedere se la persona all'interno della macchina avesse bisogno di aiuto, ma l'auto era stata già spostata qualche metro più in avanti e lasciata con le quattro frecce accese e le chiavi sul cruscotto. Sul posto sono intervenuti i carabinieri di Porto Sant'Elpidio che hanno avvertito la famiglia e da lì sono partite le ricerche di Mithun alle quali ha preso parte anche la Capitaneria di Porto. Nel pomeriggio il corpo senza vita di Mithun è stato trovato in una villa abbandonata vicino alla strada provinciale Faleriense, a poche centinaia di metri da dove il ragazzo aveva lasciato la Panda. Per impiccarsi ha usato un filo dell'impianto elettrico della casa dove è stato rinvenuto il cadavere. Nessun messaggio, nessun biglietto, niente che lasci spiegare cosa sia veramente accaduto. Possibile che Mithun si sia ucciso perchè forse aveva bevuto un bicchiere di troppo e per questo aveva perso il controllo della macchina? Poco. Troppo poco per giustificare la morte di un brillante ventisettenne che stva regalando enormi soddisfazioni alla famiglia che lo aveva adottato. E che adesso chiede la verità.
Anche quest’anno, i Carabinieri della Compagnia di Camerino agli ordini del Capitano Vincenzo Orlando, ed i finanzieri della Tenenza di Camerino, guidata dal Tenente Antonio Di Palo, hanno messo in atto specifici dispositivi di controllo antidroga nell’ambito della manifestazione del Montelago Celtic Festival tenutasi in località Taverne di Serravalle di Chienti sin da giovedì scorso e terminata nelle prime ore di domenica 7 agosto. I militari della locale Stazione Carabinieri, insieme ai colleghi del Nucleo Operativo e delle Stazioni dipendenti dalla Compagnia hanno proceduto ad accurate operazioni di filtraggio fermando e perquisendo auto, furgoni e camper diretti alla festa, attraverso un dispositivo collocato nelle adiacenze dell’ingresso dell’area interessata, sottoponendo quindi a controllo centinaia di giovani provenienti da tutta Italia ed anche dall'estero e procedendo, in moltissimi casi, anche a perquisizioni personali. Controlli sicuramente non facili che hanno riguardato veicoli stracolmi di tende, borsoni ed equipaggiamenti vari e che hanno tenuto impegnati, sin da giovedì mattina, circa 40 carabinieri della Compagnia di Camerino. Le ispezioni hanno permesso di rinvenire, oltre che sulle stesse persone e nei veicoli, sostanze stupefacenti del tipo hashish e marijuana che i ragazzi, sperando di riuscire a farla franca, avevano provato ad occultare nei posti più impensabili. Ad esempio, all'interno delle scarpe, tra le parti intime, nelle buste del caffè, nei collari dei loro cani, nelle trecce dei loro capelli e nelle cuciture dei maglioni sono spuntati fuori innumerevoli quantitativi di droghe, tutte pronte per il consumo. In qualche caso, alcuni giovani, ritenendo improbabile un controllo, hanno usufruito di taxi per raggiungere il luogo della festa, ma sono stati ugualmente perquisiti e trovati con dello stupefacente. Medesima attività di controllo ha visto impegnata anche la Guardia di Finanza della Tenenza di Camerino. Gli uomini del Nucleo Mobile della Tenenza della Guardia di Finanza di Camerino (MC), con l'ausilio dell'Unità Cinofila della Compagnia della Guardia di Finanza di Civitanova Marche (MC), hanno effettuato meticolose perquisizioni lungo le principali direttrici stradali che conducevano al luogo interessato dal raduno riuscendo a sequestrare circa 50 grammi di sostanze stupefacenti come hashish, marijuana, spinelli già confezionati e pronti per essere consumati, occultate dagli stessi occupanti nei loro veicoli o sulle loro persone. Al termine dell’intera attività di P.G. sono stati deferiti alla Procura della Repubblica per detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti e segnalate quali assuntori circa 50 persone, di età compresa tra i 18 ed i 30 anni, provenienti da numerose Regioni d’Italia. Tre, invece, sono state le patenti ritirate ai sensi dell’art.75 del D.P.R. 309/90 in pregiudizio di conducenti di veicoli che guidavano sotto l’effetto di droghe. L’apparato di controllo ha permesso, pertanto, di sequestrare complessivamente circa mezzo chilogrammo di droghe del tipo hashish e marijuana nonché diverso materiale per il confezionamento, il pesaggio e per il consumo degli stupefacenti ( cilum, narghilè, pipe varie e trita -erbe di vario tipo, bilancini di precisione). Operazioni condotte anche quest’anno con grande sinergia tra Carabinieri e Guardia di Finanza, impegnate nel controllo del territorio oltre che con il fine di arginare il traffico ed il consumo di droghe all'interno di raduni e feste, spesso rivelatosi poi deleterio, ma anche per garantire un’adeguata cornice di sicurezza a seguito della richiesta di innalzamento del livello di vigilanza presso gli obiettivi ed i luoghi ritenuti a rischio, conseguente ai gravi eventi terroristici verificatisi in campo internazionale.
"Tredici sindaci, che convergono su un solo nome superando le bandiere e le appartenenze partitiche. Una lista che nasce per rappresentare il territorio in una elezione che, di fatto, avrebbe escluso ancora una volta l’intera zona montana della Provincia di Macerata": a comunicarlo ufficialmente è Alessandro Gentilucci, presidente dell'Unione Montana di Camerino.E’ stata infatti formalizzata questa sera (6 agosto 2016) la lista “Sindaci insieme” che concorrerà alle elezioni per il rinnovo del Consiglio Provinciale di Macerata del prossimo 28 agosto. "E’ una lista che nasce fuori dalle appartenenze partitiche" dice Gentilucci "e che rappresenta un traguardo storico per il segnale politico che lancia. “Sindaci Insieme” è composta dai primi cittadini di tutti i comuni dell’ex Comunità Montana di Camerino, con una unica esclusione dovuta al limite dei dodici componenti e stabilita attraverso un sorteggio (il sindaco di Ussita, Marco Rinaldi). Una squadra che ha individuato nel sindaco di Camerino, Gianluca Pasqui, il candidato da votare per rappresentare il territorio in seno al Consiglio Provinciale nella consapevolezza che solo insieme si potrà far sentire forte la voce della montagna e lavorare concretamente per uscire da quell’isolamento a cui la politica centrale degli ultimi anni ha costretto i territori più svantaggiati. Le così dette aree interne rappresentano più di un terzo della Provincia di Macerata e l’appello che lanciamo nell’annunciare la nascita di “Sindaci Insieme” è di guardare al nostro progetto per produrre futuro e liberare uguali opportunità per tutti i cittadini della Provincia".Intanto arriva la rinuncia ufficiale del sindaco di Sarnano, Franco Ceregioli, indicato come uno dei papabili all'interno del centrodestra: "Da un paio di giorni circola la notizia di una mia possibile candidatura alla presidenza della Provincia in rappresentanza del centrodestra maceratese. Ringrazio di cuore i Colleghi amministratori che mi hanno indicato per tale importante carica, lo considero un attestato di stima personale ed un riconoscimento del lavoro che stiamo portando avanti nel nostro Comune, ma per correttezza - visto che non è ancora scaduto il termine per la presentazione delle candidature - comunico che non sarò tra i candidati presidenti. Da sette anni ho l'onore di essere il Sindaco della mia bellissima Sarnano e l'impegno che con i Colleghi amministratori comunali quotidianamente portiamo avanti con passione e dedizione non mi consente spazi per altri incarichi. Al Presidente della Provincia che verrà eletto il prossimo 28 agosto, chiunque esso/a sia, va fin d'ora il mio più sincero augurio di buon lavoro, nell'interesse di tutto il territorio provinciale".
La Camera di commercio di Macerata comunica che sono riaperti i termini di pubblicazione del bando “Innovation Agents – anno 2016” nel contesto delle attività previste dal progetto Wellfood Action finanziato dal Programma Ipa-Cbc Adriatico per una borsa di studio del valore complessivo di 6.000 euro per svolgere un progetto di innovazione di tre mesi presso imprese dei settori turistico ed agro-alimentare della provincia di Macerata.La domanda di partecipazione va presentata da giovani laureati entro il 26 agosto 2016 (ore 12). Tutti i documenti sono scaricabili dal sito web www.mc.camcom.itAttraverso tale bando si intende sostenere: l’avvio di percorsi di introduzione di innovazione da parte delle piccole e medie imprese dei settori turistico e agro-alimentare della provincia di Macerata e favorire nuove opportunità di occupazione per i giovani tecnologi.Le imprese della provincia di Macerata (nell’art.3 del bando sono riportati i requisiti delle aziende ospitanti) dei settori turistico e agro-alimentare (anche commercio di prodotti alimentari e bevande, secondo i codici Ateco 2007 riportati a pag.4 del bando) potranno usufruire del supporto dell’innovation agent per realizzare progetti di innovazione nel campo: a) della digitalizzazione, del marketing digitale, dell’e-commerce, dei social media per il rafforzamento della presenza sul web e per approfondire la conoscenza delle opportunità offerte dall’economia digitale; b) della innovazione tecnologica, di processo, di prodotto, organizzativa, specifica dei settori turistico e agro-alimentare (anche nel commercio di prodotti alimentari e bevande).
Sembrerebbe che al termine di lunghissima riunione, il Partito Democratico riesca infine e a trovare il candidato presidente di Area Vasta. Si tratterebbe di Ornella Formica, sindaca di Colmurano al suo secondo mandato. Il suo nome era stato lanciato qualche sera fa in sede di direzione provinciale. Per un paio di giorni è circolato sulla stampa, assieme a quello di Andrea Gentili, sindaco di Monte San Giusto. Giovedì sera, però il nome della Formica sembrava definitivamente tramontato, tanto che la riunione di direzione era stata rinviata ad oggi pomeriggio. Da indiscrezioni ci risulta che sarebbero stati fatti più nomi oltre a quello della Formica e di Gentili. Ad esempio il sindaco di Belforte, Paoloni e quello di Montecassiano, Catena. Tutti graditi dai numerosi presenti. Però l'accordo è stato chiuso sulla figura femminile della Formica.Pare che la sindaca Formica abbia accettato anche a seguito delle rassicurazioni ricevute dai maggiorenti del Partito Democratico provinciale. La notizia, inoltre, della presentazione di una candidatura sul fronte del centrodestra, nella persona del sindaco di Sarnano, Franco Cerigioli, deve verosimilmente aver contribuito a rassicurare la Formica su una più facile vittoria.Nel dibattito, però l'elemento che ha trovato la gran parte del partito d'accordo è che, di fatto, sarebbe stato posto un veto da parte di più persone sul sindaco di Macerata, Romano Carancini.(aggiornamento dell 00.45)Alla mezzanotte e quarantacinque il comunicato stampa del Partito Democratico Provinciale dal titolo FUMATA BIANCA, scioglie ogni dubbio rispetto alle indiscrezioni che abbiamo pubblicato in precedenza. Di seguito il testo:“La Direzione provinciale del PD allargata ai Sindaci e coordinatori di circolo, dopo un ampio dibattito, come giustamente la democrazia richiede, ha saputo trovare una sintesi condivisa e unitaria e ha designato per acclamazione Ornella Formica, Sindaco di Colmurano, a candidata Presidente della Provincia. La candidata è sostenuta dai Sindaci e dagli amministratori di centrosinistra ma per sua espressa volontà ci sarà la massima apertura anche alle liste civiche e alle forze politiche di centrodestra. La soddisfazione è ancora più grande per la scelta di una candidata donna, amministratrice capace, che saprà guidare il nuovo processo dell'area vasta e che rappresenta una novità assoluta per la politica maceratese.”
La Regione Marche, con D.G.R. n. 823 del 25/07/2016, ha approvato del Misure di Conservazione della Rete Natura 2000 ricadente nel territorio del Parco Nazionale dei Monti Sibillini. Si tratta di uno strumento obbligatorio e fondamentale per la gestione e la conservazione dei Siti di Importanza Comunitaria (SIC) e delle Zone di Protezione Speciale (ZPS), istituiti in attuazione della Direttiva "habitat" 92/43/CEE. Nel Parco sono infatti presenti ben 18 SIC e 5 ZPS, che comprendono ambienti unici, come la Gola del Fiastrone, la Valle dell'Infernaccio, il Monte Bove, il Lago di Pilato, il Monte Vettore e i Piani di Castelluccio. Gli habitat di interesse comunitario, che riguardano boschi, praterie e ambienti umidi, sono invece 29 mentre 77 sono le specie di interesse comunitario, tra cui ricordiamo il lupo, il camoscio appenninico, la vipera dell'Orsini, il geotritone italiano, la trota mediterranea, il gambero di fiume, l'aquila reale e, tra le piante, l'adonide distorta. Le misure di conservazione sono state redatte dal Parco tenendo conto di molti studi scientifici nonché delle misure proposte dalle Province di Macerata, Fermo e Ascoli Piceno. I criteri adottati sono volti anche a semplificare il quadro normativo e, a tal fine, la maggior parte delle misure riguardano norme già vigenti. Tra gli strumenti di conservazione particolare importanza è data alla incentivazione delle attività zootecniche tradizionali, necessarie al mantenimento delle praterie secondarie ricche di biodiversità; particolari modalità di allevamento sostenibile sono invece previste per le praterie più sensibili d'alta quota. Queste misure costituiranno anche il riferimento per i contributi regionali previsti dai PSR. Alcune norme si riferiscono anche alle attività turistico-ricreative e, in particolare, all'escursionismo in mountain bike e al volo libero, con l'obiettivo di favorire una fruizione del Parco responsabile e rispettosa delle fragilità ambientali, in coerenza anche con la Carta Europea del Turismo Sostenibile alla quale il Parco aderisce ormai da molti anni. La stesura definitiva delle misure di conservazione è stata preceduta da una intensa e vivace fase di partecipazione e confronto molto costruttivo con le amministrazioni locali e i diversi portatori di interesse; la proposta preliminarmente adottata dal Parco il 15 marzo 2016 e diffusa con vari mezzi di comunicazione (BUR, albo pretorio Comuni, internet, stampa) è stata infatti anche presentata e discussa mediante 2 incontri con i Comuni, 3 incontri pubblici e diversi tavoli tecnici per argomenti specifici. Entro il 23 maggio sono pervenute oltre 60 osservazioni da parte di soggetti pubblici e privati, le quali sono state attentamente analizzate. La proposta di misure è stata quindi revisionata sulla base delle osservazioni e di quanto discusso negli incontri, trovando costruttivi punti di equilibrio e ampia condivisione tra le amministrazioni locali, le associazioni di categoria agricole - in particolare Coldiretti e Confagricoltura - e associazioni di attività sportive, tra cui WBike, Aeroclub Italia e Aeroclub Prodelta, che ringraziamo per l'ottimo e qualificato lavoro prodotto. Le misure di conservazione sono pubblicate sul sito del internet www.sibillini.net e a tutti gli effetti vigenti in entrambi i settori - marchigiano e umbro - del Parco; esse costituiranno non solo uno strumento normativo richiesto dalla Commissione Europea, ma anche una occasione di valorizzazione del territorio, che proprio nella qualità dell'ambiente e nel turismo responsabile fonda le principali potenzialità di sviluppo. Il Parco intende proseguire il confronto con gli attori locali e i portatori di interesse avviato in maniera proficua in questa fase, anche per perseguire altri obiettivi strategici, come il Regolamento, lo strumento definitivo e completo che dovrà comprendere anche le misure di conservazione appena approvate.
E se anche il centrodestra presentasse una sua lista con un proprio candidato alla carica di presidente della provincia? Vista la spaccatura interna al Partito Democratico, si sta facendo strada anche questa ipotesi. Concreta. Sì, perchè i contatti in questa settimana ci sono stati e col passare dei giorni si sono anche intensificati. In prima linea nel voler dar vita a una lista che, comunque, possa risultare identitaria al di là del risultato ci sono il sindaco di Cingoli Filippo Saltamartini e Fabio Pistarelli. Il candidato individuato è il sindaco di Sarnano, Franco Ceregioli. Su di lui gli amministratori del centrodestra chiederanno di far convergere le loro preferenze. Interpellato a tal proposito, Ceregioli ha preferito non rilasciare dichiarazioni: nè una conferma, ma neanche una smentita, segno che su questa ipotesi effettivamente si sta lavorando.Ma proprio nel momento in cui una frangia di amministratori di centrodestra cerca di compattare l'area su un nome che vada oltre quello del presidente uscente della provincia, Antonio Pettinari, Deborah Pantana consigliere comunale di Forza Italia a Macerata nonché membro del direttivo regionale di Forza Italia e vice coordinatrice provinciale lancia una nota dove invita a cercare una candidatura unitaria. Ovvero, senza mai citarlo, il presidente uscente. "Dal dibattito che leggiamo sui giornali appare ancora un quadro molto confuso facendo perdere di vista a chi come noi dovrà esprime il proprio voto il vero obiettivo: quello di organizzare un nuovo ente che dovrà essere di area vasta. Ancora una volta il PD provinciale" dice la Pantana "tira fuori il vecchio manuale Cencelli sinonimo di un vecchio modo di fare politica in cui si ripartivano gli incarichi basata su interessi politici limitati e di corrente anziché sul merito, alla lottizzazione nell’assegnazione del potere. Invece si dovrebbe ragionare in modo tale da poter dare una vera rappresentatività a tutto il territorio provinciale che conta sindaci ed amministrazioni di diverso colore politico ed ispirazione ideale.Lasciamo che le diatribe politiche si risolvano all’interno dei contesti deputati al confronto, ragioniamo invece come poter dare tutti insieme un valore aggiunto a questa nuova Provincia, soprattutto in questo momento dove la politica è oggettivamente sfiduciata dai cittadini che non vanno più a votare e noi eletti dovremmo almeno in questo momento dare prova che i litigi vengono messi da parte.Noi di eletti nelle file di Forza Italia siamo pronti a dare il nostro contributo affinchè vi sia un accordo unitario e quindi un nostro apporto vero, sulle nuove sfide che la Provincia di Macerata dovrà affrontare guardando ovviamente alla nostra area di riferimento che è quella moderata, noi in questo momento stiamo lavorando alla ricostruzione insieme a Parisi di quest’area e non ci interessano le poltrone , ma vogliamo far crescere il nostro Paese. Quindi chi partecipa a riunioni carbonare per liste apparentemente civiche non può più pensare di continuare a militare in un partito o ad avere incarichi di gruppo consiliare. I veti sulle persone non ci appaiono consoni al raggiungimento del vero obiettivo che è quello di dare una vera rappresentatività al nostro territorio Provinciale. Gli inviti che arrivano dai diversi parlamentari marchigiani o da chi per loro su chi dovrà essere il nuovo presidente della Provincia, ormai appaiono alquanto lontani dalle esigenze che si hanno sul territorio, non ultimo vorrei ricordare loro che votano gli eletti nei consigli comunali e quindi è necessario oggi più di ieri confrontarsi veramente tutti insieme sul futuro della nostra Provincia, lanciando uno sguardo all’Europa che per noi potrebbe diventare una vera opportunità".
Il ponte di Colbuccaro distrutto dall'alluvione del marzo 2011 è stato definitivamente consegnato ai cittadini nel tardo pomeriggio del 4 agosto con la cerimonia ufficiale di inaugurazione. Presenti il sindaco di Corridonia Nelia Calvigioni, il presidente della Provincia Antonio Pettinari e il presidente della Regione Luca Ceriscioli.Dopo la benedizione del vescovo di Macerata Nazzareno Marconi, le istituzioni e i cittadini intervenuti hanno passeggiato sul ponte che da ieri prende il nome di Giovanni XXIII. Pettinari ha spiegato che la scelta di questo nome è simbolica: durante la crisi missilistica di Cuba (Baia dei Porci) il pontefice riuscì ad unire le due sponde antitetiche, USA e URSS, evitando così la terza guerra mondiale. La speranza è che anche questo nuovo punto possa essere di unione per tutti.Ceriscioli ha invece voluto sottolineare il buon lavoro fatto da tutti gli attori in campo: Amministrazione comunale, Provincia e la ditta che ha costruito il ponte, il tutto, non solo rispettando i tempi, ma anche risparmiando soldi.https://www.youtube.com/watch?v=Ntxg54-6SWU
Al via le adesioni per partecipare al progetto della Regione Marche, realizzato d'intesa con Unioncamere Marche, per il conferimento del marchio di qualità Ospitalità Italiana ad alberghi, residenze turistiche alberghiere, attività ricettive rurali-country house, campeggi e ai ristoranti che hanno i requisiti previsti dal bando regionale.Il marchio di qualità si applica su base volontaria alle imprese turistiche regolarmente iscritte alla Camera di Commercio e che rispettano una serie di requisiti. E' un riconoscimento alle strutture turistiche impegnate nel miglioramento continuo dell'ospitalità, con l'obiettivo di offrire un servizio puntuale alle aspettative del cliente e un giusto rapporto tra qualità e prezzo.Per informazioni sul bando, che nella scorsa edizione ha permesso di attribuire il marchio a 34 strutture della provincia, 22 hotel e 12 ristoranti, si può consultare il sito www.ap.camcom.gov.it (percorso: Promozioni e finanziamenti-Marchio di qualità) o inviare una mail a centro.studi@ap.camcom.it. Scadenza delle domande il 20 agosto. (Ansa)
"La Buona Scuola è talmente buona che nelle Marche a cinque settimane dall’inizio dell’anno scolastico ci sono 1400 ammanchi d’organico tra docenti e personale ATA. Insegnanti di sostegno per i ragazzi disabili? Mancano. Classi pollaio? Sempre tantissime. Tempo pieno? Domanda supera di gran lunga l’offerta. Ho presentato un’interrogazione al ministro Giannini: dopo due anni di fumo è ora che tiri fuori anche qualche pezzo di arrosto": l'on. Patrizia Terzoni del Movimento Cinque Stelle lancia l'allarme a un mese dalla ripresa delle attività scolastiche nelle Marche."Con la legione chilometrica di precari che ha il mondo della scuola in Italia" dice la Terzoni "è possibile che in una regione ci sia un ammanco generale di organico di oltre mille unità? A quanto pare sì. E’ il triste caso delle Marche, dove le spie rosse accese dai sindacati nelle scorse settimane stanno diventando sirene di allarme a cinque settimane dall’inizio dell’anno scolastico 2016-2017. Tra docenti e personale ATA, sono 1400 i posti non ancora assegnati stando alle stime delle principali sigle sindacali. Una cifra incomprensibile, se si considera che il numero di iscritti è in calo un po’ a tutti i livelli. Un quadro imbarazzante che va chiarito: ho portato il caso in Parlamento qualche settimana fa con un’interrogazione al ministero della Pubblica Istruzione per avere risposte concrete e garanzie prima della chiusura dei lavori d’Aula di agosto. Ovviamente tutto tace.Non sono solo a rischio decine di attività didattiche e di servizi quali ad esempio i corsi di bilinguismo, quelli musicali, le classi a tempo pieno e le sezioni antimeridiane della scuola dell’infanzia. Se gli studenti complessivi calano, sono però in aumento quelli con handicap, per i quali non è stato predisposto nessun potenziamento del lotto degli insegnanti di sostegno. Va inoltre aggiunto che, nonostante i provvedimenti messi in atto per ridurre le “classi pollaio”, negli istituti presenti nella regione saranno ancora tante quelle con oltre 30 alunni. Su tutti questi aspetti serve un chiarimento dal Miur, subito: la scuola marchigiana non merita i “rattoppi” che è costretta a vivere da ormai un decennio".
Cercasi candidato presidente di area vasta: preferibilmente nuovo, va bene anche usato, si accetta anche da rottamare. Dopo giorni e giorni di sfibranti riunioni notturne della direzione provinciale del PD, sembra questa la sintesi del risultato ottenuto a seguito dell’articolato e complesso dibattito.Da stamattina una ristretta delegazione della segreteria, armata di tanta e santa pazienza, ma soprattutto di un’automobile dotata di aria condizionata, sta facendo il giro dei 57 comuni della provincia, alla ricerca di un candidato. Il maggiore partito della provincia è infine definitivamente imploso sotto i colpi delle ataviche ed insanabili divisioni. Tra le “parti in causa” – come direbbero gli osservatori ONU in questi casi – sono volate letteralmente secchiate di merda. Solo scuse, accuse e scuse, senza ritorno, come direbbe De André. Scene pietose ed imbarazzanti quelle a cui abbiamo assistito, nostro malgrado. Lo diciamo in tutta franchezza: abbiamo provato vergogna per loro. Per loro che ricoprono ruoli istituzionali di primissimo piano. Per loro che dovrebbero rappresentare le speranze della nuova classe dirigente. Per loro che, con il loro comportamento dovrebbero essere di esempio alle giovani generazioni, così da avvicinarle a quella che Papa Montini chiamava la forma più alta di carità: cioè la politica. Vogliamo augurarci che si sia toccato il punto più basso del dibattito. Confidiamo che, preso atto dello spettacolo indecoroso che hanno offerto alla platea vastissima di spettatori attoniti e sgomenti, abbiano - questi dirigenti politici - un sussulto di dignità. Un briciolo di amor proprio. Un guizzo di orgoglio di appartenenza se non ad un partito, quantomeno ad un gruppo. Che investiti dalla fiducia che gli elettori gli hanno inopinatamente attribuito, sappiano agire in nome, per conto, ma soprattutto nell’interesse di questi sventurati rappresentati. Piuttosto che per i loro piccini, miseri tornaconti personali.A questo punto dovremmo fare la cronaca dettagliata e scrivere dell’ennesimo, raccapricciante capitolo, andato in onda ieri sera nella direzione provinciale del PD. Raccontare di come si siano bruciate autorevolissime candidature. Sia politiche che istituzionali. A cominciare da quella di Pettinari, per arrivare a quella di Carancini, passando a quella di Fiordomo. O, per dire, anche a quella di Massimo Montesi. Compagni di partito o, nella peggiore delle ipotesi, alleati politici di lungo e provato corso. Tutti bruciati. Sacrificati in nome di un isolamento autistico che non prevede nessun dibattito. Di una ottusa autosufficienza che non contempla contraddittorio. Di una presunta autonomia pelosa che non concepisce il dissenso. Tuttavia, al punto in cui siamo arrivati, ci rifiutiamo di raccontare quello che è successo ieri sera. I limiti del buon costume e della pubblica decenza ce lo impediscono.Poi, abbiamo anche le scatole piene di essere additati nei social network come quelli che fomentano polemiche. Da parte nostra abbiamo fatto solo il nostro dovere: informare, attraverso le notizie assunte e soprattutto meticolosamente verificate, i cittadini dei fatti e delle circostanze. Ci fermiamo qui per senso di responsabilità nei confronti delle istituzioni. Ci fermiamo qui perché il limite della decenza è stato abbondantemente superato. Ci fermiamo qui perché tutto questo ci fa davvero e profondamente schifo. Da qui alle elezioni ci limiteremo a registrare, in maniera neutrale i fatti e le notizie, sperando che il nostro silenzio di sdegno e di protesta – che poi rappresenta quello indignato della gran parte dei cittadini – possa contribuire a realizzare un esame di coscienza personale di ciascuno e collettivo delle varie anime politiche presenti all’interno del Partito Democratico provinciale.
Sottoscritta questa mattina la convenzione per l’avvio del progetto “Fatti gli avanzi tuoi” tra la Camera di Commercio di Macerata, nella persona del presidente Giuliano Bianchi, e il COSMARI, con la vicepresidente Rosalia Calcagnini. Il progetto ha l’obiettivo di creare una rete che veda coinvolte la realtà della ristorazione, delle strutture ricettive agli agriturismi, nell’impegno alla diffusione di una nuova cultura sul valore del cibo, scoraggiando lo spreco alimentare attraverso la distribuzione delle cosiddette doggy e family bag.Il presidente Bianchi si è subito reso entusiasta del progetto al momento della presentazione “arrivano molte idee sul nostro tavolo ma poche sono belle come questa”. Dopo aver visto l’analisi dei dati sullo spreco del cibo e sulla cattiva cultura del “portarsi a casa ciò che avanza”, soprattutto per il senso di vergogna, la Camera di Commercio ha sentito il dovere etico di promuovere l’idea attraverso il finanziamento alla imprese per i nuovi contenitori per gli avanzi.All’indomani della legge sullo spreco alimentare approvata dal Parlamento, la Provincia di Macerata si fa capofila con un’innovazione che coinvolge gli attori principali della ristorazione. L’idea nata nel 2013, subito dopo la firma per la Carta di Bologna contro lo spreco alimentare, ha portato il Cosmari a voler rendere azione le parole sottoscritte. Il consorzio maceratese infatti, non si occupa solo di recupero e smaltimento rifiuti, ma anche di educazione alla sostenibilità “C’è un onere morale che ci induce a sensibilizzare la popolazione a ridurre lo spreco” dichiara la vice presidente Calcagnini a sostegno di questa importante iniziativa.Partner operativo l’azienda Novamont che ha progettato e realizzato i contenitori completamente biodegradabili e che, dopo l’utilizzo, possono essere gettati nella frazione organica, in quanto essi sono in MATER-BI, cioè bioplastica compostabile contenente materie prime rinnovabili, eliminando in questo modo vaschette di plastica usa e getta finora utilizzate come family bag.La Novamont è un’azienda nata dal gruppo Montedison e sopravvissuta alla crisi proprio grazie alla scelta del settore biochimico rinnovabile per la produzione di materie prime. L’industria si pone l’obiettivo di sviluppare bioplastiche e biochemicals attraverso l’integrazione di chimica e agricoltura, attivando bioraffinerie integrate nel territorio e fornendo soluzioni applicative a basso impatto ambientale che garantiscano lungo tutto il loro ciclo di vita un uso efficiente delle risorse con vantaggi sociali, economici ed ambientali di sistema.Anche il direttore generale del Cosmari, Giuseppe Giampaoli, ha sottolineato l’importanza del progetto e auspica che esso sia accolto nel territorio e prenda campo tra i cittadini e i ristoratori “la nostra missione è lanciare il messaggio e dare gli strumenti adatti per un’azione sostenibile e ecocompatibile, ora sono gli attori protagonisti del progetto a dover portare avanti l’iniziativa”. Se è pur vero che la provincia di Macerata è tra le più strutturate in Italia per la raccolta differenziata è anche vero che la produzione di rifiuti pro-capite è tra le più alte ed è fondamentale abbassare anche questo misuratore, poiché l’Unione Europea sta varando un piano che utilizzi come target per la sostenibilità ambientale proprio quanto si recupera e non quanto si raccoglie.Questa iniziativa incontra pienamente la finalità del progetto Wellfood Action, avviato dalla Camera di Commercio di Macerata nell’ambito dei finanziamenti europei e volto a promuovere lo sviluppo del turismo sostenibile e il miglioramento delle performance delle PMI del settore agroalimentare. Lorenza Natali, coordinatrice camerale del Wellfood, ha volto l’attenzione anche sul Marchio di Ospitalità Italiana che non ha come variabile solo la qualità del servizio e dei prodotti, ma anche la sostenibilità ecologica.A partire da settembre inizierà la campagna di promozione con dépliant e la distribuzione dei contenitori, ma soprattutto tante iniziative e conferenze itineranti, così da unire l’eccellenza dell’enogastronomia del nostro territorio e la lotta allo spreco con “Fatti gli avanzi tuoi”.
Tra i maggiori eventi di cultura celtica in Italia, oltre 20 mila presenze l'anno scorso, il Festival è organizzato da Arte Nomade ed è luogo d'incontro di una comunità unita da un forte senso di appartenenza e partecipazione, Montelago è anche l'ideale per un week-end a stretto contatto con la natura, fra la musica, la cultura, lo sport, le tradizioni e la storia.A disposizione degli ospiti servizi potenziati e rimodernati, tra cui spicca l’eco-gestione con raccolta differenziata organizzata ed effettuata dal Cosmari in stretta collaborazione e sinergia con i volontari di Legambiente Marche. Il magico scenario dell'altopiano di Colfiorito, in località Taverne di serra valle del Chienti, nel cuore dell'Appennino umbro-marchigiano, fa da teatro naturale a Montelago Celtic Festival. Sebbene da sempre lo staff organizzativo si adoperi per realizzare una festa eco-compatibile, a tutela della zona protetta, anche per questa edizione, in collaborazione con il Cosmari, continua, dopo il successo registrato gli scorsi anni, la raccolta differenziata spinta con il sistema già adottato dal porta a porta. Un apposito kit, contenente materiale informativo e sacchetti per dividere i rifiuti - un sacchetto blu per il multimateriale leggero, due biodegradabili e compostabili per la frazione umida e uno giallo per l’indifferenziato, la carta può essere gettata liberamente negli appositi contenitori - sarà distribuito all'ingresso. Gli utenti potranno così dividere i rifiuti e conferirli nei centri di raccolta allestiti in diversi punti dell’area occupata dall’evento. Inoltre l'uso di stoviglie biodegradabili e saponi naturali, il divieto di introdurre vetro, uniti all'accortezza e al senso civico dei partecipanti, permetteranno di godersi una manifestazione a contatto con la natura, rispettando il suo equilibrio.Queste le regole dieci ambientali per una festa eco-compatibile ed eco-sostenibile.L’altopiano di Colfiorito è una zona protetta con specie fioristiche rare. Il suo equilibrio naturale può essere mantenuto rispettando tutti un piccolo codice comportamentale:Divieto assoluto di introdurre vetro. Per i bisogni personali utilizzare i bagni chimici. Gettare i rifiuti negli appositi contenitori, attenendosi con scrupolo alle istruzioni per la raccolta differenziata. Non buttare mozziconi di sigarette a terra. Parcheggiare l’auto solo negli spazi predisposti. Piazzare tende e camper esclusivamente nella zona loro riservata. Non accendere fuochi. Non abbiate fretta, non accalcatevi, gli stand gastronomici sono aperti tutta la notte. Venite in pace, ce n’è bisogno, di guerre ce ne sono già troppe. Rispettate e aiutateci a far rispettare l’Ambiente. La natura ci accoglie, se la rispettiamo, potremo continuare a lavorare con essa e per essa.La conoscenza dei luoghi e del paesaggio – sottolinea il Cosmari - è il presupposto essenziale per una consapevole azione dell’uomo, senza la quale ogni forma di tutela è pura utopia. Quindi bisogna essere consapevoli di cosa si può o non si può fare in questo luogo che ospita questo grande evento. Per questi motivi invitiamo a seguire il decalogo stilato dall’organizzazione e forniamo a tutti i partecipanti, una serie di informazioni per la giusta differenziazione e l’adeguato conferimento dei rifiuti. Grazie all’impegno ed alla attenzione di tutti possiamo preservare questo altipiano che continuerà ad accoglierci, sempre più bello, ogni anno, per vivere le emozioni del Montelago Celtic Festival. Cosmari sarà presente per tutto l’evento con un proprio punto informativo dove sarà distribuito il kit necessario per conferire i rifiuti e curerà lo svuotamento dei cassonetti ogni giorno, evitando cumuli e abbandoni.Questi i dati dei rifiuti raccolti in questi anni dal Cosmari nel corso del Montelago Celtic Festival da cui si evince una sempre più puntuale differenziazione dei rifiuti.Anno 2012Carta e Cartone 220 kgMultimateriale (Plastica, alluminio, barattolame metallico) 1760 kgOrganico 370 kgVetro 170 kgRSU (rifiuti Indifferenziati) 5690 kg Anno 2013Carta e Cartone 600 kgMultimateriale (Plastica, alluminio, barattolame metallico) 2050 kgOrganico 1750 kgVetro 580 kgRSU (rifiuti Indifferenziati) 6430 kgAnno 2014Carta e Cartone 740 kgMultimateriale (Plastica, alluminio, barattolame metallico) 1090 kgOrganico 2340 kgVetro 430 kgRSU (rifiuti Indifferenziati) 3400 kg (dopo la pulitura finale di tutta l’area vanno considerati 4.920 kg di spazzatura)Anno 2015Carta e Cartone 800 kgMultimateriale (Plastica, alluminio, barattolame metallico) 13400 kgOrganico 2460 kgVetro 720 kgRSU (rifiuti Indifferenziati) 10040 kg
Cresce nel 2015 il reddito dichiarato al fisco a Macerata città di quasi un punto percentuale, dati fiscali 2014, attestandosi di media a 20.052,20 euro. La città si colloca alla posizione n. 1.175 su gli oltre 8mila Comuni italiani, terzo posto a livello regionale dopo Ancona e Numana. In soli sette Comuni della provincia, si registra una variazione negativa. La media nazionale è di circa 15mila euro.Resa nota nella giornata di oggi la graduatoria dei redditi dichiarati al fisco italiano nell'anno 2014. A stilare la classica il Sole 24 Ore. Tutto sommato, Macerata e provincia si difendono.Nel derby fra le città capoluogo delle Marche svetta Ancona che si colloca alla 613° posizione complessiva con i suoi 21.298,89 euro di media dichiarati al fisco italiano (+0,7%), segue per l'appunto Macerata posizione n. 1.175, redditi medi dichiarati pari a 20.052,20 (+0,9%); Pesaro: 1347° in classifica con 19.793,47 euro (+0,4), mentre Urbino 2.276° in classica con 18.652,16 (+1,3%); Ascoli Piceno che occupa la posizione n. 2.219 con 18.720,00 euro dichiarati di media (+0,6%), chiude Fermo 3.521° in graduatoria (superata anche da Porto San Giorgio) 17.244,37 di euro medi dichiarati (2%). Tutti, comunque, si attestano sopra la media nazionale.Passando in disamina la graduatoria, solo per quel che riguarda Macerata e provincia, si nota come siano solo sette i Comuni con variazioni negative rispetto al 2013. Tonfo ad Acquacanina: posizione n. 6.521, 13.001,56 euro di reddito medio dichiarato, ben l'8,7% in meno; seguita da Fiordimonte: posizione n. 5.914, reddito pari a 13.995,27, - 2,7%; Monte Cavallo: posizione n. 6.340, reddito pari a 13.304,97, -1,9%; Porto Recanati: posizione n. 3.402, reddito pari a 17.377,31, -1,8%; Camporotondo del Fiastrone: posizione n. 5.384, reddito medio pari a 14.867,57, -1%; Fiuminata: posizione in classifica n. 4.617, reddito medio pari a 15.929,00 euro, -0,3%; Camerino: posizione n. 1.284, reddito medio pari a 19.895,18, -0,1%),che comunque risulta essere il secondo comune più ricco in Provincia.I comuni in cui, invece, con la crescita di reddito medio dichiarato maggiore per l'anno 2014, sono: Bolognola, posizione n. 5.796, reddito medio pari a 14.179,71, un balzo dell'8,2%; Fiastra, posizione n. 5606, reddito medio pari a 14.506,92, +6,3%; i tre comuni di Appignano, Serrapetrona e Monte San Martino con crescite intorno ai 5 punti percentuali.C'è anche un comune, precisamente quello di Visso, dove non si è registrata alcuna variazione percentuale di reddito dal 2013 al 2014: posizione in graduatoria la n. 5.111, con un reddito medio pari a 15.274,17.Un ultimo dato da rimarcare è la top ten provinciale: Macerata e Camerino, prima e seconda, si attestano entro i 2mila comuni italiani più ricchi; Sefro e Civitanova Marche, 3° e 4° in Provincia, occupano rispettivamente le posizioni n. 2534 e n. 2.981, con redditi pari a 18.331,81 (+4%) e 17.822,94 (+2,4%); Recanati: posizione n. 3.001, reddito medio pari a 17.812, 99, +1,3%; Porto Recanati; Pioraco: posizione n. 3.537, redditi medi pari a 17.223,46, +2,7%; Tolentino: posizione n. 3.853, redditi medi pari a 16.859,59, +1,7%; Castelraimondo: posizione n. 3.884, redditi medi pari a 16.817,92, +1,5%; Muccia: posizione n. 3.943, con redditi medi pari a 16.755,23, + 1%, con quest'ultima che è incalzata da vicinissimo da Matelica, undicesima, ma pronta al sorpasso: posizione n. 3.943, con redditi medi pari a 16.738,93, +1,4%.La graduatoria italiana, regionale e provinciale, può essere consultata sul sito de Il Sole 24 ore.
Riceviamo e trasmettiamo un comunicato stampa di Rifondazione Comunista MacerataC’è un nesso logico-politico tra la crisi della maggioranza a Civitanova Marche e il prossimo appuntamento per il rinnovo del Consiglio provinciale. Uno “gnommero” direbbe il commissario Ingravallo ( disincantato protagonista di uno dei capolavori della letteratura italiana del ‘900, il “Pasticciaccio “ gaddiano) tutto in mano alla sinistra che nell’intero territorio maceratese sembra scomparsa, ancillare, incapace di produrre un progetto autonomo e un profilo alternativo, nonostante abbia, in molte situazioni responsabilità di governo, una diffusa, per quanto poliforme presenza istituzionale, una storia e insediamenti sociali, in alcuni casi, vitali e generosi.Questa assenza, questi limiti hanno lasciato spazio e continuano a farlo ad un'azione politica e amministrativa insufficiente, prigioniera delle mediazioni, del trasformismo, quindi incapace di rinnovarsi nei metodi e negli uomini.La scelta di aprire una riflessione su tutto questo, attraverso anche la richiesta di dimissioni del presidente del Consiglio comunale di Civitanova, vuol segnare una cesura e proporre una riflessione, e anche un metodo, a quanti pensano che solo consentendo partecipazione, costruendo progetti da sostenere con il conflitto, riorganizzando le priorità amministrative che oggi si chiamano lotta alla precarietà, difesa dei diritti sociali, una nuova economia basata sulla difesa del territorio e la spinta verso forme autocentrate di lavoro e di prodotti, si possa dare senso alle parole della politica, in primis, per quello che ci riguarda, sinistra.Per questo crediamo sia urgente riprendere un dialogo con quanti sentono forte questa esigenza, e a partire dalle prossime scadenze amministrative, costruire un confronto serrato che non sia fatto di nomi ma di idee. Un invito che rivolgiamo anche a chi, come il sindaco Corvatta, si è assunto responsabilità importanti ed ha assolto con equilibrio e coraggio il suo mandato e che proprio per questo oggi ha il dovere della chiarezza e della proposta. Come pure alla scelta invitiamo oggi quegli amministratori di sinistra e civici che agiscono nelle città della provincia a tessere subito i fili di una rete che permetta di dare alla scadenza del rinnovo del consiglio provinciale l’anima di una proposta che coinvolga le popolazioni, evitando di renderla un atto burocratico lontano dai bisogni utile solo a redistribuire tra i soliti noti, cominciando dal sempiterno Pettinari, piccoli poteri di sottogoverno.Nelle prossime settimane Rifondazione proverà ad aprire la strada per questo confronto, consapevole dei sui limiti, certa che solo con un atto di autonomia la sinistra possa ritrovare un senso.
Da Paola Castricini, Vice Segretaria PD provinciale; Gianfilippo Simoni, Organizzatore; Bruno Prugni, Segreteria provinciale; Francesco Vitali, Presidente assemblea provinciale, e Mario Antinori, Segreteria regionale, riceviamo Le penose e irresponsabili esternazioni di qualche autorevole esponente istituzionale che a turno propongono e bocciano candidature sulla stampa, non aiutano al PD a lavorare bene nè a trovare soluzioni. Occorre fare chiarezza e finirla di scrivere sui giornali cose false. 1. il PD Marche e il PD della provincia di Macerata non sono affatto divisi. Entrambi hanno duplice obiettivo di assicurare un buon governo alla nuova area vasta e tenere unito il più possibile il centro sinistra e il partito. 2. Le strade per arrivare a questo obiettivo proposte dal segretario regionale Comi e condivise dal segretario Novelli e dal partito provinciale sono due e alternative tra loro, la prima prioritaria: a) alleanza tra gli amministratori comunali delle forze del governo regionale (PD, UDC, PSI, Liste civiche) semmai da allargare ad altre forze di centrosinistra con una lista ed un candidato di centro - sinistra. b) alleanza istituzionale tra i sindaci indipendente dal loro colore politico con una lista unica ed un candidato unitario. 3. Questa linea ribadita più volte dal segretario regionale è stata condivisa unanimemente. Pertanto se fallisce la prima occorre apprestarsi a percorrere la seconda strada, quella istituzionale. Ed è bene farlo subito fin da questa sera. 4. Nessuna candidatura PD o UDC è stata mai né avanzata né bocciata dagli organismi regionali e provinciali. Farebbero meglio a tacere i soliti protagonisti della scena mediatica che affollano il web e che tacciono durante le riunioni ufficiali. 5. Sono stati commessi degli errori dalla segreteria provinciale e vanno riconosciuti. Primo fra tutti quello di pensare di costruire una candidatura PD senza coinvolgere mezzo partito ricercando alleanze sottobanco con esponenti di Marche 2020 o della destra come Capponi, Massi e i sindaci di Loro Piceno e Morrovalle. Un tentativo di inciucio grave. 6. Ora però non è più il tempo delle accuse e delle reciproche recriminazioni ma quello di lavorare e ricercare soluzioni. Fin da questa sera.