Il NoSound Fest di Servigliano si prepara a vivere un’altra estate da ricordare. Dopo gli annunci di Tananai e degli Afterhours, il festival cala il tris con Lazza, uno degli artisti più amati e seguiti del panorama musicale italiano. Il rapper milanese salirà sul palco del Parco della Pace il prossimo 12 luglio, portando con sé l’energia e i successi che lo hanno reso un fenomeno senza precedenti.
Lazza, che si trova nel pieno della catena di sold out nei principali palazzetti italiani, continua a collezionare record su record. Con 1 disco di diamante, 102 dischi di platino e 50 dischi d'oro all’attivo, l’artista ha conquistato un posto di rilievo nella scena musicale grazie a hit che spopolano sulle piattaforme streaming e nei live.
L’annuncio della sua presenza al NoSound Fest arriva in concomitanza con la rivelazione delle date del Locura Summer Tour 2025, un nuovo progetto che porterà Lazza sui palchi dei principali festival estivi italiani. Dal 10 luglio all’11 agosto, saranno dieci le tappe del tour all’aperto, che si preannuncia come uno degli eventi più attesi della prossima estate.
Con l’aggiunta di Lazza, il NoSound Fest si conferma una delle rassegne musicali più importanti del centro Italia, capace di richiamare grandi nomi e pubblico da tutta la penisola. Non resta che segnare la data sul calendario: il 12 luglio 2025, Servigliano diventerà il cuore pulsante della musica live.
Venerdì 31 gennaio, alle ore 19, presso il Ristorante Petè, sul lungomare Piermanni di Civitanova Marche, si terrà un nuovo appuntamento della rassegna itinerante Filosofarte. Il convegno, dal titolo "Il cambiamento politico e finanziario con il ritorno di Trump: la rivoluzione quantistica", vedrà la partecipazione di due relatori d’eccezione: il dott. Gianmarco Landi, analista finanziario ed esperto di geopolitica, e Alessandro Sieni, naturopata, insegnante di kinesiologia dell’inconscio e bioenergetica.
Il dibattito si concentrerà sugli sconvolgimenti economici, finanziari, geopolitici e spirituali in corso, con una prospettiva che guarda a un futuro di pace, prosperità e benessere. L’evento, patrocinato dal comune di Civitanova Marche, sarà aperto dai saluti istituzionali del sindaco Fabrizio Ciarapica, che ha sottolineato l’importanza di iniziative culturali di questo tipo: "Filosofarte rappresenta un’opportunità preziosa per stimolare il dibattito e la riflessione su tematiche di grande attualità. Siamo lieti di sostenere un evento che porta nella nostra città personalità di rilievo e approfondimenti di valore".
A introdurre la serata sarà il consigliere comunale Gianluca Crocetti, fondatore del progetto Filosofarte, che ha evidenziato il successo della rassegna: "Questa iniziativa sta riscuotendo un grande interesse, e le tante presenze in ogni appuntamento ne è la conferma. Filosofarte vuole essere un momento di confronto e crescita, unendo discipline diverse per offrire nuove chiavi di lettura della realtà".
Interverrà anche il giornalista Luca Marani, arricchendo il dibattito con la sua esperienza e il suo punto di vista.
Il Centro per la Famiglia, Servizio promosso dall’Assessorato alla Famiglia della Città di Civitanova Marche e gestito dall'Asp Paolo Ricci all'interno del "Progetto Civitanova Città con l’Infanzia", prosegue la sua attività con "Le Domeniche al centro".
Domenica 2 febbraio, dalle ore 16 alle ore 18, arrivano "Giochi e laboratori" per le famiglie con bambini da 3 a 10 anni, presso il Centro Pastorale Don Bosco Via Giovanni Verga 62 Civitanova Marche.
"Una bella iniziativa di scambio e condivisione accoglierà le famiglie, nello spirito che anima il nostro centro: costruire rete tra famiglie e legami sempre più solidi tra le persone – ha detto l’assessore ai Servizi Sociali Barbara Capponi - L'assessorato ha voluto per questo le aperture domenicali, per offrire occasioni a portata di tutti di sani momenti di comunità e in famiglia. Attendiamo con piacere tanti partecipanti, certi che la presenza di ognuno sia importante e fondamentale".
In un ambiente molto accogliente, ideale per ospitare famiglie con bambini, l’Equipe del Centro per la Famiglia organizzerà un laboratorio e uno spazio giochi sul tema “La danza delle mani” che prende il nome dal Libro di Hervè Tullet, gentilmente messo a disposizione dalla Biblioteca Comunale "Silvio Zavatti". Anche le famiglie potranno portare da casa un gioco da condividere con gli altri.
"Vivere un tempo libero in maniera positiva e partecipata muovendosi al ritmo delle emozioni sarà l’obiettivo di questa attività pensata per le Famiglie", dichiara il Presidente dell’Asp Paolo Ricci Alfredo Perugini.
L’ingresso è libero e gratuito, non è necessaria la prenotazione. Per maggiori informazioni è possibile contattare il numero 0733/78361 e chiedere di parlare con un operatore, oppure scrivere una mail a centro.famiglia@paoloricci.org
L’anno del Serpente arriva a Macerata, coda del Drago, simbolo del 2024. È il Capodanno cinese, o Capodanno Lunare o, ancora, Festa di primavera, che ormai da dodici anni anima il centro storico della città su iniziativa dell'Istituto Confucio dell’Università di Macerata.
Quest'anno la ricorrenza sarà celebrata durante tutta la settimana con una serie di eventi che uniscono arte, musica e spettacolo promossi in collaborazione e il patrocinio del Comune di Macerata. Gran finale sabato in centro storico con il corteo, esibizioni di danza, canto e arti marziali, il villaggio dei draghi e una spettacolare performance con il fuoco.
"Ho mostrato le immagini del nostro Capodanno in Cina - ha commentato il rettore John McCourt durante le presentazione del programma -, suscitando grande sorpresa. È stata molto apprezzata la nostra volontà di far conoscere una tradizione tanto importante sia alla città che alla nostra comunità accademica. Quest’anno abbiamo messo insieme molte collaborazioni per offrire un programma ricco e coinvolgente".
L’assessore Katiuscia Cassetta ha sottolineato il ruolo di Macerata come comunità aperta e inclusiva. "Il Capodanno Cinese ci ricorda l’importanza di accogliere e valorizzare i tanti giovani studenti cinesi presenti in città", ha detto. "Il Capodanno Cinese rappresenta un momento significativo per consolidare il legame con la città, e ogni anno cerchiamo di arricchirlo", ha ribadito il direttore dell’Istituto Confucio Giorgio Trentin.
Si comincia oggi pomeriggio, martedì 28 gennaio, alle 18 alla Galleria degli Antichi Forni con l’inaugurazione della mostra "Mauro Evangelista. In un giorno di neve", visitabile fino al 13 febbraio e organizzata insieme all’Accademia di Belle Arti e all’Associazione Ars in Fabula: un omaggio a uno degli illustratori maceratesi più importanti nel panorama nazionale ed internazionale.
Le illustrazioni di Evangelista, tratte da "Le Principesse della Seta e altri racconti cinesi", testimoniano un legame speciale con il mondo della tradizione pittorica cinese, scaturito proprio dall’incontro con alcuni suoi studenti cinesi. "Mauro è stato per tanti anni più famoso in Cina che in Italia - ha sottolineato Michela Avi di Ars in Fabula, moglie dell’artista scomparso appena un anno fa -, un cerchio che si chiude e una semina che continua".
La pianista italo-cinese Monica Zhang, come solista e insieme alla Unimc Orchestra, si esibirà, invece, mercoledì 29 gennaio, il giorno esatto in cui cade quest’anno il Capodanno cinese, alle ore 21 al Teatro Lauro Rossi in un concerto organizzato dall'associazione UtReMi.
Il gruppo da camera formato dai solisti dell'UniMc Orchestra - Aldo Campagnari, Andrea Esposto, al violino, Vittorio Benaglia alla viola e Chiara Burattini al violoncello - con la talentuosa pianista eseguiranno musiche di Rachmaninov, Chu Wanghua e Dvoråk. Monica Zhang è nata a Milano nel 2007 e sin da piccola ha mostrato un grande interesse verso il mondo della musica, ottenendo una lunghissima serie di vittorie in importanti concorsi internazionali. Biglietti disponibili alla biglietteria dei Teatri di piazza Mazzini, è possibile prenotare telefonando allo 0733/230735. Per informazioni: segreteriascuolascodanibbio.it.
Sabato 1° febbraio torna, quindi, l’ormai tradizionale festa in centro storico. Alle 15.30 da piazza Annessione partirà il corteo di draghi, leoni e tamburini con oltre cento figuranti, per la maggior parte studenti universitari, che si snoderà per le vie del centro storico. Dalle 16.30, in piazza Mazzini sarà possibile visitare la Città dei Draghi con spettacoli di arti marziali, canti, danze, calligrafia, truccabimbi, giochi, foto in costume e degustazione di tè e ravioli cinesi.
L'evento è reso possibile dalla consueta collaborazione con l'Accademia Arti Marziali Giuseppe Giosuè e l'Accademia di Lingua Cinese delle Marche, nonché il supporto dell'azienda Itaci - Asian Food Made in Italy. La direzione artistica è di Daniele Montenovo, responsabile e coordinatore per la provincia di Macerata dell’Accademia Giosuè. Quest'anno, poi, il collettivo artistico Mutoid Waste Company da Mutonia farà rivivere "La Leggenda del Serpente Bianco", una delle leggende cinesi più amate, con performance e giocoleria pirotecnica mozzafiato.
"Mi trovo a raccontare – il diario di nonno Ruggero" è stato il titolo dello spettacolo organizzato dall’Associazione Adesso musica e dalla Città di Camerino in occasione del Giorno della Memoria 2025.
All’Accademia della musica di Camerino ieri sera sono stati letti brani tratti da un diario inedito scritto da Ruggero Forti che hanno toccato profondamente l'animo dei presenti, merito anche delle musiche appositamente composte dal maestro Vincenzo Correnti ed eseguite insieme a Giacomo Correnti nella formazione “Clarimbando Duo” clarinetto e marimba.
"Attraverso lo scritto di questo nonno del nostro territorio - dice Donatella Pazzelli, che ha selezionato e dato voce ai testi e curato le immagini - abbiamo vissuto 5 lunghi anni di guerra dove, senza mai perdere la speranza, Ruggero ha sofferto il distacco dai propri cari, ha subìto l'inganno e il tradimento, si è aggrappato alla sua forte fede, ha sopportato la fame e gli stenti, visto le peggiori atrocità, perso l'orientamento e attraversato il lungo calvario del ritorno a casa".
Ruggero Forti, nato il 26 maggio del 1905 a Vari di Pieve Torina e morto il 26 luglio del 1991 a Camerino, era sposato con Luisa e padre di due figli, Maria e Tonino, presenti entrambi alla serata di commemorazione insieme ai quattro nipoti di Ruggero: Marco, Ada, Letizia e Chiara. Forti fu richiamato alle armi il 15 gennaio 1941 e dopo un lungo peregrinare riuscì a ritornare a Vari il 6 luglio 1945, provato nel fisico ma non nella mente.
In quegli anni terribili aveva scritto i suoi appunti contenenti testimonianze, impressioni e meticolose descrizioni in tanti pezzetti di carta che sistemò una volta ritornato a casa.
Maria e Tonino Forti, al termine dello spettacolo visibilmente commossi e al contempo contenti di questo omaggio, hanno aggiunto i loro ricordi, il dolore di una bambina che a 4 anni vide il padre andar via e sua madre piangere per tante e tante notti e l’incredulità di quando lo rivide 5 anni dopo, mentre Tonino, nato nel 1941, stentava a credere che quell’uomo fosse suo padre. I nipoti hanno ricordato il nonno speciale che con i propri racconti li ha educati al rispetto e alla tolleranza.
Apprezzamenti sono stati espressi dal Vicesindaco di Camerino, Antonella Nalli, che ha ricordato l’importanza di ricordare e di tramandare i fatti alle nuove generazioni affinché questi non si verifichino più: "Mi trovo a raccontare per chi avrà il piacere di leggere, per sapere un po' di storia a titolo di vita vissuta a quei tempi. Prima di chiudere mi permetto di dire, a chi avrà piacere di leggere quanto è scritto, che nasce da una penna elementare ma di grande sentimento, quindi non è tempo perduto leggerlo. Auguro buona fortuna e salute a tutti e un pensiero allo scrittore Forti Ruggero”
"Ieri pomeriggio, in occasione della Giornata della Memoria, abbiamo voluto scoprire, all’interno del Parco Rodari, una pietra della memoria in ricordo di tutte le vittime dell’olocausto, con una targa celebrativa apposta a nome dell’amministrazione comunale". È Alessandro Gentilucci, sindaco di Pieve Torina, a sottolineare l’importanza di una data simbolo per la storia dell’umanità.
"Ebrei ma anche omosessuali, rom, sinti, disabili, dissidenti politici e purtroppo tanti altri sono stati vittime della follia nazista: questa targa, insieme alla mostra che abbiamo inaugurato alla sala Rubner e alla proiezione del film d’animazione rivolta ai più piccoli, segna la volontà del comune di Pieve Torina di stimolare, soprattutto nelle giovani generazioni, il desiderio di conoscere ciò che è successo e cercare gli anticorpi perché tali tragici eventi non si ripetano più". Le note di brani classici interpretati al violino da Gaia Valbonesi hanno accompagnato lo scoprimento della targa rendendo ancor più emozionate la cerimonia.
Una cerimonia solenne e toccante si è svolta a Tolentino, presso il Parco Vittime della Shoah, in piazza Peramezza, per celebrare la Giornata della Memoria e ricordare le vittime dell’Olocausto. L’evento è stato organizzato dal Comune in collaborazione con numerose realtà locali, tra cui l’Istituto Storico di Macerata, l'Anpi di Tolentino, il Circolo Culturale "Tullio Colsalvatico", e diverse scuole del territorio.
La commemorazione si è aperta con la deposizione di una corona d’alloro, a simboleggiare il rispetto e il ricordo per le vite spezzate dalla Shoah. Successivamente, sono intervenuti il sindaco Mauro Sclavi, il presidente del Consiglio comunale Alessandro Massi Gentiloni Silverj e i rappresentanti del Consiglio comunale dei ragazzi, che hanno portato il loro contributo al dibattito sulla memoria e sull’importanza di combattere l’intolleranza e l’odio.
Tra i partecipanti, anche numerose autorità militari e civili, tra cui il maggiore Giulia Maggi, comandante della Compagnia dei Carabinieri di Tolentino, il luogotenente Gaetano Barracane, il comandante della polizia locale Andrea Isidori, i vigili del fuoco rappresentati da Elvio Tedeschi e diverse associazioni d’arma e combattentistiche, come l’Associazione Nazionale Carabinieri e l’Associazione Artiglieri. Presenti anche gli assessori Flavia Giobetti ed Elena Lucaroni, insieme ai Consiglieri comunali Mirco Angelelli e Federico Pieroni.
Durante gli interventi, è stato sottolineato come la Giornata della Memoria rappresenti un monito per il presente. "Ancora oggi è fondamentale riflettere sull’intolleranza e sull’odio, che nascono dal rifiuto della diversità - ha dichiarato il presidente Massi -. La democrazia si fonda su tante realtà e sensibilità diverse; lasciarle indietro significa rischiare derive che possono riportarci a tragedie come la Shoah".
Parallelamente alla cerimonia, il Comune di Tolentino ha organizzato una serie di incontri nelle scuole secondarie per approfondire i temi legati alla memoria storica. Tra questi, spiccano la lezione di Annalisa Cegna, direttrice dell’Istituto Storico di Macerata, sull’anniversario della liberazione del campo di Kahla, e la presentazione del volume "Internatite. Una voce inascoltata dai campi fascisti (1940-43)" dello storico Giuseppe Lorentini, a cura dell’IIS "Filelfo".
Inoltre, gli studenti dell'istituto comprensivo "Lucatelli - Don Bosco" hanno avuto l’opportunità di visitare la mostra "Ma lui non vuole che se ne parli", dedicata ai Giusti fra le Nazioni, organizzata dal Circolo Culturale "Colsalvatico".
Il sindaco Sclavi ha ringraziato tutti i partecipanti, con un particolare pensiero agli studenti e ai docenti, per il loro impegno nel mantenere viva la memoria: "È necessario che le giovani generazioni riflettano su ciò che è stato, per costruire un futuro più giusto e inclusivo, libero dall’odio e dall’intolleranza".
La Giornata della Memoria a Tolentino si conferma così un momento di riflessione collettiva, capace di unire comunità, istituzioni e scuole nel ricordo di una tragedia che non deve mai essere dimenticata.
Questa mattina, alle ore 10:30, presso il Parco Veragra, l'amministrazione comunale di Montefano ha commemorato il Giorno della Memoria insieme agli alunni delle classi seconda e terza della Scuola Secondaria "Falcone e Borsellino".
Alla cerimonia erano presenti il vicesindaco Mirco Monina, l'assessore Cinzia Alba Grazia Calvia e i consiglieri comunali Carlo Senigagliesi e Pamela Vissani. Nel suo discorso, il vicesindaco Monina ha sottolineato l’importanza della memoria storica per prevenire il ripetersi di atrocità come la Shoah.
Monina ha dichiarato: "La pace, quale valore supremo e inclusivo, va costruita ogni giorno. Questo Giorno della Memoria non deve essere solo una ricorrenza, ma un richiamo costante alla responsabilità verso le nuove generazioni. Dobbiamo onorare le vittime innocenti di quei terribili giorni e, ancor più, dobbiamo lavorare per un futuro libero da guerra e intolleranza".
I ragazzi hanno ascoltato con attenzione e partecipazione le parole del vicesindaco. Alla cerimonia erano presenti anche le docenti, numerosi cittadini montefanesi e rappresentanti di diverse associazioni, tra cui il presidente dell’A.N.P.I. Montefano, Nunzia Coppari, il Maresciallo Andrea Strappati e l’Appuntato Angelo Salerno della locale Stazione dei Carabinieri, e i vigili urbani Ernesto Cotticelli e Eleonora Nardi.
La cerimonia si è conclusa con la deposizione di una corona di alloro per ricordare le vittime dell’Olocausto nel “Luogo della Memoria” del Parco Veragra. Questa commemorazione rappresenta un momento fondamentale per riflettere e rinnovare l’impegno collettivo verso valori di pace, inclusione e tolleranza.
Un omaggio ad un’icona senza tempo, Caterina Valente, prima star globale italiana conosciuta in tutto il mondo. Un quartetto d’eccezione, capitanato dall’affermata cantante jazz Patty Lomuscio, la celebra con un concerto piacevolissimo dal titolo "I Sing Caterina" sabato 1 febbraio alle ore 21,15 al Politeama di Tolentino. La formazione prevede oltre a Patty Lomuscio alla voce, musicisti jazz eccezionali come Vito Di Modugno all’ organo Hammond e al piano Rhodes, Pietro Condorelli alla chitarra e Massimo Manzi alla batteria.
Cantante, chitarrista, ballerina, mimo, dotata di un eclettismo senza pari e di una vocalità acrobatica, Caterina Valente è stata negli anni ’60 tra le interpreti più famose al mondo insieme alla Fitzgerald, Edith Piaf e Frank Sinatra.
Incantata dalla sua personalità, Patty Lomuscio ripercorre a volo d’uccello la sua lunghissima carriera. Partendo da Istanbul, sua prima incisione, fino ai successi di inizio anni ‘50 come Bonjour Catherine, I love Paris di Cole Porter e Caterina, la canzone dedicatale da Perry Como. Ma dal suo repertorio ha selezionato anche Forse di Bruno Martino, tratta dal suo album più venduto “A briglia sciolta” e infine Chiquilin de Bachin di Astor Piazzolla, dal disco “Girltalk” con cui Caterina Valente ha voluto chiudere la sua carriera musicale. Oltre a questi anche tanti altri grandi successi come Till, Personalità, Nessuno al mondo.
Patty Lomuscio in nessun modo imita o copia ma entra con garbo nel mondo di Caterina, si guarda intorno e con arte raffinata gioca con le canzoni, lo fa a suo modo, rivelando la sua di personalità, e canta con molto swing, un pizzico di nostalgia e anche di humour.
Patrizia Lomuscio, in arte Patty, nel 2016 incide il suo primo disco Further To Fly come leader, registrato a New York con Gianluca Renzi al contrabbasso, Jon Davis al pianoforte e Vince Ector alla batteria, album dedicato interamente a Paul Simon & Art Garfunkel e con il quale è finalista al Premio Targhe Tenco.
Ha perfezionato e ampliato lo studio del Jazz a New York con il pianista M. Jon Davis e in occasione del “Concorso Jazz Chicco Bettinardi” del 2005, in concomitanza col Piacenza Jazz Festival, ha vinto il “Premio al Femminile” come migliore artista donna. La sua attività concertistica la porta a esibirsi nei Jazz Club più prestigiosi in Italia e all’estero e in Festival Jazz di rilevanza nazionale ed internazionale: Taiwan, Marocco, Spagna, Austria, Montenegro, Albania, Germania ecc. Il concerto è organizzato in collaborazione con l’Associazione Tolentino Jazz.
"Ricordare le vittime dell’olocausto è un dovere trasversale che ci richiama all’essenza del nostro essere uomini e donne al servizio del bene comune". Così il Presidente del Consiglio comunale Fausto Troiani ha dato il via alla Giorno della Memoria, nell'ottantesimo anniversario della Liberazione di Auschwitz.
La celebrazione, iniziata con la deposizione di una corona d’alloro presso la targa dell’ex Ghetto ebraico, in vicolo della Luna nella Città Alta, è proseguita nella sede del Liceo da Vinci, alla presenza di studenti, insegnanti, autorità civili, politiche e militari. "Che questa giornata - ha aggiunto il Presidente Troiani - sia occasione per rafforzare il senso di appartenenza alla nostra storia, alle nostre tradizioni e ai valori di libertà e giustizia affinché simili atrocità non si verifichino più”.
E’ stato lo stesso Presidente a leggere il messaggio del sindaco Fabrizio Ciarapica, assente per improrogabili motivi familiari. "Il Giorno della Memoria ci ricorda il dovere morale e civile che abbiamo tutti noi di mantenere vivo il ricordo dell’Olocausto come una luce che illumina il nostro cammino verso un futuro più giusto ed umano. La memoria è il nostro antidoto contro l’indifferenza, uno strumento potente che ci stimola a costruire un futuro fondato sul rispetto, sulla pace e sull’inclusione. Rivolgiamo il nostro pensiero a tutte le vittime della Shoah e al coraggio di tutte quelle donne e di tutti quegli uomini che, opponendosi all’orrore, hanno saputo difendere la nostra dignità umana".
Barbara Capponi, assessore ai servizi educativi, ha aperto il suo intervento con un annuncio da parte del Sindaco: "I diari di Anna Frank, promessi dall’amministrazione, sono arrivati e a breve inizierà la distribuzione nei plessi scolastici". Successivamente, ha avviato una riflessione sul tema del nuovo umanesimo: "L’umanesimo si manifesta quando scegliamo di concepire i rapporti, la società e le persone in modo diverso. La necessità di un nuovo umanesimo non è mai venuta meno, poiché ogni epoca storica ci pone interrogativi e ci espone a nuove correnti di pensiero. Queste ci offrono visioni differenti su presunti diritti e valori, e sarete voi, con il vostro pensiero critico, a decidere quale umanesimo sostenere. Nel corso della storia – ha continuato -, il male si è spesso manifestato in forme strategiche e complesse. Per contrastarlo sono stati proposti diversi antidoti, e tra questi mi permetto di sottolineare l’importanza del pensiero critico. Sarete chiamati a fare delle scelte, e saranno proprio queste scelte, in momenti cruciali, a fare la differenza: per voi stessi, per guidare, decidere e sostenere la vita degli altri".
È stata la prof.ssa Clara Ferranti, ricercatrice dell’Università degli Studi di Macerata, a raccontare la figura di Etty Hillesum, scrittrice olandese ebrea vittima dell’Olocausto. “Etty – ha spiegato – è una figura simbolo della Shoah, un emblema di resistenza spirituale. Ci insegna che esiste un altro modo di reagire al male. Nei campi di sterminio, riusciva a resistere senza lasciarsi sopraffare dalla morte e dall’orrore che la circondava.”
Proseguendo, la professoressa ha sottolineato: “Etty è un esempio che parla ancora oggi. La sua voce attraversa il tempo, invitandoci a sviluppare le radici dell’umanesimo. Il suo messaggio ci spinge non solo a ricordare, ma anche a costruire un futuro più consapevole e umano. È una voce da seguire, e invito tutti a leggere il suo diario, una testimonianza che apre il cuore e la mente alla riflessione e al cambiamento.”
A chiudere la giornata i lavori, molto apprezzati, degli studenti dei vari Istituti scolastici cittadini, con Elena Bessarione, 5 A dell’Istituto Bonifazi – sezione Grafica e comunicazione che ha illustrato il manifesto, da lei realizzato, scelto per rappresentare il Giorno della Memoria. A seguire l’Istituto Comprensivo Sant’Agostino (classe 3G – scuola Ungaretti), l’Istituto Comprensivo Via Tacito (Classi III – Scuola E.Mestica), l’Istituto Comprensivo Via Regina Elena (classe 3D – scuola Pirandello), Liceo Stella Maris (classe 1), Istituto Comprensivo Ugo Bassi (classi 3C e 3D – scuola Annibal Caro), Liceo Leonardo da Vinci (classe 2D).
La presentazione del XV volume dei Quaderni Storici Esini, dedicato a vicende storiche del vino di Matelica e ad alcuni personaggi della storica di Cerreto d’Esi, è stata occasione sabato 25 gennaio scorso per celebrare la memoria storica della studiosa matelicese Fiorella Conti.
Molto partecipato l’incontro, tenuto nella sala conferenze della Fondazione Il Vallato, che ha visto presenti anche molte persone giunte dai centri vicini e rappresentanti di istituzioni e associazioni locali. A portare i saluti iniziali è stato il sindaco Denis Cingolani, che ha ricordato la figura umana e come a Fiorella Conti Matelica debba tantissimo ed il mondo del vino in particolare le debba tributare «la scoperta, ufficializzata nel 1999, del primo documento relativo al vitigno del Verdicchio a Matelica, in un atto del 12 gennaio 1579 del notaio Niccolò Attucci».
A seguire il presidente della Fondazione Il Vallato, Antonio Roversi, ha colto l’opportunità per tornare a parlare dell’«importanza del vino in una città come Matelica e della necessità di tornare a collaborare, come auspichiamo, tra le istituzioni locali e tra tutte le cantine esistenti, per rendere maggiormente competitivo il valore del verdicchio sul mercato».
Il presidente del Centro Studi Luglio ’67, Raimondo Turchi, nell’annunciare la candidatura del Paesaggio vitivinicolo del Verdicchio di Matelica nella Sinclinale Camerte al Registro nazionale dei paesaggi rurali di interesse storico del Masaf, ha reso noto che «a comporre la commissione tecnica saranno quindici persone, ovvero i sindaci o i loro delegati degli otto Comuni di Camerino, Castelraimondo, Cerreto d’Esi, Esanatoglia, Fabriano, Gagliole, Matelica, Pioraco, un esperto del Crea (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria) nella persona del dott. Luigi Servadei, un esperto della Regione Marche, due rappresentanti dell’Università di Camerino, uno dell’Istituto tecnico-agrario Vivarelli di Fabriano, un delegato del Centro Studi Luglio ’67, uno dell’associazione Produttori del verdicchio di Matelica».
Turchi ha poi ricordato Fiorella Conti nei suoi «tre principali ruoli ricoperti in vita: insegnante appassionata, ricercatrice storica attenta e scopritrice del primo atto relativo all’esistenza del verdicchio a Matelica, primo e unico sindaco donna di Matelica nel 1975». A seguire Gianni Barchi, direttore dei Quaderni Storici Esini ha tenuto ad illustrare il contenuto del XV volume, ricchissimo ormai di contributi per tutti i centri che fanno parte della vallata dell’Esina, trattando di archeologia, arte, letteratura e storia.
Il volume, venduto nel corso della serata, sarà possibile acquistarlo anche nelle librerie locali. A seguire Pietro Conti, in rappresentanza della famiglia, ha tenuto a ricordare sua sorella e ha ringraziato per l’omaggio alla memoria di Fiorella, per la cui scoperta del documento sul verdicchio aveva anche sofferto molto, «essendo poi stato ripreso da altri studiosi locali senza fare menzione di chi lo avesse scoperto». In chiusura di serata le presentazioni dei contributi di Maria Cristina Mosciatti su alcuni personaggi cerretesi vissuti tra XVIII e XX secolo e di Matteo Parrini, che si è soffermato su alcune curiosità e su quantità prodotte e prezzi del vino a Matelica nel corso di cinque secoli.
“La sede è una casa, bisogna ritornare ai partiti che siano casa, quindi un luogo di discussione, di confronto, di accoglienza dove si mettono in comune i propri bisogni, le proprie domande, le proprie passioni e i propri ideali”.
Sono le parole del capo politico di Noi Moderati, Maurizio Lupi, arrivato ieri a Macerata per inaugurare la prima sede regionale del partito. “La sede è un punto importante, noi dobbiamo ringraziare il nostro coordinatore provinciale, Paolo Perini e tutti i nostri amici che hanno voluto l'apertura di questa spazio, che non è solo un simbolo, ma un luogo vivo”.
Lupi si sofferma anche sulle prossime elezioni: “Siamo la novità del centrodestra e saremo il pilastro della proposta politica del centrodestra, che appoggiamo da sempre. La sfida è quella del buon governo; quindi candidare persone che possano testimoniare un'idea di politica al servizio del bene della propria città, della propria comunità. Il lavoro che faremo sarà questo, siamo qui anche con il nostro responsabile nazionale degli Enti Locali, l’onorevole Pino Bicchielli, proprio perché per noi, gli amministratori locali sono i primi testimoni di una politica che torna a rappresentare il proprio territorio. Abbiamo bisogno di una politica che torni ad essere la voce di una società e per questo si parte dai Comuni e dalle amministrazioni locali”.
Insieme al vicepresidente del Gruppo Noi Moderati alla Camera, Bicchielli, per questa inaugurazione, in via Roma 72 a Macerata, c’erano anche il consigliere regionale Marco Marinangeli; il coordinatore regionale Tablino Campanelli; il coordinatore provinciale Paolo Perini; il responsabile della comunicazione provinciale Carlo Scheggia; il segretario cittadino Luigi Carelli, il vicesegretario di Macerata Guido Garufi, vari coordinatori cittadini e numeroso pubblico che si è affacciato verso il partito di Noi Moderati.
“Un anno fa - dice Bicchielli - abbiamo immaginato tutto questo a Macerata. Ogni giorno che passa siamo una persona in più; questo vuol dire che il nostro partito si sta radicando, si sta confermando sui territori, siamo presenti su tutte le province e abbiamo visto che laddove ci presentiamo con il nostro simbolo e la nostra identità abbiamo delle risposte importanti. Sono sicuro che alle prossime elezioni avremo un ruolo centrale e saremo protagonisti”.
Conclude Perini: “Sono molto contento di vedere tante persone qui stasera. L’obiettivo è lavorare per la società e per le persone, puntando ad ottenere un buon risultato per la comunità”.
Ha una storia quasi trentennale l’amicizia dei Lions con la popolazione di Serravalle di Chienti, fin da quando fu fra le più colpite dal terremoto del ’97, e oggi si arricchisce di un nuovo, importante capitolo con la donazione di un defibrillatore.
Il sindaco, Rinaldo Rocchi, e i consiglieri comunali lo hanno ricevuto dalla presidente della Fondazione Lions Clubs International per la Solidarietà - Distretto 108A, Francesca Romana Vagnoni, e dal responsabile del ‘Villaggio della Solidarietà’ Lions di Corgneto, Massimo Serra, anche consigliere del Lions Club Macerata Host.
Si tratta di un dispositivo salvavita il cui utilizzo non richiede personale appositamente formato e che viene collocato all'esterno della casa comunale, a Serravalle, a vantaggio di tutta la popolazione locale, dei frequentatori della vicina palestra e degli ospiti della cittadina in occasione di eventi particolari.
“Corgneto, frazione di Serravalle, è la nostra casa Lions ed è un punto nodale nell'attività delle quattro regioni - oltre alle Marche, la Romagna, l’Abruzzo e il Molise - che formano il distretto 108A”, ha sottolineato la presidente Vagnoni. Operativo fin dai tragici eventi legati al sisma del 1997 e a quello del 2016, il Villaggio della Solidarietà ha fatto la differenza a favore di tante famiglie che per anni non sono potute rientrare nelle proprie abitazioni e hanno vissuto nelle casette di legno, costantemente manutenute grazie anche agli sforzi dei soci Lions Massimo Serra, Umberto Patassini e Mariano Marzola. Nelle parole di Vagnoni, il Villaggio Lions è “l’autentica concretizzazione della mission della nostra associazione”.
Una gemma preziosa, Corgneto, un’area dal rilevantissimo valore sia in termini paesaggistici che storici, tanto che presto potrebbe diventare un parco archeologico all’aperto: lo ha reso noto, proprio in occasione della donazione del defibrillatore, il sindaco di Serravalle, indicando la zona tra Cesi e Collecurti e nei pressi di Fonte delle Mattinate, per la creazione di un parco che vedrebbe la luce con il supporto dell'Università di Camerino, della Soprintendenza e degli altri soggetti che vorranno partecipare.
Un progetto ambizioso, che richiederebbe un notevole impegno finanziario, ma che al tempo stesso valorizzerebbe le eccellenze del territorio e i reperti - come ossa di mammut, di ippopotamo - tutti provenienti dalla zona e risalenti ad un periodo tra 100.000 e 400.000 anni fa.
Il sindaco Alessandro Gentilucci e l’amministrazione comunale di Pieve Torina celebreranno lunedì 27 gennaio la Giornata della Memoria con l’apposizione di una targa simbolica nel Parco Rodari. "Abbiamo voluto realizzare un monumento con una dedica a tutte le vittime dell’Olocausto” sottolinea Gentilucci. "È importante che i ragazzi sappiano cosa è successo nel campo di sterminio di Auschwitz. Ecco perché, oltre alla targa, abbiamo organizzato una esposizione di pannelli illustrativi per ricostruire cosa significarono le leggi razziali, la deportazione e l'eliminazione di milioni di ebrei. Vi sarà anche la proiezione di un film di animazione sul tema, rivolta agli studenti del nostro istituto scolastico ma aperta a tutti".
Il programma della Giornata della Memoria si aprirà a Pieve Torina proprio con la visione del cartone animato "La stella di Andra e Tati" alle ore 10.45 presso la sala Rubner, per poi proseguire nel pomeriggio, alle ore 15, con l'inaugurazione dell'esposizione dei pannelli illustrativi sempre alla Rubner e, alle 15.30, con la posa della targa commemorativa al Parco Rodari che sarà accompagnata dalle note di un violino. "Un momento di riflessione" conclude Gentilucci "quanto mai necessario in un periodo di conflitti come quello che stiamo vivendo".
Quale modo più incisivo per non dimenticare, riflettere sull’orrore dell’Olocausto e commemorarne le vittime, se non con la potenza del teatro che riesce a portare in scena - attraverso l’attrice Lucia Marchesini - il drammatico racconto dei sopravvissuti ai campi di concentramento. È per questo che la compagnia Teatrale CTR Macerata, con il patrocinio del Comune di Caldarola e il sostegno dell’Anpi dei Cinque Comuni, ha organizzato per il Giorno della Memoria, al teatro comunale di Caldarola, una doppia replica del monologo “Quando si spegnerà la luce”. La pièce è vincitrice dell'edizione 2008 del Premio Oreste Calabresi riservato a testi teatrali inediti, nella sezione speciale istituita per il 70° Anniversario dell'emanazione delle leggi razziali.
In scena l’attrice Lucia Marchesini con l’accompagnamento musicale di Giulio Marchesini per la regia di Giorgio Pietroni e il coordinamento di Liliana Ciccarelli. «Sara è una signora anziana - scrive l’autore del testo teatrale, Benedetto Mortola - che quando era poco più di una bambina è passata attraverso l'orrore di un lager nazista ed è sopravvissuta. Alla platea di oggi racconta la sua esperienza di quando nessuno la chiamava Sara, ma era solo un numero. Racconta perché sa che ormai è l'unica cosa che le resta da fare. Racconta perché non si perda il ricordo di quello che è successo. Racconta anche per il senso di colpa di essere sopravvissuta ai suoi compagni che non ce l'hanno fatta.
Ma Sara sono anche tutti coloro che hanno raccontato della loro vita nei lager, perché è stato solo attraversando le loro parole che io sono arrivato a Sara. E tra tutti, voglio ricordare un'anziana partigiana di Genova dalla quale, negli Settanta, ho ascoltato il racconto della sua esperienza in un campo di concentramento. Di lei mi sfugge il nome, ma so che posso chiamarla tranquillamente Sara. A lei vorrei dedicare in particolare questo testo che ho scritto io, ma che in realtà appartiene a tutte le vittime dei lager nazisti». L’appuntamento è per domani (26 gennaio) alle 17.15 al teatro comunale di Caldarola (ingresso gratuito); lunedì (27 gennaio) alle 9, invece, il monologo sarà replicato per gli studenti della Secondaria di primo grado dell’Istituto De Magistris di Caldarola e Belforte del Chienti.
«Abbiamo subito accolto con entusiasmo la proposta della compagnia CTR Macerata - dice l’assessore alla cultura di Caldarola, Paola Scaficchia - di portare in scena a Caldarola questo spettacolo, consapevoli dell’importanza di celebrare il Giorno della Memoria. Abbiamo pensato che il teatro fosse la forma migliore per rendere terribilmente reale l’orrore dell’Olocausto e per riflettere insieme alla comunità e ai più giovani che studiano la Shoah sulle pagine di storia. La nostra missione deve essere quella di non far sembrare troppo lontano nel tempo lo sterminio che stiamo ricordando, perché solo comprendendo a pieno l’atrocità che l’uomo è riuscito a mettere in atto potremo evitare che si ripeta in futuro».
Si svolgerà lunedì 27 gennaio, nella Sala Consiliare, il secondo appuntamento del ciclo Cvitalk, patrocinato dal Comune di Civitanova Marche, a partire dalle ore 21,15. Nel corso della serata verrà trattato l’importante tema della crisi energetica, attraverso diversi gli interventi, tra cui Elisabetta Pieragostini, amministratore delegato Dami e presidente Confindustria Accessoristi Fermo.
Saranno discussi l’impatto che la crisi energetica ha avuto sulle aziende del territorio marchigiano e le contromisure che il tessuto industriale ha preso e pensa di prendere in futuro. A seguire, in un momento di dialogo con Simona Epasto, professoressa di Geopolitica all’Università degli Studi di Macerata, si analizzeranno le strette connessioni tra crisi energetica e crisi internazionale, approfondendo le ricadute che i conflitti hanno sulle bollette per imprese e famiglie e gli scenari futuri, così come il legame tra energia e transizione ecologica.
L’incontro vuole essere un’occasione di dialogo tra esperti di materia ed il pubblico, con il fine di promuovere un dibattito libero, aperto e consapevole, necessario alla formazione dell’opinione pubblica.
“Civitalk – spiega l’organizzatore Omar Midoun, laureato all’Università Bocconi - è un ciclo di eventi in cui vengono trattati grandi temi del presente destinati a disegnare il futuro. Obiettivo non solo di questo evento ma dell’intero ciclo, infatti, è stimolare la partecipazione. Ho pensato di organizzare questa iniziativa perché tengo molto a promuovere la partecipazione e il dibattito nella mia città. Il dibattito è la più potente fonte di informazione, perché confrontarsi con idee e convinzioni diverse dalle proprie, rafforza le fondamenta del proprio pensiero, aiutando a comprenderlo a fondo in un contesto di dialogo”. L’ingresso è libero
Prosegue la diciottesima edizione dei Martedì dell’Arte, ormai tradizionale rassegna curata dall’Associazione Arte, con il Comune di Civitanova Marche e l’Azienda Teatri. Le lezioni sono in sala consiliare, alle ore 18 con ingresso libero.
Martedì 28 gennaio il professor Stefano Papetti parlerà della Casa museo Licini di Monte Vidon Corrado. La casa dell’Anima.
Il calendario di quest’edizione vede salire in cattedra ospiti di altissimo profilo. Sono: Stefano Papetti, Roberto Mancini, Mauro Perugini, Yuri Marano, Andrea Baffoni, Michele Fofi, Giorgio Valentini, Maria Letizia Papiri, Paola Ballesi, Roberto Cresti.
Anche quest’anno la presenza agli appuntamenti verrà riconosciuta dal Mur come corsi formativi, al termine dei quali sarà rilasciato un attestato di partecipazione.
In occasione della Giornata della Memoria, Urbisaglia si prepara a ricordare le vittime dell'Olocausto e le atrocità della Seconda Guerra Mondiale con una serie di eventi che coinvolgeranno la comunità locale e le scuole. Quest’anno, il programma si arricchisce di iniziative che mirano a sensibilizzare e a educare le nuove generazioni sulla memoria storica.
La giornata inizierà con l’apertura della mostra temporanea "La corrispondenza del campo di internamento di Urbisaglia", un’esposizione curata da Roberto Cruciani. La mostra offrirà uno spunto per riflettere sugli eventi che hanno segnato la storia del paese, presentando lettere e documenti originali provenienti dal campo di internamento di Urbisaglia, mettendo in luce la sofferenza e le storie individuali che spesso rischiano di essere dimenticate.
Gli studenti della scuola secondaria di primo grado saranno protagonisti di una particolare iniziativa in teatro: la visione del film "La vita è bella" di Roberto Benigni. Questo capolavoro, che mescola dramma e umorismo, racconta la tragica realtà dell’Olocausto attraverso gli occhi di un padre che cerca di proteggere il figlio dalle atrocità della guerra.
La serata si concluderà alle 21:00 con un evento speciale organizzato dalla Casa della Memoria di Urbisaglia, dall’ Anpi A. Pantanetti di Urbisaglia e dalla Biblioteca di Urbisaglia che vedrà la partecipazione del dottor Maurizio Pincherle. Durante l’incontro, intitolato "Due medici ebrei sotto la persecuzione. Diari di Guerra (1938-1945)", il dottor Pincherle ricorderà la storia del nonno, direttore della clinica pediatrica universitaria dell’Ospedale Gozzadini di Bologna, che si vide costretto, dopo l’entrata in vigore delle leggi razziali del 1938, a lasciare la cattedra perché espulso in quanto ebreo.
Un destino molto simile ad Angelo Cameo, fratello della nonna di Pincherle. Angelo Cameo, medico specializzato in dermatologia, fu radiato dall’Albo e internato nel campo di Urbisaglia perché accusato di essere “dedito al disfattismo politico”. I loro diari, veri e propri strumenti di resistenza, offriranno uno spunto per riflettere sulla condizione degli ebrei in Italia e sull’importanza della testimonianza storica.
Nasce oggi “Sabato Solidale”, un progetto che unisce ristorazione e solidarietà per promuovere i valori della condivisione e del supporto reciproco. Ogni mese, a partire dal 1 febbraio, il ristorante Sandwich Time, in collaborazione con l’amministrazione comunale e l'assessorato Welfare, mette a disposizione delle associazioni di volontariato locali, un desk informativo. Questo spazio consentirà loro di far conoscere i propri servizi, distribuire materiale informativo e coinvolgere la clientela in iniziative solidali. Oltre a ciò il ristorante mette a disposizione quattro pasti gratuiti che le associazioni del territorio destineranno a chi vive situazioni di fragilità, garantendo così un momento di accoglienza e ristoro in un luogo di condivisione.
L’iniziativa è stata presentata questa mattina dal sindaco Fabrizio Ciarapica, dell’assessore ai Servizi sociali Barbara Capponi, dai titolari del ristorante Andrea De Carolis e Marco Paniccià alla presenza di presidenti e delegati di vari associazioni: Marco Malaccari responsabile cittadino della Caritas, Lucio Pescini per conto di Anthropos, Giorgio Barbatelli presidente Consulta Servizi Sociali e dell’associazione Sentinelle del mattino, Ernesto Detto e Fiorenza Paffetti per l’Ant e America Orioli presidente associazione Come Ginestre.
“Il progetto 'Sabato Solidale' rappresenta un esempio concreto di come la nostra comunità possa unirsi per offrire supporto a chi ne ha più bisogno - ha dichiarato il sindaco Fabrizio Ciarapica - Questo modello di collaborazione tra privato, associazioni e istituzioni è una risposta significativa alle sfide sociali che affrontiamo ogni giorno. Ringrazio Sandwich Time e i titolari Andrea e Marco per essere sempre presenti alle iniziative e tutte le associazioni per l’impegno che ogni giorno donano alla città”.
“Accogliamo questa iniziativa con gratitudine – ha detto l’assessore Barbara Capponi -. Ringrazio gli imprenditori che, con uno sguardo innovativo, hanno collaborato ancora una volta con noi per valorizzare le associazioni del territorio. Il sabato solidale abbraccia e risponde a diverse esigenze del terzo settore, un settore vivace e operativamente concreto, ma che oggi sta affrontando anche una carenza di volontari a causa del ricambio generazionale. Con questa iniziativa, che promuove la cultura della solidarietà, si possono potenzialmente attirare anche nuovi volontari. Ci auguriamo – ha aggiunto - che questo Sabato Solidale possa diventare un modello replicabile anche da altri imprenditori”.
A spiegare l’obiettivo e come è nata l’iniziativa, i due titolari di SandwichTime, Andrea De Carolis e Marco Paniccià: “Questa iniziativa, resa possibile grazie ad un confronto con l’assessore Barbara Capponi, vuole essere un riconoscimento al lavoro delle associazioni, ai loro servizi e a tutte quelle persone che dedicano il loro tempo a chi ha più bisogno – hanno detto -. È il nostro modo per sostenere la comunità, creare connessioni positive e diffondere una maggiore consapevolezza sul valore della solidarietà e del volontariato”.
Si apriranno come tradizione all’ex Ghetto ebraico della Città Alta, le celebrazioni organizzate dal Comune di Civitanova Marche per il Giorno della Memoria. La ricorrenza fu istituita in Italia dalla legge n. 211 del 20 luglio 2000, in corrispondenza della data in cui nel 1945 furono abbattuti i cancelli di Auschwitz, per ricordare la Shoah, le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.
Per l’80esimo anniversario dalla liberazione dal campo di sterminio, lunedì 27 gennaio l'amministrazione comunale ha organizzato due appuntamenti per non dimenticare l'abominio della Shoah e condannare ogni manifestazione di intolleranza e di discriminazione di origine etnica o religiosa.
Le autorità comunali si raccoglieranno di prima mattina (ore 08:30 circa) nel vicolo della Luna, dove dal 1559 vennero relegati gli ebrei che vivevano in città e, in questo luogo della memoria, dopo le note del “Silenzio” sarà deposta una corona d’alloro presso la targa posta a ricordo dello sterminio del popolo ebraico.
La delegazione comunale raggiungerà poi (ore 9:30) l’Istituto di Istruzione Superiore “Leonardo da Vinci” di Civitanova Marche, dove la giornata proseguirà alla presenza di una rappresentanza degli studenti. All’incontro con le scuole interverranno il sindaco Fabrizio Ciarapica, il presidente del Consiglio comunale Fausto Troiani, l’assessore ai Servizi Socio-Educativi Barbara Capponi e la prof.ssa Clara Ferranti, che relazionerà sul tema: "Etty Hillesum, il male, la libertà e il nuovo Umanesimo".
Dopo le riflessioni della ricercatrice dell’Università degli Studi di Macerata, spazio agli interventi e alle domande degli alunni dei vari Istituti scolastici cittadini. Il manifesto del Giorno della Memoria 2025 è stato realizzato da Elena Bessarione, 5 A dell’Istituto Bonifazi – sezione Grafica e comunicazione. Alle celebrazioni è invitata a partecipare tutta la cittadinanza.