Un’ondata di idee, emozioni e partecipazione ha caratterizzato Colli del Tronto nei tre giorni del Festival della Restanza e della Tornanza, che si è chiuso domenica 22 giugno con una straordinaria risposta del pubblico. Oltre duemilacinquecento le persone presenti al Parco della Pace, provenienti da tutta l’Italia centrale per condividere un messaggio chiaro: le aree interne non sono “margini”, ma cuori pulsanti di visioni e responsabilità.
Tre giornate ricche di incontri, dialoghi, laboratori, lezioni spettacolo, concerti e tavole rotonde. Al centro, i giovani e il loro ruolo nella rinascita dei territori colpiti dal sisma del 2016, ma anche più in generale nella rigenerazione dell’Italia profonda, quella dei piccoli paesi, delle montagne, dei borghi, dei legami comunitari.
«Questo Festival è la prova che dalle macerie non nascono solo edifici, ma progetti, relazioni e possibilità. “Restanza” e “tornanza” non sono parole astratte, ma strumenti concreti per dare ai giovani un ruolo attivo nella rinascita e la ricostruzione deve essere soprattutto culturale, sociale, economica. Vogliamo che il cratere post-sisma sia laboratorio di rinascita e modello per tutto il Paese», ha dichiarato Guido Castelli, Commissario Straordinario per la Ricostruzione 2016 e promotore dell’iniziativa.
A rappresentare pienamente questa visione proiettata in avanti sono stati proprio i più giovani: oltre 500 studenti delle scuole superiori del Piceno e ragazzi del Servizio Civile Universale, hanno attraversato il Festival con entusiasmo e spirito critico partecipando a laboratori su imprenditorialità giovanile, comunicazione, intelligenza artificiale e territorio, accanto a divulgatori come Vincenzo Schettini, fisico e influencer da milioni di follower.
Una presenza non soltanto numerosa ma profondamente significativa: le nuove generazioni sono state l’orizzonte a cui il Festival ha guardato e si è rivolto, dimostrando che restare, partire e tornare possono essere scelte consapevoli e non condizioni imposte.
A portare un contributo, durante l’incontro istituzionale che ha visto sul palco anche il Presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli e il Commissario Castelli, è stato Michele Sciscioli, Capo Dipartimento per le Politiche Giovanili della Presidenza del Consiglio: «Investire nelle energie emergenti significa investire nei territori. Questo Festival è un esempio di alleanza tra istituzioni e chi guarda avanti. I giovani hanno idee, visione, capacità e sono la chiave per trasformare l’Italia interna in risorsa per il Paese. Il governo continuerà a stare al loro fianco, con l'impegno di ascoltarli e sostenerli con politiche concrete e lungimiranti».
Grande attenzione per i talk istituzionali e culturali dell’ultima giornata. Nella tavola rotonda "La crisi di una civiltà e l’avvilimento dei cuori", coordinata da Angelo Mellone, giornalista e direttore del daytime Rai, si sono confrontati il poeta, scrittore e drammaturgo Davide Rondoni e Padre Francesco Piloni, Ministro della provincia serafica di S.Francesco d’Assisi di Umbria e Sardegna, in un dialogo intenso su spiritualità, fragilità contemporanee e resistenza interiore.
E proprio Mellone ha sottolineato il valore simbolico e strategico del Festival: «C’è una parte d’Italia che non si arrende. Qui ho visto intelligenze e sensibilità capaci di dare forma a una nuova idea di patria: non nostalgia, ma progetto. Restare o tornare deve essere una scelta libera, bella, desiderabile. L’entroterra non è un museo, è il luogo della complessità, del senso, della profondità. L’entroterra italiano è il luogo dove vanno costruite e pensate le nuove città».
A seguire, il panel “Giovani e imprenditoria: come creare opportunità nelle aree interne”, coordinato dal senatore e giornalista Tommaso Cerno, ha visto la partecipazione del Rettore dell’Università Politecnica delle Marche Gian Luca Gregori e dell’imprenditore e mecenate Brunello Cucinelli, simbolo di un nuovo umanesimo applicato all’economia. Un confronto ricco e ispirato, che ha messo in luce le condizioni necessarie per far nascere impresa nei territori dell’Italia interna.
Sempre nell’ambito del rilancio economico e sociale del cratere sismico, il direttore artistico del festival Stefano Zurlo ha consegnato targhe di riconoscimento a giovani ed imprenditori che si sono distinti per impegno, innovazione e capacità di visione nel contesto delle aree terremotate.
Il Festival ha rappresentato un modello replicabile di rigenerazione territoriale, mettendo in connessione scuola, impresa, cultura e comunità. Un ponte tra costa ed entroterra, tra chi è rimasto e chi vuole tornare, tra le ferite del sisma e una nuova progettualità condivisa. Le serate si sono concluse con concerti e momenti di festa collettiva, in un mix tra musica, tradizione e futuro.
Il Festival della Restanza e della Tornanza si conferma un punto di riferimento nazionale per la rigenerazione dell’Italia interna. Un luogo dove idee, emozioni e visioni diventano azioni concrete.
Nel pomeriggio di oggi, lunedì 23 giugno, è stata inaugurata a Palazzo Ricci di Macerata una mostra di straordinario valore artistico e spirituale, dedicata al capolavoro sacro di Henri Matisse: la Cappella del Rosario di Vence.
L’esposizione, a cura di Micol Forti, responsabile della Collezione di Arte Moderna e Contemporanea dei Musei Vaticani, è stata fortemente voluta dalla Diocesi di Macerata in occasione dell’Anno Giubilare 2025, in collaborazione con i Musei Vaticani e la Fondazione Carima, che ha ospitato l’evento nella propria sede.
Micol Forti ha sottolineato: “La Diocesi di Macerata in collaborazione con i Musei Vaticani hanno voluto realizzare una proposta espositiva di carattere internazionale attingendo alle grandi collezioni dei musei che possiedono un fondo di opere tutte preparatorie alla cappella di Vence. Abbiamo immaginato di offrire una mostra un po’ particolare e unica nel suo genere perché sono raccolte quattro delle cinque casule che Matisse realizza nel 1950 per quest’opera d’arte totale a cui abbiamo voluto aggiungere una serie di disegni, litografie, bozzetto preparatorio della torre campanaria e le lettere che Matisse si scambia con la madre superiora del convento”.
Alla cerimonia inaugurale erano presenti le più alte cariche religiose, civili e istituzionali, tra cui il vescovo di Macerata Nazzareno Marconi, il cardinale Gianfranco Ravasi, il presidente della Fondazione Carima Francesco Sabatucci Frisciotti Stendardi, il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli e numerose rappresentanze del mondo politico,culturale, civile e militare.
La mostra ripercorre la genesi e la realizzazione dell’unica “opera d’arte totale” di Matisse, che tra il 1949 e il 1951 si dedicò alla progettazione integrale della cappella delle suore domenicane a Vence, nel sud della Francia: dalle vetrate ai pannelli figurativi, dagli arredi liturgici alle celebri casule. Questo straordinario lavoro, che l’artista stesso definì “il mio capolavoro”, fu ispirato dal legame profondo con Soeur Jacques-Marie, novizia del convento e sua cara amica.
Il vescovo Marconi ha evidenziato l’importanza delle opere liturgiche esposte: “Le casule sono particolarmente importanti perché fanno parte delle ultime opere della sua vita che è la Cappella di Vence. Matisse realizzò una chiesa e tutto quello che si può trovare all’interno di quest’ultima; dai dipinti alle pissidi fino alle casule. Sono state donate dagli eredi ai Musei Vaticani: sono la realtà più significativa che può essere vista oppure occorre andare a Vence in Francia. È la testimonianza che il dialogo tra il mondo della fede e il mondo dell’arte continua; basti pensare alle porte di Manzù a Roma”.
Fulcro dell’esposizione sono le quattro casule liturgiche realizzate tra il 1950 e il 1951, qui presentate nella loro prima versione sperimentale, mai indossata, proveniente dai depositi dei Musei Vaticani. Queste vesti sacre – nelle tradizionali colorazioni del bianco, rosso, verde e viola – si distinguono per l’ampiezza e per la forza evocativa dei motivi ornamentali, frutto della tecnica del gouache découpée con cui Matisse costruiva un linguaggio visivo vibrante, fatto di stelle, fiamme, foglie e forme stilizzate. Le casule, realizzate in origine in seta con effetto velluto, furono testate con prototipi in poliestere cuciti dalle suore di Crépieux, specializzate in paramenti sacri, per verificarne l’efficacia estetica e funzionale.
Accanto a queste opere, il pubblico può ammirare litografie, bozzetti, accessori liturgici, fotografie storiche e corrispondenze originali tra l’artista e le religiose del convento, che restituiscono un ritratto intimo del percorso creativo di Matisse. Tra i pezzi più rari, anche il modello in bronzo e ottone della grande croce posta sul tetto della cappella – la Flèche – e i bozzetti preparatori per la celebre immagine della Vergine con il Bambino.
Il cardinale Ravasi ha voluto sottolineare la forza spirituale della mostra e del progetto artistico di Matisse: “Ha una potenza e un’incisività tale che attesta proprio che arte e fede tra di loro venivano considerate come sorelle, perché Paul Klee diceva che l’arte non rappresenta il visibile ma l’invisibile che è nel visibile, e questo si potrebbe trascriverlo per la teologia, per la religione”.
Questa mostra rappresenta un'occasione unica per entrare in contatto con una delle imprese più significative dell’arte sacra del Novecento, raramente accessibile al pubblico a causa della fragilità dei materiali. Promossa dalla Fondazione di culto e religione Vaticano II, con il sostegno della Regione Marche attraverso il Fondo di Rotazione dell’Accordo di Coesione 2021–2027, l’iniziativa intende offrire un ponte tra fede, arte e riflessione spirituale nel cammino verso il Giubileo.
Il presidente della Fondazione Carima, Francesco Sabatucci, ha commentato: “È una chicca che impreziosisce non di poco il nostro museo di arte del ‘900, nata dalla sinergia di forze come sempre capita quando ci si unisce. Palazzo Ricci è sicuramente la sede più adatta per riuscire a contenere queste magnifiche opere e tutto è stato reso possibile grazie a mettere delle piccole gocce nello stesso bicchiere; è un segreto che funziona”.
Successo straordinario per la 33ª edizione dell'Infiorata del Corpus Domini di Castelraimondo, una manifestazione attesissima sia tra i cittadini castelraimondesi che dall’intero territorio, la quale ha trasformato il cuore della città in un tappeto floreale composto da 21 meravigliosi quadri realizzati lungo Corso Italia dalle diverse associazioni presenti in città.
"Fantasia di colori e argilla" è stata l’interessante mostra di pittura e ceramica curata dall'Uteam e dalla pittrice Maria Grazia Botti. Ma non solo, per gli appassionati di modellini, folta partecipazione alla “mostra di modellismo statico e ferroviaria” alla scuola Primaria E. De Amicis (nei pressi di Piazza Dante). Ottimo risultato per il Laboratorio Infiorata in Piazza della Repubblica, una meravigliosa attività aperta a grandi e piccini, per realizzare un caratteristico quadro floreale, curata dagli Scout 1 di Camerino.
Il pomeriggio di domenica è stato animato dalla Santa Messa nella Chiesa della Sacra Famiglia e Solenne Processione del Corpus Domini, con la partecipazione del Corpo Bandistico “Ugo Bottacchiari” di Castelraimondo. Alla fine della manifestazione, partecipata estrazione della lotteria del Corpus Domini.
Il sindaco del Comune di Castelraimondo, Patrizio Leonelli, ha espresso tutta la sua soddisfazione per la riuscita di questa manifestazione in grado di unire tutti i cittadini: "Una tre giorni di successi, Castelraimondo è stato sempre pieno di persone, tra quelli che visitavano e quelli che lavoravano, il corso è stato pieno. Abbiamo avuto molti eventi, dall’inaugurazione degli artisti di Castelraimondo, tra quadri e presentazione di libri. Torpedine ha presentato un libro, il cui ricavato va in beneficienza all’ospedale di Bologna".
"Maria Grazia Botti fa rivivere dalla sua giovinezza fino ad oggi, raccontando tutte le esperienze che ha vissuto. Il venerdì sera c’è stato un bellissimo concerto con un direttore d’artista francese. Sabato sera abbiamo avuto a Castelraimondo Cesare Bocci che ha parlato delle canzoni di Lucio Battisti con due musicisti che le suonavano. Una serata veramente molto elegante. Domenica il clou con tutti i quadri fioriti lungo il corso, dopo la messa, la processione, ringrazio l’arcivescovo Mons. Francesco Massara per la partecipazione, e poi il gran finale con il Premio Ravera. Una giornata indimenticabile perché contornata da migliaia e migliaia di persone che sono venute alla nostra 33esima Infiorata, un vero successo per questa manifestazione", conclude Leonelli.
Il consigliere regionale e comunale Renzo Marinelli ha messo in luce l’importanza dell’Infiorata del Corpus Domini da un punto di vista tradizionale e culturale: "L'Infiorata cresce anno dopo anno, noi vogliamo continuare a valorizzare questa tradizione, è una manifestazione in grado di unire tantissime persone, tutte con l'obiettivo di realizzare questi brillanti quadri floreali. La regione Marche continua a dimostrare vicinanza a tutte le infiorate storiche del territorio marchigiano, poiché esse sono in grado di risvegliare ogni anno, le comunità, con un filo indissolubile tra passato, presente e futuro".
Il presidente della regione Marche Francesco Acquaroli, il quale ha visitato i 21 splendidi quadri lungo corso Italia, ha aggiunto: "Una giornata bellissima per il nostro entroterra, a Castelraimondo edizione importante dell'Infiorata, parliamo di una manifestazione che attira tantissime persone in questo fine settimana ogni anno. Un’eccellenza che promuove dunque le Marche al di fuori della nostra Regione".
Dal 27 giugno al 29 agosto torna a Ussita “CROC – Una specie di cinema”, rassegna estiva all’aperto che da cinque anni accende schermi e pensieri nel cuore dei Sibillini. Dodici serate, tutte a ingresso libero, per riscoprire il cinema come luogo di incontro, ascolto e immaginazione condivisa.
In un’epoca segnata da fratture globali, crisi ambientali e diseguaglianze crescenti, la quinta edizione della rassegna sceglie di partire da una domanda semplice e radicale: come può una rassegna di cinema, in un piccolo paese di montagna, dialogare con i tempi bui e complessi in cui viviamo? È a partire da questo interrogativo che prende forma il programma 2025, dodici appuntamenti per vivere la cultura come spazio condiviso, immersi nella natura, nel cuore dei Sibillini.
Organizzato da C.A.S.A. – Cosa Accade Se Abitiamo, il festival, come ogni anno, si svolge a 800 metri di altitudine presso l'Area Caraceni, all’ingresso del paese. «La nostra associazione è presente da nove anni nei territori colpiti dal sisma – spiega Chiara Caporicci, presidente di C.A.S.A. –. Ascoltare le persone non è una novità per noi. Ma in questi tempi bui, confusi, sempre più duri, sentiamo il bisogno di ritrovare uno sguardo collettivo, di capire e condividere. Per questo portiamo sullo schermo storie che parlano di lotta, di poesia, di comunità e di futuro».
Le serate si svolgono su un ampio prato allestito con panche e sedie, ma è consigliato portare una coperta, un cuscino o una sedia da campeggio per affrontare le temperature fresche della sera e vivere il cinema in pieno comfort. Il pubblico viene accolto a partire dalle 19:00 con il consueto ritrovo al BarCROC, a cura della Pro Loco di Ussita, dove è possibile cenare, bere qualcosa, incontrare gli ospiti della serata e condividere momenti di socialità prima della proiezione.
I film iniziano alle 21:15 e vengono proiettati su un grande schermo Airscreen di oltre 7 metri, grazie alla collaborazione con La Catasta – Eventi. In caso di maltempo, le proiezioni saranno rimandate a data da destinarsi.
IL PROGRAMMA
Il programma si muove tra memoria, attualità e immaginazione. Si parte il 27 giugno con "La mia vita finché capita" di Niccolò Maria Pagani, un racconto libero e quasi orale di Mauro Corona. Interverranno Fabio Duro, presidente del CAI Gruppo Regionale Marche, e Bruno Olivieri, Sezione CAI Macerata, per la presentazione del trailer di "500 anni dopo – la rinascita di un simbolo della montagna" documentario sul restauro della chiesetta della Madonna del Cona.
La settimana successiva, il racconto si sposta sul lavoro e l’equilibrio con la natura con "Cose che accadono sulla terra" di Michele Cinque (4 luglio), ritratto potente e delicato di una famiglia di allevatori moderni.
Il viaggio continua l’11 luglio con "Berlinguer: La grande ambizione" di Andrea Segre, interpretato da Elio Germano: un ritratto intimo del leader comunista, inserito nella giornata di incontri e riflessioni INgenerAREE, promossa da ActionAid Italia.
Grande attenzione anche all’attualità internazionale con la serata dedicata alla Palestina, in programma venerdì 18 luglio: l’appuntamento, realizzato in collaborazione con Saturdays for Palestine, è centrato sulla proiezione di "No Other Land", film vincitore al Festival di Berlino 2024 e Miglior Documentario agli Oscar 2025. Prima della visione è in programma una cena di raccolta fondi con specialità palestinesi, cucinate con cura da Marwa Marua, prenotabile entro il 15 luglio.
Il 25 luglio, la rassegna approda in Amazzonia con "L’avamposto" di Edoardo Morabito, che racconta la resistenza delle comunità indigene in collaborazione con Occhio Nascosto dei Sibillini.
Agosto si apre con "Flow – Un mondo da salvare" di Gints Zilbalodis, miglior film d’animazione dell’anno, sullo schermo venerdì 1. Sabato 2 agosto è il turno di "Fiore mio", film-diario di Paolo Cognetti, viaggio contemplativo nella natura alpina. La serata è organizzata insieme ad APE Roma. L’immaginazione prende il volo il 14 agosto con "Porco Rosso" di Hayao Miyazaki, poetico omaggio all’Adriatico e alla grande animazione giapponese.
Il 15 agosto, giorno di Ferragosto, omaggio a Francesco Nuti con la proiezione di Tutta colpa del Paradiso, a 40 anni dall’uscita. A introdurre la serata sarà Emiliano Cribari, autore del libro Soltanto d’estate e del podcast Zitti e Nuti. Il racconto della cultura materiale prende vita il 22 agosto con "I mastri" di Daniele De Michele (Don Pasta), un viaggio tra pietra, legno, vetro e tamburi.
Il giorno dopo, il 23 agosto, la rassegna accoglie "Non dirmi che hai paura" di Yasemin Samdereli, che narra la vera storia di Samia Yusuf Omar, atleta somala simbolo di libertà e speranza. Infine, il 29 agosto, si chiude in quota con "L’ultima spedizione" di Eliza Kubarska, dedicato all’alpinista Wanda Rutkiewicz, prima donna a scalare il K2, in un ultimo viaggio sull'Himalaya.
Anche quest’anno CROC esce dai confini di Ussita per alcuni appuntamenti. Dal 6 al 9 agosto torna al Montelago Celtic Festival con 4 serate legate al tema del nomadismo e del viaggio, in sinergia con il cinema PostModernissimo di Perugia. Tra le novità 2025, un secondo appuntamento tra i Monti Sibillini che verrà presto annunciato e la partecipazione con il film Karma clima di Michele Piazza ad Appennino Foto Festival, uno degli appuntamenti più attesi per gli amanti della fotografia naturalistica.
"Ogni crepa nel muro è una fessura da cui entra la luce del domani", "Ogni muro che rialziamo è una stella che si accende nel ciclo della città", "Siamo polvere di passato ma brilliamo di futuro". Con queste frasi suggestive, Tolentino ha celebrato la "Notte Bianca, fra polvere e stelle", l'atteso appuntamento del solstizio d’estate che ogni anno trasforma il centro storico in un palcoscenico a cielo aperto, animato da luci, musica e speranza.
Un evento che ha superato le aspettative, raccogliendo un pubblico numeroso non solo dalla città, ma anche dai comuni limitrofi. "È stato un grande successo - dichiarano con soddisfazione il sindaco Mauro Sclavi e il vicesindaco Alessia Pupo - che ancora una volta ha unito tutta la comunità tolentinate. In un centro storico segnato dalla ricostruzione, i commercianti e le attività locali hanno dato prova di grande resilienza, offrendo un segnale concreto di fiducia nel futuro".
La serata ha visto il coinvolgimento della Pro Loco 2.0, dei commercianti, degli esercenti, delle forze dell’ordine, degli artisti e dei tanti volontari che hanno reso possibile la manifestazione. Il programma, variegato e di qualità, ha proposto spettacoli, esibizioni e musica per tutti i gusti, regalando ai presenti ore di spensieratezza e partecipazione.
"Un plauso - prosegue l'amministrazione - va a tutti gli organizzatori, a Tonico Service, a chi ha garantito la sicurezza e a coloro che hanno scelto di vivere il centro città in questa magica notte. È stato particolarmente bello vedere tanti giovani divertirsi e riappropriarsi degli spazi urbani con entusiasmo e rispetto".
La "Notte Bianca" non è solo un momento di festa, ma anche il simbolo di una comunità che rinasce, che sa guardare avanti pur conservando memoria del proprio passato. Un evento che inaugura ufficialmente l’Estate Tolentinate, un ricco cartellone di iniziative che accompagnerà cittadini e visitatori fino a settembre, tra concerti, serate a tema, sagre, spettacoli e fiere, tutte "sotto le stelle".
È stato presentato questa mattina il programma della quarta edizione di “Città di Macerata in festa”, organizzata dal Comune di Macerata in collaborazione con le associazioni del territorio, che si svolgerà sabato 28 giugno. Presenti il presidente del Consiglio comunale Francesco Luciani, il vicesindaco Francesca D’Alessandro, l’assessore alle Attività Produttive Laura Laviano e l’assessore ai Grandi Eventi Riccardo Sacchi.
“Una festa che, di anno in anno, propone appuntamenti sempre inediti e, in questo caso, abbiamo deciso di sposare l’evento del cinema all’aperto in piazza, una novità per la città che darà vita a una serata suggestiva e in stile anni Sessanta” – ha detto il presidente del Consiglio comunale Francesco Luciani –.“Voglio ringraziare tutte le realtà e le persone che hanno collaborato alla realizzazione della quarta edizione di Città di Macerata in festa, che abbiamo istituito per celebrare il riconoscimento del titolo di città arrivato con decreto del presidente della Repubblica Sergio Mattarella del 22 dicembre 2021.Invitiamo quindi tutti a regalarsi una giornata di spensieratezza e divertimento con la voglia di stare insieme e condividere.”
La giornata si aprirà con l’appuntamento delle ore 11:00 alla Biblioteca Mozzi Borgetti, dove si terrà la cerimonia di intitolazione della “Terrazza Torresi”, per omaggiare la memoria del maceratese Franco Torresi, come stabilito dalla delibera di Presidenza approvata all’unanimità dal Consiglio comunale nel 2023.
Torresi è stato consigliere comunale del Pci dal 1970 al 1980 e ha promosso un’intensa attività culturale e di ricerca sulla storia e l’arte della città. Con il suo lavoro ha prodotto quattro volumi, dal titolo “La città sul palcoscenico”, che raccontano minuziosamente gli avvenimenti accaduti a Macerata tra il 1884 e il 1944.
Alle ore 17:30, in piazza della Libertà, si terrà la premiazione dell’“Aperitivo Macerata”, promosso in sinergia con Tipicità, a cui prenderanno parte dieci locali: L’Infinito a Tavola, DiGusto, Beer Bang, Fior di Grano, Osteria Agnese, La Botte Gaia enoteca, Tuttincluso, Bon Appetit pratica il gusto, Centrale Macerata e Cucina&Vino Palazzo Cortesi.
Sarà possibile assaggiare gli aperitivi proposti dai locali aderenti venerdì 27 e sabato 28; la giuria, composta da cinque esperti del settore enogastronomico, valuterà le creazioni.Aperitivo Macerata, format ormai consolidato e parte del Gran Tour delle Marche di Tipicità, ha l’obiettivo di promuovere i prodotti locali e crescere l’accoglienza degli operatori.
Alle ore 18:30, sempre in piazza della Libertà, si terrà la sfilata di moda e concorso “Miss Blu Mare”, che quest’anno si svolgerà di giorno, diversamente dalle precedenti edizioni in notturna.
Grande novità di questa edizione sarà il “Cinema sotto la torre”, con la proiezione gratuita del film cult “La dolce vita” di Federico Fellini, a partire dalle ore 21:30, sempre in piazza della Libertà.
"Durante la giornata sarà possibile fruire delle visite gratuite a Palazzo Buonaccorsi e allo Sferisterio alle 11:00 e alle 16:30 (della durata di un’ora e 30 minuti) con prenotazione obbligatoria alla mail macerata@sistemamuseo.it o al numero 0733-256361."
Caldarola si è vestita di bellezza e spiritualità in occasione della 34ª edizione dell’Infiorata del Corpus Domini, evento che ogni anno trasforma il cuore del paese in un incantevole percorso floreale lungo viale Umberto I. Un appuntamento attesissimo, che ha visto anche quest’anno la partecipazione sentita di centinaia di cittadini e visitatori.
Oltre cento volontari si sono alternati, dalla serata di sabato fino all’alba di domenica, per realizzare i tradizionali tappeti di fiori: autentiche opere d’arte effimere, create con petali variopinti e materiali naturali. Le composizioni, espressione di fede e creatività collettiva, hanno saputo trasmettere messaggi profondi con la semplicità del linguaggio floreale.
Ad accogliere i visitatori all’ingresso del viale, una straordinaria Porta Santa a grandezza naturale, interamente realizzata con fiori freschi, ha rappresentato un simbolo di passaggio, rinnovamento e speranza. Un’immagine intensa e suggestiva che ha aperto simbolicamente il cammino verso l’Anno Santo 2025.
Il tema di quest’anno, Il Giubileo della Speranza, ha ispirato le opere floreali con simboli carichi di significato: la colomba, l’olivo, la Porta Santa e il pellegrino in cammino. Un invito corale a guardare al futuro con fiducia, riscoprendo i valori della fraternità, dell’accoglienza e della gratitudine.
Tra le creazioni più apprezzate, i quadri con le mascotte ufficiali del Giubileo, portati in processione dai bambini del nuovo oratorio “Cristo Re”, e il logo ufficiale dell’Anno Santo, realizzato dal gruppo AVIS di Caldarola.
Fondamentale l’impegno di tutti coloro che, nei giorni precedenti, hanno raccolto e pazientemente spiluccato i fiori, garantendo il materiale necessario per la realizzazione dei tappeti.
Momento centrale della giornata, la Santa Messa presieduta da don Mami, seguita dalla tradizionale processione eucaristica lungo il viale infiorato. Emozionante la sfilata dei bambini della Prima Comunione, in abito bianco, che hanno percorso i tappeti come segno di purezza e gioia condivisa.
Commovente il ricordo di don Salvatore, parroco recentemente scomparso, omaggiato da tutta la comunità con parole dense di affetto: «Senza Eucarestia non può esserci vero cammino insieme», è stato ricordato durante i ringraziamenti.
A conclusione della giornata, il Comitato organizzatore ha espresso profonda gratitudine a tutti i volontari, le famiglie, i gruppi e le associazioni che hanno contribuito alla riuscita dell’evento, rinnovando l’invito a ritrovarsi nel 2026 per la 35ª edizione dell’Infiorata del Corpus Domini.
Le Grotte di Frasassi celebrano la grande musica d’autore a Musicultura con la consegna del Premio “Grotte di Frasassi” a Ibisco, uno degli otto vincitori del Festival 2025, sul palco dello Sferisterio di Macerata nelle serate finali della XXXVI edizione del Festival condotte da Carolina Di Domenico e Fabrizio Biggio in diretta su Rai Radio 1.
È per noi un grande piacere premiare Ibisco il giovane cantautore bolognese tra i vincitori di Musicultura 2025– ha dichiarato sul palco dello Sferisterio il sindaco di Genga Marco Fillipponi - Le Grotte di Frasassi a Genga e Musicultura allo Sferisterio di Macerata sono dei simboli d’eccellenza, due patrimoni unici della Regione e dell’Italia nei rispettivi campi. Avremo il piacere di accogliere Ibisco a Frasassi con una residenza artistica dove potrà lasciarsi ispirare dalla incredibile magia e bellezza delle Grotte e dei nostri luoghi”.
Il premio “Grotte di Frasassi” oltre alla somma in denaro di 2.000 euro, prevede per Ibisco una residenza e una restituzione artistica site specific presso le Grotte di Frasassi, tra i siti naturalistici più spettacolari d’Europa.
Ibisco è il nome d’arte del bolognese Filippo Giglio. Nella sua canzone “Languore” precise scelte sonore e di vocalità evocano una ritualità ancestrale e insieme riflettono le inquietudini di un “oggi” col quale ci si confronta con sincerità, con autentica apertura sui lati oscuri dell’anima, scolpendo parole che lasciano tracce e immagini che sfidano le convenzioni.
Ibisco, tra gli otto vincitori di Musicultura 2025, è stato selezionato su 1.176 artisti iscritti al Concorso e sui 16 finalisti del festival dal prestigioso Comitato di Garanzia di Musicultura, i cui primi firmatari furono nel 1990 Fabrizio De André e Giorgio Caproni, e che in questa XXXVI edizione, è composto da: Francesco Amato, Enzo Avitabile, Claudio Baglioni, Diego Bianchi, Francesco Bianconi, Maria Grazia Calandrone, Giulia Caminito, Luca Carboni, Guido Catalano, Ennio Cavalli, Carmen Consoli, Simone Cristicchi, Gaetano Curreri, Dardust, Teresa De Sio, Cristina Donà, Giorgia, Mariangela Gualtieri, La Rappresentante di Lista, Ermal Meta, Mariella Nava, Susanna Nichiarelli, Piero Pelù, Vasco Rossi, Ron, Sydney Sibilia, Tosca, Paola Turci, Roberto Vecchioni, Sandro Veronesi e Margherita Vicario.
Le Grotte di Frasassi sono da sempre vicine al mondo della musica come suggestiva location di numerosi eventi di risonanza internazionale, tra gli ultimi tenutisi tra le gigantesche stalattiti e stalagmiti ricordiamo l’emozionante concerto di Natale "Silent Night: A Christmas Prayer" di Andrea Bocelli andato in onda il 25 dicembre 2020 su Canale 5 e nel Natale 2021 il toccante concerto deil trio de Il Volo, in onda su Rai 1 in prima serata.
Il sito naturalistico di Genga offre ai visitatori un vero e proprio spettacolo unico al mondo, un’immersione nella bellezza e nella maestosità della natura. Con una piacevole passeggiata di un chilometro e mezzo nel ventre della terra, tra le gigantesche stalattiti e stalagmiti, i cristalli i drappeggi e le volute di alabastro del fiabesco paesaggio del sito carsico è possibile viaggiare lungo i milioni di anni del passato e scoprire la storia dell’evoluzione della vita sul pianeta.
Anche per la sessantunesima edizione Finproject si conferma main sponsor assieme a un’importante cordata di investitori nella cultura musicale come motore privilegiato dell’economia virtuosa del territorio maceratese e di una pletora di 100Mecenati sempre fedeli al ruolo aggregante della stagione d’opera allo Sferisterio
Precursore da sempre delle più innovative e vivaci strategie per bilanciare il contributo pubblico con quello privato in ambito culturale, il Macerata Opera Festival conferma e ringrazia anche per quest’anno Finproject (Versalis, Eni) per aver ribadito il suo ruolo ed impegno come main sponsor del Festival e quindi leader di una cordata di eccellenze dell’imprenditoria del territorio a sostegno dell’offerta culturale dello Sferisterio come punta di diamante di una nuova potenziale economia di turismo culturale a beneficio non solo della provincia maceratese, bensì di tutta la regione Marche.
“Siamo orgogliosi di annunciare che Finproject per il suo 60 anniversario sarà main sponsor del Macerata Opera Festival - ha dichiarato Maurizio Vecchiola presidente e Amministratore Delegato di Finproject. Questa partnership rappresenta per noi un importante impegno nel continuare a sostenere la realizzazione di un'iniziativa culturale di calibro nazionale ed internazionale e al contempo rafforzare il nostro legame con la comunità dove hanno luogo le nostre radici. Contribuire al successo di questa nuova edizione, ci sembrava il modo migliore per celebrare i nostri 60 anni di attività all’insegna della musica, della cultura, dell’arte e dell’inclusività”.
“Per il Macerata Opera Festival è un grande piacere confermare anche per quest’anno il sodalizio con Finproject, main sponsor della manifestazione e ringrazio l’amministratore delegato Maurizio Vecchiola – ha detto il sindaco di Macerata e presidente dell'Associazione Arena Sferisterio Sandro Parcaroli -. Il MOF, grazie alla sua offerta di qualità, continua ad attrarre partner che, oltre ad avere una vocazione internazionale non dimenticano la componente identitaria del territorio in cui operano, come Finproject a cui esprimiamo la massima gratitudine per questa profonda e concreta vicinanza”.
Lucia Chiatti, Sovrintendente del MOF, aggiunge: “Se lo Sferisterio si caratterizza per una alta capacità di autofinanziamento, pari a circa il 50% dei ricavi, lo è grazie, e in modo significativo, al contributo dei privati che sostengono che credono fermamente nel progetto artistico, inclusivo e sociale che lo Sferisterio promuove. Grazie dunque a Finproject per il segnale di grande vicinanza che dimostra allo Sferisterio ed alla comunità tutta: faro e traino anche per altri privati, si dimostra parte attiva e coprotagonista della sfida culturale che siamo chiamati ad abbracciare e difendere.”
Finproject ha sede e quartier generale da 60 anni (1965-2025) in Italia a Morrovalle ed è un’organizzazione integrata verticalmente il cui core business è concentrato nella produzione di Compound (miscele create attraverso lo scioglimento di resine polimeriche con additivi e cariche) e nello stampaggio ad iniezione di materiali plastici espandibili e reticolabili. Produce e commercializza prodotti ultraleggeri contraddistinti dal brand XL EXTRALIGHT® per i più importanti marchi del settore calzaturiero e di altri settori industriali: industria dell’idromassaggio, industria della sicurezza, automotive e arredamento. Oltre alla sede di Morrovalle, possiede 11 impianti di produzione e ricerca in vari paesi (5 in Italia, Romania, India, Cina, Vietnam, Canada, Messico) e tre trading company (Stati Uniti, Brasile e Turchia). Nel 2017 ha acquisito dal Gruppo Solvay la Padanaplast, pioniera e oggi leader nella produzione di materiali speciali dal 1971. Nel 2021 è entrata a far parte di Versalis, società chimica di Eni.
La conferma di Finproject tra gli sponsor della manifestazione aumenta l’importanza e l’autorevolezza del gruppo di sostenitori del Macerata Opera Festival che ogni anno di più rappresenta in maniera esaustiva le migliori aziende della regione e non solo: accanto agli enti sostenitori – Comune e la Provincia di Macerata, Ministero della Cultura, Regione Marche, Camera di Commercio Marche, Società Civile dello Sferisterio Eredi dei Cento Consorti – ci sono quindi il main sponsor Finproject, il major sponsor Banco Marchigiano, i Top Sponsor APM, Mapei, Sardellini costruzioni e TecnoCredito Commerciale. Quindi il nuovo Automotive Sponsor Radicci Automobili Spa, l’accessibility partner Simonelli Group, e gli sponsor Lube Industries, Romcaffè, Elettronica S.p.A. e Centro Accessori; i children partner GIESSEGI, Astea Energia – gruppo SGR, Clementoni, Naturneed; un nutrito gruppo di ordini professionali e associazioni (Confindustria Macerata, Confartigianato imprese Macerata-Ascoli Piceno-Fermo, Confcommercio Marche Centrali, Collegio provinciale geometri di Macerata, Ordine degli architetti della provincia di Macerata, Ordine degli avvocati di Macerata, Ordine dei dottori commercialisti ed esperti contabili Macerata e Camerino, Ordine degli ingegneri della provincia di Macerata); i fornitori ufficiali, Cosmari, Croce Rossa Italiana, Divedivine, IMT Istituto Marchigiano di Tutela Vini, Paoloni; i media partner Radio Montecarlo del Gruppo Fininvest e Classica HD, il digital partner Connesi. E ancora i cultural partner Università di Macerata, Università di Camerino, Accademia di Belle Arti di Macerata, Società Filarmonica Drammatica Macerata, oltre ai network partner AGIS, Federvivo, ATIT Associazione Teatri Italiano di Tradizione, Italiafestival, Opera Europa, Fedora, EFA European Festivals Association.
“Ho iniziato a fare musica appena un anno fa, tutto questo non mi sembra vero. Ringrazio di cuore il pubblico qui presente: i loro sguardi mi hanno dato un’energia pazzesca” ha detto visibilmente commossa, Elena Mil, 24 anni, di Milano che dal maestoso palco dello Sferisterio di Macerata, accompagnata solo dal suo ukulele, ha conquistato il titolo di Vincitrice assoluta della XXXVI edizione di Musicultura, con la canzone “La ballata dell’inferno”.
“Dedico la mia vittoria ai ragazzi che ho conosciuto qui, con cui ho condiviso un’esperienza potentissima, al pubblico di Musicultura e a mia madre che mi ha sempre sostenuto nel mio desiderio di fare musica” ha aggiunto la cantautrice milanese.
Elena Mil ha “stregato” il pubblico dello Sferisterio e grazie ai voti dei 4800 presenti nelle due serate finali del Festival ha conquistato i 20 mila euro del Premio Banca Macerata che investirà nel suo primo album e il Premio per il miglior testo di 2 mila euro decretato delle giurie universitarie di Musicultura.
La cantautrice milanese ha prevalso sugli altri sette artisti vincitori finalisti del Festival: Alessandra Nazzaro di Napoli con la canzone “Ouverture”, Frammenti di Treviso con “La pace”, Ibisco di Bologna con “Languore”, ME JULY di Benevento con “Mundi”, Moonari di Roma con “Funamboli”, Abat-jour, Rieti con “Oblio” e Silvia Lovicario di Nuoro con “Notte”.
Elena Caglioti, in arte Elena Mil, nella sua canzone immagina la strana discesa agli inferi di una ragazza che si ritrova alle prese con un ambiguo “niente” che sembra essere all’origine di un dolore incomprensibile. “La ballata dell’inferno” è il suo primo brano, nato da un flusso di coscienza, in un pomeriggio di otto anni fa, e mai ritoccato.
Doppietta di premi per i giovanissimi Abat-jour di Rieti, Marcello, Adriano, Liam, Gabriele e Ismail, tutti nati dopo il 2004, con la canzone “Oblio” si sono aggiudicati La Targa della Critica Piero Cesanelli di 3 mila euro e Il Premio Nuovo Imaie, un riconoscimento di 10 mila euro per la realizzazione di una tournée.
Ad Alessandra Nazzaro di Napoli è andato il Premio La casa in riva al mare di 2.000 euro decretato da una giuria di detenuti della Casa di reclusione di Barcaglione di Ancona, impegnati in un percorso laboratoriale musicale del Festival. Grazie ad un permesso speciale, Valerio e Petrit, in rappresentanza della giuria della Casa di reclusione, hanno consegnato il premio ad Alessandra Nazzaro sul palcoscenico dello Sferisterio. Un’importante iniziativa di integrazione culturale per la rieducazione e il reinserimento del detenuto, promossa dal Garante dei diritti della persona della Regione Marche Giancarlo Giulianelli, segnalato nel 2024 come best practice dal Ministero della Giustizia, Dipartimento Amministrazione Penitenziaria.
La finalissima di Musicultura, condotta brillantemente dall’inedita coppia Carolina Di Domenico e Fabrizio Biggio, ha visto l’esibizione di Antonella Ruggiero.
“E’ sempre una meraviglia tornare su questo palco – ha detto l’artista - mi piacciono molto i testi e le musiche di questi giovani talenti, sono una grande speranza per il futuro, auguro loro il meglio”.
Sulle note di “Amore lontanissimo” (1998) e “Una miniera” dei New Trolls (1969) Antonella Ruggiero, ha incantato il pubblico con la sua voce cristallina, avvolgente e i suoi intensi virtuosismi, inarrivabile anche nelle esecuzioni delle celebri “Vacanze Romane” (1983) e “Ti sento” (1985).
Nelle 36 edizioni del Festival si è visto utilizzare ogni tipo di strumento musicale, ma l’attore comico Valerio Lundini ha sorpreso tutti nella finalissima suonando “Oh! Susanna” con i tasti di un vecchio telefono fisso, numeri che hanno aperto una spassosa e surreale telefonata con un napoletano emigrato in Australia.
A Musicultura il ritorno dell’’extraterrestre della musica italiana, Eugenio Finardi: "le Marche sono la mia regione preferita e dove Musicultura mi ha portato fortuna". Il cantautore milanese si è esibito con “La battaglia” dedicato alla paternità e al suo aspetto conflittuale tra il voler riprodurre le proprie idee in un figlio o lasciarlo libero di volare e “I venti della luna”, due brani del suo recentissimo album “Tutto” che celebra i 50 anni della sua carriera musicale. Applauditissimo, ha chiuso la performance con la sua “Extraterrestre” (1978). “Cercate la vostra verità – ha consigliato Finardi ai giovani artisti vincitori- niente scorciatoie o furbate .. esprimete sempre la vostra verità e non ve ne pentirete mai”.
La serata finale di Musicultura, in diretta su Rai Radio 1, ha visto anche gli interventi dalla Stazione Bus del canale di Marcella Sullo, Duccio Pasqua e John Vignola.
“Una finalissima col botto, con la soddisfazione di accorgersi come sia il pubblico che i grandi ospiti comprendano e apprezzino l'unicità della formula di Musicultura – ha commentato Ezio Nannipieri direttore artistico di Musicultura - Un'edizione segnata da artisti che hanno scritto la storia della canzone, da una conduzione brillante, grazie all’alchimia tra Carolina Di Domenico e Fabrizio Biggio e dalla meraviglia di trovarsi di fronte alle canzoni, tra loro diversissime, dei vincitori, tutte sincere e con un loro perché. Questi giovani artisti meritano un grazie. In quanto alla prescelta dal pubblico, Elena Mil è bello rilevare il carico di emozioni che ha saputo trasmettere con la sua voce, un ukulele e una storia da raccontare”.
Main Media Partner del Festival della Canzone Popolare e d’Autore è la Rai, con Rai Radio1, Rai 2, TgR, Rainews24, Rainews.it, Rai Italia e RaiPlay.
Si potranno rivivere le intense emozioni delle serate finali di Musicultura 2025 il 15 luglio su Rai 2, in seconda serata, nel programma diretto da Duccio Forzano.
Rai Italia diffonderà uno speciale Musicultura, firmato da Roberta Ammendola, nei cinque continenti: America Asia Europa Africa e Oceania.
Approfondimenti, rubriche e servizi sulla XXXVI edizione di Musicultura su Rainews24, Rainews.it e TgR.
Sabato 21 giugno si è svolta la cerimonia di inaugurazione della nuova Figuretta delle Fratte, nota anche come "a Madonnetta", situata in contrada Fratte a Montefano. È stato un momento particolarmente sentito dalla comunità, che ha visto una grandissima partecipazione di cittadini insieme alle autorità civili e religiose.
All’evento erano presenti il sindaco di Montefano, Angela Barbieri, insieme al vice sindaco Mirco Monina, all’assessore Franca Tronto e i consiglieri comunali Gilberto Accattoli e Lorenzo Lampa della Giunta comunale. P
Presente anche il parroco Don Iagnesh Shantappa Konganawor, il geometra Angelo Sorcionovo, che ha curato la progettazione e la direzione dei lavori, e Fabio Baldoni, responsabile del coordinamento alla ricostruzione.
Un contributo fondamentale è stato offerto dalla famiglia Petroselli, che ha recuperato e custodito l’antica immagine della Madonna dell’Ulivo, successivamente restaurata con grande maestria da Carlo Capomagi.
Ha partecipato anche la professoressa Marcella Cenci, autrice dei testi storici e descrittivi pubblicati nella brochure commemorativa. Hanno sostenuto l'iniziativa oltre al comune di Montefano, e alle donazioni di liberi cittadini, anche la Banca di Credito Cooperativo di Filottrano – Filiale di Montefano e la Polisportiva Podistica Montefano, dimostrando una forte vicinanza alla vita della contrada.
Durante il suo intervento, il Sindaco Angela Barbieri ha sottolineato: "La ricostruzione della Figuretta delle Fratte è un gesto di amore verso il nostro passato e un segno concreto di attenzione al territorio e alla memoria collettiva. Questa edicola non è solo un simbolo religioso, ma anche un punto di riferimento identitario per la nostra comunità. Ringrazio tutti coloro che hanno reso possibile questo intervento, restituendo dignità e bellezza a un luogo che è parte della nostra storia e dei nostri affetti"
La Figuretta delle Fratte, edificata nel 1950 per volontà del Conte Filippo Hercolani Fava Simonetti, allora proprietario dei poderi della contrada, in collaborazione con l’allora parroco Don Cesare Paolucci, fu costruita dalla ditta Marincioni con il lavoro dei muratori Carnevali M. di Montefano e Giacinto Olmetti di San Biagio.
Prezioso fu anche il supporto di abitanti della zona, come i signori Cenci Giuseppe e Luigi, che contribuirono portando acqua per la preparazione del cemento. La figuretta fu inaugurata durante il mese di maggio, alla presenza dei parroci di San Biagio e Montefano, in un contesto di forte rinascita demografica della contrada.
Voluta anche in occasione dell’Anno Santo del 1950, l’edicola rappresentava un gesto di devozione, ma anche un richiamo a una precedente chiesetta seicentesca denominata "Oratorio della Beatissima Vergine o altrimenti delle Fratte". La sua posizione, all'incrocio di tre importanti strade agricole, ne ha fatto un punto di riferimento tanto spirituale quanto geografico per generazioni di residenti.
L’edicola si presentava come un piccolo tempietto con pianta quadrata, tetto a spiovente, timpano con la scritta "Regina della pace prega per noi" e un crocifisso in ferro battuto. All’interno, un altarino curato con fiori freschi e una nicchia con l’immagine sacra, inizialmente una rivisitazione della "Vergine dei gigli", poi sostituita con la Madonna del Ferruzzi e infine con la Madonna dell’Ulivo.
Nel corso degli anni la figuretta ha subito diversi danni, soprattutto a causa di incidenti automobilistici e, più recentemente, anche per atti vandalici. Fortunatamente, non si sono mai verificati gravi conseguenze per le persone, ma il manufatto è stato più volte restaurato. L’ultimo grave danneggiamento, avvenuto nella primavera del 2024, è stato causato probabilmente da un mezzo pesante che, durante una manovra azzardata, ha fatto crollare il tetto dell’edicola.
Oggi, grazie all’impegno congiunto di professionisti, istituzioni e cittadini, la Figuretta delle Fratte è tornata a vivere. Essa non rappresenta soltanto un elemento architettonico e devozionale, ma anche una parte viva della memoria collettiva: luogo di preghiera, punto d’incontro, pensilina naturale per i passanti, ma soprattutto simbolo di un tempo in cui la comunità si stringeva attorno ai suoi luoghi sacri, anche con semplici gesti quotidiani come portare un fiore o recitare il Rosario durante il mese di maggio.
L’intervento di recupero restituisce oggi alla comunità non solo un bene materiale, ma un patrimonio di identità e tradizione che continua a raccontare la storia di una contrada e della sua gente.
È Simone Giglietti, 54 anni, imprenditore edile di Cingoli, il nuovo presidente della CNA di Macerata. A passargli il testimone Maurizio Tritarelli al termine dell'Assemblea elettiva di stamattina a Civitanova Marche.
Fondatore di una solida impresa di ristrutturazioni avviata nel 2011, Giglietti è una figura profondamente radicata nel territorio e nel mondo dell’artigianato. Con un’esperienza iniziata a soli 14 anni e una squadra che oggi conta 8 dipendenti, rappresenta l’eccellenza dell’impresa locale. Giglietti è anche un appassionato maratoneta, con oltre 50 maratone all’attivo e un forte impegno sociale, testimoniato dalle sue missioni in Ucraina, Perù e da riconoscimenti come quello ricevuto dal Panathlon per l’etica sportiva.
Insieme a lui, sono stati eletti stamattina anche i componenti dell’Ufficio di presidenza nel rispetto della parità di genere, dei mestieri e della rappresentanza geografica della provincia: Carlo D’Angelo (vicepresidente), Giuliana Bernardoni, Milko Morichetti, Katiuscia Macellari, Fausto Cavalieri, Daniela Zepponi, Loretta Gennarelli e Massimo Leonori.
La nuova Presidenza della CNA Macerata si è insediata con un programma di mandato ambizioso, costruito attorno a tre parole chiave: innovazione, coesione e partecipazione. “Il documento programmatico – ha sottolineato Giglietti - delinea una strategia attenta ad affrontare le trasformazioni economiche e sociali in atto attraverso una rappresentanza efficace, una consulenza professionale e aggiornata alle esigenze reali delle imprese, un sistema associativo più dinamico e inclusivo”.
Gli obiettivi strategici che i nuovi dirigenti CNA si sono proposti includono: il rafforzamento del ruolo della CNA come interlocutore istituzionale; il sostegno concreto alla competitività delle micro e piccole imprese anche attraverso l’evoluzione tecnologica e digitale; la valorizzazione delle aree interne; lo sviluppo di nuovi servizi alla persona; e un forte investimento nella formazione professionale.
“Abbiamo il dovere di costruire una CNA che accompagni le imprese nel futuro - ha affermato Giglietti. Servono strumenti concreti, vicinanza reale e una visione strategica che sappia coniugare tradizione e innovazione. Vogliamo essere una forza trainante per l’economia locale, promuovendo partecipazione e ascolto in ogni angolo della provincia.”
La nuova governance dell’Associazione nasce al termine di un percorso partecipativo ampio, che nei mesi scorsi ha visto il rinnovo anche dei Presidenti di Mestiere, dei Raggruppamenti di Interesse e dei Presidenti Zonali. Dai meccatronici ai restauratori, dagli elettronici alle estetiste, dai pensionati ad Impresa Donna, la rappresentanza CNA ha visto rinnovi e conferme, nel segno della pluralità e del protagonismo diffuso.
A rafforzare fin da subito il senso partecipativo dell’Assemblea, la tavola rotonda "Artigiani imprenditori protagonisti" è stata aperta da quattro titolari di aziende, che hanno posto questioni concrete sui principali nodi che condizionano oggi il mondo delle imprese. Coordinati dalla giornalista Giusi Minnozzi, gli interventi hanno toccato temi cruciali: l’instabilità geopolitica e le sue ricadute sulla programmazione aziendale (Roberto Casadidio), la formazione professionale e la difficoltà di attrarre giovani verso i mestieri tecnici (Aldo Dezi), le sfide della digitalizzazione e dell’intelligenza artificiale per le PMI (Sandra Pinzi), il rischio desertificazione economica e sociale per le aree interne (Robertino Paoloni).
A partire da queste sollecitazioni, il confronto si è arricchito dei contributi di ospiti qualificati che hanno offerto chiavi di lettura e approfondimenti: l’economista Francesca Spigarelli (Università di Macerata), il sociologo Marco Giovagnoli (Università di Camerino), Paolo Mariani (direttore generale di Uni.Co.) e Giovanni Dini (direttore del Centro Studi CNA Marche). A tirare le somme di quanto detto il direttore della divisione sindacale e associativa della CNA nazionale Fabio Bezzi, che ha raccolto gli stimoli emersi offrendo una visione complessiva del ruolo dell’artigianato nel contesto socio-economico contemporaneo.
In apertura di Assemblea, hanno portato i saluti delle Istituzioni ai tanti imprenditori presenti il sindaco di Civitanova Marche Fabrizio Ciarapica e il vicepresidente della Provincia di Macerata Luca Buldorini.
Nella prima parte della mattinata l’intervento del Presidente di CNA Marche Paolo Silenzi, che ha definito l'assemblea il “momento cruciale per la vita associativa, in cui si tracciano bilanci, si rinnova la dirigenza e si avvia un nuovo percorso a sostegno delle imprese”, sottolineando come, nonostante le difficoltà degli ultimi quattro anni tra post-Covid e crisi globali, CNA abbia supportato le aziende con servizi e consulenze innovative, aiutandole a superare le criticità e a rimanere competitive.
Particolarmente apprezzato dai presenti il messaggio di unità del Segretario regionale di CNA Moreno Bordoni che ha descritto l’associazione come “comunità propositiva e analitica, che si confronta con la politica con spirito laico e dati concreti”. Il Segretario ha quindi elogiato la capacità degli imprenditori marchigiani di affrontare con determinazione e pragmatismo una "tempesta perfetta" internazionale come quella in atto, fatta di incertezze e crisi diffusa.
A portare il saluto della Regione Marche il vice presidente Filippo Saltamartini che ha riconosciuto all’Associazione di categoria il ruolo di affidabile interlocutore.
Molti applausi e tanta emozione ha destato il congedo del presidente uscente Maurizio Tritarelli: “Dopo oltre trent’anni di impegno in CNA, lascio con orgoglio e serenità, consapevole di aver contribuito a rafforzare un'associazione che sa guardare al futuro con responsabilità, visione e passione per le imprese e il territorio. Fare il dirigente CNA mi ha fatto crescere, conoscere persone straordinarie e vivere esperienze irripetibili. Ho dato tutto ciò che potevo, ma la CNA mi ha restituito molto di più. Rimarrò sempre orgoglioso di essere stato un suo servitore”. Tritarelli ha voluto regalare la sua personale spilla CNA al nuovo Presidente in un emozionante passaggio di consegne.
Massimiliano Moriconi, confermato alla direzione dell’Associazione, ha ribadito come "in un mondo che cambia, CNA Macerata resta un punto fermo: visione strategica, coraggio e vicinanza alle imprese sono indispensabili per guidare la trasformazione."
Con un nuovo gruppo dirigente e una visione chiara per i prossimi anni, CNA Macerata si prepara a giocare un ruolo da protagonista nello sviluppo del territorio, facendo leva sull’energia, la passione e il coraggio di centinaia di imprenditori artigiani.
Un impianto moderno, sostenibile e all’altezza delle esigenze degli atleti e della comunità. È stato inaugurato oggi il rinnovato campo sportivo di Chiesanuova, al termine di un intervento di riqualificazione profonda che ha trasformato la struttura.
L’intervento, per un valore complessivo superiore a 1 milione e 600 mila euro, ha portato al rifacimento completo del manto in erba sintetica, drenante e riciclabile, alla realizzazione di un nuovo impianto di illuminazione integrata a basso consumo e a un moderno sistema di irrigazione automatica alimentato da pozzo, con raccolta e smaltimento delle acque meteoriche. Completano l’intervento il rifacimento delle gradinate e degli spazi di accoglienza per il pubblico.
«Abbiamo voluto offrire – ha detto il sindaco Franco Capponi – un impianto efficiente, sicuro, accessibile e sostenibile, che risponda alle esigenze quotidiane di atleti, famiglie, tifosi e ragazzi. È un risultato importante che migliora la qualità della vita e rafforza i valori positivi dello sport: il rispetto delle regole, la lealtà, l’impegno, il gioco di squadra. Intitolare questo campo a Don Guido significa riconoscere che quei valori, dello sport e della vita, possono e devono camminare insieme».
Un ringraziamento speciale è stato rivolto alla Società Sportiva Chiesanuova, che ha curato il rinnovamento degli spogliatoi, e a tutte le ditte, ai tecnici comunali che hanno seguito il progetto.
«Un bel lavoro di squadra – ha concluso il sindaco – e un altro passo avanti per la nostra comunità».
Presente all’inaugurazione anche monsignor Claudio Giuliodori, oggi Assistente ecclesiastico generale dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, in passato vescovo della diocesi di Macerata.
Venerdì 20 giugno si è svolta la“Rodari Family Summer Party” presso lo stabilimento balneare”La Bussola”.
Una festa organizzata dalle rappresentanti delle tre sezioni della Scuola dell’Infanzia”Rodari” dell’ISC Regina Elena di Civitanova, che ha coinvolto non solo le maestre e tutti i bambini del plesso ma anche i loro genitori.
Un pomeriggio allegro e spensierato che ha visto squadre composte da bambini e adulti sfidarsi in giochi da spiaggia come la corsa con i sacchi, il tiro alla fune, sarabanda e altri e con premiazione finale con tanto di trofeo. Una splendida occasione che ha permesso a tutte le famiglie di conoscersi, di trascorrere del tempo tutti insieme giocando e, infine, sedendosi al tavolo mangiando e bevendo allietati da bella musica offerta da Gianni Lorenzetti, titolare dello chalet.
"È stata una bellissima festa- affermano gli organizzatori- che si è potuta organizzare solo grazie alla complicità e all’affiatamento tra le famiglie e le maestre che svolgono il loro lavoro con passione e dedizione. Vista la grande riuscita, chissà che il prossimo anno non ripeteremo!”.
In occasione della Giornata Mondiale della SLA, questa sera, 21 giugno, al Green Planet di Tolentino, si terrà un evento speciale dedicato alla memoria di Luana Mogetta e alla sensibilizzazione su questa difficile malattia. La serataè stata fortemente voluta da Lauro Fabiani, cittadino di Sforzacosta che tre anni fa ha perso la moglie Luana a causa della sclerosi laterale amiotrofica, pochi giorni prima del suo 63° compleanno.
Il concerto vuole essere un omaggio al suo spirito e alla sua passione per la musica, un modo diverso per ricordarla come lei stessa avrebbe desiderato. La musica, infatti, sarà protagonista con l’esibizione di VASCO LIVE, una delle band tribute più apprezzate a livello nazionale, che salirà sul palco alle 22. Prima del concerto, il pubblico potrà godere di una selezione musicale a cura di Danny DJ, mentre dopo seguirà un incontro con medici ed esponenti di AISLA, l’associazione italiana che supporta malati e famiglie nella lotta contro la SLA. La serata si completerà con l’esibizione di Pepe Nero Live Music Show.
L’evento vuole accendere i riflettori su una malattia ancora poco conosciuta, che sconvolge profondamente la vita di chi ne è colpito e dei suoi cari. L’ingresso è libero e aperto a tutta la cittadinanza, invitata a partecipare per condividere un momento di musica, memoria e solidarietà. Un’occasione per dimostrare che, anche nel dolore, l’amore e la musica continuano a vivere.
“Osate, amate, siate voi stessi. ” Con queste parole intrise di passione e verità, Riccardo Cocciante ha acceso lo Sferisterio di Macerata nella serata inaugurale della XXXVI edizione di Musicultura, rivolgendo un sentito incoraggiamento ai giovani talenti: “Amo i giovani artisti che propongono cose nuove perché la musica deve andare avanti, bravi. Rispettate sempre la vostra natura non cercate di diventare qualcos’altro... il successo arriva se si fanno le cose con amore, bisogna osare, osare e osare”.
L’artista italo-francese, attesissimo dall'arena maceratese, ha offerto al pianoforte un’emozionate esibizione del brano “Se stiamo insieme ci sarà un perché” vincitore del Festival di Sanremo 1991 e “Poesia” (1973). “Questo è il primo brano che ho scritto – ha raccontato - non sapevo ancora suonare, conoscevo solo due, tre accordi mi sono bastati per scrivere Poesia”. Ha chiuso con “Margherita”, una performance indimenticabile, il pubblico in visibilio ha tributato a Cocciante una standing ovation e l’artista ha invitato i 2.400 presenti a cantare con lui, un momento corale collettivo a cappella, di intensa connessione emotiva che ha avvolto lo Sferisterio in un abbraccio unico di musica e passione.
Riccardo Cocciante è stato insignito dell’Onorificenza per Alti Meriti Artistici istituita dall’Università di Macerata e dall’Università di Camerino, partner culturali di Musicultura, dai rispettivi Rettori John McCourt e Graziano Leoni.
Applauditissimi, da perfetti padroni di casa, Carolina di Domenico e Fabrizio Biggio hanno presentato in maniera fresca e coinvolgente le esibizioni dei vincitori di Musicultura 2025, in lizza per l’ambito titolo di Vincitore Assoluto del Festival e il Premio Banca Macerata di 20 mila euro, decretato dai voti dal pubblico delle due serate finali. Questi i nomi, le città di provenienza e i titoli delle canzoni degli otto vincitori di Musicultura: Alessandra Nazzaro, Napoli – Ouverture; Elena Mil, Monza - La ballata dell’inferno Frammenti, Treviso - La pace; Ibisco, Bologna - Languore ; ME JULY, Benevento – Mundi Moonari, Roma – Funamboli; Abat-jour, Rieti – Oblio; Silvia Lovicario, Nuoro – Notte.
Ibisco ha conquistato il "Premio Grotte di Frasassi", un nuovo riconoscimento che unisce due realtà che dal cuore delle Marche parlano all’Italia e al mondo: Musicultura e il favoloso sito naturalistico delle Grotte di Frasassi. Il Sindaco di Genga, Presidente dell’ assemblea Grotte di Frasassi, avv. Marco Filipponi ha consegnato il premio a Ibisco che oltre alla somma in denaro di 2000 euro prevede una residenza e una restituzione artistica site specific nelle spettacolari Grotte di Frasassi.
Moonari si è aggiudicato il Premio PMI per miglior progetto discografico del valore di 2.000 euro ed Elena Mil Il Premio per il miglior testo di 2.000 euro assegnato dalle giurie degli studenti delle Università di Macerata e Camerino.
Sul palco di Musicultura Francesco Tricarico, accompagnato al pianoforte da David Cabi ha offerto il suo brano simbolo “Sono Francesco” (2000) e “Mi manchi negli occhi”, la poesia in musica della ballad intima e profonda del 2020. “Musicultura è una roccaforte fondamentale per difendere tutto un percorso disinteressato onesto e sincero della canzone d’autore- ha detto Tricarico - è bellissimo esser qui, sono convinto che questo momento così disumano e caotico finirà e lascerà germogliare anime straordinarie che daranno risalto sempre più alla poesia nelle canzoni”.
A distanza di dieci anni Vinicio Capossela ritorna sul palco del Festival: “chiamerei Musicultura con la “o” Musicoltura, perché è come un laboratorio di coltura biologica che permette di vedere lo stato di vitalità della musica, cosa emerge dal tessuto del Paese e la condivide come esperienza vitale” ha detto l’artista. Capossela, accompagnato dai suoi musicisti si è esibito con un medley sulle note di “Bardamù” e della “Polka di Warsava”. Ha proseguito con una toccante esibizione del brano “Il povero cristo” e concluso con “Staffette in bicicletta” dedicata alle donne che hanno preso parte alla resistenza un testimone che siamo sempre chiamati a raccogliere...” ha spiegato Capossela. Gran finale a sorpresa con “Il tempo dei regali” per ricordare a tutti l’importanza di coltivare il sentimento della gratitudine “un esercizio importante da praticare” ha aggiunto Capossela tra gli scroscianti applausi del grande pubblico dello Sferisterio.
La serata del Festival, in diretta su Rai Radio 1, ha visto anche gli interventi dalla Stazione Bus del canale di Marcella Sullo, Duccio Pasqua e John Vignola.
Questa sera finalissima di Musicultura con Valerio Lundini, Eugenio Finardi e Antonella Ruggiero e la proclamazione del Vincitore assoluto.
Main Media Partner del Festival della Canzone Popolare e d’Autore è la Rai, con Rai Radio1, Rai 2, TgR, Rainews24, Rainews.it, Rai Italia e RaiPlay. Si potranno rivedere le immagini delle serate finali di Musicultura 2025 sul programma diretto da Duccio Forzano, in onda su Rai 2, il 15 luglio. Rai Italia diffonderà uno speciale Musicultura, firmato da Roberta Ammendola, nei cinque continenti: America Asia Europa Africa e Oceania. Approfondimenti, dirette, rubriche e servizi sulla XXXVI edizione di Musicultura si possono seguire su Rainews24, Rainews.it e TgR.
Dal 4 al 6 luglio 2025 torna a Recanati il Memorabilia Festival, tre giorni di musica, incontri e comunità, organizzati dal Centro Fonti San Lorenzo. Il festival, da sempre a ingresso gratuito, si svolge negli spazi del quartiere Fonti San Lorenzo ed è costruito e organizzato da decine di volontari.
Al centro del programma c’è la musica dal vivo, con un cartellone che intreccia nomi affermati della scena italiana con nuove proposte emergenti. Quest’anno saliranno sul palco Selton, Whitemary, Populous (con un dj set) e Dente. Ogni sera saranno affiancati da due artisti emergenti provenienti da tutta Italia, selezionati attraverso una call pubblica che ha coinvolto decine di progetti indipendenti. Una scelta che rispecchia lo spirito del festival: dare spazio alla musica che ha qualcosa da dire, lontana dalle logiche mainstream.
Ma Memorabilia non è solo concerti. Nei pomeriggi, a partire dalle 19.00, si terranno tre talk pubblici che affronteranno temi culturali e sociali con linguaggi diversi. La Collettiva Nate Intere porterà uno sguardo critico sulle rappresentazioni culturali e mediatiche attraverso una prospettiva transfemminista. Il progetto editoriale Cronache Ribelli racconterà il suo lavoro nell’ambito dell’editoria indipendente, tra divulgazione storica, attivismo e nuovi strumenti narrativi. Il comico e autore satirico Daniele Fabbri, infine, sarà protagonista di un incontro dedicato alla libertà di satira, in cui affronterà il rapporto tra comicità, politica e censura.
Durante tutte le giornate del festival saranno attivi stand gastronomici, bar, dj set, aree mercatini e una mostra permanente allestita all’interno degli spazi del quartiere. Un modo per abitare il festival non solo come pubblico, ma come parte attiva di una comunità temporanea che vive insieme il tempo e lo spazio.
Anche l’organizzazione è un punto di forza. Memorabilia è reso possibile grazie all’impegno di oltre 60 volontari, provenienti principalmente da Recanati e dalle Marche, ma anche da altre parti d’Italia e d’Europa. Da mercoledì 25 giugno partirà infatti un progetto europeo che coinvolgerà 12 giovani volontari (italiani e non), impegnati per due settimane nella realizzazione degli allestimenti, nella costruzione degli spazi e nel supporto alla comunicazione. Un’occasione di scambio, formazione e cooperazione che arricchisce il valore sociale del festival.
Terre dei Varano, antipasto contro il cronometro
E’ una Camerino popolata da ciclisti e da maglie di tutti i colori quella che sta affrontando il weekend del solstizio d’estate. Per “colpa” della Granfondo Terre dei Varano, evento ultimo di un festival delle due ruote che ha preso il via ieri, venerdì, con la cronoscalata che da Via Adige a Castelraimondo ha portato a Crispiero, per 4,5 km con 280 metri di dislivello.
Un antipasto agonistico molto apprezzato, che ha fatto registrare il successo di un laziale, Damiano Limardo dell’Anagniciclismo primo in 12’30” con 15” su Matia Burini (Uc Trasimeno) e 39” su Leonardo Buratti (Asd Giuliodori Renzo). Al sabato invece largo spazio ai randonneurs per una lunga pedalata che ha preso il via al mattino presto per affrontare ben 208 km per 4.100 metri di dislivello, toccando molti punti caratteristici di questa zona delle Marche.
Domani il via alla Granfondo per la quale le iscrizioni sono andate moltiplicandosi nelle ultime ore. Due i percorsi a disposizione, il lungo di 144 km per 2.810 metri di dislivello e il medio di 118 km per 1.862 metri con grande attesa per conoscere chi raccoglierà il testimone di vincitore dai primi dello scorso anno, nello specifico Ivan Martinelli e Loretta Giudici. Appuntamento in viale Leopardi con partenza alle ore 7:45 per il lungo e alle 8:00 per il medio. Predisposti tutti i servizi pre e post gara con un grande dispiego di volontari lungo il tracciato. Ora la parola passa alle ruote…
È cominciato sotto il segno dell’emozione e dell’impegno collettivo il Festival della Restanza e della Tornanza, che dal 20 al 22 giugno trasforma Colli del Tronto in un crocevia di idee, storie e prospettive per il rilancio delle aree interne dell’Appennino centrale. Un appuntamento unico nel suo genere, pensato per restituire voce, centralità e futuro a quei territori troppo spesso considerati ai margini, ma ricchi di identità, forza e visione.
Al Parco della Pace, centinaia di persone hanno preso parte alla cerimonia di apertura, introdotta dal sindaco di Colli del Tronto Andrea Cardilli, dal presidente della Camera di Commercio delle Marche Gino Sabatini, dal presidente di ANCI Marche e Sindaco di Ascoli Piceno Marco Fioravanti e dal sottosegretario di Stato al MEF Lucia Albano. Presente anche il commissario straordinario alla ricostruzione sisma 2016, Guido Castelli, tra i principali promotori del Festival.
“Il Festival nasce intorno all’idea che il futuro delle aree interne è, per noi, l’asse portante della nostra identità e la culla dell’autenticità che contraddistingue la nostra regione. Quella della ricostruzione post-sisma era una delle più grandi sfide aperte. In questi anni, le abbiamo riservato l’attenzione che era dovuta e necessaria, mettendo al centro della nostra agenda non solo il ripristino materiale dei territori colpiti così duramente, ma anche e soprattutto il rinsaldare le comunità e rilanciare l’economia e la sfera sociale del cuore del nostro Appennino”, ha dichiarato Francesco Acquaroli, presidente della Regione Marche, che ha aggiunto: “Ospitare nelle Marche la prima edizione del Festival della Restanza e della Tornanza assume un valore speciale. Quello della testimonianza, della tenacia e della determinazione di chi come noi continua a credere nei nostri territori e lavora, giorno dopo giorno, con l’unico obiettivo senza il quale non ci sarebbe ragione né di restare né di tornare: il futuro".
La giornata è proseguita con due momenti di riflessione ad alta intensità: l’intervista a Francesco Chelli, presidente ISTAT, e a Carlo Buttaroni, presidente dell’Istituto di ricerca Tecnè, sull’inverno demografico e le sfide legate allo spopolamento, seguita dal dialogo tra Vito Teti, antropologo e scrittore (in collegamento), Guido Castelli ed Eugenia Roccella, ministra per la Famiglia, su come costruire un ecosistema favorevole alla restanza e alla tornanza.
"Questo Festival è la prova che dalle macerie non nascono solo edifici, ma visioni, legami e opportunità. La Restanza e la Tornanza non sono solo parole, ma strumenti concreti per dare ai giovani un ruolo attivo nella rinascita. Non si ricostruisce solo il costruito, ma soprattutto il senso di appartenenza, la vitalità di un territorio - ha dichiarato Guido Castelli commissario Straordinario per la Ricostruzione 2016 - . Abbiamo voluto questo appuntamento perché la rigenerazione non è compito di pochi tecnici, ma di intere generazioni. I giovani del cratere sismico rappresentano il cuore di una nuova idea di futuro: fatta di innovazione, radicamento e partecipazione. Qui, la ricostruzione diventa anche culturale, sociale ed economica. E il futuro, finalmente, mette radici.”
“Si parla tanto, soprattutto a livello europeo, della transizione ecologica e della transizione digitale, mentre la transizione più impattante di tutte è quella demografica. La denatalità incide non solo sull’economia, sul welfare, sulla sanità, ma anche sull’innovazione a causa dell’assottigliarsi del numero di giovani, e sull’ambiente, perché il vero nemico dell’ambiente non è l’uomo ma lo spopolamento. Ha dichiarato Eugenia Roccella Ministra per le pari opportunità e la famiglia in collegamento video - Il nostro governo ha messo il tema della natalità al centro della propria azione politica, promuovendo una grande alleanza con il territorio. Le Marche e l’Appennino centrale possono e devono diventare un modello in questo senso, non solo per la ricostruzione materiale e sociale dei luoghi e delle comunità colpiti dal sisma, ma anche e soprattutto per l’esempio di vitalismo che rende questo territorio un laboratorio di attrattività, di rinascita, di futuro”.
Al tramonto, la poesia civile di Franco Arminio ha incantato il pubblico con il reading “Cedi la strada agli alberi”, accompagnato dagli interventi musicali di Livio e Manfredi Arminio. A chiudere la serata, balli popolari e socialità a cura di VeraTV, dopo l’apertura degli stand gastronomici, a testimonianza di un legame profondo tra cultura, tradizione e comunità.
Il Festival intende costruire un ponte tra passato e futuro, tra costa ed entroterra, tra chi è rimasto e chi ha voglia di tornare. Un progetto condiviso che vuole ridare centralità ai piccoli comuni, non come periferie da assistere, ma come territori da cui ripartire.
Andrea Cardilli, Sindaco di Colli del Tronto - "Siamo molto felici che Colli del Tronto sia il cuore di questo Festival perché crediamo che una realtà territoriale come la nostra possa accendere grandi riflessioni. Restanza e tornanza non sono solo parole, ma scelte di vita che riguardano la nostra comunità ogni giorno. Questo territorio ha conosciuto la fatica, lo spopolamento, ma anche la forza di rialzarsi. Oggi, con i giovani al centro, possiamo costruire un futuro che valorizzi le nostre radici e trasformi l'entroterra in un luogo di possibilità, non di rinunce".
Il ricco programma proseguirà anche nei prossimi giorni con talk, laboratori, mostre, concerti e degustazioni, dando voce a imprenditori, artisti, studenti e rappresentanti delle istituzioni. Tra gli ospiti attesi: il Ministro Andrea Abodi, il celebre imprenditore Brunello Cucinelli, il divulgatore Vincenzo Schettini, il poeta Davide Rondoni, il direttore Rai Angelo Mellone e molti altri.
Il Festival della Restanza e della Tornanza è a ingresso libero e vuole essere, prima di tutto, uno spazio collettivo di visione, ascolto e azione: un laboratorio civico per generare valore nei luoghi che oggi sembrano marginali, ma che custodiscono le chiavi di un’Italia più giusta, coesa e sostenibile.
Prosegue nel cuore dell’estate Fuori dal Guscio – Traiettorie musicali e di gusto, la rassegna che intreccia musica, cucina e linguaggi contemporanei. Il 24 e 26 giugno, Otto Seaside accoglie due nuovi appuntamenti che uniscono sperimentazione elettronica, soul e fotografia d’autore.
Martedì 24 giugno è la volta di Tipografia Sonora, trio composto da Michele Duscìo, Francesco Savoretti e Leonardo Francesconi, che fonde elettronica, percussioni e pianoforte in un set immersivo, sospeso tra atmosfere rarefatte e improvvisazione strutturata. Una proposta ibrida e coinvolgente, che supera i generi per dare forma a un vero e proprio viaggio sonoro.
La serata si arricchisce con “Ritmi Visivi – Live visual con le opere di Mario Giacomelli”, una video installazione che accompagna la musica con una selezione di immagini dell’iconico fotografo marchigiano. Il progetto, curato da Enrico Maria Lattanzi e da Percorsi Visivi APS, ente gestore della Fototeca Comunale di Civitanova Marche, offre un'esperienza immersiva che intreccia linguaggio sonoro e potenza visiva, restituendo nuova vita alle opere custodite nell’archivio cittadino.
Giovedì 26 giugno il palco è per il Friends Quartet Soul, con un concerto tributo ad Amy Winehouse. La formazione rende omaggio alla forza autentica e alla profondità emotiva della cantante britannica, ripercorrendo le sue sonorità tra soul, jazz e blues in una serata intensa e carica di vibrazioni internazionali.
Il martedì, ogni concerto è anticipato dall’Ofyr Session a cura di Mescola: l’aperitivo attorno al fuoco ideato dallo chef Massimo Garofoli, con pescato del giorno e verdure di stagione cucinati a vista. A seguire, la cena curata da Otto Seaside, e per chiudere la serata, i dj set del resident Francesco Campetella.
Concerti a ingresso gratuito. Inizio ore 21. Info e prenotazioni: 376 253 9353 – ottoseaside@gmail.com E nel fine settimana, sabato e domenica, Otto Seaside continua a offrire momenti speciali con dj set, mixology d’autore e un’atmosfera unica tra il mare e il bordo piscina. Fuori dal Guscio è anche questo: un’esperienza da vivere con tutti i sensi.